Fiera Letteraria - Anno II - n. 45 - 6 novembre 1947

FIEHA LE'l"rf:R.,\ltl,1 • Ballata intorno a Juraj Cup Racconto di KAREL CIAPEK La I3allata di Kare/ èa;K~ che diamo c1ui lradotta è compresa nel 110fumc Racconti <l'~J'nhra tasca. Karcl (:apck. mori il 25 dicembre 1938 1tuUa soglia di qucsla guerra. Artista di si1tni/icafo europeo, è ancora poco conosci"ulo da noi. Si sa di {:apck d1c /u scrillorc di ulopie e di noQCUc caricaturali. Questa Bdlfota di ambiente r~ssc• carpatico moslro inoccc come la .,ua opera non si limiti atlc &cc· ne di genere e alle dcsc, izioni di uioggi, ma sappia lrooarc acccnli epici ed uno almo1/cra vicina a quella dei grondi r.uni. Questa Ballata è staia rcali::z.ala per lo sd1tt"mo dal regi sia Martin Fréé nel film Racconti di l~apek. p,<-1 .. senlolo ques!'onno alla Biennale di V cncz.ia . A CCAUE vcr.1ml!nte, ::iig-111Jri, - dis- se poi il c.;api1ano· dei gcndarm Havelk:l, - che si riveli talvoha nei malfattori una simile. particolare co~ :--c:enziosi1;'1 e diriltura. Potrei rac– l.'Onlnrvi casi <li og-ni genere, ma il pili strano \: <111ello di Jur:ij Cup. M'accmlde quando ero g-cndarme nel. la regione subcarpat ica a J :1sina. Una volla una notte d• ~rennaio ci ubriac:1mmo in <":l:,adi un ebreo; c'e– rano il l":Jpo del <lh-trelio: un ispetto– re cli ferrovi;ì t!d una clcua compa– ~nia; e si c.;ap scc, an<.:hc gli zing:\ri. Sentite, qucsli .,i11~ari io·non so che razza.di popolo !'lirl; 111:1 a p:lrC'rc miQ– dcvc CS!->erc la discendenza di Cham; quando su nano cosi ;1ll'orecchio del. l'uomo, :-.cmpre pii, vicino e sempre più in sordina, miseri top·, lluando g-li incantano ~·osi l'orecchio qui ... c\ui... qu ... g-li strappano d.-1\'vero I anima cbl corpo; ,·i dico cbc Ja lo– ro mu:-:il"a è una terribile e misterio– ,,;a sfren:Ht·a.i. E qu;mdo !'li avv cina– rono strtu 1 a 1111.:, scoppiai a piange. re, urlai come un cervo, tr.ifissi con la baionetta \:1 1:1vola 1 fr:1c.-ussai i b;c– chieri, c-a.nl :'lvo e battevo la testa con– tro i I muro, \Olcvo uccidere qua\cu• no cd amart,; qualcuno ....... signori, un uomo finisce col far 1..11:. eose quan– do g-li zing-ari lo incantano. E qu~tn– do ero gifl ~ul pii1 hcllo e<:co arriva l'oste ebreo e clic-e che fuori dinanzi a.Ila taverna mi a~pctta un certo Rusnacck. 11 Che a:,pct ti o d1e Vl'ng'a doma– ni n - mi misi a g-riclare, - 11 io so– no qui a rimpi:mg-crc \:i. mia gio\':. nCZ7a e ::,IOseppellendo i miei sogni; io amo una ,!',ola donna, una sola, beli:,, e g-rancle donna - suona per mc. lu maledetto ;fng-nro, ~trappami tlal petto quL\Sto mnlc! n - insommn. facevo tali cliscor-.i; sapc..-tc, è effet10 di que~an musj("a, qt11•-.1n male t que- sto terribile bere. I Un'ora dopo ritorni, 1·o~tc. quel Rusr'l:1k :l!'!l)Clla ancora fu?r~ nel g7lo. .\ila o n()n avevo ancora hn1lO di nm– p angere l:1 min g-iovinezz.1 e non ave– ,·o affog-ato nc!l 'A.sz -Tolmi questo mio dolore; feci !'!Olo'oenno con l:1 ma– no comc.:-D.1.inc:-isc.:h:.111, che non mi im– portava nulla. ma al.meno - suonate zingari: quel t:hc avvl·nnc dopo non :--o bene. ma quando verso il mattino uscii dinanz alla bettola, c'era un ti-llc ~elo che la neve cricchi:wa e suona~n come vetro: dinanzi :tlla La– vern:1 :;laV'a <1uel Rusn:i.k con le lrip! 1 hianche, C'On le hrnchc biand1c e un g-!ubbo11e cli pec..-ora. Appcn:i. mi "ide. si chinò iSino alla cintola e e-on ,·ace roca di~sc qualcos:1. :f( Che \'uoi, bncsi, - g-li dico -· se mi r:tra, perdere il ttmpo, ti rom– pò il grug-no >1. 1t Potente sig'1101e, - ùice il Ru• -.nak - mi mnnda lo starosta di Vo– lova Lehota. 1-lnnno uccifio i\farinn Mntejov:-i 1,. ~fi si !'!Chiari un poco la mi:.-me. Vo. Jovn Lehot:1 ern un ,·illag-g-io co~l o piuttosto un :1inrrupp.imento di tredi– ci capnnnc a trenta chilometri di c1:. stanza sui monti: insomma un bcll'af– fare con quel freddo. « Sig-nor lddio, - o-ridai - e chi J1ha ucci..:a? ,1. u:--1.'ho urt'ÌS:l io. si~nor mio. - disse il Ru~m,k 11milmei'11c. Juraj Cup mi c-hiam:1110, fig-lio di Dimitr Cup o. ,e E aclc..:so vic'ni a cos1ituir1i!,, u,·. lai t·ontro di lui. ,e Lo s1aro-.1a ha dispo~to cosi )) - disse Juraj Cup ra scg-nato. luraì - m: ammoni - denuncia :ti g-cndarme d1(' hai un.·iso :\larina ;\fatèjova 11. « r:: perc..·hC l'h:i.t ucci'-a? ,, mi metto .1 ~ridare. "Dio lo ha ,ohtto n, di~~c Juraj. c.'-Ome se e ò fosse facile a capirsi. 11 Sig-nore h.1 ordinato: uccidi Marinn ira1ejo,·n, tua sorell:i. cli 6angue. in– vaAAta dnllo spirito mali!!nO n. ti T c·adn un twono sulla testa! - dissi - ma come •cj giunto ~in qui dn \"olova 1.ehotn? >), (( Con l'aiuto cli Dio, - racconta. furaj ("up reli(ft">Samcnte. - II Si– g-nore mi ha pre-;crv:1to, affinl"'hè non perissi nclhl ne,·e. Sin lod.110 il Suo nome. Ascoltate, se conosceste 1a bufera di neve sui Carpnz;; se sapeste cosa sia qunndo è :tltn due mcl ri, la neve, se aveste visto que::ito 111inu~colo e de– bole omin? cli Ui.f) J uraj Cup, che aspeua iSe1 ore con questo terribile gc:lo dinanzi .1lln bettola per conse– gnarsi, poichè hn 11c1·iso l 1 i1iclegna ser. va di Dio ~larin:1 ?-.latejova, io non 50 che cosa a,·rcstc fatto; ma io mi ree: il segno della croce. anche Jurnj Cup ,si fece il -seg-no della _croce e J)Oi lo arrestai. Poi mj lavai il ,·iso con la neve e mi a1tacc:\i g-li ::ic-i e con unn guardia, Kroupa si chiamnva, ci af– frettammo per la salila ,·crso Volova Lehota. E se mi avesse rcrmato il ge– nerale delle guardie in pcr,sona e m :wi:ssc eletto: ., 1-1 avelka, balordo, m:mdato; juraj Cup con le lapti in. 1risc, Juraj Cup nella bufera di nc,·t·, Juraj Cup con l'aiuto di Dio. .\scoltate, se vecles1e la pietr:t ca. dere in allo, invece che in basso, di– reste che questo è un m:racolo; ma nessuno chiamerà mir:1colo il viaggio di Juraj Cup che veniva a costiluirsi. Eppure era un fonomeno p'.ì1 grnnùe ed una forza più terribile della pie– tra che cade \'Crso l'alto. Aspettate, lasciatemi parlare, io dico, se uno vuol vedere i mirncoli, deve osservare g-li uomini e non le pietre. Dunque, quando fummo giunti :i \"olo\'a Lchot:t, annaspammo comC" ombre, più morti che ,:vi, bu~!j;mnmo alla casa dello starosta, dormono tut. Li; poi venne fuori lo starosta con il fucile, un gigante barbuto, e quando ci vide, st inginocchiò e ci .slacciò gli sci. ma non disse nemmeno una pa- DUE POESIE di MARIO TOBINO no1io 1iassa,ti gli anni 1111a.ra.11tu Oopo passoli gli cit111iq11,1,rant(I L'hc nemmcuo la polvere è rimasta dcJ/'ill11siM1e <1uel/a.che nella gioventù cm,tar.w r la cnntc pc,idc inl<>rnn alle 0Hc1, ptrdùno! se l'11,>111(l lu•,;,t'. Nelle "Vi'tlC, per il cru,rc, 11cllc bm,:cia, ur/111 sua mculc disii/ma i/ risloro versa. Uisorgono le Jcs'c di ,fom,.mict1. le <>ndegginnti gom,e delle, giostra. la .raettanlc gio-ia ddln gio·uenlù. E' 1wssa.to I' iII rrrno E' pa.ssn,lo /'ill';1crno. e come fa11110 lr ~it"!lclle elle all'inioio d'a11fut11t() spi·r,uw 11writi. immagino vi11ggi, nei paesi più belli. Mi prendo II compn;::ni i d11t· mie, nipoti, rnndidtJ e 1\fichcfr, i· si arri'Va ne; fiordi, ,. 11c/1'1rnwtn Spagna d.; !..orca, ,lo-:·r il Cervantes ll·uleuna !'rimo tlornlo di borbierc. /11sicmt• si sclzrr~a e si nmn, si flma cantnre tu trina dclln ~•ilo. .terit1111c,ilc dcscrh.1<'n' .f,,,r; l~ggcn<lnri cli ut1u l11nwc11. Tru noi t11tto si rl,cr, ,. d1~ la -:Jitu ,\ 1111n ft1-vola: t sj ·vuole clrc ,pwlc11110 ogni tc111i11 la nani quale cieco rupsodo. Alloro, disposte t1ttte le co 1 rn. 111 i n1crarviglù·rò s1· do'i.irò ritornare 1\fn.rio Tòbino <."0/ui cl,r ha poc/11 snidi e uon può spargere come In dea dt!llc messi dal suo cuorr l'oro. non ,,nctare, ne va della ,·ita cun una simile neve " - lo avrei ~aiutato e gli avrei detto: te .\i vostri ordini 1 sig-nor ~cncralc, il Signore l'ha co. màndatÒ u. E ~vrci proSCf!uito. E an– che Kroupa avi ebbe proscg-uito 1 per– chè era cl· Zi✓.kov, ccl io non ho an– cora visto uno cli Zizkov, che per at– lcg-ria non a.vcs..,;e voluto 1.:::,-.";Cr pre– sente quando si tral.t3\ a <li un:~ bra~ vata O di qualche ~c1occhtu~1. I·. co:;1 proseguimmo. · lo 11011 vi dc!j;cr vcrb la noi--tri-1$lrn– da. \"i dirò solo che allil fint.' Kroupa singhiozzavi-1 di paura e cli -.t:inche7. za come un bambino; e d1e \'Cnli vol– t.e ci dicemmo che eravamo ormai f,?'iunli all'aml!n e che in quel p~...to saremmo rimasti per !-emprc.•: e che quei trema ch:lonu~tri li facemmo in undici ore, da una notte all'altra, ba– sta questo, perchè ~appiate. che cosa a.vYennc. Signori ; una g-uardin t..·omc noi, ha natura di c:,vallo. )la qu;mdo ormai cade nella nc,·c e ~<.~oppia a pianJ!ere che non può anelare pili ol~ tre, la 6ituazione ~ tait- chi! non ~, può nemmeno descrivere. '.\l:1 io cam– min:lVo come nei so~ni e .;,olo mj :111- da,·o dicendo: 11 QÙestn strada l'_b:a fana Jurai Cup, omino come un col– tello ed altre sei ore ha a~pettato nel geJ0 1 perchè ~o s-tnro~ta ~iel 'hn co- roJ:l. Quando mi ricordo quel momen– to, è come ~. vt..·dessi delle imnrngini strane 111cr.1\'·g--liosamente semplifica– te i c0me questo starosta senza far motto ci coridui,se in una delle c:ipan. ne; n!!llo stanzone bruciavi-1110 due candele: dinanzi all'icona era ingi– nocchi;1ta una donna nera 1 sul letto in lm:;1 Ci-lm:cia bianca il cadavere di i\l:1- rina ì\ratejo'\ra con il collo rec.:ho sino :1lla vertebra; era unn forita tcrribi1c· e tuttavia cosi 111irabilmen1c pura, co– me quando il m~cclli-lio space.i un por. cclii no da latte; e questo vi~~oera e('). si disumr1namentc binnco. come sono bianchi solo coloro che ,si :--ono dis– san!!uati sino all'ult·ma gocci:1. Poi lo .st:u:osta cosi senz:1 parlare ci ricondusse a casa ::iua, ma n.ella r;;ua i:;ba aspettavano undici uomini in g-iubbone - io non so se sapete co– me puzzano queste pellicce cl i pecora : in un modo cosi .1sliss ante e da vec~ chio testamento. Lo s.tarosta ci fece sedere a ta,·ola. tossi, fece un ind1i. no e disse: t( )JeJ nome cli Dio, ab– biamo il dolore c1: annunciarvi la morte della sen·n di Dio Marina ~ln– tejova. Che il Signore le s;a cle– mente"· . 11 Amen 1, 1 dissero gli undici pae– sani e si fecero il seguo della croce. E lo starostrt cominc'ò: SA~TE MONACIIJo:Sl: Oiacgno 11 Due giorni fa, di notte, ,!'lento qualcuno g-ra1 tare, g-rat tare somme~– ~o di fuori sulla porli-1; pensai che fos~ la volpe i e pri:so i I fucile, i\n– dai ad apr:rc. Sulla sog-lia è dislc..~n un·, donn:'l. Lri sollevai e la testa le rk:!clllc indietro. Era ).(;.1rin:i Matcjo. \lil, c.:on la J?"Ola rcci a. Po-ich<'· aveva la lnrin1{c t:lg-lia1a 1 era muta. Lo ~t:irosta por!ò ~far n.i 11ell'i:::b11 e ht pose sul letto; poi <'umandb al pastore cli suonare l:1 1i-omha, t·hia– ma.ndo a mcc-olla tutti i pnc:-.:rni tli Volo,·a Lchota. Quando furono tulti insieme, si ri,·olSl• a 11:trin:1 e dis..;,;c : t1 1',farina ~latejova, prima di morire, tcSLimoni.ici, chi ti ha ut..-cisa. 11::irin:t ~l.itcjov:,. ti ho uccisa io? "· ifarina non pote,·a ,·olg-erc la testa. ma ('hiusc solo gli occh:. •< ~larin.i, t'; .stato costui, il tuo vi– t,:ino Yin ho. figlio di V,1sil? ,, Marna ~rrrò i pi-opri OCC'hi·1amenlo!'>i. tt M.1rinn M:uejov:i, è st:1to il <1u· pre~(.-nlc paesnno Kohut. dètto V:,n. kn? E' s1a10 questo qui, ~lartin Du<i:h, 1110 ,·it·ino:; Marin:,, è st:ito qnc,10 (jlli, Bnr:111,chiamato Sanclor? 1'larin:1, è slnto quc:sto che st.i qu; in pic<li .i\ndrci Vorohc<.:? - Marina !\ila. 1cjov:1, è ::italo Klimko Bczu..;hy che li ~ta inn.1nzi? - i\larin:1, (· ~t :i.to qucst 'uomo S1ep:\n 13obnt? .:\lariua, i.· iSl:-tlocostu: :1d un:i<krti, Talk.i. rnon– rnnaro, fìt?lio di :'\fihal T:1tk:1? ;\la– rina "'· - In quel mom<:1110 :,.i apri la porla cd entrò f11raj Cup. fratello di :'\larin:i 1\la1ejo,·n. ~farina "i ~n,S!-C e !'lg'r:lnò gli ocdr. u )larina, continuò lo ::i1:1ru:-ita, chi tj ha uccisa? E' stnto CO!'!tui, Fnclor, di nome Teren1ìk? 11, i\ln :\lnrina non ri::ipondc..va. ,1 Prc. g:He n, <l:ssc Jurnj Cup, e tutti i pat·– ::i;1ni caddero in g-inotchio. I nfinc lo .-.1:1ros1a ·si levò e di~~e: 11 F.ttc ,•cni 4 re le donne! ». 11 Ancora no, - db:-,c il vecchio Du<lfts. - ;\lort41 serva ù Dio, ~la– rin:1 1\btejova, in nome di,·inn, d:t un !'>t!g-no:ti ln:1twl'i::io Dlllo. p:.1:-,1orc? u. C'era silenzio. u i\larina i\latcjova, w1·mn di11~11l/i af Si~norc, ti ha uc-ciso TOth l\'an, lic lin di I \':111?"· '~on si "t"1ltiv:1 nemnwno un re .. -,pro. ic :\lnrina ,\l:11cjo,:i, nel nome divi. no. allor-a Li ha U(...tiso il Luo fra1cllo di ..,angue, Juraj Cup? u. " L'ho uccisa io - ùb::ie Juraj Cup. - 11 S·gnorc ha ordinato. Uc– cidi ~larina, i1n-a~:lla di-11!0 spirito maligno"· • 1c Chiudetele g-li occhi 11 - orcl'nò lo "-larostn. 11 J~raj. :idesso andrai a Jasina a presentarti alle f?"Uardic. Ho ucciso, dirai, Mar:na iratejova. SinÒ a c1uel momento non avrai pi-lcc e non inghiottimi nulla. Va! ,,. Dopo di che apri Jaj.>orta e recc cn• tr::tre ncll'inba le donne, pcrchè s! In. mCnla!:isC.rosulla morta )). Sentite, io non so, se fu a causa di <1uei g-iubbonj di pecora o !)Cr la stan. t'l1czza o pcrchè in quq t·he vidi e sen– tii era una t..·osl strana bellezza o di– gnità: m:1 dov~tti .indarmeno fuori, nel gelo, perchè mi ~irnv.t la testa: : ,i.ul m:o onore, mi !'laliva qualcosa clcnt ro, t:ume se doves..:i levarmi e dire: . u (;(•nte di Dio! Gente di Dio! Noi J..,"illdichcrcmo Jur:ij Cttp .secondo 1c usanze del mondo; ma :n ,·oi C la lcg. g'"c divina ,,. Ed io mi sarei inchina1n sino alla cinlola clim1nii a loro: ma questo non si acl<lice nd una g-unrdin e perciò me ne usci i fuori e hcstem~ mai co:--in lung-o tra mc e mc da ri– trovnre l;1 mia anima di R'Uardia. Sapele, questo d('lle g-11:1rclie è un me:-,lit.·rl· duro. I.a matlÌna frug-ando trovai nelln c..·apanna cli Juraj Cup i dullar: che la buonanima di ?-.larina :ive,·a ricevuto dn suo mari 10 dal- 1 '.\mcrjca. Si t•:ipi~ec, do,•ctti dcnun– l'Ìarlo. E quc~ti uomini dcl1;1 lc;.:'~e ne fc<:ero tm assassino per rapina: ·Jurnj Cup !'l:alila forci-1; ma nc~suno mi Lo– ~li('r:'1 dalla te.sin ehe eg-li percorse questa strada con forz:i d'uomo. lo sn bene che co:-:a sia forza d'uomo. E p(•nso di sapere :1nche un poco rhc co1-n si:1 il g-iudi:;,io rPvinn. (lrml. ti; ·.111_:.:t'io Af. Ripr/lino) GIOVANNI LEONI •ta scrivcnd9 un ro• manzo clic sarà inlltolato L'ingenuo. Oro 8 i.pcciafme.ntc occupato a rifarne fa pd. ma parie, delta quale non .!cmbra contenlo. PER MONDADORI Luciano A ncesel1i 31 e! acc:nto a raccoglier~ in un volume le ree. ccn.,ioni e, in genere, gli 'apor1i .!crilli cri• Uoi di l::.ugcnio Montale, HAFFAE.LLO l·HANCHl si alterna lrn ooric fatiche. Ila lradoflo in vcr.si Batcnu ivre e, per un cclilore milanese, prepara un com meni o (,t ~I nbuto dello moneln. NICOLA LISI, di cui lutti r'"A>rdono l'acqua (nel 11encre de/ lc<1lro da Jcg9crc) ..e-mbro clic slia vol~endosi al teolro da rap· presentare, COME. CONTHIBU-1 O alte grand, •/or nate edilo,ia/1 rdaliue alle celebroz:oni del '48, Citare A llodoli annunCCa di ac,ic,. l)O(. rato in questi ,forni (presso Garzoni!) una IJ'ita (/j Froncc..co Domenico Guerra.i:,. SI A PER ESSEHE lanciato il bando di un concor.so per un cartello pubbNcilario dcsti11alo alla propaganda del i\4,agg-'o Mu. .sica/e. Delta giuria faranno parfe, Ira gli al– tri, Felice Caaorali, Carlo Ludo1.,'Ì.coRn,ggl1ian· ti. Gianni Vagnelti. PE.R LA RISTAMPA Arturo Loria I'\· scrula con grouc lenii I~ pagine. dclln 111M vcocl1ia Scuola d1 botlo.

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