la Fiera Letteraria - XIII - n. 11 - 16 marzo 1958

Pag. 4 dove la vjsione storica avrebbe voluto la ·sua interezza>. da tramandare ai po- uno svoJgimenlo di ampiezz.a epica, il steri come un blocco diamantino. E. non Parodi, p.ur avendo riconosciuto. diffe- trovandola, rinnovava O g·rido: e Falli- rentemente dal Croce. nella letteratura mento, bancarotta!> itaUana dell'ultimo terzo del secolo di- Ciò non toglie che, tra i cosiddetti Co- ciannovesimo e una resurrezione dav- struttori e Frammentisti, i soli, per al• vero importante> e e una risvegliata !ora. ad aver saputo piantare e tener fecondità prodigiosa>. rimproverò tale dritto in piedi qualche edificio, magari frammentarietà, corric un fatto nuovo piccolo ma proporzionato e armonioso. perniciosissimo. alla letteratura postcar- furono i Frammentisti. Un bilancio tra ducciana. E, se fu nel vero affermando il dire e il fare. un raffronto tra le an. che e chi vorrà determinare i caratteri gosciat.e e ridicole petizioni di capola- della cultura leileraria e artistica Ha- vori e gli onesti elenchi del buon lavoro liana sul,]a fine del secolo scorso dovrà prodotto pur fra tante avvecsioni. rìu- quasi prescindere dal Carducci"· peccò scirebbero forse a togliere di mezzo certi certamente di pessimismo allorché. pas- luoghi comuni diventati onnai troppo salo d-all'impressione complessiva e~ ingombranti. una più minuta osservazione>. gli sem- Un e frammentisia > della costruttività brò di scoprire che l'intero patrimonio di Emilio Cecchi ebbe, una volt.a a con- di quella stessa letteratura andava e di- fessare: e I Fratnmentisti, insomma. sgregandosi. sfasciandosi, frantumando- avranno concluso poco: lo ::immettiamo: si>. Diede cosi la stura a una polemi- e aV'ranno dato soltanto qualche fram- ca che, in bocca ai partigiani più inetti. mento. Ma i Costruttori, me lo sapete ha preteso per Junghi aru1i di escludere dire che cos'hanno costruito? Dove riu- LA FIERA LETTERARIA UNO SCRITTORE SVIZZERO DI LINGUA ITALIA A * "Racconti sgradevoli" di GuidoCalgari * Casi umani bene impagina ti e meglio scelti; e tutti risentono ciel tempo attuale * Domenica 16 marzo 1958 o di -negare le ragioni storiche ed este- scirono ,in qualche pagina più eccettia- 1 ,li R. ,11. DE À1t·GELIS tiche d'ogni necessaria e11oluzione arti- bile. sembrano aspiranti Frammentisti. stica. E oltre il nome e il programma, se si de: sr:~r ~ù c~n~~~o siii~~~me;t~it 0 ~ io~~ ~h~~;a~a:'~~~ra;:a~if~~b~iar:!~: no 1 ~ di:::~bb~ 1 g?i~=~re e~~~~~ :~~~i!to~ dfnac;e~~? ='~~a~!~ ~ ~~~; ~~~~~~~an~ /~~i st~t~:: meno perfetti, ma la loro •Jpera non ci Inte:io\ità: etc. ~te.,. non hann? nulla f1 1 ~~~\~: ~~~ 1 /;;odi P:~et~~r:: ~~ ~~-e~~a u~~tf;s~z~i\· si~ 8 6J~: ~~~f; 1 e{u~tu~a~~ c;iich:roS:o 1 ~j soddisfa. Troviamo dei bei frammenti. eh~ md1ch1 ~nà d1_rett1~,a 1 lette;aria. fuoi:- ton Ticino cosi prossim al Lago re potenza drammatica, insie- mero racconto. che è genere ma l'insieme a volta a volta ci sembra che la man'lera d1 scrivere pmttosto di- di Como. e per l'eco delle le- m-e a un compiacimento segrc- a lui con~enialc più di quanto per vari rispetti difettoso. Possiamo tro- sgraziata. L'indipendenza dei Frammen- zioni sui classlcì italiani te- to. a un gusto sperimentale egli stesso non sospetti. va.re degH scrittori di belle strofe. di listi, fra i qua.Ji Baildini è un ironista nut: da_ lui :il ~olit~nic~ d! di continuo as~aporamento , e Gli ectoplasma delle sue sto- belle pagine e bei capitoli, ma scrittori alla AnatoJ.e France, Jahier un calvi-,~ungo. 1 _n veste di ordinano di controllo evocahvo. rie sono avvolti in soverchi di libri non so se appena qualcuno->: ni!':ta P.alazzeschi un jongteur da cat[è hn~ul '~fllanà J successore. U ritmo della narrazione ne veli e allora non comunicano Massimo Campirll: • Pauerrla.ta .. e perciò della maggtior parte dei mo- co.nc~ rto. Pea u~ abor.igeno. etc etc .. Je~:~o\:co~t~.:~~: 1 ;a dr 1 ~;:~:c~ ~f~~c~ \avn°tl~e.f~~~no a~~~1;~ efJ/~!;r 1 ~ ~:~:bi!~i~u~i b:i!:1------------------------------ derni scrittori non si può parlare che accentua. letter~r~am_ente parla~do. una sco De Sanct1s. contorta, diseguale, fuori chia- parizionl ci riprometteva aJ- LAN u \1 o L A o' \ N ~ u N z I o come di autori di frammenti.-> loro comune d1stmz1one, che J1 fa na- Professore. edotto ai misteri ve. Sembra uno strumento ar- 1·inizio. 1 1 I Non per nulla questo scritto su la turalmentc _solidali, c_ome, i.n partib,is d_ella Hngua. del lessi<o, deU~ ruginito per soverchie cure. Lo scrittore non ci scapita. t / i:• ( / li Poesia frammentaria, apparve nella 1/o- wfidehiun, 1 battezzati. E ho pau!'a che f1lol,og1a. letter~to_ della. p1.u Sarà per mancanza di vero O meglio li prosatore: il nar- ce prezz:oliniana del 27 giugno 1912. e se c'è da as-pettarsi qualcosa per Je det- beli acqua. e qu 1 ;1d1. P?CO.mch• soffrire, di veri patimenti. o ratore si. Poichè la lingua pre- certo non sarebbe stato accolto nella terè. bisognerà guardare da questa par- ne 3:d ascoltare 1 _richiami del- colpa di quel dif!uso ben-esse- clara è senz·altro un impaccio Voce di De R-Obertis, considerato che te E che quelli che oostr1,.1;iranno alla la ,sirena n~orealiS t a cosl :ar~ re economico di cui l'intera allo snodarsi degli accadimenti. proprio qu~lla seeonda o terza Voce mi- fii~e. s~ra~o _prop~io quelli che ~riano ~i~i s~!~~i_n contemporanea di ~o~~~~\~;!i~~,fzz~~e n~~ i~c~~~ e ;t'sga1~'à tu;t~;i~a!~~~e;:,~ se, e resta sua benemerenza, ogni studio accusati d1 d1struz1one. _o <?he, almen<;>. Guid~ Calg~ri. nella ~pa~ta me si dice. imp~gnato. va~h-eg: la lingua ~e in Requiem di * di PIETRO CHIATl'I ed impegno nel favorire una ,più libera n.on strombett.aro~o ~a~ di_ voler_ ech- co"'!paj!rne dei prosat?n sv1z- gian~':' un·ar_cad1a letterari~ d~ verdi offre l'esempio più tipi- ed equa, disinvolta, antiscolastica valu- fical'e le nuove P1ram.1d1 e I nuovi Co- zeri del Canton Ticm~. che tradizione _1llust.re. e . quindi co 'e probante dell'uUicio prc- FebQ'raio. mese di febbre, é opaca e impediente, anche per emblema. Altri cerc<0to:i di tazione de.I e mondo estetico della lette- ' dossei •· van_no d_a_F:a~cesco C~iesa a soggetta agh echi di una con:1-,mincnte chiamato ad assolvere un distruttore. Il primo di lui han cociinciato a sparare luce percorsero phi spazio. ratura contemporanea->. La polemica sul- E resta confessione (Tri.btLna, 28 no- ~ehce Fihppim. d.a Ennco Ce- pl~ss1;t letteratura_ euro~e~·- in nel racconto: una lingua che marzo 1932 mori Dino Cam- mortaretti antigrandine e a sai. L'intento valeva: tutte le sor- l'Impressionismo e sul Frammentismo vembre 1922) di cosi pungente llronia ho - ex 3 f!lbasci~tore a Ro_-cui ~1 m't:scolano 1. ~assici ita_- accompagna. e -fa solo di rado pana, il primo marzo 1938 mo~ modiare 6Ul rosario della ma- genti sono valiae purchè con- doveva. al contrario. gkare e r.igirare su da meritare r.ilievo non soltan~o nella d: ~toa R~~~ve~n~i Ja 0 rl~luD!': ~~~;a ech~ ri~~a;hf~as~r~st~h\ ~ltont~ocanto. 1 b . ~~ ~haeb~i~l:im~•~~~~f~f ~=rzs~ }~gr~it~ ~~ftd!f" d~:~:c~~lc~~ ~e;r~_ino la prt>senza della nu- se stessa. fino a mordersi accanitamente nos.tra memocia, ma nelle stone Jelte- s~elli. e 3:d altri pochi di cui sagJisti e gli illuministi fran- pagl~~t ~m~:glis~~~e1tft~is~:: corrono .sotto la luna fe?brile. è sta~o accantonato, e -~r non E siamo cosi arrivati, sen- la coda. esigendo l'opera e in tutto riu- rane del Novecento. e, sfugge 11nome. per non par- ces1. 1 . t Ui del tem t Ma, citato. 11 caso, bisogna dargh colpa d'ombros1ta lo s1 za quasi accorgercene alle scita e perfetta. organicamente viva nel- ENRICO FALQUI l~re di Giuseppe ~oppi, morto Guido Calgari non è esente ~:Je.~:l~~ :uerra e del ~ 0 ; 0 : subito dis_togl,iercene. Furono sta_ stringendo se_mpre più. al sorgenti della nuova arie, al- ------------------------------ dt reC'C.Jlte.non e nuovo - da queste pecche di fondo: an- uerra con uell"aria antica due morti d1v_erse_assoluta: e piccolo Carducci > ~' Pianto n:ieno d~lla_ poesia nu.ova. PREGIO·DI UNA IUST.A.lUPA.. * LA REGOLA SALERNITANA.' nemmeno nelle cronache lette• zi in lui. spesso. la complica- f e . ' . è fa~o cenno e sen- mente. Come d1vers1 furono 1 antico, sorgente luminosa ac- Un'alba d1 pioggia che apn un rarie della Confederazione - zi~n-e culturale si ammanta col I ui ~ 1 di il t •t · f O e due poeti. Di quanto non fu- cettata con benignità in pro- giorno tetro, che s'avvia al ai cimenti del racconto. travestimento urgente e impe- d.!'· qum "r ti i~i,8 ~ 1\ 0 0 ur r rono diversi si deve occupare porzione di quanto lontana e tramonto nella triste'!za del Infatti, uh suo primo volu- rioso di un·abilità già sconta- 1 neorea is ra ~~- . I~ critica storica._LE: ~ue f!10r- n_on fastidiosa. La ste~s.1;poli-- sole coperto. E _questo per _un mc .. Quando tutto va male .., ta in partenza. Storia lettera- Forse_ sempre per merito di ti sono ancora com v1c1ne, I una tlca del ~mor fastidio ha complesso ambiguo e sterile, edito a Lugano nel 1933 (e di tura. favola e leggenda. tutto qu-eUa hngu3:. che spes~o ~ za- r~spetto all'alt~a ed entrambe creato il .e piccolo P!'-sc~li• ad il_ • complesso dannunz~ano > r:~es~~:a~~i~l~ i~ etr;~~b~an\~ ~~ ~~ 0 ~ft;et~~~:~~r!li:I'ae~t;; d~fr:-p~~ap:~1f:;;s~ef1/~~:: ;~re!~~ ~non~ 1 ~hect~ ::b~~8! ~~~ri~=~ 11 s:t~gl~~1::i 1 0 d!o:a;;j~~ 1 iste· ~~~:.!:~~ e ~~~ 0 /~ar:r: le. contiene gib più dì una insaziabile curiosità. re _degli scrittori. del Canton vedern_e q':'alcos'altro _oltre lo ombra sulla cottura dell'at- te .. seppure n:,eno confessato promessa, e lascia Intravvede- Mirabile è invece 11 modo Ticino - specie m questa d( eseo:ip10 d_1q..:anto sia burle- tuale • leher3lura di va• agh ~ess, pazienti_)._ . re lo scrittore ornato e aspro, c n cui il Càlgari ri~sce a ri- Calgarl. più esposto _di ogni sco li desh~o. . _ can~a,. _ Res1~te_nz~. pass1v1ta,. debo_– meticoloso e dedito al gusto ~attarsi daUa letteratura pro• altro - appunto per la pro- Per ora e necessari~ cons1- Dietro_ 11tns, dunqu~. o al- lezze, 1d1071eche -~ono m n~1_. ~i~~t~~~~ie dt~ireù !!~~~s~ ~rio per merito della lette- !essio~\ ere ~sercit~ Il ai: J!· ~?r~:em~~~aleconnozl~e :oar~!e~~~ ~~ri~D~~e:~~n':io: ~~p~la ;ic~~~ ~;~1Jie~~~o "1:mb~~ >ve~:~ai;:t~ stato raccolÌo all'Inse': na dcl ratura. r~ne e 7ss co e : a ~ i- no già state celebrate l'anno e re di cuori, sta la sorgente al sole. Il vero è che tutta Ceppo (dall'Istituto E~ltoriale E ml si perdoni l'involonta- zione classica o classicheggian- 1957. sia P';'re da p~chi: que_- luminosa. E ~oi ~aremn:io sot: una ~radizione fa sole, e o•~n– Ticinese. Bellinzona-Lu ano. rio paradosso, che tenterei:no te. Questa nota potrebbe ap- st'anno ncorre mvece _11 lo la loro p1ogg1a. E_1 poeti nunzio ~on issa_. e Pascolt e er tip dell"Editore !ras- d1 spiegare in moneta sp1cc10- parlre monca. se la mterrom- «ventennio .. dannunuano, n- dovrebbero necessariamente Carducci. I quah faranno om- f1 19 1 5 7) ~ Racconti sgradevo- la I personaggi d1 questi rac- pessimo a guasto punto. senza cordato con quanta p1u ma- aprire l'ombrello, ma anche bra solo nspettv au·,stena dt , 1J ',. dunque. come dice 11hto- ~~~~~J~~o;,samp~a~~~~l co~owe:r,: senza lumeggiare l'lmportanza =~;~ca~~:t~codCo~~J~~::1~~11:~: ~~;lsltoas~~~llbasterebbe a te- d~~:n:,ard, a .. ~=~l~ ds~~er~r~: * lo. ma sgradev!h alla manie- ecc. qumdi. almeno nella real- che ha. per 10 s~nttore svizze- sfoghaton dt calendano, si E' 1ncred1b1le quanto sacre- magari barattare con una ra di G B Sha come sugge- là visti e mcontrah dall'A.u- ro. l1 civismo 1essere ognuno dirà Ma e endente che an- stana sia la ch1acch1era cr1h- specie dt e 1nternaz1onale > d ,l J'\TELllt. HISJ risce 10 1 st esso A~to~e. n~~a to~ Jlei suo, frequenti v1igi1 d1 essi. prima dl tutto, un c1t- cora l'occasione fn giornali ca. quando debba trattare quel della poesia Cost Campana, e ia- V breve .. icenza,. e e ovre e O spostamenti da una città al- tadmo al servlz10 del Paese Inoltre, certt date st prestano "tema delle nuvole ... le mille Montale, 1 due magg1on poe- - ,uushficare 11 volume di fronte l'altra della Svizzera Nel h- E mfath Gmdo Calgan al- a merav1gl1➔ per • giocare a1 hm1taz1om, 1 cavilli. le ntor- ti 1tabani d1 questa prima me- e Spero altresì, che questa ebrei 11 cRegimen Samtatis> del ferrano. e 11 "Regi- ai lettori bro al contrario 1 1 personag- 1 • le letterati •· e I espres.ilone vuol s1on1.gh scongiuri, le rehcen- tà del secolo, fanno sole- 1:,. mia fatica, se non potrà g10- farà testo fm nel tardo Rina- men' na"'½ga ancora valtda· Prima d1 addentrare, nella gio' e uno solo l'Autore. sem- terna 1 racconto al saggio. essere tutt'a1tro che iromca ze, le 1rome. le super1ontà quanto poe· 1 1 tahan 1 di cer- vare minimamente alla scien- sctmento Alla scuola di Sa- mente dopo d1ec1 secoh dalla esame del hbro. c1 consenta 11 pre lui Calgar, ad annotare leziom al Pohtec.mco alle le- D'Annunzio P un tale com- e universitarie> che costellano ta tradizione, che hanno a\ - za, non le recherà neppur terno convemvano re, duchi sua compos1z1one, perchè la lettore appunto.• un breve a fllosÒieggiare. a intervenire. z1om agh alhev1 dell"Accade- plesso d'occas1om che c'è ma- 11 discorso. che lo fanno pe- verttto legittima la dtscen– danno Anzi, se non è Jallace e nobili croc1ah per curare sua dottrina e schiettezza e proemio sulla natura dello e a Interpolare le sue ,stanze mia M1htare Per essi, ha com- tena per tutti, pescatori di sante, ambiguo, inconclude!lte. denza pe, u.,a Jeg1tt1ma auto– quel detto che giova talvol- le loro ferite, chiedere lumi buon senso, perche non co· scrittore svizzero del Canton caritatevoll e sociah, ohe co- pilato, Infatti. libretti di dot- lett_ere e d1 .b_1ghettm1 amo- E gh scri~tot!, 1 poeti p1u o nom1a. ti sole non sta nel tra– te rtcondu~e le scienze verso sulla gravidanza. delle mog,li, nosce retoric_a e, nel suo ge- Ticino. con ·In speranzn che si stltuiscono l'altra faccia _ e trina civica che si Intitolano rosi. nosta1g!c~ _del temp~ meno arrivati (do_n~) come pas~ato, come n?n sta nell'a\-– la loro origine ed elle loro praticar~ -sal~ss1, app_Ucare nere, è un piccolo _capolavoro attagli per cettl aspetti anche non la meno nobile _ dello appunto ..Coscienza.. o « La ~e;~t~to, gi~~!~~tti in co~s:es~e ~~~;:n/(~:e n:na\~;~~or~ 0 0 ~6 ~=~~~e- 0 ~~~~~ !~i~revoi'!~to. j 1 ~ &orgenti, la scuola salernita· U!)guentit sorbue decotti, ~ta- anch~ dal punto.ft vista let· al caso di Guido Calgari. scrittore. Da questi eontinui mia Patria,. o «Il libro del che n'poeta l'hanno sullo sto- che è sempre cosi facile) tut- ment'icare • un tratto di sto– na potrà f~r~e gu~rii:e la mo- bilire d_iete dopo. labonosl terano, ch_e meri erebbe u~~ Lo scrittore svizzero di lin• interventi. dal monolo~hi in- cittadino,. o "'Il libro del sol- maco come un pasto indigeri- to da criticare, distruggere, ria; sono "Uesti i mezzucci derna n:ied1cma di qu<;l. trop- banchetti. Rabelais -s_e ne benllm~ggior~ 1 conosctenza re~ gua italiana può. a prima vista. terlori. abilmente dosati e in- dato ..: nozioni sen:iplic~ ~ chla- ~ilE: e,_ ~hissà, piacevolmente magar~ ridlstr~ggere, inacco_n_-del~'impo~ente o, nella migho-– po ragionare e sot~1b.zzare rammenta ancora nel Cn:~que- que _a in r 11 a !1°.S ~a 1 f apparire provinciale. e otto- frammezzati. nasce una vigi- re. che parlano d1 dlr1tt1 e dt md1genb1le tentati e 1naccontent?b1h. re 1potes1, del i:,.onan~ora po- ~~~;reem~ff.e~~~ ciJ·r 1 ;fl~~~:: ~fn~ed1~t~~~ !~r::~c:t;i~~ !~~~i~~~ l~h~ ~~~~~~o/ era centesco senz 1 altro l_o è.. ~e~ lanza amorosa e amorevole. u~ ~f~~:· i~iùu:i r~~~eri i~~brf~ naE 1!,i!~t~;;;~ra o~1~~~~~\~: ~~~;r~ ;~~r~~,g~~ze1'd{~ 1 !f:;~ ~!~~ 1~ 0 ;;~ ~ra.cc: l~a~e11ht:~ rienza ,._ Così scriveva l'one· te,. per 11 suo Pantagruel: Se poi 11 pubblico non f?~- educazton:. cultura, gir_od oriz c?nforto. fratern.~ che è la_pa - - - eq r •one Ì'ombra gigantesca che impen- dano, e tutto questo !avono vola temporalesca impenden- 61:o Cavalier Magenta dedi- e Quatre quintaux de scam- se ancora convinto dell'utih- zonte. Prima che scnttor~. è tma fragrante 0 1 questo piatto di st0 na. eco~omia. re •~1 de sulla nos:ra letteratura. Ma di distruzione (o male costru- te sull'Italia Del resto. i più cando la sua versione ritmica monée colophonlaque, Six- tà di una simile lettura, po- cittadino. lavoratore. studioso. paesano con droghe europee, e .morale. Poichè 10 scrittore ombra significa sorgente• di zione), in articoli, saggi, libri, esigenti antidannunziani. o dal "Regimen Sanitatis > al- vingt et dix-huit charretées tremmo dedicargli uno di legato !!Ila tradizione da radici cucinato a regola d"arte e mes- sv1zz~r? è semp_re m_aestro: da luce coperta -:: impedita nel celebrazio?i, apparve evi.den- antipascoliani ') antiecc_ete:~ l'amico professor Del Chiap- de casse, Onze mille neuf quei _ritratti che l'anonimo più misteriose cd antiche. che so al forno per ottenere una s~~h. insegna a1.su?' concitta- su_o lanci_o di raggi luminosi. te. Quest~nno, dann~nz1ano, ec~e!er.a. ~.rano _e_s~>no __ 1 ~1u pa. in Pavia nel 1834. cent livres de rhubarbe. Sans compilatore della Regola met- affondano nelle mo_ntagne na- crosta dorata al punto giusto. d1m 11 modo dL vivere asso- Dietro d, lui ~ov~ebbe .stare le ~pese d1 Q!,l_elav_orto, ma- tnsh. : p1u .ster!h,. 1 p1u P!a- Oggi esaurita e Introvabile les autres barbouillements >, t~ in !on<:fo al li~ro, ~à dov: turali e in quelle delle epo- e quindi più resistente. ciato, .le virtù civili e gue~e- la s~r~ente, ~u1 l'1_mp~d1me~=r:rìtn~~~: ni~s;;~~;~~eit°èo~~ !f.ev~ l~c:t~~~un!~~~teia~sc°Ji:; la ~ec~hia edizione del Lan· O~g} cht: la. più mode:na ~!~f~{e in versi dei flem c~e. in. un s~ttofo.ndo favoloso. Storie amare. umane. ~-quin- sch~. 11 rispetto per la digmtà tiia~ti ac~~~a~o~fgdi g~~ opb~to via. P P frase da di:e, ricorrendo i! doru d1 267 e-semplarJ, un me- m~1c~na tte~e conto dcli ~r- e 7 • • • _ direi. m cu, I maest~J della di di ogni tempo. rese p1u con- dell uomo. . la! sole. Liquidare D'Annunzio, L'ombra impende m,assicc1a, L marzo uccisore_ di poeti. mt dico e scrittore mila_nese: Er· bonstica ind1~ena delle tribù . J\on di. st udt SU~ nego lingua sono ancora dé1, o al- vincenti dal gusto dichiarata- Naturalmente, nei racconti sparare magari a salve, into- e seguita a p 1o,,ere, governo pare questa: .essi fu:ono so– cole Vittorio Ferrano, ne ha del centro Afnca_o dell'A_maz_- ~~o :-- Fa l J-lemmat~co, 1 !71: meno numi. di un Olimpo mente letterario dell'eloquio. de!lo scrittore svizzero. traspa- narc litanie e far scongiuri ladro. In un primo tempo la prattutto poeti :ulani. e_ per ~~~~:: c~la~~st~~fco~!~ri~: ~~~iaè :u:f~ 1 fu~~~et~~g~m;~~ m~f!~;; _ Pt'g::"a~~~i,e~•~t- eterno. . . in _ cui c~onaca. favola ~ !~- ~:;;•i~::n:~~;e gnomica più o !~lio~~:c~r d~!~:~ar~u\~ 01 s;~ta~; f~rg~~tee lrumì~~i~m;t!.iet~~~ ;:;~e._ Pf:;itti~~:;:te e:~!!:; in una nitida edizione fuori rilettura del e Regimen,. dal tuso sel}-5~•- sempTe. ineTte Ne deriva. a essi tutt~ cbe t~sia attingono spesso 1 .c.iell ei ra:Conti di Guido Ca!- Thovez ad oggi non 6 'è ten- quanto comodo di i~pugazio- 1taha~1. !n Italia al~en_o. . commercio (Stedar. 1957 - Mi- pwnto di vista della dottrina e dor~tgho~o; - E stn tor- adoperano la penna, un rispet- di un oltretomba metafisico_- l'{_ • • • d" tato di farf' altro, scoperta- ne retorica, Leopardi. Ma, una Per ~I~ "a'l~ora indigesti•. lano) che esso contiene. Quanto al pldo iL copioso - SJ?Uto a ta. forse -esagerato. ma certa- ma non per questo estraneo a1 ~ari traspare. in virtu 1 una mente O copertamente. Poi, sorgente stilistica. era prefe- la trad!Zlone sia presa ~Imeno I · R i é S ·t f pregi storici e artistici del trar; d'ingegno corto, - Ed mente autentico. della forrt,1a.moti e al bisogni dell'animo fing~a. chi? d1 per se stessa è mano a m~ 110 çhe ariche Fa- rita così; davi meno fistiqio. com~ _una p·1rga. ~i libererà Fl « i&e':1 Z:, ams3ar :ti~ curioso poemetto varrà la in faccia grasso e smoTtO >. una ricerca della paro~a ar- umano. . un insegnamento. . scoli an~a':'a salendo in cielo, La fac~enda. del e gobbo d~ dagli mcub1 nntturn1. ~c~~~lie in 1;~~a~gine'e!~rsi pena di citare queste righe I NELO RJSJ caica - e quindi preziosa e Calgan. a nostro parere. do- R. l\I. DE ANGELIS anche lui e stato fatto nuvola Recanati,. divenne un po PIETRO CDIATTJ latini, i precetti per conser· vare la salute che la Scuola Salernitana riuni in poemetto attorno all'anno Mille. Si tratta dunque di un'operetta didascalica che il buon Cava– lier Magenta ha volgarizzato - da schietto ottocentista - in ottonari a rima baciata. Di versionl dal e Reglmen > se ne sono fatte parecchie nei secoli passati, ma leggendo la prefazione del Ferr~~io ne condividiamo la felicita della scelta: e Mi sembra che 11 nostro traduttore abbia sa– puto conservare la freschezza dell'arguzia popolare, corret– ta da un savoiT faire tutto ot• toc,entesco ,., scelta confort.:1- ta dal testo a fronte Ad aper• tura di libro, troviamo questi due versi: • Si. tibi defi.ciant medici, medici tibt fiant - Haec tTia: mens laeta Tequies, modernta diaeta •. che IJ Magenta ha festosa· mente rotto cosi: e Se non hai medicl ap· pTesso. - jaTai medici a te stesso - Questi tre: mente ognoT Lieta, dolce requie, e sobria dieta >. (Dove malgrado- quell'ap– presso accomodato li per ne· ce~sità di rima, e quel dolce e ognoT per riempire gli ot· tonari, la quartina ha un suo garbo bonario). Tl traduttore tro"a estro più avanti, a proposito del volatili commestibili, rltmen · do un catalogo ornitologico che non sarebbe dispiaciuto a Saba· e Sono augeUi a mang{ar buoni - Le galline, ed i cap– poni, - Storni, tortore e pernici, - Piccion, meTU e coturnici, - Ballerine, tordi e ram, - Fagian, smerghi, ed u.ragalh "· Questa, che a noi sembra poesia popolare era, per U tempo basso In cui fu -scritta, poesia dotta. La precettistica salernitana era, in epoca di monachesimo. né più né meno che una regola scientifica laica; essa assommava la dot– trina medica postgalenica, e si vnleva del cori'tatto che Sa· Dalla torre di Camars miravo il giardino della notte. Erano i cieli folti di mimose limpide, le valli fiumane di lucciole. Il gufo bianco apriva gl! occhi d"oro, nel suo profumo maturava il frutto, nell'acquitrino il bufalo nero scrutava il nitido giunco. Dal mare al monte gli occhi volgevo, nel .silenzio, se notturno grido d'uccello o Tapido baleno di volontà divina germogliasse. Accompagnavano le stelle a nuovo giorno l'Etruria verde e il mio sguardo. A me dinanzi, tiepida, Camars d'alabastro. Di fresca quiete maturava la notte, erano i cieli folti di mimose: sanguigna la luna apparve sul bosco di Tùran vidi dai focolai celesti traboccare viscide folgor~ colare in opachi !ilamenti, 5icchè l'aria parve boscaglia in fiamme. ma quando E intesi stridere fra le querce e i Jlicini smarriti uccelli, e in nero vento soffiando precipitare morti sui campi, nei laghi, sui boschi gemendo rulnare spenti sui fiori, sui grani, negli orti. Udii cani ululare, le glovl=!nche mugliare nelle forre, i cavalli nitrire in freddo orrore, mentre d'insettl e vespe nuvole maligne dllagavan nell'aria. Parve, allora, la città di C:imars arnia che un bufalo con zampe terrose calpesti. Imputridl la terra, marci l'acqua, imporri l'alabHtro, marci l'uovo, ribolli il fieno, s'annerl II frumento. Pelle di faina ogni contatto. Arrugginito il ferro, nero Il gesso, l'osso come filo di paglia, acqua trasudò la colonna, e l'animale ebbe umido sasso nel ventre il feto morto. LE JlTA l'I SOLARI tli Parve )'Etruria una ginestr-a che bufera spogli. · Il melograno dell'universo nero, cotto dal fumo. Un bucchero la luna. Batte 1] calzare d'oro la pietr-a serena, il muschio, l'arenaria; battono I calmar! d"argento sui tufi, le lastre, sull'erbe; battono I calzari di legno sotto gll archi di Fel-slna e Tudor. Via! -sibilato avevano i topi, via! mormorato i frutti, vial i gufi, le spighe, gli uccelli, via, immondi Etruschi, via! nei sassi, negli occhi, via! nell'acqua, nell'aria. Vanno i ,calzari di legno sul campo, per l'acquitrino; vanno i calzari d'arg~nto nel bosco, sul prato; vanno i calzari d"oro sul fieno. Il ballo fermato d'incanto, il bacio, la stretta di rfìmo. Nessuno al canopo ha O.etto addio, ENZO al grifo dl bronzo, all'armatura. ' Deposto ·il flauto, gettato il mantello, abbandonato l'ago nel ricamo, il pettine davanti allo specchio, il lituo in mezzo al tempio, il bastone nel mezzo del branco, lo scalpello confitto nel 6Rsso, Il pennello nel piatto del rosso, li bucchero sul caldo del fumo, il latte 5ul fuoco ... Corrono per le campagne buie le f-anclulle colore d'anemone, ansimano le madri nella polvere, fanclulll éolor d'alabastro, vecchi colore di fumo. Via! sibilano I pruni, le farfalle, le civette, ,·!a! F.A.BIANI il tasso, il toro, la vipera e il bufalo via, dannati, via! la biscia e !"acqua. Nessuno ricerca la sposa, l'amico non guarda l'amico. Obliato ha il ricco il colore dell'oro, la vergine non pensa all;anello. il giov.ane al seno più bello. Sugli alberi i gatti come frutti neri. Era notte. Fu notte l'aria, fu notte la voce, fu notte l"occhio, fu buio 11 respiro. fu notte il pianto, notte il richiamo, fu bucchero l'osso, fu bucchero l'urlo, fu notte il sangue, notte la nave, bucchero il mare. Navi rosse, vele d'anemone, dalle valli di gerani, dai giardini di mimose, dagli ulivi, i melograni, cl portano via. Volo nu~iale di corpi inorriditi, sciame da luce a morte. Maturava il frutto nel suo odore, nella sua spiga s'Induriva il chicco, fissava la bacca il pettirosso, tremava la libellula sul giunco, ma occhi eterni, di ragno, numeravano le rosse fanciulle darsi liete al primo che passava mattutino, il vecchio che gustava il ballerino, le donne careuarsl, offrirsi il seno; passare nell'alba correndo lo schiavo col grano rubato, ridere del lucumone gli occhi tornare al galoppo il predone, qua'SI gatto il bigamo dssasstno; gemere il neonato• sulla soglia nato da voglia di figlia e genitore. - Se gli uccelli vanno ad Oriente Dell'alba, l'anima tua benedica la vita della terra; se ad Occidente, a sera, ognuno pianga i peccati di tutti, • e non conosca nella notte amore. Se col marino arriveranri.o al vespro sia resa giustizia al contadino, e se con tramontana pane el misero. Il fulmine diurno leghi ai tuoi pir-ati i1 braccio. e se notturno i1 vizio e la lussuria. Se il fegato della capra è nero impera l'avarizia; entra nel tempio sentiti cenere dinanzi al Ragno d'pro se. i viscen del gallo han rossi semi Invano gridava l'aruspice piangendo per le vie di pietra fetida, come lepre che perde il suo odore. - Di ossa e civette una ghirlanda già scorgo intorno alla luna, e nei paduli marce luci. Per la tua iniquità popolo etrusco corromperà la mia ira la terra. Deponi la tua 6p.ada, o il mantello perderai in una notte di lacrime. Spengi la tua libidine ' ·o il vento disperderà il tuo nome, e l'acqua spengerà il tuo seme. in una notte di lacrime! - Era la voce sua di pastore che gridi a pecore sazie. Navi rosse, vele d'anemone sul mare di bucchero, i nostri grassi corpi portano lente nella notte eterna. Ape11e le case al fresco delle campagne, brucia ancora il fuoco, rode il tarlo il sedile di bosso, gratta la talpa il r,ame del solaio, corre incerto nel silenzio il tasso? Danzano le fanciulle rosse nelle tombe a consolare i morti? O ginestra che di usignoli brillavi e dì fiori. o terra d"Etruria, acqua bevuta di notte; o cielo di Camars bucchero tresco! ENZO FABIANI ~~~~ a~~vam~~fcil'o!~~~\e !~ L-------------'----:------------------------------------------------------------------- 1

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