la Fiera Letteraria - XI - n. 6 - 5 febbraio 1956

Domenica 5 febbraio 1956 LA FIERA LE'TTER RIA Pag. !I ----------------------------'------- JD> J[ JR C H J[ JB JLD M e JLE I§ I-IJ Dal "CONQUISTADOB,, Solido e fenn~, nel linguaggio, come quello lesso paesag;gio messicano, che talvolta as– sume il ruolo di personaggio principale E Il cammino procede nella stanca terra: e noi (gll altri) Che cosa sono I morti per noi nella maggiore fortuna? Ci hanno lasciato strade costruite e mura erette: Cl hanno lasciato sedie nelle i;tanze: cos'altro c'è ,più di loro - Forse le loro parole sulla pietra !orse I loro sepolorl [nella terra O Il ferro arrugginito nella radice dell'erba dov'essl [combatterono Che abbia verità contro di rioi? ' (E un altro uomo Dove !'oche selvatiche si levano dal Michigan mentre L'acqua vlra attorno al banco d'argllla: In un diverso [vento ...) Sicuramente Il volere di Dio sulla lerra si altera: Il teÌnpo andato è oscuro come le selve del sonno: La tenebra è Il passato: nessuno vi cammina syeglio: Né I vivi pcssono bere di quell'acque: Ed han lasciato la loro favella sulle mol'!ete solo per [deriderci: E al nostro tocco il peso del loro,cranl appare un peso E le loro piogge son secche e Il suono [da nulla: delle foglie [caduto: (Noi che ancora possediamo il sole e i verdi luoghi) A loro non Importa nulla. del vivi: e Il miele del Sole è leggero fra I loro denti come un sapore di semi Che cosa sono I morti per ·noi héllo stupcre del mondo? Perchè (ed anche adesso) sul loro J!dl spettrali Versando avanti a loro il lento e doloroso sangue ·, Tornlam.o noi a forzare Il lorn vero linguaggio Urlando coine beccaccini verso la loro sabbia tem– [pestosa E restiamo: e mentre il buio fossato si colma li im– [plorlamo (Le loro fragili mani raggiungendo attrav,erso il [frahgentel Perché et parlino?· cosl per quel· pi verso oceano L'ombre più antiche al pcrtato dal mare Che custodisce la carne di montone e la sanguigna [~fferta ... Parlatemi, Conquistatori! \ Ma. non come loro I Non conducete con voi anche gli altri. I cui occhi (O Fratelli I Ora ossa soltanto nella pioggia o~tusa !) * Da poco chiusi e lacrimanti ricordano I vivi: <Non Antlclea I Non Il volto di Elpenore I) •Non conducete fra voi I nuovi morti - Abbiate piuttosto timore che si· sveglino e che le [palpebre restie S,'aprano a riconoscermi - e la fine sconosciuta I... E l:liindoval giunge per primo ed Il vento di Palos Soffia fra I giovani capelli: e la candela fumosa Fa fremere Il viso malato e la febbricitante pelle: E ~n~ora giungono i piedi morti: e Alvaràdo Chiaro In quell'ombra come un fascio di legna flam- [megglante: Il valoroso: stupido: e aveva Il viso Splendente di bellezza: e la pelle rosata: Le gambe ad arco all'altezza delle ginocchia come un ·, [perfetto carnllere: E le maniere da gentiluomo e l'estremità della spada [ondeggiante: E• Olld il valoroso combattente: Il viso rude: Denti puliti co~e quelli di un cane: piegato il labbro:, oiée. - fan còsl I venti che seguono la sfortuna - O\éa con •la spada sguainata e con le ·alghe Attorcigliate attorno a lui e con le mani spezzate: E,ne giungono ancora: e dall'ombre. Fissa sii occhi su me un uomo muto e In corazza Cl\e osserva come un dormiente che si svegli entro le [braci: Questo è Cortés che conquistò quella terra famosa: Le cavità degli occhi si restringono al lungo declinare · [della notte: L\\ !?elle grigia si raggrinza sotto la barba rada: Né gli ctchl nè la triste bocca si ricordano: Qui vi sono altre ombre e senza nome, Fredde alla scarsa luce come grilli d'Inverno: Irrigidite dall'antica morte: sotto gli anni ostili Torpide come ragni pallidi In cieche foglie occulti: Queste alle voci urlanti non si agitano: Cosl son fermi gli alberi abbandonati dall,e sorgehtl [stelle: E~ ultimo si giunge I deboli morti fendendo - le [Incerte Dita prima di lui nell'aria immobile Un'vecchlo che parla: e le parole soffiate dal vento SI confondono e la bocca si muove e avanti agli occhi [attoniti Passano !'ombre di quel tempo antico: * Ilnodo 'una poetica 1 I di ROBERTO 'A E I - Il nodo centrale della •poetica•• il punto più alto, di Archibald MacLeish è senza dubbio il lungo poe111a !11 terza rima Conquistador. del 1932. tutto basato sulla Verdadera Hlslorle. de la Conquista de la Nueva Espa– iia di Bernal Diaz del Castlllo. Premio Pulitzer ! 933 ·per la Poesia, questo 11oem.a ricn.tra pcrfcltamen.te nel quadro più genuiu.o della poesia americana contempo. ranea, e nello stesso tempo m. una sua predsa linea di tradizione. Resta nel clima dei c~ntos I,011n,tiani, cos\ come poi vi resterà Paterson di Willian, Carlos Wil– liams: poesia e oggettiva>, m.a non. ancora, per QtLC– sto, • reali~tica >. Solido e fer1110,nel lfng11aggio, co111e quello stesso paesaggio 111essicanoche talvolta a.ssu111e il ruolo di personaggio principale di tutta la narrazio– ne, caldo nel te111a ricorrente della lotta dell'uo1110 contro le avversità e la 111iseria, co11tro il 111tsterodel– l'ignoto, 111asoprattutto pregno di tm'a!ta dignit<i. La • verdodera historia > clte vi si narra no11 è certo u11 te111adel tutto mtovo, e fra i precede11ti ese111pi maggiori ci piace ricordare il poe111etto Vltzlllputll di Heine I' U sonetto < Tophées > di Hérédia, perclté sia l'uno e/te l'altro dimostrano le due nette e contrasta11t! posizioni che ve,uiero assu11te nei riguardi della Co11- quista. Posizio11i che sorsero si può dire contempera- neam.e ,i.te all'azion.e dei e conquistadores>. e che 11011. sono ancora state risolte ill ima sintesi oggettiva. Da"" lato la cosidètta leyenda nigra, abbracciata da Hehte, che mostl'a sotto la luce tira,mica e crudele tutto il comportame,,to degli s1,ag1wi. nel Messico, 11egando loro ogni move,,te ideale, ogni eroismo, e che è l)er– ve,mta a costituire oggi - e il, arte suffragata da! pote11te apporto di u,, grande !littore co111e Diego de Rivera - w,a delle basi dei movime,,ti di si11istra del paese. E 11011 si dimentichi, in questa linea, Que Viva Mexico!, i! notevoli'ssi1110 e iltcon,piuto eSPeri– me11to ci11ematogra/ico di Eisenstei11, nè !a sequenza Los Conquistadores de! Canto Generai (I 01 di Pablo Neruda. Dall'altro lato la rivalutazione della Conquista (sonetto di Hérédia), vista come un miracolo di vo– lontà civilizzatrice, come impresa ideale ed eroica, seguo quasi di una superiorità europea nei co11/ronti degli lndlos. Il !)regio di MacLeish sta i11vece 11el no11 avere accettato su11i1ia11J.ente nessuna di queste due posi2io11t, nell'essersi atte,wto a u11.pu11to di vista al– ta11,e11tese,Ì,plice e u111ano.Della semplicità e della uma11ità, appu11to. che so110 le caratteristiche delle 111e– morie di Diaz del Castillo. ROBERTO ANEl-1 Cosi !a un uomo che parla dal sogno che con lui Conduce Il corpo In sonno e il pianto I I Giunge da molto lontano come da sopra l'acqua - Simile a quello della boa sonora che 11 volubile vento CE il suono scivola sulle vallate dell'acqua:) E la luce ritorna come nel lempo passato [divide: come In quelle sere Lontane con la gialla estate sulla paglia - Come la luce giunge nell'America: priva di foglie ... AI\CIIIBALD MAC LEI Il (Versione di ROBERTO SANESI H. L. MEl\CKEN T'OESIA TO IL SE~TI~IE~TO ,lelle eose eo1nu11t· I poeti più dotati sono andati alle radici delle umane pas ioni, scar– tando la leueratura della Poe ia, per rappre catare un nuovo mondo ,li GVGf..,IEl..,iHO LO CVlfZIO IJOCAZION-E L'educazione intellettuale di John Lehmann I

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