la Fiera Letteraria - XIII - n. 26 - 29 giugno 1958

Pag. 6 LA FIERA LETTERARI A Domenica 29 giugno 1958 ----------------------------------------------------------------------- Libero BiJlarcttl: "Esterina• Un caro "malato,, di pittura * - L'amicizia con uno scrittore può anche risolversi tutta nei termini di un rap– porto • letterario ., che è anche un rapporto di sLima, ovvero stabilizzarsi nell'incontro sui punti di una comune cult.ura, di gusti quanto meno affini, d1 impegni concomitanti; però Bigiaretti scrittore è di quelli che non consentono amicizie sulle quali pesino soltanto mo– ti_vi • letterari>, poichè la sua sempli– cità è un costante benvenuto, il suo calore umano è una festa. la sua discre– zione addirittura una prepotenza sugli altri. La pubblicazione di «Esterina>, stam– pata per i tipi deU 1 Istitulo Grafico Ti– berino di Gigi De Luca, con un bel disegno di Vangelli in copertina, segna il tempo della nostra prima conoscenza. Quel giorno Bigiaretti si conquistò un lettore attento cd assiduo, un ammira– tore, anche se non glielo diedi a vedere, e se non seppe mai. per esempio, che del suo Cartone comprai a suo tempo più di una copia, per farne dono ai miei fratelli e a qualche amico. Non c'è bisogno di dirsi queste cose. quando il carro di u'n sodalizio è avviato per la strada maestra. In questa strada. ad ogni angolo, sta alla posta una nuova occasione per pro– piziare e consolidare i legami d'una ~li– ma già sufficientemente nutrita. Lungo tli DOillENICO PlJRlFICA TO essa via si alTacciano, come dai balconi o fanno capolino ai crocevia più freschi i motivj d'una fraternità che conforta ogni giorno di più il sodalizio, e con le sorprese della 6emplicità, del calore umano, della discrezione, di cui si disse, Bigiaretti prepara il suo agguato per ri– durre il viandante di passaggio alla vera amicizia. Lungo essa via non allignano i roveti della presunzione, non ti sorprende il morso inatteso della malignità e della cattiveria, non immergi mai il piede nel– la pozza putrida dell'invidia o dell'ava– rizia morale. Le sorprese, se vi sono, sono sempre d'altro genere e vengono se mai a sor– prenderti per quanto Bigiarctti può e sa dare agli amici nel campo dello spirjto. A mc, per esempio, è rimasto quasi mi– steriqso come mai Bigiaretti voglia si– gnificare per me Roma. Lui, nato mar– chigiano di Matclica divenuto nell'ado– lescenza scavezzacollo romano. è il primo ad avermi fatto capire Roma. Essendo questi i luoghi della sua formazione, del– la sua sofferenza, li ha assimilati e vis– suti e narrati jn maniera tale che potrei dire di aver oggi un'immagine bigiarel– tiana di una certa Roma. Fu lui a chiedermi e a far pubblicare un mio primo scritto di omaggio a Roma, una testimonianza che un innamorato di Roma, quale to sono. è felice di vedere stampala nelle pagine di un volume. E non Cu forse lui a sollecitare il mio pri– mo peccato di • scrittore ,.7 r~u ancora Bigiarctti a sorprendermi con il parlarmi di pittura, come non avrei mai pensato mi potesse parlare. Mi avvidi, un giorno, che la pittur~ era per lui una passione .segreta, uno d1 quegli amori struggenti di cui s1 preferi– sce tacere a lungo. ma che affiora nelle pieghe di ogni pensiero, di og~i discor– so. Fu per me la rivelazione d1 un altro mistero. Mi confessò allora dei suoi studi di disegno alla scuola serale degli Incu– rabili. dove ebbe compagni Ma!ai e, se non erro Zivcri, ma si affrettò sempre a ricoprire queste confessioni con yn velo di pudore, con una frettolosa virata, co– me si fa per le cose che scottano dentro. Tuttavia, un tema piuttosto usuale per lui resta la pittura degli altri, ovvero la pittura in ogni modo, purché se ne parli. Finalmente, al tempo di una sua pas– seggera infermità, scoprii sul tavolo di una clinica 1 di::;egni di Bigiaretti. Mi bastò per comprendere l'interesse con il quale egli seguiva i fatti della pitlura: gli lessi dentro i motivi della sua pas– sione, del turbamento, dei pudori. Non ne parlammo. Conosco il microbo della pittura, che una volta entrato nel sangue è una lenta luc che scava dentro: un giorno o l'altro, vicino o lontano, si ma– nifesta sulla pelle. Anche Bigiaretti è un caro • malato di pittura., come del resto tutti noi che ne facciamo professione. Conserva qualche disegno del periodo dei 5uoi studi serali: un segno trepido, filiforme, nel clima che potremmo dire scipionesco o, meglio, mafaiano. per in– tenderci. Ha dato un'immagine grafica - gentile, deliziosa immagine - alla sua .. Esterina•· Poi ha studialo, quasi puntualizzando in termini visivi, con i segni di una matita sulla carta. l'avvfa– zirsi improvviso. 11 decadere istantaneo del volto giovanile di un personaggio che conosceremo in un suo racconto di im– minente pubblicazione. Ma dove Bigia– retti ha dato il segno di un • sentimen– to• tutto raggiunto con il difficile mezzo dei disegno è nei recenti paesaggi di Ivrea. nelle ariose immagini della Dora. Mi vien !atto d1 chiedermi: cos'altro ha in serbo Bigiaretti pittore? E ho vo– glia, una voglia matta di dirgli: ecco, caro Libero; quel ch'è fatto è reso! E sono felice, perché d'ora in poi non ti varrà più nascondere quelli che, con ec– cessivo, dirci ingiustificato pudore usiamo chiamare nostri • peccati•· DOM-ENICO PURIFICATO OGNI SUO LIBRO RESTA Più che un incont una domanda continuamente riproposta * ,U FR.111/CO COSTABILE * cli GllJLIA1HJ GRA.IIIG.1.1 Pile che tm inco11tro, o mi. riconoscevo. ebbe poi a una pietra. un. colore, fu la prolungard con l'autore, con lettlLra di Un'amiciiza diffi- Bigiarctti, in cui quel bi- La tede nella psicologia re- zioni sembravano dettale da Interdipendenti, da essere reggere il proprio lavoro. nuamcnte riproposta, un da- cilc rii. Libero Bigiaretti ad sogno . di. solitudi~e . e. di s:.a, per lo scrittore, un'arma una furia, da un atto d'lmpa- riuniti sotto un unico titolo, integrando a quel rigore in• to perpetuo di rcttìf\ca e di avvicinar mi nel '45 a Roma. am,cizta . trot.'ò ptentsSima a doppio taglio: è certo l'in- zienza e parevano condurre appunto ltOlsamore)I. trospetlivo (necessario) il invenzione, un punto di ere- Era.qui!! periodo.in cui nri- ~~~:~ 1 e';t/;i~~~tt~ vi~~ i~o~= tuizione (o meglio l'invenzio- fuori strada, vogliamo dire A questo punto il lettore senso caldo. animale. dicia- scita? Immaginiamo dunque troouzwne alla_ cttt à._ il prc- un po' del suo Paolino che ne) psicologica che lo porta fuori della natura dello scrit- appena scaltrito sarà già sta- mo pure volgare della vita; in calce a ciascun volume. ludio. ~er cht venw.~ d_al nella redazione di un quo- a penetrare, senza deviazioni tore (« Carlone )I è questo to messo sull'avviso dalla ec- gincchè di tutti i generi. il IO\'ecc della frase famosa paese. st presentava. pu, dif- trdlano prese. lui solo, a o inganni, una massa cicca di esempio che continuiamo a cezionalità di quel ritorno romanzo crediamo sia il più , Potrebbe continuare ... •· ficile di q!tanto sohta~~nte be,n:olermi e ml accordò ptU. ~:~t;~~i fi~~n;_c~i•c!~!o!~;~::~ ::de:eo~s~a!~t~~.~- ~l~~~lo~~~ :f1l~ic!~ 1 ~11 ~~~.es:uqu~?lo t~~~ ~:~~~r~:eil~~p~~i~à t~fese~l~~ ; 0 ~~;~e~~e di~~~~: e~!~~~: ,_.~~;'.:,i;;jl accodc. Ricco_ dt ant1CLpa- tardi un'amicizia affettuosa. della verità uma.na ; ma è correzioni che insieme libe- profllalllcamente, era i;ià un stesso. la misura del reale. integrazione \·ogliono signi- ~~~;'i· a ~~~~~~t!~~ t1.~,~fflt~~ Que~ta am.tci.zia, ch_cè pu; sempre essa c he, m u na sor- rano e opprofondlscono, e objectum, ql.L3lcosa insomma Ma cosi siamo arnvnt, \"Ì- flcare poi responsabtfirà mo. magillc ln bianco e nero del- ~ernpre prtvtlegto det buom~ t.a di sottilissima follia. di chiudendo in certo senso un di staccato, di separato (Di- cini a una prima conclusio- rnle e letteraria intera, il ~.,,_lrilii<"< la città, corretta e aggiu- e h_nea. Sicura. da carta dt infinita accelerazione, lo ~uò d!:co!'50, aprono una vena ciamo profllatticamente, giac- ne. a un primo risultato per portarsi in ogni momento stata secondo una realtà ve- navigaztone che por~a ab- trascinare di I~ dalla_ verità, p1~ sicura e profonda: e sarà_, chè la sa~ute dello scrittore Bigiaretti: questo impegno garanti della pagina. senza ra. rappresentava una si- bast~ 1•12 a lontano. ~t mol- verso un'altra illusoria. v eri- poi, t:3nto per forc degli scmbrn stia proprio nel Ube- di correzione e cli integrazio- illusioni ma senza \·acanzc. t 1 wzionc umana in cui. si ri- tepllct e!per:ienzc, dt _molto tà. tanto più afTascm ~n.te es~mp1, "La. scuola dei I.i- rnrsi volta per volta di ciò ne. non solo vin via nella Scrivere non vuol dunque / .SJ)(!cchiavano le mie prime c1torc pt u di qua11;to e dato quanto assolutamente fllll zia. dri », "I figli». che ha scritto). E intanto. successione cronologica del- dire altro che restare scm- · /// ,spcrienzc della vita ci<ta- a v~ltc pcn.rn ,e. tmpcg,nato E msomma: la realtà dei sen- l\la poi: etiam Peccara, an- non ern un puro ritorno ror- le varie opere. ma dirci nei prc cosc1ent1 ai mov~ment1, /" ..,.. ; di,,a. Ne! conrrasto tra la com 1 ' n ella vi t.a e ~ 1 ':ltarr~ timcnti non è, oltre un certo che gli errori profittano; e male, giustificato da ritocchi confronti della totalità del alla vita della propria ani- citfà immaginala nella pro- a un m?~do dt -vertta_ e d~ limite, niente pi~ eh; la yo- intanto,. per ricusare iJ so- p~r una riedizione, ma u!l proprio lavoro. secondo Ul\ ma:. ed è l'~s('mpliflcazione tiincia e la città viva e rea- auteritlclta, Bigtareltt ha lon_tà dello· scrittore. s;1de spetto d1 aver forzato• la ,1J.a- r1tdrno n~I corpd v1vo•ddl h~ senSo sempre .aperto dello pnrt. 1 colare di que!'lta csigcn• LCI.. ,l,\0,. {4.tt, ;~ 1,, clic si rivela i'stranen. sempre una verità da sco- s~rissc pressapoco: \(.Noi Il- no all'autore, asc1·lvendol~ bro, p~r mtcgrorne e prolun• scrivere; questa volonta dP za di \'aiore ..generale che osrtlc e anclte emgmatiça, prirtl. '"' atte_ggiam_ento er- mamo per .provare. 1 ::;enti~ tou.t ~urt alla ttivola .degli g~rne il dlsco~so. ~otto la fin- un dialogo continuo: che co- crediamo di aver alla fine ~ Paolino Lenta trn'amfcizia, rato da sottohneartt co.~ u~ menti che cl Immaginiamo d1 scr1tt~r1 di oss~rvanza mtro- z1one let~craria d1 dar<;_ali~ sa significano se non che isolato per Libero Bigiarclti. un punto fermo. L'incontro garbo ?~catuvanl<'. Ne ft provare )1; Pascal (o lo pscu- s~e!t1va. lasciamo parl~re b?lt~ta di Bruno la r~phca d 1 ciascun Ubro resta per il suo ·ml pretesto di un hhro. con questo 1 ,crsonaggio. llCI lcs111a l muto anche qu~n~o - do Pascal), nel Ducours sur B1g1aretti stesso. N pugma S11\•ia, d1 tramutare 11 mono- autore una domanda conti- GIULIANO CRAMIGNA Libero Uigiaretti: • La malaltla • quale per buona parte io ~~,. d:it!tr~ 0 • nqu 1 ~ 0 1 00 co~!~lp 10 0 le pauion.1 dc l'amour anno- 56·67 del suo « Sthcdario 11 logo in dialogq, Bigiaretti ,._ "" tava: <• A force dc parler ossia brogliaccio: ~ Penso che riapriva quell'altro dialogo (e cuore) dt darti. 1~~~~u1~· n~~ :e;·/:~t st:~~~ ~~r~~er:~i~i~~o v~~r!:~~~ ~~~,:~~e~;: 1 ~~'c s~~~l~~~~: J " 111.4 ff G ''" E "' LL E ,. I li. l11I I, EG .1 7 ~1 ,,, , , ·'E ,. 110 VE ,,,,, IIRA TI" E il A:t~~; ll~li 1~~~~rs~è d;~:,:i ~:~~~ la 1Pit:!~e ~ 1 ~ x:~:n~~~~~ ~~s~~i~u~t%!~~~: 10~/ / 1 ~~ ;fn~~tr.t 1 !:~~t~o;~~~u:i:;; Eravamo in pien~ _guerra G cente conquista della lette- ~Ì,~t~~! 0 ~';::or:c. \:'!ff!~ 11 \~ mo dunque che fra i termini riflessione su ciò che passa in taglio il passo citato poco quando. pc~ le.' Edmom di BI IARETTI ROMANISTA rat~ra, alla cui conoscenza scorso davvero alla buona, rosi contigui della verità e rasente o attraverso la mia çiù In su circa « le ragioni 11 Lettere . <l oggi•· . ap~arve Big,aretti dimoSlra di aver tra amict, durante ti quale, della finzione. o meglio della vita ... 11; e ancora (pag. 81): del romanzo: la lettera di P~e~c di Roma di Libero dato un contributo notevole. prcndcndolt a braccetto, tt allucinazione della verità, sia ... « Soltanto al lettore di Silvia non era soltanto la re- B1.gtarettl. Ll~plde pag:nc, e Le case nuove. altissime. dice parole dt cu.t soltanto costretto a muoversi non solo qualità preme cono:,;cere la plica del secondo personaggio, in u~a _cope~tu~a suggeSliva, fitte di fmeS t re, crescono ra- con gh annt sai. 11 peso e la lo spirito dello scrittore, ma sostanza vitale di un roman- essa rappresentava Ja volon- ron . 1 disegm di ,';>rCeoTam: * P!damente e. frullo dell'ano- risonanza che lmnno dentro dell'uomo in generale: e che zo. cioè le ragioni per cui lei tà del romanziere di resti- hu::; tutto :tl.1msc.~na dt • . • . nima e caduca sott?spec~e dt re la sincerità verso se stessi e fuggi e lui la rincorse ... 1), tuirci sensibilmente anche '~JU- R?ma ~in e piu mar- (Il LIVIO ./.1.1,lrlTTO.II del gusto moderno, SI ~orni- Questo H primo ritratto gli altr! non sia vcrlflcabile Ma eccoci ,già entrati nel l'altra sfera dei sentimenti, chigiani ~rovi•· . . . . . . . . . . . g!iano tutte. P~r pochi an- che conservo di Bigiaretti. all'inflnito: rest.a a vedere centro del discorso che si vo- la parte opposta, quella che Lo lessi al fronte, 1111 com- come poc h1ss1 011 romani, e tempo della mia vita ho avu- I nnornmo viaggiatore a non 111 ancora. lucc1chernnno le . , . che profitto o che cnutcla leva tentare per Bigia reti i, e fa da controcanto. da con- moss~, ed appcsa_ntì le no: s~ es~rin ~er.lo atttaverso le to r~pporti d1 conf1d~nza fidarsi m~i delle apparen- balconate 1~argen~ate'. splen: Ce f)Ol quel stL ? sorriso, debba ricavarne il romanzie- che prende l'occasione da un traddittorio implicito ~d stalg1e. Eppure l autore m1 v1braz101 11d1 u na prosa sem- con 11 monum_enlo a Vitto- 1e. e Entn _dentro 0~111por- deranno gh sga.rg1ant1 c.olor1 ta trna, battut~ e L ~tra, cl!e re. per definizione impegna- suo libro. -abbastanza reccn- ogni narrazione. che per na- sembrb un jntruso, avvezzo plìcc. ariosa. solidamente rio Emanuele i_n Piazza Ve- tone - gli si_ cons1glin - degli mtonach1 freschi: la ". certt CaS t e cosi onario to nella p~netra.zionc, nella te e del tutto singolare:« Di- tura C doppia. i\Ia possiamo rom·ero_ ~ taluni. cosidctti costrutta. alla quale non sa- nezia_•>, ma p~~ spes~o per acc~nda un fia~m•fcro in dec~denza di q~esle case è e, tnriu~gente d~ far ~~nsarl~ scoperta ps1colog1ca. samore 1). La singolarità qui fare un altro passo: qui Bi- croma111st1• (I attributo non premmo mettere accanto che ~coprire la fls1onomrn. la ogni angolo buio. qualche rnp1dn quanto il loro sor- ~ IC. CSlSL? 1u~ cosa 1 t go Il problema del rapporto sta .nel fallo eh~ il libro vi- giaretli voleva in qualche era .a!'cora stato. accolto .da_i le pagine d~icate a Roma identità vera della cccezio- co~a di nu~vo. a1~zi di vec- gere >. . . C:::~~~w /t~on'::: ':~te;;. aft- fra il romanziere e i senti· ve m due tempi: nacque co- modo dar voce alle sue ra- lessici). la cui notor1eta da Cardarelh. . nale città. occulta e. palese. ch10. saJtera fuon • Ed e nel descnvere la v1- q d- ti d' V t menti che egli assume, ci_o?me 11: Un discorso d'amore 1> gioni di scrittore contirarie riempiva _all?ra la. c1t_tà e ~i .Una .Roma, quella di 81. Scoperta. o co~qu 1 sta, e(- Unn Roma e segreta•• ta ~u~tidiana in quell~ a?i- ~~~ 0 ~1lor~u~~~ 0 ° l'~cca~t~/~ ho le due specie di venta nel 1948, appunto nella !or- a quelle che avevallo trova- "-lemperava m articoli e mi~ g1arett1. che ha valore 1J1 fettuata m maniera inces- dunque. accanto alla quale taz10111 che sembra riaffio- d' d' t che mette a confronto. è un ma di una lunga . lettera to sot~iiissima e ambigua scella~ec di troppo facile documento e di memo~ia. co- s.ante - tra una scappata e figurano molte alt~e Rom~: r~re 11 rose.o. socia~ismo col- std~:~re'sri°r;rù P~~o~s~ ~~~= problema di fondo per ogm scritta da un Br~o. mtellet- espressione nella lettera di acc-ess1one. . me l'autore stec-;;o tiene a J altra ne~lc _Marche - con d_a.quella _de_llepnme am~- ti valo da. B1g1arett1 nella sua blema della giustizia sociale narratore, ma capitale p~r tual~, per non ~•re uor_nodal Bruno _scritta ot~o anni pri- D?vevano pas_sare .de~h ~ottolineare. A vo.lte passala una curiosità ... un amore c1z1e. degli mnamo~an:ient1. prima ~t~ .. N?n è solta_nto i~ e della libertà, per le quali, quegli scrittori che obbedi- molta complessi, a un aman- ma e insomma illustrare e Anni, per me. prima d1 rrn- 111rassegna per nvedere ta- profondo che diviene a voi- a quella delle cmoz10111t.ut - tono d1 1dilho - egh scn- a vi~o aperto egH è sacro scono all'ordine di una real- te abbar:idonata, Silvia. lcl: i1_1s1emecorreggere un dis- scire a comprendere tutta lune posizioni. per annul~a- te autentico furore. Inesau- le paes~ne. v orremm~ ~ire, \'e - che si svolgono le gior- miliÌe pront~ 0 dare a là Interiore prima che ai dati tPra. ch'e inslem~ esame d1 stdio morale e letterario che l'importanza della e: scoper- re gli ingiustificati entusia- ribile il campo d'indagine. come I a~1b1ta _amm1ss1on~ nate de.Jle case popolari. chiunQuc si. tratti del po– del mondo fisico. A questa :°scienza e atto di .accusa; fu non è stato solo suo. t.a • di una nuova Roma fat- smi dell'infanzia (, in un tanto da mettere in guardia sul c~s~mgo ht?rale dei e: Anche la cronaca nera ha tente O 'dell'amico più di. famiglia di spiriti appartie- mtegr~to da una seconda par- A questo punto, natural- ta dalla giovane letteratura. ____________________ Polver1111. o ti , giro• com- i suoi diritti, e può avveni- un dispiacere e ~ a are ne in sostanza Libero Bigia- t7, ossia l'.ipo!et!ca lettera di mente, il discorso si allar- P. di conseguenza. capire pu- ~leto. della città eUettuato re che una lite coniugale Ci- anche dt pcr;ona. E pseg un retti, almeno di qui ha preso risposta d1 S1lv10,' stesa, se- ga e dal pretdto di un li- re ~ome soltanto lui , Bigia- e t • tn Circola~e .R~.ssa. . . n!sca all'.os~edale, che una giorno c'è da scegliere una le mosse il suo lavoro. da condo c~nfessa l au~orc, nel bro tocca il modo di reazio- retti. let~erato. n_on soffo.ca - ara s ag-, on e Rom~ d1 1e11 e. di ?gg.1, d1~pu_ta_ d1 p1ane~ol~olo co.m- trincea, la sua Bigiaretti t'ha (t Esterina» a « Un'amicizia 1956; e I due bram furono. ne spirituale di uno scrit- to perciò d~ll ane .ddollca. I,, per cui ccr~e pagine c1 r1- p!1ch1 1 rapporti d1 dozzine già scetta: sarebbe dalla. difficile )I a « Un discorso p~re a. distan_za ~ron~logica-, tore. di Bigia retti, di fron- f:t~~a 0 PO~ut~c:isr~';:h:J~i~i~~ ~~rlt:n,oLa~~~:i~r~!~la~~~~r: ~~ce:;~~~: ?v~~r!oi~i~scfec!~ par~e ~i Carlone, di. quanti d'amore)); e se certe corre· ritenuti cosi mev1tab1lmcntc te al_ propri~ lavoro e alla tura.g t~mi ct1c'1gli e altri•• cl i SI li.O A 1\ll~ELI (poi mondan~mente ribat- cissimo garbo. anche nelle f~tr;o:/:r~~o1t°tc;1~a~~u~e~!t .---------------------, realta. Storicamente e Un i romanisti. non si sarebbe- tezzata e Casina delle Ro- case dei ricchi•· t'. f Bibliografia completa di LIB1'..RO BIGI1IRETTI e Ore e •lagioni • ~ Poesie - Roma 1936 (Libreria L.l.C.) .,Care ombre• • Poesie - Rom~ l!HO {Aucustea Editrice) "Esterina• - Romanzo _ Roma 19,12 (Lettere d'01gl) e Paese di Roma• - Prose . Roma l!M3 (Lettere d'oggi) • Incendio a Palco, - Racconto - Roma 194,I <Urbinati) .,Un'amicizia dl!flclle• . Romanzo - Roma 1~5 !De Lu!(i) ., IJ villino• _ Romanzo - M!Jano 1946 (Garuntl) e Roma borghese• . Saggio - Roma 1947(O.E.T.) • Un d!scor&od'amo~, . Romanzo - :\1ilano 1~8 (Garunll) e Cariane• - Roman-zo. :Milano 19Nl 1GananU) • La scuola del ladrl, - Racconti - MIJ11no I~ (GarunllJ ., I figli • _ Romanzo . Firenze I~ I Vallecchl) · e Lungodora • - Veni - Roma I~ (De Luca) .,Dis.amore• • Romanzo . Pl~a lt'56 (Nlstri-,Llschl) .,Schedarlo• _ Pr05e - Milano 1m e Schelwlller) e Leopolda• _ Racconto - Venezia 195"7 (SodallrJo del L1bro1 e Carte Romane• - Prose _ To:-lno 1967 (Soc. Ed Int. SE 1,1 TRADUZI0;-..•1 E PREFAZIO~"I A GIOE: e La !CUOJa delle mogll 1 - :\11lanol!N7ptondadorll BDQUE: e L,a Par1cina • _ Roma 19"7 (Delfino) , FLAUBERT· • t.1acame Bo\·ar.,• .. Torino !PII\ lf'lnaudll i\1AUP.ASSANT: "Pietro e Paolo• - Milano 1952 (Universale Economlcai PRESE:--TAZJ0;-.;1: DI ART[STI (monografie e cauloght) Domenko Purificato, 1949. Roma )tarlo )tdal, 19!0. :Modena Riccardo Fr.anc.alanela. I~. Roma Egidio Bon!ante, 19:'Cl, hTea Pittura Etrusca. 19!:4,Ivrea Renato Gut.tuao, 19f6, J\"rea Orneore :'o1etelll.19e'7.h'rea Bruno Caruso, 195-7, Palermo discorso d~more • appartie. ro mai azz3:-fdati_ a tratta- Vent'anni fa, qu.ando c~sia- lo a scrivere e a non tenere se>), nella quale e ~·erano Se~timenti .che si fanno s~~ftttd~n!e~i;:it una su.a ne alle ultime propaggini di re. Lo test1mo111ava. oltre mo conosciuti (e siamo d1ven- in perpetuo nel cassetto quel- davvero le vacche. m una poesia. che s1 allargano ad un'alta civiltà letteraria. ne-1 tutto, l'umiltà vera con la lati amici _fino dal. I; >rimo.in: lo che aveva già scri.tto. Ci grande e ben tenuta stai- umanissima comprensione. .Omo da b~ne_ cd intiero, I cui clima Bigia retti come quale egli si era accostato contro), Libero B1g1 aretl1 s 1 voleva lui, ad esempio, per la•· .~lentrc certe altre tcn- ne.Ila cronaca di Roma ,cit- dtrebbe CaStighone. Parol.• 01 1t· Il . •u . d~l a Roma e ne ave\·a parlato. era già fatto notare e apprez- vincere le resistenze d1 Gior- tano analizzare le com po- tà aperta•. dei tristi mesi ~rosse che c~r~amente. a tm 0 1 a _n scn .. on a sua lontano da ogni retorica. per zare nell'ambiente letterario. gio Caproni. nenll del ,colore• di Roma. di America sciorta e a pac- aranno faSUdio. Ma_ e for- ,generazione, se formato. ~ solo amore di verità Recensioni, racconti, liriche Per alcuni anni, fino alla E il letterato supera magi- chetti; pagine che valgono s~ anche queste;> suot fastt- che dopo aver dato frutti p d' R bb con la sua firma apparivano guerra i nostri incontri furo- stralmente la "prova, sorret- da sole a loro volt.a gli in- dio a dare la misura del suo insigni. era arrivata a un aese t omo. e e un sempre più di frequente su no rreQuentlssimi, quasi quo- to dalla naturale passione numerevoli memor'iali di c.arattere. ~?lla s~ ~upe- punlo di saturazione. aveva compagno t~e ~nm dop,o. Un giornali e riviste. Ed era già tidiani: nella sua casa presso per 1~ pittura, dandoci alcu- parte riferibili a quel pe- rtorc ~manua_, e _seneta. . spinto l'indispensabile fede volum.ett~ piccmo, d~ll OET, uscito un suo volumetto di Il Colosseo prima, in quella ne righe che \·algono un riodo. ~abttus difficile che. a:t.t nei sentimenti a una specie eh~ 51 nraceva .al 70, per poesie, • Care ombre• (rlcor- di Via Matera poi; o alla re- trattato. . Ed allora? Proprio scril- der.iua, lung? U;n a.reo di P.tU di idolatria immobile delle arrivare alle g10rnatc del do ancora molti di quei ver- dazione di Augustea, di cui .Egh non s1 nasconde la te e in margine aJle più im- artl .e mestten_. stn.. dalt m- comb,nazioni senti-mentali e \·entennio •, della guerra, si, e non credo che ~iò dipcn- curava la sczi?ne letteraria, di~ìcoltà e: di cercare. una pegnative prove narrative> far!zia: dalla rinuncia tran- più sottT flln 1 . . . del dopoguerra, sofferte da da soltanto dalla mia memo- nelle stanze piuttosto squal- unità nel colore> dcli affa- - come protesta rautore - qutlla •. d_asvezz_amc!1to, alle I . 1 .~àe ra . 11 a e, 10 /UI una Roma di tutti, senza al- ria). Ma non aveva ancora Ilde di Palazzo Rospigliosi, scinant~ mondo romano. queste rievocazioni e fan la- com~dtta ~ aglt agt,. a uria a si~ceri cap~ are, a _or- lori e senza velleità im e- e sfondato•; e qualche volta, che egli, aiutato dalla rumo- Tuttavia, aggiunge. , pare. sic•? O per molli di noi a~cstorie piena a o~m avve- z~ di drammatizzare e pu- . .. R P. benchè non avesse superato i rosa affabilità di F.ranco Ciar- per voce comune. che Ro- Libero Bigiaretti non reste- ,wrz~n~o e a og,n a~petto r1ficare se stessa, aveva H- r.iah. oma borghese. e 11 trent'anni, diceva che per lui l~ntlni, direttor senza arie e ma ne abbia uno: fra la ter- r:ì quello di Paese di Roma. q1t0hdtart<? ed. eccczt0nalc nito per inventarsi le sue tJ_tolo~mutua~o ~al Falde Lia. era ormai troppo tardi. Il nu- senza sussiego, sapeva rende- ra di Siena_ e l'ocra, fra il di Roma borghese, e. ora, della storta ultima. istituzioni fuori da ogni rap- rmsciva a nchiamarc quel mero e la qualità dei libri che re più acc oglienti. Quando le rosso pompeiano e l'arancio- di Carte romane? Per 11oi 17iovani con qual– porto con la realtà. Aggiun. precedente,. tanto. div.ersi ri- ha scritt~ e .pubblicato da ~I- circostan.ze ci hann.o_c~strelli ne. fra il ~iocc_olato della Un non romano, più che che verso. in .tasca la sua gendo la ideale risposta di sultavano 11 taglio. 11 tono, lora ~oslltu1scono u~a fehc~ a vederci s empre p1u d1 rado, pozz?Jana ; 11miele del tra- romano. il quale si sente tal- p;esl!n=a e c111.z1~1Ltto una le- Silvia, Bigi.aretti intendeva l'epoca. smentita a quelle p1evlslo111. a m.e è mancato ~u~lcos~. Ma ~·ertino. S1. ce~t_o. ~uesto_ e mente padrone di Questa z~o11e .di fc>de rn q_uel che non soltanto completare la Quei saggi, quei pretesti. Fin da allora, la natura e il oglll v.olla. che c.1 ritroyiamo, 11suo tono, ~ P_Ill, d1 un p1t- csua•. città. da regalarne gli si. s~nve, laddov.e P_ spesso j . . 1 . d . d costituiscono ora due delle cuore lo portavano a cercare ~agar.1 pc1 la sllada, di. stu;- tore lo ha 1nd1nduato nel- alberi. con gesto di. antica es1b1zfor1c o atteggiamento :~::ut~~~o soo~~c:ida;: dc~~ ~elle parti in cui si articola :~t~~~tit~ s~~;~:~-/:Pfn:! ~~~a~d! 1 c;;s~~~ut:.'~~i:,'~ 0 :;;; i!a~~~. t:i;;~~:::~ mc~n~~~~a~ ~~~~d::t~!ti :g~~e~~;t Gi~i:~ ~~~~ 1 i~~;/he non è Vlta né s1tà al_ romanzo, messo in 11 vo_lume Carte rom~ne, raggiare, a impegnarsi e com- se dall 'ultimo mco1_1tro ~on ment~. alterato dal grigio gio Capr:oni i lecci fronzuti La sua (! la generazione crisi d1 inaridimento da un pu?b~Jcalo dall.a Società p!'Omettersi non soltanto a pa- fosse.ro tr~scors~ dei mes_1 0 arde sia delle terrazze, dal e patriarcali del piazzale che vale. Da Alvaro a Paue– eccesso di purezza (e si ri- Ed1tr.1cc lnternaz1~naJ~: Pae- rolc>,in pubblico come i? prl~ degh . a1~m, e ~1 r1s!ab11lsc~ g.ri ~io celeste dell_e c ~po.le San Giovanni: 3 Leonardo se, da Angiolcttt a De Li– manda qui vdlentieri a quel- se dt R.oma, Peri/erta. Ve~ vato, per qualcuno d1 cu! tra noi I ~tmosfera d1 allora. s111 11lea quel~o di cui . 1~ Sinisgalli l'altro leccio po- bero. Nomi chtart, onorati, Io che scrisse Jaloux perdute, Flgu.re, Cronache dt avesse sll~a. Era capace d1 una st~gH>,ne che a. me sen~- lonta~anza.. s1 . colorano .1 sto accanto alla Scala San- che vivo rio nella loro inte– Huxley, circa e le devoir tempi difficili, Roma bor- ra: m.agan passare la pub- bra felice. non per . 1 ~ gencn~ mon!1.. E s1 a~g1~nga la di: ta: a Renato Giani il cedro rezza nll'tnscgna di una v • ,. . . hese Domani Ed è Arnol- bhcaz1one d1 un pezzo. do- co e scontato motn o che e vers1ta e vaneta d1 \'erd1. bellissimo in un angolo de.I . . . . e d etre vu1.gaire 11 che m~m- g ~ . · vuta ella sua iniziativa e alla fiorita negli anni della gio- giacché gli alberi dànno a grande cortile di Palazzo ra wuta morale, at quali, da Hanno ~censito I libri di Biglaretu numero,! crltlcf, tra be a ogni vero romanziere, do Ciarr~chi,. st ~volt~, ad sua insistenza, come un favore vinezza, ma sopratlullo per- Roma il tocco definitivo>. Rospigliosi: a Or(eo Tambu· 1 parte delle. nuove genera• cui'. Accrocca. Barollnl, BartoJ·Jccl . .&neo. ~lloncl, Bo, Ca- I · 1 l alternare J suoi d1seg111con h" Il · · · · proni, Dcbcncdetll, De Robertls, FalquJ, rratelU. Gallo, GI- I" parce que a vte es vu - . . . che gli si era accordato. In c e resta ne a mia memona Roma di ieri e di sempre. ri la palma che svetta con =1oru co11vtene più che il gli Gramigna Giannesl. Lombardi, Montale, P\llllnt. Pro- ga.ire ... et la. vulgar~te est I capitoli d~l. volume. real 1 tà egli voleva. lns.~illa~·e C?~le la stagione dell'ami- alle quali si alli.nea. il volto orientale leg:erezza su una rispetto la partecipazionri ~~~- ~~~,n~~~or~ 111~na,;/iia~tnJV,~!~ 1i-r!~~l.a. Titta un humus qu1 enlret1ent la Il e marchigiano> conosce nell amico maggiore f1duc1a c1zrn. crudo della metropoli mo- altura del Foro. della propria spiritualità.. '--------------------- vie ... •): ma appunto cor- il \'Olto della csua• città nelle proprie capacità, indur- SIHO .\NGELJ dcrna: la cpenfcna>, re- LIVIO JANNATTONl FRANCO COSTAmLE

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