la Fiera Letteraria - XII - n. 4 - 27 gennaio 1957

Un'Immagine di via.gglo di Bellonci a Locarno Un giorno lontano * di ALBERTO MORA. VIA. Mi piace ricordare un giorno lontano ormai in cui incontrai Goffredo Bellonci in autobus, ern il 1929. Bellonci era giudice nel premio dei librai, insieme con Maria Bellonci, e mi disse che tra il mucchio dei libri concorrenti sua moglie aveva notato il mio romanzo Gti Indifferenti e l'aveva letto e gli aveva detto di leggerlo e lui adesso mi diceva che il libro gli era piaciuto e desiderava scriverne sul suo gior– nale. Sono passati più di cinque lustri da quel giorno ma quel ricordo è ancora vivo nella mia memoria per la cordialità e la simpatia che Bellonci, tra tanti critici che allora mi accolsero con diffidenza, mi di– mostrò in quell'occasione. Goffredo Bellonci ha ac– compagnato gran parte della nostra letteratura con la stessa urbana cordiàlità e simpatia. Molti scrittori italiani, ne sono certo, potrebbero raccontare un simile aneddoto sui loro rapporti con Goffredo Bel– lonci. La critica italiana ha in Bellonci un raro esem– plare di una razza quasi estinta: quello di un critico che accoppia l'acutezza e comprensione del giudizio con la sii:norilità e la cortesia di una civiltà lette– raria ormai di altri tempi. La benemerenze di Gof– fredo Bellonci nei confronti d,ella nostta letteratura oltrepassano dunque quelli del critico; attraverso la sua attività giornalistica e saggist(ca e il premio Strega e cento altre occasioni egli ha preservato e mantenuto nella nostra comunità letteraria un tono insolito. e sociale•, aperto e cordiale, favorevole a tutti gli ingegni e a tutti gli esperimenti. ALBERTO MORA VIA LA FIERA LETTERARIA Pa~ 5 RIESCE A TROVARE S MP uno spiragliodi luce e di vi a * Realizza queì.l'!deaie figura secondo cui "l'eredità classica significa per l'estetica quel 'arte sublime che ritrae interamente l'uomo, l'uomo totale nella totalità del mondo socwle,, * di CJAllLO BER.NARI Appunti per un ritratto * di MARIA BELLON{)I

RkJQdWJsaXNoZXIy