la Fiera Letteraria - XII - n. 21 - 26 maggio 1957

Domenica 26 maggìo 1957 LA F1EHA LE11EHA.1:UA Psi:. 5 DA PIÙ DI UN SECOLO IL ROMANZO E IL GENERE DOMINANTE * '.fRADUZIONE DI ROSINA * SPAINI DISCOBSO SUUA ~AHBi\TIVi\ BON1\ VENTUHA TECCH introduzione a Hoffn1a * La narrativa precedenti ed riassunto le ,n ha più prosa ha sostituito l'epica dei secoli nel corso dei suoi molteplici sviluppi * diverse tendenze, ispirazioni, * correnti di CARLO PICCHIO squisitamente filosofica. Par- là fantast~ca, cioè sottratta I soli P<;>eti,cioè l precursori, la spesso di romanticismo e alla meschina portata de1 no- lo cap1rono veramente, come di romantici. ma oon sapreb- stri poveri sensi. Serapione, In .Germania già aveva fatto be indugiarsi sulla dottrina eremita santo e pazzo che an- Heme. Ma Balzac aveva tro- Da più di un se<.olo, dopo l'ultima fioritura della poe– sia romantica che ha tro– vato ancora una vastissima Tìsonanza fra i lettori. il romanzo si è avverato nel– le maggiori letterature eu– ropee il genere dominante. La narrativa in prosa ha sostituito l'epica dei secoli precedenti, in rarte anche Ja tragedia ed ha nel corso dei suoi molteplici svilup– pi in circa duecentocin– quant'anni riassunto le più diverse tendenze, ispirai.io– ni. correnti. I prodotti più eterogenei sono andati per !li mondo sotto l'etichetta Tomanzo che per ragioni di indole commerciale _gliedi· tori continuano a predili– gere. Gli avversari del ro- 1 anzo non hanno mai djsarmato annunziandone periodicamente la deca– denza e la fine. Ciò mal– grado il romanzo continua a fiorire, ad essere fin trop– po ubertoso nelle sue mes– si spesso caduche, ad avere in ogni paese e quasi in ogni sta&ione qualche frut– to magnifico e di durevole valore. Intanto proprio per via di questo. per la inutile s·o– vrabbondanza da un lato. per qualche bel fiore dallo altro. perchè fra l'eteroge· neo molto mescolato diffi– cilmepte labile pubblico dei lettori libri di narrati· va buoni e meno buoni, a volte addirittura privi di valore, continuano ad ave– re una risonanza superiore a quella di ogni altro ge– nere letterario sul roman– zo come tale. sul suo pns· sato. presente ed avvenire si persevera a discutere su riviste e settimanali. In Francia, in Germania e spe– cialmente in Inghilterra ed in America dove la fiorltu– i·a della narrativa è stata sempre più densa e vigo– rosa all'argomento vengono dedicati volumi critici di indubbio interesse. Mal· l!I'ado tutto il romanzo in– glese riafferma il suo pri– mato. di GIACOìUO AN'l'ONINI molto meno non soltanto di quello inglese, ed in un'aJ· tra epoca di quello russo. ma anche di quello fnmce– se o tedesco. Considerando la quantità di romanzi pub– blicati durante gli Wtimi dieci anni si direbbe che le cose da noi sono cambiate. Ma è poi proprio vero? Quanta incertezza ci sia ancora da noi sulla que– stione del romanzo lo ha dimostrato recentemente il fascicolo di una rivista tri– mestrale dedicato per inte· ro a questo argomento. La buona volontà e l'ardire di Maria - Luisa Astaldi ogni difficoltà non sono bastati a sormontare gli ostacoli. Anzitutto per l'assenza dei critici più autorevoli che da anni seguono attentamente ~li sviluppi della narrativa italiana: Emilio Cecchi. En– rico Falqui, Giuseppe Rave– gnani, Giansiro Ferrata, Giancarlo Vigorelli, Ferdi– nando Virdia. Leone Piccio– ni altri ancora di cui solo Goffredo Bellonci sempre pronto a battersi con co– raggio e convinzione ha ri· sposto all'appello mentre Aldo Camerino ha preferito limitarsi ad uno scherzoso dialo,l?'o filosofico. Goffiredo Bellonci fa quel– lo che può. Dovendo però in poco più di venti pagine di rivista sorvolare mezzo secolo di narrativa italiana prendendo le mosse dal pri. mo Ottocento non ha potato evitare il tradizionale pano– rama che facilmente si tra– forma in una specie di chiamata alle anni. Sareb– be ingiusto fargliene una colpa anche se appare ave· re ceduto un po' troppo al fascino delle scrittiici che tutte trovano in lui un paia– dina mentre ha dimenticato Federigo Tozzi. Umberto Fracchia·, Bruno Cicognani ed appena nominato Arden· e:o Soffici i quali tutto som– mato se si vuol parlare de· gli « ultimi cinqua11t'anni » vanno senza dubbio anno· verati fra i maestri. Di Ar– turo Loria narratore fra I più originali e validi non fa neanche il nenie e di QuaTantottl Gambini, unò dei più seri e genuini dei nostri romanz.ieri dice in mezza riga di non « avere spazio ii pur spendendone senza riguardo per altri ed altre di secondo e terzo piano. Sono mende che non di– minuiscono il merito di Gof– fredo Bellonci ed avrebbe– ro pQtuto essere facilmen· te riparate dagli altri arti– coli se questi non si fossero limitati ad essere l'espres– sione di posizioni personali e neì caso di Mario Praz. Aldo Garosci e Pier Paolo Pasolini soltanto interes– santi contributi su un pro– blema particolare inerente al romanzo. Ne risulta una vran confusione di idee e t s!~~i~~a~/u~~~e o'1~1frs~ narrativa attraverso le pa– !i!ine di questo faseicolo. Purtroppo la cosa è comune agli altri tentativi del gene· re dimostrando quanto sia arduo e quasi diremmo pe· ricoloso discutere da noi la questione del romanzo che pure suscita sempre mag· giori interessi e da almeno tre lustri si trova al centro della nostra vita letteraria. Ben diversa è la situa– zione in Inghilterra dove· si ha oramai una ricca mes– se di saggi e di studi non soltanto su singoli autori mn su tutti i vari problemi attinenti al romanzo nelle preoccupazioni d'indole per· sanale che in Italia salvo rare eccezioni sono sempre in primo piano al di là della Manica scompaiono o vengono contenute entro precisi limiti. Degli autori contemporanei si parla con ·quel distacco da noi sol· tanto possibile quando più di mezzo secolo di separa· i.ione ci permette di esami• nare l'opera senza contare anzitutto sulle possibili rea– zioni delPautore o dei suoi amici. Un ulteriore esempio lo danno due volumi di re– cente pubblicazione a di· versi titoli interessanti : <e The Rise of the Nove!>> di Ian Watt e <e Catastrophe · and Imagination » di John McCormick. ' In << The Rise of the No– ve!>) (Chatto and Windus edit. London) Ian Watt che da Cambrid_ge è passato all'Università di California esamina le condizioni arti· stiche. morali. sociali e fi– losofiche che nel Settecen: to resero possibile in In– ghilterrn il sorgere e ra– pido fiorire di un nuovo ge. nere letterario il cui svilup– po è stato poscia decisivo per la letteratura europea degli ultimi due secoli. Ian Watt considera giustamen– te significativo il fatto che il romanzo sia nato in un periodo di graduale ma completa trasformazione so-– ciale quando da un'epoca si è passati io un'altra e la borghesia ha preso il. so– pravvento come classe nella società. Il romanzo è in letteratura la manifestazio– ne più caratteristica della epoca tnoderna come il poe– ma epico e la tragedia lo erano stati di quella pre– cedente. Intervenuto l'as– sestamento definitivo dopo le guerre napoleoniche non 1 per caso Alexander Pu· schkin chiamò ll suo capo– lavoro, !'«Eugenio Oneghin>l un <( romanzo in versi )) ed Adam Mickiewicz il suo fa. moso (< Pan Tadeus"! n n·una storia >>.I due grandi poeti sentivano il bisogno di in– serirsi a modo loro nella corrPnle dominante. « The Rise of the Novel >) è un libro serio minuzioso ricco di spunti centrato sui tre maggiori romanzieri in– ,e:lesi del Settecento: Daniel DPfoe. Samuel Richardson ~ce1!se;r~~:ei~t~ing.a~,~~i~! anche Tobias Smollett e Laurence Sterne. E' stato quello \m primo periodo aur~o per il romanzo bri– tannico. Ian Watt sottoli· nea l'importanza che ebbe j f,~~:~re 8 ~1 1 ~(e~a~~l~a)~d:°di ~~~\~:; 1 ~~as7iall~eeiseri.i~ed~~= d~~rotas~fig~~a~el s~~r:S~e=; ~~~~octse~~ff~anré;~t!f!~~u»~ I 11 Clarissa>), due libri di cui la conquista dell'infinito. rienza dei sensi è un po' Io Baudelal_re. invece, giudicava oggi si ricorda appena il ti- Neppure si nutre di filologia stesso Ho.fJmann, ma è un e .. .la P~mcesse Brambllla '-!n tolo, mentre Defoe e Fiel· e d'indagini sull'origine e Hoffmann che per il divino cathéch1sme de ~aute esthe- ding trovano di generazione sulla struttura delle fiabe al- privilegio della paz.zìa può Uque ... » e Gauth1er ammira- m generazione sempre nuo- la maniera dei Grimm. 1,e· sue sentire e vivere nel mondo va soprattutto l'apparenza vi lettori ed· ammiratori. derivazioni letterarie sono reate dei fantasmi, a cui la della narrativa hoffmanniana. Più vigorosi, più incisivi. poche e facilmente riconosci- ragione tenta invano di ac- « ...un bouquet... de fleurs più audaci come artisti bili: sicuramente egli ha at- costarsi. • étranges eux couleurs mé~~- Defoe e Fielding hanno po- tinto da Tieck. Acutamente il La novità e la originalità liques. aux parfums vert1g1- tuto sopravvivere mentre Tecchi 1o·avvicina a Wacken- dello Hoffmann è questa. E neux. dont le calice au lieu Richardson non meno di roder. e da questi HoJTmann può bastare una esperienza de rosée contient d'àcres lar- loro capostipite della nar. ha certamente tratto ispira- freudiana. cioè un fondamen- mes. des gouttes d' Aqua To- rativa britannica troppo le· zione ed impulsi. in parte, to di osservazioni sul subco- fana ... ». Pii? completa. inve-: gato ad un conformismo forse. inconsapevoli e. più che sciente. perché si prolunghi ce. è. la rn~po:1denza _con 1 morale. ad una moda, ad un per altro, a'ppare esatto il quella che fu la sua via e ad grandi ott4:>ce~!~sti russi. <;,o- rnamento della storia ed an· parallelo col giovane autore essa si aprano le nuove por- _gol. Dosto1evs1!J, _Tur~he~uev. che impedito da un'anda· delle « Effusioni di un mo- te del surrealismo. II cenno Qui la congemahtà st nv~la tura narrativa eccessiva- naco amante dell'arte'° e del- del Tecchi a tale riguardo ben oltre le accertate 17:1. mente lenta rimane oramai le « Fantasie sull'Arte» per contiene forse un lampo di fluenze del tedesco su parti- materia per gli st udiosi. Bonaventura. Tecehi la immediatezza sentimentale divinazione. La sfortuna. o colari creazi?ni dei russ~: ~e Molto diverso « Catastro· . . . . che è caratteristica sia del il mancato o imperfetto rico- forze demomache e il pnnc1- phe a n d Imagination Jl Quel.la c~e fu l_a tormen- ptut~osto, d1s<;ute yolentlen e Wackenroder che dello Hoff- nascimento dell'opera di pio del Male c~e s'introduco- (Longmans edit. Londonl tata vita d1. E. 'I .. ~· Ho~- f~ discutere 1 s~ot pers_on~g:- mann. palpitanti entrambi Hoffmann dipesero probabil;- no nella vita _dun uomo e lo di John McCormick un a- mann semb1a esse1_s1 conti- g1 e s~pratt~tto 1~er~p1on1~ 1• per l'arte J:l:enuina. sia essa mente da questo: che egli, annlent~no, (11 SCl;ndm_ann e mericano appartenente a nuata nella ~orte ?elle sue 1~ cui cons1de:az1on1 e cn- poetica O figurativa O musi- pure ammanendo le sto'rie di lo Unhetmhche Geist d1 Hoff- ~~el~;it1~fosv~tu~~f:~it~:~ g~:~~-:~-~~~n 1 ~:·e~u~~~ 0 i/rrf~= ~~hfv; 0 ~fn~e~tl~ernsi~~-~~~; ~~ 1:· c~-~n~ ~ot~e~a:f~t~':n~~ :reet~~i~ ~~sit:g~~ s~ofi1e~~= ~;o~: i! ~ 1 an~?s~~t~~~1t Elt per la serietà, l'impegno e r~ uno spu:n~to se lo Si gn~- conti dlstrnti ~er ott~ parti, tica. La mag.eior fonte poe- ri. ~el primo Ott?cento. era stri ~et Dt~volo e il pittore le possibilità materiali tan- dica esteno1mente d~l. n- c_he potreb~e10 e~se1e otto tica dello Hoffmann era pe- spmtualmente già lontano gogoha~o: 1 1 Kater Murr e to devono le lettere anglo· ~rallo che ce ne Ias_c1a1ono giornate sull esempio del be- alt d t d' lu'• . 1 da essi: tanto lontano da po- il Medg1, e così via). Per Do– sassoni del nostro tempo. 1 suoi conten_-iporane1 o d~ came!·one. ma ~olta~to in t~-:- ~ 0 ;3 0 d~f 1; 0 fan~si;·n~n s~~ tersi congiungere (oltre la pa- stojevsk}j vi è ~ddirittura u!l Il ,gt·osso volume, del Mc quello c~e d1 sé _fece egli ma ?1 ll!u.Si~a .51lasci~ andai e ventò mai una costruzione rentesi _ che parve un pro- parallelismo etico tra la v1- Cormick risponde più di stesso. ~1venuto. po~ popola- a d1squ1smom relativamente estetica da tratte.re come una gresso e non lo fu _ del cenda di e Delitto e castigo» quello di Ian Watt a quanto re e, 7:111lleyolte nprO?,otto, profonde. come avviene _ep- predisposta arena di espres- positivismo) ai moderni Jn- e quella <;Ie_gli« Elisiri ». E .il ~lt~nit;:ggdiic:~i~d1 rir~: c~n _g1tngc~~~t!:1a~cai~ ~rl~ punto n~lla conversazion~ sioni letterarie. La folla dl dagatorl dei problemi psico- fondo sp1ri!uale. è uno: sia ~ ~tda . , P sulla musica sacra. In fatto d1 fantasmi di personaggi e di logici Più profondi e intri- nella sepionica ricerca d! una ~~~~o P!~~~:n;u/~~~~:rid~ irti e scomposti e la bocca letteratura sa giudicare della eventi che gli sgorgava dal catl Penso che un parallelo comunicazione col mondo da Jane Austen, Dickens. iineare dalle! labbra t~rrte costruzione e dei pregi e de- 't:ervello e dal cuore era cosi fatt~ dal Tecchl tra Hoff~ «reale» delle apparizioni ul– Thackeray e Trollope esso ~itaurnc~-~~~Titi~~a oanc 1 h: ~~ meriti estetici di .un ra~con- inti~1amente sua c~e egli ne m~nn e: Kafka d~~ebbe riu- t~~inoli~~p~~sd~nsl~!llc~:i n~lsi discute prendendo posizio- musicista completo autore lo. ma non è mai erudito, e sentiva I~ realtà. E 11 suo pro- sc1re d1 notevole mi:eresse. . 1 . . ; 1 d d ne la narrativa inglese ed esecutore maestrÒ d· cap~ tanto meno. filosofo, alme.no blema. che è anche la sua Il consenso dei fra.noesi. psico o.1oc1 a. t;C?rm• ·<l°nb.e americana di ieri e di oggi. pella intr1so di mel6dia e come e_nunciatore ~i princ1pi or!ginalit~. era questo: sco- per i quali Madame de S~el forgd lf tragici~a formi t 1 - Per McConnick il romanzo di rit'm fin nel midollo delle assoluti. anche se 11suo pro- pnre le vie effettive. se pure aveva scoperto la Germama, e e a , gran e narra iva non è affattò moribondo e ossa. eo disegnatore efftcaoe blema fondam ~nta.le è di na- inaff~rrabil\, per le Quali la fu considerevole. ma pii?, far- russa dell Ottocento. neanche ammalato, esso se- e pittore e. Sopra-ttutto. scrit- tura, come s1 dice adesso, poesia raggiunge questa real- male. forse. che sostanziale. I CARLO PICCIDO gue la curva degli eventi tare gagliardo. E vorremmo ,-----------------------------------------, essendo più di ogni altra dire scl'ittore più che· letLe– manifestazione dello spirito rato. distinguendo tra _gJiìm– ~~fic~d~f l~mr;f.rale ed ar pulsi naturnli. istintivi. del <, Catastrophe and !magi- ~!~~~~ 01!t e1fe rg:fco~~~stft~ nation >> discute autori ame- re di prose. ricani come Faulkner, Scott Comparso. anzi piombato Fitz.gerald, Hemingway, d'improvviso come romantl– Trilling, Thomas Wolfe. co in un mondo romantico John O'Hara. Steinbeck ed forse già troppo maturo, egli anche ai più giovani. Fra ebbe qualche consenso inl– gli inglesi Evelyn Waugh. ziale. ma subi poi censure Graham Greene, Christo- e biasimo aperto dagli stes– pher Isherwood, Joyce Ca· si campioni del movimento. e ry, Anthony Powell, Aldous flnanco da Tieck che era st.a– Huxley. Leslie Hartley e to, da principio, il suo mae– naturalmente quelli della stro ed autore. Goethe pol, generaz.ione precedente ed che da Weimar pronunciava anche qualche nuovo venu- giudizi ai quali dava gran to come Angus Wilson, Iris peso la sua autorità immen– Murdoch, William Sansom, sa e che era peraltro a:,sai Kingsley Amis. Non vi è spesso indulgente, e lodava bisogno di condividere tut- giovani ed anziani e rappre– te le opinioni di McConnick sentava nel suo teatro ,1 più per riconoscne l'interesse discutibile Kotzebue e W ~r– del suo studio, sul quale ner. ripudiò senza ambagl avt-emo occasione di ritor- l'arte fantasiosa di H.offmann. nare altra volta. Senza en- La Germani.a. insomma. gli ~r:rev~1~!aitio~ti!f ati:1:va~ fu sostanzialmente avversa e soltanto segnalare il volu- parve poi dimenticarsi di lui me e cogline anche in que· nel più avanzato e tardo Ot- sto caso la differenza del- ~,;;:t~~ c~';?aen;i~ n~~:e s~~li l'atteggiamento inglese o era stato. tuttavia. compreso }~~~i!sealia q~~l~atiZ~t.roAt più e meglio che (n patria. teggiamento che poi fatal· Sul finir(:: di quel secolo, e mente si ripercuote sui ro- nei primi anni del nuovo. manzieri stessi costretti l'interesse per Questo autore troppo spesso da noi a tra· sembrò ridestarsi un po' dap-' varsi contro corrente od a oertulto, ma fu, in genere, creare le loro opere in un un interesse più psicologico clima dì aMoluta. ìndifife. che stol'ico-letlerario. Anda- renza. va da Lombroso e. Freud e GIACOMO ANTONINl d~u~r~~~~~li/ e ~e1f~c~tfv~;~ zioni di quello spirito stram– ANGELO BARILE presenta: poesie.di Domenico Astengo Mi vengono in mente certe parate di Riijce chè son forse una remora alla presentazione di un gi9va.ne, anzi neL mio caso di un giovanissimo: « Ma i versi s!gt?.ifìcano cosi poco quando li Si scri've in troppo giovine etd. Bisognerebbe avere la' forza di aspet;aTe. Perch.è i versi non sono sentimenti. Di questi, si giunge rapidi a un precoce possesso, I versi sono esperienze ... >>. Giusto. Però le espeTienze non hanno tutte la stessa etd, nè per tur.ti . la stessa dwrata. Domenico Astengo ha forse vent'anni, frequenta il primo anno di legge e come studente fa la spola tra Savona e Genova su quei « treni freschi del mattino >> che poi ritornano la sera carichi di operai, di im– piegati e di noia. Un ragazzo alta e scioUo, sensibile, moderatamente sporttvo, e aperto agli inviti deHa sua età., che pe7 Lui sono anche più facili e frequ.enti perchè H suo nome è un bel nome nella tmdizlone e nella vita della sua cittd. Ma questo che sarebbe, di pieno di.-ritto, il suo tempo felice - felice dei suoi stessi dbbandoni e deUe sue inquietudini - è stato coni.e folgorata dalla morte improvvisa del Pad7e an- cara giovane, quando egli sui banchi del Hceo coni– poneva i p7imi timidi versi. Una feTita che lo ha aperto a un dolore, a un'esperienza più grave dei il mutevole colore delle rame è stato un grido folto di ricordi. Non manca che la neve, cadeva anche Stù mare il ,,giorno the moristi, e questi cieli bassi di dicembre sono nubva premessa di sgomento. La casa si prepara come a un rito con le buie preghiere della madre. Gli occhi ridenti di Marila sono quelli dei bimbi in chiesa le domeniche di festa. Padre, tu torni ;:i, morire stanotte e nel tuo paese di Piemonte dietro i capanni salteranno le lepri. Visita alla terra Coi cani ho fatto presto amicizia sull'aia dei cc Tetti Grandi >>. Rotolano nella mota la noia della stagione morta. Sono caduti i filari dei gelsi: il grano è un immenso cielo verde che matura alle fumate di nebbia. GALLERIA DI /i>()ETI bo. Si continuava cosi so– stanzialmente. Quella ir:i.coi:n- suoi anni. I pioppi son cresciuti dall'Wtima volta. Anche la betulla bianca Questo primato è dovuto oltre alla sua da due secoli e mez.z.b quasi inesauribile fecondilà alla costante se– rietà colla quale la narra· tiva come forma d'arte let– teraria è stata avvicinata tanto dai creatori stessi quanto dai commentatori e critici. Potrebbe valere per tutti l'esempio di Anthony Trollope, oggi giustamente considerato uno dei mae– stri del romanzo ottocente– sco. che si riteneva indegno di essere chiamato un arti– sta per l'alta concezione che aveva della narrativa co– me forma d'arte. Ed al lato opposto Henry James che ha consacrato la vita intera con uno scrupolo ed una serietà ammirabili alla creazione di un:opera che conta fra i monumenti del romanzo moderno. Perchè - ed è una circo~tanza sulla quale non si è forse mai abbastanza insistito - considerato nelle sue e– spressioni più alte e defini– tive, « Guerra e Pace». « La Comédie Humaine >>. « I Promessi Sposi ». « I Fratelli Karamazov >>. ,e Va– nity Fair >>. <e Le Rouge et le Noir>>. ,< Great Expecta– tions >>, « L'Education Sen– timentale )l, « Barchester Towers » il romanzo è non soltanto una vocazione ma anche una rinuncia. * prensione che aveva cltcon- NE I VERSIDIEBE PALAZZESCHI fgli\~~t1;1l~f:;PJ:1i~ IL pensiero del padre morto (uno dei motivi sempre Ticonenti nella nostra migliore poesia) nei versi del ha nidi di passeri. Una rinuncia perchè esi– I1.e non tanto un breve pe– riodo di illuminata ispira– zione quanto una costante e lunga attenzione un la– voro assi'duo a volte ingra– to senza che alla fine Jo possano venire ad allietare quei brillanti folgoranti successi che una volta arri– devano ai poeti ed oggi possono ancora coronare la fatica di un commediogra– fo. Le srand1 tirature. la rapida celebrità mondiale sono l'effetto di uno scan– dalo o di una lotteria. Im· prevldibili come nel caso di Françoise Sagf!n. che per gli ultimi anni ne è uno dei più tipici esempi, esse sono sempre dovute a circostanze accessorie, estranee cioè al· la natura dell'opera stessa. Esse non vanno necessa– riamente considerate • un sintomo negativo ma non possonp in alcun modo pe– sare sulla bilancia di una valutazione e sono da e– scludersi come calcolo pre– ventivo di chi animato da un demone interiore lavora ad un romanzo. folla di ascoltatori ammirati. • d • • Soltanto adesso. o da non racchiuso il dehcatosegreto I vivere E::t;f;l~:~Ji~:rg1:f~~~ * ;r i :o~~n il~t~\~ st~~~i, peol~! Nella tenerezza per le cose è la rivelazione di un mondo sen- sibile e poetico, come semp\!"e più raramente è dato d'incontrare * d·i ELIQ /<'ILll 1 P() ,,ccnocc,, Non abbondano, nella col- La poesia, per lei, credo sia lana di «Galleria» diretta il più autentico segreto. da Leonardo Sciascia. i nomi Una poesia di richiami, di femminili. nè in altre colla- ricordi. legata a immagini e ne di poesia sembrano andar sensazioni rimaste a vivere diversamente le cose. dentro, in cordialità con la Sui ventisei «quaderni• vita. finora pubblicati (con minore Nella poesia di Ebe Palaz– intensità in questi ultimi z~.sch~le ~arole hanno la ~r_a~ mesil figurano soltanto le t1a di afflor~re come br1v1d. raccolte di Iole Tognelli (Due o come s~uai do fuggevol: ~o– passi _nell_'a~ima) e Bi~gia ~!} 0 ci~~~~e a( 0 J~· là~lt~r/et 1 bceo Marnih (~t~~a. creatu:a viva), della vita stessa. alle ~uah ~ e ora aggiunta ~ Il titolo delle sue poesie è ventisettesima :- quella d! già in chiave di tali sugge– Ebe Palazzesch1: Segreto dt ~ite suggestioni: paTole sot– vivere. to la luna, il canto deU'albe- Così. alla gioia e al corag~ ro gTigio, una pardenia bian– ,e:io di Penna e Parronchi, ca, breve stagione, accordi, questo segreto viene ad alll- fu.pgevole sera. ecc. nearsi in attesa. chissà, di Sensazioni ad alto livello. quali altri aspetti - poeti~i liberatrici del « peso di vive– o impotetici - del nostro v:- re» e quasi «allarmi » del vere Quotidiano. cuore. dell'intelligenza. degli e A mia madre che m'in- affetti. della memoria. del se.,.nò la ooesia nella sua gusto. sc~ola di CelaJba, è la deli- Si notino i versi di « Pra– cata dedica che apre il li- to reciso». dove la tenerezza bretto di Ebe Palazzeschi. ~~r ~~n~~s!e~sitw: 1 :z~~~~lc~'. E quelli di e Confine del mondo »: « Si ritrassero i ca– valli - indietro d'un balzo - l'onore del vuoto immane - l'ansia deti'infinito - nel- l acuto nitTito. - Il sole die– tro di noi - fiammeggiante ci sospingeva - con la sua grande Luce, - la linea al– l'orizzonte - dincmzi ci cade– va. - Eravamo ai confini det mondo. - Su La Tipa al– tissima - lanciati noi stessi - coi nostri cavalli - var– cammo i confini del mondo - solo un attimo di là, - un çoJfio immenso - mozzava il respiro - vorticosamente - i coTpi dis,sotveva - in atomi di luce. - S'impen– narnno i cavaUi - nitrendo come folti - nel balzo s1 valsero fuggendo, - ritor– nammo net mondo». E' in questa delicatezza d: toni che Ebe Palazzeschi r!n– viene il proprio segreto dl vi• v·ere, e un sej(l'eto di poesia anche, racchiuso nella modu– lata ricerca di accenti, paro– le e immagini che più si con. fanno a un simile canto. in cui memoria e fantasia van– '10 volentieri a braccetto. Come il sentimento dello infinito. dell'eterno. e la ca– ducità dei nostro respiro. Co– me la vita e la morte. Un verso delicato può a volte racchiudere un segreto di vita: il congegno più de– :caf0 f'he esista. novità e fatte scoperte 1e :iuali iioveranno forse a da- re il posto _giusto a questa ancora malferma. eppure po– tente, figura di narratore te– desco. Ed è uscita di recente Casini ed. 1957) una edizio- 'le completa dei « Serapions– brueder » {I fedeli di San Se– oìone) traduz. di Rosina Soaì– ni) di millecentoventi pagi. ne, elegante. anzi addirittu- ra lussuosa. con una bella ·ntroduzione nella quale Bo- ,. naventura Tecohi. in venti limpide pagine. riesce a dir- ci quasi tutto ciò che oggi mporta sapere dello scritto- re tedesco. e v:eramente co– ~lie l'essenza dell'arte di lui iistricandola dal groviglio ·falle innumerevoli liane ge– nerate dal suo imoeto esu– berante. Per di più il Tee– chi ci promette. come egli dice, un suo prossimo « li– bretto » su Hoffmann. e si ouò credere che. con esso. la !nterpretazione storico-lette– !'aria del singolarissimo auto- re farà un notevole. e forse Jeflnitivo. passo innanzi. I Serapionidl o. secondo la ,ersione della Spaìni. i « Fe– deli di San Serapione ». si orestano. del resto. mirabil– mente - e il Tecchi lo nota - a darci un'idea del parti– colare romanticismo hofl'– manniano. cosi diverso nella sua essenza dal più caratte– ristico romanticismo tedesco >ia da Quello, quasi· sistema– tico, della Scuola di Jena, che dal secondo. più libero, dei Brentano. e dai derivati dell'uno e dell'altro. · giovane Astengo è accorato colloq_uio. ricerca di una p7esenza ancora fisica nel vuoto della casa e nel lutto dei familiaTi. Ma specialmente, e con vivezza, nel ricoTdo dei lu1Ìghi soggiorni in campagna, degli autunni passati insieme ai « TetH grandi )), in quella terra moMegalese tra- le Langhe e le Alpi, dal.la quale a noi liguri di questa riviera viene giù dal cri~ nale dei nostri monti it respiro laTgo ed agreste del vicino Piemonte. E' in quel paesaggio ancora antico che meglio si muove la poesia di questa novizio. Naturalmente, con la sua età essa dichiara da sè te · sue incertezze e le sue reminiscenze. Ma. anche la gentilezza delle sue luct. Forse per questo giovane la poesia non è soltanto il c9Zore dt un matti.no di primavera. ANGELO BARILE Tu t01•ne1•ai padre Tu tornerai Padre una sera come questa. I bimbi dopo cena stanno rubando attimi di luce nei loro giuochi fatti solo di grida come rondini. E' l'ora in cui ci pesa il silenzio e il buio s'affanna di ricordi, mentre gli occhi si colorano d'attesa. Ognuno ha un pensiero dolce come le nuvole bianche della notte. Siederai ancora sul balcone, con la bambina sciolta in un sonno fresco, a parlarmi di strade strette tra gli ulivi da salire adagio con un'erba tra le labbra. Fuori i bimbi, quieti. avran fatto cerchio attorno ad una lucciola. Primo annive1·sa1·io Padre, nome che mi muore in bocca se lo sguardo ti cerca. inutile. nel vano di una porta. Crudeli le stagioni hanno scandito il tempo del dolore, Mastico la pannocchia di meliga arrostita, brucio la gola col gusto acerbo del vino fresco dell'anno, e Cecco dice (e Somigli a tuo padre >>. Vent'anni I nostri teneri amori fioriscono sul fiume. dove ci spingono le nuvole rosse della sera e le molli ventate di scirocco. Dolce è l'amore tra gli ultimi voli dei gabbiani Su questa terra di zingari. Tremano di colpa gli occhi' nell'arsura çlel greto e il sangue si spaura al singhiozzo remoto di una rana. Ma freme di luci la notte e si risale la proda, adagio, ferendoci le mani; e il viale ci ringhiotte nel suo cuore d'ombra di nuovo l'uno all'altra ignoti. Fennatevi tt·eni /i·esclii del ninttino Treni freschi del mattino che ci .strappate ai sonni della prima lu.,ce. fermatevi t~a gli orti aspri alla tramontana. (Sognano ancora i compagni avvolti nel vento che irrompe dai finestrini aperti). Finita è la mia folle corsa, ora gli occhi mi bruciano di colpa. Dopo tanta sete sono deserto e muto. Fermatevi treni freschi del mattino. che io ritrovi la mia voce di fanciullo, confusa, a festa, tra le grida degli uomini in piazza, sotto la giovane luna. DOMENICO ASTENGO Cose ovvie in Francia o in Inghilterra, che è per eccellenza il paese del ro– manzo, esse lo sono molto meno da noi dove malgra– do e( I Promessi Sposi >>. << Le Memorie di un Italia– no» « I Vinti». (< I Vice– ré>>.' D'Annunzio, Fogazza– ro, Matilde Serao e De Marchi alla fine dell'Otto– cento e tanti altri nel pri· mo quarto del nostro se– c.olo la narrativa è rima– sta fino a poco tempo fa nella considerazione gene• raie un po' una Cenerento– la letteraria. Ed era pur vero fino a tre decenni fa malgrado alcune sple".1dide eccezioni che lo scrittore italiano in genere si sentiva poco portato al romanzo, Nella stessa Celalba (quan- come sempre più raramente ta poesia è già nel nome di è dato d'incontrare: e Passò questo paese dell'alta Um- la falce sul giovine prato - bria) Ebe Palazzeschi è nata. strisciando recise - (enern a Firenze ha studiato Lette- l'erba, 7anuncoli gialli. Dai re e a Ro111a si è laureata nidi svolava l'allodola - in Pubblica racconti e novelle qridi, alta su steli recisi. - su riviste e giornali, e que- E n vento - aUa perduta sto suo Segreto di vivere è la carezza dell'erba - in quel orima raccolta di poesie. che voto - tra ie morbide piu– racchiude, tra le altre qua- me s'alzava, - a tTasvolare lità. semplicità e modestia. La terra». ELIO F. ACCROCCA Lo Hoffmann ragiona o, '------------------------------.,------------1 \

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