la Fiera Letteraria - XII - n. 23 - 9 giugno 1957

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA VENDITORE DI IDEE * di SILENE QUATTRUCCI GI- Si. slgno~ cnmml~sa~io: I fido. si_am'? p~r galnntuomini! chiederò compenso per l'idea cizio. Lo ho dello anche al suo - Per fo1·tuna c'ero io 8 N ovanni AHcn. !u CasU?Uro. La verità~· signor commlssn- - lei mi ospita, io le raccon-lagentc, ma lui duro, non ha portata di mano. Non ero In " O, non Altieri signor sere:cnte. rlo, che 11 solo .galantuomo lo unn storia: alla pari. I voluto scn!Jrc niente e sono magra in quei giorni e pran- So~ t1~c\~·omc un pò troppo ~~ pl~o!a~~c 1~ 0 ~~~;;:~~1! 0 ~f~~ lor;-~in~c~ 11 cc ~lte rr~~c~~~o :~: ~l~ièu!~:;.~r eco:c~::! 0 ~~~Ìoc~~~ ;.a:r v!e~ss~a1~!' 0 ~t~ ~ad;a ;~~=i superbo per un povero uomo non ho voghe di stare a di- de? Io faccio un po' di tutto. lei. l'idea liscia Hscla - da tutti se ne erano andati. e ~~:3a;gi0.P~1;;~tè ~~r~;r 1Y8!!~ ~t~Jfve~~~-he ~~~o~;~ aunufa 0 ; r~o so;r~p~m~!e 1fu~rttc~t;; 7a\~de;e q~I eb~~~heuod~o r~get ~!:;i.u~j i(~~~a ~g~~ll~~t:~; ll"!C ,è per tutti quello c~c è, ~ ~uori le meschme ragioni - a scantonare nel campo vastis- roste - l'ho qui precisa. Ren- del vino. d1stmtivo che quasi ma1 corri- inventarle - cd io sono già simo proibito dalla legge. derà a lui 1a pace - lo so • · sponde alla persona. Il !ermo fuori con la mente. dietro a Conosco gli infiniti doveri ri- di certo _ A me renderà più -:- Dcvi ~yedhi 7duci~l In. me. non ml è nuovo e non mi qualche bella Idea piena di chiesti agli uomini e dimen- tacile il problema del vitto ~i:nic~ j 0 g :r '/ i~ E ~I~~~ ~~~~c~j Piapt!::/ 11~~~n~h~~~ ~!'s~~tose;~ie:in a s;:~p;~~1i: ~fr~iti~pesso. che ho anche dei per qualche giorno._ , t;ivat ov · 1 detto loro e che hanno capito cosi attaccati al soldo. lo so- - Cosi non si sbaglia mai O - Dlven't}' mio cl 1\cnt~. 1 ~n- - Mi arrangio col pennel– comc ognuno che si sente liberb no cosl, vivo di poco. mi ap- quasi mai Perché si. qualche nfi sco~so. { 8 part a I vmo li, signor commissario. e ml e quasi senza peso come gli pago di q_uasi niente ma deb- volta si sbaglia. Quando di g an ava t l~cew 1- poft misi subito all'opera. Dopo uccelli, sente il desiderio di bo pur mettere quà!che cosa fronte al nostro non chiedere poco R· ma c i~n ttl. ~ sen ~ una settimana, dietro la ve– vivere cosi. Senza fissa dirno- nello stomaco ogni giorno, vi- niente. ci si prende per pazzi. vano.I' I 1 ~ors~. a u 1 . rezz~ trina dell'osteria sistemai di ra come dl_tc voi. della legge. vaddio! E allora sono guai. perché fon a u 0 I eespe~ 1 ! 1 ~i e Nse buon mattino - era giorno ra p~~;~~o il n~!!:ar\~ ~~~f pr~to~h~a~~~e ;::!1s~~: r:cc!~ ;;i u~n u~~o o~~~ fu c~n:~n;i: v~~ei:r:fu~~ra: ~m:l:o:~~o~ettl~ ~~o m~c~ti:~i~f~?m; r: ~~t re sotto lo stesso tetto - rl- bene, signor Commissario, ~hi di poco o niente senza es- agro- 0 .cc c t li' v, 1 curo: un bel piattone di lat- Domenica 9 giugno 1957 .~3Jo~~ :-; rc,erdfc~~r6s~~n~r~~~ ~: ~~n i:a ~~m:ri~~ pl~dd~~ E'rcll i~r~l~ed~;~i~!!1er~c c~t2~~~ ru~lfen~cllperot~;i~r~~~ ii 1 1:~~ !~~:id!~~~el~o :e~lo~claa ~=~~~ va dove vuole purchè righi parole. lei mi manda via, e paura. Negli altri me la cavo dO:le .spalle ali escr~zifi 11 os~1 ro - una di quelle che ranno • ~~~~~"·J:~~~ ~~~;?s~a~io~•ac- ~~?:! è una g1ornata di gran - _!!ii{,cod;?encÌi uomini, i ,più ~~1~~nv~~~ 1 ~j aup~lfor u~; ~ar- ~:~~~in s!r;~~a\~u;m 1i:sa;~~j - Pro!esslonc? Nessuna e tut- - Questa stanza qui, in pc- intelligenti spesso. affogano in telhno col. prezz? ~ 1 concor- dell·aceto in bottiglia - a ~cCn~:ev:e:dul~o:;e~~e I~~:: ~~~ ~~;r:it/ ~;:~e ~~~~c~e~nb~; ~gsl.bi ~:~er~ie~~~~~ua.} r:ii:t~ ~~ ~a tg 1~1 ~ò_1n~?~a1~.~ i; ;iaurt: j~ez~iis~~ c1~i~~rc~~:~ -;i b~r;~ Alfio Castelli: « Via Crucis» (Premio Angcticum Mostra. Arte Sacra, i\!,ilano) è una pro!essione? Chi lo d'i- un commissariato. E lei. si- c he so luzioni difficili per i lo- tona ciel vecchio vmo nmasc bb I ali d 11 cc? Forse perchè rende poco? gnor Commissario, finga di fa- ro minimi crucci e non riesco- s~llo stomaco com~ una grossa 6~tu:fi~a ~ in ~uo:p:i~ av:v; quel tanto da leggere le poche L'oste non resse a tanto - - E' stato lui a chiamarmi Ma anche per questo c'è rime– Rende poco, signor Commis- re la siesta in compagnfa di no dove riuscirebbe un ragaz- pietra .. E quella pietra s_i ap- una paura del diavolo ~e ne parole sull'aceto. Anche le scappò 00! retrobottega e tro- oggi... Voleva comperarmi una dio: li farà crescere quando sario. perchè la gente prima un amico che le racconta una zo. Non sempre l'hanno a por- P?s_anl!vn .non appena SJ av- stava arrotandosi il !eiato nel donne - sicuro - Un buon neggiò, pieno di sorrisi. vici- altra idea. andrà In pensione - sarà al- ti carpisce l'idea e poi. per storia per impedirle di dor- tata di mano il ragazzo e co- vicmava Iota del_ pasto e alla t b tt No •e n il c aceto è cosa più rara di un no alla moglie. L'aceto fu _ Lei ml ~uarda in un meno questore allora non pagarti, afferma che la mire in servizio. Se l'idea le sl io mi sostituisco ad esso. scrd q~a nd0 f1sal~~n alla st an- ~~grg~/ d~g~omp~ri~~ vA,ggiu~- buon vino, signor commissario, venduto tutto tn una settimana. modo signor commissario, un - ·Che c'è' Non percuotermi conosceva iprima di _te. va, io potrei. ma solo qual- - Oggi il suo agente mi za a. etto. ra ventat.a una · - e qualcuno entrò - annusò L'oste ml pagò l'idea in cene modo· da brav'uomo. E are co!'ll. perdio. M1 prendi per un - Qualche volta. tn !ondo. che volta. venire a tenerle un ha pescato vicino all'osteria. ossessione. - . Io. c~l mio ca- geva al coni~ d_el vino II prez- una bottiglia stappata. dondolò e pranzi. - Non ne abusai. . 1 .P I sacco d patate? è una brava persona; tira un po' di compagnia senza esser- Dice che guardavo dentro con rattere non et avrei !atto ca- zo delle b 0th ghe ne sono ce:- la testa - lo prendo o non Entrando da lui ml sentivo divertito. ,.Anche p~r ,.e 1 c _ 5 e !iati amico II com– pò sul compenso. ma paga. ci portato da un suo zelante aria sospetta. Invece studiavo so, ma lui quasi ci rimetteva to. Al _banco sta_va I~ moglie, lo prendo? E se è un intru- mortificato. Sceglievo i piatti fre~~e 1 •d~a. gr~us 5 ~"if."- mls,rnri~ gè arrivato.· Come si Si torce tutto nell'inftlare la dipendente ... come oggi. - col consenso de_ll'oste - la pelle. Un mezzo dist';lrbo sempliciotta e rtdanciana. glio? Dall'odore pare di quel- più a buon mercato. Lui no. _e. ~o viso ~ un e is- ra ·~ dorml~e cosi. in pieno mano nella tasca. dice che - Non le va? ... Ci pensi. provate a chiederg'.1clo - il a~ !egato certo lo prese: g1.i:Uo - La cosa andò - con l'alu- lo forte, che rischiara le idee. brav'uomo. a dire il vero ~ si_mo viso. le assicuro - mane~ giorno? La notti" che fai" non è sicuro della riuscita/Lei è una brava persona, lo rrnomeno deU'esodo della giallo. con un'ombro scura m- lo dei Santi o del diavolo -1Compcrava una bottiglia. cor- stappava sempre una bottiglia di una cosa - glielo dico. _ Lavoro amico sergente dell'Idea, che corre il rischio vedo da tante cost> - e ne cliente1a. L'oste è già stato mio tornp alln bocca. saltnva su a vele gonfie. Chi passava per reva a casa - assaggiava e di quello buono :In mio onore. Una c~setta da nulla: un bel .,,_ alle mie idee Accompagna– di rimetterci le spese, ma è conosco di uomini! E' già mol- cliente e mi dava carta bian- come un grillo ad ogni paro- andare al mer-:ato si trnvava tornava per altre bottiglie. Ma io, dopo due o tre volte paio dt ba!fi - non può !ar- mi dal tuo corl'lmlssario. ora. comdnto del contrarlo e paga. to il fatto che non mi scarn- ca di entrare, uscire. sosta- la che non lo lisciava per il di fronte quella bella figliuola, Una signora tornò con Ja non ne potetti più Sparii dalla scii crescere? Lo vieta 11 re- - Pagate dopo. dico io, mi venia via di qui. E non le re, dentro e fuori il suo eser- suo verso. del quadro e si soffermava serva e ne comperò dieci. circolazione golamento? Un vero peccato! SILENE QUATTRUCCI l'ITA A Dl!E di * GINEl 7 RA D' Al,IFE ~Lf!'!~inf 1 ipi~;~ta~~vaa~~t~:: E1l~~z~i.n\:i ~~~eb!ie;~;lt:e~~ sc!~:r~:~;ete~it~lii 1:~11~!~:no;: :cf. ~~i ~~';:f 0 Sa:::i~~ta L: 11 v':'oi\~~"~ ~~tt';:~siit~~g 0 se~~:n;~eij pe11do che quelli soli non pre- sato lei a tener desta la con- irn art1cotetto 1Jenza por vi at- sapere? nome l'uno dell'altro, come da sentavano per hn un pericolo. vcrsazio11e. tenzione. alznva "" ncch, ver.su - Non te l'avrei domandato. ragazzi. -per poi sorridere a Anche lei vi si era abituata e Raccont6 quello che avcvn la lampada. Sollev6 appena le palpebre mezza bocca. Quando egli ave– ora, anche quando cenavano al fauo duranle H giorno, le com- Lei posò il lavoro sul tavo- per "uardarlo. poi fi-ssò di nuo- va trovato sempre uguale la ristorante, li chiedeva. Da anni missioni, di1Jse e1Jat1amente lino, e con gesti mi1Jurati r. vo il libro. piega dei 1Juoi capelli, e lei la tcivola aveva la stessa de- tutti 1 -prezzi, domandò se ave- tranquilli prese un libro, m• - Vuoi dire quando da un il suo -po1Jso tornando a casa. corazione, un rl!galo di none va qualche osservazione da forcò oli occhiali, e s'immer~r fatto, un -piccolo fatto, anche Quando, trovandosi, .si era110 ;,., omnto con tm ritardo di qua- fare. Questa lista di conunis• 11etla lettura. insignificante, senza valore - dati la mano . .senza a!lri cen• ranla mesi. e lo ste1Jso vaso di yioni e di prezzi lo affligpeva Da dietro il giornale lui !a le puntò il dito contro, socchiu- 11i tra loro. fiori a righe azzurre, u,i suolog11i sera; eppure 1 -primi tem• guardava. Ogni tonto essa al• dendo gli occlii - apparente- - Diana? regalo alla moglie. Solo la ca- pi di matrimonio era stato lui zava le sopracciglia, sorrideoa mente senza valore, costruen- - Ettore? ~:~r:~i'aaen~~1:~:~:i:, 0 s:ee;!\e-;;:_ : 11 :;ret;;,~~e;/t~· L:~i;t~~~t~~~t!~ ~a;~:;~•v:H~~~av: 0 ,:~ 11 ~~~:•a a~; 1~-pos;ta~~;~v;en~r~1;, ~o~~~ J:}t~ se~?C/ie cosa ouoi fare stn- SfltO fin'allora; per prudenza senza mai 1Jcordarsene. Gli copertina, si guardava tni'tm- lo gra,tde: ecco - cercò 1L11 .._ Stasera? Percl1è? ì ,, pensava adesso. I tamp1011i si chiedeva sempre, per pura for- ghiu, se la metteva in bocca, para,gone e/te fosse degno - Ecco, sl st1Lpiva, i11vece di riflettevano 7telle vetrine ilh,- mahrd, se qualcosa 110n anda- sporgeva le tabbru nei tratti quando da uno parola mormo- essere con1e11ta. Forse aspetta. minanclo di ima doppia lr,ce va. Poi fo tosci,ma pa.rlare del più. interes1Janti; una volta rata, SILS/Jttrrata all'orecc/1io, o va tma telefonata. cM ~a? rossf!Stra mobile e opaca ora suo lavoro. A' quel punto, di gnardò l'orolog10. Questo gli da mt sas~o buttato .a caso. o - Cost. Vorresti 1uctre? u,t oolf, ora un manichino da- solito, aveva un'aria auente, fece ricordare qualcosa. da una nusera traccia, si co- - Se tu _non sci 1Jtanca. Ma ?i~a 0 ~~:fa smoo:t 1~n:tu~!~}1a 0 r~ ~ 1 1 ~~:ia i~~~~tt:~a : 101à ~:!~~:a: 1u~1~=~cttt~~u:~ r,.:e:tr: 0 ;t st7 ~ 1 f"7er~17ò m3rd~~lpo perchè chfc~~.rr~1ti J~;iJcupaua, s'in- fiori. C'e;a 1wa tenda dello va che slava a1Jcoltando. tardi? Che a1Jpetta? • senti e/te il cuore gli. batteva quietav~. faceva domande: ave- steuo colore delle pç>ltrone del Gli venne ill mente tutto Si provò ad esaminare tutte e che era accaldato come dopo va capito. 1Jalotto. Ogni volta che vi pas- questo e si ri/iu!ò di parlare. le -volte in cui IJI era compor• aver fatto le scale,. - Non so: andare o 1111 ci- savana davanti, Diana glielo • Ecco corn'è, per me non s1 tata in modo ambiguo, o era - ~a tu. perche me lo do- 11ema. , diceva. Le lanciò uno sguardo, cura di variare nè lo conver• uscita con un pretesto poc" mondi? , . ~ Va bene. - S1 al::ò e posò per abitudine. d, sfuggita, con saziane né la ceno, né le ore chiaro. Non ne trovò: gli spie- - _Perchè I ho trovato nel ti hbro. . ~1t 0 a~~e<;t1~~~cl~,Ì~dr: ;;~:,~~~;~ ~lieri~~eina::~~,:,:.ept~;e /~ v:i~~ ~~~f, 0 s;;:t:e~et?: [aet~~: s':~!~ tu~l~ri~- dav~ero? Io inuece P~~tT~l!a/ P~~;~'; 1Jrce~::a '_::: ~:~1oee 1e~~ecle,li!~f ;:;1:;,o;~• /;; ;~r;en!'aco~~~~::ii:: q1::.sc,:h~ onèe1:7:\;,~l~~~o re/Jtare delle :~ 01;_h.o ma,. trovata q_uelfa ~~;Ìe sf~~a a:~fcfi~~? s1~~;e ~ cadere nello sconforto. Acce• lei non mteressa, purché mi ore vuote, di cui non parlava: ~occl11use da nuovo gl.1 oc. let pesano /Je:ra~e. come q_ue~t~. /prò il passa. sen;;a più dirsi prepari il necusario: e quan- non si era mai curar.o di fare cht per osservarla meglio. se a ancora migllow. e m1gltata che bisognava andare cosl fino do io parlo del mio lavoro, Lei tl conio, ma 11011 l'aveva nerr sl scomp~me1!a, se. dava un se- n~ avre!llo: tutte ~omè quest';l, . ~~;~~~~- i!e~:;~~ IJ 1 :d~::rga~ 0 cat ~~~e·p::;~sr ~~~, 0 l~e~o_vis~ 0 ·di~ ~t~~a n;, 0 r~sf;I! 0 a 11 :rn~al!~inÌ~~~ f,:~~a"' ~ 1 t :fs':;e ~~ s;:i~;s:., 711 _ 0 ~~. ~c;;~,1t rd 'n1rrvden 1 Jic~ 10 io~os~l 1 ~ do, come ogm sera, portare sf,roe e all'improvviso mi dà scusa, a 1m sospetto, a uno - C~rto, car_o, )O sono arri- quel.o che sa m erit!l "· ? alla bocca grandi c1tcchialC1te retta, dice qualco/Ja che non mormorazione, o una critica. ~ata più avanti_ di (e, Per for- - A e/te film andia.mo. coro. di minestra che sbrodolava c'cnlra affatto e 1>rele11de che • Una moglie modello, ecco wO, sola t.utto ~I 0\OTIIO... . - ,Quello elle utt?t. G uard~ s1lllo camicia, riscincq1rnndosi i riconosca che fe1 si è sempre che cos'era. E l'ho perduln. Si "'~ola tutto tl gtorno. Ecco tl giornale. Ddnno. ...Amanti denli per non sentirli freddi e occupata elci mio lavoro. Sicu• ribellò, vedendola cod serena com è. Ecc~ perchè 11on. me_ ne pe rd uti": . legati, come ogni cena: bere ro: sempre occ11pata! • e ferma, a quest'idea.• In fo~ ac~orgo. E fOI~ tutto ti g1or- lmpallidl.. No,n eia giocare a piccoli sorsi il vino rossa - Si, cara: va tutto bene. du, chi me lo dice? U11 invi• no. .si può b1ast)na~e. una don- troppo scoperto. e IJC .,10 aves- sotto /o sguardo della t119glie - Ttt çhç ço;ç"hoi faito oggi? à1osg, u" innamorn,o respinto, na che per qwn~ici ,anni rl- se obblfaato a parlare. _Se f~s- che lo ha scelto e glielo ,nisu- - Oh, le IJOlitc cose. un disgraziato senza arte né mane 1J?la. tutt? il g1orn.o. ~e sero g1untl a uua smegazw; ra _ sempre per lo stomaco _ _ Set 1Jtanco? parte, che non ha mai 1Japuto ~~rea Mdl nemp1re la sohtudt- ne, mJoari a yna separazione • c dopo aver sb11ccrn10 un man- - No, non particolarmente far mente ,1ella vita Non IJI t ;t la 10 mJ iiverto f 1 orse LJ ado a prepararmf.. dormo spruzzando la tavola in• E tu? e neppure conqm1Jtato un pu- u o t giorno I sono orse sctrono i11s1eme. ca:mmtnan- tera, lo faccia e gLi occhi del Alzò gli occhi e la guardo 1Jto, alla ma eta Qiu ci vo- dweri,to 111 queStt a.nnt?,. d~ch e~~a certa distanza L1u _ !!'i~la d:tl: ~:c~~~n~lz~h!1 ,~; !:~s:,'scoon ~;!a ti;c~:a•P/:cnet~~f~: phono prove, fatti et vophono,. no- rf 0~ 0 s/;v;r~r~~;~~a:!nr 1 ~:j ~~nt:, le~agu~~~ava:'~e;"f;~~~- Gtuseppe Romano: 'te ì\tatcrn1ta • tengono a lungo l'odore agro la fronte alta, I capelli b1ond1- c1J~npt1eor7~:r::1r~~1~a d1tr~~e~7~ ~!to m/nout:av;,ro~,;~~~rop//"!: c1f\e:et:s':!. betg:~et!~1~!/\,~~~; - Spero d1 non averti dato nta, per nm1c1z1a, perchc tu ~u~~~~~e ~h~u:l~os~u;ic~:ip:~ ;~i::t~~ 1• 1/~ 0 ;;:!~~glt~ltobi;:J~~ morti per darti una vita a9,ata, ·co~ due polirone m fondo L'osser- Giuseppe Romano: • Comp~slzione » un dolore Tu m, h31 sempre non mterpretass1 male morbido Mai l'aveva osservata cosi - Poveretti E come si p11ò moda, senza sacr1f1c1, e tu osi vava dt nascosto S, era messa questo bar a prendere qual- ., Era possibile' Era vero' E detto d1 non amare tua moglie - lo' No Tu h.a1 le tue ra- · Ma si e bella ma a lungo credere a tutto quello elle dt- lamentarti gh occ/uah, strinaeva un poco cosa? o vuoi che andiamo a clu lo poteva sapere' PerchC - No, certo, io no Non g1on1, ne riparleremo, se vuoi, Prnna d6 tra;ersare la pwz- andare s'tanca Non slanca' • cono t p1ornali? Esagerano - Ma caro c/11 st lamenta? gh occhi e guardava tl film prendere una pizza·~ credere alla prima pa·rolo su.s- l"amo più, che v1101' alla no- un g1or110 Ora ti devo lascia- :::a IJI ferm m ec1so L; auto- _ No affatto agot sono ri- sempre Perché l'hanno vasta _ Ah. mor~iorò. un po' uer- 1Jenzadutorglterli un momento _ Te 1le hai uogha' surrata? Alla prima calunnia' ... stra eta, mio IJI stanca. Pero re; ha un appuntamento 1Lr• mobili oh panavano avanti osatiss:ma Son~ 111 casa dalle una volta con qualcuno, maga- gognoso, non h lamentavi? dallo schermo Quando vide 1 _ Ma. se vuoi tu · Let si e ra g id 1Jtesa. supina. 1111 stupisce, ecco, questo s1, gente, sat, devo andare rapide, precedu1e da due. stri- :uattro n. ne fanno una tragedia t;' _ Ma no Pere/te dovrei la- due a'?lanti stringersi, la guar- _ 10 vorrei a1tdare 0 caso e aveva cl !lu.so gh occhi sai, ~,amo sempre vissuti 1101 - A_lle otto' 3 c,e rosse o 0 1 alle dl luce, _ E chl' Jrtcevi' ,rna moglie one~fa, lo e sem• mentorma? Ho tante cose da dò pm do VtCPIO Teneva gli ora Andiamo a letto ormai Clause 11 giornale e .sba- due, rn1J1eme - S1, mm moglie 1111 aspelta come IJ(' avessero voluto a lut- _ Niente le evo pre 1Jtata E ora, eccola, che fare rutto 11 giorno, oggi sol- occ/u 11uop1 leggrrmente stret- E' mezzanotte assata · dtgho - Invece voi tre Rise e a cena, e non vorrei che pe,1- 11 1 costi schiacciarlo, pr,vero _ C/ie le'ooco/!i, cosa v1e11e fuor1 la serpe m 101110 non avevo mente Ma Il, la bocca aveva la solita cur- _ Audlamo Pure 0 letto Ma _ Diana' 1,areva un singhiozza sasse, vedendo 1l ritardo, che ommo ario10 e rnnoc uo Gu ar- Ch 1 1 U seno, mt covavo Chi c1 crede se è pere/le 110n fai a iempo va tnd!fferrnte, non battè po.u~btle che itt abbLa ancora _ Si' _ rispose appena soc- L'attro lo uuordo con msof• so qualcosa Deve r1ma11ere al- dandole, 011parve dt esse.re in • e eggeva n romanzt. a tutto quello che d1co110' • a leggere che bro11toh puoi c1gHo vagita con un vecclt10 come clnudendo g!1 occ/u ferenza - Nawrahnente, to l'oscuro, lo g111d1cherò m s1- mezzo alla strada. in mt.tzo at pnss1onale, letlere da amanti, La guardò da .sotto m .sù. farlo stasera a letto , - Eppure lo sta pensando, me , ' - Caro' non lo 1Jopevo, non me l'aspet- {enzio • ques!a sara la sua pii• fan che sfrecciavano neltt, vite burrascose, avventure tra• Essa leggeva senza dtstopltere _ Ah? Percile tu stasera do- rivive, ecco pere/le questo ten- _ Eh' tavo Oh., certo, avrei potuto ntzione due cl1rez10111, gli parve dt r°: gtche, una -corsa sotto la p10Q• gh occhi Quello che faceva, pe vai' sione - Insomma Ettore sta~ dt- _ Dimmt lo verità capirlo da 11ulle co1Je, mille - Ti lascio andare, e non talare per sfuoor~a, 1 1 ~ 0 cltt gra, il :;paro nei~e o:;ottef vi;:g; la faceva bene, tino in fondo, _ Ma che domande' Dove ..- Let ha vissuto queste sce- ~~nt~~~o rJd~~lo Sei ter ca- - Sene,amo cose, si ma 10 sono fiducioso, avertene a male se avessi sa- ,,na ruota me1ora I e 0 ca· i~ '1 Jnenca, t ug e ~gf et- ~empre Non mtrapprendeva vuoi che vada? A letto ne. mentre 10 ero al lavoro de u ta ~c~, e cosa 1 -pren- - Tesoro. mt /tot mal tra- d1stratto, non c1 pensavo. Lo puro che te la prendevi, non peS t asse, st rito asse e sparisse t ~c e I qt"e/J 0 ormai O mente •cosi• _ Bene no m' tnfòrmavo e poi mi accoglieva con quella ' s s r dito? avessi ~ap1!to dtec1, quand1c1 parlavo f,~:~cfun~~~ o~~~rj~an ;r~~~c:,~ , _ 0 Q~~! vi',bar;che lepgevt tu _ Ecco perchè non la pesca- non che ;0 -pensi menle ' calma quell'msospettGb1le len- za;;,,F~f 1~~~n/eer dtre Scher- Lei sorrise e nchtuse gh annt fa, I avrei ammazzata - Ma per canta, amico mio, raroli uelle ,m rovv1se sensa- ,eri sera L hai lasctato sul ta• vo aveva predisposto tutto. lei, - C, mancherebbe altro tezza ., Teme delle doma de occhi '"a ora, dopo tanti amu di vita non me la prendo affatto Ora zion, ~ 1 r1scoss% e fu percorso volmo da notte e 10 l'ho pre1J0 neanche uno virgola /10 la- Diana gli lanciò un'occhiata ed ., Le, era amata cosi. mentre 10 non te n fa ò n • ';w - No, tesoro. ria, m camune, come dire? ci si vado, se no la minestra si raf- da u~ brivido Grnnto .sull'aL- Potevo, non e ~ero? sc10to via E ora pare che egh non osò pm batter ctgho 10 neppure ct pensavo Per tranquilla li e I r ~ no s at - Lo potres11 ma fare. an- abitua, ,o le v~gl~o ub;;1e;or:/: fredda tro marc1ap1ede avvertl dt - Certo, certo, tm ltbH, mv- legga. tutto lo fa credere, e Il d1sa1110 St fece sentire sem- questo ha potuto durare.tanto Non farò nutla si'/";;~/~~~'- e~~ :re /ompansse tl pnnc1pe ::r 0 ,i 111 ;~ 1~•u:t 1 c~e fa una so- Rialzò ~l bavero del cappot- n11ovo QUt"I freddo acuto e sot- rahss1mo, non c'e niente di ~vetr~l~::"~o!::a~~n.sFÒr~/~~~~ pre p!U for'e Sotto la lampo- ~~ !a~a a'l ri/~e~soAdell O~re .510? Tutti questi sospeth per a-~ r:ta che idee h vengono re/la non ti cur1 Però se bada to e usci m . strada Faceva tlle e 11 d1sag10, che lo accom- male se'ra no sono un · 111 enuo ltl1 da Diana leggeva tl hbro -!11He cor 0 ~0 vvt per IL more n- le frottole dt un dugra.::1ato m mente? ,u 0 un altro eh.e a te, dt- freddo, arrotolo la scrarpa gial• pagnò fino all'uscio d1 casa Lei sorn1e a meta - Non t1 ca 110 tutto ecco e~cltl ue. gtnocchta magre, aµpu.nttte iota ene abbracctata, ..ba- che lei Ila respmto, dt uno Si voltò dall'altra arte ti- ~ ,ace all'orgoglio Tu capuci, lo a frang1e sul collo copren• Sall I prmu ora~m1 quasi dt ho do111andato se potevo leQ- st: freddezza que?leggereq 171_ SuU orologio dal bracc1aletto d1 c i sospi;ata,L accarez~ata~ che non e r1usc1to ancora a rando le coperie fmo ~l mento ,i~n e vero? dosi fino al naso, e affondò 1I corsa, po, rallento, sempre pm gerla, ma se potevo prenderlo vece di cuct~e come O ,u se- oro, che teneva a metà tra 0 ~~ 0 0M ama a __ ei, mit:1 mo trovarsi un posto onorato. un Lui spense lo luce. resptro _ Non le dirai niente? cappello sug/1 occhi La sera p1a110 finché fu m cima, sudale. lmmagmo che alla mia eta ra E raccontannl le su~ com- 11 Polso ~ 11 oom110 ti man- g...:. No~• c:~e ;a~;a u·; po' 171_ lavoro un'occupa.:::1one che lo dt sollievo. si coricò e dopo _ No, perché troncare la chiara e tranq111ila racchtude· e rosso e ansante Suonò 11 11011 dovrò badare H e adatte, nnssiont con tanti part,colan, to lesse I ora d1 sbieco verosimile? faccaa vmere decorosamente pochi 1,unutt dorouva lran- lranqu,lttta fnm,g1Jare? vo delle punte gelate d1 aria campanello e la donna d1 ser- "Alla IJUOera• e farmi parlare del mio la. Da ar111q11este J!rano le loro _ Ah sì molto inveroHmile, Cercava d1 sentire per strada quiHo N l f d 1 1 , ferma e quasi livida, sin/ila- v1z10 venne ad apr1rol1 Picco- • La sua ew, petbocco, e voro e domanrlarnu se sono serate, silenziose, morbide. mai sentilo mefite d ta t quel freddo e quel disagio che Gll'liE\ RA U'ALIFE - on d haraa? e ma e. vano nelle p_alpebre, face11~ole f?, ~1m1da, remissiva, con q~el- quasi la mia E 10 che I ho de- stallco, se vaglio andare 0 let- fredde .. senza stnnc/Jezzo sen- verosimile. Mo dt i eh n ° 111- aveva -prov~to_andando a _casa; Non ti ven ,e era 1. tremare e riempiendole cl, la• l aria sofferente, gli occhi a cltcata a lei, stupido che sono•. to presto per liberars· d. me za movtmento. compatte e so- sta· la d , e cosa ma ~on gli riusciva: ogni co- B • - Non . e,. pe,~? neppure. cnme che scorreva110 piano ti:rra, piegata in due, giovane Per il resto della cena nes- per 110n' subi.re inter~oa~tori'. litarie. E ora vedeva invece _.:_ po:l!: ~~ crr 0 · 0 . J s~ gli pareva 11ormale, di opni ernarl Anche . le~ st '!Ira . Slan~at~I piano su.Ue guanc,e. ,, llll";Oherlina, gli di!d~ 1:,ri• suno dei due parlò p1U. Si al• ma io n on te l i faccio. il si~ ogni 7!1inuto e ogni gesto sgre. devi? s r a. 1 e ae ere- gwrno, e il camminare lo ri- C « lo Strega )} come dire. annoiata_, 10 ° Camminava a passi m1s1trat1. provv1samente un fast1d10 111-zarona e passarono m salotto. lenzio ecco cosa avrai· il si- tolarst, perdere !n sua talma _ Ah della storia? .E 11 scaldava. . mio lavoro, _ma. lei non h~ La strada gli sembrava straor- s1.,pportab1le. La vide complice 'Lei seduta sulln solita poltr~ lenzio: come condanna·... · serenità per assum~r•! un ntto- Ile sai iu. che è inve.rosimfi/! A casa. si preci pitò ad ac- Abbt~mo sa~uto che Carl~ n1~nte,. tutt~ 1~ 91orno_. Ne .1Jof_ dn1ar1amente larga e lunga; e sbuffò, appi>nden~o tL cov-: no, sotto la _ lampada, o. cuci- - Caro, che cosa vuol dire vo e co11fuso siamfkato, una Come puoi giudicare con tant~ cender~ la luce su.li~ scale. Bern.a~1, dsonec1tato da_ alcu111 friv_a, t primi tempi, poi si gli pareva che non l'avrebbe potto che s1 era nfiutafo dt re; liu sul diva 110,proprio nel .. induzione,.? • sua luce, un suo particolare sicurezza? ad aprire_. a_ ce:de rle 11 passo. ""am1c1 e a domet~1ca » a sura rassegnata ... pensavo,, o mai percorsa tutta, ma avreb- conseanarle. . mezzo, il .aiornalc alzato, gli Aveva cMuso il libro a!La fl- umore. - Si .direbbe che tu non Per spog~1ars1 rimase un'ora 1-n presentar~i al « ~renuo Slre- forse avrd trovato qualcos al- be contmuato a cammmare. Diana nel corridoio dell'i~ occhiali sul naso. ne del capitolo. tenendo il di- Mllle sere silen::iose passa- abbia uardato i tilm b~gno. L acqua scendeva piano ga » c4::mllnua :1 n5PC!ndere eh~ t;o: ecco, ha trovato quatco- camminare, fmo all'alba. orcsso lo a.spe_ttav'l con l~ so- .La cameriera tirò la tenda lo tra le pagine. Non inter- no in fretta: ma una sera i-r - c:rto, che l'ho ;,ardato. pian?·. _boll~nte. tutte le luci preferisce ...gh_ a:rnc1». N~n st s altro. . • Questo e quel che ci vuole: lita calma mdtfferenza,, glt er~ di d 1v1S1one tra salotto e sala rompeva ma la Lettiira per do- silenzio porta alla fine un pe- molto bene l'ho guard~to. Mol- poss_1b1h erano accese .• Entran- capisce se egh mten~a vera- - Bene, t1 _prego, non voler- cammmare. Fmo all'alba •. ll davanti coi suoi occhi OJ?OCht! r.la pranzo; egli poteva veder,, mandare tota spi.egazione. se- so incommensurabile. to bene. E' finito? do_ ~" camera_ la ~rovo in ca- men~e no~ 1>_resentar ~1 opp ure mene_ .se te l ho d~tLo: pensa- freddo in un certo senso gu che_ 110n nuardavano _ ma!, cdi m trasparenza Il suo corpo gnava il punto oscuro e asµet- _ Cara... Si alzarono. si dimenticò di micia da notte, _bwnc~. lunga, se si tratti d~- una ch ,ca.ne per 110 d1 agire da am1cu. faceva piacere, lo obbligava a suoi capelli_ ben pet1mat1 .n~I- sottile e mclwato, muoversi tava di arrivare a una pausa. Dia1la alzò gli occhi miopi, aiutarla 0 infilarsi. il cappotto ~ce~llata, che lasctava mtravve- accrescere. 1 interesse 1;1 torno '--: Nawralmenle, caro, te ne stnngersi a sé, a chiudersi ne- la solita _piega. La__gua_rdo_ in dal tavolo alla. porta, J!0I _ .. Induzione .... che cosa si- senza espressione Quello e uscirono al freddo. . e un corpo m.aano. e armo- a «Doma,m e poi domani» che .~aro sempr~ grato. Ora. ma ali indumenti, a nascondere la modo d1veT1Jo, piu l~mp1do, s,conipa_nre. Sentrna tl ti-!!11!1• gnifica? .sguardo che ali rivolgeva da La prese sottobraccio in si- :~~~~• c~perto d1 net, mentre ha già riscosso un vasto con_– ved1 un v.,o sco~so, ma e la faccia umida e gelala. quella sera. La i,uardo come nto dei. piatti, lo scncch1oho - Induzione? Ma è sempll- anni. da quando avevano cessa- lenzio . ~a . ~ letto. senso_ (dal .Montai.e. al Ceccht. sorpresa. Sai, noi due, 10 non .Sentiva la fronte pe"a!f1'1, s1 guarda una donna. o una del pavimento sotto al tapp~- cissi-rno; aspetta che te lo to d'amarsi. Ma quando ave- _ Bene _ di::sc dopo un 0 S~ 1nfilo sotto !e coperte e, al V1gorelh, Vird1_a, ~ccrocca) me l'aspettavo. . , diventando bollente, srrane estranea. . _ LO, e I b1cch1ert sbattere I uno spieghi. vano cessato d'amarsi? Piano momento_ sono contento che cc se !la lampad_rna per l!p-le del quale tutti dicono un - Certo, cerro. Vedi, te. l ho idee vi st mescolavano, ognu• --; S 0110 in ritardo? contro l'altro con un rumor~ Si. fermò a_ pensare, posando pi.ano. senza colpi, serza urti. t!L ti .sia divertita un po': do- l ~ere.az ' e sonno gh appesantiva I gran bene! .. detto perché lu non I anu, no sfiorata, ognuna confusa, E.ra preoc~upato. _ NC?n lo pieno, senza .mai rompers1.. Poi il giornale e rosicchiandosi una gradatamente. Qualcosa si era veva -pesarti molto questa se- d P . P bre . . ma non voleva La rispost.a dcfìmhva ce la mentre tu... oununa lantana e irreale; ep- sg ridav a mo1. per 11_r1tardo. la luce d1 la f11 spenta, c1 fu nocca. . raffreddato, ed essi si erano ratC1a due. a casa. I ormtre subtto. Pensava. darà domemca 9? _ Mio caro, non. ho tempu J:>Ure.il bn1c1ore era reo le, I! Forse la cosc1eriza glielo, det- sile 11 zio, mterrotlo dallo sga- . - Deriva esattam.ende da sentiti phì. uniti d,i _prtma, 1110 - E -percllè? Sd tu. che ml ,111111111111111111111 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 per le confessioni am~rose._ Tu c'?sì '! fred~o. alle gfmbe, e le lava. F;ppure neanche lei I a11e- bello che la donna accostava m-duco, ~1!7 vuol dire: porto sgradevolmente uniti, loro 11tal- llai proposto ~i u.sclre. Sei tu , puoi essere geloso, ti capisco. dita mtorp1d1te e l mappeten- va mat fatto asp_ettare. _ ul. tavolo da citcma pe~ cena- dentro, ctoe... grado. Nessuno poteva far a che pare abbia il fuoco sotto D • ff d l E' ancorr, ,rna donna bella, ta e il dis~pio. L'inappetenza - No, se andiamo sttbtto a re. L'odore del Cibo aia man- . -. n pre70, n_on t,ir~rla .ta~- meno_ dell'altro. ma i11sieme s! i piedi, l on e t non è tua moplre, tll ne sof- qli era abituale, perché sof- tavola. . _ r,rnto. !Ltl ;oll!lio che C07! s,!o- !~ in lungo, dmuni 11 stgm- annotavano. Quando e perche - lo? Per caritd. lo? Cllt. fri. Hai voluto farmi parteci• friva di stomaco. Doveva sen- Perche subito? Che 1 mpegnu 110 _sordo ptcchta~a contro il b1c-. ficato. · • . , . avevano cess~to di ~7:11arsi? idee. LA FIERA LETTER pa~, ~~ ~::i~c:n b:::::t~~e tu ~[s!t~t:!m!~:~r~e;:r e!vC:,~e:S~ ~~::;b/ofr~v;~~\a? 5 r~~r:~~~~ ~,~{~:ele c~!':'e: d~ ~~~~a°'H c~::11 l; un- ::,a J{· i~~e::a~ ~:n 1~~~ ~:!~~toq::~d~r~;~?;;u!~~~ tej~'d!era~annr~ 0 -~ scuotere la pensassi: i~ dicevo per since- allegramente a cena. Diana, la di osservare bene ogni cosa. e la vtla. lasci parlare, mi soffoclti, non si riferiva a un discorso chia- - Vuoi che ,t fermiamo in.

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