la Fiera Letteraria - XII - n. 23 - 9 giugno 1957

Oomenica 9 giugno 1957 Ca.rio I\fatfloli: • La. pecora• ARTIS'l'I l'l'ALIA.N I * Carlo Mattioli * <li ROIIERTO TASSI Jn quella mostrn a soggetto che girò qunlche tempo !a Palla Italia sotto l'inse– gna di « Omaggio agli antichi Maestri ,1 e che approdò a risultati così stranamente In bilico tra l'ingenuità e l'imprudcnzn., tra l'Intuizione e Il dilettantismo culturale. Carlo Mattloli presentava un 1c Omaggio a Bertoia )1. Che era tra l'altro un gesto di intelli– genza. e di coscienza critica e indicava subito dove si dovesse andare a cercare l'origine di alcune soluzioni formali che facevano più complessa e turbante la sua pittura. Ma se è vero che Parma ha una « voca– zione autunno le,, li cui tt eroe. e poeta. è Il Parmigianino ,, come dice Bertoluccl, non sarà forse troppo dilfkilc riconoscerle anche uno vocazione meridiana il cui eroe. e poeta, non può essere che Verdi•. E in· fatti Motlloli si adoprò ben presto a rin– vigorire l'esangue 41 astrattezza ,1 manie· rìstica con lo schietto vino verdiano. SI vuol dire che certa irruenza più tur– gida del colore. un senso quasi più popo– lare della narrazione che si muoveva en· tro lo schema estenuato e fluente dello forma, come si era potuto vedere per esempio nei momenti migliori della serie di illustrazioni sthendaliane. era nutrilo inequivocabilmente d,alla poesia !orte del melodramma verdiano. Viene cosl a rlvclnrsi nel lavoro di Mat– tioll il valore eccedente del segno. come trama granca in cui si riconosce l'oggetto nella sua crescita verso la forma, punto nodale di una evoluzione stilistica, che si chiarisce ora come di ascendenza o con– sanguineità manieristica: e. ad un opposto limite, ma già naturale correttivo di pos– sibili evasioni in quel senso. un dramma interno all'immagine, il sangue del colore che si dilata Hno a minute palpitazioni e carica l'opern di unn tensione vitale. di tutt'altra estrazione. come si è visto, questo. Sono, ora. i paesaggi del Po, pallide acque distese tra rive bnsse, sfuggenti al– l'orizzonte. colte in un attimo di quieta luce serale: barche o capanne solitarie. opere dell'uomo nbbnndonate, strette nel giro ampio delle forme naturali in una prospettiva spirituale più profonda; o una Parma. luminosa di rada neve, così viva per un intimo tepore neIPunione familiare delle case. cosi legata al respiro lieve della natura che la stringe e la continua. libera oltre i ponti. Si modulano In questi fogli quei valori profondi e assoluti della luce, che riducono gli clementi del paesaggio al loro essenziale nitore. e dal quali pren• de vitn quell'ansia spaziale, quei' risalto del volume e del segno che ne costitui– cono la realizzazione più preziosa. Mn nella serie. ultima, delle <( Pecore )J una flgura più drammatica e Immediata provoca il risuonare Interno della forma in unn sostanza dolorosamente aJlusiva. quasi storia soffertn. quasi simbolo. Il va• !ore più risentito. e come scontroso. delle intercisure e delle scomposizioni della linea si rapprende in grumi di attenzione umann. cosl che l'occhio attento e pietoso del pittore sa trnrre il suo partito morale e formale di unn opernzione saturo di una naturità quasi bnrbnrico. DI lontano soccorre ora la memoria di una grammatica cubista: ma tutta sempre inerente all'emozione, risillnbntn direi in unn quantità formale di nuova misurn. I lunghi colli improvvisamente magri, le teste spaurite e lente. i corpi sgraziati. costretti in gruppi di membra contorte. assumono nel preciso equilibrio e5pressivo una evidenza ed unn forza quale di racto finora si era vlstn nella lunga storia del disegno di Mattioli: dove i valori del sen– timento sono pienamente risolti nei valori flgurntivi. ROBERTO TASSI LE LA J,1.1,,l{A LJ;,ii.t,,ttAttiA l'•g. I rouiane Il' ,I Il 'J' E * * ITALIA Dc Felice: « I\Jadre e firllo • TACCUINO DELLE MOSTRE * l\llLA ES[ De Felice allaGalleria Tott * < Jl nudo> all'Arjctc - Anna Sogno, * aria Castelbarco e altri di LUCI.\.ì\O DUDIGN.\. La VII Edizione del Ma~~io di Bari I

RkJQdWJsaXNoZXIy