la Fiera Letteraria - XI - n. 51 - 23 dicembre 1956

ORA.RIO O'ELLA Kl:.ll-\/,ltl'-lc 11 13 lti 18 Data la sovrabbondanza dl scritti che cl pervengono con la espUcita rlchles1a dl giudizi particolari, com:mlchlamo aglJ Interessati che direttore e redazione della e Fiera • sono asso– hrlamente lmpossjbilitatl a dar riscontro a queste richieste. LAFIERA LETTERARl1\ Manos~rfttl. foto e dlsPJ'lll non nubbtlcat1 non si re1tltuJ.sr11ou lJ~A. SIGNIFl~ATJV ___ \. OPHRA DI l1JJJILIO la1A I AGNINO IIJCORl)O DI 1·.1· 1IIAe,STRO l>l,,'l.,JL.I l.,Jl?TTEH.lTl_;R.-1 SP.-IG VfJL/l PANORAMA ·dell'arte moderna r f * di J?ORTl-.\ATO Bl~LL01\Zl Un'opera che a obi a ram- Sala o l'inganni (il grosso pi'.- architetture funzionali del prin– pìezza la capacità di · or- tore italia:10 di quel primo cipio e della m<-tà del secolo mazione dei due volwni di Ottocento è il Piccio. invece, - e ve ne sono anche da Emilio Lavagnine su L' a.rte la etti « incaseJJatura storica~,. noi - i logici precedenti delle moden,4 (più di milleduecen- avverte il Lavagnino. ha ben tendenze e delle conquiste del– tocinquanta pagine e più che scarso valore, come sempre rarchitettura razionale ed or• altrettante illustrazioni. senza « quando ci si tro,·i di tronte ganica moderna. Ma age11do in contare la ricce bibliografia e ad Un autentico paete ~: pa- tal modo commetteremmo u~ i nutritissimi indici degli arti- :tina 412); sicchè il meglio di errore per c h è lasceremmo sti e dei luoghi e monumenti) quella produzione romantica, 1perti I termini di una pole– per ciò solo ha diritto alla ri- piuttosto di soggetti che di pro- mica che. in ultima anali.si . conoscenze. di quanti amaoo e foode -convinzioni. va rjcerca• non ha regione di essere. studiano le aru. ,la. come sappiamo. nei quadri •. E' questo il tempo nel qua- Emilio Lavagnina ,~Un cerchio chiuso chr era mpre più difficile. anzi im• possibile spezzare. senza une rinuncia totale proprio a que– irli ili H, Ma la -chiarezza e precis1o• apparentemente minori, come le l'architettura ,·iene de!ini• ne del disegno storico, dal La- paec;aggi o ritratti; tneotre la ta ··eclettica'', con un termine v~o delineato in grazia di coeva statuaria. pur soffrendo. il cui significato riteniamo una conoscenza tanto vasta in mole opere di mole e di possa essere a€sunto ~olo ch'a• quanto approfondite della ma- impegno gravi. di quell'analogo r >done il valore. te.ria. meritano addirittura la conformi mo che fa -gli scul• --.: Infatti se per ec!e tismo. ammirazione quando &i peci i, lori di tale epaca romantici ap- '1e1 campo architettonico. in– in sopre-ppiù. che non <>rasta- punto per la predilezione di <endessimo solo la :facoltà di to mai a>l:ibracciato prima un determinati contenuti. ebbe nel usare da J)firte dei costrut1ori. panorama così vario e com• Fedi del Ratlo di. Polissena, con!emporaneamente. o l-Ucces– pleto. scrutato con metodo ri- nel Duprè della Saffo abban- <ivamente, vari stili. fra gli goroso nelle sue prospet'Jve donata (e aggiungeremo noi, eclettici noi dovremmo porre, che in• definitiva non soltanto dell'Astronomia del Camposan- , mo' d'esempio. il Canina. che ci riguardano. ma direi ci -COl1· to di Pisa. distesa su una cor- ui:-ò torme egizie. greche e ro· tengono. poichè siamo ad Ull nice curvilinea che ricorda le niane. lJ Valadier. che !u pal– tempo attori e spetnatori, giu- soluzioni michelangiolesche del- ladiano. ma ·s'adattò ru1che a dicanti e giudicati, nell'attuale la Sagrestia del San Lorenzo di form<>,1eoclassiche e int se. nel crisi della ci-viltà. Firenze) opere di largo e vi- restauro del duomo d'Ocvie1o. QU<:'til3 citaz.iooe dia al 1etw tore un'idea. oltre tutto. delle ragio,1i che hanno indotto il Lava.gnino ed esaminare. come per l'architettura cosi per lo pittura e la scultura. anche ar– tisti ed opere di ~carso valore e nondime-no neeessar.i all'in• dagine s orica per chiarire mo– menti del gusto, premesse di tu ur evoluzioni del linguag– gio od anche per dare ragione degli errori che dopo la con– seguite W1ità nazionale offesero il ,vol~ delle 1.1ostre città. er– rori de. resto neppure ogg!~ior– no finiti; (ma g1u...o:.-ta è l"aifer• mazione - pag. 583 - che tu gran merito degli uomini del– l'Ottocen:o dl a'\,.erci conser– vato viva la vecchia Roma. quantunque si debbano lamen– tare tuttora }e irreparabili de– molizìor,i e ampliameoti) Le r~ioni dc.ilo storico giusti.fi– cano oertan~o. con l'immagine, mettiamo di una Via della Con– ciliazione, le illustrazioni di un monumento lun-erario di Stelo– no Galletti o di una burta vi:t– Convinti come siemo che non goroso modellato. e nell'Erna- ; lavori dell'ar1e gotica, lo Jap– può darsi storia dell'arte ohe nv.ele FUiberto del Marochetti pelli. puro neoclassico nel Pe– non sia storia, o almeno storia un cepolavoro magnifico e te-- drocc,hi. lodoliano nella viUa della cultura. noi a.bbierno tro- lice: .uno dei pu ti d·arrirn ciel parco di Saonara. neogotico vato co:i. somma soddisfazione più si.,.oniticativi della sctùtura e imitatore dello stile moresco - e non pur nelle pagioe in• di gusto romantico di tutta Eu- in altre sue costruzioni: perli– troduttive o io quelle che a.pro- ropa » (pag. 393). no l'accademicissimo Luigi Po– no e concludono ogni capitolo Man mano che ci si avvicl- l<>tti meriterebbe il titolo dl - impostato lucidamente. con ne all'epoca contemporanea. dal eclettico perchè nel S. Filippo dovizie di documenti illumi- Secondo Ottocen1o in poi, i.I di• Nocere Umbra uro forme nanti. il prcrlblema dell'arte mo- libro del Lavagnino. natural- ispirate al gotico dei cister– derna: a partire dalle prem~- mente, si !a di lettura anche ,censi. 2;e di sobrietà. compostezze. e più interessante, se po ibile. 11 ., Ma negli architetti che aib– naturalezza che erano state problema delle condizioni in cui biamo ora nominato, come in ,-----------------------------------------, toria romana a cavallo scolpita dallo Zocchi (in piazza de a Regina) o degli aMreschi del \!:accari nel Palazzo del Se– :,ato. I quadr! che Laura Bellin1 mai totali e ,1 sente nelle ope- ne degli (;omini che si volta– P&pone alla Galleria AJibert re loro un pezzo di vita, di ve• no: ma no11 1nancano una im– .sono un atto di entusiaS?no e ritd. dt forza bastevoli. a -riscat- mediate.:za dt impressioni che di amore verso la vita. tare un quadro. sebbene sba- scopre il suo dìchiarato antore Per un'artista che operi co- gliato, dall'anonimo deU',n1tli• per De Pisis e certe freschecce me la Belllnl sempre nell'onda lltd. Cosi è per Laura: quadri alla Bonnard quando le tinte dei sentimenti. ricerc4ndo solo belli e meno belli; ma, ogni sono più leggere e gli oggem i temi più. cari e più legati al volta, calore. sincerità, ade- se1nb-rano ., sfarinarsi nei.. &uc– prop-rio intimo fondo poetico, renza con quanto ella sente e cht cromatici dell'_amb1ente ,., un discorso stretta.mente cri.ti - dipinge. Tra le cose ptù -rapgmnre co ha spesso un valore re!a- Osservando la pittura di della mostra le • vedute di Ro– tivo. Pittori srffatti, siano di Laura Bellini è facile richra- ma .., llna Roma ora cont·ulsn grande o di. minore &tatura, morsi. alla .- scuola -romana.- di à, colori espressionisti, ora più che « mettono &empre un po' cui ella e, in un ce-rto senso, serena. quasi mattinale, intrisa della propria pelle nelle ope- uno degli ultimi esponenti. Un di lievi branchi - e i • fiori re,.. hanno 1~na _sorta. di angelo cli~a T0m~no è infa_tti_ eniden~ secchi ... 111 az=i caot 1 ci ca~ichi custode a _giusttjìcarlt: po~sono tt: tn cerri. pae&agg, impastati di. una linfa quasi minerale che far quadn non eccel!entr. ma di una den.,a atmosfera alla . . . . quel loro esplodente tempera- ,\fa/ai ed in. UJlune composi.zio- ne r1accen~e 1 petali in lam~ mento. quel dono di voce .1in- n.i di nudi. fiabesche ed allu- pegpiamenu improt,r1s! d1 cera stanno dietro pronti a sal- cinate che rammentano fin :gemme. r>arli. Le lO'Yo cadute non sono troppo aperf4menre i! Scipro-1 L. T. Ciò si dice soprattut1o per quei nostri 1pittori e 13cul:-ori che si sono lamentati di non essere stati ricordati dal La– vagnine e ohe. e-vide-ntemente. invece di 11>.ggereil li'bro o al– meno di s!ogliarlo. sono corgj all'indice con la speranza e qurui direi con il dirit1o di 1ro,van'": il proprio nome. 1v1e il libro. evidentemente. ::on viole essere una rasse,gna di tutti gli artisti. ne,ppure nella sua. terza parte: ..,L"Artc Con– tH11poranea »; e.~o è. ~c-hè ricc-hissimo nella esemplifica– zione, un trattato di storia. nel quale .non sono sol~anto pa.s· c::ibili ma giU5tilicate- cosi ~a– lune presenze come taJu:1e as. senze. Mol:o bene esposte. e con la consueta chiarezza. ]e vicende della pi'iura meridionale d · Palizzi al Manc:ni (quest'tùtl– mo « Ira i pochi italiani del suo te,mpo il cui apprezza– mento sie realmente valido sul pi ano internazionale>~> e di quella macchiaiola («d:chiaran– do con molta :franchezza cOJne. considerati i macchiaioli indi• vidualmentP, uno ad uno. al:ri artisti i:.eliani dell'Ottoce11to. a n06tro giudiz.io . po-~ ... o es– sere posti. in una scala di puri valori espressivi. più in alto di ciascuno di loro. insistiamo sulla importanza di quel movi– mento. Il quale. pur rimanendo circoscritto nell'ambito d ella Toscana e mantenendo una sua inflessione dialettale. ha ,-alo– re perohè dai me.cohiaioli '\Ten– Gero p,osti con molta chiarez. za alcuni !ra i più a~tuali e si~niiicativi problemi della pi•– tura e dell'arte in generaie di quel te-mpo. riallacciando con ciò un gruppo pit orico italia– no all'errub:ente ed all'atlt:i.-ità più vivace della conternpora· nea cu1tura europea. lientre fu proprio la ca tiva risoluzio- .._________________________________________ _. ne di quei problemi da parte aspirazioni proprie dei teorici le arti figurative si svolsero e deo,,li artisti tra la 1.ine del nel no tro Paese nella seconda Seicento e i primi decenni del metà del secolo scorso e nei secolo suecessiV'O (la reezione primi anni di questo secolo antibarocca di -veri1à naturale sono sempre tenute pre,;enti e di verità ideale insieme. che dall'Autore a .., pi e gare. ad si nutri di nuovi interessi pe1 esempio, il· :fenomeno, comune ll mondo antico, rnetodicemen- a mol i artisti di tele periodo. te documentato invece che va- dei freschl esordi giovanili pie– gheggiato idillicamente come in ni di promesse non mani ute. un melodramma metast36iano o se a tali esordi .segul rapida– i~ una s e tiepo]esca: si l\"e- mente una produzione fiacca. dano particolarmente i capitoli pedantesca. condotta sul me– sul gusto neoclassico nella sctù- tro del più trito ~-edutismo; e tW11 e nella pittura e quella a $piegare gli infiniti. mador– conclusione - ipagg. 258, 2.59 - nali errori di gusto in cui che ridimensiona le prospettive caddero ingegni indubbiemen– di un tale ,gusto nel dirigjsno te dotati. artistico ad opera ·di filosofi, L'eclettismo architettonico s:.orici. archeologi e J)Olitici. il del detto periodo. o piuttosto quale dirigismo iinì con l'un· il valore che si deve dar al porre l'uso di une lingua mor- vocaòolo eclettismo in siffatta ta). E lingua morta tu anche coogiuntura. è precisato in un quella parlata dalla successiva modo ch<' g;ustltica. crediamo. esperienza accademica del J>U· questa lunga ci'azione (dalle rismo il quale. mo vendo dalla pagg. 473-474): meditazione stùle castità nar- « Concluso il nostro discorso rativa ed espressiva del Tre- sull'archltetltura dell'età roman– cento e dell'Umanesimo, il'ltese tica col parlare dell'An ooel}j rintra-cciare il cammino b•tono, po1remmo anche rinunciare a che avrebbe riportato gli ar- dire di quegli architetti che tl.sH. alla purcz,za ra.!!aellesca, nella seconda me1à dell'Ot o– da noi di un Minardi o di un cento hanno, con varia !ortu– Agricole. na e abilità. esercitato la loro Giustamen'.e il Lavagnina av- proiessione co truendo eòiiici. vene (pag. 37) che reoclassi- ooche d1 notevole mole ed im– cismo e purismo erano già iJ portanza sociale. quali chiese, frutto di atteggiamenti romau- pelazzi ptiliblici. banche. sta– tici dello spirito e che il ro, zioni ferr<YViarie. ospedali e co– manticismo na.soe e pro,;pera, sì via. che s'affacciano e s'al– soprattutto in 11alia, sotto in- lineano su tante strade e piaz– se,gne accademiche. poichè si >.e d'Jtalla ostentando. spesso propone forme espressive tan- con presunzione, forme neo- 10 più "-elide - almeno in 1eo- classiche. neorinascimentali. ria - quanto più aderenti a neogotiche. neobarocche, o che modelli del pessato. La stessa so io, in svarietls.sime gradazio– atlenrione dei romantici in 1ta- ,ii e contaminazioni. Potremmo lia dopo il 184-0.all'incirca. ver- dire che queg!J architetti sono so il mondo inesplorato e av- i liquidatori di una ,gloriosa ,-ooturoso del medioevo è pur tradizione che la nuova civiltà un segno di evasione della real- d·impronta nettamente mecca– tà; quMtunque leggende. ro- nica necessariamente sentiva manzi e quadri storici denun- a;tranea o addirittura nemiea cia.,-sero i nuovi aneliti di Ji. ai propri sviluppi. cosi che non be~à sotto il velo della re \'ale la pena trattarne in que– surrezione di episodi del pa,. 1 sta sede PotrPmmo al più com– sato. Fuori d'Itelia c'erano Jn pilare un Je,1co di nomi a Spagna un Goya e in Francia hrar dri lo. o. meglio, subito un Delacroix· ma io Italia ci ripiegando indietro nel tempo, e]OQOO pittori' come J'Hayez, iJ cercere nei cos ruttori delle ~anti ahri ricordati fra i neow classici. i puristi. ed i romao– Uci. malgrado i compromessi. dominava sempre 1a men·ta– lità storicistica. Cioè mentre a: raver.so le aspirazioni alla liber à dell'e pressione già af– fermata dal Vackenroder - per cui l'arte era esalta:a qua– le libere attività spirituale del– l'individuo, perchè non esiste un unico tipo di bellezza - e le teorie estetiche dei post– kantiani eh chiariscono sempre meglio il concetto di originali•à e Jiber à dell'arte - quegli architetti agivano in· dividualmente legati ad un de– termineto stile storico. gli Pclemci della seconda metà del secolo sono pronti ad espri– mel'si usando un vario nUlllero di .stili a seconde delle circo• stanze o delle !unzioni cui lo edificio è destina:o. e quel che è peggio. a sommare elt"menti carat1erizzatori degii stili di– ,·ersi. in una s·e$sa costruzione, « In al ri t~rmini: ad u~a istanza unive~a1mente senti'a di forme che adeguatamente esprime-ss ro le nuove idee e le nuove conquiste. nei veri campi del pensiero e della scienza (mentre quelle nuove torme - l'abbiamo visto nel più vero ma quasi segreto An– ione i - apparivano in opere che erano ammirate. esclusiva– men:e per il loro \'alore di conquista tecnica) gli architet– ti rispondevano dapprima pro– ponendo que-to o quello stile dei più numerosi e meno prov– veduti fra gli arti;;ti d'allora. e le particolari condizioni del– l'ambiente in cui opere·vG .110.le ragion: prime del veloce deca– dere della pittura in ltalia ne!. l'ultimo ventennio del sr-colo >,, pag 811). )fa rendere conto anche ap– prossime-~i,vo di utto il volu– me è impresa disperata. sia pur volendo limitarci ad indi– rare elcuni tra i più impor– tanti e p:ù nuo,·i punti di ,.._ sta da cui il Lavagnina ossen·a ft'>1omeni culturali e val ri in– dividuali. Concluderemo p!'r– tan:o raccomandando a! le .. o. re p;rr•icolannentti" °;t' p.l~ine !-ull·arte con!empore.nea, que:. 1,, sulla pi 1ura: 1013 e segg.: quelle sU.:la scultura: l 137 e .eguenti e infin-e que e su~:a architettura. razionale o fun– zionale che Yogliamo dirla. une archP·et '"ura. che già l'opera dell'An:on~lli aveva precorso almeno nei termiui nudi delle strutture. più da ingegnere- si direbbe. che da architet1o (que– c3to rimane infatti pur sempre ~ncorato a una quasi timorose Psigenza di mascherameMo. tra neoclassico e puristico. delle audaci e profetiche moli) In quest'ul:ima perle de; libro. come abbiamo già accennato. sono le linee csenziali della E'voluzione dell'arte nel o tro Paese quelle che contano. più che l'elenco dei nomi e la c·ro– naca delle opl're. Le lacune, ripetiamo. non i::.Iirmano !3 validità dello sguardo d'assie– me che è. come sempre. sicuro. sicchè il libro. cui è arri~a una fortuna non impari al merito. ha realmoote portato un con– tributo esemplare alla chiari– !icazio,1e e divulgazione della arte nostra FORTUNATO BELLONZI torico. cùme fecero i neocla.:-. sici e i puristi ed i neogotici, proponendoli poi tutti in,;ie– me. seppure partitamente ed a seconda le necessità (stavo per dire a seconda le prescri– zioni d'un cerimoniale). Fino a quando, venutosi a perdere qualsiasi senso del valore e del signilica'.o che può avere lo stile. gunìe :ndividue.le linguag- ' ';\ t 1 '· ' 11 ''AKOAJ:tELLJ gio lega'o a det rminate leggi tnr,.Llore sintattiche e .grammaticali. e-~- ,nLt,u t-AH.1:UU si non cercarono la libertà del• 1 111 r1ìr.-1tor,. responsabUe l'cspression1? nelle varie gra- dazioni o contaminazioni degli ~t.1,uun"'1t.o t1pogr. U.E-S.l.S.A. stili storici diversi Roma · Via IV Novembre, 1~ BamOn Del \ alle I nclan , rnt' anni dopo <;ono passati vent'anni dalla morte di Ramon Jllaria del Valle Inclam. bizzarra figura di letterato - poeta. romanw ziere, drammaturgo - della rui originali!,sima arte. misto di satira e di traiedia. si ador– na la. Spagna neUa generazio– ne letteraria precedr-ntt:' l'at– tuale. Ricordare Valle lnclan Po ricordare soprattutto la sua rreatura più svelta e più viva in cui sembra a volte abbia ,•oluto egli stes:--o incarnarsi Creatura varia e completa nel– la sua elegante le~gerezza in cui si assommano e si fondo· no artisticamente tutte le ten– drnz.e di uno spirito inquieto e Irrequieto. incline al senti• mentalismo e all' a,·ventura, ~empre eccelso nelle improv• vi... e vibraz.ioni di un liri– smo ricco di colori e cti malin– coniche muslcalità come nella continua ricerca del comico e riel macabro, nella scanzonata insistenza a voler sottolineare il la o j!rotlesco o addirittura ripu,1mante anche dei sogget– ti :,iù scabri. Ecco dunque Il Jllarchese di Bradomfn, ,< brutto. cattolico e sentimentale,..., come ce lo di• pinge con una vivace pennel– lata umoristica il suo autore. ecco questo Casanova alla spa. gnola. uscito. coo una veste letteraria più compiuta e per– fetta di quella del suo illu– stre modello. dalla penna raf– finata di Ramon Maria del Valle lnclan. Si parla di mo– dello ed è facile rHer,rsi al celebre avventuriero \'enezia– no quando ~i tratti di materia amorosa d'un certo genere particolarmente piccante di cui questi viene universalmente considerato il caposcuola Lo stes.c::oDel Valle Incl3n non ne sdegna nè il ricordo nè la men. ✓.ione più ,•olte nel corso della sua opera che racconta a modo di Memorie epic::odl della vi• ta di un fantastico personag– gio a mezza strada fra la ca– naglieria dongiovannesca e un senti.mentale decadentismo e te– tizzante che in Italia non tar• deremmo a definlre dannun– ziano Non manca chi a propo– sito ha fatto anche il nome di Barbey d'Aurevilly, forse per quel tanto di diabolico di cui, specie nella ~ Sonata d'autun– no .., ama a volte ammantarsi questo impC'nitentt" seduttore. Bradomin di mettersi in testa Ma dcl resto tutto rimazw fon- di ~<-'durre una giovane noviz.ic.1 damentalmente estraneo alla che. fl2lia della nobile signora figura di lui. cosi spa2nolo nd- della quale e egli s esso ospite la galante sicurezza che lo dl- rn quel dornl. attende nella stin.e:ue e nc·l contl•mpor~meo casa materna il momento or– o~sequio Hllc• ri.t:id<' forme e mai prossimo di pronunciare i convenzioni del suo paPsC".co~l \'Oti e iniziare la nuova vita. perverso nella conquista e in• Il patetico fantasma di que– norente n<'ll'abbandono. E.'l!Oi~tasto amore giovanile troppo e cavallcre~co, crC'dentc- e sa- brusramente interrotto e pre• crile,{!o, virtuoso "Sibizionista sto oscurato dalla lurnino~a fi– di un fascino più subdolo chr gura della ifia Chole. selvag– prepotente. di cui ha ph.•na e g.ia creatura di un paese di minuziosa co,cienza. Le sue fuoco. che gli si affianca nel Memorie non sono la dozzinale \'ia,(!gio dell'età matura. descrizione di un'interminabi• Sonata d'estate è dedicata le teoria di avventure. ma. al ~uo ricordo, legato all'avven• poeticamente di\'ise in quattro tura 'lmorosa che, sempre per « Sonate - di primavera. di non perdere quel piccante sa• estate. d'autunno e d"inverno - pore di sacrilegio così caro al presentano quattro di\'ersi pe. no:--tro eroe e a Valle Incl3.n, riodi della vita del protagoni ha inizio tra le mura di un sta. facilmente identificabili convento. Senza alcun ostaco• ron la iiovinczza, la maturità. colo. questa volts ia passione U declino e la senilità. cui rionta e le fa da sen~ualissimo "'Orrispandono quattro diversi ,sfondo il mae:ico ~cPnario della amori nei quali si :::uccedono terra mes~icana le cui meravi• incontrollato impeto gio,·anilc. J!lie e i cui incanti e, vengono oassione. raffinata sensualità e via presentati e descritti dallo accorta esperienza sentimenta- autore con lo stesso entusiasmo le. Anche il paesaggio segue con il quale indugia più volte l'ordine delle stagioni e degli d. sottolineare i piaceri non 'imori di cui è teatro: un lu- e~attamente spirituali dell·amo• minoso e-lardino in terra ila• re del marchese con la belli~• liana nC'lla prima Sonata. il sima creola. Indimenticabile la Messico infuocato e nel pieno visione del Gotro del ?I/lessico rigoglio della na1ura nella se- e di Grijalba vista dal mare "onda. nella terza l"umida e .. con le sue terraz.ze rivestite ,erigia nPbulo:3ità di una Gal.i- dì maioliche lucenti e i suoi 1.ia malinconica e dolcissima, limpidi orizzonti dove Ja palma per finire. nella quarta. con le sta2lia la sua linea fiera che gelide asprezze della pro\'incia pare voglia parlarci del deserto dj Navarra in c.-ui l"episodio remoto e delle stanche carow ~a.."ltimentale. che p<'r la prima \'ane in siesta ,otto rombra volta non è tema esclusiYO. si propizia in1roduce nel clìi)1a burrascoso L'ossequio al culto della lus- della ,:!:uerra carhsta ~urta. anzichè arfievolirsi, giun- Il primo epirodio ce lo pre- ge alla sua esasperazione c<'n senta !(iovane Guardia Nobile l'autunno. Autunno della vita. della Cor e Pontificia ai primi con tutto il peso della deca– dell'800: la relij!ione è 5empre denza vicina e presentita attra– non solo rh;pettata ma nelle \'ers:o la endenza ~empre più sue forme e$teriori ossequiosa- accentuata agli indugi e alle mente segui a dal nostro eroe raffinatezze di un cini: ,1.mo eh"' che non dimentica di essere sfocia g:ià nPl satanico: autunno nato in Spaglia, do,·c. nono- del paesaggio che si scolora ,tante le numerose malefatte. per nebbie sottili nella malin lo stesso Don Juan - cosi ]on- conica grazia della natura tane dalla cinica e coscfente pros~ima a morire. cornice incarnazione dell'ateismo e ~uggestiva e simbolica al qua– dell'ipocrisia che ne fece Mo- dro della malattia nella qualP lière - fu di spirito. se non di lrntamente ma progres~tva · opere. eattolico. Il particolare mente si consuma Concha, la di occupare una posizione e di fragile e palllda eroina della ,·cstirc- un abito di un certo \'3· tt'rza Sonata. Un pro!umo di !ore moralc non impedisce a fiori che appas5i~no, la de• bole luce di candele dalle lun– j?htssimt> ombre pauro~e sui muri ammuffiti di vecchie, lu– !(ubrl sale. e questa tomba che non può tardare ad aprirsl - tut a un·atmosfera di morte che il p('rsonag(io irriverente del marche!:e finisce per reo• dere grottesca e sacrilega - segnano la fine di un amore da lungo tempo abbandonato e dimenticato ma ora ripreso. per pietà forse. o meglio ancora per un certo gusto del maca– bro che non a torto. credo. po– trebbe suscitare il ricordo di lontani antenati quali, ad esempio, gli eroi libertini e oltraJ(giatori di morti presentr in varie lege-ende anticipatri~i delle iie,ta di Don Juan e dei suoi atte2giamenti di sfrontata sfida all'aJ dì là raffigurato nel– la statua del Commendatore. Ma ad ogni eadu a, ad ogni abbandono è pronuba la morte che si compiace sulle prime di farsi attendere ma che infine ghermirà Concba, strappandola alle braccia del– ramato. Ques1a more tutta– via è un segnale e il ~1archese dr Bradomln ne ha la perce– zione esatta quando. a cbjusu– ra della Sonata d ·au unno. cl confessa il sorgere in lui di un doloroso. se pure ~emprc egoistico. sentimento con pa– role che sono come un presa• gio della prossima fine d'un potere così gloriosamente te• nuto per tanti anni E' l'inverno. povero marche– se. e il gelo della "ecchiaia che comincia a insinuarsi nelle pieghe della tua galanteria. e. sf' non ,·uoi perdere la fama che da anni circonda. la tua r-onsumata abilità deve ora di– ventare qualche cosa di più, dev'essere arte :Ma Bradomm è bravissimo, insuperabile, ed è graz.ie a questa !-iUa attenta bravura che coronerà la Sonata d'inverno con la conquista di un ennesimo cuore femminile che ancora una volta - !orse per una sfida a se stesso. al se stesso ,folla Sonata di Prima– vera addirittura - è il cuore di una giovane novizia. E' una notevole vittoria anche se per ottenerla si affidato in parte alla cPllaboraztone ct1 un ele– mento estraneo: la guerra. il clima eroico. la grave ferita che richiederà ramputazione dt Det Valle lnclan POESIA DEL orECENTO EDEt TRECENTO un braccio (forse il più p:eci::o dei tanti cenni au:obìograficì). tut o un insieme che commuo• ve prima d"innamorare la pie• cola infermiera. E' una ,·1t O· ria. si. ma è anche la più gra,·e delle colpe raver guardato co,.. sguardo d ·amore due occhi pieni di una strana, oota ma· linconica, due occhi troppo si– mili ai propri dei lontani empi giovanili perchè - e lo sapra più tardi - la piccola è sua fi– glia. Uno smarrimento di bre,·e durata, forse un piccolo rirnor– !iO. ma la fuga. ultima mo~sa strategica aJla Don Juan. e so– prattutto un ultimo voi o di donna. già amata un tempo quantunque sposa del più caro am.ico. e ancora disposta a ca– dere per amore dell'irresis i– bile Bradomin, basteranno a rendergli piena fiducia in SI? stes~o, almeno quan:a ne ba– sta per chiudere in bellezza la declinante parabola della pro– pria ...fine .... di confessarsi 1 1 propna stanchezza. l"impossib1• lità a continuare: ..;ono 1on– tani~simi i tempi della ~if1:1 Chole. delr!mpeto e della p 0 s– sione iiovanili. bisogna dire addio alla propria leggenda. Ma il Marchese di Bradomin lo farà con assoluta ele~anz.d. senza nostalgia. piuttosto con una certa orgogliosa sicurezza datagli dalla convinzione pre– cisa che il cuore di quante lo hanno amato è ancora suo. lui può avere dimenticato, loro, le donne. no. Può a ,·olte non e5- sere tate il primo amore - è un privilegio che lascia \'O– lentieri ad altri - ma ~a bene di essere sempre s ato l'ulti– mo. per tutte. (conli.nua da pagln), 1) tinuo ricambio con quella più dotta o più ricca d1 fer– menti sptrituali. A patio na– turalmente di considerarle pu. re e semplici sollecitazioni e ·terne. La prima tra ques!c sol– lecitazioni fa sì che le nuo– ve classi sociali cittadine. dopo l'assimilazione dì una letleralura pro,·enzale e france·e importata da tro– vatori _giullari e _goliardi CRambault de \"aqueiras. Sordello da Goito. Lanfran– co Cigala. 1 Carmina Bttrann dei clerici vagantes esempla– ti nella raccolta). impongo– no la lingua dei loro traf– fici e dei loro af(ari. il nuo– vo ,. o I /i( a re , o accolgono quella delle nuo,·e classi in– tellettuali fiorite nel lez– zogiorno d'Italia attorno al– la corte di Federico II di Sve,·ia. che ebbe per espo– nenti lo stesso Federico e i suoi figli. Giovanni di Brien– ne, Jacopo da Lentini. Pier della \'i_gna. Giacomino Pu– gliese. Odo delle Colonne. due poeti. questi ultimi. l(ià fttori dagli schemi di una poesia aulica o aulicheggìan– te e provvi3ti della vena poetica autentica di una li– rica appassionala e dramma– tica. E accanto a questa poe– sia tutta la poesia p0polare e popolareggiante che ha il stto splendido monumento nel famoso contrasto di Cit>– lo d'Alcamo < Rosa fresca aulenlissima ch'appari in\'er la state> e che anno,·era in Sicilia. in Puglia. in To– scana •albe> d'a,nore. con– trasti. lamenti e persino pa– rodie come quella di Rug– l(eri Apuliese. i grassi < Me– moriali bolognesi>, il < Detto della .. Bona Cilosa "•· più nolo nel nome improprio di • Lamento della sposà pado– vana>. il e Detto dei villani rii :\latazone da Calgnano •· Documenti di una ,·ena ora ,·omicamente drammatica. ora di una comicità più < hiusa e realistica. sotto la quale si an·erte rispirazio- 11e della •pataria• lombar– da. che sono le sorprese per il lettore di questa raccolta. Ed ecco la polemica re– ligiosa dei cgìullari di Dio». una delle più importanti li– nee della poesia duecentesca, con la sua profonda spiri– tualità prorompente dal bas– so e spesso legata a moti cli rivendicazioni delle plebi delle città e delle campa– gne. talora al cli fuori della stessa disciplina ecclesiasti– ca. almeno sino a che non si identifica in gran parte col movimento francescano e che pre to si converte in una cultura didattico - reli– giosa fiorita particolarmen– te in Lombardia e in Um– bria. Apre la serie dei do– cumenti riportati un'Elegia l!iudeo-italiana < La ienti di Sion piange e Jutta • che è la testimonianza appunto della arroventata ansia di rin– no\·amen to che cara ti e rizzò quella cultura. E fa seguito n!'lla raccolta il Cantico del– le creature di Francesco d'Assisi. dalla quale cliscèn– de - sul piano. se non al– tro. cli una religiosità nuo\-a. ma 11011 certo su quella di una dispprala e disperante ricerca di Dio - la poesia di Jacopone da Todi. c,m le sue anttoscie e i suoi ter– rori di < ancma secca• che non può • lacremare •· Xes– suno forse. sino a Dante. raggiungerà la forza della sua ispirazione. n1a quale fer– mento morale. quale ìmpe– J?no di religiosità non e nei lombardi Gherardo Patec– chia. Giacomino eia Verona. Born-esin della Ri\'a l\aturalmente a questa poesia non può non corri– spondere. con J'e,·olversi del– la c1\"iltà cittadina. una let– teratura più ,·affinata. di studio. immersa nella cultu– ra europea del tempo e in gran parte adattata ai suoi stessi modi e forme lingui– stiche. diremo una cultura o laica >1 o laicizzante co1ne quella che sorregge la poe– sia didascalica di ser Bru– netto Latini: la raccolta of– fre ampio spazio al Latini come esponente di questa nuo\'a cultura enciclopedica e spregiudicata i cui docu– menti poetici oscillano tra un intellettuat\smo struttu– rale cui corrispondono una ricercatezza di stile e di espressione. una preziosità di ;inguaggio. spiritualità raffinata e ,·enata di sot- 1 ile erotismo ( I 'inl ellige11- za) e il libertinismo < spre– giudicato, sino al cinismo• del Fiore. Assai giustamente dopo ser Brunetto i due cu– ratori della raccolta offrono uno spàzio assai largo a Ru– stico di Filippo e alla let– teratura di •tile comico cosi mlimamente legala alla let– teratura didascalica e laica di cui il Latini è J'e ponen– te più illustre. li I\Iuscetla nella sua introduzione m·– \'erte di come si traiti di una < letterafura d'opposizione• che meriterebbe il titolo di e rea listi ca > e che non \·a confu a con le propag_gini <burlesche> chP soprattut– to dopo il Rinascimento ccle– ((enerò in ozio cli parole•· Accanto al Rustico e al no– tissimo Cecco Angiolieri (di mi la raccolta riporta lut– ta,·ia alcune poesie poco no– te insieme ad altre che lo sono di più) è largamente esemplato lmmanuel Roma– no interessantissimo poeta israelita di cultura sottile e cosmopolita. che sotto la po– lemica e sprezzante osten– tazione di epicureismo e di cinismo dissimula una forte personalità morale. Guittone d'Arezzo e i pro– venzaleggianti toscani non– chè la folta schiera dello Stil 'uovo, chiudono il secolo e con esso il proce so cli assimilazione compiuto dal– la letteratura ncll' elabora– zione artistica di un volJ?are illustre. risultante di un sin– crono immedesimarsi l'uno ron l'altro dei dialetti usati da ciascun poeta. nnota il alla quale si ispira la sti– lizzazione operata dalla nuo– \'a poesia di scuola e di corte. o la letteratura. ben medioche. dei poemi allego– rici e didattici dei France co Da Barberini. Francesco Sta– bili (s<:?pure di grande in– teresse. q u a n t o minore e quello sul piano della poe– ,;ia. nella storia della cul– tura). Fazio degli Uberli. Il più grande sforzo nel senso di una civiltà poetica e di una cultura letteraria era stato già compiuto dallo Stil Xuovo. mentre i due grandi del secolo. Dante e Petrar– ca. indicano ormai. specie il secondo. una strada da percorrere agli scrittori di arte: la ricerca dei curatori della raccolta si è quindi diretta particolarmente sui rimatori di _gusto e di con– tenuto r.,opolare. se non al– tro alla ricerca di una mag- g1ore aderenza alla vita re1<– le. Sulla strada già additata dal Sapegno che ne ha in– dividuato il problema fonda. mentale. rn quello della for– tuna dell'uomo di fronte al– le forze soverchianti della realtà storica (il problema che tornerà così perentorio nel J\fanzoni se, secoli più lardi). della po,·ertà. della protesta contro la tirannide. dell'a'nelito at.a pace questa poesia si volge con modi e forme indipendenti. libere da ogni imitazione. affrancate da ogni preconcetta letteratura. Sono dunque i poeti gno– mici. autobiografici e poli– tici. da Pietro Faitinelli a Gualpertino da Coderta. da Bindo Bonichi al fiorentino Antonio Pucci. sono le rime per musica e danza del Sol– danieri. del Prudenziani. del Donatt. FERDINAXDO VffiDlA Per tutte le apo,e italiane Così adorno del freltio ono– rifico dell'insostituibilità. non sarà poi troppo triste per il nostro brillante eroe abbando– nare spontaneamente un cam– po con tanta gloria tenuto du– rante mille Yi toriose bat aglie d'amore. ELENA CLE:\IEXTELLI ritorna un grande COIICOl'IO J "PRE1HIO NECCHI LA SPOSA D' IT AL1A ••••••• • • ..m MILIONI l in gettoni d'oro e in ritd,iNimi doni Entrate nd negosi di macchine per cadre NECCBI e riti.rate la scheda di prf fJ • one coe le modalità del cc.-. Potrete eegnalue le si-e ~li e nncere anche Voi 1111 rioce prmaio. MILIONE c.,,.,.à iiwlln ~lo tra tuni coloro e/te ruponder= alla I' Inchiesta UifG:II macchine per cucire 1956,, Iuscetta come dopo lo slan– cio creatore della civiltà du– gentesca il movimento cul– turale del Trecento non può non apparire attività di eJJi– J?Oni. Crollalo l'Impero, la– cerata la Chiesa dal grande scisma. nella fase di pas– sa_((gio tra la contrastala de mocrazia dei Comuni e lt Signorie. anche la lctteratu ra e nella fattispecie la poe- ia subisce un processo assai I più attirn di unificazione a1lorno alla cultura toscana C.aeofl'OllO •l aaoia1e pniml <OD oom-OIII • ••pifi,al 4-l • MAJI.ZOTTO, REil, A$S. 1<08tLIERI Ck'<Til. lila&'ITI. RBO~ INNOCV\'Tt. lUDJOlU&ll.U, C..C..&..-

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