la Fiera Letteraria - XI - n. 50 - 16 dicembre 1956

Pag. 4 INTERVISTA CON VALENTINO BOMPIANI * Un'opera che sprime lacultura it liana * E' vero che ha avuto la collaborazione di molti specialisti stranieri, fra i migliori del mondo, da Max Brod a Daniel Rops, da Eliot a Beguin, a Julien Huxley. Ma l'opera è prevalentemente italiana * o L'attiv~tà di Valentino Bompiani r,appresenta, ormai da mol>ti anni, U più con:oreto esempio di una colla– ilèorazione fra J'editore e la cuJ,tura che non si esa,u– ~·isce nello stampare 1 soli librl ohe ia società 1ette– iraria offre. Il contributo di Bompiani alla cultura italiana è st-aito cioè più detemrinante. Tipico è il caso del • Dizionario delle Opere e dei Pel'Sonaggi », attraverso U quale si è !l"aggi<1.mto 'llil0 strao.roinarfo ,risuLtaito: che è l'opera stessa, ma come f,atfca· ed :aoporto, più che dei singoli specl-a'listi, di turota una .cu'ltura. E' il .rarppot•to forse più si.gniifl.cativo fra l'.in– it.era nosbra esperiem:a cnirtica e l'o,pera stampata, e quindi i:l pu'tiblico. Un rapporto p,ieno, e continuo 'tlel tempo. Un d-.a,pporto - e di questo va dato a.tto ,i Bompiani - che 1110nsi sarebbe stab!lito sponta– neamente, se non fosse stato con tanta tenacia favo– .rito e solleciitato. La prova di questa continuità di idee e di lavoro, Bomp.iani ce [a fornisce ancora oggi, amllllm:iandoci H « Dizionario Biogradh:o degli Autori rii tuffi i tempi e di· t'Utte 1e letteratura. A proposito <li questa sua nuova Jm,portanite pubbLicazione, gli JJbbiamo perciò irivo1to alcune domande. • Vuole dl:lustrarci lo schema al quale si è jspi– raio questo Diziona!l"io? ». • L'ope1,a comprende seimila voci, distribuite in tre volumi, di ci.rea mille p agi,ne ciascuno. Seimhla voci rorrisponidenti a se.imi.la nomi d'autori d'ogni paese dal 1700 a. C. ai nosti,i giorni. L'opet,a è aggiornata fino a Bertolt Breoht e a Rosso cii San Secondo. Ma la mia preoccupazione è· stata quella di andare al di là di .una catafog,azione saa,ienite e arida, di una trasorizione erudita <ti noti-zie. Credo cioè di aver otten,uto un repertorJo vivo di informazlioni, che si diffolllda crlitre la cerchia degli specialisti, e che parli al pubblico, oltre che dell'a~ttore, deUa sua espe– rienza umana e in,tellettuale, delle cose, dei fatti e dei pel'Sonaggi del suo itempo •· « Con qua1e sistema è anivato a questo? ». « Per esempio, se ri,u.nlssirno tutto il materiale illustraiti,vo, avremmo un altro dlzi0111a1·io:un grande dizionario icol'\ograiflco, come og,gi non esiste. Si tratta di migliaia dli «pezzi», per la ma-ggior parte ~ inediti o rnrissimi, che collegano l'immagine dell'a,u– tore con la rappresen,tazione di quei fa,tti storici, di quei paesi, di quegli uomini che in un modo o nel– l'altro &iano entraii nella sua vita. Inol1n·e, per ogni autore abbiamo riassunto la valutazione critica ohe a proposi,to delle sue opere è stat·a espressa dai ma,g– giori sbuddosi del mondo. Quindi il di7Jionario com– prende, tra i viventi, quelli che hanno già una Joro definita prospettiva critica: o quelli C'he hanno rice– vuito consa=ioni uifflciali 1 i:ome il Premio No·bel. Quanto ai minori-, è stato loro dato un ampio svi– J.uppo, in modo che proprio le voci che li riguardano risultano a vol,t,e tra le più preziose. A questo si aggiunga che il Dizionario lha anche una crestomazia di ci,tazioni, di b!rani scritti dall'au•tore stesso, o da a1tr'i 5'll di [ui - coraessioni, diari, [ettere - che iJll•umlnano, meglio di qualsiasi alitra testimonianza, il suo spi.riito e le sue convinzion,i, i suoi rapporti con il:'arle e la società •· « E' stato un Ja,voro lungo e faticoso? ». « E' stato ,un Ja;vQ!l"oohe ha impegnato un enotime numero di studios.i. L'opera si è vialsa di ventotto direttori di sezione, ventiqua~ro 1·edabtori. e quattro– cento coll:a'boratori ohe si sono dmìpegnati su ogni vooe con la p;roprùa finna. E' un ,a,voro che è durato sei anni. E vorrei dire clhe c'è un aspetto commo– vente in questa :fatica_ se si tiene conto che i di– z-ettor1 di sezione ,a,vevano. già [avorato dieci anni attorno a1 precedente « Dizionarfo delle Opere ». Sono quindi sedici allJÙ ohe queste persone spendono tutto il loro amore per 'la. oul-tura in una attività così poco a,ppariscente, e - rispetto alla mole del lavoro - relativamente remunel'3Jta. Per sedici anni, essi han– no compilato, co1Tetto, :rifatto, aggiornato, voci su voci. Si traitta, difatti, di un Dizionario senza prece– denti: il che significa che si è partiti ogni volta dagli oohedari, e da dmpJ.an,ti nuovi, affrontando ricerche mai !atte prima, e controlli e rettifiche diretti. Non so se Qa oultu!ra di •altri paesi sarebbe stata capace di tanto». « Quest'opera è quindi un ~i-tolo di merito per la c~tw:>a italiana •· « Direi di sì. E' vero che ho avuto la cdllabora– zione di mol>ti specialisti stranieri, fra i migliori del mondo, da Max Brod, a Daniel Rops, da Eliot a Beguin, a Julien Huxley. Ma l'op~ra_ è_ pre_v?lente– mente itaJ.i.ana. E le molte traduzioni (11 Diz1onano esce contemporaneamente in Ita'lia, in Francia, in Spagna e in Germania) stanno a signiJl.ca,re gualcite c'osa di mo!lto importante, perchè questi stranieri leg– gono le voci ohe li riguardano (s'intende nella mag– gior parite) nella compilazione fatta da noi. E' un gi:andissimo riconoscimento per la nostra cultura, che dimostra così di saper parlare a tutto 11 mondo. RiiPeto che glJ 6•tranieri hanno accetbato, anche per [ loro autori, id lin,guaggio e la miS'Ura critica degìi italiani Perciò penso ohe in un'epoca come la nostra, ch'è attentissima a ibutti i fatJti di cronaca, sia giusto dare all'uscita di questo dizionario il significato e il valore d i un episodio saliente, di un avvenimento nella stor.ia della nostra civiltà letteraria •· « Non solo. Ma diremmo che un'opera di questo genere e di questa qua'lità non serve solamente le aspi!razionl dei corn,~nti •· « Già. Questa è 'Uila considerazione impol'tante per coloro che sanno valutare gli apporti sociali e poli– tici della cultura. n Dizionario degli autori si oc– cupa di uomini ohe hanno dato agli altri uomini solo opere d'arte, in poesia, in prosa, in musica, in pittura. Ma vi rientrano anche ~iverse personalità ohe per altre ragioni hanno riempito la stona d1 se. Ebbene questi uomini sono rappresentati nel Di– zionari~ per quello che hal1!llo scritto. Qualche esem– pio? Jefferson e Disraeli, Giulio Cesare, Winston Churchill. Ed e chiara allora una cosa: che attra– verso queste opere si stabilisce nel modo più evi– dente una più autentica gerarchia dei valori spi– rituaJ,i. DiJrei che diventa 'semplice convincersi, dalle cose scritte, della maggiore statura umana di un Gozzano rispetto a un Hitle1-. Speriamo che gli uo– mini, di Q.uesto. se ne possano accorgere•· P. G. ' UA FIERA LETTER~RI~ Domentca 16 'dicembre 1956 r_,. Ignazio Silone Pll.J' DISCl!SSO CHE LETTO * JAMES JOYCE EDUBLIN * Il suo universo spirituale e sociale è rimasto, quanto alt' arte, limitato ad una visione part,colare della propria città forse anche perchè estremamente originale, avventuroso, rivoluzionario come stilista, eccezionalmente dotato come artefice del Iin gu aggi o * di GIACOiJIO ANTONINJ L'ABRUZZO DI SILONE * A quindici anni di d1stanz·1 biente sociale e morale al- Francia si hanno degli e,;em- l'adolescenza rievocando con dalla morte avvenuta a Zu- quanto circoscritto ed un po' pi ha fatto il suo tempo. La un'arte consumata e Jossente rigo mentre atto1·no all'oasi particolare, d'una Dublino sua inutilità è ormai •provata l'ambiente In cui crebbe e la di pace svizzera infuriava là molto soggettiva ma sta di e l'apparente dovizia si è vi- città di Dublino verso la fine guen-a James Joyce è rima- fatto che all'infuori della sto che serviva soltanto a na- dell'Ottocento. 11 giovane De– sto un autore molto più di- • cara e sudicia Dublino• ar- scondere un'intima povertà da'lus è a nostro avviso -la scusso che letto. IL nome ed tisticamente nulla sembra di pensiero e di sentimento. creazione artisticamente più i titoli di almeno uno dei esistere per lui. Pur avendo Nei casi migliori fra i quali matura di Joyce, superiore lib-ri, Ulysses, è noto oggi a soggiornato a Lo n d r a ed va annoverato lo studio di al Leopold Bloom di U!ysses tutte le persone di una an- avendo vissuto durante molti Hugh Kenner esso complica per una maggiore misura e r.he superficiale cultura. Spes- anni a Trieste, a Parigi ed a inutilmente Je cose ed anzi- l'assenza di quelle ossessive so e gli viene citato in saggi Zurigo di queste o d'altre cit- chè avvicinare il lettore al- manie dalle quali le figure ed articoli costituendo un tà e paesi non vi è alcun ri- l'oper,a discussa ed ammirata di U!ysses e specialmente preciso punto di riferimen- flesso nei suoi libri. inducendolo a prenderne una Molly e Leopold Bloom sono lo. FanatiCi ammiratori non Il suo universo spirituale e più diretta ed attenta cono- appesantite. Prota~onista d messo edumiliato gli sono mai mancati. Ma i sociale è rimasto quanto al- scenza lo allontana. James Joyce si è rivelat veri lettori rimangono rela- l'arte limitato ad una visio- Ed è un peccato perché su es~ere anzitutto un irlande 0 tivam~nte yochi e malgrado n_e particolare della propria James Joyce egli_ ha cose in- ed un cattolico ribelle. f~ 11 gran c~1ass~ fatto _attorno città forse anch~ perchè teress'.111ti da dire. Kenner Portrait of the Artist cui ha a lui neglt anni del primo ~o- estremament~ ori~rnale, av- non s1 lascia fuorviare dalle lavorato per lunghi anni scr·– poguerra quando passava gm_ venturoso, nvoluz1onano co- apparenze e tenta d1 andare vendo due divers e . 1 . stamente per essere uno del me stilista, eccezionalmente in fondo al problema posto la prima delle ufr vèrstoni maggiori, dei più autentici dotato c10è come artefice del dall'opera dell'autore di Ul11s- pubblicata postuin 1c I ffta ed originali rivoluzionari del- linguaggio James Joyce non ses. I richiami al poen;ii di lo Stephen Hero ! J'o . 1 o– le le_ttere_ la sua influenza è stato un narratore di larga Omero, alla teologia_ crlstia- cando l'ambiente fa~iF~~~v~-, non e mat stata grande. e p_rofonda vena c~me un Do- na, alla fUosofla . anstotehca piccola borghesia dublinese * La scoperta di questo mondo nella sua verità intera ci viene comuni– cata con un'espressioneche la rivela direttamente, senza sovrastrutture Nell'evoluzione della nar- stoievsky, un Dlckens od un sono da Ju1 cons1derat1 g1u- la rigorosa educazione neÌ * rntiva durante gli ultimi die- collegio di Gesuiti dove gli di OLGA LOillB lRDI ci anni James J oyce non si viene inculcata la nozione del fa quasi risenti.re . Franz Kaf- peccato della cui ombra non ka, Tho mas Man n e Marce! è riuscito mai interamente a Di fronte all'immagine tutta cino prenderanno le mosse gli di maniera, falsa nell'impianto altri libri di ~lone. psicologico e . stilizzata nella In « Pnne e vino» la r~ppre– rappresentazione del costume, sentazione è aperta su una sce– depositata in noi dalla dnnnun- na più varia di persone e luo– ziana versione dell'Abruzzo, ghi e la .testimonianza è of– quanto realistica e amaramen- (erta da un protagonista che te documentata appare quella troveremo ancora nell"opera di of!erta dai romanzi di Silane Silane. quel Pietro Spina a cui in cui l'Abruzzo è il protago- l'autore ha inteso attribuii:e un nista dimesso e umiliato. Nella significato esemplare. L'angusto configurazione ancora feudale mondo di « Fon tam ara» si am– dei piccoli e grossi borghi del- pila entro questa testimonian– lR Marsica. Silane scopre con za più alta, si fa ricco e com– naturale evidenza i termini di plesso; ma la verità che Pietro un'antica situazione eh'eg'Jl_ as- Spina pcirta con sè è ancora la sume proprio nel punto salien- ste$sa. di cui egli intende esse– te di un contrasto che dura da re non l'interprete ma proprio sempre. La sua rappresentazio- la coscienza e la voce profeti– ne infatti puntualizza con pun- ca. In <<Pane e vino», costrui– gente risalto l'urto fra la reto- to come un vero romanzo. Si– rica ma,gniloquente della cor- Ione ha deposto il tono speri– ruzione :fascista e le forme e- mentale, pur così efficace, di tementari di questa società; de- « Fontamara » elaborando il nunziandone attraverso il ridi- racconto su un ritmo che accor– coto dei fenomeni esterni l'in- da gli eventi esterni alle situa– ltma drammatica conseguenza. zioni juteriori del prota,goni- " Fontamara » costituisce il sta nella cui coscienza i fatti primo momento del dramma. acquistano chiarezza, si pongo– anzi ne è l'ante!alto, e si chiu- no nella giusta luce. legati alle de sulla scoperta della coscien- loro cause ed effetti; e la sto– za. un'ancora confusa coscienzo ria diventa insegnamento e le– politica e sociale. di una clas- zlone. se vissuta fino a quel momento Di fronte al grezzo modulo quasi al di fuori della storia. su cui è costruito « Fontama– L'inizio dl « Fontamara » ha lo ra,.. di questo « Pane e vjno,,. andamento di una cronaca. con pur cosl attento alla resa rea– la documentazione minuziosa Ustica, spoglio d'inflessioni di un ambiente in un determi- letterarie. appare aperto a un nato momento della sua storia; respiro più largo. che è la di– ma il racconto si conclude qua- mensione psicologica in cui o– si come un'epopea in cui i "ca- pera la rappresentazione, cioè fon i" hanno un loro eroe. in- la costante presa di possesso consapevole e involontario !I della realtà per cui il prota– loro primo caduto nella lotta gonista mentre partecipa ,di u– contro H fascismo. na situazione ne nùsura i ter- L'importanza del libro è nel- mini e la denuncia. avere ricostruito il momento Questo che sembra essere il storico e psicologico in cui un destino cioè il significato del antico stato di cose comincia personaggio, di possedere con a tranare sotto la spinta di una la lucida coscienza la verità che nuova coscienza; anzi per non gli altri ancora con!usan1ente falsare ]"intima veritlà di que- avvertono, lo !a diverso ma non sta testimonianza Silone chiama estraneo al mondo in cui ope– direttamente in causa tre "ca- ra, sopratutto non lo pone al di foni'' della sua storia, e ne sopra. Anzi nel « S1eme sotto la raccoglie la versione del :ratti neve• egli sembra sopraffatto che viene ad essere documento dagli antagonisti, quasi che il obiettivo e insieme riflesso di pessimismo dello scrittore lo sentimenti e pensieri. !Da que- porti a dubitare delle ragioni sla storia di un pov~rissimo di questo personaggio a cui e– villaggio nella conca del Fu- gli ha affidato jl suo in)pegno morale e la sua fede. Proust hanno. oggi un'i':'~or- disfarsi, e le _giornate grige e L"accentuarsi del pessimismo tanza ben diversa, W1lham scons_olate di pioggia 0 di tocca in questo libro punte a- Faulkner ed anche Ernest nebbia della tetra Dublino spre nell'ironia con cui Silone Hemingway sono assai più o.fifre la chiave de],Ja ,propria esprime il prop.rio giudizio at- presenti mentre in Inghilten·a personalità di uomo e d'arti- traverso una descrizione pun- t 1 fl t n · t t · ente che ui rag!!iunge ec- s essa e in uenze determi- s. a. r1,ra _to e veramente fessi amari i attraverso un dia- nanti furono e tuttora sono nusclto, e dt una rara evi- logo fitto d'; espressioni tipiche, quelle di Henry_ James, di ~enz~, degno di uno scritto- aggressivo, mordente. Nel « Se- Joseph Con:rad, dt E. _M. For- e ?t. razza, sufficienti per me sotto la neve» Ja rappre- ster, magan d1 Virginia Wooli stabtltrne la fama. sentaz.ione non mantierie in o- e D. H. Lawrence con un re- Molti sono i problemi chp gai sua parte la misura che cente ritorno agli eduardia- a proposito dei racconti di rende cosi 'efficace lo scabro ni e la grande tradizione del- Dubliners a[)parentemente ritmo dì « Pane e vino»; l"wno- l'Ottocento. Di Joyce aH'in- conformi ai canoni d. un risma ha punte acri di satira e fuori dell'ope1-.a stessa è di:f- sommesso realismo ed invece di caricatura, il segno della ficiile trovare traccia, è raro intensi e qualche volta scon- scrittura si fa gross~, gro~dan: risentire una diretta riso- cer1=3nti e più ancora , pro- t<;, Ms è que_sto 11 hbro _m cw lllatl7la. La sua Uezfone 1110n è p_os1to di Portrait of the Ar- Silone. esaunsce _tutto. l impe_- andata perduta, ma ha servi- ttst ed ULysses si possono por- gno di scopnre 1 .suo~ cn~om, lo soltanto a farlo ricordare re e esaminare. Ma, come già con. una solfoc1tudme unp1eto- sempre fra gli scrittori come si diceva all'inizio. proprio sa_-ch e v~ a ro nd o della. que- un maestro cui ci si ri(erisce per questa ragione oltre che shot.te, porta nd o ali~ luce 1 ter- con deferente ma lontana am- per l'inno · t · muu d 1 una cond1z1one sociale . . 1 vaz1one ecn1ca e e umana che ha remote radici. mlra7:ione senza segllirne 1 e- l'inventiva linguistica James che sembra insanabile, che non sempio. Joyce è un autore che ,nduce vuol dir~ solo miseria ma i- I cor:tmentato!•.i _m,vèce so- più alla discussione che non gnoranza e supcrstiztoae, paura no _stati fin d~ll tntzio n~me- invoglia alla lettura. I t . e rassegnazione senza speran- rosi, molto ptu numerosi che . . empi za. La scoperta di questo mon- nel caso di autori suol con- tn cut contro Utysses ,·enne do neL\a sua verìtlà intera ci temporanei in realtà assai decretato l'ostracismo mora- viene da IS.ilone comunicata più letti e seguiti di lui. Al listico sono oramai lontani con un'espressione che la rive- carattere stesso dell'opera è Anche nella puritana Inghil- la diret\amente, senza l'Inter- dov,uta l'abbondanza dei com_ ten-a dove econdo John Leh- medio d1 sovrastutture lettera_- menti e le chiose in contra- mann la censura è come un rie che potrebbero ialsare 11 sto colla scarsità dei veri Jet- d I d · tono_ e smorzarne ~'intensità tori. Essa è in massima ar- rago ve enoso , U'ro ad u~1- prec1_sae pu:1ge~t~. Silane crea te sperimentale con una ~em- dere: Ma James Joyce rtco- un lrngu?ggio t1p_1co,concreto pre più accentuata tendenza no~ctuto ed onorato come uno quanto p_1ù è possibile, ader~n- verso un sovvertimento tota- dei promotori del rinnova- te 8;1le ,m~agln1 che suscita; le de· ca . . ,d. d . mento letterario della secon- un linguaggio che nomina sen- . 1 ,nont e qum .1 ei va- za metafora le cose della real- lori dell arte na,rrat1va. Inol- da e ~erza decade del Nove- là umile e dimessa chiamate 8 lte comporta una larga d1ste- cento e rimasto un autJte per rappresentare fini sentimenti e sa di mistero divenendo nei gli • Happy Few •, un terre- gli stati dell'animo; scansando due. grandi romanzi Utysses no di c,accia riservata ner gli ogni concessione alla ricerca e F•nnega n's Wake al 1lusiva e specialisti. stilistica. simboli.ca . In.Il.ne è progressi- Questo aiuta a spiegare co- vamente più oscura ed ardua GIACOMO ANTONINI me la testimonianza letteraria alla lettura tanto da necessi– di questo scrittore non riesca a tare per la maggioranza dei inserirsi in quella continuità di lettori una gui'<ia per essere ricerca espressiva che costitUi.- intesa. sce la tradizione del nostro ro– manzo, sempre cosi attenta al fatto espressivo e sempre alla 1icerca dì un progresso lingui– stico che saldi 1n termini di costruzione fantastica ogni im– pegno ed istanza morale. OLGA LOMBARDI Le volqnterose guide come si è detto non sono mai man– cate a cominciare da quella James Joyce Unsaggiosu d'Annunzio (Continua da pag. 3) tr~ tutte autorizzata di Stuart Balzac, più vicino nel tempo stamente come procedimenti Oil!>ert che è sta~o Il suo un Henry James, un Thomas inevitabili in un uomo E,d, un amtco, ne, ha s~guito atten- Hardy od un Thomas Mann. artista come James Joyce per t~mente 1 evoluzione e ne _è Artisticamente egli è stato giungere ad una più compie- cosa st,la con !a ~ren:or:e clJilV'enuitopreSl.o [\aa,a~ldo. ili contrassegµato nel periodo di ta e precisa ra!ifigun:zione poet,ca. Le compLcattoJ'li n,– dtfensore, l'esperto chtosato- formazione dall'influenza dei della vita umana quale la scono a queS t o punto. Su ta- POESIA DI FORTlNl re. Da segnalare quella intel- naturalisti e simbolisti fran- vedeva e la sentiva. Nutrito le abbraccio toi'J .. L1<;.~o 1 ',- ligente di Harry Levin ed il cesi, da Ibsen anche e ciò in fortemente di dogmi cristi-ani ta e di poesia non ta rd ano a spuntare le prime strane saggio stringato di L. A. G. contrasto coll'impronta subita e di cultura classica Joyce responsabili ,a del • d[ett n- Strong nel prezioso volume nell'adolescenza di un'educa- anche quando p,jù tardi ha u, d, sensaz:on• • Co:ne gli The English Novelists di De- zione rigorosa e tradizionale voluto ribellarsi e liberarsi mancava aualsiasi re-sprnsa- (Continua da pag. 1) E anche di questi « sedlmen- tità e quel paraltetismo (« rnp- rek VerschoyJe. Ognuno di iu un collegio di gesuiti. da quelle che considerava pe- ti-i,utà mQ,·'l.l~, così egl! fa 1 . il» o ripensamenti critici For- porto -processo •J che ritengo questi commenti che a no- L'arte narrativa di James santi catene ha dovuto ricor- ceva abu so di r~spoTIS'lb:- [~~~ {;ft~f;::a ~ice:!!': e tini ha indicato la linea sia con esistano in_Fortini h·a ideologia stro avviso sono i più P!I"Ofit-Joyce in Dubliners, in Por- rer~ a s_ohem; immagini, ri- Lttà form >a.li. A quante mai In Foglio di via si rifletteva con la produzione poetica sue- ed ~spres~one poetica: . tevoli ha i suoi pregi nessu- trait of th.e Artist as a Young ferimenti ed idee_ del mondo iiòn ricors e! Si è detto tan- d . di 'd al cessiva a Foglio di via sia con A1 vers1 già reperiti. rn Una no_ tuttavia riesce e può riu- Man ed in U!ysses porta visi- cultural_e class1c?:cnst1ano te voLte. e ripet,uto anche re- u_n ra_mma ;Il . Vl u e e na- vari saggi di critica letteraria fac,te aUegona si aggiungono sctre a rendere James Joyce bile ancora Ja traccia del na- che glt era fam11lare per ,t te eh d'Ann · zionale, ba sti . ncor<lare, a. chi e di politica culturale che è li(_orda. nellAi~ terzti~rgiacco1talq(uel: int_eramente intelliggibile e turalismo ed è sin dall'inizio esprimere il proprio universo. cennon embaendava' chee al suo UilZlid=a~ l~sse le poesie _di quel. libro, venuto svolgendo nell"ultimo 1 « poe ovaru » No1 d" ~ I effetto _che suscitarono ~ versi decennio e che ci auguriamo di dunque conosciamo che la rosa QUtn .i_verament~ positivo ed un. tenta,tLvo. di. sorpa~lo .Ma propr!o per questo a le estetico. cioè ai suo este- d1 «~talla 1942» (O_ram accor- veder presto raccolti. è 11narosa - la parola una cosa, amnurevole per li lettore. _In Pw che un 1mztatore d un~ dtffere~a d1 ~ugh_ Ke~er _e ti mo, ali suo romanzci inin- oo d amarti, - ltaha, d, salu- . . , il dolore 1111 discorso: _ cl,e TT!yss~s e soprattutto m fin- nuova corre;1te, un punto d1 dt altn an:,m1~ton d!,Mult1- tenrobto . .Elb1?ene,~ra qui che tara - Necessaria prigione ...) U?"~ f!'-"ile allegoria del 54 la voce pii, sola accorda molte nega~ s Wake una zona d om- partei:za egh anch_e e soprat- ma _fas_e d1 _fattcose ncerch~ ten1Ja,Vla di mdov'llnaire, come scritta nell'Ottobre dello stesso (Ediziom della _Me_rid l~na_l con- grida.-.. il vero è <Lltrove: e bra umane. tutto 1n Utysses v1 figura co- esp1essive d1 Joyce dtamo la tral,p()lrta,to dia una corrente anno, dopo le incursioni aeree lcneya dell~ ~di_cazioru ben aspetta d'essere amato, viene . A volte i commenti anzichè me un punto. di arrivo, un li- preferen_za alle opere del pri- im,pet,uosa, la sua torma pro– su Genova e successivamente precis": e -~. rilensco a « P_ro- e va,_ come il m1;ttino...) ': della ridurla contribuiscono a ren- init~ al d1 la del quale_ non mo P~rtodo, a D11b_lmers e babile di mmallità. E ~ a1- apparsa, anonima, su L'Avve- logo a.t v,Cl.lll ».(Che• cosa ,m- poeSia che dà titolo al libro. derla più spessa e quasi a e più posstbtle andare. Fmne- Portrait of the Arttst as a teg,g,i,am-entimoralisti di d'Alll– nire dei lavoratori di Zurigo, porta se non mi voghono bene Il « rapporto - processo» vie- spaventare il lettore ad av- gan's Wake dove problemi di Young Man anche nei con- nunzio si devono cercare nel– uno dei primi documenti di - , Se. '!a:nno l~ntano da me. • ne fuori da questo filo condut- venturan;i in una foresta co- tecnica e di linguaggio domi- fronti del famosissimo ma llambi,to del sue, e,,'1letismo poesia resistente; di « Varsavia L amicizia è. d un attro tem~o. tore_ che trov,a una logic_a con- sì teneb.ros.a. Un caratteristi·_ nano completameQte quasi tutto somm_ato_ mostruoso e<l a=Uinto i,n qu·elJ.suo SUJPer~ 1944 .,_ «Coro di deportati», - Che_ cosa importa se _anchio 1 ll !t t d I t ,.,.,.. 0 quelli tenerissimi di «Cinque non 1.,. amo ... Ergo qui sto e e_uswne n_c a ega O 1 ])oe- co esempio ne è fornito dal come un incubo dal quale lo a quan o md1gesto ULysses. umanesimo o in que<llla sua l'legie brevi» (un tono che non di qm am~ramente parlo ...), tica. Si leg~ano tra le_ rigbe grosso volume di Hugh Ken- scritto1•e è somn:i,erso è ap- Non. che di quest'ult_imo _~i pro,fussa~ umiùrt.à fu,ancesca• si perderà in Fortini) e di • Arte poetica» (Ho preso - alcune «verità». cli"amvi sono ner Dublin's Joyce CChatto & punto il passo ptù in Jà do- vogliano mtsconciscere t menti na. Ecco J'a,uJtenbioa am>bi,gui- Lettera » (Padre il mondo La m10, fatica - Come un peso 1\asTiftt: h Meg!,o _f re te~ Windus edit. London) di re- ve a nostro avviso si cade e la portata o si manchi di là deil'll.lomo desbinato a di– H ha vinto giorno' per giorno - _E to P?rto. - Voi _che da !ee~o sul \iio.~'ut~ft; df c 0 ;_ ~ente pu_b~licazione. Kenner n';ll'itrazionale . e net caos. ammirare, i _pezzi ~i bravm·~- ventare eroe nazionaile. Sot– - Come vincerà me che ti so- m1!1e anni - Portate i_l male porre versi, cioè !"operazione e un . cr1t1co canadese noto L ~~ttmo __ h-bro di J~mes_ Joyc~ U!ysses. e. mdubb1ame11:te 11 to questo_ profllJ.? non credia– migtio .. J. riet mondo_ - E ne r~dete - sul linguaggio, proprio nella per glt s~udi sulla poesia an- pu~ apnre . nuovt onzzon~1 ltbro più importante ?t ~a- mo et sta . m>a1 stata._ nella Passare doveva quel periodo E ne morite - Perdo ate se misura in cui perde il suo rap- g\lct-·amer_icania e spec1al1menite oe1 lo stud10_ dell'7 poss1b1- ~es Joyce, il. punto ~ arnvo nostira -~ona lèttera.T'la, un di crudezze che non sempre vado così so!o - Se vado ~ento porto con la realtà e quindi il per ,u,n 11.i1bro sllll grand·e poe- htà e le articolazion1 della d1 un nawral4smo <Sll)lillto al- poeta ,prn fullso di ~u~.un pro– condussero i poeti a lasciare ( Se n1;1 110 ca!'to), d ~fra ola/ suo carattere funzionale. ac- ta stJatrunitense E2l1·a Pou,n,cl. lingua ingl~se, può essere una l'E'.ccesso _e permeato di mi- feta più aulte nbioo de1 giusto sulla pagina i segni di un li- c~n t imi:nagme .. t, a sorhe cresce la propria capacità di Per studiare l'opera di Ja- favolosa miniera per gli ap- stica e d1 filosofia, aon sod- e d'el cosm.un- e i11Jaliano. rismo d'altra parte inconcepi- ve ~ ah_nei. cai:n~ 1: "Ja e .e illusione ossia più largamente mes Joyce scoprirne il segre- pass>ionialt,i di semantica rna rtisfatto quindi delle appa- For se_ e q ui si ritorna al– bile allora. Rimase un libro. di ~• F'";,c\; J~f;n:m,!,t~~a e~•~~ c?ntribuisce alla_ fabbd<;az.ione to _oommino e giungere al si- quanto all'arte nan-ativa ap- renze ~ le realtiì materi~li l'ipotesi faltta prima __ tut– alto documento umano e poellco . de O n·atori non la coi- di J.!na_person3:11tà nustilicata. gmficato profondo parte dal- porta ben poco anche perchè ma desideroso dt scavare m ta la ragiooe sta nel non aver cui pochis~im_i al\ri si .affia~- ~e:o~~). m, ' posticcia ... Mediocre o grand_e l'idea che essa non soltanto ~er il lettore comune, di so- profon~ità per rivelarne il eg,1i mai possed•uto !"esatta carono . (Di.ano d Algeria, F1- po_eta che tu sia, nulla nusci- deriva dai misteriosi rappor- ltda cultura letteraria ma recondito senso. cognizione dei sucii limiti. ac- sarmomca R?ssa .. Il capo mlla Il_ poeta denunciava, e ancot ra.t a nascon~ere nel verso,_ nè ti che hanno sempre legato non specializzato in ricerche .Tuttavia come nell'opera d' C'ettando sempllicemente la neve. Con ,L piede straniero oggi tale denuncia è. affidat_a d1 te stesso ne della tua società . .Toyce a Dubl' ·tt· iinauistiche è di una lettura R b dt . f efifebt' . sopra i! cuore. Aladino. g1a ad un_ ".1ll!ro libr? d1. versi, e_cc. ». Perché s1 dura tanta fa- t m~, sua c,1. a difflc lt . . __ em ran st !?assono ~re_ e- su,a IIWI p~tcolo%ia dì selezionati a formare un'ideale I destini genera!, edito da tica a far comprendere queste na ale d~ve ha tiascorso 1 m- . . 0 osa ~e non addmttu- nre altri quadri alla pur grn~ 5'ellSU 1aile. Se fosse .1~mtasto antologia) un libro che indi- Sciascia, ove è raccolta an- cose? . fanzta, l adolescenza e la g10- ra imposs_ 11b 1le. stamente celebre Ronda dt ferimo m Qu:e,sto dommto pu– cava, pur• tra diversità e divi- che parte delle composizioni Un tal. fi!o, inoltre, non mi v_rnezza,_ma dev'essere add1- La manta~a ricer!'3 di n_uo- notte! al _monumentale Vlys_- ro e sempì1ce, og,gi non ci sioni non soltanto formali una precedenti (cU1 bisognerà ag- sembra dJSperso tra le restanti ntt_ura m~esa come una rea- vi vocabolt e d'mvoluz1oni ses st puo anteporre Portrait sembrerell:ibe strano e perfino da per la quale Ja poesi~ do- giungere il poemetto di cento- poesie (ventiquattro, se non z10n_ecritica e più spesso po- stilistiche caratteristica per of the Artist as a Young Man dlabdli~o passa;re daUa l'etlu– veva passare. sessanta ve~si « Al di là della sbaglio. 1~ n_uo".e) in alcune !emica alla. v:ita sociale cui- l'ultima !ase dell'attività let- dove nelle seml:>ianze di Ste- ra d~ia su:a biog,rafia a quel- Conoscerà ciascuno una cosa sp~r~za. nspo_sta a P.P. Pa- dell~ qual! naff_iora _la te~_era hffale e spmtuale della ca- terana di Joyce intensa mal- phen Deda[us l'autore ha di- la di una deiNe 91.1etante ce– vera. _ E voi'tornerete al!e case soltm » ch_euscirà sul l?ros~~o elegia e s1 fa PI~ chiara hm- pitale dellirlanda nel perio- grado la progressiva perdita pinta un suggestivo .-itratto lebrate c1pere. con una pietra,. - Sul cuore come,numero d1 Officina e d1 CUI s è mag":'e di una Firenze sospesa do_ intercorso fra la sua na- della vista ha esercitato una di se stesso negli anni del- GIACINTO SPAGNOLETTI nel pugno una pietra vera, era avuto '!n brano p~bblicato nel- nel r1cordo come un frutto ma- sc1ta e la definitiva pa,rtenza. influenza su alcuni dei suoi il viatico col quale Fortini chiu- l'Avant~! d_ell'8 dicembre) uno l!--11;0. racco"t~•a con voce di La tesi sostenuta da Hugh più ardenti ammiratori ed gi 111111111111111 11111111111111111111111111111111111111111111111111111111111_i111111,: deva il suo primo libro di versi stato di cns1 ~he non è _il suo lirica apl?rens1one. Kenner è suggestiva e per esegeti. Il voluminoso saggio che. lungi dal contenere com- soltan:o ma di_ qua~ti si sono La « città a_ma,ra », la sua, quanto, come spesso avviene di Hugh Kenner Dub!in's Dal libro "MESSAGGIO IN TRANCE,, :_ posizioni i·rre~nl11te e astratt•. trovati a !!apir_e l imp?rta_nz~ che d~ Fo:r;tlm s è a".llta una in casi simili, un po' forza- Joyce ne è un esempio. Se un - va considerato come uno dei di certe d,vers~tà e dw, s i~m non duyienticata "SeStìna » ap- ta trova un'ampia g·ust'fi - poema e m g · h = di G B SOLARO iù seri documenti di enga- non solamente dt natura poetica parsa rn Botteghe Oscure, è i 1 , 1 L ca a an anc e un • • : P f che ora si traspaiono alla luce in quel «Racconto» d"apertura: z one nel opera. James Joyce volume di narrati.va può es- _ ae~=nt ur:fta';;.~re do;eva fini- del giorno. c:e:a in '!na campagna - che_ ha sen,tito e ~ubito Dublino fi- sere in det _erminat\ oasi ?SC~- - • Carlo era; (Creare piccole difficoltà di ogni genere, re _ ~ome dice Tobino _ P E la parola di Fortini è pas- vicino a. Firenze - dal vento. di no all o~sess1oi:ie _già ne~ PTI- ro nello _sthle, un llbro d1 cn- piccole difficoltà che siano la misura della nostra hber- in noi non è rimasto che il sala a incidere con non poca Appenmno prende nome - un m1 ver~1, e n~1 giovamh rac- tlca e d1 commento _doVTebbe tà di azione; far finta di non avere il biglietto in tre- fral!ile giglio di quellamore chiarezza su u~ fenomeno po- Luogo. poche case: ~ Casa al con,t,1_ dt Dubit;1ers dt <:u! da- sem?.re se_mbrare ch1anss1mo. - no, e contare nell'ansia dobbiosa degli altri la nostra Anche la poesia doveva neces- litico e letterarto («culturale») ~en_to » ... pronta a sommuovere la I tn?O~e <l'e!,.~Q1;I,tnd1c1 no- AJJt:11;11ent1 non ha una rag10- certezza; dar loro la certezza della vittoria e poi de- - sarìamente staccarsi dal fervorP che involge e coinvolge la vita l ~n1mo ~1 un. poeta che .ru::~e ve~le 11_ titolo e g1a una di- ne. d essere. Il gergo oritico- = ciderli: « Eccolo, il biglietto»). Non è vincere una di anni di cui a sedimentarP intellettuale italiana. d aver ~IU ostilità che armc1zie. ch1ara21one e poi nei tre ro- universitario che è stato da . . . . . . . . :_ non restava che il sempre più Ne I destini generali sono E sbaglia, naturalmente. manzi succedutisi a distanza noi per un paio di lustri mo!- : ltbe, ta magm(tca m queglt attimi?•· _ labile ricordo. ancora più evidenti quell'iden- ELIO F. ACCROCCA d'anni. Si tra_tta d'un am- to in voga e di cui anche in im 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 mmmm~

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