la Fiera Letteraria - XII - n. 33-34 - 11 agosto 1957

Domenica l1 agosto 1957 LA FIEHA LEl'l'EHAHIA SPILLONCINI II cronista L'IMPORTANZA • ID excelsiortondo * Di Diego Valerl è: stata pubbll– cata la lezione lnaup:urale tenu– ta In Bressanone durante l corsi estivi dell'anno scorso sotto gli dell'arte nella vita * auspici dell'Università di Pa– dova: Det tradurre i. poeti. of– ficinP Gra0che STEDIV. Pado- * di l"ILll'PO ,ICCBQCC,I va. L'Interessante saggio, per chi desidera consultarlo. è rin– tracciabile nell'Annuario del– l'Unlver, i.td di Padova per lo di G (; G I., I E L tu O l,E TRO!IJ I L'ETA' DELLA POESlA. Tre età, diceva i1 Car· ducci. ha avuto la nostra poesia: prima quella della terzina, poi quella dell'ottava, e l'ultima - la sua - del verso sciolto. E la nostra. l'ultimissima. quella di certi « speri· mentatori )I? Potrebbe essere l'età delle mutila– .zioni, dell'e.nfiagioni. dell'artrite deformante. Que– sto per quanto riguarda la mis-uTa, o. orestiana· mente. la /i0ura. Per il• c~r~!lere poi.. CRITICA PARALLELA. Esistono due mode di far dello critica: una è quella che normalmente appare in mostra suJle pagine di riviste e quotidiani. come un modello in vetrina visibile e castigato. L'altra è la critica che non si può pubblicare. quella che resta nelle tasche di chi la viene scrivendo. spogliata com'è d'ogni etichetta e unicamente legata alla spon· taneità e all'immediatezza. con un linguaggio da liberamedomLne che richiamerebbe censori come cavallette. Di quest'ultima non posso !are neppure un esem– pio del tutto teorico, perchè dovrei usare 11gergo. Ma è questa cr11ica parallela che finirà, comunque. coll'imporsi, anche se non potrà mai essere pub– blicata. NUMERI ROl\1Ai'lI. Primo doveva vincere il pre– mio alfa. (Ormai era stabilito). Quindi da alcuni ~si s'era iniziata una campagna d'imbonimento assai bene orchestrata come un giuoco di tennis. All'improvviso un componente la giuria dell'alfa fa circofare la seguente voce: (f Mi dimetto se non vince Secondo i>. (ll presidente dell'alfa ha bisogno di quel com– ponente, gli è legato mani e piedi. c'è stato di mez.z.o un premio omega. eec .. ecc.). Allora Secondo scalza Primo e si assicura. con una nuova campagna. la vittoria del premio alfa. premjo da lui, in buona dose. sovvenzionato. (Inol– tre. come potrebbe non vincere Secondo se quasi tutti i componenti la giuria sono legati a lui, alla Elio Talarico è nato a Roma iL 22 giugno d.el 1907. Debuttò Qiovnniss1- mo come aurore teatrale d'auanauardio nel 1928 Al teatro è ritornato net 194~ con ... Dedalo e fu– ga .. rappresentalo al Teatro delle Arti di Ho– ma da Diana Torrfert Ha pubblicato: ... Tatuaggio •, ...La fatica di uiuere. • , Nierite do fare ... ...Gio- co pericoloso ...... Nè vii.a nè morti ... In questi gior– ni ha con.aegnato all'Edi– tore Bocca il suo nuovo romanzo .. Paura non a.ve .– re ... Pensa di 1"iunire m volume, clte forse intito– lerà --Vi -,orride la vita? .. gli elzeviri che da qual– che anno va pubblican– do con successo nella ter– za pagind de ,Il Tempo.-.. Non frequenro salotti let– terari. E' medico prima– rio tisiologo in un gran– de ospedule romano. Si è occupato. e si occupa - anclle in sede di c-riLica. - di cinema, teatro. t<?– levisione. sua casa. al suo nome. ecc.. ecc.?). Allora Primo recede al premio beta, che nel rrat tempo. da parte del suo editore. era stato accapar– rato per l'autore Terzo. Morale 1957: l'alfa a Secondo. beta a Primo. Terzo passa al gamma (dove però già si Cnceva il nome di Quarto; questi infatti è costretto a vincere il pre– mio delta). E così sia per l'intero alfabeto greco che conta qualche lelte~a • i~ più di quello italiano. CRISI DEL LIBRO. Li ho visti sulla spiaggia tra numerosi quotidiani d'ogni colore, rotocalchi. setti· mane enigmistiche, fumetti: chiusi su una sdraia. aperti sulla ~abbia con la copertina al sole o tra le mani di arrossate lettrici nel pomeriggio inoltrato: un Calvino. un Bernari. un Gadda. due Morante, quattro l\Ioravia (a leggerll erano un"attempata con– tessa. una giovanissima in viaggio di nozze. una parrucchiera di via Menllana. ecc .. ecc.) armo accademico 1956-57. Poclie cose come la letteratura, appena se ne •Po•ti ,. Tradurre poesia - vi è volontariamente o involontariamente i termini, riescono ;~rlJ!~;-lnv~~!rtfi~g~=~~~W; a det_erminare monta_tur~ e sopravahtta.zioni nei con– s<'nsibillsslma e fragilissima fronti delle altre atttvlta umane. Preuo molta. gente cosa ch'è la parola poetica: o~- delle lettere il sentimento di appartenere ad una ca– sia trasformarla. darle unn dlf- tegoria eletta, ad una élite la cui nti.rura di. vita non ferente torma fisica. scn~a pc- può essere consultata coi metri comuni alla piiL parte f:: !! 1 '::f:~~: : 1o~r::l~rS:~~;!: dei mortali, è ~osi. pale•~ che a,aum.e forme rld!cole _e ziale di poesia che l'ha origi- genera presunzioni che invece di giovare all.a rntelh– narlamente determinata, e la genza ed al reale valore della cultura letteraria, accen– giustlfica. e quasi la santifica. tuono Qttl"i caratteri negativi per i quali, in un paese al cospetto deii:li uomnli ... come H nostro non perfellamente maturo e omogeneo, E' co., sì al,to rl!;petto C~<' uno scriltore ~on ha 1tn -vero po,to ed un vero volto ~~fft~ ~als~r~I~~<'~f~~r1r:d::: nella societd . . . . . re (ricordl:imo. uscito ultima- Credo che non c1 sia nulla di peggio tnfattl che 11 mente nei Pesci d'oro d1 Vanni tipo di giovane o men giovane scrittore, il tipo di Schelwlller. un librettino (ii « piccolo comitato" nel quale domina una idea, o me• versl_onl dn .H1:1~0 Jacobl, Ml- glio. un sentime11to come questo. nei riguardi della ;~~r~,:e:~ez~~~~f.{~~ a~f! 0 m~~:= letteratura e delle arti tutte. Lasciamo atare le gro~- bile città). tesche intemperanze che conseguono queato senti- INTERVISTE. C'è chi si lascia intervistare sul Dalle Edizioni La Rete. :\Ii• mento: il traffico letterario in questi caai è chiamato galleggiante di un fiume. chi a un tavolo di osteria !ano. via Ravlzza 18. è giunta in causa per giustificare una infinità di difetti, di ator– ~ri~~i~a~~~irt~~~~t~~ud~~i P~~at~e~!~~~ s~lo~~r df~ una raccolta di Anna Vilia~i: ture, di gesti di catrit:o gusto reputali peraltro ra!fi– strada. a volo come un uccello durante la stagione i::i~~1ai7;z6~n:rre cioo. 'OeFt~:~"Ji nati,, che da so,li b,astano a squalificare ogni conqui~ta della caccia. toni di questo intimo e ~inre- dlgmtosa che I artista consegue, spesso a grande fatica Ogni locale il suo stile. E uno stile per ogni ro c~lloqulo con se stessi,. do- e con mol_ti_ non in~if!er~nt~ sacrifici. autore. E' una questione di rr schermo n: dietro ogni d~tola~e°:s1~f~e:t~lcc~~~ro rl~ . In verit0:, qu~!s!ast sta _tl co_mpo.rta_me~togenera– « schermo )1 c'è un perchè. una ragione apparente- sult~U dall'autrice ai suoi Jet- llzzaro deglt ~.rtistl e de!1r1 ~crttl?rt: ~I valore reale mente di poco significato. Ma è approfondendo tale tori. Come un dono. Si leggano anche della Pm alta poesia _è assa~ hm1tatamente tra– ragione che si scopre mena faccia dell'intervistato. i versi di Primavera: .,.Rag- sce_n~e:itale; an~he la poesia ha 11_ suo _poato tra 1,e L'altra metà del viso non si riuscirà mai a sco- giunto il limite se.5tnato- dal- attrvtta umane, 11nportante quanto si voglia. ma cond~– prire con le interviste anche le più azzardose e spe- la sua stagione - la glicine zionato ad altre attività che 110n sono meno importanti. ricalate. perchè è nascosta allo stesso autore. per riposa e si abbandonia sottile Quegli elementi di vita e di rappresentanza. che~ imoosizione propria o altrui. pioç-gladi proC~mo.- alla sete nella letteratura, spesso generano una supervaluta- Qualche volta appare. questa mezza faccia. tra le ~!~~~~~ if~a~~~~n~;; n~~ :ione di sè e del prOJ)Tiomestiere, a ben analizzarlL ~=~~ cte ~~g~~~i:~rca~l 0 ~~ ~i~~tia ~n;iàc!~~~f~ !ugl\!;tc_: ;a sipu 8 :! 1 dqaune~ti ~i J~r:~~~;g~~~L':~~e 8 ~ 71 ~h:lil,:~~~;r~;:;~of;~s~~:~~ all'opinione e al giudizio dei più. è dono». un mestiere, anche se. namralmente, comporta fede ELIO FILIPPO ACCROCCA lL cnONISTA in qualche cosa e buone facoltà intellettuali. Lo scrit- NARllATORI * l'l'ALIANI a Londra * Hacconto di ELIO 'J'ALAIUCO tore ha ri un poato particolare nella aodetd quanto pil't è omogeneamente progredita e matura, ma quel posto ha un senso quando l'opinione comune lo con– aidera una qualificazione profeMionale. e non lo ha quando eHa e coatretta a conaiderarlo un essere par– ticolare difficilmente identificabile. Certo e pur vero che net nostro pae•e ancor carico di cosi eoidenti. 1quUibri e di. lacune, lo ,crittore ha troppa apl'uo ragioni da vendere per ribellarsi. per prindere atteggiamenti. che e.ml.ano da un comporta~ mento acquietato dalla naturale ,oddiafazione di sen• Lir1i giU8tamente collocato; ma è appunto per questo che la nostra con.tiderazione ha pfù valore e .,-ichiama alla mente la neceHitci di ricordare che anche l'arte in tutte le rue manife•tazioni, non è un .ruperelemento clPlla produzione. sia pure intellettuale, ma un ele– mento della produzione in generale, compre,a quella che difficilmente ci accade di chiamare produ::ione intellettuale. Lo scrittore, a.ll 'odierno lume di. luna, ha certo diritto di reclamare alcuni diritti, ma perche es.so poHa farli intendere, occorre che esao ateHo sappia ridurli alla loro forma reale, aappia. indicarne i limiti ('d il punto preci,o in cui cui divengono un fatto che non .ti può nega.re •en.za compiere un atto di. pro– fonda inciviltd. E' del re•to que,to H modo migoliore per dimoatrare all'opinione comune che la letteratura è un fatto importante, che lo è perchè occupa un po– sto preci..10e non perchè reclam4 aatratte ni.prema=ie. Oggi del resto che anche lo scrittore ha, net mecca– nismo del mondo moderno, degli intereui reali. degli interessi che addirittura po,sono easere rappre.a:entati alndacalmente com.e quelli. di tutte Le altre attività.. queuo ,entimento che può aembrare limLtatorio e che invece è l'unico che dia le reale dignitd at lavoro in– tellettuale, deve euerei presente più ,peuo del aolito: siamo in fase di a.a:se,tamento, di .,-evialone dei valori. umani. lo scrittore de-ve portare anche a queato il suo contributo che è tutt'altro che indefinito o irri.a:orio. GUGLIEL'.MO PETRO~l Chiunque è stato a Londra. di faisl .grossolani: un incre- tre io te giuravo eterno mi sfiorò un braccio e. quasi gnore: non la conosco e non tanto ingurgitava a piccoli bombe - era da poco finita nes_suno con~cev~ il suo in- alle s~e spalle: poi ritorna- anche una volte sola, certa- dlblle Picasso, un Ingenuo De amore. piangendo, sussurrava: mi chiamo Connie: la prego, sorsi un grosso bicchiere di la guerl'Q - le cui pareti spo- dlr1zzo, la mia vita tr-asc'?r- rf?nO rndietro od andatura mente conosce il Ph.easantry Chirico. una smaccata parodia - Se tu mi chiedessi d'uc- - Non vuol vedermi più, quindi, di lasciarmi in pace. cognac. Le ha fatto perdere glie davano un curioso senso se ~om': in trance: ella fine piuttosto veloce. Club: è uno strano locale. ge- di Matlsse. La ragazza, d'un cidere, per te ucciderei - le dunque? Anch'Io scenderò a Ebbi anch'io il sospetto di molte occasioni: era qui, d'intimità, come se ancora vi decisi dx mettermi alla ricer- PassandO[!li accanto. ost~n– stito da un vecchio italiano tratto. apparve nella cornice dissi a un certo momento: e Charing Cross: da quel mo- essermi sbagliato: la ragazza sperduta e malinconica, come alitasse qualche calore urna- ca della ragazza di Charing ~rono la più flemmatica m-: mezzo pazzo, che a prima vi- d'una natura morta di Cézan- forse ero sincero. mento sarà bene che tu tinga che ml stava davanti era ve- una fidanzata: non guardava no. la memoria dei !lati e Cross, quella che tanto le as- d1I!erenz.a. e ben presto Sl sta rammenta il tabarin di ne: era una donna stupenda, Connle diventò triste. solo dt non conoscermi. Aspetterò stila in modo dimesso, come in Caccia nessuno. Non biso- delle voci di chi fra quelle somiglieva. Per ore e ore. in- confusero nell'ombra della Bragaglia, all'epoca del s_uo al~. snella, nervosa che tllu- un attimo: poi. accarezzando- che abbia preso il tuo treno. qualunque operaia che -si re- gna deludere Connie. mura aveva un tempo vis- C\;ran_te del tempo e della sera:. I !agazzi evevano S"!11es– glorioso teatro d'avanguardia: f!11nò. con la sua pre~enza. mi affettuosamente. ancora D'accordo? Domani ci rive- chi al lavoro, e, forse per col:- Anch'Io_ ero stanco. e delu- suto serenamente. Erano pioggia, dell~ fa~e. e del!a so d1 giocare e adess~ discu– lo stesso odore di muUa, la I angolo della porta cw, per una volta volle ripetermi dremo, se vorrai. pa delle scarpe senza taccln, so: la solita orchestrina suo- buffi quei nostri incontri nel ~tanchezza, r1ma~1 d1 guardia t4:vano tra loro aV\oiC1.Dan~o– stessa ripida scala che scen- qualche minuto. si appoggia- e Italiano non dire sclocchez- L'Incanto di qualche minu- sembrava meno alta di Con- nava con rabb1a musica da luoghi più impensati, quel m quella babehca. stazione s1 al l~ogo dove stavo: m– de verso le grotte. la stessa va indecisa: sapete il vecchio ze •: mi dette un ultimo ba- to prima era stato fratturalo nie: la pettinatura. poi. era di- ballo ma C:::onnie stavolta desiderio di nasconderci ma con ,la. speranza _d'incontrare lerpell~J bruU!-1n:ient_e, quello gente amorfa dei circoli co- detto che e quando un'Inglese ciò e le sue labbra scottavano per sempre da quel tremendi versa, con i capelli tutti ne- mancava all'appuntamento. di non essere del tutto 60- la l1m1da operaia; ma era che m1 sembro ti p1u svelto smopolitt. n Pheasantry Club com,incia a~ essere bella non Fu proprio allora che, d~ rintocchi di campana: adesso colti al sommo della tesla, e Ver~o le dieci e mezza fece li: guardando Connie la si un'Impresa . qu~si ,. pa~zesca. c~iedendogli se fos5e amico si trova. el 152 di King's Road, la finisce più•: la nuova ve- qualche parte un orologio la donna era fredda, ambigua, il trucco sulle labbra dato la sua comparsa: era ancora immaglnava abituata a di- Dopo due ~1orn1 d !nutlle at- di Co~e. . . nel quartiere di Chelsea (che nuta era davvero d'una bel- scandì undici ~olpi: seguiti a circospetta. Dovetti acconlen- male. due righe dl rossetto a più bella di due sere prima, screti appuntamenti, ad al- tesa le ~1e pregh1ere !uro- Il b1on~lno grugm nel n-: sarebbe una specie di Mar- lezza eccezionale. Mi sorrise breve distanza da due colpi tarla: arrivali a Charing Cross tirar via, granuloso e sbiadito. elegantissima. lo sguardo berghi fuori mano e sembra- no esaudite: erano le sette s~nderm1, che non sapeva di gutta londinese. pieno di pit- e. vedendo che mi accingevo a di tono diverso. In fretta e fu- mi allontanai da lei senza La voce era !,a stessa, su que- fiero. va impossibile che sapesse del matti~o ed ecco la scala ch1 voless~ parlare. tori. scrittori, registi. celebri raggiungere l'uscita. disse con ria. come nelle favole. la don- neppure rivolgerle un saluto sto non avevo Il minimo dub- _ Dove sei stata? _ qua- adaltarst al gioco fanciulle- mobile, p1ena di folla, e fra - Ma 61 - i_nsistev~ - 1 la e sconosciuti) e deve Il suo una voce dolce e al tempo na balzò in piedi e prese 6 e, quando il mio treno si blo; ma quasi contraffatta, si l'aggredii -. Credevo di sco dei rifugi di fortuna. Ep- questa ~a ragazza che 3:Cler- cagau.a che ~nma hai sa u– nome al !atto d'aver o~pitat_o. stesso profon_da: - perchè se correre dicendo. disperata: mosse, la vidi scomparire tra ines1;1ressiva. ~a vo~e di chi Impazzire. ml veniva la vo- pure eravamo felici, una mava d1_non conoscermi: ~ lato. m~nlr~ nentr~v.a a casa! a suo tempo, ~a f~gi.aneria n_e va? proprio adesso che ar- e Ho !atto tardi: devo essere la !olla. vogl!a sottrarsi a un ang.osclo- glia di cercarli per tutte le maggiore sicurezza ci avreb- nascosi m modo che non rm Mi n~e in faccia. - i\Ia della Regina V1ttor!a: vi si nvo if??.! . . .. a casa prima di mezzanotte•: Il domani. dovendo recarmi s~ s1tuazio~e cercando mfan- strade di Londra. be forse tòlto il sapore e lo vedesse e. da quel mo~e?to, quel!a e Margaret. Marg1e può giungere da varie strade. Avv1cmai:idom1 d1 p1u alla sempre correndo si diresse a Cambridge per fare visita a tilmente d mgannartt. con un Sorrise. un magnifico sor- incanto di quei frenetici ba- la se~uii 5enz.a la muuma ~.amrlshi~a ~ostn'i COf!l~gna una delle quali attraversa In donna notai ch;era brun_a. an- verso Ja prossima stazione un amico che insegnava In tono in falsetto. l_'umca m~- riso: - Andiamocene - dis- ci. dati col cuoringola e con esitazione. Sall sopra un'al- 1 ..!_ oc · · vuo e n~. e:_: J.utta l!I ~ua Iuf!ghezza un an~ che di carn~g10!1e, e ~al 11- della sotterran~ ed lo fa- quella celebre università. ri- s~hera a portata d1 ryiano. ,Più se - devo parlarti. la mente tesa. Quando Il so- tTa vettura, scese In perife- la aggiunse con malma \ico c1m1tero m abbandono. nea.mentl mmull, quasi per.- ticai non poco a tenerle die- mas! tutto il giorno fuori di d ogni altra C?5a mt colp1 lo Il vecchio cimitero cl ac- lito orologio suonò te undici ria, e lo sen,tpre dietro. come non tt!eve 1 ire .. altro c.he sulle lapidi di marmo. corrose tetti: - Posso co~oscere 11 tro: temevo di perder le sue Londra: feci ritorno ln alber- sguardo s~urilo della donna colse ancora dentro la sua e mezza Connie, divincolan- U!1ombra, fin_o a che non. la fspe re 1 f d~ ~sce tu~te dalla nebbia e dalla pioggia, suo nome? - chiesi con uno tracce e, quando finalmente go soltanto a tarda notte. Ero che, appr?C1.ttando della con- ombra _e Connie, gettandosi dosi dalle mie braccia, rt- v!dl ~ntra~e in una fabbrica e (i{r~t a e I z.i m punto. di QU@ll@ tomb! che ormai non strano batticuore. la raggiunsi feci appena in molto curioso di sapere se fusione. d1 h a pocn scampar- fra lé mié braccia ton furia prese a correre sotto la plog- d1 birra m compagnia di d lu ri r~g91 . 6 e n erano hanno più ni~nte di sacro. cor- - Constance - disse, mo- temoo ad enÌrare con Jel nel- Connie ml avesse aspettato al ve 5enza v~ltarsi l~dietr?: _Ilquasi selvaggia. mormorò gia e correndo diceva: e Non molte altre ragazze palli~e an a . ma 10 ec1_pr~lo ~ rono la mattina nugoli. di r.a- strando una dentatura mera- la stessa vettura: subito dopo Pheasantry Club. La mattina treno era già ripartito, m1 r!- strane parole, appassionata- seguirmi, le ne prego, italia- e assonnate: nel momento in Tonq~S t are la fiducia f gazzl sceli:nanatl e ~1oca1vi vlgllosa - ma. per gli amici. il convoglio partì. Ero seduto dopo. di buon'ora. presi la troyat In ~n quartiere per!- mente ml baciava come se no. non seguirmi-.. Si fermò cui ~lava PE:rva_rcare_1~ P~r- .0 m: mezza corona e ~ç. pa 0 interminabili partite d1 cguer- sono Connle e basta. accanto alla ragazza e inva- ferrovia sotterronea a Tem- ferico dov ero certo dl capi- tossimo alla vigilia di una un attimo fece due passi in- la di_serv1z10.m1 avv1crna1.e, d~&!Jar~tte furo~o f1u che ra francese• e. nelle notti Sorrisi anch'io· - Va bene no cercai durante il tragitto ple e nella breve sosta che tare per la prima volta, tutta lunga separazione piangeva dietro mi' prese la testa. fra quasi a bruciapelo. la chie- s . culi b-pe~.me r ~ a sui° estive, spesso gli amanti po- Connle· beviamo Qualche cosa' di farle s'civolare una banco~ il tre~o fece a Charing Cross la mattinata andò in malora e rideva convulsa' le mani per darmi ancora un mai per nome. Connie 6i ri- a~o-di ion tno s ava e veri cercano un rifugio di Ades~o non ricordo come nota dentro la borsetta: ml all'Improvviso vidi una ra~ e !711rimase addosso un'in- - Sai? - le dissi a un bacio: non si staccava più voltò, soltanto un attimo - frie a ~n uomo ve:er~en: forlu~a: a primavera lnC?- accadde che. mezz'ora più tar- scongiurò di non insistere, al- gazza che assomigliava a qu_teludl~e che non sapevo tratto - credo d'averli in- delle mie labbra, c'era in tut- ed era lei. ,nessun.o avrebbe i~s~ n:~a~ 01 f 0 ; 00a ~h;r,~ mlnc1a un diffuso bisbiglio. di. cl ritrovammo seduti 50- trimentl non l'avrei rivista Connie: scendeva, restando sp1egarm1. contrato, 5tamatlina. to il suo essere una tremen- pot~to convincermi del con- g e e 11. d 1 UflO.schioccar di_ba~I. un in- pra una tomba· del cimitero ma, più. Il treno correva ve- ferma sopra un gradino della Non erano neppure le otto Imperce~tibilmente trasalì: da disperazione. t:ano - guar?andomi, atter-. r:nse~e :~;~odrss~uefu'ma~: distinto mormorio d1 promes- scon~acrato. avendo alle spal- loce: Connie mi chiese dove scala mobile 1 verso Il mio di sera che già mi trovavo a - Imposs1blle - rise - la - Vattene, vattene: perchè nta C?me 6 ~ tn quell istante d 'loss·~chlando 'h Ma se d'amore. le u_n robusto cespuglio dalle fossi diretto. dove abitassi e stesso convoglio. Ml vide sol- colloquio con Mister Di Meo: mattina non esco mai di ca- devo volerti così bene? sotto 1 nootri oc~hl !o~e ac- fe eere ~n'amica 'ucn: co:i: II proprietario del Pheasan- foglie cosi verdi che sembr,a- mi fece promettere di -non tanto nel momento in cui. l'allegria di quel vecchio. ac- sa. - Ml dette ancora un ba- Riprese ,a correre. il vento caduta. una terribile disgra- g 8 unica al mÒndo· se non trii Club. un (ormiano che vano dipinte: l'aria era dolce seguirla: ero sceso in un pie- spinta dalla folla frettolosa. canlto bevitore. non fece che cio. aggiungendo: e Italiano. mt portò le sue parole umide ve assieme a tutte le altre. ~rs'se avuto aggiuns·e tan- vive _in Inghilterra da più di e tiepida. un silenzio s?lenne. colo albergo. vicino al ~amlgi: si tro~ò senza volerlo (a~cla aumenta.re il mio disagio. che pensi?~· . di pioggia: e Ci vediamo do- Verso il ~ramo!lto, _quan- to da lavora;e, sa.rebb~ stata trentanni. mt accolse a br~c- qua~1 corpor~o. ct avv1lup~a- a pochi passi dal)a stazione d1 a !accia con me: -:- Buong1or- - Ieri sera - bonfonchiò lncomlnc1ò a p10vere, u~a mani: non mancare•. Rima- do le o~era1e smisero _11 loro sempre insieme a loro come. eia aperte quando .g!J. dissi va 1solandoc1 da~ mondo c1r- Tempie fl~r cui a Charing no Connle - le d!ssl_.Non ml fr~ una pausa e l'altra del s_uoacque:uglola fitta e sott_1lesi solo in mezzo alla strada turno d1 -~avoro, Conme non di regola, faceva la domeni– che il suo locale m1 piaceva costante. Nè ricordo come Cross avrei dovuto prendere rispose: e. come 10 insistevo. odioso cantarellare - la pie- che c1 costrinse a trasferire e avevo l'impressione d'esse- era sola. due compagne ca mattina Inventava ogni molto e che, durante il mio mai. fra un bacio e l'altro. la coincidenza: perchè impe- guardandomi con occhi tristi cola Connie l'ha aspettato in- altrove il nostro nido: tro- re ubriaco. la tene"-a!lo affettu<?53menle volta un ~uovo ·oco era soggiorno a Londra, sarei tor- Connie mi ripetesse: e Italia- dirmi di accompagnarla? e opachi alla fine parlò: - vano: non ci si comporta cosi vammo riparo dentro una Non la rividi per diversi sottobraccio, come 51 fa con legra spensierata gt maÌema· nato spesso a fargli visita: no. non essere sciocco• men- Connie con mano inquieta Dev'esserci un equivoco. si- con una brava ragazza. In- bottega semidistrutta dalle giorni. al Phea..santry Club un~ pers~na, malata, e a pie- ed ~sieme ne~o dei ma: Mister DI Meo. un uomo dal- coh. passi savviarono lungo schiera mat riuscito a supe- l'età indefinibile con una tol- ,_ __________________________________ ,__________________________ ...., la strada che p rtava alla rarla nella corsa Difficile ta chioma bianca. è aff!ICo ~I I" R O a.T a '1 H lljl I"' 0 L 6tazione della. metropolitana. poi, che si presen~sse a ma~ personaggi lmportant1sslm1: '-./ l.. J-., '-.J .,... • ~ p I A e E Il E Con~ie cammrnava guardan- ni vuote: magari \lna '-CiOC- minislri. diplomatici, pro!es- do fissa davanti a sè ed io chezza, un dolce, -un pug'"nodi sionisti di fama. attori, attri- * f~i certo che non m'avesse caramelle Margie aveva ci, nobili, campioni dello sport v~st~: _non poteva trattarsi sempre Ùn pensiero gentile che, ogni tanto. vanno a lare s A T I R I e I E R I F o R M I s T I d1 finzione, la ragazza, cer- per j suoi piccoli emici: che baldoria d lui dove è passi- cava in qualche modo d abo l volevano, tutti, un >pene bile mangiar buoni spaghetti lir_e 6e stessa e la propria dell'anima. Guai se qualcu- all'lte.llana e bere dell'aulen- esistenza: aveva un aspetto no avesse osato toccarla· una Uco vino di Chianti. Una soff~rente. gli occhi pieni di sere il timido Steve _·ave- sparuta orchestrina suona lagr1me a stento ratte~ute. vo notato quello spilungpne ballabili. dalle set.t~ di sera * Con la sgradevole sen~az1one che prima giocava da portie- a mezzanotte: e, p1u o meno. di ~ompier~ un alto d1 catti- re? _ ebbene. proprio Ste- dalle sette di sera e mezza- (I 1• A L F O ,.,, S O G A 'I' 'I' O veria conbnuai a seguirla ve, quando il patrigno di notte. c'è sempre quelcuno [~ s~nz~ lasc1armela sfug~lre Margie s'era permesso di che tenta l'avventura di un ne in treno nè a Charn"!g picchiarla per una sporca boogie-woogie o di un cha- Il poeta o l'artista che affida alla e satira:. il pro- fende. Non è dubbio che la natura dei bisogni. per vita e del lavoro, a questo nuovo spazio delle immagini Cross nè s~l nu~vo conyoglio questione di quaitrini Steve. cha-cha. A_mezzanotte Il sor- prio giudizio sul mondo al quale partecipa e che è successive illusioni, viene a essere cosi mitigat'.l, a dell'uomo. E la poesia avrà i suoi teatri aperti, i suoi che alla. !me ci d1:pos1tò in perduto n lume degli occhi. ridente Mister Di Meo non portato per la sua stessa natura a descrivere minùl3· esistere cioè relativamente in ogni individuo. confusa cori, essa che vive ogni volta l'inerzia delle parole e una st azione oltre il Tamigi, aveva difeso con furore la ammette proroghe; e Jateven~ mente. a decorare anzi di tutte le grazie. in che modo con le finzioni della sua volontà e della sua rassegna- delle passioni ed è l'umana visibilità dell'infinito. mi ~embra 5t <?ckwell. Il re.gazza: a pugni, a calci a ne, strilla come un ossesso partecipa il suo distacco, quale prova egli ci dà nel- zlone. E' altrettanto certo che il lavoro, in questi ter- quartiere che sùbito dopo at- morsi mugolando di rabbia e jatevenne 'e pressa •: e se l'espressione di non compiacersene? Parini nel « 1,-io:-- mini di preordinata riducibilità individuale, è un ri- L'amicizia resta sempre più un rifugio di egoisti tr~versammo era povero e e di disperazione Steve na- 9ualc~e r~ta rd atario ancora no• è Poeta proprio laddove è il più amabile complice ruglo di delusi. Tutti gli uomini si credono delusi non incapaci alla propria solitudine. Tufti noi sappiamo scialbo: poche caset_te a uno. turalmente. avev·a avuio la 10d ugia. 11 pazzo Italiano del suo giovin signore, intento a suggerirgli i mod• si sa bene di che, ma ognuno sa d'essersi liberato m di avere ognuno due o tre amici veri sui quali poter 81 masstmo a due piani. sullo peggio: e allora i ragazzi. di pre nd e una lunga CruSla e ~Il I d d I t t I g I d Il fretta delle proprie speranze, della prcpr1·a glo1·a d: t t t · 1· d. t 1 1 à sfo nd0 un . gaz~metro. 1~ comune accordo, s'erano lan- si scaglia contro fac~ndol~. f~- e e mo e e suo por amen o e e re o e e a g1or- con are aper amen e, coi qua 1 1scu ere con ea t . mezzo a~l~ vta dei rag~etti clatt contro l'energumeno per schiare con lncredlbJle abilita. nata. Il particolare carattere d'Ironia che dovreboe lavoro e di vita, per rimanere fedele attaccato ~on si- sqeunaz 1 a 1 _ s~toarragzg 1 _i 1 o 1 _ 1 ee seancczoamtpimagonraer.s·,• na dtu 0 arelm_ eTnute 11 , 1 _. n~~-i- dai vestth laceri che gioca- dargli una lezione quando Talora ,la frus_ta coglle nel se- venire al poema dalla sua stessa intonazione epica curezza all'idea ch'egli crede di rappresentare di unc1 .., vano ~on ui;i ~allone fatto di Margie li aveva fermati: per- gno: e. specie se si tratta per una materia cosi friabile e così cincischiata è inevitabile tristezza e mortificazione del mondo. Si d'altra parte, abbiamo molti "amici n, riconosciamo di stracci: ali onzzonte si in- chè Margie, cosl dolce e te- di uné:Idonn~, la persona col• tutto suggerito e scoperto. La poesia si salva, qUan- sa, poi-,quanto le licenze di questa umiliata condizione aver bisogno di loro. sia pure sottoponendoci a r1- t~avvede_va_ un campo spo~- nera. aveva un potere straor- pita ride e ride convulsamen- do si salva, soltanto con le proprie riverenze, "vera- degli uomini siano evidenti. polemich•!, empie, quanto serbi e a una continua difesa e offesa, a una scher- tJvo. dehm1teto dalle vecchie dlnario su di loro all'occor- te. da non poterne più: si ar- mente far professione di carattere non serve alla iJOe- il e divertimento• sia sterile e presto sazio della sua ma quanto pavida e disumana, D'istinto riconosciamo rotale d'una linea tranviaria renza sapeva dive~tere anche rampica di corsa per le.scale. sia. Anche Carducci ha fatto le spese di questa ver:tà.. stanchezz-a. le ragioni per cui la fiducia è validJ, tale da deter- ormai in disuso, più a destra cattiva. I Danlels erano po- al pari di un fantasma dilegua e al suoi disegni: è un uomo che ha bisogno di quella minare con franchezza un orientamento e la scelta. lo scheletr~ snello di un'an- veri, la madre sempre ma- nel buio della st rada umida e E pensate per altra vi-a e per am·e esperienze a Grosz Io ho conosciuto operai lieti che hanno la gioia di Pure l'amicizia andante è la continua relatività di tenna radio. Era già buio: lata, il patrigno ubriaco da solitaria . · I d' · è h h b. g di ell lavorare, di creare cioè con le proprie mani e col pro- tutte queste 1 g' I h 6 Il b d 11 t I piccoli giocatori di calcio. mattina e sera e le sorelle, Una sera. dopo aver finito e 3.1 sulo i~gnài: h uni_uoff~od c le. •, iso1no ~ld' Il~ prio ingegno qualcosa che senza di loro non esiste- ·a ton ,.c e.t obnloa _da .ase de e noàsra quando le tre ragazze turo- anzi :e sorellastre di Mar- di cenare. st,avo per andar- corro ta soc1et c e g I a I a e1 s essa e armi e vera conoscenza. un mev1 a I e ri uz1one i verlt . E' no alla loro altezza. saluta- gie, 11 disonore della fatni- mene v,erso I alber~o. quando polemlca per sopravvivere. Cosi nasce il e riformismo... rebbe, uomini che non hanno paura dei propri desi- questo uno dei tanti esempi dell'inutile f.atica cui do- ro~o Con~ie con larghi ge- glia: sempre a zonzo con tipi _ ali improvviso - entrò derl e li esprimono e ne sono limpidi e giovani. I loro vrebbe essere sottoposto l'uomo semplice che ha la stJ. ma lei non rispose nep- d'ogni risma. sfacciate sfa- nell.a sala dei quadri una bel- Gli uomini - si direbbe - hanno paura dei propri bisogni sono evidenti. obiettivi, tali da migliorare la propria natura ancora non depauperata da una :na• pure e. davanti a una di tlcate. vestite come r·eiine lissima ragazza: la sale del desideri, perciò si liberano dell'adolescf!nza e poi del- condizione umana. non da umiliarla o da illuderl.:1. linte~a socievolezza e da una misteriosa omertà per I quelle costruz_loni grigie e te- Margie 1avor.1va ln una fab~ quadri era una piccole stan- la giovinezza con sollievo, chiamano e dovere" la Soltanto chi ha questa element~re franchezza con la se stesso. tre. si accomiatò dalle com- brica di birra e adesso da ~~~~; ~~~ti.J!a·cic~~~~ c~~nI:; propria esitante partecipazione alla socielA che li .:li- propria natura deve partecipare aUa salvezza della ALFONSO GATI'O ~!~~llaq~~!~/~~~~~~ t~~; ELI~ TALARtCO pareti letteralmente coperte ~----------------------------------,---------------------------- 11 portoncino- si richiudesse (Continua a par. 8)

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