la Fiera Letteraria - XIII - n. 14 - 6 aprile 1958

Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA 1 11 lJ li Il LI C. I '"/'. I D. I /i'. * IL L'autobiografia di Henry James * DaWinsiemc dei tre libri si ricava un ritralto cl clL1utorc 1~eglianni crinfanzia e di giovincZza. una sua immagine viva di quando 11011 aveva ancora inizialo la gloriosa carriera di crittorc * tU G/.ICOilfO 1li\1'1'0.\Tl,\·1 Fra le rivincite prese du- albon della proprio vita gli voro mettendosi alle stesura avei· portato a termine • No· rante gli ult1m1 due decenni venne dalla morte del fra- di • Notes of a Son and Bro· tcs of e Son and Brother 1, da scritton ingiustamente tello, il filosofo William Ja- ther ,. Questo riprende la ,n1se la mano ad un nuovo trascurati o sottovalutali su- mes. cui era tegat1ss11no e che narrazione dove e A Small libro dove intendeva parlare blto dopo la morte quella di perdette quando egli stesso Boy and Others • l'aveva in- del suo sviluppo di •scrittore. Henry James è accanto o aveva ragg.unto la veccltiaia. terrolla- li libro termina sul· , Thc Middlc Years • Inizia quella plu recente di Francis Willllam James era considera- la venuta in Europa della fa- col viaggio in Europa fatto Scott Fitzgerald la più eia- to da lui « jJ fr-atello maggiore miglia James e sul soggiorno da lui nel 1869, primo avvio morosa. Quando scomparve :deale •· o Boulogne In Francia • No- :il definitivo suo trasportarsi nel 1916 all'età di settantatrè Nel 1910 era venuto colla tes of a Son and Brother • dall'America al Vecchio Con– anni d.opo uno _lunga feconda moglie in Europa per tra- comincia a Ginevra dove i tlnente avvenuto nei 1875. La e gloriosa carnera letteraria scorrere qualche tempo in genitori James si sono spo- guerra è venuta ad intralcia– l'Inghilterra. prese nel vor- .:ompagnia di Henry- Amma- stati per permettere ai loro re il :avoro ed alla sua morte tice della guerra. non l'lscntì latosi venne riaccompagnalo figli di continuare i loro stu.- « The Middle Years • è rima– subito la forte perdita subìta. dai congiunti nella sua casa di in lsvizzera. sto interrotto come il roman– I tempi mutavano e nell'af- di campagna del New Hamp- Nel secondo scritto auto- zo « The lvory Tower ,._ Men– fannosa ricerca del nuovo. shire dove poco dopo spirò biografico l'autore ha tenuto tre di quest'ultimo pubblicato n_el de~id~rio di i_nsoliti espe- ,asciando Henry James in presente il disegno iniziale postumo abbiamo p'.ù di tr"• r1ment1. !n Inghilterra come u~o stato di estrema desola- :?,Untando come II titolo Indi- cento pagine rappresentant. m Freoc1a ed. in Germanio ZI.One e solitudine interiore ca sul ritratto del fratello e quasi la metà dello schema caratteristico ~r gli anni del .:ti cui si ri_trova_un'eco nelle del padre. Varie lettere di I iniziale _de 11 'autobiogra(!co dopoguerra, s1 volsero le lettere agh am1c1. e La sua Will!am James sono incluse « The Middle Years • solo un spalle ad Henry James rite- scomparsa cembia per me nel volume dettato da una centinaio di pag!ne sono ri– nuto il ma;is imo es~mplo di l'aspetto delle vita» ebbe ~ grande pietà fe.m!Jlare, dal, maste. una ~oncez.to ~e dell arte Jet- scrivere. Per non sta~cars1 sentimento d\ un profondo I L'insieme del tre libri qual<' terana oramai ~O!~ssata. del tutto dal fratelli:? e per legame coi suoi- La narrai.io - è stato ora pubblicato da F.W. Al maestro s1. e mvece rl- rendere un oma~g10 allo ne procede regolare per u n Dupee giustitlca però in pie– tornati con pentimento e fe_r- comparso_ pensò, ritornato a corso di quindlci anni. dalla no il titolo « Autoli.ography • vore_ une vE;ntma d'~nn! P.Jù Lon?ra. di n_cvocarne la me- venuta a Ginevro nel 1855 al perchè da esso si ricava ve– tard1. In Iu1, s1 è visto I m- mona_ pubbhCf:lndone alcune 1870 considerato da Henry ramente un ritratto den'auto– nova_tore dell arte de_! roman- l«:ttere ed ug1ungendov\ un J~m~s il termine della sua re negli anni d'intahzia- e di ~~0u 1 ~t. pr~~rso~~ dim:~~~~! n7a1\~;.i dei grandi creatori ~~r{1~e~;~iun::~b~·~e laq~:~ ~~ovw:~~;, ~~•~~~a~~a1/i~~ scrittori del~'Ottocento. Inol- ..:ome Henry James nascono teria è trattata con estrem'O avanti di iniziare la sua lun– t:e per la r1cchezz.o e la va- e crescono spontanei, una riserbo e rarà delicatezza. Il ga e gloriosa carriera di scrit– r'.et~ d~lropera Henry _James volta miz1ati vanno per con- volume ha il suo pregio ma tore. n primo libro suo « A s1 e rivelato co~e D1ckens. 10. loro. Messosi al la_voro.co- nell'insieme presenta _un i_'l- P.assionate p;Jgrim .; una rac– Balzac . o Dost_oJevsky un mmciò coli evocare l amb1en- teresse le~jl;ermente mfer10- colta di racconti. è del 1875 campo mesaur:bile per stut:11 te di famiglia nella Nuova- re al precedente, il carattere lo stesso anno in cui prese c scoperte.- Questo amenca- Inghilterra della metà del se- o;trettamente personale essen- :a decisione di ti,ap!antarsi in n:o espatna_to anco_ra molt~ co,o scorso passando Quindi do accentuato senza ~e felice Europa. Data l'importanza giovane e d1v1:r1;utomglese d1 dai genitori ed i _µarenti _più evoc_azione d'un ambiente c:empre in aumento di Henry c.uore. di, ~pmto E:d an~he :;tretJi ~Ile Pl'OPl'le espe_nen- part1c?lare ~oi:ne ~uello delle James ONtmai giustamente d1 stato ClVlle per 11 de~1dc- ze di bimbo. Nacque COSI • A 11;rand1fam1j1;1led1 Albany e 'd . t d I i i ~o r~1g~w~rndfe u~~e ~~lt~~ :~:;~OBoyatn~u~the;:g~z~~t della ve~chla New York. ~~;i~~o~; ad:l~anose~:n;ag!:;à fra le lettere britanniche e strettamente legati nelle loro 1:3'enche Henry _Ja_me_s rosse dell'Ottocento ed 11pnmo No– quelle americane. Ambo lo esperienze perchè separati da animato da .un_ 1st mllv? or· veèento, uno degli iniziatori reclamano con validi argo- un solo anno di differenza, lo rore per le indiscrete rivela- del rinnovamento della na1•ra– menti come. uno dei loro. Si scrittc,re oremai giunto quasi zioni delle vita privata dl ar- tiva ed un maestro dell'arte è visto cosi alcuni anni or al termine della vita ha vo- listi e scrittol'i che in quella del romanzo l'interesse di co- ~~~te u~~i: sti~r~e~~~fi~~: ~~~ou1f:;er~\ivi~: i~:~d;ll~~: !~o~:se~~Pcrt~odc:~!ric~!vs~~~ I test.a autobiografia è evi- c1·:tico di Henry James do- miglia. nord-americana <11 ·n1- tlva oramai attratto dall'au- dente. ~~ 1 \~ : 0 if:~ie;f!e~VCa~~:~ wi~fo~rgJfs~nfe~!~~l:!dl tr:i~ tobiografla. Poco tempo dopo GIACOMO ANTONINI o! Letters • ed un altro di viltà britannica cui rimone- ,---------------------; Miehael Swan nella serie va dipendente nel suo svi- • English Novelists •· luppo. La città di Alba::iy, Pochi scrittoti hanno susci- capitale amministrativa del– tato in tempj reeent: tanti lo Stato di New York. dove commenti. Ciò è dovuto al Henry James nato e New carattere complesso. ra!lba- Y'ork trescorse parte dell'ln– to dei suoi romanzi e reccon- fanzia, ere la rocce.forte del– ti, ad una sua concezione al- la Nuova-Inghilterra tradi– tissima della narrativa come ziona1e in opposizione alla forma d'arte- Nel !;l'UPPOcittà portuale di New York, compatto dell'opera che con- gran pen tolone dove si me– sta di una quarantina di scolave.no tuttl i popoli e ~ossi volumi non vi sono tutte le razze. volto essen– sce.rti- Se alcuni romanzi ~o- zialmente verso l'avvenire. no superiori ad altri ed i E' molto importante tener lunghi racconti possono es- presente l'ambiente familla– sere considerati tra le co:.e re patrizio, liberale. di taf– meglio riuscite tutto o Q•Ja~I flnata cultura ed il ritmo di vale in definitiva !a o~'l:i d 1 vita cittadino di Albany tan– essere letto e vaglhto mc11 to diverso da quello nega ul– tre jn o_enuno dei tre period' timi decenni dell'Ottoc"!nto in cui la vasta opcr.l viene già convulso di New York generalmente su ~divisa si oer comprendere il futuro trovano tre I rar-conti ed l sviluppo di Henry James romanzi dei capolavori. Ol- scrittore. il suo comporta– tre ad uno stile raffinato ed mento nella vite quando as– elaboratissimo egli possede- 5ai più tardi si stabilì defi– \'a una fervida fant1sia crea- nitivamente in Inghilterra trice. Persona22i ed :n·reccl divenendo infine cittadino In– variano our mante!l,;?ndo el- glese insignito prlma di mo· cuni motivi costanti· :Til.'rtre rire della più alta ono1:iflce~– in contrasto con molti a 1 trl za che Sua Maestà Bntannt– autori ovunque abbia slt:..iato ca potesse conferirili. Dando la vicenda narrata: in Ame- un'assoluta preferenza alla rica: in In2hllterra. :n Italia Europa sopra l'Amertca_ Hen· od in Frencle ha saputo ri- ry James non 1ia mò.1 r:n– creare con olAslica éVid~n1.8 negato il paese che !11d:Pde il r-lima <iell'ambientP. i natali come largAOll?'lte te- Romanziere tra i maggiori stimonia la sua opera: nume– ed i più convinti della por- rosi sono i rnma:iz.i dfl e Ro– tata dei suoi scritti egli na derick Hudson » e. ~ The ratto precedere ogni volume American • negli anni g,ova– dell' opere completa di un nili a e The Ambassadeurs • ~:~;~ ~: , '~àtiva°cuf~tr~~r; :1o;i~oe p~~/~o'l fl~~i'e 1 ~nrc:I disanima dell'opera · e del- a mettere in riliev? :e qua– l'arte narrativa In ~enere. lità oreziose dell'animo ame– Benchè alla sua penna siano ricano. Ellli non è mai stato dovuti saggi critici anche su un espatriato nel senso dato =~~~itfr~~;"e~i:O~n~~lo~e ~=~~ fl2mf ;:~:;. ter~~~~i~a- ~~~~i sue numerose ooere narrati- Fitzgerald e , numerosi eltr: ve è tale da polarizzare tutta con e dopo di loro. !"attenzione. Si insiste su Per Henry James la q~e– questo punto per indicare la stione non fu di (ugg1re rae-:one del relativo silenzio l'America o di voltarle le fatto !-inora sulla sua outo· spalle con orrore ma soltanto biografia. Scritti autoblogre- di riallacciare con un passa– fici di un autore della gran- to di cultura e di costume cui dezza di Henrv James inte• si sentiva intimamente Ie,ga– ressano sicuramente ma ap- to. di ritorn~re nel paese partenenti all'ultimo oeriodo donde_ pro':'en_1va la _p~opria ouando già. dooo caoolavori ramie:ha. di ntrovars1 1n un difficili auali • The Wlngs or clima come quello .. della _s~– the Dove». • The Ambasf::a- cietà europee e p1u spec_ia - dors » e « The Golden Bowl ». mente auello della società l'attenzione vo!({eva a~trove ~,r!tannica che gli era _arflne r:s:;~~~;;r;asti a Jun'(O nel· \5!a:ri~~ù n~\a q:e~~~d~ 1 ;~; Frederick w. Dupee. che iel secolo scorso sempre piu fra i biografi ed i critici ~I endente_ ~d _allontanarsi dal– Henrv :James è o,a:-gi in ori- "' trad1z1on1 anglo-olandesi ma fila. ha avuto la felice :ii mentolità, di costume e dl ide>a di riunire i tre \lbrl di "viltà donde era sorta. •, A c-;:i.rattere personale: ..A Small Small Boy and Others • n~- :0;0~n:nft~~~ih.~r « N~oi;;.~! ~!~~en~~~~~o ~~i~~ s~cFel:C 1 ; Middle Years in un unico spirituale della Albeny_ della gro!=so volume intitolandolo metà dcll'Otto~ento r1masta Autobioiraph:v » (W.H. Al- relativamente mlatta da de– Jen edit. LondonJ Benché cenni spiego il corso della frammentarla e discreta co- vita di Henry James quando me era nell'indole sua di uo- più tardi raggJ~nse le metu– mo educato al più severo ri· rità e la celebrità esaurendo serbo britannico e ad un co- nel contempo Il tem~ al puo– i.tante rispetto della form~. e to d~ r_endl"re Inutile per i dell"eleean70 si ouò Per I m: futuri b1_o~rafl una nuova ed siemc veramente parlare d1 attenta mv1•stlgazione di co– un·autobiografla intesa a rie- desto periodo. vocare attraverso il filtro del- II libro pur narre.ndo .le la memoria e d1 una sensi· prime esperienze nella vita bil:tà no~talgica p~r Il lon- dei due ra"0zzin1 James m tanò oassoto ,gli anni dell'ln- una New York signorile ri– fanzia e la sua rormailone. masta ancora affine ad Al– La narrazione si ferma pur- bany e rappresentativa per troPt'I• riuando, '1:u1ore ha Il clima della Nuovo-Inghil· rag)?'iunto la maturità per- terra, quella più tardi ricrea• chè Ja morte è venuta ed In- ta con tanta felicità nel ro– terrompere le stesura di •The manzo e Washington Squa– Middle Years » uscii.o postu- re •. una volta ultimat~ non mo come l'incomptuto ro- corrispondeva però piu al– manzo • The Ivory Tower >. l'assunto originarlo. Deciso a I A 1'!ACC:;1 INA DELLA VERITÀ * ILCINEMA l'OME TEHAPIA di ELIO 'l'ALAill()O Agli scienziati non mancherebbe il modo, se già non l'hanno !atto, di misurare pressione ai·teriose, frequenze. dei battiti cardiaci, dei respiri eccetera, a un certo numero di persone che si rec:Gno a cinema, prima e dopo lo spettacolo: è lecito supporre che, anche dal punto di vist,a fisio-patologico, le loro os– servazioni sarebbero piuttosto singolari- Infatti, an– dare e cinema è quasi un vizio che accomuna per– sone d'ogni elà: di tutti gh spettacoli, antichi e mo– derni, dal teatro di p1·osa al programma televisivo, quello che si svolge sullo schermo cinematog1•af1co riesce - più degli altri - a soddisfare il nostro de– siderio d'evosione. Probabilmente è una questione di ritmo: come esistono un tempo cronologico e un tempo psicolog_ico, esiste anche un tempo cinema– togreflco, diverso dal primo e dal secondo: ed è Pro– prio questo nuovo tempo che ci offre la possibilità di viverè tutta una vila nello spazio di novent,a minuti. Che cosa è un film se non un romanzo rac– con1ato per immagini? Slamo sempre nel campo delle narrativa: un modo affascinante di raccontare certe determinate vicende o, meglio, un inserirsi del rac– conto nella sequenza di scene drammatiche da cui risulta composta l'opera cinematografica. La finzione del film, come quella suggerite dal romanzo, colpisce la fantasia del singolo Individuo e non di un'Intera platea: a cinema lo spettatore non perde mai la pro– pria personalità. el contro1io di quanto accede _e teo– tro non si avverte mai l'esigenza di una particolare atmosfera che, dopo aver livellato il pubblico, lo tra– scini - volente o nolente - all'eppleuso o alla disop– provazione. Nella vasta sala, immersa nel buio e colma di folla silenziosa, ognuno di noi può rimanere solo dimenticare il mondo circostante. abbandonarsi ana' gioia del sogni a occhi eperti: anche in quest? aiutato dal ritmo del film che gli consente le plu inattese scorrerie nel tempo e nello spezio. Andare a cinema. rare quattro passi, perdersi in mezzo alla folla, risolvono molto spesso situazioni di disagio, di estrema stanchezw, ~i ,?is~erazio,ne: q~an– do si temono i propri fantasmi c1 s1 rifugia, ultima spere.nza. nella sala di un cinema qualunque_ P!r annullare se stessi in un facile gioco di transitoria assenza: è. Insomma. l'equivalente di un'ubriacatura. un modo come un altro di procurarsi a poco prezzo l'innocua ebbrez1.a di paradisi srtiflciali. E' una specie di psicanalisi a fumetti: seduti in poltrona. isolat_i dal prossimo con Il quale siamo pure a contelt? d1 go– mito lasciamo che affiori dal nostro subcosciente un tum~lto d\ sentimenti e d'emozioni: e siccome _ci.ap– partengono I conflHli dramm~tlci del protagom~h. le loro sconfitte e le loro vittone. a poco a poco I pro– blemi che ci ongustiavano si chiariscono alla nostra mente. si vuotano di valore, si defints·cono con esat– tez?.a. Sensazione piacevole. sem.a dubbio: è per que– sta ragione' che a cineme vanno _tutti, glovan_i e_vec– chi. uomlnl e donne. colti e inc?ltl:_ la sottile e innocente dro~e del film fa proseliti rn ogni strato sociale e In ogni età: nel pomeriggi domenicali schiere innumerevoli di malinconiche domestiche e d: ar:icor più malinconici sold-atl rlempi~n_o le sale per1fer1ch~ alla ricerca di un'Illusoria felicità. li cinema. oue.s1 sempre, non rappresenta uno svago. un divertimento: ma soltanto un-a fugo da noi stessi. Entriamo nervosi. stanchi, ennoiati e, dopo eppene due ore. all'uscita I nostri volti appaiono chiari, freschi, sorridenti: Il far– maco ha tatto il suo el'f'etto. Vede1·e un film ~ un;1 maniera di ritrovare il tempo perduto. dt percorrert> a ritroso II cammino degli anni fino ell'lnfonzle. fino all'Innocenza. E' dHficlle che la _çronac.a reglshi del suicidi du– rante la rappresentazion~ di ftlms: come è Creauente. invece. la notizia che gli eutori di delitti pac;slo~llll. dopo aver compiuto Il crimine, si recano tmno1.111\a– mente e cinematografo: non è cinismo ma !lluo;'on~ di placare così il proprio senso di coloa. Limt~rnn majl'Jco si chi,ama l'immobile antenato dr\ r-lnema· e aualche coso di magico. di misterioso, di taumatur: gico ne è disceso per li rami: se è vero. che OPP.'1 andare a cinema è sempre una lieta avventura. un'In– fallibile medicine della tormentatissima e comolessa anima moderne• ELIO TALARICO La splnta decisiva a ritor- 1-icordare in un libro la fl– nare sul passato e rievocare gure del fratello _scomparso l'ambiente di famiglia e gli Henry James continuò 11 la- •--------------------- Mol.Jcrto Ruta: «Pesci• (acciaio) I' liJ t: {' Il I I~ S 'I'.\ .U I" I~ * John lieats a Fanny Brawne * ,li .U,DQ C.1.J /ISIU.HJ 1( Mrs Brawne. che ha preso. l'apparta– mento di Brown per l'estate. risic-de tut– tora a Hampstcad: è una donna simpati– ca. La su'a figlia maggiore mi sembra bella ed elegante, graziosa, sciocchina. alla mo– da e strana: di tanto in tanto litighiamo un pochino. e allora si comporta meglio: altrimenti avrei dovuto cambiar quar– tiere ... "· 11 Debbo descrivervi Miss Brawne? E' pressappoco della mia statura, con una bella faccia un po' lunga; a tutte le sue fattezze manca il sentimento; riesce a far comparire la sua capigliatura; ha belle narici. sebbene un po' inquietanti; bocca cattiva e buona; è migliore di profilo che di faccia. e il suo volto non è pieno, ma pallido e magro, pur senza mostrar le ossa. Ha corporatura molto aggraziata, e aggraziate sono le sue movenz"; ha belle braccia e mani bruttine. piedi passabili; non ha . ancor8 diciassette anni,, (ne aveva più di diciotto) <( ma è ignorante, si comporta in modo mostruoso e impe– tuoso e afflbbia a tutti certi appellativi: tanto che di recente mi son sentito co– stretto a darle dell a pette gola; ma non credo si tratti di un viz.io innato. piutto– sto, di una sua ten denza a darsi delle arie. Comunque, di queste arie son sturo. e non ne voglio più sapere ,i. Così in due lettere del dicembre 1818, John Keats de– scriveva la sua padroncina di casa Fan– ny Brawne al tratello George e -alla moglie di lui. Forse un tantino ~•ammi– razione spunta in qualche aggettivo? Ma Keats. che ha da poco cpmpiuto i ven– tilrè anni, è volentieri scherzoso e a_mo– menti addirittura ragazzesco. specie se scrive ai parenti. Non si sa bene se at– tribuire la sua molta severità. appunto, a un gioco che si prolun~a _e che lo ~a es– sere scontroso c pochtss1mo affabile; o a una vera antipatia. non del tutto di- ~~;;r~\~di~~~. ~~~ren~rla s.;a:~t!te;e~~:~ol~ (sottolineata) è piuttosto spregiativo. Ho sott'occhio un ritPatto di Miss Fan– ny Brawne (età indefinita). Pare che un sorriso stia per spuntare su quel volto che, con tutta probabilità. è reso if1:Si~ni– fìcante dall'imperizia di chi l'ha d1pmto. Soltanto <:aUel ~rriso mi colpisce; il re– sto: una ragazza qualunque. senza par– ticolari attrattive; anzi: piuttosto scipita che saporita, piuttosto priva di persona– lità (e. a diciott'anni. la tendenza a mo– strarsi indipendente: mc7..zo facile, alla portata del cervellino più da poco. il pet– tegolezzo). Mi ripeto che ho davanti il viso di una delle donne che più furono amate nel secolo scorso; Fanny Brawne fu amata da un grande poeta: malato, di– sperato. e disperato anche di lei: come a.ppare da più di una su.a lettera. Mi dico che l"amore appassionatissimo di K.eats dovette venir concesso a una creatura che certo aveva qualche cosa che non mi riesce di leggere. E poi mi ripeto: fosse pure il paragon di modestia che taluni biografi ottimisti de1 Keats vogliono rosse. Miss Brawne ebbe scarsi meriti; e forse questi fu il poeta a inventarli. a donarglieli. I due ritrattini che ho tra– dotto sono autentici: lo si sente. Poi scoppiò. improvviso l'amore: non certo a prima. vista. E non è detto che il Keats no ,s',accorgesse più dei difetti di Fanny Brawne, o almeno d,i alcuni. Ma, appas– sionato e febbricitante. malato ed esal– tato, s'illudeva. A momenti. tre vedeva. Esercitava la prodigiosa ranlasia; n1>n cercan'clo magiche parole, poichè l•! IH– tere si tengono quasi sempre a un medio e vivace stil discorsiv0, si abbellendo la sua Fanny; attribuendole quei doni che appena conosciutala. non gli erano ap– parsi. Un calore divorante Una passione mnlata. La più 1·eccntc edizione dell'epistolario di John Keats comprende duecentoqun– rnntaduc lettere. L'ilidicc generale. accu– ratissimo, dù non soltanto i nomi dei cor– rispondenti. ma anche quelli di molti scritlori e pQ('ti che il poeta va frequen– tando o leggendo, e cita nelle sue fre– sche missive. Molti scrittori e poeti; nu– merosi elisabettiani. Il nome di Cristo– phcr Marlowe non ricorre nemmeno una volta. Il Keats era lettore attentissimo; e citava ~ovente a memoria int11ri brani da lui letti. nelle epistole, a volte lun– ghissime. Discorre, appunto, ciel Ford, di Beaumont e Flelcheri per non dir. dello Shakespeare. che è per lui continuo. prodigioso argomento. Minor simpatia per il Marlowe d-i quella che provava per altri elisabettiani? Non mi riesce di scor– dare che è del Marlowe un VN:50 degno di far parte dell'abituale corredo degli amanti che si scrivono, o si discorrono. u W,as C\'er love that was not at first sight? ': ,, Fu mai amore che non rosse a prima vista? " chiede il Marlowe. Forse il Keats. pur tarlto preso dal suo grande amore, non dimenticava quello che aveva pensato di Miss Brawne? Forse si ripeté questo \'erso: con un dolore che parte– cipava della stessa natura di un rimorso? Inutile perdersi in siffatte supposizioni; inutile certo rivolgersi di queste do– mande. che risposta non possono avere. Ma son cose che ho pensato, in questi giorni. rileggendo l'epistola'rio del ~e~ts: e ml andavano ritornando. e non m1 riu– sciva di scordarle. Quanto poté essere, nella passione di K.eats. d1 assoluto. quanto di accecante? Forse. nella feli– cità e nell'infelicità che il povero poeta n·ebbe. tornarono, rifiutati e quasi Jirei scacciati. i motivi primi: quelli che gli vennero alla penna. nel descrivere Miss Brawne, appena l'ebbe con?sciuta,_ con una ragazzesca malizia che piace. ~1pcto: nello scorrere le lettere. non moltissime. dirette a Fanny Brawne; nel prender parte. e vorrei dire: di tutto cuore, alla passione ora accesa e ora disperall del Keats: questo sottopensiero. Non senza giustificazione, del resto. Senza alcun dubbio il Keats era nato per godere come pochi altri. i beni della terra; e chi ricordi la frase di una sua lettera a proposito di una pèsca ne è certo, quasi senza gli occorra addentrarsi nei particolari della sua biografia. Sen– tite la sua felicità di giovane ghiotto, espressa con entusiasmo non dissimile da altri. da quello di taluni suoi versi stu– pendi; e, qua5i vorrei ~ire, non .men~ memorabile. (1 A proposito d1 p1acen: poco fa stavo scrivendoti con un:i mano. e con l'altra portavo 'alla bocca una pè– sca; santo Ciclo, che squisitezza! Scende– va morbida. polposa. sugosa, liquefatta: tulio il suo delizioso embonpoint si scio– glieva nella mia gola. simile a quello di una fragola grande, letificante ». i\la troppo spesso il dolore o l'infelicità lo toccavano; e la sua sorte, che conosceva. e il suo male, inguaribile. Tra le pene. la sfiducia in Fanny. Dopo tante parole infuocate, dopo tanta ammirazione fre– mente. dopo tanta proclf,mata neces!! alla donna della sua vita; a quella che non poté sposare e che, sia ricordato. rimase per molti anni (edele alla sua memoria (si sposò quindici anni dopo la morte di Keats). un cenno, ma tremenQo. E questo non so dimenticare: e mi ri– torna. insieme alle descrizioni che ho citato: alle quali somiglia; che dall'animo del poeta non potevan::, es~cr del tutto scomparse. Dicono somigliasse (ma io non me ne son potuto convincere. questo ritratto freddino e convenzionale non mi per– suade) alla figura dell'Amor Profano del gruppo tizianesco, Fanny Brawne. Era una donna di questo mondo: e !or5e la gloria d'essere amata da un pQ('ta grande le pesò; o, forse. vide nel Keats poco più del buon ragazzo che era; non ru certo la sola a non intendere la perfezione del– le sue grandi liriche. tra i contempora– nei. Le piaceva Keats; come forse le pia– cevano altri: più sani. più bravi a ballare. a divertirla. Ed ecco questo brano stra– ziante. da una lettera del Keats del 1820. pochi mesi prima della morte del poeta: (,Ti desidero con ardore intenso; l'aria che respiro in una stanza dove tu non sei è malsana. Per te non è la stessa cosa; no; tu puoi aspettare; hai mille cose da tare; puoi essere relice senza. di me. Una visita qualunque. una cosa qualsiasi che ti riempia la giornata. è sufficiente. Co– me hai trascorso questo mese? Con chi hai sorriso? Queste domande potranno sembrarti ecce!.sive. Tu non sai che co– sa sia l'amore: forse lo saprai un i;iorno. , ma non è ancor giunto il tuo tempo. Oo– màndati quante ore di infeliciti. solita– ria ti ha procurato Keats. In quanto a me, per tutto que!-'.tOtempo sono stato un martire. e per questo parlo: la confes– sione mi è ~stortr dallçl tortura ... Ti scongiuro ... non mi scrivere !-.C iu questo mese hai fatto qualche cosa che .. l'avessi potuta vedere. m'avrebbe addolorato)). Teniamo pur conto dell'età del Keats: venticinque anni. Teniamo pur conto del– la temperie roma"ntica, della necessità di confessarsi con passione. Ma questi non sono colori retorici; questo non è uno scaldarsi sulkt pagina. Questo è ull grido disperato. E soltanto perché Keats amò Fanny Brawnè a tal punto. facciamo di tutto per non ricordare quei due ritrat– tini, di quando prima la conobbe: pre– cisi, scherzosi. !orse un po' troppo ap– puntiti. Ma [orse, così meritati ALDO CAMERINO Domenica 6 aprile 19~8 ('RQ.1'.ICIIIS DEL Pl,ICERE * Ic(~lonaci)) dello spo~t e la sigaretta * cli ~\l,l<'O~SO 4,L\'l"l'O Una vo!ta al poet-, e ai !ilosof; era concesso 1_·onore. la d:gnità della so!.ltudine. Solo il mare e J'or.zzonte potevano rispondere a1:o sguardo, r.proponendo nel ioro etern'l princ:pio :a m1sura dl una legge. Oggi poeti e L:osofi - accusati i ,più d·avere pers:no, una torre, e d'avor;o - se ne stanno ben stretti a, biocco degli affitti per d~_sporre d'u_na casa. ~.:on_o~ee _.a .· gn~tà de!la solitudine sono r:.se_rvat1 ai caic,aton, ag_ at:eti in genere, p?rtat, ln e ntiro ••. come s1 d,ce, a!la vigi!la dei grandi ~ncontn. No~ abb.amo l'autonta pei discutere se convenga o no ai privileg!ati del n~stro tempo il dono della so!itudine e del~a contemJ.?iaz.on_e. Non sappiamo nemmeno se per essi possa vo.gere :n bene e in salute l'aria che respirano e la frequenza di una natura alla quale ricondurre. in un bagno d1 ~;:_z7t;1:! ~~~~~e 1 ~tqeu"atkh;i i:vf:/: ~~;o h:p~~~~ ospitalità nel convento. la lotta che gli improvvi– sati monaci dello sport debbono sos~enere ogni vol~a per II ammazzare il tempo 11: una lotta ben pili diff•– cile ed estenuante dei novanta minuti di partita da giocare alla domenica. Aria di boschi. passeggiate, visioni di monti e di marine, ecc., son come l'inutile sipario sospe:-o al di là dei vetri delle sale d'albergo ove i H o 15 colle– giali della com~tiva si impegnano tra _r~anzo e cena m interminabili partite a carte. esposti m un'accidia e in una noia che nemmeno ]'emozione del gioco rie– sce a vincere. Sonno e partite a carte, partite a carte e sonno. Ci vien ratto di pen~re al tempo di una estenuante convalescenza che tutti. almeno per una volta, nella vita a·::,biamo sofferto. ubbidienti !-enz.a più convinzione ormai al flusso di una tranquillità cosi vicina all'inerzia e aila morte. Non credo che i medici cosiddetti sP')rtivi abbiano posto. tra altri precetti il divieto di leggere. ma è un fatto che, fra le varie disoccupazioni cui sono intenti a risparmiarsi i nostri atleti, la lettura non ha mai trovato posto, riservata solo alle iniziative di frodo di qualche. in– nocente II riserva,, che sbircia « Topolino II di tra le coltri. con un occhio solo. prima di prender sonno. Vogliamo bene e da molto tempo, al calcio e ai calciì:ttori: e non siamo qui in veste di moralisti a trarre irreparabili giudizi dalle nostre considerazioni. Ma saremmo insinceri se non proponessimo pubbli– camente una domanda che ci sta a cuore Come può un grande giocatore o soltanto 'l..ln giocatore vive-re della propria immagine. qualf> ,gli è resa dal consenso e dall'invidia popolare. sen7.a cercare di meritarla uma– namente con gli acquisti di quelle virtù intellettuali che accompagnano la belJe7.za f" l'onore f;sico? Non esi~tono figure prive di significato, chf> non t..aggano cioè un modo di pensare dal loro modo di essere. Cre– diamo che il vero sport, perché tradotto nella Iuce del– l'istinto, dia sempre ai migliori :il lemPo di ripen5are e di. rendere durevole l'immagine fuggitiva del soffio che li ha fatti vincere e cogliere una nuov:a inlelli· genz.a di. sé. Far durare questa invnagine significa educarla. mi· surarla su altre figure della vita. -renderla contempora– nea magari al verso del ,povero -poeta che si sottoscrive S'Impara a ifumare quasi sempre nei cessi di scuo!a. ci si attacca a sigarette spente o passate dai C'Ofl' ..... '1G"n! di bocca in bocoa, in fretta e tirando le guance. n pia– cere che se ne h a è di prot.iesta. come d'un conta~,( ~~<– cato per svez.un -c la bocca di latte. A dodici anni non si sa fum are, co me a <Lciotto non 3i sa fare 18'll'amcre. Si mira a scaricar-e in fretta l'avHiità dei propri desi– deri e delle proprie tentazioni. bruciando esagerata– mente fa !orza da cui si è possedut>i. Che furia di fiato. e affannoso altresì. per una sigaretta già umida. \.-erde. tizzosa, che non tira più. Cose queste di saccheggio e di tenacia infantili: piaceri rubatri che a colpi di di– sgusto Ci abituano all'amaro e alla fede ne-i gusti dil– ficiLi. Resia poi per 1'1 fumo e per le cose del fumo la gioia del possesso. E' il vizi.o dei poveri. E per essi sce– gliere in un pacc hetto compatto la sigaretta da bruciare è come d ~spor.re già con l'occhio deHe altre che si [ume– nanno. E rifinir con la mano la scatole& di fiammiferi (il pJù piccolo mobile della nostTa casa) dà sicurezza come a <"sser ben Cenni su una nave. Fumo è gio\.•inez– za, povertà libera. anche :ronia. Fumare signilica gio– ca•re con la propria figura, darle tono e coraggio per gli innocenti imbrogli con cui s'esce di timidezza e di incanto a tentar di v:vere. Non si fuma in fretta e cam– minando Oo fanno solo gli attori del cinema e i per– sonaggi dei .romanzi d'avvenbura quand0 si mettono a pensare), non Sl fuma al buio. non si fuma lavo- 1,ando per noi e nel segreto di noi. Alw.eno così credo io che già tre quarti della mia vita li ho spesi [umando o intento a vedere la S:garett.a trra pollice e indice svol· gere Paz2'Ul'I'o rigogl:o dei ,pensieri che hanno pace e musica in sé soli. prima di rid<ursi alla fatica e allo att1ito della pagina scritita. Al fumo 01,a spesso ci tro· v:amo ad aUidare l'onore del p.anto che non si ,·ede e l'ultima indulgenza per noi. Quasi ci sorridiamo. E" un fumar lento, assaporato, con la sigaretta nitida. ben secca e col fuoco in sordina. Può sembra-re un'arte. m non lo è. E' piuttosto un ab:tuars: al silenz.:o, un guar· dare la cenere. ALFONSO GATIO Linda Ricconi Ferrar!: e Ritratto di Pinelti •

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