la Fiera Letteraria - XII - n. 42 - 20 ottobre 1957

LA FIERA LETTERAR :ANNOXII - i'i. 42 :,ETTJMANALE DELLE LETTERE DELL A RTJ E DELLE ~CJENZE Domenica 20 ottobre 195, ·s1 P BBLICA LA DOME 'ICA Oireffore VINCENZO CAROARELLI QU~TO NUMEHO L. 60 DlREZIONE. AMMINISTRAZIONE: ROl\lA _ Via dt Porta Castello, 13. Teleroni. Redazione 555.487 . Ammini.str. 555.158 • PUBBLlCIT A': Amministr · e LA FIERA LETTERARIA• - Via di Porta Castello, 13 • Roma • TAR.: Commerc1ah l- 150 Editoriali L. 80 al mm .• ABBONA TENTI: Annuo L. 2.700. Semestre L. 1400. Trime~tre L 750. Estero: Annuo L. 4.000 _ Copia arretrata L. 100 . $pe<llz1one In conto corrente postall" (Gruppa U) • Conto corrPnte OO!-'t:1len l/3l 4 ?ti Il ron1anzo nei pasticci LE PRIME DELLA LIBRERIA: JlL LIBRO DI CUI SI PARLA,---__ -_-_;;:-..=------. * rli E.IRICO F:IL(llll Fra i tanti scritti messi insieme dalla rivista Ult.sse (XXIV· X.XV. autunno·im·erno 1956·57) per cercar di fare 11 punto intorno a Le sorti del Ro– man.:o ce n·è anche uno di P. P. Pasolini, che, ver· tendo su La confusione degli $tilt, ossia, per dirla coì tecnici, sulla crisi degli « istituti linguistici no– vecenteschi i1. sembra elaborato apposta per solleci· tare qualche altra nostra osservazione intorno al fenomeno del plurilinguismo. dopo l'esplosione del Pasticciaccio di C. E. Gadda. Sembra òunque che u.::10scrittore, nè liberàle nè cattolico, il quale \"Oglia oggi attuare una produzione letteraria nazionale-popolare disponga a mala pena dell'« italiano nato dall'unità della nazione come lingua franca, koiné strun1ental~ di uno stato ancora senza tradizione lingujstic:J !'=enoo quella limitata alle élire3 aristocratiche. e vivo .solo. !inguistica· :nente. nei suoi dialetti ,>. Triste situazione e imbarazzante, per uscir dalla quale al citato scritto~puratore io cerca di rista· bilire un rapporto realistico con la storia non resta che adoprarsi , per « innovare gli istituti linguistici secondo un ideale socialistico-realist.ico ». Atto poli· tico e antiletterario. per venir a capo del quale gli è giocoforza riccrrere ai più opposti mez.zi lingui· stici: dai vivi (i dia!etti) ai morti e risuscitati (il latino), da! manzonianesiino a! classicismo. Assistiamo difatti a un accentuarsi dei. bilingui– smo. Anzi, trascorsi dall'unilinguismo al bilinguismo. dal bilinguismo siamo passati al trilinguismo e c'è già chi. come Gadda, s'attenta al plurilinguismo. 11 che risulta strano in ur.a nazione, quantunque unita linguisticamente da poco, i:ì()cialmente impaziente d1 una unificazione delle classi. più o meno reale a se– conda che a tentarla sia il Socialismo o sia il Fa– scismo. La colpa è deffAvanguardJsmo vociano, dello Stilismo rondista e dell"Ermetismo, nessuno dei quali è pervenuto alla creazione di un linguaggio popolare. (Se mai, aristocratico). Eppure sono stati proprio il Rondismo e l'Ermetismo a contribuire aUa salvaguardia di valori democratici quando più erano osteggiati dalla parte politica imperante, cui peraltro avrebbe reso miglior servizio un linguaggio nazionale-popolare. Ma è anche da ricordare che al· l'abbassamento linguistico v~rso jJ p:~fato. tendente nel :Manzoni a una « mescolanza degJ.i .,\-ùi ll, si con– trappose, nel Verga, rabbassamento tendente a una « separazione degli stili i,. Pascoli? La sua fu piuttosto una « giustapposiz.ione di stili ,,, limitata a una • di– latazione dell'io n senza «ingrandimento del mon· do>> e tuttavia soddisfatta di « costiluire una nuova letterarietà linguistica, una nuova forma di fissazio– ne 1>, cui più tardi non rimasero indifferenti filopd– scoliani della specie di 1\lontale. Sicchè. al tirar delle somme. sarebbe fuori dubbio che nel primo Novecento, o in reazione alla tenden· za ottocentesca (Manzoni. Verga) innovatrice e so– lutrice di fissazioni linguistiche)), si ebbe la « for· mazione di una lingua letteraria» tendente a « inno– vazioni restauratri't:i di un nuovo tipo di classici· smo 11. comprensivo sia del Senno subli.mis e sia del SeTnw humilis, così nella poesia come nella prosa." senza che la prima dovesse abbassarsi fino alla se- E:SRICO fALQUI (Continua a pag. 2) Elio Vittorini Diario in pubblico di Elio Vittorini * di Fl!}llDl;'\'.\.;'\'DO II diario di un uomo, scrit- un uomo, o uno scrittore. al letteratura e la vita. tra tore o no. ci rivela quasi di fuori delle sue intimità ,e l'uomo dl cultura e la società. sempre il disegno d1 un per· del suoi segreti, diciamo del· Si tratta di quasi trenta anni sonaggio. un personaggio, di· le sua arTibe-pensées sa· di ur?a presenza 6empre più remo, di se stesso. protagoni- pientemente elaborati, in rap· attiva dello scrittore in un sta di una vicenda e sia pure porto diretto con la vita. con processo di rinnovamento di una vicenda del tutto in· la storia. con la cultura del della letteratura italiana pa· tima. personalissima: incon· suo e d'altri tempi. rallelamente a quelli che sciamente il diarista si di· E' questo. senza duol,..o. sono stati i mutamenti avve· stacca da se stesso e si giu· caso del Diario in pubblico nuti fn seno alla stessa so· dica o si deforma a seconda di EHo Vìttorini che è appar· cietà italiana. Vittorini ha delle necessità di una sua so in questi giorni in un trascelto dalla folta messe di scoperta o di una narrazio- grosso volume dell'editore scritti da lui pubblicati nel ne: solo un occhio esperto Bompiani. Diario in pubbli· corso di questo trentennio le potrà ritrovare sotto quelle co. cioè raccolta di testimo· note essenziali dalle quali note i veri gli autentici suoi nianze, già da tempo pubbli· non ~c,ltanto può essere ri– linear.ienti. Al contrario uno cale, ma scelte attraverso un trovata la storia morale della e zibaidone cii pensieri> met- filo logico di svolgimento, del sua generazione, la genera– te sempre un uomo alla ri- legame che intercorre tra uno zione di intellettuali italiani balta e magari allo sbaraglio: scrittore e il mondo. tra la che s! avvicina oggi ai cin· quant'anni e che è stata la ll.1 SUPEHSTITE DI UN'ALTRA EPOC.l più impegnata direttamente e indirettamente, nell'azione culturale e nell'azione poli· tica (e a ad un certo momen– to l'azione culturale si è iden– tificata con quella politica), ma anche. occorre aggiunge· * Ricordo di Sibelius * re. quella che ha sofferto e pagato di persona assai più di altre. Dicevamo che in que– ste note non soltanto può es· sere ritrovata la storia mo· rate di una generazione di intellettuali italiani, ma essa si discopre al lettore proprio L'idea che con Sibelius sia Fu l"ultimo dei romantici: ma consa- zio:ialismo romanlicò. c?e ~=!li~n!t_of!~te~!r1~:ttJ;in;~g~ scomparso !°ultimo espo- attinse dal folklore 1 v1r· ne antifascista.· la ragione laen~u~i~~ r~~!n!~~~1!1:e n;!: pevole di questa sua condizione qua- ~~ltàet~ ~n:;i~a;e c~fta trii~ ~~~~~~i ~ile ~~~~ntit~~vjl~ mai frustà tanto ha fatto si di depositario di una lingua morta hanno presa sull'autore di ha affidato la struttura del le spese dei necrologi d'ogni e Finlandia>. E altrettanto libro :-appresentano altret· genere e qualità. Eppure e invano si cercherebbe alle tanti stadi di maturazione vano tentare di sostituirla. * origini del suo forte accen· attraverso •i quali nQi della specie ora che il destino. to etnico l'indirizzo radical· generazione di Vittormi sia- chiudPnrln Ja vita d.-ll"~o <li l}Jlll ... l,t. ZA \'E'('TI , mè'ltP inlfl0\·-1orp <lei rap· rPo oassati \!hi prirfltl (' e-hl mo qu1damelll<:. al ternune porto linguistico seguito da dopo. ma tutti per gli stessi di una lunghissima vec· polare nel Kalevala intorno sia miJlenaria dei finnici si· un Mus.sorgskij o da un Ja- motivi. Alla vigi_lia del con· chiaia,_ si è compiaciut~. di al primo terzo dell'Ottocen· gnificasse per lui restituirla naceck. Hitto. tra gli _anni 1938 e 194! dare. 11 tocco finale .all 1m: to muove quella letteratura al grembo della terra che La sintassi resta del tutto qu~II~ espenE:nze eran'! gla magme del superstite di artistica. una tra le più gio- la tinse dei suoi colori, la tradizionale, spec:e nei nes· cb1ar1te da. Gm~b_urg. Pmtor. un'altra epoca. Dopo che vi· vani della famiglia europea. percorse delle sue voci. con si armonici quasi ignorando Paves~, Vittonm. ~osi d~ cende e azione artistica ave- Di li egualmente si avvia· un accento naturalistico che i contemporanei già vi pote,rsi_ concret~i:e più tardt vano lavorato parallelamen- no i tentativi di dar vita a nuovo. Errato del tutto p battono sopra per svellerli. nell~one PC?lihco·cultura~e te a modellare la stessa im· una musica propria. Salvo d'altronde per convalidare Dagli inizi e ar,cor più in che si ldenhflcò nella Resi· magine. proponend?}a anche cpe a compierli. in analog~a l'essenza nativa della sua seguito gli è che Si~e~ius t~fza .ron soltantf ~om: allo osservatore p1u zelan· con quanto era avvenuto rn musica ricercarne il filone non arretra ne anticipa: a O • mi 1\are ~-a a resi co te dei fattLquale quella del altri paesi dalle vicende con- ~e riaper ura 1 u? ~roc~so protagonis~a di un capitai~ simili. _sono_ degli str.anieri 1r1~~~otto della '- ona .ta- m ~ppe~dic_e alla.'St~na d.e! natur~hzzat1 fi~landes1. !e: Il diano di Vittorini. que- naz1on~hsm1 mus~ca!1 fioriti deschi .fur?no I due pnm, sto diario in pubblico. si ini- lungo 11 secolo XJX. compos1~on eh~ tennero ca~- zia nel 1929 attraverso una Le teorie del vecchio Her- tedr~. di_ musica alla Uni· presa di posizione netta dello der trovano ancora una ap- vers~ta d: T.urk,u. E alla Ger· scrittore contro una cristal· plicazione diretta nei pre· mania ~ontmuo, a _gua.rdare. lizzazione che ormai impe- cedenti della piccola repub- pur .attingendo 1~p1raz10ne e disce ogni possibilità di svi· blica finlandese. Dalla rac- motivi dal patrimonio .PO· FERDINANDO VJRDIA Carlo Carri.: Autoritratto LA REGOLA che governa. l'arte * di CARLO CARRA' In uno scritto stampato nel dicembre 1916 affer– mavo che dall'idea che gli uomini &i son fatta del– l'arte è sempre palese un concetto di potenza tau– maturgica e di magia e che le parole, i suoni, ~e 1:nee e i colori ci d:cono la divinità dell"A.sso:uto umano meglio di ogni altra facoltà espressiva del– ,"uomo. Così le immagini esistono quando l'anima si marca e le cose non 60no delle cose, ma espressione ;>,)etica del nostro "6pirito creatore. Ricercando po: .:...:.elementi costitutivi del fatto pittorico, dicevo che :·a:1alogia dei contrar! è il rapporto di una giocondità d: luce ed ombra; è la scala ascendente e d.:.scen– èe:-ite del piene e del vuoto. Ma come si determina t·:rn.maginazione :iel pittore? L'immaginazione si de– \f>'r.nina nelle linee e nei colori e " 7 ibra su la c-orrla -0nora del r.::,pport.o che scopre fra la luce e l'ombra, :ra il v:eno e il vuoto. Ecco l'1mmagine nutrita di _;nee e di colort che or2 sferra i suoi colpi e avanza ~e.sa. sottile, eguale nella oscillazione dei :nille punti :..., contrasto. Ma qualcosa r.mane tuttavia inesplo– ,ato, nascosto al margine arcano del limite. Sono I mo!i informi non ancora definiti dalle buie analogie, si che le linee languono 5Ui fianchi alla guisa di note su11o strumento sonoro e si ripiegano incerte e vapo– rose sulla ondulazione che si spegne al di là della ~ande arteria dell"idea prima. Frattanto linee e toni ;..---; simultaneità sferrano nuovi sobbalzi di conqu.;sta nelle necessità formanti il crogiuolo da cui uscirà l"L-nmagine completa. In tal modo Si tonna la catena magica delle correnti magnetiche, che sciolgono in– fine il nodo delle arcane apparizioni. Ed è a questo pu~to che l'equazione prismatica dà al pittore poeta 1 .-; rt>,101~che govU!!a. l'arte. CARLO C.:\RR .\ colta e dalla put,blicazione polare ~utoctc:,no, I~ . p:1ma '----------------------' della ricchissima epica pù• ~:ne~=~~~d~ ~~ l~~i~~~~~~~~ (Continua a pag. 2) A pag. 8 - Galleria degli artisti it.alianl: CARLO CA.BRA ~o destinato a divenire an· 1.,·co.~TRO co.,· .ll1IRl11 1 0 PARENTI cor più imperativo con la seconda, quando ls politica ostile inaugurata dalla Rus· * [n urnanista vecchio * di G. A. CJBO 'l.TO sia fece degli artisti e degli intellettuali i portavoce del· la ondata risorgimentale che Sta rl , 1 J)O ~n.~e:~coil~. paese al volgere Fra tali circostanze la l ~~ 1 ;J:ars~an~~ ~~~:~~!m!-~ 1 ;~ da sembrare sinanche che s.iano state esse stesse a con– dizionarla e a prefigurarne i compiti. Nasce. rs dicem· bre 1865. ad H3meenlmna. cittadina· posta nella zona ùNA NUOVA COLLANA DI POESIA * ILCONTROMEMO * Con questo quadernino 1Yelo Risi ci ha dato una fresca e immediata testimonian:;a della continuità del siw lavoro in senso progressit·o cli GIORGIO CAPR011·1 M~ dicono _gli amici. che! te !"iU!lequali pioveva dis~e- un atti~o 1:on :ibien.te ,tr~sfor- \ud-occiden?le. ·vdl~t/e~:ir: ogni tanto s1 t:=inno r1~uc-- ta una lam?él:da so~egl;ota ma1:do 1 hbri. gh altn og- iinl~~~Jia.p Figl~o O di un me– c~~e d':11 vorll~. ri;1alioso dal. suo ~-espiro, m1 fecero getti e Ja stessa atmosfera dico. intraprende gli studi de.1 nco~-d.1fiorentini Oon:ibra ~p1re eh ero pnssato .,dall~ raccolta. in elementi d"una di legge alla Università di d 3 ellteormG~un~~~liR) 0 ~~e c~;~~~ v:ita alla morte .. E ~ia m~ grande festa. Più vibrante ed Helsinki. indi. riconosciuta Parenti abbia dato un aòdio rass~gnavo a_l ce~1m~m1ale d~ accesa della stessa.1fe_sta. se- la sua vera vocazi?ne \i ab- Sotto quale luna (l'incertezza è ormai alla tavola, e perdò la sua onbe~~go q~~n~:i~~to~~/e~e~: lrotle che mi 1 . •,vevda ddisone~i b.a~~ona f~~ ~mt~~s~;v~~~- !~';:~~~~a:ue~r:h~u~~ase~1ITa~:!e~=t~e~ stessa. per cui è tanto ridicolo parlare di •rottura" (parola ànch'essa di moda. già segnata sul taccuino) quando sarebbe tanto più giusto parlare di continuità del medesimo necessario diversificarsi. Cioè. ma guarda un Po'. di Tradizione nel me– desimo necessario rinnegarsi per ritro– \·arsi. figura elta e massiccia, im- · .. . . a O per a 5 ra a. ove 1 5 ~ 1 mu 1 . • • sce d'oro: intitolato appun!o (".e :.une come ponente. si sia come legger- b~ttata a_llmd1etro -~• spalan_- sorriso delle ragazze in fiorf> no. della. stessa ~atta e per- son di moda!) Lunario'." mente prosciugata., dando al• co uno d1 quej sorns, espenSl. ·ampeggiava spevaljo_ sopraf- [ez1ona~1 daP.prima ,a Ber- I'ectorità con la quale i.m• cordiali. dove non sai se a facendo persino i rumori delle lino. poi .a \ì1~n~a ottenE:n· 11 nostro ~orto canocchiale è trOPl-'O pone ~l ~i~corso, una patm~ r-idere siano g_li~chi. la boe- macchine .. Insomma sarà per do tra gl} altn I mcoragg!a· 1 antiquato per un'esatta speculazione, m~ di senoStta austera. Per cui ca. le orecchte. 11 mento. o . ment0 d1 B~ahms. li ~10· a giudicar così. a lume di naso, dai prim a stanarlo in mezzo elle pile che altro ancora. e il gestire c•. A CIBOTTU vane compositore che rim· due messaggi ricevu :. deve trattarsi sen di libri che solitamente costi- delle braccia che s·allungava- - patria durante il ·91 ha tut- z·attro d'una buona :una o lunula che tuiscono il panorama nel qua- no a salutare. animarono in (Continua a pag. 2) te le carte in regola per pas- ,;ia. dal momento che buone sono, 0 ci le ama v:vere. si avrebbe da -----...,,- sare al comando della gio· sembrano. !e notizie :.rasmesseci sia col qualche tempo un·impressio- vane musica finlandese. primo sia col ,econdo di tali messaggi; ne dì ascetico rigore. di re- mentre i tempi non potreb· 1 cioè sfa oon quello (il n. i) firmato da ~~[;:gJitl:d;: .;;~b~ ~}t~;;:Virr::.f t c~ti ;;!• 1 ~~~1~~~~:iii:~;1;~~:t~:~ùJI~ di Bagutta. e 1;>01divulgata e la sua terra. ln un clima :->ibclius col nemico. ,;i,el ,,,i,~:"' jiremo 1 1n, altra s 1 i~;~far~ 8 ~=~~sol~nr~fici~f! ~~!~~Òs::s~~el~:~i~oett!f 0 pu~~ nel fol~l~re: Se la f~tica dei piuttosto resta . fuori dE:I volta). che Si chiama Orio Verga!"li I blico di Helsinki nel '92. al· (olklonst1, impegnati a rnc· tempo p~r. ob.bed1re alle es 1 : Se il ca10 5cne1w1Iit: ntende. come (nel quale raria della follta ... ~ 1 iorchè ;iccolse ..:on Jn sue· cogliere. qu_anto :·esta,·a cd· ge~ze ~' md1pend~nza e d1 immaginiamo e ci auguriamo, di dar con friulana, si è mescolata a!• cesso unanime .• ,;,passiona- la ~us1cahta r,opolare (',m solitud,me necess~ne alla sua ciò l'av,·io a una sua piccola antologia di l'attiv_is"1:o lo:"bard~, ~n n- to il suo primo grande la· un :-.1gore E! u:i r:ietodo esem: a:te E come :ah anch': ali~ paet. della cosiddetta Quarta generazio- sultat1 d1 solido ott1m1smo _e \·orn per soli, coro e orche· pian . ..:~st1tu1~ce anco,!: oggi nta 1 el. Consen·atono ,h nP. noo possiamo non compiacerci anco- di svenato cre_pacuore senti- stra. Ai che certo non fu u!lo dei vantJ della Em\an· Helsmk1 rnsegna s~l? nove ra una volta con lui. proprio e prima di menta}~)- Ma l'! cred~. tytto estraneo il soggetto indicato ~ta, e anche v.er_o che. S1be· a_nm (1892·_1901.J. _ritirando: tutto pe: la bella prova di fiducia. ap· so~m_a~o. c~e s1 trat~1. d.una dal titolo Kullervo: il più hm- non. colt1_vo :na1 tale s1 appena . 1 primi pro; 1 ent! pw,to. ne: giovani; e. non secondaria· cella 1n:per~mente~ ghirtb1zzo- tragico degli eroi del :-:a- branca ~1 studi. Inoltre nel: d~lle mus~che e que_l:1 d1 men·e. per i due nomi coi quali tale Àn- sa. frut.o d1 palati d.a tro.ppo •e,•ala- ~ il Ka}e\'ala fu poi la sua intera op~ra non s1 direttore d ?rches~ra g,1 per- :'"'log:;; \'Errebb,• ad aprirsi tempo delu_s1 e ast~nentl. e 'a sofe:ente di molte altre incontrano_ che cmque can· mettono di ded1ca~s1 alla- .. . prefer:sco :_m·ece n_Pensarlo ·!elle ..:.,m. posizion succes· t· oopolar; finnic: trasferiti compo~1zwne. Via.ggrn sp~s:I Tutto muon· 1 quagg1u :11anon la poes 1~_ nello !uce d1 tre ann! f~. al\a isive. in pezzi ;ier pianofort~- c. so .all e_stero. ma a Pang1. ripeton~ ur. P? _petrolm1anamente le am_ fine di un dolce meriggio au- · .· . d. l°. per st:a stessa asserzione. scnve m un2 lettera. quel mc pu:e. e c10~ colorr, che ((credono d1 tunnale. investito da una luce hTutta\ Id. Pb 10 .\ca l\ ~ nessun tema tratto .tal fol· che l'entusiasma e di ritro- credere ·1 anco-:-.- (e pe:- questo sarebbero radente che arrossava in viso 7' e pos~a sem r~~e $-b~l~~s klore o modellatl' sciente· vare le stesse condizioni di pronti a buttar dalla finestra queste due Je ragazze. Appena liberato 1 N,uo nco~rere a1. 1 de li mente su di esso nei lavori solitudine che gli donano le operet:.e. insieme cor. tante altre cose di dai fermenti inquietanti d7lla !vi~p~p::ie e~!j 1~ a;~~duzfo- sinfonici .. Dopo. aver is_pira: foreste del Nord. Fra~t~~t? pr~g!o) t( neç!i indistruttibili -~·alori dello straOa. mi ero t:-o,·ato inghiot- ne gii•anile. converrà non to _la pnmavenle poes1~ dt appen~ 1~e h_a le poss1b1hta Spmto n. G1a. Anche se pm n:iodesta· lito dalrombra di un androne d . t 11 . Gneg. 11 Nord ha m lm un finanziane s., allontan~ _an· mente. e '-enza scomodar troppo 11 brac- ia orato dalla noia e poi dal ce e.te roppo a _que a su~. altro suo messaggero e di che da Helsm½i per ~,tirar- cio in un gesto così ampio. noi preferia· c;f : m;t d; ~n vecchio ge st 1 o.ne . Tra_ . 1 numerosi paesaggi solenni. di_ ,·oci co· si a trenta chilometri dalla mo dire. che im·ece la poesia deve mo- ;tue;i~o d~:e i·aouli~ità dei mo- poemi sm,fonici U~ia ~aga rali sino . a.lloi:-a .!ncognlti E;\IILlA ZA~ETTI rire r_utt.1 i .gio'!li. e appunto per _Poter bili 1 • . d . olumi il (pure del 92) meglio d1mo· :\Ia le rad1c1 d1 c10 restano tutti I g1om 1 « ns:orgere dalle proprie ce- m~e :et::~col~ 1 e :elle c"a.r- l\Iarino Parenti ed Emilio Ceecbi stra come rivivere la poe- misteriose. I criteri del na· (Continua a pag. 2) neri ,1, diversa e sempre identica a se Ora. e senza divagar troppo, è un fatto che Nelo Ris.i è uno di quei pochi gio\·anj che almeno in parte ci inducono a dar ragione a Falqui, quand·egli afferma (sul dubbio a,·anz.ato da certe nostre frasi, scritte però una jecina d'anni fa) « che proprio nel linguaggio si sta .-erificando cd estendendo qualche mutamento in ri– spondenza dell'ispirazione». etc. E' cioè un !atto che appunto il Risi, insieme con pochi altri. è uno di quei giovani che meglio dimostrano d"aver appreso la grand.e ~ezi_on.edi Ungaretti e degli altri maggrnr1. osSia come a un certo punt~ si renda in eterno necessario (un punto tor– nato atrocement.e attuale nel dopoguerra) dare una bella martellata in testa alla Statua (diciamo pure del gusto instaurato: della poetica ormai arr1\"ata sui banchi di scu~!a). affìnchè essa _:_ tendente sempre a diventare un Idolo - tomi all'istante ad essere, fra il rovinio dei codici. crea· tura ~-iva: unico modo secondo noi. que– sto d1 andare contro una poetica ormai ed'.ficata. dì andare incontro alla poesia. Certo, la stagione di Ungaretti non am– ~etteva. se non in senso altissimo. riro· ma. essendo una stagione ricostrutth-a e non. cor~e questa. dissolvente. Ma è ap– Plll;to c10 a dar carattere di dignità alla fa~1ca di alcuni giovani (ai loro medesi· m1 .sbanda'!len~i e smarrimenti). i quali senza dubbio s1 tro,·ano di fronte a diffi GIORGIO CAPRONI (Confuua a pag. 2)

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