la Fiera Letteraria - XII - n. 42 - 20 ottobre 1957

lJat~ la so~rabbondanz:a d1 scritti che ci pervengono con ta esplicita r1ch1esta di giudizi particolarl comunichiamo agU interessati che direttore e redaz.1ooe della aF1eru sono as~ lutament(' irnpoo:sibilitatl a dar riscontro a aueste r1ch1èstl! LAFIERA LETTERARIA I ·------------------======= OR.-\HIO Ui:.LL.'-\ KWAUO:'\E U·U 16-UI 'hnn,i;('rllll. roto r dbe.cttJ ooo pubbllcatl ooo •1 re..rt.llol•('(lnO DEGLI ARTISTI ITALI ANI CABLO ' J UABBA' * ln alto a sinistra: Mattino al mare (192?) Al centro: Capanni (1932) Capanni (1942) ln basso a sinistra: Capanni ,(192?) In basso a destra: Venezia (192?) * In alto a destra: Carrà e Cardazzo Breve storia dell'Artista A guardarvi bene addentro, la vita di Carlo Carrà è impostata su un registro di estremo rigore. E' una sequenza di ritmi logici, e. nello stesso tempo, di un furore corrucciato. Dietro a lui, distante ma inequivocabilmente presente, la forza dell'antica tradizione lombarda. Carlo Carrà è nato e Quargnento, in provincia di Alessandria, l'undici febbraio 1881, da una famiglia di origine rurale, che ricavava una vita stenta da un mo– desto lavoro artigiano. Ancora bambino scarabocchia su quanto gli capita sottomano nella casa paterne., dove vive insieme a sette fra– telli. Nel 1890 perde la madre e le condi– zioni di vita della famlglia si fanno più penose, tanto che Carrà, tre anni dopo, la abbandona e con essa la scuola per fare l'apprendista decoratore. Sono undici anni di duro tirocinio. nei quali è co– stretto telvo11a a reprimere jJ suo vio– lento e spontaneo amore per le p;t.tura. Ma è tenace e inflessibile: lavora a Va– lenza, ella Casa di Riposo dei Musicisti di Milano, a Monza, a castello di Lecco, flno e quando riesce ad entrare alla scuola serale di Brera. Nascono i primi incontri con Segantini, Previati, Mosè Bianr.hi, mentre, nel frat– tempo, :;j avvicina oglj antichi maestri raccolti nella Pinacoteca di Brera e al Museo Poldi Pezzoli. Ben presto si agita neJ suo spirito il vivo desiderio di conoscere il clima ef– fervescente di quelle capitale dell'arte che è Parigi. Vi si reca a diciannove anni e studia le opere dei pittori romantici, da Delacroix a Gérlcault, a Courbet e, quindi, gli impressionisti, per i quali si sente preso de entusiasmo, mentre parai~ lelamente, legge Baudelaire, De Musset, Rostand. Inquieto, si reca a Londra dove vede per la prima volta i cieli e i mari di Turner e di Co!lstabl•. Fa COnòscenza anche con i preraffaelliti, ma quel mondo artificiale e sdolcinato non lo attira. Sono gli anni :n cui l"esuberante natura di Carrà trova uno sfogo nei contatti politici, nella presa di pasizioni decise. Ha rapporti con anarchici, libertari e SO• ciallsti. Nel 1902, fino al 1906, si reca e Be.11..;n– zone. dove esegue opere di carattere de– corativo. Agli osservatori non sfugge :I talento del giovane, il quale, v.;.nt.i due premi artistici, e ottenuto un modesto assegno da uno Z.:.o,riesce ftnalmente a realizzare il suo desiderio di studiare e.1- all'Accademie di Brera, dove trove in Cesare Tallone un maestro, un amico e un compagno. Nei suoi contatti polit:ci gli si rlve!a rarumo di Filippo Corr.doni, che gli di– venta amico. E' il momento delrevve n– tura futurista che lo porta in primo p :8.no in ltalie. e in Francia. Collabora a La– cerba, stringe amicizia con Sant'Elia, coi Diaghileif, con Apollinaire, • Vlmninck., Modigliani. Conosce anche Picasso, pro– prio nel momento di nascita del cubismo. Nel 1915 abbandona la direzione del movimento futurista. La guerre bette eUe t.-o=-:.e Carrà. per la sua stessa generosa natura, non può non allinearsi con gli interventisti. Viene mandato soldato a Ferrara. me per un grave esàurimento nervoso deve venire ricoverato in quel nevrocomio, dove inizie un nuovo ciclo pittorico: quello me~co. Si deve a tale periodo qualcuna delle sue o;,ere p:è. celebri, quali e La ce.mera incantate », e Madre e figlio ». e La Musa metafis:ca ». CollaboT"a elle più importanti riviste ita• liane e straniere. da e Esprit nouveau» a e Valori plastici » e, per quasi venù anni, fa il critico d'arte dell'c AmbroS:e– no •· Continua e. lavorare e si orienta su una linea maggiormente legata alla tre– diz.ione lombarda, abbandonando gli un– pulsi polemici. La tranquillità de11a vita famiHare. la maturità. un senso fervido della vita e del mondo, gll consentono di approfondire sempre più il proprio mondo interiore. La sua partecipazione alle più importanti mostre italiane e straniere, si fa più in– tensa. E' diventato un maestro e, oggi. nel pieno ancora della sua forza e della sua vitalità, continua ed essere di esempio ai più giovani. CARLO CARDAZZO

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