la Fiera Letteraria - XI - n. 30 - 22 luglio 1956

Pag. 4 LA FIERA LETTERARI~ UN SAGGIO DI j};JJCHELE RENZULLI * ~EATS BEINiEBPRETATO * di FllAL\.CESCO BI011 1 DOLILLO . I La biografia chP i\1ichel~ cis:tmcntc il passuggio dai Keau; avrebbe trovato l:i forza grande forza poetica compo- Rcnzulli (della Umvcrs:tà di Poems del 18,7 a un neoc\as- 1 di resistere . agli attacchi in- nendo il Paradi,e Lost: ma può Tempie, Philadelphia Pa.) -sicismo tutto suo, pieno di de- giusti. Dì!alli coSì scriveva in J'us)gnolo paragonarsi con i'e– pubblica di Kcats (F. G,orda- licata sensibilità naturalistica una lettera ai suoi famlila,i: quila? Sicchè la bellezza e del– no - Roma), giunge terza do- e anelante a un mondo Iulgen- « Tutto qUesto non ha che una la prima e della seconda com– po quelle che il noto studioso te di ideale bellezza. Dopo la importanza momentanea. lo posizione no11 sta nell'insieme. ci aveva date dello Shelley e pubblicazione dei Poems. l"En- credo che dopo la mie morte ma in alcuni (rammenti. quasi del Byron (il peccatore). ll llymion è il priiuo lungo poe- sarò tra i poeti inglesi». o diS-linte l'uno dalJ'altra, e carattere dell'indagine è sem 11e 10 composto dal Keats ~ co· Fu buon profeta! Abbando- tutte riflettenti quel suo spi– pre lo stesso: narrai e la v1lc1.,,ituiscc fopera ill cui il poeta nata l'idea di esercitare la pro- ri1o t1rmonios.o. dolce e malin– del poeta con attenzione, diii- lisegna lungamente. attraverso !es ione del f:umacista chirur- conico. assorto nc11a contem– genza. vivacit:\, quasi si trai· una vicende mitologica delica- go. il Keats si dedicò tutto al- plazione della natura, e ane– ta~se di un romanzo. e accom- t1ssima. la sua passione per la la sua poesia e pur tra stret- tante verso la perfezione del pa.l{nare la narrazione con l'e- Bellezza ideale. simboleggiala tezze penose e fra lutti ango• Mondo. ~am<' critico delle opere del dppunto nella passione di En- sciosi e le note peregrinaz::ni La malattia comincia a ml- poetn. Sarebbe di(ficile mante- 1 ~mione per la luna All'Endy- podistiche attraverso J1Inghil- ::1crc l'equilibrio tra narrazio- mion il Renzulli dedica un Jun- terra del Nord. l'Irlanda e la nare \"organismo del cielicato ne e critica. perché si può ca- go esame dandone una inter- Scozia trovò la serenità di con- poeta; ina l'amore: per la bella dcre nell'eccesso dei pR.rticola- pret-azione ~ua. La interpreta- tinuare a comporre. Fanny Brawne. e soprnttutto iJ ri biografici. o in quello dei liane del sirn_bolo ha un_a im- ll poemetto H1,1perion s.catu- ostante ardore poetico lo so– partic~la~i ~ell'csame critico portanza ..relativa: ne ha_ invece risce dall'Endvmion. nel qua- stengono. e non solo pubblica. Ora si d1r:e il. ~er~ affern 1 a nd o molta l mdagln: e 5t ctica. 1~ le difatti si trovano alcuni ac- nel 1820 i Poem,!, che. per che quell equil_.i~no. e sempre qual_e nen(l sh.~d~o dt.•l Rcnzull~ cenni a quelJ'altro mito; e. ini- quanto non riscuotono un man~cnuto. cos1ccl~e, . , me!1tre va . in p!·ofon~1ta. attarda~d~t ziato nel dicembre del 1818. !u scgu1a11;0 an~he net. p1u rnrnu- egli_ a nl_evaie __ I. non P?Ch! d1~ continuato fino all'aprile del e:rande successo. provocano pe– H particolari le. vicende ~el Ceti1 ~ 1_ molli brani e _gli 1819 : ma non Cu condotto 3 rò la grande ammirazione di poeta. non ci riesce sgradito squa_rc1 dt grande e _auten~~ca termine. Il poeta era un lirico, Charies La1nb. uno dei più il– incontrare le. sue va!•ie opere e poesia eh~ p~e~nnunz1ano l m: non un epico; e, per quanto lustri saggisti del suo tempo, il ,·ederlc en~h~zare sia nel Jor~ coi1:1parabile hnco delle gra nd1 egli avesse disegnalo la tela in quale poneva il Ke4ts subito nascere e sia nel loro svolger s1 Od,. ben dieci libri. Iu costretto poi dopo iJ Wordsworth. che era e compiersi. Intauto. non poco amaramen- a 1·idurli di numero, fino a 4: ormai divenuto celebre. ma La vita di Joh11 Keats fu. 1 1 ~ bi sognerà( rifletterei Sul.la crhi- e neanche al quarto libro per- anche compose altre poesie. come. si 58 , a sai breve: nato il i.ca, aspra eroce ma vag1a. c e 29 ottobre del 1795 nel piccolo di quel poemetto recero alcuni venne: chè. giunto al ter1.o, come La Belle Dame sn.n.~ A1er– sobborgo di Moe-lleld . mori a ~iornalisti del tempo: come neanche questo porto a c-:>mpi- ci. The Eve of Sr. Agnt5. T/,e Roma. in un appartamento di John Gibson LockheJ"t, 12' John mento. e ne las:::iò solo un EL·e o/ St. Mark. che costitui– Piazza di Spagna. !I 23 feb- ~il.son Crocker, i qu_al! malva_- frammento . .i: on basta: egli. an- scono il meglio rlella sua i!pi– braio nel 1821: aveva. dunque, eiament_e - co! 11 e. mtonna 11 cora non contento. cercò di rt- razione. appena 26 anni. Riposa nel- ~::tsul~i. ri;rna\~h 1 ~ 1 t 1 ~"«;~~tti a fondere tutta questa composi- Gli ultimi !Uoi mesi sono oc– l'ameno cimitero degli inglfsi. alle sca:ole di u~g~ento della zione, che constava di ben 896 cupati dalla sua dimora in Ita- all'o~bra della piramide di fannac,·,•. e d1· d1'str1'b111·redal vers·,. ,·,, un canto e qualche co .. 1· d li d Caio Cestio. La sua vita non " ia, ove eg spera i trovare Renzo Biason: "Ragazzo" Domemca U luglio 1956 RASSEG ·,4 DI FILOSOFIA A CURA nt LUJGl QUATTROCCHI 1f. Sul problema del diritto Può considerarsi azzardato più che dare un nome nuovo pensare a un ritorno aJ diritto ad una cose assai vecchia. Noi naturale. cosi come il pensie- diciamo che ques i problemi ro dell'Occiden\e era venuto appartengono alla mosofia del coll!lgurandolo fino e.Jl'Dlumi- diritto e della poHtlca. A me nismo. Ma di certo si può per- sembra che la !ilosot'ia del di– lore di una intensificata atti-1 ritto e quella politica non sie– vità pubbllcistlca al riguardo. no altro che diritto naturale sintomo di un nuovo interes- tre.spos o in un diverso lin– sament:o. Pra noi, per quello gu;igglo » (p. 11). Quello che che metafisicamente implica o d'Entrèves vuole combattere è può implicare il principio di la mentalità del giurista posi– un diritto di natara, cioè di un livo, il quale ignoro che I.a diritto valido in quanto tale al mozione del diritto ha imp!J- di là d crist;,Ulzza,;si stor.ico ~ioni ben al di là del campo déll va normalizzazioni. lo della nuda valutazione tecnica: orientamento generale della e pertanto esige. un 4pprof,1n– speculazione al riguardo era climento del problema deil'es– storlclstlcamente evverso già senza stessa della legge. :-.atu– allo stesso problema. Ammet- re.Jmente, al centro dell'intera tere la possibilità di un diritto dottrina del diritto è la rela– ideale, sempre unllorme a se zione fm diritto e morale. ,, li stesso comunque poi gli uomini problem1 non è più un proble– c gli stati legHerand\, vi si ma di forma o di strutture. ma adeguino. comporta l'ammissio- di con tenuto: e il contenuto ne di una sfera ideale di valori del diritto è un contenuto mo– eterni che è primo i!llpegno di rale. Dal punto di vista giu• uno storicismo tutto in sè coe- snaturalistico. la legge non è rente di combat ere. Oggi, al soltanto una misure dell'azi-:>– contrario. trasferitesi la dispu- ne. ma è pure un giudlzio sul ta da un piano PUl"8mente spe- suo lavoro La legge. infatti culativo a un altro essenzial- indica ciò che è bene e 1nale; mente ideologico. si giusti.fica e o loro volta il bene e il ma– un richiamo aperto a un ele- le sono le condizioni dell'ob– mento . labile non solo inter- bligo giuridico». (p. 107). Dal– soggettivo ma soprasogget lvo. Ja connessione di diritto e di Così torna a tersi oggetto di morale si è temuta una con– discussione il diritto d•i natura, fusione delle due zone etiche: In rispondenza della esigenza ma. a ,·antaggio dei vecchi teo– di rich1.amarsi a une norma rici del diritto di natura, s·a certa di valutazione per tutte che essi, nel distinguere J,- due le azioni umane. sfere sia pure in termini an· Intende esaminare le regioni• cora non esaurienti, sfugglro– della nuova vitalità del diritto no però dall'uso dei (ermini di natura il libro ~ La dottrine empirici di una generalizza– del diritto naturale,. dl Ales- zlone di una data situazione sandro Passerin d' Entrèves storica. addentrandosi in una (Milano. Ejizioni di Comunità, analisi !ilosoiica della diversa 8, p 175). il quale anzitutto natura dei due tipi di obblighi. a riportare alle origini giusna- Me quello cbe più impegna turalistiche i problemi della è il probleme. di Condo, carat– attuale giurisprudenza positiva (eristico della dottrina del d1- c della scienza politica. "Noi ritto naturale. cioè il proble– abbiamo fatto. in realtà. poco ma dell'essenza stessa del di- presenta. per la sua brevità banco meno c1.-. 1 1ilitanti e sopo- sa, dal tHolo The Falt of H11- sollievo nella mitezza del cli– grandP ricchezza e varietà di riferi di quello che non avesse perion: evidentemente le sue ma. ma non )a sa)vezza dalla vicende, come quella del Byr\Jn fatto con la ooe$.ia. forze non gli bastavano nean- morte vicina. Lungo e non fa– e àelJo Shelley: pure è viva- Ma in difesa del nostro poe- che qui a sostenere l'arduo vo- ciJe !u il viaggio. e certo con– men e interessante sia per le la _i _l_ev_òlo Shelley. anima lo epico, poichè anche ques1'al- tribuì a danneggiare il suo fi- -------------------------------------------------------l ritto. l'impossibilità di restare a una semplice dottrina forma- \·arie tappe per le quali pa~sò ens1b1h sima e grandemente tra stesure non fu portata a _. m 1. t . U • la sua breve esiste-nza e la sua generosa. il quale aveva pub- . . . . . :,tCo a a 0 , rna soggiorno a CRITICA, SAGGISTIC.l E s1.,·oss1 ("l'LTl.,'B.tlLE * le. In Germania si è avuto il massimo <viluppo del forma– lismo: e d'Entrèves ricorda: -11 positivismo può megari fare a meno della ricerca del Conde– poesia. e sia per l'intensità del- blicato qualche cosa di simile compim:nto. 11 vei O _e che 11 Roma fu rasserenante:: e sera– la sua breve esistenza e la sua con il suo magnifico Alastor. Keats s 1 era messo in mente mente si spense in una casa. le poesia. e sia per l'intensità Tuttavia anche senza il ..:on- di gareggiare col Milton. i1 cui finestre guardano sulla sca– delJa sua sensibilità e l'indiriz- Corto del grande amico, ,il quale aveva dato prova d'uiw linota di Trinità dei Monti. co– zo yerso cui si avviò decisa- detto. il 23 febbraio mente la sua aspirazione. Egli ru uno di quei neocla ici che erano in fondo romantici, -ane– lando verso la bellezza ideale per inso([erenza che essi pro– vaYano delle cotidiana e misera realtà. Per l'intensità di que· sto anelito egli si sentì e fu di• (atti "icino allo Shelley, e lon– tano invece dal Byron. verso il quale anzi provò grande av– versione. Nella sua prima gio– \'inczza subi. certo, l'influenza del \Vordsworth e di Leigh !-font: anzi. molto gli nocque. anche r,resso il pubblico rever appartenuto al cenaeolo lette– rario di questo ultimo: ma il sonetto ,. On first looking inlo Chapman·s Homer )) Segna de- leJla .,, Conclusione,.► del suo studio il Renzulli bene !a a in- LETTERATIJRA mento ultimo dell'ordinamento giuridico. Ma ques o lo rende interamente impotente quando si tratti d'una questione vita– le. come sarebbe quella della difesa o della distruzione di MORAVIA (Continua da pag. JJ zano e si simbolizzano, i fis– sano in detormazioni e in al– lucinazioni. E' giu to dire che i rac– conti raccolti ne L'epidemia. appartengano ad una fa– se ormai concluse della sua opera. Essi vanno letti in due ..ensi: come esercit.azione st.i– listica. e come evasione (e non oltanto nell'ermetismo e nella buona letteratura. il che sarebbe una ben povera giu– stificazione. bensì nel clima opprimente pell'Italia di allo– ra, in una orta di nu9va in– teriorizzazione della sua espe_ rienza) dai dati di quella o– cietà borghese che avevano fo nito il sottofondo realisti– co della sua narrativa. Nel– l'un caso e nell'altro essi rag_ giungono in apparenza una straordinaria eflicacia. Si leggano i racconti di am– biente antico dove si avverta la dettatura di una interna e profonda ribellione, di qual– cosa che è intimamente sen– tito: l'orrore della noia, il di– sdegno pe1· quanto di fittizio, di meccanico, di trito è non soltanto di una società stra– tificata e pianificata. ma al– tresi il pessimismo su quelle che per l'uomo sono le pos– sibilità di fuga da una de– terministica condizione del loro destino (Il silenzio di Tiberio, L'immortale. Antico furore, Ma.ometto) o quelli do\'e la moralità è diretta– mente ricavata da caratteri studiati nel loro intimo (I o– gni del pigro, Il ghiottone, Il misterioso. Il vanitoso, Il cu– rioso). o dove i rivela una disperazione antica e profon_ da nel de s li no dell'uomo (Pae e senza morte. L'iso– la. ecc.). Assai più meccanici ci appaiono invece i puri rac– conti «surrealistici• come La metamorfosi, L'inondazione, dove la meccanica del sim– bolo morale è troppo scoper - ta o dove si avverte un'eco di letture. o dove. come nel Poz– ::o, prevale un sospetto di apologo mondano. o. come nella Guerra perpetua l'alle– goria politica finisce con lo sconfinare in una sorta di qualunquismo. Tornando all'efficacia stili– stica di alcuni di questi rac– conti. essa si riscontra par– ti cola rmen le quando il loro 11ioco è veramente e-ratuito, ouando lo scrittore si scio– ,ilie dalle sue o~sessioni. ve– re o finte che siano. ouando i la eia sooraffare dal sen– so amaro di unA solitudine e d; una malinconia. e in oue– sto senso forse Sopno s>rll'al– talena con ouel tanto di ar– cano e di misterioso che ani– ma l1 racconto dal di dentro. contiene forse le più belle pagine del Moravia morali– ~ta vero. cioè di un Moravia senza lo ouasil letteratura. FERDTNANQO VIRDTA ~,Jirhelc Rcnzulli con Gio,,annl Papini nel 1937 sistere sul carattere eminente– mente lirico della •~~ poesia. la quale è spesso percorsa da melodie tratte dalla contempla• zionc della D9tura: « Persino nelle conchiglie, ascose nelle profondità marine, egli ode !1't rane melodie: e questo' insie– me di inelodie sono per lui co– me una grande s.in! onia e !onti di gioia e godimento,. (p. 426). E bene fa ancora il RenzuUi a e arte per l'uomo * Un co111111e1do del Sapeg-110 al « Decame1•one ►> e una sintesi della 01·u1ai notissima «Sto1·ia ►> del Pra,npolini 1f. di G.IA 1.\-.l GB1I.\-A sot!ermarsi suUe Odi. che senza dubbio costituiscono il meglio dell'opera poetica del Keats: .• Innegabilmente è nelle gran- La critica protoromantica I cornè culturale, in una com· di Odi che il genio poetico del germanica, nell'ondata di. nuo- binaz1.one d'in!lu.ss1 reciproci nostro autore trova la &Ua pitl ve idee avviate in circolazione e di rapporti che le accomuna alla espressione. e la sua liri- nella cultura europea, diffuse non di rado nella parabola del ca tocca il culmine della perfe- per prima dopo il Vico taluni loro destwo . .Fu 11 Goethe poi zione artistica~ •. E certamente concetti sulla comune infanzia ad invocare una conoscenza rode .su di un'urna greca è doi popoli e conseguentemente universale della poesia e a pre- sulle letterature popolari. non sag..ire prossimo il tempo di una quella che meglio di ogni eltra prive di singolare suggestivi- letteratura universale. La Sto– ha saputo rendere. in una tà. Lo Herder. che profuse ge- ria delle letterature comparate splendida plasticità, il senso nialmente intuizioni solo più non si può dire che oggi abbia armonioso cho U poeta sentiva tardi pervenute a maturazione, molt_i culton_, se si astrae però dello Bellezza. teorizzò e divulgò la lormula c;iagh accenni non sempre fuga. . . vichiana della pop1tlar•poesie. ci che gh studiosi d1 singoli L? _studio. au_uque. _del. Ren• che finì tuttavia per tradursi letterature ne fanno r:eque~– zulh e _guento ~l meglio si pos- 1 in un fenomeno dì nazionali- temen~e. Anche le storte w11- sa de1;,derare rntorno al Keats: smo culturale non certo plau- versali della letterat':'ra del re– del quale è nvissuta lu \'ita con 'b'I M I d ... • . 1 . sto hn1scon~ con I es ere - . • • _. • s1 t e. • a gra O cio, sino a ui seppure deliberatamente non queu·orc!inamento E' tragica– mente signi!icetivo il fatto che il paese. dove la giurispruden– za formale venne sviluppata fino -alla sua estrema perfezio– ne. !u pure il paese in cui la legalità. oppose la minore resi– stenza aUa sfide di nuo,·e for- ze distruttrici. Sembro che gli eventi ci abbiano riportato in– dietro ancora una volta a re– sponsabilità da tempo dimen– ticate». (p. 148\ La dottrina del diri to naturale non è altro che una presa di coscienza e un tentati\·o di rispondere al problema dell'ess enza dei di– ritto, dal qua.le non è possi– bile rifuggire. L a pietra di pa- ragone per la validità di tutta la dottrina sarà la possibilità di rinvenire un punto di in– tersezione. postulato dallo s es– so giusnaturalismo. fra diritto e morale. Ma è proprio qui. dove passa da un campo pura– mente esigenziale ad altro ri– solutivo. che il d·Entrèves ep– pare meno suadente. troppo sbrigati\'o. Fra l'altro. non sod– disfa neppure la riduzione ad empiricità del processo stor:co cui lo storicismo intende esclu– sivamente affidarsi. La validi– tà del volume appare quindi soprattutto consistere nella sug– gestione che esercita. e ricb:e– mare in termini molto efficaci il problema dell'e,senza ultima del diritto. gran~e prcc1s10ne eh particolari si deve risalil'e per cogliere il sono _ storie di letterature tratii da documenti sicuri. Co· primo orientamento della cui- comparate, per la valutazione me le lettere del poeta. ma an- tura moderna verso un,11com- parallela che ne s, fa de, sin– che. e soprattutto con grande p~r~zione de! (en~n1:1e~i li'!gu1- goli fenomeni letterari nazio– vh·acità n:Jrretiva. ed è esami- s~1c1. let~eran, r~hg10Si de1 va- nah, ma - anche per gli tnevita• nata l'opera con lndaginr at- r! popo_h e P8:e~i, per una con- bili _nnnt da una all'altra che quanto esso è ricco d1 notaz1Q– n1 filologiche e storiche, e dt chianmeut1 culturali. Ed è del pari inutile rilevare, conoscen– do I criteri metodologici dello studioso ( ne accennammo a proposito del suo commento all'Inferno dantesco) quanto mesi tenti siano accenni di al– cun genere, nelle note. all'arte dello scrittore. E' un commen– to divulgativo, e quindi ridot– to al minimo indispensabile, lasciando unicamente al tes\.0, secondo un noto convinci -nen– to del Sa,>egno, di partecipare la sua bellezza e il suo incanto al lettore, lasciando esclusiva– mente alla sensibilità del letto– re di percepirvi quanto egii può sentirvi. E' un'idea che noi ln tut 'altro spiri~o è conce– confutammo, e qui ribadtam\J pita il volume ài Giacomo Per– la nostra opinione che tl let ticone dedicato a « ll prob:e- . . s1deraz1one c1oe delle lettera- vi si po sono cogliere. Ciò 1 tenta e con gusto equilibrato e ture sì individualmente definì- può rilevare nella nota opera acuto. te e caratterizzate, ma anche di Giacomo Prampolini, riedita FRANCE ..... CO BIONDOLILLO come fenomeno d'universale nuovamente, dopo dieci anni, rivedutà e ampliata, dall'UTET in sette grossi volumi ricca~ mente illustrati, unico esem- DIJE POESIE plare in Italia di un tal genere di storiografia, che persino il Groce, notoriamente cosi diffi– dènte per le storie universali curate da un solo autore. fece oggetto di un giudizio lusin– ghiero. Ora il Prampolin, ha curato per la stessa editrice torinese una sintesi in unico volume ·della grande opera Ort• ginaria ( Le Letrer,Hu.re del Mondo) a scopo divulgativo. E' un volume esteriormente elegante, corredato d1 molte ta– vole in ro.tocalco e a colori, snello e agile nella forma, che attraverso una rapida corsa ne, secoli e millenni e tra le più remote latitudini del glo– bo, foc..nisce un panorama ne• cessariamente sommario. e a volte alquanto chernatico ma comunque largo e suffici~nte– mente organico della letteratu– ra universale. e tetico ad elementi di natura diversa, stanca. geografica, po– litica. sociale: è una \'islone del !atto letterario largamente pro. spettica, e m complesso non nuocerebbe, se gli elementi cul– turali non estetici fossero so– vente così soverchianti da for– zare il giudizio ul fenomeno letterario, secondo un metodo che più volte abbiamo denun– ciato come deviante. l\1a è già da considerare segno di un certo equilibrio che il fatto estetico non venga 1n tutto ignorato. L'autore ritiene che • le di\'erse letterature - dal– le più antiche. di cinque mil– lenni fa, alle più giovani che contano la loro esistenza da de. cenni - possano significare qualcosa per tutli, solo se sono interpretate come un'importan– te espressione di popoli e raz• ze, epoche storiche e ci1mi geografici •, e in molta parte ha ragione. Come è .nel giusto quando lamenta il preziosismo lormale come segno di un pe– ricoloso • disumanizzarsi ,. del• l'arte, perchè è vero, come scr1- \"e l'autore. che • la letteratu– ra ha molti volti, e una -ola so tanza: l'u'lmo "· ma morale e poHtico » (:\faza– tore ha bisogno di essere gu,- ,;a. Società editrice siciliana. dato o quanto meno sollecita• 16.. p. VIll 135). rleleborazio– to anche a una lrttura diremo ne di un vecchio scritto ap– e tetica del testo. Ma agg,un- parso nel 1922. n problema ini– giamo anche questa volta, co- ziale è quello della norma mo– me già per il commento alla raie e della sua validità. in Commedia, che la cultura del un mondo che appare invece Sapegno è così vasta e com- dominato dal male. inteso co– plessa e la sua sensibilità co- me ciò che non corrisponde si schietta, eh"! anche l'arte. alla stessa norme etica. A que– non intesa solo come tecnica sto problema si risponde (or– de! linguagg10, è inevitab1lmen• malizzando il contenuto che la te ed oltre gli assunti teorettci stessa vita etica offre, 1na fuo- t l 't' A ri di a trattismi as ol~ti, in cui di .Liiciano Butligna DUINO O cilla (fronda sopra il mare, al ven lo che fa tra rada erba affkrar roccia, e sulla roccia, fronda che nel vento muta appena colore, e sulla terra che sotto il vento che dirada l'erba di\·iene solo mare e roccia) fronda tenace al suo peienne vento: il nome di poche case che soltanto mare e roccia e rada erba hanno a difesa resi te e Si determina nel vento. A desolate orbite di pietra, e a pietra ove s'annidA ancora il tuoco, è fermo il tempo. E dove. in de olate orbite. pietra diroccale e pietra riedificala ad annidare il fuoco, si fanno trascorrente acqua che spetra il grigio greto in verde nido al lungo fuoco del mare. si rinnova il tempo. CHARLOT Robinson Crosue, Don Chisciotle, Gulli\'er - ritrovati alla svolta d'ogni età in civile cadenza (dall'incontro 1f. che vi accomuna allo storden le còro dèlle avventure, e docili vi piega alla fel!cità dei giuochi, alle infinite meditazioni, spati interminabili dalla inquieta coscienza) - Charlie eroe Chaplin. (se la misura dell'eroe è nella resistenza alla feroce usura della mente) di chi ;:tttende che il tempo passi, di chi al buio scorda la sua vicenda, di chi la solleva a fou.a di speranza, è della vostra medesima ostanza: mimo, mito. incantevole immagine dell'uomo che ritrova se stesso nello sguardo dell'angelo che gira la platea a vender caramelle, mimo, emblema dell'allegria di chi da una mortale vertigine si salva, crocefisso fra saggezza e bontà resiste all'urto d'unà storia in deriva: va sul filo leso sui grandi vuoti della vita. LUCIANO BUDIG!\'A Sebbene certe impo taz1on1 metodologiche ed enunciazioni teoriche dell'autore sian, chia– ramene 1dentificab11i come di derivazione • id.eolog1ca • con certe evidenti storture dt giu– dizio. pure è da ricono cerf! che 11 Prampolin, guarda a, fe– nomeni letterari con larga apertura: c1 embra, ad esem– pio, convincente considerare entro il dominio della lettera– tura non solo 1 documentt scrit– ti ma anche la trad1z1one arti– stica orale, e quindi • ogni pro– duzione artistica d'un popolo manifestata a no1 mediante un linguaggio •. E' vero moltre che egli considera la lettera– tura nella sua e funz1onahtà diretta•, in quanto c1oè • st og– gettiva. ~ i rea11zza, serve a qualcosa•, ma è una funziona• lità intesa nei dovuti limiti; • liberare un canto che preme da dentro, fissare il nc~rdo d1 un fatto, formulare una mas 1- ma, frullo dell'esperienza•. La somma di que t1 risultati costituisce il documento d'una epoca. Nè egli sottovaluta la letteratura come fonte d1 godi– mento estetico, e anzi la delt. nisce come • un'attività umana contraddistinta -- al pan di ogni arte - dal fatto e teti– co•. Nel contesto dell'opera noi vediamo in realt~ co~tan 1 e- mcnle subordinato l'elemento Lo stesso editore nella sua collez1one de, • Cla sici Italia• ni • d retta originariamente da Ferdinando Neri ed ora da Ma– rio Fubini, ha pubbiicato il te– sto del Decameron commentato da Natalino Sapegho ( Decame.. ron. due volumi con molte il– lustrazioni). Per l'autorità d1 colui che è indubbiamente il maggior trecentista italiano, que to commento presenta un notevole interesse. Inutile dire sempre. pre~_en e a cn ,co. n- naufraga la speculazione. par- che qui egu, se non n,!l com- ticolarmente quella politica. A mento_. nella_ lunga 1ntroduz10- base di questa speculazione ~ta ne, da amp1an:iente conto an- la constatazione della plura– che dello S\''?lg1mento e de, ca- Jità delle forme di ,·ita e dei ratter, del! arte boccaccesca. . . . Sono pagine magistrali queile I so~gettJ umam. che noi~ e eto~ che delineano il maturarsi d, m,smo ma solo esc!US1one d1 quest'arte attraverso fa espe- una mitica identità. ~ Il sog– rienza umana poetica e stih• getto non nega e non ignora stica delle opere minori, fino lia realtà sociale, cioè la real– al capolavoro: pagine esem- tà di un mondo dei soggetti. pian _e oltre tutto d, grande che non è posizione di un sog- efficacta e pressh·a. getto universale. ma reaHà GIANNI GRAi\'A concreta. che si manifesta co- me molteplicità irriducibile di Le opere segnalate al " Pi-emio dei.Laghi " centri di co cienza. Il conilit– to. la lotta. la guerra: la com– posizione. l'equilibrio. l'armo– nia - cioè la vita stessa. che è movimento e urto di uom:– ni. di gruppi. di principii - non si possono adeguatamente intendere senza riconoscere la pluralità del reale. Nè è pos– sibile sentire e rispettare i confini e i limiti di questo movimento e conflitto. senza sentire e rispet1are nell'avver– sario l'uomo e ne 116 sua fede un'esigenza di umanità. In ta– le concezione. si afferma uno storicismo. che non può esse– re mera comprensione, giudi– zio indifferente, che tutto 1lc– coglie e legittima in quanto è fatto: ma consapevolezza im– mancabile àei valori umani. che !anno la storia.: e i affer– ma un volontarismo che non è immediatezza. attivismo puro. ma consapevolezza e coscienza. mediazione e responsabilità storica ». (p. 20). li problema di fondo per Perticone non è. qui. quello dell'essenza del di– ritto. ma quello del protago– nista della storia nel suo am– biente, in un relativismo che cerca nel suo proprio seno la assolutezza che il giusnatura– lismo pone invece fuori della umanità nel suo storico dive– nire Per soadi tare aHe richiesie che ci wngono fatte da di– verse parti. diamo 1 titoli delle opere che la Giw·ia del • Pre– mio dei Laghi 1956 • (Allodoli, Buzzati. Ca.snati. Clùari. Flora. Moretti, 'Porta M>usa. Possenti, Rall'Cgnani. Saggio) ha segna– lato come merite,·oli d'atten– zione: POESIA: Segnalazioni parti– colari: Motto: Tre dialoghi (ti– tolo delle poesie uguale al mot– to): Momo:10 <, Coro per \'oce sola -, ....Una sera a Pom– pei... Sopra una vecchia fo• to ·· l. Segnalazioni in gruppo: Festino lente (• Ricupero della infanzia. Crepuscolo dell'uo– mo ... •Solitudini,): Nul'a sa– pienria .sine fide (• Il dì peren– ne"'· "Canto d'autunno"· • Eu– carestia,); All'alba (titoli ugua– li al motto); Tre ballaie (titoli uguali al motto>; Ardendo creo ( Nella calante ombra... Cles– sidra~. Riflessi-..): Lareatus Prodeo ( La quiete . • Auli– de -.... Il ore~agio "): Le gocce rare ( ('I Poi ... .,,, Sera""· '" La luce ;il giorno mancava ) : Viverr u ,•. i endo e non sentire il male ( Buf~re d'estate•· • L'annun- z.lo . ~Cenere,.): Verde salice (" ' La su&.bambina•. ,,.Sono sta– to nella casa dei morti•. " La luce,): Come dima.ndi a dar L'amato alloro (,,Robot"· •, u– vola ». • O1·a ultima dei gior– no»): Non si volta citi a stella è fisso ( • Cielo senza t.,lie ~. Alba serena•· •Notturno,) 'ARRATIVA: Segnalazloni in ordine di merito: Motto; A.E.I. C• n negro e la ragaz– za,.): Meminisse i uva b I t (·• Isba •l: Se,inalazioni a pari– ti\ di merito: I! viaggio in Italia del soldato llans (titoli uguale al motto); 2 + 2 = 4 C• Rica– mo'►): Se tu acessi or-na,nenti <• Le fa~ine di sarmenti »l. Se– gnalazioni in gruppo: Libica (• Cercando S. Francesco •): E' gentilezza ovunque è virtut.e (u La bussola ..): Una domeni– ca per piangere (titoli uguale al motto): Biancaspina. <• Fine ~etti mana della mas..saia •>: Helvetia (. Mia gente,): Roma– p,,n solatia <•Orietta»): Lim– piubotas ( .. Viaggio in comiti– va»): li ~uore della. casa (• La traversata•): Ricordati di me rhe son lo pio <• Una figurina danzava alla finestra•>. Lt;IGI QUATTROCCHI

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