la Fiera Letteraria - XII - n. 42 - 20 ottobre 1957

Domenico '.!O ottobre 19;;- r·A FTFTTA TETTER"ART'A IN UN INCONTRO DI POETI DUE MODI DIVERSI DI SE TlìRE E FARE LA POESIA A PROPOSITO DI lRISl DEL LI GUAGGIO * Uno scrittore,unpoeta è sempre impe,i:nato * Il poeta, quando riesca a esprimersi, è radicato nella storia. non polendo 11011 accorgersi della sofferen=a umana che lo circonda * di GJL"SEPPE U:'\GARE'rJ'l Prima di cominciare il mio breve di– scorso. mi Si permetta di rallegrarmi con gli amici sovietici per il grande evento delle luna art.iflciale ch'essi per primi hanno saputo lanciare intorno alle terra. E' grande evento poetico, è una grande vittoria dell'uomo, anche se l'allargarsi del sapere puQ fare paura ,e avrò de fame oggi cenno, essendo ancora ruomo troppo disarmato moralmente pe.r poter– senè solo umana.mente giovare. Sono lieto di rivolgere il benvenuto ai poeti sov~etici qui ::hiamatj per un in– contro co1 poeti itaùeni durante il quale verrà discusso, tra gli altri temi. quello dei caratteri della poesia del nostro tempo. Sebbene sia i: più '9.nzie.no , forse. dei poeti italiani. non presumo .l'essere il loro decano, ma so, qualunque sia il mio merito, d'interpretare nel mio saluto il loro pensiero che non può non essere cordiale verso sforzi cbe tendano a rial– lacciare la lunga tre.dizione di scambi letterati tra I-Unione Sovietica e l"Italia. Ci sono poj alcuni moti\.;. più stret– tamente personali. che mi rendono per– •ticolarmente lieta questa occasione. Chi ha la mia età, non può non ricordare la fortissima importanza che ebbero Do– stoievsld e Tolstoi e Gogol nella fonna– Z!One degli intellettuah d Occidente, ven– tenni un secolo fa Fra le due guerre. due riviste internazionali di poesia che si pub– blicarono successivamente a Parigi, e alla direzione delle quali partecipano. Com– merce e Mesures, .ISavano 3.ccogliere scritti tradotti in francese di Pasternak che suscitavano ne.i poeti d'Occidente una eco profonda cli ammirazione. Un terzo motivo: verso il 1930 mi trovavo a Bru– xelles, ospite del grande romanz.iere belga Franz Hellens. Helle"ns visse con Essenin a Parigi nel 1922 ed ebbe da 1ui a voce indicazioni preziose sulla sua arte. Non so, e me ne rammarico, il russo, ma Mari3 :Uiloslawsky e Hellens mi procurarono una traduzione di due poesie di Essenin delle quali mi ero innamorato. Insieme ai miei due amici lavorai alla traduzione italiana di Requiem e delle Navi delle ca.valle. Ecco, da Requiem: A,-ete \"lsto nelle steppe_ Nella nebt»a dei laghl come corre O grosso treno sopN le sue zampe. Come sbuffa al !erro delle sue troge? Come dopo di lui. sulle erbe grasse. Un caval.l.ino dl orin!era rossa, R!.mandandosi d;;Spttato Le gambe graclU :incont::"o alla testa, Va di pioppo? Scemerello, O caro, ~ e bullo 'Pre:'-chè eone? Nmi sa C~ ba ca,.--allen:a d:accia'.o ha \-~to I ca-..·a,lli di attne? Ed ecco dalle Navi delle ca.valle: Alle aiuole dell'alba conduce un·u.'1!ca viuzza, Ed il vemo d'o:tobre sta oer rodere l'-albettto. Per aip:Te ceni cosa e non togliere nuUa a voi E' venutn alla luce il poeta_ Più • fondo, ,-a più a [anelo, .roncola di poesa. · Ecco tre motivi per i quali è per me anche personalmente lieto il nostro in– contro. E ora mi si permetta anche di non na– scondere quello che è sempre stato il mio personale pensiero sulla poesia. Alcuni anni fa, e precisamente nel 1950, mi domandò qualcuno quale fosse la mia posiz.ione di fronte a quegli scrittori che affermano di stabilire un equilibrio tra espressione artistioa e attività sociale .. Risposi: « Non sono i fatti esterni che fan– no lo scrittore: è lo scrittore che giudica mediante la propria opera tali fatti dai quali. se è vero scrittore non potrà mai essere determinato. Certo. per natura. ogni uomo. e lo scrittore. è nella storia e. non fuori della storia; ma se uno scrit– tore non riesce nella propria opera ed esprimerla, le storia, infondendole il soUio e dandole l'impronta del proprio perso– nale esistere. è uno scrittore secondario del quale la storia non terrà affatto conto. Uno scrittore, un poeta. è sempre. secon– do me, impegnalo: indagando i propri· tempi per conoscerli e in rapporto ad essi, indagando sé per conoscersi. impe– gnato a fare ritrovare all'uomo le fonti della vita morale che le strutture sociali. di qualsiasi costituzione siano. hanno sempre tendenza a corrompere e a di• staccare a. In altri termini. volevo suggerire che il poeta è difatti, quando riesca ad espri• mersi. radicato nella storia, non potendo, se è poeta, non accorgersi della sofferen– za umana che lo circonda; ma volevo soprattutto suggerire che al poeta, e per le vie che gli sono proprie e non possono essergli dettate. è impossibile: se riesca ad esprimersi, non sentirsi naturalmente portato a dere elle proprie parole un si– gnificato di rottura dei limiti della storia, di liberazione dalle condizioni e dalle determinazioni della storia. L'anelito a libertà è nell'essenza stessa de1la poesia, e mi sarà in proposito d'aiuto a farmi meglio capire la citazione del passo cer•' tamente più bello del Dialogo di Timandro e Eleandro del Leopardi. • Se alcun libro morale potesse giovare, 1o penso che gioverebbero massimamente i poetici: dico i poetici prendendo questo largamente: cioè libri destinati a muovere !"immagina– zione: e intendo non meno di prose. che di versi. Ora io fo poca stima di quella poesia che letta e _meditata !'.ton lascia al lett-Ore aell'animo un tale entimento nobile che, per ,:,ezz·ora, ili impedisca di ammettere un _>ensiero .ri"le e ji :are un'ez.ione :tldegna a. (n ".JUesto c-ensiero del Leopardi è definito esattamdl"lte. il po– tere di liberazione :ui ~ludevo e che ritengo possegga la poesia, la \•era. Un e.ltro punto, ~egato 1nch'esso a mie personali ·onvinzioni. è il ;eguente: è errore parlare di jecadentismo riferen– dosi e.ll' arte d'oggi in ()ccidente. Quelle ricerche di linguaggio si :hiudono col Coup de dés di Mallarmé e con le ultime pitture di Cézanne dove appare il cubi– smo: si chiudono aprendo fa strada a nuove ricerche. Le ricerche animate dal sentimento della decadenze risalgono alla seconda metil del Settecento. Il sentimento · della decadenza è un sentimento che si lega quasi esclusivamente ai sensi, un sen– timento che dà peso determinante alla storia, all'invecchiamento cui anche la sto– rie è soggette. alla storia intesa biologi– camente. Oggi nell'arte d"Occidente è il senti– mento di soverchiamento della materia che costituisce la leva dell'ispirazione. Si sente che la materia ci ;overchia: e che i mezzi di sempre più paurosamente cre– scente potenza ::he ;i sapere iell"uomo trae incessentemente dalla materia, :1n– ch ·essi ci soverchiano, :i fanno ogni giorno più soverchiante la materia. Nelle sue ri– cerche di linguaggio è parso el poeta di doversi :iedicare a trovare forme '1.elle quali un equilibrio di liberazione, un equi• librio morale venisse raggiunto rispetto all'oppressione della materia Non m'ad. dentrerò a dire in quali modi in Ocd– dente la musica e la poesia e la pittura abbiano nelle loro ricerche cercato di risolvere tanta straordinaria crisi di lin– guaggio . .(\nche del resto nella scienza roi pare che il linguaggio non si dibatta in minore erri.si , e potremmo parlare, per esempio, del colpo inferto elle matema– tiche classiche dalla microfisica per cui, chi ha seguito le tappe e gli sviluppi della dispute detta del jeterminismo che ja cinquant'anni ormai dura : a :::ui hanno partecipato o partecipano insigni Jomini come Bohr e Heisenberg, Einstein e Schroe– dinger. Louis de Broglie e Max Born,_ per cui si sa che le matematiche Jassiche, e con esse il determinismo, ammesso dal– l"antica fisica e che era legatC> alle: possi– bilità che avevamo di darci un'immagine precisa della realtà fisica nel quadro dello spazio e del tempo, sono divenutj stru– menti di sogni inattuabili in realtà Quel monumento di logica, onor(;- delle mente umana, che erano le matematiche clas_– siche, sarebbe dunque crollato? Oh! e uno strumento che renderà ancora pro- ~~~~~ :;;~~i~a~:a;:ssa rnnes:::· dive~ nuto in datj casi. linguaggio di cui, do• vendo esprimersi. non possano a.!lcora pri– varsi nemmeno i cultori di microfisica. I.n ogni caso non si tratterebbe di crisi della scienza. sarebbe cosa inconcepibile, sarebbe semmai in crisi il linguaggio scientifico necessario a dare modo di ra– gionare con precisione su dati di cui sia in possesso il sapere sperimentalmente, oggi. Il linguaggio non è la scienza. e non è neanche, il linguaggio. la poesia. e, in poesia, l'uscita dalla crisi, le liberazione avviene di continuo. ogni giorno. enche oggi. Crisi di linguaggio ci sono sempre state, non forse mai sconcertanti come quella attuale, la crisi è continua e con– tinua, in poesia, può essere la Liberazione. In poesia il linguaggio è in continua for– mazione, e di continua fruttifica poesia. C"é liberazione. frutto. quando in e– spressi modi o con arte, l'uomo, qualsiasi uomo arrivi e tanto dominare moralmente il proprio tempo che, pure riflettendo de~ proprio tempo gh aspetti terribili e gh aridi. puie riflettendone la cultura e le polemiche che la cultura ingenera, il su~ canto si snodi tacite.mente negli slanci segreti del cuore, o con un essenl.lale vo– cabolario con un ritmo individuale e dei propri t~pi che si possa commisura:e al tradizionale ritmo. Cosi si risalgono m un grido, addietro le ere sino alla re.mo: tissima origine delrumana voce, cosi s1 oltrepassa nell'illuminazione di un attimo, la storie fattasi presente nel suo nascere, nei suoi fini, nel suo cerchio sino al suo chiudersi. Ecco. cari arl\ici poeti sovietici, il mio personale parere sulla poesia. Gli si dia que.l peso che s1 vorrà. In ogni caso, cari amici, auguro alle loro giornate romane che esse possano offrire loro la possibilità d'essere ricordate con qualche affetto. co– me avveniva a Gogol e a Gorki. Gl SEPPE UNGAR.ETII * Pubblichiamo la. prolusione con. cui_ Giuseppe Un: paretti ha aperto l'incontro tra. poeti tla.l& .a.ni _e poeti russi e la retazio-ne letta. n.eua steua. occa.si01\e da Sa.lv~tore Qua.aimodo. Scritti. come 4i -i;edni diver– ri.,simi eh-e potrebbero - e do-o-rebbero - a.1., 'l--ia.re un di.!cono ai di ld d.eJl'occa.s-ion.e, forse cordialmente e sa.luta.rmente polemica., in cui .sono sta.ti l.etti. E.rsi rappresenta:n.o infatti l'indicazione ~sa.tt~ ~ consa.pevol.e di du.e modi e'$.Senzial~e diversi d 1 sentire e di fa.re la poesia. Ungarettt·Pa.rternak,. da un lato. Quasimodo- Vapzarov _da un al~ro: _im· pegno lirico con la. poeaia. li.berazwne .e .subhmazione del reale, l 'u.no; impegno con. la -poell4 dramma. tm• m.a.nente del rectle, l' a.lt -ro. Impegni c~ trag~ la. loro origine da diverrinime .1:caturigmi emoti-vE:, e che b<Utano a m.odeUa.re due categorie ben disttnte di poesia.- Impegni però che diedero coml':n~e. e l'uno e l'altro, forza di riscatto e -voc~ c4 hberta. a molti dn poeti -ungh.eresi Ì'1$0Tti. eroteamente un ann.o fa. . _ E a leggere, oggi, te testimon.&a.nze segrete di q_uelle e.sperie-nze in cui davvero La. poeSl4 si facei:a v~ ~ la vita prendeva necessariamente volto di poe.s 1 a, 11- Timane colpiti dalla canwlità., qua.si dalla. capricciosa. stravaganza. delle occasioni, dei .semi. che furono, -per a.nni, il lievito .silenzioso, incon.,opevole di qu.eUB esperienza. Un discorso, una. parola udita. occa..riona.lmente e dim.en.tica.ta o respinta. come falsa.; un'immagine di una lirica •eretica.• o la prapo.rizione d'un filosofo .-reaziona.-rio •-· sono sta.ti molle t:o{te i. semi d'una rivolta che ancor commuove il mondo. Carlo Carri: Crepuscolo al mare (19:?9) Vorremmo - e Lo speriamo - che alcune deUe considerazioni lette da.i poeti. italiani fossero lizt.-iti. per i toro amici poeti russi. Anche per questo - t :orrem.mo dire iopratutto -per questo - -noi . sia.mo quelli che credono alla. mitterioaa, fone, ma. sempre concreta. utilitci di questi incontri. 1·ox lì.\"A SILLAB,-1 SCO,J/PARE l>ELL' .-1 l'f.JI.I SCRH'T,I DEL POETA * La poesia del nostro tempo * Il tema che vogliamo qui discutere: .- La poesia nel nostro tempo » ammette una di SALl-A.TOBE (lU..\SIUODO storico. Questa bnic:ante ri– flessione dello spirito de.l• l'uomo. costruita con metti– che discordanti da luogo a luogo. non soppo~..a nè il censore religioso nè il cor– rettore politico, nè., prima di concretarsi. i suggerimen– ti della critica; quando è stata costretta alla resa es– sa ha partecipato al!e Ar– cadie. s'è fatta' misura di una forma perfetta e illu– sorL:t: e molti secoli deI!a storia dell'uomo testimonia– no dei limiti della poesia. delle sue catene abbrunate. Qui non si discute nè di metamorfosi, nè di • condi– zioni • migliori per 5Cri • vere -poesia; sarebbe inge– nuità pensarlo. L'uomo è quello che è: i suoi calcoli possono non tornare: la sua organizzazione spirituale si forma genecazione per ge– nerazione. Per ora è evitato il suo • calcolo a automati– co della materia poetica: la sua coscienza efficiente lo ha messo difronte a neces· sarie responsabilità. IJ suo • personaggio ,. non a.ma la spontaneità nemmeno nel sentimento, la retorica dei sentimenti lo rende giudi– ce di se stesso: è in con– tinuo processo drammatico pieno di domande e di ri– sposte. La differenza fra quest'uomo e il suo antago– nista (quello che resiste le– isato ai formalismi astratti. ai disegni della memoria} è evidente. ~~~is~ 0 ;:f!{!~fon~ ~itt~~~\~ dramma perfetto. Il poeta ne critico, perchè in senso ~~~enro hJ~" .u~~oggJo~~~~i~ assoluto i diritti della cri· e deciso a. Conosce la guer– tica non coincidono con ra e la povertà (che c'entra quelli deUa poesia che de- il populismo O l'istanza so– ve avvenire, ma con quelli ciale?) conosce la sua condi– della poesia che è o che è zione umana e crede nella stata. La critica in questi morte. teme la morte. E ultimi anni. precisiamo: la vuole ogni cosa qui. sulla crit:ca del dopo-guerra. (la terra. E difende la sua mia non è posizione nega- giornata d'amore O di do– tiya nei suoi confro~ti. m~ Ilare. Troviamo 1uest'uomo di ,sservatore_ ~torico di nelle ,:>recedenti generazio– :1lcune _sue z nch1este pro: .ni poetiche? In questo senso blematiche ») ha entat<? di ,va intesa la presenza del– sott~mettere 1a creazione l'uomo nella poesia contem– P?ehca_ - la p~rola crea- poranea: è una ::ostante di zio ne e _necessa_na P4:r de- I corrispondenze con il mon- 1ude_re 1 C0J?-tnbuent1 alle do esterno ~ostituito; una tec~•~he poeh~he - a pr<?· secca posizione antiroman– bab1l_1 ? des1d~z:ate _c~ntt: tica, antiidealìsla, dove i nuaZ:1001 ~ antictp?ZlOill di rapporti sono di n;ltura ra– ~ov1menti cultur~1,. La sua ziontjle, le domande t:-adi– e -sla~a 0;na poslzi_one col"!· scono le rese concettuali. t:add1ttona',_ perche l_a cri- Parlo della poesia di lin· bea_ let_tera~1a no? P';1-0ess~- gua inglese, di lingua ita– re mdJCat~ice '"!e_d~ po~t!· liana, spagnola, francese: dì che _ne _d1 posiz1on1_ 5pm- tutta la poesia del mondo _tuah, di_ • co_nte~uti • _per 010derno, anche di quello mt~nderc1: p_uo n_ve_larli. s~ che ancora poco conosciamo. ma~, -su te~ti scntt1. <:on 1 ad oriente dell'Europa, che suoi m1::tod1, S!!_i:netod1 so- ba basi uniche con la ci– no stati acqms 1t_1 da ~ssa viltà dell'Occidente. E' av· in u~ lu_ngo pen<?d?•. ci_rc~ venuto qualcosa intorno al à~r.k~~ 1 1\~~e ~;gi~i~ c~~~ !fa'\ 5 ~~ 1 a cad~f:md:N:a P~~: riguarda_ l'I~ia ? _dalle pn- struzione dei • contenuti a me reazJont positive o ne- ereditati da un idealismo gative al post-simbolismo in indifferente e dei linguaggi q_uasi !utte le <zone,. p~e- 'poetici fino a quel tempo ~che del ~o~do._ S~_tanz~al- fertili in ogni singola na– ment~, l ar~fiC1<:>51ta d un zione battuta dalla guerra. t~ntativo anhstonco non ha Non è polemica questa, ri· distolto l'uomo contempora- peto. ma diretta constata– neo dall'abitudine della poe- zione: esiste anche un do– sia: u..>1 uomo turbato con- cumentario non visivo dei tinuame_nte dal_la speranza <! fatti dello s_pirito, rintrac– dalla d1speraz1one. I J:>?e~ ciabile nelle parole e misu– d e 11e nuove generaz1orn rate a degli uomini che non (maggiori o minori che sia· abbiamo ancoré' vergogna a no) con un proc~sso n~t~- chiamare poeti Il poeta si raie hanno perfez1onato 1 }I- è trovate improvvisamente miti della criti~a non rico· gettato fuor.; dalla su.a sto– noscendole - in mancanz2 ria interna. nell'odore del d'una critica a lare tem sangue bruciato. la sua in– poralmente _p_arallela - .P?· telligenza particolare evev2 teri fonnahvt. Sono stati m lo stesse valore di quella esilio questi poe_ti. ma ora pro!eta-ria e collettiva che ritornano a precisare la Io- sapeva si e no contare i pe– ro separazione da una cui- sci del miracolo cristiano. tura matura. carica di dogmi fl problema del • perchè a spezzati. Parlando di cri· della vita s'era trasformato tica. bisogna chiarire, mi ri- nel «come» si vive. o se ferisco (qui, come altrove) vogliamo in quello del • per· contemporaneamente a due -ché,. si -.rive in dato modo atteggiamenti del pensiero: 'anzi che in un altro che non alla critica formalista (con coltivi continuamente la sottofondi esistenziali} e al- morte quale protagonista la critica che in certo senso della consolazione illimita– si potrebbe ::iefmire mar- ta. Nasceva cosi una nuova xista. Critiche tutte e due estetica: e certo dovremo empiriche, come sappiamo. ridimensionare l'idea di poe- e che hanno per misura e si· sia: comunque la tradizione tenziosa » un denominatore ci aiuta poco. soprattutto qui comuné: il prodigio estetico, in Italia. dove l"uomo s'è il gusto. cioè. transitorio e permesso di parlare agli al– sensitivo d'un tempo finito tri uomini in casi singolari, per runa e d'un tempo so· nelle forme dei poemi !on· speso per l'altra Entrambe. tani dalla loro storia im– a! di là della e forma •. mediata. dalla storia dei spingono sui e contenuti », poeti, dico. Il discorso pri– le sole ragioni, penso. che vato Oirico) ha avuto uno permettano a un poeta di sviluppo inC'onsueto (pensia~ essere d"un tempo anzi che mo anche all'uìtima poesia d'un altro. La premura cri- italiana. quella di oggi_ pie– tica non lascerebbe il ooe- na di numeri alti nella quan– ta (l'uomo) libero nè qui nè tità e nella qualità, anche sotto qualsiasi dittatura. di· se non ha voci forti ancora. minuendone o negandone il pedali indispensabili per valore con indagini di na- defini.:-si come • persona a), tura privata o politica. Una s'è fatto corale: la poesia poesia discriminata è un lirica s"è contaminata con mostro a due fronti. Un poe- l'elegia e l'epica (forme già ta ;:,ensa. nella sua singo· industriosamente fuse nella larità rivelatrice. che una poesia di lingua inglese. per sua poesia debba poterla esempio). Ora non si pensi leggere anche un uomo di a una giustificazione di •far-– razza negra o gialla. fuori me a (questa parola è sem· cioè dai limiti della pro· pre equivoca e la adoperia:– pria provincia letteraria: mo per approssimazione) appunto questa è la verità =he sono state indicate dal– d'una poesia, la sua comu- la critica delle altre gene– nità. Non illudiamoci: al di razkmi come provenienti da là della facciata delle due • linguaggi tradotti » per ar· critiche (qui, da noi, quale rivare ad ammettere poi unita culturale?), ci sono una sorta di. e internaziona– due !dee di società da di- le della poesia• come è fendere. due sistemi di or- avvenuto per la musica e la ganiz.zazione umana: l'una nittura. La pittura e la mu– che ritenta accorgimenti se· sica sono arti che fino ad colari dell'intelligenza per oe:gi hanno definito imme– non cedere. e l'altra in sin- diatamente un secolo nella tematica evoluzione. La poe- sua natura più profonda di sia d<!l nostro temoo costrui- organizzazione civile. di co· sce intanto; fuori dalle Cor· stume. di preferen7.a verso ti (oggi industriali), il suo una e poetica•; la poesia invece. è il nostro caso, non può sfuggire alle lotte con la propria tradizione fon– damentale, alle costruzioni e modulazioni della propria lingua, non può nemmeno aprirsi una vita senza un linguaggio particolare, per– chè. non è mutile riaffer– marlo. soltanto nel lingual:l'.– gio e consegnata la possi– bilità di scrivere poesh Come la enti.ca formalista può riconoscere le nuove regioni formali .ie ad essa ripugnano i nuovi contenuti, che possono essere anche sociali e civili, 31 di Ià del regno felice ::i'un'estetica parzialmente sconfitta? Ma non solo di questo si tratta. Bisogner~ considerare fino a quando 11 poeta moderno continuerà a • leggere , agli altri una storia comune del proprio cuore e disperazione e speranza e se (c'è qual· che segno discordante, qual– che sovrabbondanza di cro– naca) gli elementi strumen· tali e strutturali che possie– de lo possano riportare agli esercizi sulla propria anima, credendo il mondo indiffe– rente al suo ~lloquio. Ma di che anima farà la storia? Una storia comunque dilli– cile ad ingannare. dove i giuochi saranno crudeli e pericolosi se riflessi su un ordine metafisico inventato. Parlo dei poeti autentici (pochi in ogni generazione) e di una certa tendenza al– l'epigramma alessandrino, ironico e gnomico o episto– lare, frutto della polemica sul realismo, un malinteso realismo (qui 1 dç1 noi}, rife– rito ai e contenuti a: un altro equivoco di evasione verso una e scapigliatura a minore, • scapigliatura a che nella storia della poesia ha la du– rata d'un colpo di gong. Abbiamo delineato fin qui la e natura~ della poesia entrata nel mondo intorno al 1945, (un po' prima e dopo quest'anno: quindi anche du– rante la guerra) di questa testimonianza aperta e li– bera dell'uomo contempora– neo. il • carattere a d'un quindicennio di esperienze poetiche non ancora siste– mate criticamente. ma ritrat– te antologicamente in ogni nazione: documenti. e per– chè no. poesia d'un'epica contaminata. si diceva. do– cumenti numerosi, numero– sissimi. Dobbiamo ammet– tere che l'uomo contempo– raneo ama di più esprimersi cadenzando il suo pensiero, le sue domande; che più del– la narrazione analitica. più che • i personaggi a cerca in– terlocutori comuni che deb– bano decidere dei suoi errori e delle sue verità. E' una testlmonianza che si libera magari da • !'i.cognizioni let– terarie a nel proprio domi· nio tradizionale: una testi· monianza, però. dura della vita: cosi nell"Oriente come nell"Occidente un po' e qu.in– di si è permesso di espri– mere questa- esperienza del– l'uomo di oggi con le parole di un poeta bulgarn (que· ste piccole nazioni dell'Eu– ropa, bisognerà finalmente conoscerle nei loro più se– greti e ~elosi movimenti cul– turali), il poeta Nicola Vap– zarov nato nel 1909 e morto fuci!ato dai nazisti nel 1942 durante i: peri.:>do de 11a e Resistenza ,. del suo Pae– se. Uno dei soliti poeti fu– cilati. Una poesia che non. bisognerebbe scrivere, se– condo • 1~ forme della for– ma•. (una discesa. all'infer– no dell'uomo contempera· neo). E' intitolata La storia: in essa ribolle ciò che in questi ultimi anni ritorna. come domanda e come • de· nuncia a (una parola ripu· gnante?) nella • posizione spirituale » della poesia del mondo contemooraneo: Che cosa cl ollii. o storia. dalle tue gialle pagine? Noi eravamo gente oscura. uomini delle fabbr:iche e degli (uffici. E:rava.mocontadini con addosso puzza di cipoile e di sudore e sotto i ba.!li spioventi impreca-..-amocontro la vita Ci sar-à almeno riconosciuto d"avertl sazia.ta d"e\·enti e abbevei-ata con abbondanza nel sangue di migliaia di morti? Tu traccerai soJunto i contorni.. ma la sostanza. lo so. resterà jesclusa: nessu.'1o racconterà il nostro pov~ dr:;amma umano I poeti 63ranno tutti presi a scrivere rune di propaganda. ma la nostra angoscia non scritta vagber-à solitari.a neUo spazio. E' stata una vita da desci-ivere la nostra? uz1.avita da evocare? a frugarvi. quale tanfo. quale velenosa esalazlone? Siamo venuti al mondo di U.'1 (campo, al riparo d"una siepe e le madri giacevano nell"ei-ba (bagnata morèendosl le Jabbra inaridite. D'autunno moi-1\--am<' come le [mosche e le donne urlavano nel giorni [dei morti, poi mutavano il lame.'1to in UJJ. jcanto che solo gli sterpi ascolta-..-a.'10. Quelli di noi che restaroao, intrisi di triste sudore recero qualunque mestiere come animali da fatica Dicevano I vecchi di casa: e Cosi era, cosi è. cosl sar-à.. :t E noi spulavamo furibondi su quella loro stupida saggezza. Rabbiosi lasciavamo la \3\"0!a e correvamo all'aperto, dove una soera.nza ci srtOn'l\--S. con un alito di luce. Quanto abbiamo aspettato in [angoscia nelle bettole soffocanti! Forse un·eco di Brecht, ma la volontà di un con- dannato a morte. Questo è un tema della poesia con– temporanea, naturalmente, ma il e sotterraneo a presup– posto dell'uomo che oggi scri\·e poesia. Deot.ro que– sta ti" situazione spirituale• c'è poi l"infinita libertà di vedere gli oggetti del mondo. di subire le sor ti della fantasia, mai miti e i singoli corrono nel di– scorso con stacchi precisi, le immagini si confrontano al reale. Di questa libertà occorreva parlare. percbè io non sarei con voi a seguire le fasi della poesia nel no– stro temp0 se non fosse im· plicito i.I concetto di libertà nel campo della cultura. Qui i poeti sovietici si ras– :s:icureranno che le loro ra– gioni poetiche hanno dei punti dt contatto con le no– stre, che sono regolate 50)• tanto dalla chiarezza di una vita quotidiana e spirituale, che, se non è simile alla nostra per risultanze ideo– logiche porta i segni che so– no intrin.seci dell'uomo, i caratteri. ripeto, ':l.ell'uomo di oggi. regista e attore di un momento quanto mai complesso della 5ua storia. r documenti poeti.ci del vo– stro popolo, della vostra e natura a ci sono. Non so– no molti: però la consape– volezza della vostra parola non è capovolta, il mondo rappresentato non è un'om– bra, la sua accettazione non é né un privilegio né un rammarico. Vorremmo cono– scere di più della nuova ge– nerazione. c;_1.1ella che molto ci interessa per le sorti del– la cultura. Il silenzio di mol– ti a'nni, intenzionale o di difesa. involontario o co– strittivo, Ci ha tolto finora la possibilità di conoscere il vostro sentimento più pro– fondo. Errore vostro e no– stro. La poesia ha una for– za che vince le attrazioni. ha un suo tempo storico ·che non si può 9"eludere: col suo mezzo una nazione entra in un'altra nazione col pe– so 'lel!a propria civiltà.. Que– sto scambio è necessario: la vostra patria non è una zo– na periferica della civiltà. Abbiamo osservato come oggi il poeta della più oscu– ra provincia della terra ri– volge il suo discor-so agli uomini di tutto il mondo, ma diremo di più: che egli ha superato l'idea di una tradiz~one ristretta d'uno spazio brulicante degli echi timbrici di sogni rasi dalla polvere, dei sentimenti • e– terni a. dei padri che era– no provvisori, poi, come la loro giornata. Come provvi– soria ed eterna è la poesia d'un determinato periodo Non c'è però nè vinto. nè vincitore: ogni poeta rima– ne al suo posto nel suo tem– po, chiaro o oscuro che sia non una sillaba scompare della sua anima -scritta. Non spetta a noi fare la çrona· ca della ooesia. nè distin– guere le sue categorie: quel– la della • Resistenza• e quella che da questo mo– vimento ha ricevuto impul· si mora.li e non didascalici. La critica (quando le due critiche avranno l'identica misura di giudizio, al di là delle rifrazioni ideologiche). nella 5Ua esatta elaborazio– ne. nel suo obiettivo coor– dinamento dei movimenti culturali .di questo secolo, deciderà delle < presenze a e delle • assenze a e:spressi· ve dei nost::i. anni. Nè parleremo, per lo 6Vi.– luppo poetico di questo pe– riodo, come di un nuovo • Rinascimento ». Che cosa significherebbe. poi. ancora una volta e Rinascimento a? Diremo invece che il poeta (l"uomo) tenta di situarsi nel suo spazio reale - non 1!1 quello ideale - per non es– sere colpito nuo\.-am.ente al– le spalle mentre guarda dal suo interno il tramonto del– le Pleiadi. SALVA.TOR.E QG.ASDIODU In margine a un incontro _Ail"incon_tro t~a _p?eti italia- :i i!1te_n.•~rÌ1i de! po~it e critici primo segretario dell'Unione terreno critico e creatiro. !1-1 e p~eu_ so!'tetic1 avvenuto italiani. 1 qua.h _m1raran~ so- degli scrittori delrURSS - E:' quanto attendiamo di ce– tn questt giorni a Ron_iahan!l~ prattuuo ad av1:1are un ducor- pensare che noi opponiamo dere. ~;e:~lt~~~teCi~~;;,e;:~~n~~~\~; 1fs!~ 1 /i~:?~:;~o<!.!i ... t~~ca~;t ~~~ °J! 1~!gc:i~e%ì: !!UC:U,c;t:;, La roce ~i Bo~ Pastemak ha tenuto la prolusione -nella ca e poesia. sul concectc di troppo sicuro e indifferenziato e quella ~' Leoni~ Ma_rt:ynov Sal':1:ltaggiore di Pala.:=~ Bra• ... forma~. sull"antitesi era ottimi,mò. La leneratura oc- son.o_.segni (o tra1e_t!Ol"l.e) _da .scht, e Salvatore Quasimodo .,pes..simismo ~ e ., ouimismo, cidentale è satura di cultura. seguire, come Sputnik. la pie– ha !coito la i-ela..:ione intrt:'- (qualcuno ha detto che tali quella sorietica è avida di cuL cola luna che ancora rotea sul duttma .sul tema..- La poe st a argomenti parevano lenze di tura. La nostra. società. si è no~tro capo. . • ne~unnC:~!r:d. te~~~e;~sse O ade. ~~~:trod~/e~c;:~· d~~ fa~~ ;~= fonna~a _attraverso_ gra_ndi e lato;:n _la a1;::: 0 la ~aun ;::;~ sione. questi . erano i mot_it-i vietici,. una ~mposta.:-i::e emi· !~~r:'am;!~~~~~~g:::?gta e a~~ at1:1;a - e raccare=.:o e ram.– che h~nno sp~nto non pochi a nentemente a carattere infor- la raga.::.:a sciocca che balla m_1 t: al sa.=tetd - e: ar:endone ~:J~~~p~~e·c:~~e~~~~ ife~r?r:~ mativo:personalistica. _ _ ~urante il tunei-~e __Il nostro ~~~ · co~trin.~~o ::~~o - a~ di tal genere. S~ di_ un _punto: per:?· P 1 ! in- e un ca~mm._o _d~f/l~le... _ acqui.starla - e di acquistarla La rappre.sentan:a dei poeti tervenh_ de1 poeu sov1et1ci _so~ I po~t1 sot.·1et1ci st sono im- nessu_no è padrone. _ e di que– sovìetici era composta da Ve- no _nati pre_sso c~e unanim_i. pegnau a concedere sulla loro sto 10 sono felicissimo... ha ra Inber, IsakovsJ..... Mal"tynov. nell afferma.=,"!1t cioè che e.s,- .stampa largo spa.=io a quanto è .scritto .\lanynov in una poe– Surkov Ba.:han, Slutski. za- Sle nella poesia russa c~ntem~ stato detto. sia da una parte sia dal titolo Il prezzo della boloski. Proko/ier:. Smimov. poi-~nea _una ce-r-ta t.·anetà d1 che dall"altra, durante l'in- vita. Tvardot.·ski. acrompagnati dal t•oci e d1 te-nu_e. che non ri- contro romano. ed a continuai-e _ Le par_ole alate fanno un trad_urrore e filologo italianista ?o~de a t·enta Ia.,sento ...ot- con la più larga panecipa..-ione giro luminoso e vorticoso al– Breubun rtmismo"" del loro canto. po.ssibile questo primo collo- m~o come la ro.ssa luna., sa.. Alla impo_sta.:ion_e_critic~ del ... E" un errore - ha detto quìo che certamente potTd telhte nuor:o per tempi nuoz:i. convegno, nconoscibtle ne, va- tes,ualmente tl poeta Su.Tktm, avere sviluppi. impensati sul ELIO FlLIPPO ACCBOCt:.!\.

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