la Fiera Letteraria - XI - n. 30 - 22 luglio 1956

• ORARIO UELLA REDAZIONE 11-13 16-18 Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la esplicita rlchlesta dJ giudizi particolari, com:mlchlamo ag.ll Interessati che direttore e redazione della e Fiera • sono asso– lutamente Impossibilitati a dar riscontro a queste richieste. LAFIERA LETTERARIA l\Janoscrlttl. foto e disegni non pubbllcatl non sl restltulscono GALLERIA DEGLI ARTISTI ITALIANI * Seulture di Lei eorzelli * ~ Atteggiamento, verità e spirito del personaggio }f. di ALIGI .SASSlJ La scultura contemporanea italiana in q1o1estomomento può contare su artisti di fama che, come Manzù e Marini, pur nei divergenti indirizzi estetici e formali con– cludono e compiono il ciclo di rinnova– mento sostanziale delle fonne in questo scorcio della prima metà del secolo. Ma alle porte aperte da Arturo Martini, oggi. nomi nuovi si affermano non con tenta– tivi polemici, ma col concreto linguaggio delle forme e la chiara configurazione di reali estetici precisi. Di Scorzelli, l(iovane di anni si e d'im– peto e di passione per la scultura, non si può dire che sin dagli inizi non abbia subito dato affidamento a chi, alle cose dell'arte, si avvicina con amore aHeno da settarismi critici. Da ormai dieci anni conosco e seguo il lavoro di Scorzelli, e iu da Barbaroux. Quell'autentico scopritore di talenti che era, fu ancora lui a proporre all'atten– zione della critica e del pùbblico il gio– vanissimo artista nel pieno della polemi– ca neopicassiana e astrattista che agitava le acque allora in ltalia. Scorzelli è figlio d'artista, napoletano. conscio della tradizione di Gemito e d'Or– si, ma esperto di tutte le fate morgane e degli allettamenti che gli « sperimentali– sti » propongono - sperimen talistl che con tipica faciloneria, anzichè chiarire il proprio mo~do d'espressione, s'abbando– nano ad avventurose inversioni nelle for– me e nelle macchie amorfe-. aliene da ogni contenuto umano. li grande disegnatore che è Scorzelli non ci è svelato solo oggi dai ritratti e dalle figure, che qui accanto riproducia– mo ma sin dai grandi cartoni ohe egli di– segnò a 18 anni ispirandosi ai Trionfi Man– tegneschi. Maestria tutta naturale direi, ma anche attenta osservazione della real– tà; è stile vale a dire quella qualità so– stanzialmente innata dell'artista autenti– co, qualità che si svela non solo nell'im– pianto generale della composizione ma proprio (nella definizione esatta di una mano) del particolare nel particolare. Non si tratta d'Accademia! Matisse quando copia Raffaele al Louvre, (ritratto di Bal– dassare Castiglione) non fa dell'Accade– mai ma dell'ottimo Matisse che impara a capire ciò che l'arte distingue dalla natura. Il grande altorilievo in bronzo del Tea– tro San Ferdinando di Napoli ( 1953) è già un'opera conclusione del giovane scultore. E la vita di Napoli e la gente di tutti i giòrni dove il dato di costume si ri:as– sume nel grande affetto umano e nel sen– timento lirico che donne ragazzi uomini suscitano nella sua mente - vi sono an– ticipazioni che nella « Madre di Napoli» si compeil'diano,- quasi una • mater maiu– ta • e sotto l'opulen:z,a della modella7lione emerge il • tipico•, il carattere la storia di una razza - siamo già di là di qual– siasi naturalismo, e invero è la realtà che l'artista impone al riguardante. Poi vi è la serie ammirevole dei ritratti che S<:or· zelli va modellando dal 1947 ad oggi (Bar– baroux, d'Orsi, Montale ecc.) e che è il frutto di un colloquio dell'artista non solo con se stesso, di un'imposizione della pro– pr,ia personaJ.ità, ma l'acquisizione neHa scultura del sentimento particolare del singolo personaggio. Questa capacità di graduare e distinguere (che ogni vero ar– tisi.a ha in sè compiutamente) solo in po– chi si equilibra nell'interno dibattito tra la natura e la fantasia, tra immaginazio– ne e realtà: così quando un'artista ci offre come S<:orzelli delle compiute sintesi di personaggi (guarda il • Barone ") ci ap– pare quasi un facile risultato. Nel ritratto di Renato Guttuso mi pare che lo scultore sia arrivato a un risultato indubbiamente importante. Quella sua maestria « impromptu • si rende vivente qua nell'accordo perfetto tra l'atteggiamento la verità e lo spirito del personaggio. La carica ironica che vi era nel «Barone» diventa simpatia, uma– na comprensione; vi è l'uomo nella sua storia di artista nella sua natura più sin– cera ed intima. E l'impianto di queste fi– gure è antico e nuovo come noi oggi. L'« Uomo che dorme sul sacco n è l'ul– tima sua opera. Siamo dinanzi a una scul– tura che non segna solo un punto termo nèl' la-votò tli Scòt'zèUi Olà ~Mlcota di'du– raturo nella scultura itallana di oggi. Le polemiche che la spinta verso il realismo suscita~o sono qui superate nel– l'assunto stesso dell'opera. La condizione umana è vista con quell'accorata trepida– :mone e quella naturaiezza, che l'artista ha sempre per ogni creatura ricreata dalla propria esperienza. Egli si accosta alla realtà con amore scevro di egoismo. E' strano come l'ispirazione regionale possa acquistare un così ampio respiro, ma è anche vero che oggi l'artista, solo ritemprando la propria fantasia ai senti– menti più veri e originali della propria terra PUÒ ritrovare se stesso, lontano dai vani fantasml che le cosidette forme pure possono proporre. E la g,iovanissima scultura napoletana non ci interessa solo per i nomi che cl propone e per le opere compiute che Scor– zelli ci ha già da te ma perchè è anche la conferma di quanto andiamo da sempre dicendo; che solo ispirandosi all'uomo, alle sue passioni, alle sorgenti native del– la propria anima, l'artista può giungere dal particolare all'universale, trasforma· re la banale realtà in una più aua im– magine dell'uomo. ALIGI SASSU UN INOONTRO EUROPEO * * « Uomo sul sacco,}) Qui accanto: * Estetica. della Te·levisione * "Gli occhi degli ignoranti sono più colti delle loro orecchie,, dice Shakespeare Tempo da fine agosto sull~ riva occidentale del lago di Garda; splendide mattinate di sole bene acceso, afosi pome– riggi e brevi nervosi tempo– rali serali hanno accompagna– to i giorni dal 29 maggio al 2 giugno nei quali si sono svolti i lavori dell'Incontro Europeo sull'Estetica d'ella Te– levisione, organizz:6t-0 dell'Uni– versità degli Studi di Mila– np e dall'Ente per il Turismo di Brescia. Le mattinate erano intera• mente dedicate alle relazioni degli invitati, e elle relative discussioni, nelle quattro lin– gue ufficiali: italiano, francese, inglese e tedesco - contem– poraneamente tradotte in cu!– !ia da uno stuolo di graziose e abilissime interpreti - in un salone di Villa FeJtrinelli, a Gargano, che dell'autunno del 1943 all'aprile del 1945 ospitò, al primo piano, l'u!– ficio personale e la segreteria di MussolinL I pomeriggi, invece, erano dedicati alfa visione di un'ab- • bendante campionario interna– eionale di films o di teiere- * di ALBERTO PERRINI cordings proiettati nel IDElg-italiano, « i pirati di Guala K, giore cinema di Salò o 1n un chissà perche. salone del Grend Hòtel di Il prof. Levi, ideatore e in– Ge.rdone Riviera. stancabile animatore dell'ln- I paesi rappresent;,tl ufficiai- contro, ha chiarito le finalità mente, 0 con interventi perso- che si era proposto, cioè met• nati e casuali, erano Italia, tere a contatto gli organlzza. Francia, Inghilterra, Germa- tori dei. programmi televisivi nie, Olanda, Belgio·, Daniiner- europei con un gruppo di in– ca, Svizzera, Canadà, Marce- tellettuali, nella speranza che co, Lussemburgo e Polonia. Di- tra gll uni e gli altri potesse rigenti di stazioni e program- scoccare quella benefica scin– mi TV, funzionari e . buro- tilla di comprensione foriera crati, redattori, collaboratori, di reciproche intese. Insomma presentatori. documentaristi. une specie di elettroshok che, soclologhi, psicologhi, esperti a conti fatti, s'è mostrato pe– di statistica, professori univer- rò assai blando e platonico. sitari, giornalisti, segretarie di Ci è sembrato strano, inve– produzione, tecnici, speakers, ce che siano stati invitati rap• ecc. Di gran lunga più nutri- presentanti dell'Università Cat– te · e compatte le delegazioni tolica e di Stato·di Milano, dl inglesi e francesi. Massiccia la Padova, e non quelli dell'Uni– partecipazione italiana con versità Internazionale Pro Deo Sergio Pugliese, Mario Labro- di Roma, l'unica, in Italia, che ce, P. Giordenino, P, Grilli, V. da anni conduca regolari corsi Vecchi, il regista' Galassi-Be- di tecnica e di estetica radlo– ria, Mario Apollonio, Flores televisiva; che siano stati in– D'Arceis, R. Cantonl Filizzola, vitati tanti giornalisti stranie– Rossi, Gennarini, Zorzi. Castel• ri, e fra essi e.nche alcuni cri– lani, Doglio, Lisi, Eco, e mcl- tici specializzati, e nessun rap– ii ancora. Notati alcuni nuovi presentante delle Associazione funzionari della RAI, chiama-i Nazionale Critici d'Arte Radlo– ti, con le ben nota bonomia fonica e Televisiva italiana; e dello ambiente radiotelevisivo che si sie voluto ignorare il Centro Italiano di Studi Ra– diofonici e TelevisivL in Ro– ma, che svolge la sua attivi– tà in coordinamento con le Accademia dei Lincei e il Con• slglio delle Ricerche. Si è !or• se voluto dimostrare che la TV Italiana è ancora un fe– nomeno industriale, artistico e intellettuale deçlsamente nor– dista? O che era una fretto– losa convocazione con caratte– ristiche famigliari? D'altronde, in Italia, non è infrequente. il caso che ognu• no voglia fare da sè ignoran– do quanto è stato già fatto; co– sì le energie, anzichè conflui– re verso un punto ideale, si perdono in mille rivoletti dl poco conto. Facciamo un altro esempio, tra i tanti. Ad Asli s'è tenuto un Congresso sul te– ma « Teatro dialettale e TPa• tre Italiano", in cui ha ri!e· rito da par suo if prof. Mario Apollonio, ma nessuno s'è ri– cordato che sull'argomento si era svolto de poco w1 Con– gresso di studi a Palermo <in– detto proprio dal Sindacato Nazionale Autori Drammatici) e ne ha chiesto le conclusioni. Comunque molto appropria- lo chiamarlo «Incontro» inve– ce di «Convegno» questo pri– mo contatto tra persone che s'interessano alla TV. Impro– prio, invece. ci è pars.o il te.– ma dell' «Estetica», tema in– torno al quale - fatta ecce– zione dei tedeschi - tutti gli altri banno girato e spesso al– la larga. Gli imliani con intel– ligenza premeditata, cordiali– tà mimica, e convinz:lone che il carico sulla groppe dell'asi• no si aggiusta lungo il cammi– no o spiritosi, ma portati più alla considerazione lirica che alla rigorosa tenaglia della lo– gica; gli inglesi votati ad un estremo e consapevole empi– rismo che rifiuta ogni teoria aprioristica. A nostro parere la migliore figura l'hanno fatta i tedeschi. gli unici che non abbiano me– nato il can per l'ala e che ab– biano affrontato il tema este– tico proposto, con rigore, se– rietà e cognizione d'i causa. Ci– tiamo a questo proposito la provveduta relazione del gio– vane Doctor Hans Joachin Lan– ge, delle DFS, la chiara iJJu– strazione del critico televisivo Johan e gli arguti interventi dell'Abate Siegel di Franco– forte. « Gii occk idegli ignoranti sono più colti delle loro orec– chie» - dice Shakespeare. La TV deve tener conto anche e specialmente di questo. E oc– corre, ancora e sempre. fer– marsi ad analizzare i proble– mi della nuova poetica affin– chè le immagini fluorescenti in simbiosi con le parole e i suoni non restino magici ara, beschi per apprendisti strego– ni, segni generici, meraviglia da baraccone. opaca riprodu– zione cinematografica, ma lin– ~uaggio integrale e diretto dPl– l'uomo per l'uomo, a'i oggi e di domani. r J ALBERTO PERRINJ • * In basso, a inistra: «Maternità». A de– stra: « Ritratto di ~fontale ~ * "LA CÀSINA ., A OSTIA * Lingna;:;:io di Pian * di GIOVA.Nì\l CALEì\ DOLI La Càsina, ora rappresentata Ostia, ci sembra particolar ... nel Teatro romano di Ostia an- mente valida appunto perchè tica, è l'ultima o una delle ul• si sforza, nei limiti del possi– time commedie di Plauto. bile, di salvare questo valore In essa si attua un compiuto del lingua11gio plautino sen– equilibrio fra le fonti teatrali za naturalmente cadere, nelle italiche di carattere popola.re intonazioni letterarie. Anzi è e farsesco e le fonti teatrali una traduzione teatralmente elleniche di carattere lettera- movimentata e colorita, che, rio. Tale equilibrio è l'opera nel rispetto dell'originale, tie– viva della geniale maturità del ne conto della sensibilità dello commediografo, spettatore di oggi. La - versione italiana mevi- Certamente i personaggi in (abilmente è destinata a porre sè considerati non hanno un in ombra alcuni essenziali contenuto umano; ma un pre– aspetti stilistici dell'originale ciso contenuto umano ha la plautino: la varietà dramma h. commedia guardata nella sua ca dei suoi versi, la loro dut• J complessità. Essa rappresenta tile aderenza espressiva allo il giuoco della vita nel suo m· svolgimento dell'azione. Quan· treccio di vizi, di menzogne do si trascura di mettere in e di egoismi, pur relegando m rilievo la raffinatezza lettera- una zona intangibile quei per– ria di uno scrittore come Plau- sonaggi che sono la consolante to, si è generalmente succubi riserva di bontà e di purezza di un giudizio fondato preva. dell'esistenza. lentemente su un esame non Nella Càsina npn appaiono diretto del testo, che manca mai nè la giovane schiava, che di questo importante elemento. Lisidamo cerca di possedere L'architettura metrica ricca e con la complicità del fattore sapiente della commedia plau- Olimpione, nè ii figlio di Li– tina è forse il segno definitivo sidamo che sarà destinato a nel quale la materia torbida e sposarla. Questi due personag. turbinosa _dello spett~colo po- gi, i quali non meritano di polare 1tahano trova _11_ su~ n- essere guastati dalla corrosio– scatt? e la ~ua pur1(1caz10ne ne farsesca, rimangono integri estetica. I e invisibili. E la loro assenza La traduzione d1 Ettore Pa- \ ha un senso che conclude la ratore, che è stata recitata ad visione della Xita espressa dal- la co~media: v1 sono i ve-echi lo rende t-eatralmente com– libidinosi, gli egoisti, gli im- prensibile, stabilisce la comu- roglioni; ma non soltanto es- nicazione immediata della co– si. V'è un altro mondo miglio- micità. re dietro le quinte. Ed infatti Insieme con Cam1llo P1lotto, la farsa sanguinosa di Plauto che ha dato una interpretazio– ha sempre un accento positi• ne francamente farsesca e di– vo, una ~a1:a gagliardia, U-!1 vertente del personaggio d1 Li– franco ott1m1smo. La sua crt- 1 sidamo desideriamo anzitutto tica di un. de_t~rminat.o ~arat-1! ricorda 1 re Lia Angeleri, che ha tere non s1gn1hca mai d1stru- conferito una vivezza e ·una zione dell'umanità. ma si risol- misura classica alla figura di ve in un'aura di festa e di Pardalisca sottolineandone tut• gioia. E tanto più ..la critic~ è ti gli asp~fti da quello della violenta, tanto p1u esplosiva ingannevole prontezza a quello è la festa che ne nasce. Que- della femminile malizia. Gio– sto del resto sarà un carattere ,·anna Scotto ha intelligente– costante della commedia italia- mente stilizzato il personaggio na e noi pensiamo che esso di Cleustrata e Tino Buazzel• possa essere considerato come li è stato ùi un travolgente pi– un carattere distintivo impor- rito comico n~lla caricaturale tante della commedia romana interpretazione del mastodonti• nei riguardi della commedia co Oiimpione. Gianna Piaz, greca. Gianrico Tedeschi, Alberto Lu. Il regista Giulio Pacuvto ha P_o,Claudio _Er~elli. _Lino Tr?i• messo in scena Ja Càsina si sono stati gh altri bravi 10- preoccupandosi sopratutto di terpreti della commedia, che è porne in rilievo quegli elemen- stata molto applaudita, ti che fanno presagire il rit- GIOVANNI CALENDOLI mo, il movimento, la freschez- .,,,,,,,,,,,.,.,,,,,,.,,.,,,.,,.,..1-1.– za della Commedia del!' Arte. La struttura della commedia plautina è certamente più complessa e più rigorosamente disegnata. Ma questa mterpre– tazione1 anche se 1n un certo VINCENZO CARII.\RELLI Direttor~ J)IEGO F.}lHJRI t:011diretl.orr r\'~:.1on!)~bile senso parziale. avvicina sicu- Stabilimento tipogr. U.E.S.l.S.A. ramente il testo al pubblico, Roma - Via IV Novembre, 149

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