la Fiera Letteraria - XI - n. 51 - 23 dicembre 1956

Pag. ~ GALLERIA DEI POETJ * LUCI DELLA MIA SERA S'illumina di nuova * poesia la * voce di Sibilla Aleramo di ELIO FILIPPO .ACCROCCA Da quanti anni Sibilla ha sione ma! disgiunte da quel- mutarsi in lievito di umani scoperto il consenso della l'in·ompente esaltazione che sentimenti, in potenza d'amo– propria anima - quand'anche riscatta fin lo strato oiù im- re rivolta a!la intera gente soggiogata da vicende e vi- pervio dell'oratoria. umana tesa a un domani sen– sioni molteplici - alla Terra? Alcune poesiè di Luc, del- za eccidi e senza odio; !a poe– Tanto splende netta luce di la mia_ sera, specialmente del- sia di Sibilla doveva trarre certi mattini - con le sue la prima parte (e Accorata da tale suo precisato fervore rose e con i suoi cip,-essi - gloria•, • Se dono. vita, tu una più autentica partecipa– la Terra o col suo grano e i sei •, • Plaghe <iel mondo • zione alla speranza degli uo– s1.toi ulivi. .. che l'anima, p1.Lr • Dolcezza d'aura nella sospe_ mini. alla loro fede in una non interro17ata, - •Si• ri- sa sera•) trovano l'ideale raggiungibile stagione di uma– sponde, •si• alla Terra, - contrappunto nelle note pa- na fraternità • su ouesta no– a!la indifferente Terra •Sì• gine del Diario (1940-1944). cui stra terra alfine degna - del - s'anche dovessero tra un erano affidati confessioni e grano dell'ulivo della rosa•· attimo i cieli - oscurarsi e !e ricordi di vita. riflessioni • La speranza di Sibilla si rose a i cipressi, - o più gra- speranze, quasi a sciogliere esterna nel canto che dà ]u– ve farsi la fatica de! vivere in canto di tenero rivo la ce ai suoi ancor vividi e pre– - e più eroico ancora il re- • piena di vita > da cui le!. ziosi anni di poesia, una lu– spiro, - • Sì • soggiogata ri– sponde l'anima alla Terra, - tanto splende nella !1.tce di certi mattini, - bella sovra ogni cosa e speranza umana I versi di tale consenso aperto e 3pontaneo, ricco di fiduciosa speranza (ecco un segno sempre ritornante nel– la voce di questa nostra scrit– trice: la fiducia nella vita) ap!fartengono alla raccolta del 1$35. E n'ha attraversate di vi– cende la vita di Sibilla Ale– ramo, quella vita le cui !date, ultime e remote, le danzano. in cuore quest'anno: Ottan– t'anni ottant'anni gremiti e grevi - vicende e visioni vi– cende e visioni - benigna di doti !a natura - e tragica sin da!la fanciu!lezza !a sorte - e i doni sanitd beliezza inge– gno onestd - in straziante contesa con i crudi eventi - mortificate passioni spietate ferite desolate solitudini - ma l'arco de!la fronte è pur sempre !'uguale ... Non è minimamente muta– to l'arco della bella fronte, nè l'espressione sul viso lim– pida nel profilo che fu già di modello. Ma qui l'arco del– la fronte sta a indicare me– glio d'ogni altro quel fidu– cioso offrirsi della sua voce, • dal tempo dell'impetuosa fanciullezza - a questa rico– noscente ultima mia sera • cioè sino alla poesia dell'apri– le di quest'anno che chiude la nuova raccolta (Luci della mia sera, Editori Riuniti) la quale si aggiunge alle già ce– lebri di Momenti e di Si a!la terra, di Poesie e di Aiutate- Sibilla Aleramo mi a dire Sibilla 1942 temeva d'esser U)l lungo arco di attività sommersa ' poetica che ha__visto Sibilla Nella p~g!na di diario del ~~are attrave,so I non fa~ 2 luglio 1942, annotava: e Ier– c1h, anche se vistosi, fuochi h detto· amare l'avve- de] nostro mezzo secolo Jet- sera O · . terario • senza scottarsi • co- ~tre. Perchè, ecco, io che tut– m dice Salmi nella nota di ti han .sempre .reduto ~na ce che dà alimento all'intra– montabile fiducia che· gli uo– mini hanno nella vita. ELIO F. ACCROCCA Arturo Tofanelli _e . . - grande mnamorata della vita, p1efaz1one. al recente hbro. n rh mai amata invece r·i·"'evuto a,l Qu1·1·1·11ale L ' estetismo dannunziano no . 0 , , "-' non la trattenne nelle sue la vita. se non ne! futuro •· • sontuose oaludi >. nè il sue- Penso sia d<! additarsi in cessivo Jiricismo e frammen- questa prospettiva ne! tempo tismo la irretirono nei e la- la for~a che ha_ s~mpre sor~ birinti di un'arte composta e retto 11 canto di S1b1lla. anzi riflessa •. quanto mai estra- il suo. desiderio di .canto. la: nea alla sua naturale e ca- tente ID lei pur nei momenti ratteréstica effusione autobio- del più tragico destino,, quan- graflca. do sperare pareva foiba. li Presidente della Repub– blica Giovanni Gronchi ha ri– cevuto al Quirinale Arturo Tofanelli, direttore del setti– manale Tempo, che gli ha fatto omaggio della prima co– pia de! singolarissimo • Do– cumentario di Tempo•: Il 1956 ne! mondo: Libertd e Violenze. Il • Documentario di • Diario apoena romanzato Anche allora, in quegli an– Vna donna, diari le sue liri- ni ormai affidati alle pieghe r.he, diari le cronache dei suoi delle sue quoti'diane confes– incontri (Andando e stando> sioni, i più drammatici forse Tempo•, che registra in un diario naturalmente il suo trascorsi nella • soffitta • di avvincente fototesto gli av– diario • ha detto il più per- via Margutta. in lei affiora- venimenti dell'anno, politici soicuo dei suoi critici, Giaco- vano • cose di bellezza cose sociali artistici di cronaca mo Deben~detti_, ed ~ a1;1esto di st;azio cose di 1;1istero_• e di ;arietà, è 'ormai giunto element?, 1ofatti, tra _1pm di- che s anda".ano sc10glte!)do in alla sua settima edizione stmgu1b1h nella noes1a di S1- nuova pass10ne d1 poesia, ov- . . . billa: l'a'desione al nodo dia- vero in poesia suscitata da e di anno m anno ottiene un ristico nel quale si rinvengono nuova passione. successo sempre più clamo- sincerità e forza di confes- La quale doveva alfine tra- roso. I.:A FIERA LETTERARI~ Domenica 23 dicenil:ire 1956 DUE POESIE di BrunelloRondi * .llll IIADRE L'erba che dalla terra s1 sprigiona, come diffusa luce non verrà da lontano per il tuo cuore nè gli alberi staranno aperti nell'azzurro senza il tuo pensiero, madre, che vigili col trepido amore la diffusione delle pioggie e il sonno dei tuoi figli, la lor pace di semi e l'alzarsi laborioso dentro gli anni. l'ardente mol tipUcarsi dei pensieri e la giusta ricompensa, l"amor degli altri. E le creatme dei tuoi figli come un ·eco di te stessa sempre più lontana ascolti, diffusa dentro un'aria del futuro che ii sfugge, sempre nuova e desta sempre più ricca dell'andar del secolo alle sue foci. Ma non ~nvida od ansiosa o sapendo d'appassire. rimani come il principio d'una favola o, certa più dei venuti che di te stessa, d'una ferma storia. E su te mi raccolgo - che guardi all'orizzonte sempre i calmo venir dei raggi del sole giustiziere e li segui spostando la tua sedia - con tutti i mei pensieri, (po. ati in una carità dell'essere come quando prendevo il tuo latte e miei piedi uniti ul tuo grembo si muovevano, mio mondo. PER tl.lA IIADRE Madre mia che principi nel sapere dell'alba !I giorno dei tuoi figli e val trafficando nella ca a addormentata spartissi l'ombra o nel rossore come di vendemmia del mattino riponi i gravi grappoli del nostro intimo vivere; nel quadrante giu to le sfere e giù per l'aria vuota del mattino il foglietto antico del calende.rio. Madre che popoli d'aria azzurra la casa e metti il sole e il pane che vien dal forno accanto al nostro rientrare sulla terra. madre che vai con passo di danza in incredibile veste di povertà nello spazio che noi visiteremc, appena apendo ch'è la casa e pronti ad abbandonarla, o spargi il fuoco armonioso sul fornello muli l'acqua nelle boccie e con le mani liscie più che con il ferro tocchi il vestito che nel giorno già pieno di luce indosseremo: ricordati conYerrà empre al cuore che cerca a ritroso nel tempo la perfezion d'amore da cui nasce e la sorgente umana che ci ha vestiti di carne e soprattutto d'innocente anima: tu sei più_ che la memoria, origine mia dalla terra e dal tempo. e ·quando questo ~onda che ci ributta penso che se da tanta profusion d'amore vedv e di caldo agio nasciamo una patria ci attende d'identica armonia che al ricordo, genitrice come te. acuta trasale. e a guadagnarla imparo senza scordare il suolo della terra, o benede:ta fra le donne. e il tuo dolce camminare. BRUNELLO RO~DI LE PRDffl DELLA LIBRERIA. * I NUOVI RACCONTJ di Pia d'Alessandria * Si potrebbe dire trepidamente allusiva, se appunto il segno distintivo di una sicura vocazione non fosse la coscienza di quella sensitività, e dell'esigenza a narrarla * di PEll.Dl,\'_lil'DO J/IRDIA Dopo due romanzi, Favola tlzzarla, e Ci sembra appun- narrativa sempre più concre- • Citta Morta•· Isolati dagli proibita e Autunno con le ra- to che lo sforzo costante de!- ta, depurata da abbandoni e altri della carovana essi si gazze apparsi a distanza di La d'Alessandria sia stato da implicazioni memorialisti- ritrovano di not~e tra i r~– atcuni anni l'uno daL!'altro e sempre qp.ello di Liberarsi del- che e polemiche nel senso di den,_ ab~andonat, al !oro s,– quindi, in certo senso indici le scorie di una siffatta mi- quella polemica • femminile • lenz_to: e forse la stessa Ot· di un processo di maturazio- tizzazione. Ci soccorre a que- di cui si diceva .. M!' ne\ tem- sessione delle cose morte, !_o ne nel suo mondo e nel suo sto proposito ~n _librettp d! po stesso la scrutnce_ c, sem-,stesso te-rro_re, della solttud 1 - stUe, Pia d'Alessandria pub- versi che la scrittrice ha dato l>ra accentuare con p,e~a _co- n!! a ge\tar!i I un~ nel_!e br'.1c– blicati in questi giorni presso alle stampe quest'anno Sosta cienza delle sue poss1b1litd c!a dell altra, cos,cche es~• si , . . su! fiume (Bardi edit. - Roma, quella sua attitudine alla pe- ntrovano ~! ."!attino. leq!lt, da l editore Salvatore Sciascia 1956) nel quale una tale espe- netrazione psicologico-lirica una compltetta che e PtU for– (che pur ~el!a L_ontana Ca\: r!enza ci appare tutta lirica- nel più vivo dei sentimenti te della loro stessa consap~– tamsset~a e. r_ni:sc,to a dar v, mente assorbita proprio lad- delle sue- creature. La d' Ales- volezza. Avr~mo forse des,– ta a. un: attiv,ta tutt'altro eh~ dove i! limite della tensione sandria tende sempre a co- derato .una ~more insis~enza provmcia_!e e soprattutto assai sembrava doverla consegnare struire sulla realtà della vi- su cern effetti psicologici del. bene onentata nel campo alla sua indifesa e fodifen- ta d'ogni giorno un clima di Le ultime pagine; ma tutta la culturale e in quello de!la !et- dib!!e irrazionalità. Tornando fervida e per nulla artificio- parte centrale. del racconto teratura cr~ativa) 1.Lnvolume a questi suoi nuovi racconti sa fantasia. Si legga il primo la notte nel!a citta morta, con di racconti, Inganno nella si può dire senz'altro che al- dei racconti di questa raccai- i suoi ing~nni. ~i p~ospettive n_otte,. alcunj ~ei quali recen: cuni di essi rappresentano ta, quella che reca !o stesso e con queUt sp1ntua!t ch_e E?Ua ttsstnii, altri invece, come s, davvero un momento assai titolo del volume, che narra crea tra ' due protagontst>. 81 Legge nella nota editoriale che interessante nella evoluzione l'incontro tra due giovani in svolge in ~na ~t"!osfe-ra ~,cca accompagna iL libro, coevi al di questa scrittrice verso una una gita • turistica • a una dt stra~rd~naria tn en•Ha. d1.Leprecedenti romanzi. Es- ___________________________ . M~ _direi che_ le molte pas- si erano acutamente imposta- s1b1ltta . che s, offrono alla ti sullo studio psico!ogico di LA SOCJETA'E LO SCRITTORE narratrice dalla sua viva _at- personaggi e di caratteri fem- t{tudme a creare un cltma · T I!' r · d' · nello stesso tempo reale e mm~ 1 , s~ ana ,s'. ' sensa- fantastico nel gioco nl'usìvo Z!om e di memorie talora !~- * dei sentimenti dei personag- ncamente, t_a!ora dramma ti- gi, si rivela maggiormente nel ptcamente riportate nella nar- I 11 d secondo racconto La bambina razione. Si notava dall'uno ''cape • ver 1• perduta. tutto tessuto su os- all'altro ~omanzo un impegno sessive sequenze di terrori e della scrittrice di liberarsi di '' di rammarichi suscita(j i:1 alcune scorie che sono forse una zitella . ddla sco7!1parza connesse, almeno alle origl- d 11 d d di 1.tna nipotina a lei affidato. ni, con ogni vocazione lette- e a e e a e Il z a ma un gioco tutto risolto in raria femminile: un certo ab- fantasia, condotto sino alle bandono all'onda degli affet- estreme possibilitd di ensio- tl, spesso complicata polemi- * ne. E così aggiungerei il be!- camente; direi quel tanto di, ~ssimo Un fatto di cronaca e letteratura dei sentimenti chel di"G•-GLJ.,,I .JJO Plli'J'RO',:J 1! non meno bello, se non al- nelle meno dota.te si tradu- u o - o -, tro per I.a sua forza di pene- ce in una cifra -rosea, mentre t~azione psicologica La oaz~ nelle autentiche vocazioni _ L'intelligenza attiva. quella che si manifesta alla zia_ del ~enerale. Raccon.t,, S1 com'è iL caso della d' Ales san- generalità lasciandole una indicazione qualsiasi. sem- puo ~ggiungere,. costruiti con dria, 0 di A !ba de Cespedes, bra sottostar,. ad una maledettissima legge di sco. espe:ienza o!ma, c<:msumata e 0 di Orsola Nemi, 0 di Lau- modità alla quale si sottraggono solo i pigri di persino ~are, ~er dire c~,n u:1a domia Bonann!, 0 di Lea spirito, i furbi e tutti i conformisti. L'individualità punta d, sorniona fum1stena. Quaretti, per fare i nomi che più puntigliosamente espressa, nell'uomo da conside. ci vengono primi alla memo- rarsi intelligPnte o sensibile. o dotato di intuiti di ria - assai spesso si riassor- varia natura, sembra qua i essere l'unico strumento be in que!la che è la tensia- attraverso cui è possibile non rimanere degli indivi- ne stessa di un narrare che dui separati dalla società. Saranno paradossi que- sempre coinvolge !'esperienza sti, ma è appunto nel paradosso di questo genere e stessa diretta o indiretta del- nelle contradizioni. più apparenti che reali, nelle !a scrittrice. scomodità delle antitesi. insomma. che l'intelligenza C'è insomma un dramma può manifestarsi e divenire utile, può non essere femminile che alimenta la fine a e stessa. ma motore di rapporti umani, di narrativa delle ,narratrici e umori correttivi ai conformismi in atto. che sempre o quasi sempre Conosciamo ormai attraverso le e perienze più consiste in una coscienza de!- dolorose del tempo in cui abbiamo vissuto che le la sensitività della donna, generalità più diffuse (per non parlare di masse) della sua impossibi!itd a li- tendono ad assoggettarsi a varie forme di conformi- berarsi di quel tanto di irra- smi; di conseguenza conosciamo anche le individua- zionale che comunque è il se- lità che si pongono più o meno solitarie a combat. gno di una particolare con- tere tali conformismi: ma che senso avrebbe avuto dizione umana. Quando un te-1 tutto ciò se rimanesse eterno contrasto? se non aves- ma siffatto è affrontato da un simo avuto anche modo di sapere. dalla realtà dei narratore non vi è alcuna dif- fatti, che eSiste un punto d'incontro il quale ci inse. fico!tà per quest'ùltimo di iso- gna che queste individualità solitarie e con iderate !ar!o e di studiarlo con per- fuori degli interessi generali. non sono poi così fuori fetta obiettivita, mentre una Mme sembra? Infatti, ad un certo punto sono le narratrice non potrd mai di- "ma se» tesse che rompono la prigionè sempre più staccarlo del tutto da se stes- angusta del loro conformismo. Come la rompono, per- sa cosicchè dal fondo de!la chè? Possiamo oggi dire che il momento in cui ciò narrazione risalirà sempre si realizza è il punto più alto delle soluzioni coJlet. qualcosa di autobiografico, tive degli uomini, ed è il punto stesso in cui sJ cioè una memoria costante- incontrano con le indicazioni della intelligenza indi- mente a!l1.tsiva. vidua]e. Lo abbiamo d to come a questo momento, Si potrebbe aggiungere tre- la collettività passa all'azione assieme a intellettuali pidamente allusiva, se ap- " studenti sentendosi sicura di volere la stessa co. punto il segno distintivo di sa, conseguita per vie di,·erse. ma realizzata per la 1.Lllasicura vocazione non fos- convergenza e l'incontro di queste de. se !a coscienza di quel!a sen- A favore di quanto è detto qui in principio, rifac. sitività, cioè da una parte la riamaci con la memoria alle e perienze più recenti coscienza di un'impossibilità e, per restare nel campo che meglio ci competa. agli a sfuggirlle, dall'altra l'esigell- scrittori. Vediamo: quegli scrittori i quali. per una za a narrarla, cioè a non mi- o per più ragioni qualsiasi si sono generalmente di- ------------------------------------------------:--------------------- mostrati conformi alle esigenze di una forza estra– La d'Alessandria conosce ùS– sat bene onnai non direi sol– tanto quelle che sono !e sue possibilità di resa stilistica e narrativa. ma riesce altresì a muoverne i fili sen.::a eccessi– vo sfor:o almello apparen– te. E questa è certo una con– dizione di grande vantaggio, se a !ungo andare non condu– cesse sulla strada della !ette– ratt1ra fine a se stessa. In ta. luni racconti (Forse Anna, forse Maria, Svolta pericolo– sa. Sera sul fiume) quella fu– misteria di cui si diceva non è più l'abile ponci! necessa– rio a dar luce a certe imma– gini e a certe atmosfere, ma denuncia un compiacimento de!le scrittrice; dove, al con– trario, tutta !'atmosfera degli Inganni, la ricca materia del– l'immagina:ione, l'illlricarsi e l'incrociarsi dei pensieri e delle memorie dei persona9- gi, fanno corpo con la narra– :ione stessa, si sviluppano in essa naturalmente e sen:::a sforzo, la d'A!essandria rao– giunge veramente una veritd e quel che più conta u!la ve– rità tutta sua. "Pro e contro" la critica realist • ica * saggi su Thomas Mann, uno dei contributo critito di prim'ordine Parlando delle «cadute» di Lukàcs, assai più può dirsi del critico, che anche in questi suoi interessi dominanti, approfondisce taluni aspetti dell'opera di cui tratta, fornendo un Si è tentati di domandarsi cosa pensi o,1?gi Lukàcs della tragedia del suo paese, sebbe– ne un evento di tale portata storica, di cosi gra,ve P.eso non solo politico ma anche cultura– le, legittimi, a nostro avviso, una domanda d1 questo geoere, tanto più m quanto rivolta a uno scrittore tra i più impe– gnati che s1 conoscano. Sarebbe però una troppo facile e torse grossolana ritorsione polemica. e non ce ne varremo. Man– tenendo il dibattito nell'ambito della teorica lukacsiana. non insisteremo troppo neppure sui nostri motivi di dissenso, che non sono pochi nè di poco mo– mento. e che abbiamo già avu– to occasione di chiarire. Sareb– be piuttosto interessante riper– correre P storicamente rico– struire la linea di sviluppo che approssimativamente da Bie– linsky a Cernyscevsld e Dobro– liuvov (Marx ed Engels ebbero. com'è noto. ad interessarsi solo marginalmente della posizione della letteratura e dell'arte. en– tro la weltanschauuna marxia– na) giunge fino a quest'ultimo e più maturo tentativo di teo– rizzazione marxista dell'arte, di enucleazione cioè di un'este– tica marxista dai principi ge– nerali del materialismo stori– co. For.uiscono una concreta possibilità di un raccordo sto– rico del genere, anche a un più vasto pubblico. due recenti vo– lumi che raccolgono gli scrittl orincipall di N.G. Cernyscev– sky (Arte e realtà, Editori Riu– niti) e di ~-A. Dobroluivov (Il * Gll.Nì\l GRAt\A regno delle tenebre e altri sao- che in sostanza, cosi come ri– gi, per lo stesso editore) sultano poste in questi scritti, Partendo da una revisione le soluzioni avanzate dall'auto– crltlca generale dell'idealismo re non offrono il fianco a gravi hegeliano condannato come limitazioni. nel senso che. pur • espressione della conservazio- nella vaghezza e indelermina– oe politica, ostile ad ogni tra- zione di certe definizioni (, la srormaz1ooe .strutturale della poesia è •vita. azione. passio– società "· che • nel separare il ne•, • il bello è la vita'. ecc.). pensiero dalla vita, la teoria denotano un sicuro fondamen– dalla pratica. svolge una fun- to teoretico. una sostanziale zlone reazionaria N; ma acco- pertinenza ~! problemi concre– gliendo da esso la • grande li dell'art.,,, un equilibrio io– scoperta delle forme generali ,ittraverso cui Si muove il pro- somma, rispetto alle teorizza- -' ziom marxi~te d ·oggi. che le fa cesso storico•; Cernyscevski '" cunvincenti. FL"Sare I caratteri pone con chiara coscienza il problema dell'elaborazione di della • dipende11za " dell'arte un'estetica materialista e af • dalla realtà. ailargare la sfera fronta. con tal proposito. quel- dell'arte <lai • bello• puro e lo <;"heera e rimase il problema semplice a tutta la vita. al mon– di fondo dei dibattiti d'estetica do naturale. alla realtà socia– marxisti: i rapporti tra arte e le. in una parola al • reale nel– realtà Era un problema già po- la sua totalità» (non esclusa, si sto prima di lui dal Bielinski badl. !'interiorità umana). e nella sua critica all'estetic>< cioè non al!a • materia inerte idealistica e nel suo studio del- e statica d~l materialismo in l'Psperienza realistioa rii Pu,- genere•• ma ali',. oggettiva ckin. di Gogol e della • scuola realtà naturalP e sociale nel naturale. Morto il Bielinski, suo perpetuo storico fluire•; con Cernyscevsk1 riprendeva considerare l'arte un mezzo vigore la polemica antiforma!i- per conc,scere la realtà. ma un stica, contro l'arte pura o arte mezzo ben distinto dalla logica per l'arte, frutto conseguente del filosofo e dagli strumenti delle formulazioni teoriche del- dell'uomo di scienza in genere; l'estetica idealistica, ma anche considerare nel processo crea– in favore di una fruttuosa ri- t!vo il pensiero non disgiunto flessione sull'arte e contro l'an- dalla fantasia; l'annetterle co gu tia d'una indagine ristretta me fine l'acquisizione conosci– neJl'amblto puramente fllolog,. tiva della realtà ma senza ne– co; temi quest1. come si può gare all'arte un suo ambito di t1otare, vilab e palpitanti anche autonomia <• l'autonomia è !a nel dibattito odierno. Non sta- legge suprema dell'arte ... chi ha remo a seguire nel loro svolgi- il àiritto di esigere dal poeta mento le idee del ri<voluziona- che faccia violenza al proprio rio-filosofo. Ci basti osservare temperamento? •..• ); questa teo- ria • realistica"· propugnata relazione all'avanzata del movi– dal critico russo. può essere ac- mento popolare. compiti l1uO'Vi. colta in complesso senza serie portare alla luce i problemi ra· contestazioni. Nè può suscitare r!icali della società contempo– soverchle perplessità rafferma- ranea .., porsi come • guida N 1.ione che anche la letteratura per "preparare e agevolare il • dipende sempre dalla condi• miglioramento della vita na– zione della società ... almeno se zionale •· Questa finalizzazione intesa in precisi limiti, come dell'arte e della letteratura al– presa di coscienza del rappor- la soluzione dei problemi vita– to dell'arte con una situazione Il della società è il primo passo ,torica. come esigenza di con- verso la formulazione di un siderare l'arte in una più am- realismo •socialista». quello pia pro pettlva storico-sociale teorizzato a più riprese da Lu– Cosi, guardando allo stesso kàcs e di cui troviamo nuovi esercizio critico ·a de! Cerny esasperati svolgimenti in due scevski (i • Saggi sul periodo rPcenli volumi (La letteratura gogoliano della letteratura rUS· sovietica; Editori Riuniti, e sa ..) sia del giovanissimo Do• Thomcu Mami e la trauedla del– broliubov (saggi sulla dram- l'arte moderna. Feltrlnelli). 1 malu,l?ia di Ostrovsky e scritti saggi critici raccolti in questi su Saltykov-Stcedrion, d1 Gon- <iue volumi sono una docu– c!arov. Turgheniev e Dostoev • mentazione dell'unilateralità cui sk!l. che affiancò il primo nel- porta il metodo critico dell'au– la redazione del • Sovremen- tare, un metodo che potremmo aik "· del tutto in linea con l~ definire sociopolitico. se spinto rormu!azioni teoriche del più ad estreme conseguenze. e delle anziano critico. non si può ne- deviazioni cui in concreto con– gace refflcaci:i del loro meto- duce la teorica lukacsìana (pè– do. d!retto a considerare le raltro feconda sotto certi aspet– opere d'arte no solo da un ti, quando il critico evade dal– punto di vista puramente este- la concreta problematica lette– tico, ma come "fenomeni di rar!a e artisticH, dominato ca– vita reale"· come ..dati ogget- m'è il critico dall'intento di in– tivi da indagare nella loro dividuare il contenuto ideo!o– struttura e nel loro nesso col gico delle opere mteso. nei ter– mondo in cui fiorirono~. Tanto mini correa ti della contesa po– più quando. come in questi ca litica. secondo la più vieta or– si. una sicura esperienza critl- todossia marxista La conside– ca e <trttstica e un fine gusto razione dell'opera d'arte. 1n un sorreggono un autentico talento più vasto circolo di interessi critico. umani. è indubbiamente rac- Il germe degli errori futuri è qulsto migliore della crltioa nell'affermazione che, con una contemporanea. cui i marxisti ohiara coscienza •ideologica», hanno validamente contribuito. l'artista russo debba • porsi in Ma il modo lukacsiano di giu- 1icare un'opera nell'ambito problemi di cui essa può certo rappresentare un rispecchia· mento. ma che non compito dell'artista in quanto artista tentare di risolvere. è la diretta conseguenza di quell'apriorismo e astrattismo tipico del Lukàcs teorico, che ricerca la formula· zione d'una estetica e nuova,. entro i rigidi schemi d'una si– stemazione Jìlosofica. all'Interno cioè del materialismo dialetti– co, non senza rifarsi diretta– mente ai testi canonici del mar– xismo da Marx.-Engels a Lenin a Stalin. Non si dPve però risolvere lo apporto teorico e critico del Lukàc in queste estreme • ca– dute». che hanno anche un mo– vente polemico, oltre ad essere conseguenza d ·un ·erronea o pe– ricolosa posizione di partenza. seguendo lo sviluppo del pen– siero lukacsiano. ouando egli conserva una piena aderenza alla problematica letteraria ·ro e tetica. noi troviamo non po– che affermazioni dettate da sa– no intendimento ed equilibrio di giudizio (anche in polemica cbn il • marxismo volgare,.). tanto d:i. essere ritenute con– tradittorie e deviazioniste dal punto <li vista dell'ortodossia marxist~ As ai più può dirsi del critico, che molto spesso. anC'he in questi saggi su Tho– m:i..sMann. uno dei suoi interes– si dominanti, approfondisce ta– luni aspetti dell'opera di cui atta. tornendo un contributo critico di prim'ordine. GIANNI GRA.'\'A nea, ma capace di imporre loro le manifestazioni che ad essa servono, non hanno certo dimostrato di accet– tare tutta la scomodità di un comportamento indivi– duale; eppure è un fatto che proprio questi crittori si sono dimostrati i meno utili e meno hanno giova. lo a quei rivolgimenti di riscatto e di presa di co– scienza delle forze con le quali sono stati ufficia]. mente concordi. Al contrario, gli scrittori più éhiusi in una propria «individualità» più restii a qualsia 0 i r.onformismo, al momento opportuno ono apparsi gli un1c1 rappresentanti di una certa intelligenza che, a quelle forze collettive e «conformate,, ha portato gli elementi più indicativi per le loro azioni ribelli al dirigismo ed alle imposizioni di cui ere.no in balie. Per andare oltre, potremo anche aggiungere che an– che gli scrittori ligi a quei conformismi. si sono di. mostrati utili a chi credevano di aiutare, proprio nel momento in cui, presto o tardi. se l'hanno fatto, si sono affiancati al comportamento degli « isolati-» « indi– vidualisti» e mettiamo le due parole tra virgolette perchè. ancora una volta. la contradizione di cui abbiamo parlato si manifesta e. le due definizioni rischiano addirittura di non avere en o se non ven gono capovolte o quasi. Non mi sento mai abbastanza preparato per trarre conclusioni documentate, per tirare le somme. come si dice. Non mi di piace lasciare a, chi lo Yoglia il compito di trarre conseguenze da una co tatazione, magari lontane da quelle che e,·identemente dovreb bero essere le mie. Re ta comunque abba anza comprensibile che i ~apelli tinti di verde del «decadente» Baudelaire furono una manife tazione meno decadente e meno inutile di tante altre accettate ed esaltate dalla « col– lettività » alla quale si rivolgeva. La contradizione dunque rimane. i pre enta come la scomodità pe. renne delle autentiche manife tazioni d intelligenza o consapernlezza. Infatti. oggi, chi sarebbe il filisteo? Non credo che molti sarebbero disposti a ritrovarlo nel borghese a cui il poeta france e si rivolgeva per– chè questi, oggi, si tin,ge i capelli di verde ... o meglio, se l'esempio è un pochino irripetibile, questi oggi si riempie la casa di quadri d'avanguardia. che siano belli o brutti non conta. perchè lo fa nell'intento di non essere scambiato con colui che Baudelaire chia. mava filisteo. perciò In conseguenza è una, a meno che qualcuno non abbia la compiacenza e l'intelletto ba tevoli per districarsi nelle apparenti contradizio– ni del tempo, il filisteo rischia di e sere l'autore del Fiori del male. Ma anche qui l'esempio è dato per a urdo: non ci mancano infatti gli elementi più seri. tanto seri da non doverli troppo mischiare in queste faccende. i quali ci pern~ettono di riflettere a que te co.e su un piano meno particolare. GUGLIELMO PETRONI FERDI~A:SDO YIRDIA Arrivi dibiblioteca Presso l'editore Ci-lo Del Duca + è stato pubb!irc. tn il \·o– lume di ,T acques Cha,o· Dal taccuino di ;llarie-Ch..- ·" ••. dove \·engono narrate t'a 1 :u– strate le av\'enturc del'.:i s,·a– porata e snobistica donne<. con $pìrito umorìs ico e di\"ertC!1te. Per le stesse edizioni è :aio \ stampato il gTosso ,·olume in– titolato « Il cuore ha le sue ra– ~ioni - Le memorie della Du– chessa di Windsor », nel quale la celebre dama racconta la propria vita. l'amore ed il ma- trimonio con il Principe di Galles. documentando gli av– venimenti con riproduzioni fo– tografiche .ed appunti sulla sua vita d'oggi. Per i tipi delle ·•Edizioni La .Fonte,. nella bi– blioteca di cultura scientifica è stato edito il libro « L'impero del sole - La civiltà degli In– eas,. di Eridano Bazzarelli. in cui l'autore indaga e racconta la storia e la civiltà e le ori– gini del popolo lllca Guido Ca– vani pubblica presso l'editore ...Ferraguti,... una cronaca sce– neggiata in quat ro tempi in– titolata ~Silvestro,. con per– sonaggi r~ali ed ombre di ~comparsi ALE.t'\I

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