la Fiera Letteraria - XII - n. 33-34 - 11 agosto 1957

La «FIERA LETTERARIA» va in vacanza - IL PROSSIMO NUMERO PORTERA' LA DATA DELL'8 SETIEMBRE LAFIERA LETTERAR AN O XII . N. 33-34 ::,ETTIMANALE DJ<,LLE LETTERE DELL , ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 11 agosto 1957 SI PUBBLICA LA DOMENICA Di1·eHore VINCENZO CARDARELLl QUESTO NUMERO L. 60 DIREZJONE, AMMJNISTRAZIONE: ROMA - Via di Porta Castello, 13 - Telefoni: Redazione 555 487 - Ammtnistr. 55~ 15?S-PUHBLICJTA': Ammmlstr.: • LA FIERA Lf."TTERARJA • - V. dJ porta Cutello, 13 - Roma - TAR.: Commercaall L PO EdltorlaU L. 80 al mm. - ABBONAMENTI Annuo L. 2700 - Semestre L. 1400 - Trimestre L 750 - E!ttero· Anno L 4000 - Copia arrt•trata L 100 - Spt'<llzlone tn conto corrente postale (Gruppo 11) - Conto corrente postale 1/11421\ ''TU SARAI POETA '' Raceogliendo alcuni episodi lo11u111i e 1•1c1111ss1111i. S 11isgalli lw alli11eaio. in, questo suo « librelto »~ le circostan:;e che lo hanno portato a scrit'ere rersi Jf- di GIORGIO CA.PRONI Un tiro simile chi se lo di. miele. I i grappoti di mo- fino al punto che può esser– sarebbe aspettato? Ma vedi sche azzurre / e nere. i vasi lo, in un quadro, la figurina come la poesia, che ovunque di. sangue. / le bttd.ella nei in disparte cui l'autore ha penetra e risplende, anche lavacri./ di arance ... crebbe dato il proprio preciso vol– se in una parte più e meno accovacciato I sulle fiamme, to - a incastonare e a dar altrove. e pronta a raggiun- sui tizzi, I sulla cenere / nel- miglior luce al brillante del– gerti nei luoghi più impen- la casa a Libritti •· nelle cui la poesia sinisgalliana. cosi sati e, per giunta. nei mo- stanze e dimenticò t'i11/anzia ricca di sfaccettature rispec– menti che men te l'aspetti o / a guardare i soffitti.•· non chianti ciascuna. vivo, un og– addirit.tura (giacche anche ha che da pregar l'editore, getto della sua precisa ter– il lettore pagato ha diritto se non è nel fortunato nu- ra e della sua precisa storia: alle ferie. appunto perchè mero dei centotrenta. di mu- e cioè a dar miglior luce a pagato) men la desideri. tarsi. da privato. in pubbli- quella virtù. che le è sem- Sicuri che in questa sotti- co. Potrà così sentire anche pre stata propria. di far pre– le aria barbarica dell'Alta lui. il centotrentunesimo !et- cipitare in un misuratissimo quasi in falsetto) fino a un pelo dal puro vocalizzo: Ecco l'a.lbero eccebo Il gelso di Via Zanon! Bi.sognerebbe girarci intorno Per_tm anno none e piorno. non Scrltlere scarabocclu. Strade cosi belle son Difficili a dire. No,t E• solo la via dei baci Via Zanon o un Jondalf' di .teatro. Ho appena scalJ-i10con /'11n9hia I teneri muri. ho 11egli ocelli L'ebbre::::a df'I cieco Che Ila ra~entalo 1111 barar_ro. \'al Trebbia, dove Roma ri- tore, e la brezza di Libritti vaso cristallino. e al fuoco Dove anche la frecci:1ta a cevctte la celebre bastonata, / nelle bltise. l'acqua I oc- d'un'ironia spesso invisibile due metri cari amici scl'it– nulla di ciò che è civile po- canto che suda / dalla ere- perchè al calor bianco. le tori. e perfino l'adombrata tesse essere romano ancora, ta •· felicemente perdendosi. più varie e lontane espe- parodi:1 stilistica. entrano - ci credevamo talmente ri- e ritrovandosi. per quei rienze di vita e di letteratu- ci sembra - a far parte d'un ~:J:!~o~: oa~:laatt}j~~a,de~= Ìi~~c~li(~did~:r:io/az;t :~:st~ [:Ìli~~~~av~~=ti~~)e j~d:~l;il?; ~~OVC\~er~h~n n !l S;~s!~al(~i~~ non aver portato nemmeno dette nottole / fuori dette !acrima del cuore che. se appena scatfito con l'1wghia l'ombrello. ossia la solita cantine>) dove hai un briciolo di sensibilità, / i teneri muri. 110 ncnli oc- r. I ALL'ISOLA DI SAN GIORGIO DI VENEZIA * ILSECONDO C NGRES DISTORIA DEL TEATR Il disconJo tli * GOl<'FREDO BELLO.lei Il saluto del presidente di questa e Fondazione Cini • che ha aperto alle nostre adunanze le stupende sale archi– tettate con robusta fantasia di artista da Andrea Palladio; e quello del Sindaco di Venezia che ci ha accolti non solo come ospiti, ma come cittadini, noi stu– diosi del teatro, in questa terra dove il teatro fiori in nuove forme, mi persua– dono ancora una volta che nessun uomo colto e c!vile e straniero in questa pro– digiosa città perchè la società venezian~ sali a tanta altezza nei secoli trionfali della sua storia immedesimando in se oriente e occidente, da apparirci un esemplare e vorrei dire un luogo sacro della civiltà. solo degli autori, ma degli attori che lo interpretano, recitando cosi nel proprio paese come dilà dai confini di una pro– vincia e di una nazione. Le derivazioni, gli influssi, di questa arte teatrale sono molto più complessi che di solito non si creda. Non basta insomma la cono– scenza dei testi editi ed inediti: bisogna scoprire come furono recitati e e messi in !scena>, mettere in luee la diversa arte degli attori degli scenografi de: , coreografi dei musicisti che partecipa– rono in uno spettacolo. ~~~~~~~~t~~i: !fr!~ii~~. pr~~ ~:: :cu~esp:. di ·t~f.sitico ~~~tiqi:~i~~1 d~te fs 0 t!1edinot ~~~ 1 h/er~,~~~~::itge~Ll~iei;~r/. cevuta. Tant~. pensav~mo, A~ ba~bhJ~ :et~ te. 18 ~oesie. Lacrin:ia che tro •>. ma che semmai mira Leonardo Siuh,g:illi ~~:ct111~in~~= 1 ~ 0 ~ ::!~~: Spuntavano le ali. ~i~ 1 ~o~~ia°sf~f::ce':id 1 e jc nLe~ ~~si°m~ 0 :f::ter!',~an~~gnf~: ~/t ll~tte I.e migliori ~oesie si• desime cose staccate nella Venezia che ha dato realta di ordina– n,entl politici, di leggi. di commerci ad una altissima idea della convivenza uma– na, ci sembra. tra acqua e cielo, l'attua– zione del nostro più bel sogno: italiana bensì, ma tale che noi italiani ci sen– tiamo come voi non solo cittadini, ma ospiti. Il nostro congresso si apre qui nei giomi di una commemorazione cen– tenaria di Carlo Goldoni, commediografo di indiscutibile (se pur da taluni discus– sa) grandezza. al quale tutti gli storici e i critici teatrali vorranno rendere ono– re oggi che la sua opera può essere conosciuta e compresa fuori dalle anti– tesi polemiche del suo tempo, nello svol- Ogni autore ha un proprio hnguaggio artistico: usa la parola nel suo signifi– cato e nella sua forza scenica, una pa– rola che e vera e propria azione, e che non può essere tradotta letterariamente o ad Litteram. La prima ricerca. il primo problema, è dunque delle traduzioni, e quale sia posso illustrarvi con un esem– pio: Macbeth nella tragedia di Shake– speare, quando vede lo spettro di Banco al suo posto esclama: Table'3 full, !rase che puo e deve essere recitata con voce di terrore. Traducendo come alcuni tra– duttori italiana e La tavola e al com– pleto > o e La tavola è piena > si toglie alla frase l'accento che lo Shakespeare volle darle. Nella spregiata versione del– l'ottocentesco Rusconi il valore scenico e invece conservato con la frase escla– mativa e Tutti i posti son presi>. Non è facile sapere COI!le sia stata rappre– sentata una commedia: per il Rinasci~ mento non abbiamo altre testimonianz~ dalle lettere degli ambasciatori e degl..:. informatori che i principi e le repub• bliche italiane mandavano alle altre re– pubbliche e agli altri principi, o delle rare descrizioni di cronisti quale il Vil– l,mi o di .;rtisti quali il Vasari. Ma a mano a mano le testimonianze diventano più numerose con le lettere private, con le effemeridi, gli almanacchi le riviste e finalmente i giomali, e con i diari di ,viaggiatori come il De Brosses o lo Stendhal. Bisogna insomma conoscere il lf!Odo di recitare de~ singoli attori. il loro accento i loro gesti, le loro (vorr~i dire) invenzioni sceniche e linguistiche. A1tori quali Garrick o Kean. Coquelin o Gustavo Modena. la Duse o Sarah Ber– nardt ebbero riconoscibili influssi sul– l'arte della recitazione e in certo modo arricchirono di accenti o di gesti i mezzi espressivi degli stessi autori. Ma altrat• tali influssi sull'arte drainmatica ebbero attori non di teatro di prosa ma di caf– (è concerto, di varietà, di cinema. per esempio Yvette Guilbert, o Petrolini o Charlot. Il nostro Congresso dovrebb~ anzi far voti perchè da oggi io poi. a cura magari dell'U.N.E.S.C.O.. fossero registrate le voci dei grandi attori e mo altro, dal momef.!.tO che E soprattutto potrà cosi cuore se / mi scuo~e una ta intera la Poesia cosi come msgalllane. le cui parole loro necessaria immateriali– invece è stato proprio An- sccorgersi anche lui. quel stretta I un abbraccio /or- la concepiscono e i figli del sembr~no. una per Una, tà, senza che tuttavia di es– nibale (il Sud) ad assalirci centotrentunesimo lettore. te I una voce ch'io 1ion Sole>: coloro i quali. per c. scalf!te • ai'.?punto. e con se si perda. nella voce che sull'estrema punta nera del- come non sia affatto il caso sappia I di chi è mi dice / soverchiante ambizione di I unghia> sugli stessi ogget.-. le pronuncia. un solo gram– l~ago magnetico. e a mag- di lasciars_i ingann~re dal C(!rOt.ra vealia e sonno / tra purezza assoluta. le tolgono ti nomin~ti. s!ano_ essi ap- mo del pesC?corporeo. Unico gior scorno nostro un Anni- tono del e libretto•, m quan- vita e morte ... >).. nonostan- anche quel minimo òi sale, partene~ti ali ordme delle modo. cr~d1amo. fermam~mte baie giunto di rimbalzo dal to coi suoi Scherzi o Caprie- te. ripetiamo. l'apparente necessario invece perchè es- cose cosiddette concrete. co- anche noi. per diventar c1tta· suo indirizzo legale di Ro- ci. e con tutta l'aria d'un tono d'amusement, capace sa possa conservare un sa- nye all'.altro ~i quelle (i sen- dini. se~uendo con amore i ma via di Porta Castello, privato ozio o svago o di- però di toccarti. per strana pore (un gusto) almeno al- t1ment1) cosiddette astratte: contorni della Terra. del irr~s.istibilmente armato non spetto dell'età matura, esso magia. anche dove la can- la lontana umano. Quel sa- quasi pellicole di quelle me- Sole. di frugoniana visiera bruna. vien piuttosto - marginale 7.0netta si tende (diremmo pore che avverti vivo in desime cose. e da quelle me- bensì di quella dolce grazi-a ITINERARI DI STUDI * GIORGIO CAPROXI MUSICALI ;l~e;~f1ed}~~:~c~a~r~Ti~::::tb~°r:i1!:Jf; del Rinascimento al Ruzzante, e dalla Commedia dell'Arte appunto al Goldoni che in Italia si giovò dell'esperienza e poetica che rende vana, tra– volgendola in un soffio. qualsiasi difesa. La grazia di cui non difetta, certo, la poe– sia di Leonardo Einisgalli, del quale appunto, dalla re– dazione della Fiera, ci è sta– to rispedito fin qui un e li– bretto> che (stampato a Ve– rona da Franco Riva col suo torchio privato in centotren– ta esemplari. dedicati e Agli amici della poesia > e nume– rati da 1 a 130 come se que– sti non fossero ne uno di più né uno di meno) ha portato nella nostra breve vacanza, raccolte sotto il comune ti– tolo di Tu sarai poeta, ven– tidue nuove poesie, venute a posarsi sui freschi meli di Loco di Rovegno con un ma– lizioso batter d'ali di fronte al quale. di colpo. tutti i no– stri buoni propositi di non legger versi almeno per una settimana se ne son volati La critica di Liiigi Honga della tecnica di quei comici non diver- samente di quel che fecero in Inghil– terra lo Shakespeare e in Francia il Mo– liére. E badate che lo stessa arte de!la Commedia anteriore a lui era cresciuta specialmente nel Veneto creando una tra- * dizione che egli riassunse e trasfigurò 1.l i GUil)O 'I' U Il C: 111 nella sua opera. Con questo animo, rin– grazio il Sindaco di Venezia e il Presi– dente della Fondazione Cini, mentre do col ,·ento. pit°r:tb~!tF~r1~ict ~iri~~ f~~dtn~ 8 ~~~ 0 \f 0 b~u~c~i ~~~~ dell'ago magnetico, in que– sto verde asilo dove tutto (cominciando dall'aria mon– tana e dall'acqua del Treb– bia) è aghiforme e pungente proprio come le sottili e quasi evanescenti poesie, nelle quali Sinisgalli ha rac– colto e alcuni episodi lonta– ni e vicinissimi per suggeri– re Ja figura di un Poeta che non si è mai illuso di appar– tenere alla specie dei figli del Sole>. Di un poeta - precisiamo - che con deli– catezza e umore si è propo- ~~~t~~:~li~~!riO \u~~~~e ;~~: lato a scrivere versi. tenen- ~i~~~ ,;a~u;o~~~~;a <pi;~f[:j e la catena di choc. di raptus. miracoli. accidenti Dopo la fondamentale mo– nografia frescobaldiana, ap– parsa nel lontano 1930, la attività critica di Luigi Ron– ga. benchè sempre fervida– mente proseguita in nume– rose manifestazioni saggi– stiche. non si era più pre– sentata in forma vasta e organica attraverso pubbli– cazioni di ampio respiro. Questo fatto viene qui ri– cordato per dar giusto ri– salto alla gradita sorpresa che la recente apparizione, quasi contemporanea, di due libri ronghi~ni hanno susci– tato nell'ambiente musicale; sorpresa che è a sua volta testimonianza di un inte– ressamento e di un attesa fiduciosa per l'opera del– l'insigne studioso torinese, la cui autorità si era rive– lata in modo così brillante e deciso• nella monografia dianzi citata. confermata recentemente da un alto e ufficiale riconoscimento col Premio Nazionale del Pre– sidente della Repubblica per la critica e la poesia che la Accademia dei Lincei gli ha conferito. D'altra parte l'at– tività saggistica che in tutti questi anni il Ronga ha svol– to, sempre confermando le sue eminenti qualità di cri– tico e di storico della musi- ~f~ ~i cr~:~~r:o:faud~a ;p~ pazienti e poliformi espe- rienze intente a saggiare in varie direzioni storiche e sti· listiche gli strumenti delle proprie possibilità analiti– che e interpretative. In altri termim, il lasso di tempo che separa il e Gerolamo Frescobaldi • dal due volu– mi ora pubblicati sembra ded icato al ripensamento e a.ll' approfondimento di tutti que gli elementi che concor– sero a quella prima e con· creta affermazione. Infatti queste ultime due opere del Ronga, e ATte e gusto nella musica• e e Baçh Mozcirt Beethoven •• racchiudono sostanzialmente se non in· tegralmente i risultati re– centi e meno recenti cui IL LIBRO DI WI SI PARLA. * "Quer Pasticciaccio,, di Gadda * di FERDINANDO VJRDIA ~~fl·T~;:~a~i~~~~r~J:er;;~<;.~:t~ J?opo una gestazi~!le !un- un'opera come questa possa lol?gici e lessicali ~i .:sprime cronaca,. che l'Autore, per .2h.iss1ma è appa~so fmalmen• essere te!lut~ ta~to tempo da e in certo sens~ s1 sv1l:.ipp~ un suo tic tipografico, ha vo- te Q~er pasttcciaç_c~o brutt~ uno. scr1tto1e !" una _fas~ tutta una r:1ate1!a dolente d1 Iuta sep'arar visibilmente (in de_ vta .Merulana \Garzanti ,uas1 perenn~ d1 lav?razione, ?Sserva_zio~, e. d1 scope:te, lo tondo Ja prima parte del- editore) 11 e romanzo.~ at.tor- fondata qua_s1.esclus1v_ame!lte 1otr~c~1ar~1 dt .drammi, pro– l'operetta: Tu sarai poeta: no al quale Carlo. Em1ho ~ad- su _v~lori d! hr:iguagg10. (1l0- fondi: 1I ricambio tra un atro– in corsivo la seconda: Picco- da lavorava da circa ventan- log1c! e less1cal1 {ma. ~o~e Si ce vita popolare e un no~ li viaggi, più la giunta di ni e del quale legge:nm(? vedra. questa affermaz1o~e meno a_troce p~llulare d1 Due canzonette) lontano qualche anno or sono alcum non va presa alla lettera. m complessi borghesi). e::.sa non tuttavia _ avve;te _ dal capitoli nella rivista Lettera- quan~o pr?p~io. attra~·e;-s.o poteva che cr~arsi oserei òi• caricar d'intenzione, e in un tura. Si comprende come questi valori d1 hn_2uag210. f1- re PE:_l' ~eneraz1one spanta;ee, mom ento in cui siamo abi- l"'°"""!ll!!!!I ~or~ m f?rOgress nel se~so tua.ti a considerar la poesia r 1oyc1ano di questa ~spress1~- cromr e un frutto o un. fiore ~iilaancctie s~~n~: ~: J?;ae~= a o. un osso o un cnstalJo. Questo Pasticciaccio e la Lif- ~t~ ~~:~:iiu;t!s~gr~~(i·n~: fey ~u?lines~ cai:ica di. t,ut~i I con una punta cli malizia. mçcii: .1 versi e 1. 1 detriti hn- , un libro ingenuo. un sasso gu1~t1~1d1 ~u~ m.11_.enn •.e co~ buttato in piccionaia•· In ~ss1 <!1tut_t, 1 m 1 t1 e d1 tutt rraltà una sott_ilissima_ r~- ~;g~~le:s~eilo~~tl~~eso;tii~: e icr_che .. con aria quasi di- , negan's \.Vake, corrano so- vert1ta ma sotto s_olto com- f stanziali differenze di ispira- m1 ossan.,· della propna n_ascen- zione e di stile. Ma work in e a ma poetic3:. fm da 1>rogress soprattutto oerchè i quando, per la pnma volta. suoi materiali di costruzione. Nel giro breve di un giorno i suoi motivi ~!;puciti e im- fd'inverno pliciti si rlvelanl') come }8 Ebbe for11111a e scherno. espressione di u•·o sperime-n- Piccole -mani lo incoronarono talità che 1 n \l;r 1:, par:e coin- Con un serto di salici cide tutt~ , .., con u:1 ~t•Ho NeU'aula gelida del cor..ve11to personalissimo 0e!:•e~;,erien:!.a Ma per poco la gloria Un gusto. b1sog:rn a~1u:1- Lo strinse sul sagrato gere. oer il quale il orimo no- Sposo bambinq al v-ento me da affrontare i! quell.) d: Che bruca le are11arie. Giuseppe Gioachino Beih Ma La luce cinse il mattino -~~,,t...r in che senso? Qui è ao;:,u1to Con un cerollio di fuoco. la chiave di questo e r'Jman• Compitava le rint.e al borbottio zo • di Gedda. Tra 'l De!!i fncl~ 1::ta:f~~~i~cs~ru~:,~~:.rni uomo e la materia '1eì ~uol Non è che la prima delle 22 poesie raccolte, ma chiun– que voglia seguire per pro– prio conto, e intero, l'itine– rario del e bimbo caLabro– ,ze > che contemplando e le trecce di carta I inzuppate Carlo Emilio Gadda. sonetti vi è. è vero. lo ~cher• mo di una cultu:-a: anche, Belli concepisce ab initio il suo poema in senso speri• mentale_- filoloeico. e uone FERDINANDO VIRDIA (continua. a. pag, 2) a voi. compagni di lavoro, il cord1alis- l'autore \ pe;venuto atlra- ~'dr~~~!~~~ iaso6t:'~J 1 ~aJ~ smio benvenuto del Centro Italiano di ~~~~f.a~~~of:~~f;;.~an~!nto e Gerolamo Frescobaldh, •Re- ricerche teatrali. Seppur non è possibile de- ligiositd drammatica. di Questo secondo Congresso sarà spe- lineare in brevi tratti qé.e- Bach.». e Unitd della musica cialmente importante perchè, unendo in sto complesso itinerario, verdiana>, e I cinquant'anni una stessa Federazione tutti i diversi inoltre nutrito di ricchi e di PeUéas et Mélisande », Centri di Ricerche, tutti. insomma, gli sostanziosi interessi cultu- tanto per citare alcune fra Istituti nazionali per la storia del teatro, rali, tuttavia si può seguire le pagine dove la presa del- ci consente una più rapida ed esauriente su due direttrici fondamen- l'opera d'arte o di una in- scoperta delle numerosissime e diversis- tali il ~armino .sinora ~~r- ~l;!t~a~~à esa;l~~i~.acin ~~i sime testimonianze di quella storia, vin- d~rsRon:a, ~~~~!rfn ~!;;i~ non si vuol dire che l'ap- cendo l'impedimento dello spirito nazio- ma parte chiaramente de- porto dello studioso torinese nalista che vuol fare del teatro un ge. nunciate nelle e introduzio- riesca soltanto a questi ri.: nere della letteratura e rivendicare la ni • ai due libri menzionati. sultati, quantunque ragguar- supremazia della propria letteratura sul- Da un lato c'è Jo ,scopo verso devoll. In effetti non ~ano le altre, In realtà, il teatro ha sempre cu! lo studioso tende da da meno altri scritti di ca- avuto una vita internazionale, rappre- molti -anni con una passione rattere più specificatamente sentando vicende e personaggi nei quali e una !attività davvero GUIDO TURCln si mostrano i problemi della convivenza GOFFREDO BELLO:SCI (contlnWI. a p:a,. ?) esemplari, cioè riinserire la (contln~ pag. 2 ) umana in un certo tempo: creazione non ~!~~~o ~~f~a~eult~~ 1 a -~ v~~~ ,----------------------------------------, ripeìere le parole dell'auto– re, togliendola daUa sterile sfera di una chiusa specia– lizzazione alla quale è stata ridotta primieramente se non esclusivamente dalla mus!cologia tedesca d'im– pronta positivistica. L'altra direttrice persegue il pro– posito di vagliare e conva– lidare i pro•prl criteri meto– dologici commisurandoli con quelli di diversa estrazione filosofica. presenti sopratut– to nella critica musicale di oltre Alpe. IE con l'attua– zione di tale proposito è condotto di pari passo il te!'ltativo di affinare e ren– dere sempre -più pertinenti e adeguati i mezzi termino– logici e analitici nonché le categorie concettuali della critica musicale onde smuo– veria dalle condizioni di in– feriorità in cui essa si trova rispetto alle più evolute consorelle, la letteraria e la ftgu:-ativa. Va detto subito però che entrambe le diret– trìci trovijno unità e soste– gno nella salda coscienza storica del Ronga. accompa– gnata e alimentata da una autentica e vasta erudizio– ne; sicché esse direttrici non corrono par,allele, a sè stan– ti. ma si fecondano e vicenda in un continuo e rninuto scambio di motivi e di spun– ti critici e culturali sino a poter prefigurare e spesso rag,iungere una visione or– ganica e nel contempo arti– colata di una singola perso– nalità artistica o di un mo· mento della storia musica– le. Vale a dire che nel mez– zo della duplice traiettoria critica si pone. come un accertamento in più alta e impegnativa sede ovvero co– me risultato e sintesi di quegli scambi di motivi e di spunti. la ricerca e la con– quista personale del fatto estetico oltre il variar degli aspetti storici, culturali e linguistici. Ecco allora che avvengono le più fervide Illuminazioni Ul\A POESIA DI ROBER'l'O HELLI * MIO SIGNORE Il mio Signore è una margherita aa· centrc d'oro e i petali bianchi all'infinito sprizzano faville d'oro pioggia rovente di petali come neve All'infinito miliardi inverosimili miliardi miliardi ancora di margherite dal centro d'oro e i petali bianchi è il mio Signore Un centro d'oro miliardi inverosimili miliardi miliardi ancora -di centri d'oro come soli come occhi fra i petali bianchi Rotano vorticosamente le smo all'immobilità destano rumore gentile sottile orrende soave att:-aente rabbrividente morbidissimo felpato straziante irraggiungibile Chi può dir che sia una voce tutta d'oro dal profondo degli abissi d'oro sino alla superficie! margherite O che voce è il mio Signore è la voce del mio Signore che viene dal mio Signore lontana com'è il mio Signore vicina com'è ìl mio Signore suono senza fondo senza tregua Dagli occhi d'oro come soli immobili incessante raggiante all'infinito bianca· come neve lieve si staccano si rovesciano sul mio cuore subito rinascenti per l'eternità eternamente dissolte le margherite eternamente integre nell'eternità. Le margherite bianche dal centro d'oro la margherita bianca dal centro d'oro è il mio Signore o che luce è il mio Signore! bianco oro bianco oro Poi un giorno il tuo cuore comincia a sfavillare a sprizzare le scintille della luce del Signore s'inchiude poco a paco in piccola sfera tutta d'oro che batte e rota tutt'intorno vi spuntano i primi all'infinito Poi pelali bianchi il tuo cuore è una margherita che batte e che rata che batte e che rota poi rata rota diventa la voce del Signore diventa la luce del Signore nel crepitare delle scintille d'oro Anche tu sei. diventato una margherita dal centro d'oro e i petali bianchi all'Infinito Anche tu sei il mio Signor(' ROBERTO :.\tELLI dell'interpretazione rongh.ia- '------------------------------------------'

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