la Fiera Letteraria - XIII - n. 26 - 29 giugno 1958

LA l• lt.HA Lt.llU{\HIA Domenica 29 i,iugno 19.58 re il quale usa con una 1)e- r---------------------------------------------------------------------------------, netrazionc sempre molto acuta la sua arma di inda– gatore delle piccole cause di un fallimento sentimentale completo, ma d.i l'imp res– sione di compiacers-e.ne lino ad una f orm a di narcisismo c-he finisce per alterare i lineamenti umanj del perso– naggio e i suoi \·alari morali e per circoscriverli in un diagramma di psicologia ai:;tra tta. 11 problema del– l'incomunicabilità tra l'uomo e la donna è costantemente tenuto, da parte dell'uomo. sul !ilo delrintelligenza lu– cida. mai esaminato dal pun– to di vista della realtà. ciOC dalla condizione particolare dell'uomo e della donna nel– IP alternative della lotta dei sessi. Scatta sempre l'intel– ligenza. mai il cuore, le fre– quenti C'ltazioni :estuaU. ap– plicate con ammire,·ole per– tinenza. da Stendhal a Bu– tler. forniscono una breve antologia della casistica amorosa che l'uomo ha faci– le gioco a sostituire ad W1 chiarimento onesto della propria posizione morale. Le tro\·ate d1 lui. concluderà la ragazza sono e da Tartufo,. F. non ha torto. Un Tartufo <"osl letterato da tenere per– ~ino un diario: tale da con– fermare alla ragazza che egli non è capace di slanci. ma i-oltanto di ragionamenti. ri– ducibili poi. il più delle vol– le. a mere chiacchiere di marca pretenziosa. Ciò che. infine. si può spiegare con una mancata reazione della coscienza. la quale si accon– tenta di ornate parole e chiu– de fuori dell'uscio la verità. Ren nutrito di ragioni a po– c::teriori. l'inteJlettuale di Big iaretti è proprio il ti,po del diaris.ta nato che tenta cii rendere decenti e accett.a– hili i proprii atti quotidiani. 11 ritratto è riuscito in pie– no. e sia pure percorrendo i sentieri ambigui della nar– razione - saga:io, impegna:a più nella dial ettica rigo rosa. <"on gli scatti meccan. ki che le impone l a finz ione ini- 7iale. che nella scoperta umana. ,. E SFOCA. IL RODINO Dl!JL SA.NGOE . IN DtJBBIA.. JIA.NSOETA. A.iUl!J'l'ISL\. ... ,, * Lettera aperta a Libero Bi;;iaretti Caro Libero, cl mance .va enche questa: che mì pregassero, qul li della F'iera, di eorlvere qualcosa su Bigia.retti, e per giun– ta in occasione d'una pagina tutta per lui; cosa che mi puue. fortissimo di morto, come il pugno stroftneto sulla manica delle giacca. I...ascia che mi soffi il naso. sono com– mosso. E pigliali intanto la botte, segno e pegno della mia bieca invidia. Ma intanto: non è stata appunto l'invi– dia e. mantenerci uniti per tanti e tontis– simt anni, noi che di'C(:lmila volte abblo– mo litigato e diecimila volte abbiamo fat– to pace (sempre per colpa tua: non pre– ciso se il lltlgaTe o Il rappacificarci: e ciò per non smentiTe le leggera Linto di e.m– biguità di cui hai sempre voluto colorer– mi un poco, tu patito di pittura eom'io di musica), flnchè non sei andato a rin– chiuderti nella • gabbia di vetro • epo– rediese? Ho sempre invidiato in te, Libero, l'e– strema sincerità del sentimenti, e l'infal– libilità dei giudizi • in me.te.ria• d"uomi– ni e • !n materie., d'arte; che poi ho do– vuto sempre accettore per buoni dopo la prova dei fatti. anche quando alla prima m'erano parsi ostici, se non addirittura ostili. E sempre ho invidleto, perchè mi dava aire e coraggio, le tua generosità, sia nel censurare a ragion veduta. sia - senza alcun timor del mondo - nel pro– pagandare ogni mia minima riuscita, uni– co mio lettore per tanti e tenti anni, quando non mi stancavo dl salire le sca– le di casa tua con une nuova tascata di versi o di altre stramberie, e tu non ti stancavi, paziente e curioso insieme. di leggerli uno per uno: magari interrom– pendo lo cartella che più ti stava o cuore. e clle restava lì sul tavolo già riempita 0 metà di queUa tua scrittura chiara e senza pentlmenti, fonte d'un'altra. e non mino– re. mia invidie. Ora che .per raggiungerlj non mi baste– rebbero dicci ore di treno, dico che ben ti sta e Il rigoroso vento calvinista•· las– sù in quel Pa.ese / Di molle umido ver– de I Di duTa secca genie I Canavese - I Dipinto I Da laghi e colli aperti, / Da chiusi avari affetii I Reci.nlo dove tu. marchegiano-romano amante di cupole (le quali son comprensione larga, lo so) hai dovuto rifugiarti, forse una buona volta ~ventato dalle conseguenze del tuo trop– po dare agli altri ,sperperone che non sei stato oltro anche in fatto di cuore. spe– cie sul magro metro della mia lesina. Stattene dunque lossù. dove nell'acre fumo di ouclla n~bbia che nascottde t uohi e sh1or.=a t funall de1 Lung,x:loro, rari suonano paul, rare ombre sgu.,ciano, confusi pesci dentro torbido stagno, e dove nalce dal caO.! di ogni notte un mondo di feltro una luCP che a stento ordina forme e .!oltanto può dbunguerle una lenta abitlld,ne. Stattene lassù nellP terre d'tnvtrno nel freddo che punge sen=a arguzia la m1rn1e e sfoca il robina del sangue in dubbia, mansueta ameuua Vedi come son bravo a cnart1, e pro– prio da quel Lungodora che io ti lnvld!o di più. anche se tu vaj a dire in giro. nel tuo Schedarlo, che le poesie ormai le scrivi soltanto • per motivi di salute~. non trovando nuUa e di più distensivo, di più tonico e divertente, In certe serate, o giornate, colme di stanchezza e di malu– more, di nervi tesi o afOoS(:iati, di rimorsi e di recriminazioni, quanto lo scrivere versi e giocar con le rime, e9Prlmendo con essi proprio la stanchev...a, la malinconia eccetera •· Già. come se da che mondo è mondo (forse da oggi si) I poeti avessero fatto altro. Lasciamo andare. Ma mettiti nei mJei panni. e dimmi se anche tu non avresti cercato di mascherare in qualche modo r""'" * di GIOlfGIO CAl,1101\T/ l'imbarazz.o e persino il Castldlo. nella pura ipotesi che ti avessero chiesto - lo ancor vivo - di scrivere un pezzo su di me; quasj non esistesse fra noi li patto, che tu primo proponesti, giova il dirlo. di non sciupar giammai la nostra bella emicizia, vita natural durante, con un tal gesto impossibile. Ci siamo scambiati troppe idee, e anche troppi sentimenti, giorno per giorno e quasi ora per ora, perché noi possiamo rompere d'un tratto lo schermo di pu– dore che necessariamente deve velare le cose migliori che due amici sanno l'uno dell'altro: segrete cose dell'anima come tra rparito e moglie che si vogliono veramente bene, e fra I quali le carte si sono ormai talmente confuse, che l'uno correrebbe il rischio di parlar di sé parlando dell'altro, o di mettere l'altro in sospetto (dal mo– mento che questi sapeva già) qualora gli saltasse li ticchio (a sproposito: e quindi ogni parola suonerebbe per forza falsa) di fargli una dichiarazione d'amore (e Tu mi vuoi tradire, bello mio•. E in realtà si tratterebbe d'un t.radimento. essendo impossibile dir le segrete cose dell'anima - gli in.timi seMi, è detto tanto mcgl!o nella Gerusalemme - di cui un amico è a conoscenza sul conto dell'altro. e che d'altronde Sarebbero le uniche meritevoli d'essere dette). Vedi intanto, Libero, come cercando di parlar di te sia pure il più svagatamente possibile. divento già e senza. volerlo (con in più - con in meno - le parentesi e il Proust) bigiarettlano. Ma conosco ormai abbastanza il mondo (il piccolo mondo antico e moderno del cos!ddetto ambiente Intellettuale. dove ciascun adepto è spesso cosi sulle sue, ir– rigidito in una severità ch'è soltanto una paura matta, • sbilanciandosi troppo •. di far la gran figuraccia col collega elogiando il collega) per non capire che anche questo mio e discorrere intorno, potrebbe acqui– stare agli orecchi di tutti, tranne che ai tuoi, il timbro dell'ipocrisia. Come se il mio Giudizio su Bigiaretli e l'Opera sua g:à non l'avessi dato. e non davvero con le poche recens!onl che ho faLto al molti tuoi libri, e che ho buttato via per non arrossire rileggendole (fra amici -verJ è più che mai vietato il linguaggio infame della recensione), ma proprio con l'amici– zia sempre cercata e sempre conservata intatta, nonchè col sentimento intatto del– la gratitudine. che ho sempre sentito e che sempre sentirò per te uomo e per te scrittore: due persone, lo sai, per nulla separate, non esistendo in te Il minimo iato (lo dich:ara ogni tua pag:na) tra runa e l'altra. Caro Libero (o caro lettore. se ci sei): tn un'occasione come questa, dove, secon– do l'amabile consuetudine della Piera, si vuol test!moniare la presenza necessaria d'uno scrittore raccogliendogli Intorno gli amici ch'egli ha saputo conquistarsi (e uno non è uno scrittore se non ha nem– meno un amico: dovrebbe essere una massima: quasi la pietra di paragone), anche la finzione di questa lettera spero mi verrà perdonata; perchè se essa non avrà alcun valore Illuminante In stretto senso critico. lo avrà almeno nell'altro di confermare una volta di più. ce ne fosse bisogno, come la personalità dl Bigiaret.ti. nel suo progressivo svolgersi fino alla ma– turità attuale, abbia sempre Irraggiato intorno a sé quel calore umano, e quel!a •simpatia• (con la parola pronta e cor– diale. sicura anche nel tono volent!eri scherzoso. oltre che con l'opera scritta cosi neml-ca d ogni moda e d'ogni infatuazione) che è, o che dovrebbe essere, la prima virtù d'uno scrittore: cioè d'un uomo che, per professione di fede oltre che • per motivi di salute•· sl sente incoraggialo a porgere un poco di aiuto agli altri. e precisamente nel• senso di convincerli a guardare il mondo nella sua giusta gran– dezza. senza strisciar troppo a terra e senza alzarsi troppo nelle nuvole: e so– praitutto senza d:ment:care che il mon– do stesso. oltre che di paesaggi e di na– tura, è fatto anche di uomini e di società. GIORGIO CAPRONI Biglaretti a vent'anni hi!1~o ni~~~~t~i~iai~e 1 1e~= '-----------------------------------------------------------------------------------• ~~j~-~e fJir~~~~a d!lan~:;:~ za~~ù a~~=i ~:n;e~~i~~n!:~: ''Bene e "" male •. Il B1· g1· arett. f::gnad:1:o:d~1r:o~~~ pd~r ~~ Apollonio per il e Sodalizio gio critico. vorrei che !;'I I stando un fedele d'amore del Libro, (Venezia. 1958): < Fi~ra, accogl!esse _fra I.e ' ' ' ' e~li riesc.a .as~ai meglio og~ il racconto e Leopolda, che pagine che dechchera a L1- g1 a destregg1ars1 nel lab1- fa perno sul ritorno in pro- bero Bigiaretti, questa umi- :-mto dei simboli del cuore, ~~~~ 8 mo~~l a;~~v~~eas!~~~~ ~!m;e; ~~hnC:htaa~n~i~in:,~ * ~ (~~c~eq~a!:mt1f~ii~ uno di quei ritorni da met- cassetto. Ho frequentato un pronto a portarsi dietro il L . . che si ricava facilmente dalla lettura della « Scuola dei Ladri » della sua felicità nel veder- del tempo suo. - senza mai tere nel conto del e tem1;>0po' la critica militante cer- filo di un racconto come un a prima osservazione lo avviato di nuovo verso la lasciarsene scappare uno o perduto• che, non sarà mai cando di non lasciarvi mai Teseo. senza spezzarlo alla è che la lettura stessa vuol durare oltre la pagina; e ciò significa che la lettura ha sua casa a rigodersi le sue perchè troppo gre1,,·e o per- più pos~ibile ritrovare rer lo zampino, anche se scrit- prima cantonata. E" chiaro domeniche come se niente chè troppo lieve ... una quantità di impedimenti tori come Jovine. Alvaro. che quando ci leggiamo fra scavato un solco nella memoria e va rivet·sando in esso quanto cli vlvo fu nel lihro fosse accaduto. Il rapporto più delicato. di natura morale. Emigrato Moravia. Tecchi non disdc- scrit\ori lo facçiamo a. tutto e che, confluendo nella · coscienza. vivifica tutti i ricordi che vi si erano assopiti 11 terzo racconto, forse il tra idillio e apologo, è sal- nella capitale, sposato con gnarono nei loro e risvolti, rischio e pericolo del nostro più impegnativo, narra in- vo: _,·o~lio di:e ~he 1~ fe- una ragazza moderna e ca- qualche mio appunto crlti- stesso lavoro, procediamo a * vece un'avventura d'am'ore delta a.i <fatti, e pan- alla pricciosa, Paolo misura, sì. co. Ma 9ue~te noterelle su strappi. o per eccessiva sim- fra un giovane patriota (il fedeltà ai sentimenti che il vuoto della propria esi- Bl,iaretti •.giuro. furon? pr~- patia o per eccessiva pru- ,Ji C4.RLO BERtl'ARI quale sta contribuendo an- quei fatti generano. Se ,ti e stenz.a presente sul metro pr10 le ultune che scnvess1: denu: ed ogni discorso cri- • ,;,, che se in misura modesta un allarme. non dipende mai dei ricordi di una adole- e se oggj le re nd0 P_Ubbli- ti_co.viene. perciò. a .ca~i:ar-- durare oltre la pagina ciò complici del ladro e della l'arte. che non accetta so-i- (una fugace indicazion.e e silenziosa alla lotta per la d.a !rattu~. d~ una dil~ta– s~enza che fu. alla sua, ma- che ~on _è t~nto per il loro s~ d1. tanu segreti s_1gnif1:a- significa che Ja lettura ha giustizia insieme: responsa- prusi. e dif!ida dello scrit- psicologica. do,·e Dante. ti liberazione di Roma daJrop- z1on_e .arb1t~rta _compmta mera, fortunata:. ma d aver pregio .mtrm$eco.. quant~ ti~ d1 tante ascose mte~z10- scavato un solco nella me- bili perciò del Bene e del tare-carabiniere che passeg- protagonista. confessa d1 pressione nazista) e una dall aut~re SUI fatti cbe nar-– consumato e distrutto un pe: la smgo!ar:e vice_n?a di n1. a seconda della d1f!e- moria e va riversando in li.Inie in una volta. gia sul male umiliato. ma aver visto una volta la ma- spia fascista. Tutti i senti- ra: se v1 è allarme. esso de– p~trimoni~ ideale tanto pre- cui fu_rono vittime: nfiutate renza ch_e _passa fra .scrit- esso quanto di vivo fu nel Credo che ambizione mi- non rappresentato. n ve- dre fra le .braccia de.Itodia- menti. le paure. il cercarsi riva da noi. da ~ma. nostra z1~so egh deve dar colpa dappr1m~ da Vfe ~u~~e. es- tore scrivente ~ . scr~ttore libro e che. confluendo nel- gliore uno scrittore non ro artista impiega sempre to z_io Dec10) - o p1u pro- e il respingersi. tipici fra due e.rettorica,. \'og~10 dire_ che pru~a a ~è stesso. al suo se collez1o~ar~ryo _il piu g ran leggente. Per cui 11 d1scor- la tua coscienza. vivi[ica possa covare in seno. seri- tanta forza e bravura a rap- bab1lmente per una nb el- giovani (che potrebbero c1 tro,·a,·:imo. n.01 lettori nel egoismo piccolo bor~hese e nur_nero di rifiuti c.he un.o so critico di uno scrittore tutti i ricordi che vi si era- vendo un libro: e riuscirvi. presentare il Bene quanta ne lione anarchica cont.ro 1~ amarsi. ma che si sentono tort ?. comp hct del ladro. a.lla. _f~ndamental~ mcoqcl- scntto possa racco~iere. si- pare sempre appena appena no assopiti. Si tratti del ca· anche con tutte le fratture impiega a rappresentare il stato di soggezion~ m cu_1addosso run raltra. l'odore dell adulte.ro mancato. della habl11ta de~ suo ammo gretto n.o a Letteratura di Bonsan- staccato dalla pagina di un rabiniere che viene ad ar- che un simile impegno com- ì\lale ... E questo mi sembra vive la sua fami~lia .. si. d_a di un'altra moralita) sono spi~ fas c~ta... ~tentre lo co!1 le esigenze della e~- ti .... Cosa ma~c~va a. 9ue st ~ diario e starei per dire di restare un ragazzo perdu- porta. non e facile: vuol di- il pregio maggiore detrulti- al furto. per un·1rres1st1b1- analizzate in questa storia m scrittore ci coodl:lce,·a per sc1enz~ morale. E se~ben7 il scritto .oer d1rs1 ap1;>etitoso: u_n ideale. atlant~ su '?ui si to: si tr.itti di una dome- re che si è superata quella mo libro di Biginretti. libro le vocazione. ~ finisc~ per maniera esemplare. mano. da un quartiere a_llal– suo_ nto:no ne~la cittadina F~rse il sospelt? d1 pronven rilletta I orografia dei no- nica di povera gente scon- zona di pericolo. dove il che si compone di tre rac- e~trare e nel g:ro ,. div:eota Vi e una zona aurorale in t'.o. d1_Roma. la R?~a d1 tut– n~tlva s1 es~urisca nel giro nire da ~~o ~cnttore e o stri gusti di lettori rompi- volta: si tr:llti di una spia Bene si Prende la sua bra- conti. il primo dei quali dà c1oe un ladro d1 pro{ess1one: ogni racconto di Bigiaretti. ti_ , $!'.IOrnr .. magmf1:a e .ler- ~:s:;~~ne e~ 10 ;;~~:rs~ss:on~~ daC~~c~: 0 ~ 0 pure. Ma collo. fa~cista capitata nell~ tua va mai~scola. e s? ne. v~ a il titolo al volume. narre; 1 !e~~;r~~ dt~~o~~d=~ u~ Pt_mto di av.vio e~~ irra- ~~i· as:~f;!~afin~tomtse/r;:f~ che si tiatta di una espe- quando si è fra scrittori è . La prim~ osservazione che esistenza. per perder!!· fr~ passeggio coi carabinieri .. e I! prim? è appunto e La sto im ie ato il uale aven- dia d1 luce ogni storia. _sem- tarci di quelle ste~ 'mise– rienza conclusa. di una sorta da scartare subito l'immagi- ricava facilmente dall~ !et- l~ttore ed !l prota~onista d! il Male. con tutte le .ma!u- scuola dei ladri,: e narra do tr.dJto n~ ie o. ha pre qt_testa fonte lum~nosa rie che dovevamo invece dl commemorazione dei de- ne di un l~ttoré a tutto ri- tu:a d~lla. e Scuoia. de1 ~a- c~a~cuno ~~ q1,1es.t_1 raccont~ 5COle se .~e va a farsi [rig: la. storia della adolescenz~ pers: l'unica gioi/ d:ila sua ~e;:~~w;~a E?\nu:aco~~~~: condannare. e che lo scrit– funti (anzi uno degli epi50· poso, completamente ada- dr1, di Libero B1g1arettl. è SI. e sta~1hta _u~ rnt~sa. di_ g_ere ali mf7rno. La Retto di un raga~zo eh~. quasi vita: la domenica .. Quella a cui Bigiaretti si tien fede- tare oflrh·a appunto alla no– di più belli del racconto si giato neIJa sua lettura. e che la lettura stessa vuol rei meglio. si e diventati nca allora e salva, ma non per un freudiano e dispetto, domenica. che costituiva la le (mi auguro di non ingan- stra condanna s\·olge appunto al cimitero. --------------------------------------------------- sola luce nella sua buia esi- narmi affidandomi al ricor- D'accordo. non è una ma- con scoperto valore emble- SEMPRE LEGATO ALLE VICENDE INTERIORI DE[ PERSONAGG l stenza. gli ,·iene oggi insi- do di <Esterina• che O del gnif;ca scarrozzata fra le malico}. anche se il protago- diata. oltre che dai continui 1942 e di e t;n discorso di zone mon.umentali dellTrbe. nista god.a di una tal qualt :w rimproveri della moglie amore, che è del 1948) ma un r:ncorrersi di trasa- felicità fisica. nel ritrovarsi "T' Mara, anche dalla rituale quella della donna come De- limei:-iti e di rimorsi: alla fi- n!lo,·ame!1te nel paese. nati- visita di una copp_ia am~ca: mone e come Angelo. ma ne _c1a..-,·ediamo che davve- ;;°'e nfl ~J°o~t~~f;li!~i.~~; Paesaggi· o nellestor1· e d'amore :i:~e::: es~n~: 1:i~~~~~~ '~: !-~~r::amotore di ogni av- ~~s'ie~o1;~:~~on~~ ~o::i~ mf>tte!'Si all'ombra di quel trovandosi con quella dome- In questo libro le donne ma anche un co,·o di ladri. ,·ecch1 palazzi e ca.mpanili nica. d~vastala fra le manL sono tre: Linda. la fidanza- che Castel S.. Angelo no.n _e che sembrano quasi stri~- comn~cia a _sognare ad occhi ta del giovane ladro: ì\Ia- soltanto: un s.1mbo_lotunsti- gere sulle. persone: Ma .'" ----· apertt, proiettando t~tta la ra, la moglie dell'impiegato co. ma 11gomito _d1una stra- sosta?za s1 trat~a ~1 un pia- * omb90 della sua .es1ste!1za Renzo: Leontina. ramante d!, I,~ sfon~o d1 :i,n. ponte. cere mtellettu9:list1co. poiché mant:ata sulla C?PPIB amica: fascista (quindi non aman- ne P:U pre71oso. _ne p1u .bel~ P.aolo per la prima v~lta con- cli ADRIALl/0 tiElltJJll~ e~col~ a sognarsi fra le ~rac- te e non riamata) del pa· IO: d1 _tanti_ altri ~~oli. dt s1dera la realtà dJetro le eia d1 Rosetta. e. quasi per triota Gianni· tutte e tre in \'le. dt _tanti sfondi di piaz- suggestioni della cultura e Rileggevo, proprio in que- genera una composizione tut- mai insoddisf~tto o vuoto. In l;i. te_ntaziorye d_iv~dere i due e di consegu~nza ~agheggiata una rivalsa mora!~. e~colo posizione an.tagonistica ri- ze. antiche o no. ma tutte del g_usto e fa deUe scopert~ sti giorni, col fare ,vagato e ta ferma e senza scadJmenti I questa linea 11 •paese, sem- mod! cong1unh ci. tenta as- ombra e malinconia. . a sognare sua .moglie .. Ma.ra. spetto a colui che narra la offerte alla stessa ombra. al– estetiche che non aveva mai abbandonato della lettura av- 0 evasioni. tutta tesa a un bra totalmente assente, e .1 assai. Il paese d1 Leopolda ~Ila fine, non due strade d1 fra le ~racc!a del! amico propria vicenda. e quindi in la. st~ssa no:~te. ali~ ste~~ fatto pr(ma .Tutto cfò ~- venturosa che lascia tracce risultato unitario. Un raccon- personaggi di Biglarettl v1- e dell~ sua fugace ,avventura sv1lupi:,o. ma u na condizione Ugo. manto. d1 Rosetta. Sa- posizione negath·a. quasi di m:seri~. le piu banali: _le pm trebb.e. ndL~T'S_l ad un _nobile sensibili nella sostanza, e non to magistrale, Leopolda: an- vere in un'0ria senza te_mpo non. ! certo un paese-.luce; essenziale d.el Nostro: ~n ~on- rebbe un g1uoco: ma fatai- difesa. i\la pro,·iamo a to- co_muni._ eppure_ }e p1u .gr~ ~erc_1z10 d1 mtrospez101;e e solo se nl in margine (quelle che sconcertante, se voglia- e senza a:-,"'entui:e quot1d1a- ai:iz1 e peno~bra e mahnco- t~asto continuo tra 1a~p1ra- ~en!e. correndo anche .~ra gliere una qualsiasi di que- mite d1 umamta quasi m d1 stile se non campeggiasse 1 tt g cosi proficue che 6 1 mo. Mi dicevo. raffrontando, ne: assentl, quasi, certo as- ma che non s1 comprendereb• z1one alla luce e alla J1bertà I amico Ugo e Mara. un m- ste donn d 1 t . aeruato .. n_el r~cconto la !JJ?ura _po~ r:n~~eda giovani. che' pal. di- che sulle due strade (ma n:>n sorti. (E qui,. sfidando a.n:o- bero, non sarebbero _cioè poe- e I~ ~chl~vitù ~ell'or:ibra. e tesa di nat ura politi~a. il cui vive. e ri·ia:i~fna O so\~ La bravura .di Bigia retti tica d1. Leopolda. l'ex t1dan- ventati poveri • professioni- vorrei sl pensasse, necessaria- ra ~na oblez1.one che. B1g1a- t~camente funzionali, se non dell ab1tudme. Siamo m. pre- e .peccato, del.la mogh~ fi- trarre i ,•iri protagonisti da nel s.aper cog~ere di Roma zata d1 Paolo. che dà a~la sti ,. è cosi difficile Incontra- mente, a uno schema chiuso reth ml ha J?lu volte ripetuta, s1 p~nsasse alla lu ce, a quan- senz~,. come si vede. d1 una m~ce .Per acquistare. agli oc- quel panto di riferimento e quell aspetto rimasto un po· vicenda la ~ua _autentica r nuovamente, quando l'in- e rigido) nelle quali iJ lavoi:o ostinato e incapace to:se .a t~ ~1 luce spen.ta .d~I preglu- condizu~ne estremamente at- chi d1 R~nzo maggior. peso di appoggio. e ci accorgere- a Iato dall_e line~ dell~ no– atmosfera e v1,·e d1 una sua e bit di e ti fa tro- di Bigiaretti s'è venuto svi- persuadermi del contrario, ri- dmo e dalla p1grma carnale tuale. tipica del nostro tem- e corposità che non 11 suo h . 1 t h <;tra narrat1,·a puo senz altro piena au~n<:mia poetica: ~:~~r~~an ra r::ati~a in mano a Juppando, da Esterina alle co- peto ~he Un discorso d'amore, (l'abitud:ne!) c'è dietro il rl- P?· della nostra vecchia so- s_tesso peccat~: imma~inario ;: 1/ ~n~ r:acci~: o d':ss~~~~ ambire a collo_carsi accanto Neppure I ultimo sogno d1 segnare passi, a tracciare rac- se più recenti, ci sarebbe an- 1I_pnmo, quello ~enz.a la r~.- tratto d1 Leopolda e la su.a c1età. Se legg~te attentamen- I uno come 1altro. d a~cor- siccome queu! donne ra _ alla bravura di un Moravia Paolo. uno .scatto sc~rsamen- corcji. a inventare armonie O cara molto da osservare, da plica recente, è 1I ~1bro p1u grama a3Surda spenta es1- te L~opolda, v ac~org~rete .co: do. ma nella s~a coscienza presentano non soltanto fo che .di ~uesti a~bienti e sta– te persuasivo.' la d1st~gj?e. disarmonie critiche) alcune indagare, da dedurre. imp?rtante che Blg1arettl cl stenza. . . me .11c~ntrast? s1 sv1lupp1 dt tur~ata. Renzo e_ portato a~ a,·,·io alla storia. ma ra _ to I ultimo pertrnace ed effi- anche se egli consideri che ariose pagine romane di Bi- Ripigliamo ora il discorso abbia !11aidato). . Forse s'e toccato ti tasto pagma m pagma In. estr~ma attn~u.ire maggior peso d1 presentano l'a ·s ·nto P cace descrittore. quella 'P:lacida ragazza• di giaretti, da quelle Ca.rte roma- da quel •popolare, che! dian• Ma il nostro rag1on~ment~ gius,to:. l'a~itud!ne. Prigionieri flncua non. solo d'mda?me, e ver:ta, alla colpa della cui corre la r~o~a I delr;\i~ Ai meriti di Bigia retti ,·a paese> gli muore ora un al- ne che sul centro vitale del zl si diceva· e alle carte ro- voleva, ora, essere diverso. dell abttudme, I personaggi di ma In sap1en.te c~truz1one! moglie che non alla sua cenda in altr t . - l age:i~.mto però quello di aver tra volta. e per sempre. Col- ve~chio Pae1e di Roma del '43, ~ane ag·giu~giamo CaTlone, il volevamo ~agglare se tra Il Blgiaretti derivano da questa anche, ~I fatti e d1 ~appor_tt stessa .colpa. per cui i rim- morale della f;\'ot:mrn1. a ~aPuto cogliere l'animo del– locheremo dunque il ritratto ti dànno bene la misura di un romanzo del '50 che sta e Hlone di sviluppo nel • popo- condizione il loro dramma o frR 1e pieghe ~ella i:,s1colog1_aproveri presto degenerano v· . ( la piccola borghesia in tre di Leopolda accanto agli al- crescere amoroso dell'arte bi- vive ~oprlo sul' fondale del lare> e lo scrittore d'analisi la loro malinconia che li di- dei persona~g1 e _g~t est~rm: in liti. e Renzo fugge di ca- I .e ~n a.tto nuo,·o .. m momenti di crisi. e quindi tri ritratti femminili di Bi- giarettlena: quel suo essere Paes/ di Roma, su quelle ci sia proprio contrasto in· strug~e l~ntamente ma lne- il ~esagg10 b1g1aretttano, sa. sper:an~o che la m~glie qu~~t ul~!11o libro di Bigia: in tre momenti di ribellione gia.retti. in una galleria attaccato a strade, piazze, ca• scenografie amorosamente rl- s':'-nabile,. o non et s_la.invec_e s~rab1lmente Nelle strade semp1 e ?ccennato nelle sue lo nchiam1. Mara pero lo ~et i.. e_. ~?g~a ~~nerneL con differenti per gradi. dal più idea•le di straordinario risal- se mura rallegrate o consu- create· e le popola di perso· differenziazione a.rtistlca d1- aperte alla luce e allo splen- storie d amore, sempre e~- lascia andare: e sarà più ?· c1oe. '~. a. ' ara. eon- elementare, (e quindi più to (Bigiaretti è presente al- m;te da generazioni di per- naigi 'vivi e accesi dalle !i- remmo quasi funzionale. Far- dore quasi fisico del • paese senz1al~ente. !~gato. alle v1- tardi proprio l'amica Roset- tma. non ~1 trov~no sulla anarchico) al più cosciente la chiamata anche con un scnaggi. Un nascere e cresce- slonomie documeniablli con se, slamo troppo abituali a di Rom?•, nella rivolta anar- c~nd~ mter1or1 dei perso- ta che andrà a cercarlo nel- scena a.. recitare so o la. par· (già sul punto di differen– altro Javoro di questi giorni. re e popclare • dell'arte di dati esterni, nella loro 5toria trattate la narrative come chica ~1 Carlone, nel • popo- n..g~1. - la b<_>ttega del fratello. perl~e d~ll innamorata .. felice o ziarsi dalla rassegnazione) e Carte Romane,. edito dal· Biglaretti. quotidiana. popolaresca, che tos~e ll~lca e a ricercare, n~l Jano• msomma .. de~tro q~el- E. qu~sto un ..d1scor~ e~~ convmcerlo a. tornare A mfe_hce. poco conta. ma ~- infi"le al più complesso e la S.E.I. di Torino. una tren- E non era molto che avevo vive con arguzia dentro la na1rato1 e co!11e nel poeta, 11 la che pare l'ab1tudme tnon- dovrebb esser p1u ampio; p~u questo punto 1amore sogna- tro, ano sulla .sce~~ a rec1· consape,·ole nel quale si in– tina di stampe e di {i,1Zure. 1 tt e riletto dell'edizione . • d ~ uella che tema ~nico, msiste~te e sem- fant~, quo~idiana, c'è la li- motivato_ forse. Ma non abb!a to d_iventa real_tà: Rosetta si t~re una stona p_1u grande tr.ixede quale sia per esse– tra le quali le pittoresche e e 0 . del v~neziano • So- stona gra_n e .' q. 1 . pre ripreso e varrnto. Ora. berta: facile libertà talora, discaro 11 lettore questo ac· lascia abbracciare da Ren- d1 loro e che quasi te sovra- re il domani 0 . . 1 mosse Cronache di tempi. r!~1~sadel Libro, il belllssl- li supera, h sch.1acc1a la o1a. provatevi a prestare al pe;- gratuita a volte; negli Interni cenno che qui se n'è fatto. Lo zo. non ~ai se per giuoco o sta: !'_amore e. sì. condizio· 5tesse parole. ch;re~i e.on tt~ d'fficiLi vale a dire l'Urbe a izio to Le 'orda· que- E mettiamoci di contro sonaggio Carlone la psicologia (case e paesi e città, e so· potrà per li momento sem- per pietà. e finisce per dir- ne e limite di ogni loro azio- dedica d . lb g~ are ~ di r a~i 1943 -45) va detto ~o racc1;ttura ,°!,go.t~ 0 av- Esterina (1942), Un dilcorso del protagonisti di Dbamore: prattutto animi) del personag- phHcare in questa guisa:• Al- gli: e D'ora in avanti dob- ne. ma in esso si mescola e Bench~ un a a su ~ma. fnef,;e che Bigiarettl ha illu· s 8 •t" 0 ~ 8 anzi un continuo d'amore (1948), e poi l figli ne v_errebbe fuori un bel pa~ gl maggiori di Biglaretti la tento, lettore, ché tu hai di- biamo essere saggi. .. ,. Vuol un·attra cosa. una moralità desse rorn:co;a n~n 5 \ ve- 1trato di propria mano e Leo- roet~a~~dÌ chi legge con chi del '55 e la recente ripresa stlcc10. E la luce di Pae3e dt abitudine ha messo radici, e nanzl uno scrittore molto dire che anche lei ha so~ma- che non esiterei a chiamare su1Ì·orizzont;ed:i ~;~~a ~e~~ Ida> con alcuni disegni di scrive per non restar presi del romanzo del •4~ in D.isa· Roma potre~be essere :tpetu: k1 ribellione non è facile co- c?mplesso, legato alla condi- to lo ste~so peccato? E Ja nuova. anche se la novità e le terrazze la tenebra 'sf s[~l– J>O. . . 'Bfea molto dentro quella rete !lttiMima moTe. Hai dinanzi ti sothlis- ta là dove (e il c_asod1 Est~ me per Carlone, e la luce ep- z1one spirituale e culturale saggezza invocata da Roset- per ora appena enunciata. tiva palpitava Ch è carica esprcss1oru I di ensazionl e di mallnco· simo Indagatore d'enime e di rina) ha da. dom,more, fata: pare come in un ricordo di del nostro tempo. Fa atten- ta è un limite al peccato del Così il Bigia retti che fu de- oltr; tutto h.,. . ffie . i;uggestivi che ~egano be- nl~ realtà, con le parole sentimenti, lo scrittore d'ana- m~nte, anz~ log1camente. ti cose remo.te. Nella rete del zlone ~ no~ volerlo tr~pp~ sogno o un limite_ al p~cca- scrittore assai delicato e at- descrìzion; adne~ ~i~~ e liia~~ i:dssimo con lo stile s06teou- tutte impegnate a creare un Usi; che, anche quando non chiaroscuro. e ?ompless1 • <:heavvolge ~ue• semplificare. non ne ve1rest1 to reale. che verra? Noi. co- tento della germinazione dei una Roma non ubri!cc1 di Jo del racconto. clima d'affetti e di rapporti persuade ( tal~ s econd_o noi. il Sta però di fatto che, per st1 personaggi, diviene ~1op- a capo•· , . me. Renzo .. non lo sapremo sentimenti amorosi. qui al- grandezza LOBENZO GIGU • d'indagine pu::oloeice, che caso de I fi.gh) non il lascia un racconto come Leopol.da, po spesso autocontemplaz1one, ADRIANO SEROr-.il ma 1, ma c1 accontenteremo larga 1a sua tematica, arric• CARLO BERNARJ

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