la Fiera Letteraria - XI - n. 37 - 16 settembre 1956

Pag. 6 L FIERA LETTER RIA Domenica 16 scttemhrc 19,3<> ILSUD la casa... ~. mano e gliela baciò con pas- «Se questo discorso doma- vita, la tra;se sulla terrau «Oh. Dio n110. oggi è l'an• Lasciarono 11 cnmtero e sione: ni mattina nella seduta del 11 davanti alla stanza. nlver ario d 1 1a morte della scesero verso i, porto. Si se- e (J I i scei Uori • Eccolo qui u mio teso- consiglio comunale non at- Il giardino era inondatn mamma! •· dettero nella aperta verand:: VO LAN T ruccio la mia piccola colom- tacca, io mi lascio seppellì- cta1 nrggi del sole. Sugli Le tombe s:avano bene del vecchio :nbarcadero <:.. SCRIPTA (Cor.o(.ìnua:. dulla pag, a) determinata nella sua struttu– ra economica e sodnl~. La Ban• ti anche nota. mettendo rn luce ~opr:-1ttutlo l'l'lcn1cnto ?-tilc•– lin!!ua;;glo. come la regione sia una realtà « più che iteoiirafica ~torica ....che pr<"dctermina na– turalmentC' il mondo interiore cd esprl"ss1vc;, di un narratore. (Continuaz. dalla pag, 5) desiderato edclla si eclissa mentre il rito si compie: fug– ge a Firenze e, proprio lì. si imbatte nel figliolo, che è in preda alla disperazione per– chè la sposina, in albergo, sta morendo. La madre lo soccor– re con denaro e dopo pochi giorni, rimasto vedovo il suo Rico, è convinta di averlo riacquistato, tiene vivo in lui il • culto della vedovanza • e alla sera, quand'egli si ad– dormenta, l'ascolta respirare • puro ignaro innocente come un fanciullo, come insomma l'aveva voluto lei fino alla vi– gilia delle nozze: un fanciul– lo coi suoi baffettini •· bella!~- E così dicendo Ja re!• disse Arturo guarùanJo spiazzi !"erba cresceva rigo ammassate a'.torno alla vec- cui si godeva ,ma bella v. a condusse con aria di trion- coi suoi chiari occhi grig: gliosa. I rosai erano in fiorP. chia chiesa .ii Sant'Anna, al- sul porte,. I b'llt!'lli e la fio. (o. attra'.verso la sala. Car- Carlotta attraverso le len,t, Tra le foglie rotondeggiava- l'ombra dei verèecupi ippo- tiglia pe che1cccia stavano 11 DOllL ACC. _ Lucca _ I suoi lotta camminava al suo flan- • Ora ho finito. Ma tu, Car no lç mele. Susanna ed Ir castani. Davanti all'entrat11 tranquilli e .,il·~'lziosi alla lu- ~f ANENT apprezzamenti sulla «poetica,. co. rigida e silenziosa. lolla. che cos'hai dunque?•· ma erano .;edule sull'altale del cimitero •~·era un negozio ce della :era. uugarcttiana sono. d'accordo. La signorina Lomker suo- E. balzan~o ,u ~~lia .•~, ,-. na; e mentre volavano ~u e di fiori. Lì Carlotta comperò L'acqua. • r.1 liscw e scura. sostanzialm te •atti Ma in- nò ad un tratto un vorticoso vama. soggiunse: •· .,,me •r,a, g1u. facevano dei cenm a, un bel vaso rii azalee rosse e nell'aria c'-era un entort• sisto amichevolmente·. no~ si valzer. Le coppie si abbrac- hai que t·arja così strana~ • genitori. Lina stava sedut? che collocò sul!a tomba del- d: pesce ç di catrame. può travasare un'esperienza che ciavano e tutti a !Juttuare • Ah > . r,_spo e Ca_rlotta. all'ombra del fogliame e 'cii- la madre. An~he sulla tomb>s • Ch cosa Mangiamo'/ , U. 'rAP - Lecce - Le sue 1iovelle accompagnar.e du una lettera tra di sfogo e di pre– senta.::ionP, un po' Slrt"Cra. un po' sgrammaticata, un po' in• t•llenualis!ìca - come del re– ~to le novelle ste~ie - mi ha interessato. Lei, certo, non è u.n principiante e di.mostra di sa– pere quello elle vuole. Per ora non le· saprei dare altri consi• r,h tranne che conti11uare irl• quel gene,·e del quale Ilo letto due camp1011i; va benissimo. e le nove-Ile. co~i come sono, sa– rebbero pubblicabili. Ma non s:ia a pensare a questo. ora, e seguiti a !avorare. Auguri. vuol essere nuova nel JJnguag- nella cadenza di tre tempi. • ho sch1acc1alo un p1solm1' geva un ~omanzo._ . di zia Gertr~de e del capi- domandò Car ·rl,1. gio che w,'espericnza prece- Carlotta vide accosto acco- dopo pranzo .. e ne ho (att1. • Bambme, noi and,arn• tano Brode,,~., i due sposi •Nasello!• rispose La Banti riconoscl' cs,,tta· mente gli stamp<" regionali e il cl Una umano che ~ono pro• pri d1 quc-sta narrativa del Sud: .. Forse la letteratura de– gli ultimi anm ci ha dato. ti gu– sto dei !<-aporiforti: ma e .. cht' Im mondo crudele e con!uso }i è affacciato alle nostre c~pe– rienic di iiuerra e di dopooucr– ra e questo mondo élSPPtta una nuova espressione poctic-a ol• tr(' che una sistemazione pra tica. Per l'appunto nel no:-.tro paes<' questa coni:erie di (atti emersi alla luce .. è tutta k– gata alla storia della regione italiana. presentando modi e dente_ (~ molto particolare, per- sto Ja faccia rossa del capi- si. _dei .5ogm! •·. • Sai che w, p~• a pa_sse~gio • _grìao sostarono un momento as, turo. aliSSlma) ha comunque de- tano Brodersen il suo livido facciamo.•. soggmnse Arlu• Carlot,a. « L~• Lma. dia 0•1 orti. Sulla ~hiara stele del- «Na ello?», o~g 5 iun.e Cu· terminato. Un altro discorso è naso di bevi tor~. i suoi occhi ro. cw,a bel?a passeggiatina tempo da cena alle bam'1ine la tomba ùP!la signorina lotta. e all\.nn;d•J alito sei a1,, che uno tenga presente ira I~ azzurri surnuotanti in mezzo che farà beoe a tutti e duP Nella dispensa ci sono anro- Lomker era :;?;pinta in or<, provò dei lievi crividi. precedenti esperienze altrui alle lacrime La sua barba E questa sera mangerE>m ra tre vasetti di ht:e ,·ni, una piccola ha, che era or- e a elio?' :::hc cosa m, ~~ un'esperienza che sec:'ltein mo- . · · 1 · 11 t· , ·1 Cuori. Cosi non a\Tai pn'J preso». mai corrosa ~lnlla pioggia ~ venire in mPnte il •1éa.-;: 11 :;c,·! do particolare fra le su ascen- ,os ,ccia e so e ica,a , li d f C I ti d Al ' 1· l d I t Ah t , I . dcnze Ma consideri peraltro mento. Egli l'aveva abbrac- nu a a. are. . ·? - aro a e - r uro • :,, . m a a e:npo. . giuso. - ::,~sce che z1;, cl · t 1 . . ( . li ciata stretta stretta ai flan- • Ma I bambini. •, o,~Pr v1arono lungo le silenziosE e Peccalo d,.vvero. che tu Gertrude m~,1g;:i,a tan,.J :J 1c con enu 1 nuovi a.i qua h. 'd b' b. 1 vm·a CarJo••a tracie do11wnicali. Quando non suoni più il pianofor- aus·o• A riassumere si finisce col banalizzare, ma state sicuri che, ai nostri giorni, racconti come questo se ne scrivono ben pochi. La madre di Rico, nonostante abbia qualche ras– , omiglianza con altre madri morettiane, specialmente con ~'ortuoala de I puri di cuore, è un personaggio tutto nuovo, delinealo con intima aderen– za e con straordinaria fre– schezza di stile. si deve naturahnente tendere) e 1. e r! e,·a e . 1s ig_ iava: « h ~L : • d b 1 • ». E esigono anche nuove soluzioni e Carlollma, nua piccola E e e teniamo Lma a fa passarono davanti al c1mite· te! •. isse Ar~ro. FRIEOO LAMP di linguaggio. Delle sue poesie dolce Carlottina, gabbiano nuove mi piace abbastanza mio. ora mi appartieni! >. «Merigl(io di maggio». Le fac- A questo punto una vece cio tanti auguri e la ringra- gridò: « Changez la dame!•· zio per il tono sincero e cor- I ballerini si scambiarono. diaJe delJa sua lettera. Una dama Cormo a ~t:.ipp0 a nodi diversi a seconda del luo– l(o ... sicchè la miseria. J'igno- Accanto a Viaggio di nozze vogliamo porre Cagne-Pain, un racconto del pari umano ed originale che ci presenta un'altra figura di madre, co– raggiosa e piena di risorse, e si articola sui rapporti fra lei ed il figlio, il quale, saputello ed ingrato. osa irridere alle materne fatiche di scrittrice troppo disinvolta. Due donne ir.traprendenti, due figli uni– ci: ma quale diversità di ca– ratteri e di atteggiamenti fra t vari personaggi! * DI SOR. - Mes:sina - No non ci siamo proprio, non ci sian10... Non mi sento di inco– raggiarla sulla pericolosa china di quci brutti versi e sono co– stretto. perchè gli altri lettori non pensino che sono il solito schizzinoso, a da re dei mede– simi vci·si un e mpio: .,.. Esta– te! Estate! - Una lunga cltic– cltiriata•. Intendeva alludere a] chicchiricchi del gallo? sè il capitano Brori<!rsen Carlotta stette un ista:1.e sc– !a, poi balzò in fretta in mezzo ad un gruppo d1 pal– me. e via di còr~a verso la entrata dell'atrio. casccu– dendosi dietro le ,iuole d~, !lori e i cespugli, Era ormai fuori e stava sé'!~11:io una larga e bianca sc~;:nma di marmo ricop~. h da una gui– da di velluto. :Fra l" gc 0 nde cala dell'Hotel du Nord. E ~li angeli canta.no SA.PA. - Bari. I suoi • Pen- ranza. Ja mediocrità. i privi– si.eri ""• indubbiamente dehcatl lc~i si eonfi~urcmo in Italia. s(•– e raff111atì, hanno forse un tor- condo aspetti niù rei:ionali che to: rischiano d'esser fuori tem- nazionali Con que~ti argo– po. Non le dico che 11ell'età menti. ch<>escono dallo sche– atom.i?a sia i11~ttile rivolger~ la matismo già noto della « e~i– proprta attenc,one alle foglte o l(enza di una letteratura imp<'– agh sguardi dei bambini o al gnata" ~i può uscin• dalle scc– respìro della notte o alle nuvo- cht> di una polemica astratta le o alla ltoia tteL ctelo, cllè an.- fra < contenutismo• e .. form~– :t potrebbe parer<' una saluta- lismo,.. che sC"mbra riaffiorare re rea..:ione a. tanto macc1tini- pericolo~amentc- nC'l dibattio smo. La vrrttri. é che. non sa· Pericolo~amc1~te. giacc~è dispu prei spiegarmi meglio. i suoi tare d, es.tetica o d, _Pot>t1ca .. Pensieri ~ nii paiono un pò qua~ldo e~1ste la rc:.i~ta dclh~ antiquati anche se spesso so- paiune. dcHe_ pe~sonahtà. con , no gradevolr. E poi, nti permet• Io:~ tentaltv1 p~u o meno ~1u• la di dirgli•lo. ci sono troppi sc1t1 e la _loi:oncerca. non ~ la }f. Carlotta la riconobbe subilo. Una originale novità teatrale che fonde i modi del dramma. della pantomima mu– icalc, ciel balletto, cl lla omrnedia delL\ dc. !cl g·ioco c:i l' cn e e d l c:oro eia 1co Un'altra figura femminile non facilmente dimentica bile è la protagonista del primo raccon lo, una madre che rie– sce a fingere mo.Pta la pro– pria figlia (un'anziana zitella * RUN. BI~ . Torino - Vorrei poter dare w, giudizio incoraggiante alla delicata se.i1- sibilità che Ella riveìa nei suol versi. Purtroppo però, la sensi– bilità non basta alla poesia: ne è soltanto se è lecito dirlo, una prima fase passiva. Il dif– ficile è poter trasformare in espressione poetica i dati rac– colti, appunto, dalla senstbilità. Ma è un discorso puramente teorico, questa distinzione fra le due fasi: credo che in un vero poeta tutto si risolva su w, piano di perfetta (e talvolta dilficilissuna) simultane1età. perchè c'era stata una volta quando il ricco zio Willi, du– rante una visita in città a– veva abitato lì. Ella sali ai primo piano dell'albergo. Ed ecco un lungo corridoio su cui davano molte porte. , ella suggestiva cornice del Castello Svevo. dal 18 al 22 agosto scor:;i. è state rappre– sen ~ata un'originale novità ita– liana in due tempi, di Gustavo d'Arpe Alberto Perrini, E gli 1,ngeli canta110. per la re– gia dello stesso Pcrrini. Entrare in qualche stanza. pur di fuggire, pur di rug– La rappres ,,tazion I alla quale hanno assistito anche il Sindaco e numerose altre auto– rità cittadine. ha avuto un ec– cezionale successo ed è con– siderata Ja più importante pro– duzione del Teatro Stabile del– la Città di Bari che. negli anni scorsi, ha svolto attività sal– tuaria rotto la guida di Pierro ScharotT. Anton Giulio Brage– glia, Paola Borboni Carlo Di Stefano. gire! cappata al seguito delle trup– pe liberatrici) fino al punto di vestirsi di nero e di re– carsi in camposanto a pian– gere sulla tomba' di una ra– gazza, che abitava nel mede– simo caseggiato. Il pensiero corre. poi, a La tardona, una novella scanzonata anche nel titolo Una porta era socchiusa, ed essa entrò nella stanza. Ed ecco sua madre seduta in una seggiola con in grembo il velo nuziale e la corona Essa si mise a gridare: « Cal'lolta. perchè hai depo– sto la corona e il velo? •· Al tono serio, o addirittura tragico, lo scrittore sa alter– nare un'aria da opera buffa: tipico è a tale proposito il racconto di chiusura, in cui vediamo agire un ex-attore commendatore ed una pate– tica contessa • dalla lingua sciolta•, coinquilini di for– tuna in un palco del teatro comunale. Nella medesima atmosfera si muovono deco- rosamente quei due vecchi co– niugi che sognano di morire insieme, avvolti in una zan– zariera, dimenticata nella lo– ro casa da due strani uffi– ciali alleali. Ma il racconto più amaro ed impressionante, d'un sapo– re che poh·ebbe essere defi– nito pirandelliano, è quello relativo ad un canceroso. il quale, scambiato per un fa– scista nei giorni dell'insurre– zione, accetta di essere _fuci– lato al posto di lui. In questo episodio. come in altre pagi– ne del libro, Morelli si avval~ d'uno stile più nervoso ed in– }f. U. SALV. Torino' - Lei è ancora molto giovane e non negherei alle sue possibilità (cosi come ora appaiono) Ja prospettiva di !utur, sviluppi positivi. Prnbabilmente ne esi– ste qualche presupposto. Ma al momento attuale non mi sen– tirei di avallare per poesia ciò che lei scrive siamo, in ~ostan– za. ad una ineJaborata fase prepoetica. Auguri. GIO. BON. - Pinerolo - Per ciò che riguarda il « n,aestro >), la ringrazio, ma Ja esorto a . cgliere per tale ufficio qual– cuno di me più degno e più bravo. Le sono grato, questo si, senza riserve, per a vex Ella accolto co11 oosl buona grazia 11 mio pa.i·ere. Un po' meglio delle altre è la terza delle poe– sie che mi manda: ma quante scorie .ancora 11cl suo linguag– gio! Ah, giusto, Lei voleva sa– pere della «scoperta»: qualche cosina. qualche cosina, piccola, piccola ... * cisivo, che va dritto allo sco- c. P. _ Roma _ Non Jc sem– po. E questa è una gradita bra !rancament , egregio ami– sorpresa per molti lettori. co d'essere w, po' indiscreto Naturalmente, i fatti che ncli'intliggere a w1 pover·uo– egli narra son concepibili so- mo soffocato dal lavoro cen– lo se riferiti ad un periodo tinaia (migliaia (or.se ) di versi così sconcertante ed abnor- talmente Jw,ghi che pagine me; e l'abilità di Moretti, a normali non bastano a conte– differenza di altri narratori ncrli? Ho dato, per coscienza che a quegli anni si ispira- e serietà. una scorsa a tutti i rono, sta nel farne sentire i suoi fogli: che ci sia qualche riflessi e l'atmosfera nell'in- fermento di.sordinato è inne– timità delle vicende familiari !(abile. Ma secondo me ha un– tale proposito, non possiamo boccato wia strad11, sbagliata. o di un vivere quotidiano. A Scriva di meno, se può; non dimenticare quelle pacifiche disperda in quell' ln-sopporta– monache di clausura, Hnde e bile (nù scusi)_ lol(or~ea le qua– addirittura eleganti nel loro htà d1 cu1 U?dubbiamente. è costume, Je quali aveva1to cu- dotato (ma d1 cu, J?robabil– ra della loro chii;:sa. tipica- n:ienle non sa servirsi). Sono mente • femminile •, sempre sicuro che ades~o se la l?r~– odorante di cera da pavimenti, derà a male: nu s_embra il ti– e possedevano un e lussuoso• P<>. ~ allora. pensi an _he che ifugi antiaereo Tutto scor- p ~t.re, e ei:nu sba_gllato. essere ~ 0 • _ le1 un gemo ed 10 1m povero 1eva in modo apparentemen sciocco che non capv;ce. te normale in quel convento, HOFFMA N finchè un mattino (ed è una svolta imprevista, quasi pa- «Ah. mammina!», piagnu– colò Carlotta. e non voglio sposarlo. non voglio sposare questo gra so vecchione! •· Ma la madre soggiunse in tono di supplica: « Ma lui ha ereditato tutto il denaro di zia Gertrude. e così ce lo pi– gliamo noi! Non vorresti. dunque, anche tu che la tui> povera mamma. ver ·o il tra– monto della sua vita, vivesse un po' meglio? •· • Sì. mammina. sì •· escla– mò Carlotta. E la madre le pose sul capo la corona e il velo; e grossi e fitti luccico– ni scesero sulle guance di Carlotta che si mise a guar· dare ver o la finestra con gli occhi velat.i di pianto. Fuori nevicavi\ dolcemente, e i leg– geri fiocchi si posarono sui vetn della finestra, e squa– gliandosi scendevano in for– ma di lacrime. • Mammina. non vedi che nevica? Come mai queste neve già ad otto– bre?•. • Ottobre? •. soggiungeva !a madre. • Ma se siamo in gennaio. tesoro mio! • • Quando sono. dunque, sta– ta da zia Gertrude?». • Zia Gertrude? • diceva la madre. e Ma bimba mia, se sono ormai cinque anni che è morta! •. A questo punto Carlotta udì nella stanza attigua una voce d'uomo. una bella voce armoniosa che ispirava u11a certa calma e fiducia. La madre di se: • Non hc 5pilli abba lanza. Esco un momento a vedere se ne ha qualcuno la cameriera •· e uscì dalla stanza. Carlotta depose allor;i in fretta e io (uria la corona e il velo. e ~i avviò verso la porta della ~lanza attigua. Premette i" maniglia: la porta non era chiusa. Così entl'ò nella ~·nn za. Arturo era lì eduto ~l!a ~crivania. Davant: a ~è tè– neva due grandi qutnter·d cii carta. Aveva appenl fi:1l:e n· E' gli angeli cantano rias– .. urne e fonde insieme 1~ di– ,·Nse esperienze del dramma e del balletto, della Comm,,dia dell'Arte di quella music1le. e anche della /arsa circense di clowns. i quali. a volte. co– stituivano un vero e proprio coro da tragedia elassica gre– ca, a commento, prepar:nlone e soluzione dell'azione basata su prosa. mus.ica e pantomi– ma Lo spettacolo. a torti con– ~ra~ti comici e drammatici. si ispira a modelli greci e plau– tini e fa tesoro delk moderne esperienze di Andrejev. Achard e specialmc>1lc di Brecht <Tea– tro <'Pico). La parentela brech– liane è stata denunci~ta fin dell'inizio quando i down.s si sono rivolti al pubblico in un estroso coro canta o su musica di Kur Weiil. la st<>ssa usata nell'Opera da tre soldi: • Que– sta sera, ntiei ."fignori - Una farsa si darà - Clr'è tragedia e pure dramma - Cirro eque– stre e varietà: e conclude: ... Questa sera. 110n è escluso - CIie il coraggio vi verrà - Di guardarvi berre ìn faccia - Per servir la verità .. EC– fettivament il lavoro possi<"• de un . culo tono polemico contro l'ipocrisia che. facen– dosi scudo dit>tro il moralismo. costituisce uno dei peggiori mali del mondo. Rivolta. dun– que, contro l'immoralità degli indifferenti che si risolve in una spietata collettiva confes– sione. in w1 disperato anelito verso la purezza. l'i 1 1nocenza. la belJ zza e la giu tizia .• Ma non saranno i giustizteri a ~al– vare il mondo. - conclud<.> il patetico pcr:;onaggio di Sarah - bensì coloro clte sapra11110 anwre! .. E l'opera termina in un suggestivo coro di clowns con le braccia levate verso un cielo da tragedia: . E dr noi chi mai avrà pietà? ~ La rc-,gìa si presentava estre– mamente ardua e difficoltose. ma ha saputo imprimere ut1 rilmo vivo serrato. sicuro ed efficace a tutte le sequenze, lazzeschiana) • fu la pazzia •: la superiora, dopo le solite meditazioni. fece uscire le ronsorelle nel mondo. con im– provvisa determinazione (si era alla fine del 1943). • Spie– l!Ò che cosa doveva intendersi per caccia, ait'uomo. Insisteva j((.~CRONACHE I ~ DI POESIA I su questo ch'era l'argomento del giorno, perchè le pareva che non tutte capissero come •· uno qualsiasi " poteva esse- re preso in istrada. al caffè, all'uscita da un cinematogra– fo... Altrettanto difficile cre– dere al,atto delle inaudite torture•· Così, quelle monache usci– rono, tutte vestite di scuro • come vecchie serve, gover– nanti di parroco, donne d1 chiesa • ed il convento diven– ne rifugio di patrioti e di per– seguitati. Dopo due anni tor– natono in silenzio. • sen2a dir nulla di quello che avevano vi to e fatto • e • ripresero a adorare da adoratrici •. Due di loro non risposero tuttavia all'appello: u n a. coinvolta dalla guerra civile, era stata Impiccata; un'altra violata dal nemico, era diventata una mamma felice. senza dolore e senza vergogna. • Una mam– ma come tutte le altre, quasi •· Abbiamo indugiato più a lungo su questa novella (una delle più riuscite) perchè cl sembra particolarmente adat– ta a far capire un determi– nato periodo. S'è. dunque, rivelata una novità di contenuti nelle ul– time novelle di Marino Mo– retti? E' innegabile. E, sotto la saggia arguzia dello scrit– tore. bisogna anche ricono– scere un invito alla bontà e alla pace. FILIBERTO i\IAZZOLENI 1 ella collana Dialoghi coi Poeta dell'editÒre Schwarz di Milano è uscito Cronache del gelo di Carlo della Corte. gio– vane poeta veneziano (è del 1930) già accolto nell'antologia n castello dell'editore Rebel– iato, Pado\la. 1955. Le trenta poesie del libro, come in uua eri<.> di quadri composti di undici endeca'Sillabi ciascuno. documentano in un linguaggio tra il realistico e il lirico al– cuni momenti. av\lenimenli e cronache che l'autore ha rìca– \13lo dalla lettura dei giorna– li. Fatti ·e personaggi. colti nel– la vita di ogni giorno. tuttavia riecheggiali in un lavoro di scavo. di preci 'a misura. di at– tenta tensione. E ne Pscouo fresche imni.agini, come que– sta: Febbraio ìndura il ghiar· cio a piè dei ruvidi - arbusti, si risentono i polloni - nella crosta di vetro. e questa ca– sa - stretta dai muri diacci non consola - che una parte di te (l'altra ne fugge) ... Ne I quaderni del • Provin– ciale• pubblicati a Udine (via Stringher. 5) sono usciti alru– ni volumetti che meritano at– tenzione. sia per l'impegno mostrato da parte degli auto– ri. sia per la particolare ini– ziativa che accoglierà le nuo– ve voci poetiche del Friuli. In Piaruire friulane di Dome– nico Cadoresi nato a .r"eltre nel 1924 (illustrazioni di Enri– co De CilJia) affiorano pae– saggi colti nel fluire delle sta– gioni. paesaggi animati èal sentimento del poeta che ne coglie. a tratti, gli elementi di una commossa tenerezza. Si legga « O\lunque rivedrò ura pianura»: Mi sei vicina e di– creta - come una ritrovata sorella dopo u11 fungo giro– vagare: - e sono cresci.uto con i tuoi vigneti. - con le tue foglie esitanti - che buone ce– dono al vento; - mi si è a– perta qui ,m giorno la ma– no - ché stringeva il segr•to de/L'infanzia - al roca-re delle costellazion~ - assieme a un respiro di ragazzi - cl1e cor– rono dietro le burche - di car– ta sull'acqua dello Srello - E non si è mai soli se anclte - non si ode dei passi alcuna eco nell'immenso silen– zio. ecc. Fino all'arco dei monti è la seconda raccolta di Luciano Morandini nato nel '28 a S3n Giorgio di Nogaro e che prPs– so ~ Il Canzoniere• di Roma aveva già pubblicato nel ·54 un gruppo di versi. Terra di amore. Le nove poesie della secor,. da raccolta, illustrate da Etr.i- lio Culiat. mirano a misurare in simboli ]'ascolto sincero delle co e. Sul confine mi sem– bra la prova migliore di qu~– sto quaderno: Soldaro, ecco rl confine: terra. cielo. camini. - Guardi nel vento sittile come fosse primavera. - Nel– le giberne - 110n hai il fiore raccolto - tra i cespugli. - Il tuo paese. guarda - è là. 'iie– tro le strade: - la terra bru– na. - l'arco verde delle sagre ... Il cuore sulle strade di Ma– rio Cerroni nato nel ·21 a po,:– gio Mirteto ma anch'egli or– mai !riula110 di vecchia' dat~. è una raccolta i11ustrata da Canci Magnano sul motivo -id mio paese. Le liriche costitui– scono un poemetto organico dai versi melanconici e app1s– sionati. Vi si rivela un C<.>rrn– ni nuovo. che dopo aver af• frontato il tema della pace ce I Canti del ·52 (Schwarz edi– tore) e quello della guerra ne Il giorno stilla Voju.ssa del ·~5 (Cappelli. nella collana dì ~Portici~ diretta da Gino Ti• balducci). si accosta rassere– nato a moduiarl.' il prnpr'o ;;;entimento. la pr0pri~l -., .,. sul doppio ma in tondo 11n.,,-o tema « la terra e l'amore~. Quando 11 Cerront si disà;: cora dall'ibrida oratoria e rie– sce a meglio ascoltare dentro llna scena di « E gli angeli cantano• ~peeie a quelle d'insieme L'in– tt>ro mese lmpit>~ato per le prove non è stato davvero get– tato vie. La bella prova di e!– flcienza e di sapienza t atralC' ha ntusiasmato ili spe latori chi:' si sono la,3ciati andare ~ ripetuti e nutriti applausi an– che a scena apprta. pieno), il f<-rvido Diotaiuli. lo spettrale Luigi de Majo. la gra– ziosa Lilly Josia. il minuscolo <' .sareas ico Giovanni Zizzi e gli altri tutti. compre,;! ,gli otl<'ti della palestra Angiulli. Ottima la prestazione tecnica di Gino Ruggi<'ro, direttor d<'I delicato settore musical e luministico Funzionai e fe- stosa la scenografia dì Corra– do Olmi Uno ·pettacolo dav,·ero nuo– vo e coraggio . questo E gli a11geli ca11ra110.che è stato se– guito e apprezzato come mc– ritav:.1: una lode quindi anche al1'attento d evoluto pubblico pu~lies Gl LIO PERRONll aggettivi, e gli aggecCivi, come strada m1gJ!ore. . le 1nedicine, conie t cibi, come Un dibattito. se dcv~ contt. tutto. e adoperat" "' ta nuar~. do_vrebbe parlire ria, . s . ' o,us, • tesi!•. c1oc dalla realtà de- quanutd stanno bene, be-nts. 1.~ gli s,critti; esaminar<' i prcj!i tl n~o .. ,na ~e superano un cer~? i difctlt letterari e poi. sul pia• lmute_ SCttLJ?Ofl~ (a prosa p,u no della interrol(azione sul mo– oens,b,le. Gmdiclu lei. - --. tlvi di riu:cita o di fallimento. -. D1 notte ti len'.o ' resp•-,parlare di errore nella posi– ro del 1nare ha un eco .,, tm- zione. d1 costrizione di uno mensa,._ cont.r fatale ··, .. ~T· '-chcma .... imp ~stn:i.to .. 0 di fu– cana ». Pare il .. remoto>_ rin- tihtà di un contenuto irrPall"' cocco d'~n, orologio ..muisibtle ... interiore. l\.lcntre nC'l corso cl('l che segni i andare or ..-heto». or dibattìto <anche se n<'c . 5-..trì~• ~stanco .... della vita che tra• mC'ntc) n richiamo ai testi ci.ai scorre e trapasso qu.a,si perva- casi letterari rimanC' relc1;a1n sa dall'an.sia - segreta• di tra- alla fine dell'intervento e ir• mutarsi in ricordo. 111 , dolce. poche rìghP rimpianto». Quali sono gli altri ~punti \l che offrp l'inchiesta. al dì là , del ,,problem~ dell'impe2no " d<'lla hbertà -? L'intervento di ~ C BAD - TrwS t e. Aiiche Suone è rilevante anche er la lei 7 n_a 11 ~1t dei .vensien rhc. so: mole: Silonr- liquida faciY1nen no più n11111edia11 dr qu_ellt d,• te il problema propcdrutico: ,P A PA • . "!eno irtleran, p,u esista una narrativa del sud e m_orde1111. u!n . quello _de_, pen- se si tratti di concetto o di ~tt'rt, drlle r1fless1oru I_nrI~n!· formula empirica: (> Qucq.n e_ 1111 campo quanto ma, dtf/i- criterio storico - iteoi:rafico - so c•le: ci s1 nasconde 1neno che, cialci. della cosiddetta n\eridio– DPr Psr1npio, in 101 racconto o nalità non è proprio il più tn un roman::o _ No_n c'è ro- ozioso e sterile, Ma l'idea più man.:o che una ,ntelltgen~a co- interessante cli Silone è a pro– mune possa concepi~e. nè fra- pos1to della vera presenza P se per bella cht• sw. rhe uu $Ostauza dì questa narrativa. ori11cipia11re 11011 po.,sa scaturi- oegi e di ciò che doncbbe es– re.. •. Sono parole di Jules Re- sere domani: questa narrativa nard. come Pure queste: • La è meridi~nale_ d'ar"omento, m,, . . non d1 d1f!us1onc: manca quel letteratura, cimoso mest1er!: rapporto tra autore e tèttore meno se ne fa. e megilo bt- t•he pure determina la nascita sogna fare Per far bene, bi- d !l'opera: è narrativa Jc ta fra sogna essere cattit•i. con sè i ct>ti colti delle città ilalianP stessi e con gl, altri. - e mai.ari all'estero (e come Gli attori (in ,gran parte di– plomati dall'Accademia d'Art<> Dr3mmatica di Roma) b n con– certati e !usi. Gius ppe Man– cini. il tragico e buffo.,esco protagonista. ha dimostrato sorprendenti qualità di primo attore. Deliziosa Lucia Zotli Onoranze allaOelerlda evitare un . ospetto di attrazio– ne folcloristica per i temi bar, bari e primitivi di una mate– ria da poco risveitliata•l. ma RIPA - Moder111 TI .suo ,ac- non è divulj!ata <' vissula da conto 11011mi piace. è troppo quelle vaste masse la cui ,·ila lungo e derrr ro c'è troppa poca è tratte"giatà ne ile sue pc,gìnc: che ha interpretnto il candore Per iniziativa del Comune 0 del suo personaggio esclusiva- dell'Azienda d1 oggiorno di mente con atteggiamenti mi- Cervia orgerà presto sul lun– mici e con la danza (l'innocen- gomare adriatico un monu• za. infatti. non ha voce tra gli mento dello scultore Angelo uominil. Bra,•issimo Giovanni Biancmi ispirato alle opere di Grazia Deledda, poco lontano Temma. irresistibile clown dalia casa ove ella abitò 8 dalla te.sta di Medusa. E così scrisse • Il paese del vento., Corrado Olmi. clown pacioso « Il vecchio e i Canculli •, « La panciuto. ~ntile e malin- !uga 111 Egitto• e moite delle conica. nella figura di Sarah. sue novelle. Marilena Pizzirani. Prestante Alia inaugurazione, che av– Gianni Colella, Direttore del verrà domenica 9 settembre e Circo Fantasia. Perfetto ne le cui seguirà una serata di can– phisique du ròle di ipocrita ti e danze folkloristiche sal' moralista. Armando Scatur- do-romagnole, parteciperanno ehio. Chiuso e risentito Ar- autorità politiche, uomini del mando Spadaro, J'or,goglioso giornalismo, delle lettere e del– acrobata Davide. Ricorderemo la cultura. Orio Vergani terrà ancora l'csubera•He Do ato il discorso commemorativo e Caslella~eta,_ il mis_ure o ,A;n-, l'isola natale della scrittrice gelo Jos1a (<l vecchio e v1z10- sarà rappresentata dal Presi– so Barone Beb~ di Stancam- dente della Regione Sarda, di sè il fondo d'indubbia m~– iodia che affiora nei migliori momenti. si ha Ja conci.39. espres ione di una sensibilità Urica che s'impone. hbera co– m'è dalle pastoie delle acqui– site retoriche. Il quarto quaderno è Crona– che della provincia (con iU:i– strazioni di Celiberti) di Alci– de Paolini udinese. 1928, g,à autore di Cadono i ve11t, <Maia, Siena. 1952) e coJJabo– ratore della Fiera letteraria. Momenti. Comu,rirà. Belfagi;r, Il Ponte. Situazione. Poesia. la sua. dal tono di– steso. narrativo. non sempre controllato però da ragioni di esigenza ù'lteriore. Provi :i Paolini a condensare e pericn– za e sentimento: potrebbe n3- scerne un linguaggio più as– sorto e con maggiori -isulta•i di poesia. Ii verso narrativo deve b bedire a regole di misura. 1i– trimenti si briglia e diluiscP senza possibili à di controllo IL CRONISTA * Il materiale (arti- coli, foto, disegni) non richiesto dalla re– dazione, non viene in alcun caso restituito. * Tra i dischi di musica opP.– ristica. il pubblico italiano sembra preferire nettamente quelli dedicati ai recitaJs: un po' pere/tè assicurano una sorta di piccolo concert.o in casa. temito dal cantante pre– ferito; un po' perchè - ine· vitabil111e11te - allineano al– meno due o tre di quei • ca– valli di battaglia• cari al cuo re di tutte le generazioni; un po' pere/te forniscono all'a scoltato re un pizzico di varie· tà quasi sempre godibile. Una compagnia fonografica e/te può vantare un catalogo nutrito e allettante di recitals operistici è la • Decca ,: un catalogo che si viene arric chendo mensilmente di nuovi disclli affidati alle voci pu• stigiose di Renata Tebaldi • Mario Del Monaco. Della Te baldi. so110 stati pubblicati ttl· tim.amente due disclti medium play: uno (LW 5240) che reca Porgi amor e Dove sono i bei momenti da • Le nozze di Fi– garo. di Mozart. Selva opac~ dal • Guglielmo Teli• di Ros sini' e Flammen perdonami dalla • Lodoletta • di Masca· gni: l'altro (LW 5228), inciso col tenore Giuseppe Campora, che presenta duetti celebri dalla • Madama Butterfly. e Giuseppe Brotw, e da autorità nuoresi. Al Comitato d'onore, presie• duto dall'on. Segni, e di cui Can parte tra gh altri Anto, n10 Baldini, Emilio Cecch1, Ma• rino Moretti, Manara Valg1mt• gli, che la Deledda conobbero ed ebbero amica, l'Editore M.ondadori e i presidenti della ocietà Autori e dell'Associa– z10ne Editori, sono già pel' venuti anche messaggi di Pearl S. Buck, Wìnslon Churchill, Hermann Hesse, Halldor Lax• ness, Roger Martin du Gard La manìrestazione si svolge sotto l'Alto Patronato del Pre– sidente della Repubblica, Gron• chi. E' probabile la presenza anche dell'Ambasciatore sve. dese in rappresentanza della Accademia che conferì trenta anni Ca il Premio Nobel. T0ba. Lei s'è l'Ohllo mettere « I problemi attuali di fondo 1H'i panni d'una donna. per rac• della nar.rativa m~ridion~le so– coniare qualcosa di struordina- 0 • 0 · sul Pt~no dt>llarte. llh si<;•· . . . ,1 della vita personale e socia- rio. ev1rien1emen1e, per comuni- le nei Sud. A considerare.. t rare qualcosa che sentiva dl risultati J{ià acquhtiti. mi pare non poter comrrnicare altrimen- rhc sia per lo meno prematu– ti. D<'u'rsse·rc> cosi, se no perchè ro scambiarci congratulazioni e l'avrebbe faUo? c'?mp~imenti I soli libri che un Ma che cosa le pare cl1e ci v)alll!'Jato'.e. ha trovato in casa • d. d . d' . d un artigrnno della Calabn.i sw . i st raor mario . . t unico. erano due volumi di Tolstoi. r an:t. nel racconto di 11110 rn- rr;en'è stupito. Eppure non è un r,a:::Cl che 1)eglia, ripensando al· ratto nuovo e merita di es~c-rP l'amato che s'è fatta sfuggire, rimeditato a nostra confusione. senza un motivo plausibile? Esso vuol dire che la no ra Credo che il veccltio principio n_arratìva è ancora in ~itardo d'interessare il lettore a quel r_ispetto a _quella <;ategon~ p:,r , . hcolare d1 letton la cm con- che s,. scrive debba es~er_esem; quista dovre'bb ·co~ti uirc l~ pre rispettato._ Magari 81 pe:iS! più alta ambizione d'w,o scrit a un lettore ideale e sqms110. lore ~ diverso dalla •:•as~a hicompe- N.aturalment<.>. il d1,corso d, te~te., ma anch_egl, uomo. an- Silone vale solo per chi consi- ch egh catturabtle attraverso lo de · 1 tt I d. 1 -. interesse ci e era ura 1 vas o re~p 1- i\IINOS E ro quella che canta motivi eterni di un l(ruppo umano " ln modo tale che questo grup– po vi si riconosca e conforti NOVITA' IN della sua attenzione l'opera dello scrittore: e per chi con– sideri nel momento attuale in– dirizzo positivo di una narrati– va metidionalc questo farsi vo– ce di un mondo a risveglio. ChP questa sia la strada giusta ap– pare in molti del(li interve11ti; piegarci e penetrare nella real– tà della gente del ud non si– ~niCica porsi uno schema limi– tatore della scelta del conte– tmto. ma conlemporaneamcn~. Car luce in sè stessi in quanto scrittori le,i(ati a certe radici: come nota Vigorelli: • Piegati sulla propria terra. lavorano come se si piel!as ero sulla lo– ro coscienza ... In effetti le ob– biezioni dei «liberisti,, non lenl(ono conto di questo la lo'. che l'intellettuale d<'l Sud si pone il problema della vita. come problema delle cose e de– ~li altri che sono intorno a lui, oltre che di lui stesso: ecco perchè gli stessi narratori di un contenuto di memoria interio– re non sono lontàni dagli scrit– tori ,.realisti» in senso stretto. n dubbio. la noia e l' an~oscia che vivono nel fondo del gio– vane intellettuale che si affac– DISCOTECA dall~ •Tosca• di Puccini. I Per quanti invece prefen- D1 Mano Del Monaco. inve• scono le edizioni di opere com– ce, la • Decca• ha appena ed/- pLete, è do segnalare l'avvenu– to un microsolco da 30 cm. ta pubblicazione - sempre a.a (LXT 5127) che si aggiunge al opera della • Decca. - de La già nutrito gruppo di recitals vita per lo Zar (Ivan Susanin) dovuti al celebre tenore. In di Glinka. L'Lnci.sione, in qual. questo nuovo disco a 33 giri, 1ro disclu microsolco da 30 cm Del Monaco canta alcune fra (LXT 5173/6). è stata effet• le pitì note romanze dello tuata a Belgrado. e vi hanno • Luisa Miller • di Verdi. dal- preso parte il Coro dell'eser• la • Fanciulla del West• d1 cito jugoslavo e l'Orchestro Puccini. dall'• Aida• di Verdt. dell'Opera Nazionale di Bel· dalla • Manon Lescaut •· • Tu• grado diretti da Oscar Danon, randot • e •Tosca• di Pucc1, oltre ai so!,st1 Miro Cltanga, ni, da ./ pagliacci, di Leon- lovicl1, Maria Glavacltevich, cavallo. dal •Macbeth• e • Lo Militza Milodinovicl1. Drago traviata• di Verdi. dalla ,Ca- Startz. Ivan Murasliki, Vlade• vallerla rusticana• di Pietro ta Dimitrieviclt. ,w ascagnt. • • • ... Agli amatori del ja== tradì• ziona!e, ossia dello stile di– xieland. la • London • ha de– dicato due dischi microsolco lJ n alt ru microsolco da 30 cm. edito dalla • Decca • (quello che porta il numero di catalogo LXT 513Ji) semb,a destinato a soddisfare le esi– genze degli appassionati del melodramma cl1e hanno un de– bole per i cori. Basta dire che il disco in parola comprende fra l'altro il Va pensiero dal • Nabucco • di V e rdi e il Coro a boctd chiusa dalla • Madama Butterfly • di Puccini. per rendersi conto che siamo di fronte - per dirla all'ameri– cana - od un best-seller. ~a 25 cm. _n primo (LZ 14024) eia alla realtà portano segnati e staro mc1so a New York nel- . . . . l'autunno 1955 dal celebre ' :a.ratteri rad1cal_1 della _su_a complesso del non me'1o famo- or1gme; e la sotu2;1one. a_rhsh– so chitarrista e impresario Ed- ca come umana, QÌ questi pro– die Condo1t: il secondo (fiBU blemi che attanagliano lo scrit– l045J è stilisticamente inferio- tore meridionale. non potrà e - re, ma non meno divertente: sere sicura e dì respiro vasto lo ha _;nciso i! qu~rte~o ali se non si risolverà insieme co– stars d 1 . Geo~ge Lewis: l anzta-. me visione di vita di sè e degli no clarmettt$ta che in questi . ultimi anni sembra aver tro- altn. vato una ieconda giovinezza. CO UIO LOISIO

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