Fiera Letteraria - Anno II - n. 25 - 19 gennaio 1947

6 La di Q U"NDO uaci • Il Quartiere • (libro c.he con ""' t le pr<'mcMe 1f101,1 1 e arlistichc di • Cronru::hc d• poveri ama1,t1 1 e che In ccr •o modo può eNCre con111dcrnto il primo ab– bono di quella opero) •1 diìt:W:che Vt.Ho Pr11tohn1 era uno 1eriltorc populi1tt11: 1uu·n..1. tri, (Olfl, come ognuno 1.11.. che acrittore l;lll"t· polt11e, Il populiwno d1 Pratolini in oani u· 110 è dopp1,mnente l\ulent1co: e perchè. 111 lui l'amore, o ,:·111tcrCNe, per il popolo è nicn• te Affatto retorico o d1 .cconda mano come può confermare In sua ste'Nll b1ogT;fia: e pcrcchè que91o amore .t1 concreta obb,cnìv.a• mente, cioè senza .hnvaturc acnt1mcn1ali ed ccocu1 d1 1ndul9enu.. Nè bisogno far caso CQfflt d1 un conlrosento alln formaz.icme di P,ato!•ni: alle ,uc prim'.e pro,·e lanlo '" let– krant" • d.1 11embnue a:intra>Manti con I da· ti di quel a biografia. In rcahà per un au• lod1d.111adella i!i1>CC:c d1 Pratol:ni t;iiacchC v1_sono più forme di autod1datti1mo) il ri– duamo _della cultura è auasi semp,c un .ip– pcl o d11pcrnlo, ri1Jor0to. E,o·cno :.li intran1i– ([CIIZ11.morale ed csteiica. C"i "anetrati li cullunoh pesano ta.Jmenle ,ull'autodidnlla ar• ti.ia da indurlo a rivendicarli con una aMOt lutexui,. una infotuft.VOne e aua!-i un furore d,c foctlmenlè lo portano fl diventare lette· mio prima che «:.rillore. L'adesione di Pra· ~~:;tic:~ù •. ~1::fi;òl':pe~:~::~ :n;;:~~~n~; umi,tft e non di temerarietà, Va.le n rlire cali toe:itì 1n qucll'c.1pc.rienz.a l"invito a mettersi di f1onte 11.l!a lcllcraluro r:on un impegno e un freno che bilanc111vano l'ccceoJSO d1 coruidcn.ta con la. vita e a lontanavono il pe• r•colo di una !ac.ili1à che lo insidiavano lui lo«ano e .eriuore di i,;tinto. Se , Arri~·:ue al'a i" mmauca per fon.a d, i,t.piu1::t1onc _. fu il vahdi"imo motto d1 un. Cardnrclli poe· I~ e prOMIIOrc d'11.rtc. per Pralolini •i 'trallÒ di con,.dcrare l'11equi810 poetico dc la 11.-am· rn.itica come lappa intermedia: il lragwudo ero un ahro, era 11 romanzo. Unn e.,Ì4cnza che. q>eMO pretende il aacr1ficio. n tcOPo dt nu1t•t.1one, d, a:ran parte di ciò che la 110· 1ei,11 complclamenlc e.iranM1tl dalla realtà del popolo Sbarrnre lo.o eh tt.c.ccaia d, Vi.a do. U>rno. •ntomma. o fan•ch cnlrarc come nemici t' 1nvaeon. PCCGoltoche alla fine il 101nanz.1cre abbia d11to un eolpctto a.1111 bi· lanoo Negli anru del romanzo (fra il '24 :C.11~!~liilJr:~m:n:t~·/: :~o n~~~a1::~~ poJ>Oano e ~• polrebbcro ,p1r-gare uno per uno i motivi eh.e ,op,ngcvano un bracciante o un borti:hcauccio ,t r :nba.re nelle aq11adrc, Potrebbero bastare gli cacmp1 dc-i libro. per lntendcrc• Carlino e 011w1do. ~ l"autor<" ave&8C mcg~o celo.la la propria 11.ntlpalkt. pc.I co1"oro e avcuc fru11à10 loro un po' più addCT1ro. Il duiderio di \'\Olcrm1 che li muo· ve itpparc lcgillimamentc rad calo in ambi· uoni molto comuni, 1n .1uwe.i'ion1 pemicio· .e e reali. ma l:,.a90gnava chiarire me1lio la fondamentale 1nnocenz.'\ dei loro errori di fronte a]ln co'pa d1 chi iJlclla\'11 u11 vnJo !e090 di d111nità con I m.i,aggi di un" 1cto• ,,e.a n.a:uonali.rica Ad ogni modo i fucisri di Pratolmi non 'Ono una • ca.1egoria • n1tratta (pcr rifnrc1 a un r-,«n,pio viiitoso: in"erc;e che- • uomini e no • qui •i haflno uomini hmp1di e uomini confusi). I ,appor· ri dea l111t111u con 1 «IVV<!'n,,Ìv e gli agno· sbc.i e diffidenti. ehe lk>no i più, hanno quel tanto di arguz.ia f&Z10N1 (quello 1, slotter,i •. quel •tireaQ:1arc nell11 minaccia) che li am· bienl.l bc-ne ne la città. Tutto sommato Cn1• Imo e Cnv11ldo. e d eomnndtt.nle dellu 1qu.1• dra che u.. aslhnfl d maniacaleo Maciatc, e gli altri gre-..car1,di per aè non -«>no nè più buoni nC ptù camvi d1 M11ci81" 11leuo. di Bruno, di Ugo: CMI ag1k0no in conformità di e.erte prcmcuc e di ceni impul.ei che in• vece t1ovtt.no ostacolo nell'nnnno dc la g:cnte che acceuo una -«>rtrie vi ai riconosce. 1· a· .c.i&ta è, e deve e.Nere, c:ht è ac:on1cnto scn• z.a avere la foru di prec.ili'lre i propn mo– llvi di .contentc.ua . fa»c.i1tn è il ragazzo che vuole la J!oria e invidia In p111ola e i na· 11rini dcgh ex•comballenli. L.'rrrorc pnnci• FIERA U~'IT1::.RAHIA pale di Pro&oLn1 è •lnto però quc lo d1 in– tervenire qwJche VCiltn, lui aa111ore, e un· meucrc nella se.mplK(" pauionalnà d.-1 mi, RIFLESSI ~~:i .r:~:-~a;!:~~~:,~M~lr1~ 1 :. a:i" 1 :: .::: j o un occhio d'oro no di poi. E" 11.llo un tnorc nfnui qualche ;~~~• !:e~~=:a 1:"::;:~1 11 ~~ t 0 a':~1ec ,~~e~ s r. n:, ;~:»o"i ~I l;r1l:u:::~ di;r:";: P:>I. vedi ca10_ è un pu110na11g10 debo e vai t' tcrillri~ americana Caraon Mc Cu • lroppo coerente alki. sun p11.11cdi • 1r1gantc !ero, rrndono, •n italiano. Un romanzo che buono 1) con le rag1on1 e le viceru:k ddla "ten111 a farsi dcfini.r,- 1ak. avCfld,-, tuun loua p0!lllctt. del pnmo dopoiut'rr11, e: cir11• l'andamcnlo e le 90Juz1oni di un luflqo rM:• re nomi e •dee lroppo ontani da Vin del conto. Como. I pcr80naglifl 1n c-uo aono infatu. dao re-- Avendo 1n.1,1.s11to 1UI punto debole del ro· dati, coe• le .11tu.avoni e gb ambacnb, Si.uno manzo ci corre :·obbligo di due c:hc però in un fortino militare -e un capitano c.hc ha CSIJO vive di ben ahro e può 10ppor1a,.- 1ale avuto a •fortuna d"avcr 1po11ato una donna ,poradi::a debolezza. Kon ci acrvc l).Ù. per troppo arden e per la sua 1mpo1enza, aoppor· come abbiamo a....... 1ato quello d,Kono IC'n• la pa.z.1entc.mc :1uc le cvadcn!wlime e addiri1• tare di ric..p1tolare le v:Ccnde della i11.vola tura pubbliche infedeltà. Ora l'amante è un e disegnare &ommarmmcnte I pmlagoni11i, ""'8'.}:lOl'e dello ~CMo fonino, amante rhe Ci b&Mi rom1narne alc:u111nc-ll'ord1ne d1 un.a dura da •nni, e la m glie di que1to n1aaaio prdcrenza data da.li.a loro mag!l'·orc con.i re, donna malata di cuore. ,oH,c ben 11.hri· IICI ra: il ctubonaio Ne.i e ilUOI fi11l1.Ugo e m.-nh che 11 capitano nel vedere :.,. di•tra• M11rio, il fat1C11laCa,bno. gli nngeli cu,todi z.ione e il poco affello del manto, Pt'r 1\11' di via del Corno, cioè le fanciulle Auror11, fortuna. pe,ò, ha l'aiuto morale mittcrioso Baanca, L han.a, Milena., e poi Ce1u na e d.'\ d1 un tcrvo (1 rapporti con 11qu11k ~11ono ultimo la Si11nora. La quu.lc 1mmob1,e nel sempre intu111,.-i),che la acguc fiflO alla mor· ~uo letto di malata u cov~r,it un torbido te in 14.rUltorlOdopo l'ultimo allocco cardia pan.'\IO, C un pÒ il dcu.1 e.r mochina d• tu!• co. Su quct1i pcuonag11 però dom111a In fi. ~u!:~r~t~=~lk;: 11 :ÌÙCO;;:;~ Jel~i~;;~ rau;UI ~:~~: ~flt~:::em:l:io~: ~i: : 1 t:: Ma manca al ,uo ,11tr1ni1mo una inci&ivi1à II che a lui llcato, 1bitutt.ro eome è a ri.101· J>iù drrostu.n:ziala e alla 1un autorità pa· vere le prnpric improvviae 1mpre~111 con In dronalc una certa concretc.z:za d. ,toria. forz.i di una mi1teriO!'a 1pmta inlerna. Que· Il c..:mnuno di Prntol•ni da~a proaa. ,J ro· »n d'un trallo ai innamora della m01lie del ma.nzo, dn • Il lapJM!IOverde• a " Cronache capii ano, penetra ncla ,ua camera la noi• di poveri amnnll li è il camm!no di uno le tn punta di piedi e Il lim1111a contcm· acritlore di csilo s.icuro; e a gar.intnc c.~ pio.me il bdliMirno corpo .canato do1lla r.ei li.bti che llCl'i\"f"ràin fu1uro le nuove am• luna · b•zioni non .10ffochcrnnno ~nlJln•r•o dono I Per dirla _in brcvcc. la denM vu:en~a :,i d' · I d' C ch,ud.o con I uccuione da parte del capitano r • ~aia. Ila a prova rccenlt' I ronn.ca de 5'1ldato orprCIO accanto nl rorpo della nmiharc "· mo4hc: un uCCJ.ione che lo!'k e Ila le pa• 1.1111:.KO B1c.utt1-n1 11me più bello: <ki hbro. prep.'\rata dalla ,,I· ti, dd capitano, dal ..uo udire &u per scale 1 paKJ mute11osi di quca.to am..nlc , i1ivo, 1ticne e l"ha preparata. :.:omunqu .. il cam· mir.o d1 Pn1.tolin1. quale c'intcreua m quc· Ila sede, è quello che vn dol'a prosa 111 ro· "!anzo, d11Iva110 111concrc10. dalle .cns.u.io· 111a, 1cnlrm.r;n1i. C08i, dopo averlo delimita• Quaderno gotico ron .aapcnato per '" e nè per la prcsenz.a fisica nè per 1'1n~n.51d,. della p&.1111oncU>11i polremo dire m gc:nerale che i rapporti tra i due nemici (capitano e t10lda10) aia.no le ~e più. belle del libro. mc.nn- e la mu;:lie :~7c1p:;~~a~i "j: ~i~:a_i;:aa~;a e~ V OCLIO cominciare col dire d,c 111 più pun Magauini e Il Quartiere, Pratolini è arri· 8' nte cmc.t. or,c e. pcrdonn1cm1, la più valo 11 1caliz:tart' d auo folto romonzo di inllmamenle dolce. provata ,fo,liando oggi_ l'c Antologui. della poesia 11ah1rna con1em- Fol1o, t>CJ 11rwficarc che, ricco di intrecci, porancn li comp11li.ta <b Giacinto Spagnole!· • Cronache di poveri amanti I è ricco anche ti, non è 1tata la ,copc,ta m quelle ,-,uvine cli pcn.onen•. Diciamo per comodità che di «-cuni miei vctlli (i quali anzi, e&!Cndo a.i tra fin di un romanzo corale, o· meni) in stati ICdb meni re una min più ambiziosa qucs•o KO.SO: non vi primeggia l'eroe O raccolllna 8Cendev:1 in Upografia. j)l)~ono \'eroina, ma pcnonag-Jio vuol enerc tutl~ iJ perfino ~.iomcntarnu un poco_ pt'r In ragione popolo d1 una 1lrnducicia fiorentina bottci1ai I che chiunque acnve poeuc comprendei. ;:;:~~~-anÉ' ~i:;i~i:~-::'tr~1i:~t r~:=~ 1~!, u~:a a p:~:lr~::k i:r;~c;h,i1 1 :. ki natura (,e luflo d'occonlo h aciobordo d~. 111-l'IJl(lre ha la cura e 11 faandio di Ufla stollono - le tende molli, un frù,c10 1m'. ~=e:n~lla::rv':d':v";)pl~ec:~pllti:u'c:i t ,:.::"i: mcn.10 cade - la /erro. giù •of11'oteiano llridendo _ le lonlerne di cario ,ulla •Ira un tl'oppo lt'ncro e uu:onfcMBIO amore che ;:il_. ~~E?L:':· .. :r ~;~~:. ,:;; 1; :~'.:•!:~~~;~rA:~;~;.:'.;:; [;:ì u:vri;: 0a;:en~o ~':4 ~!;!'.• dai•::: fO~e79;nare le tommc dopo queste brevi guc dell'uomo: d ..\l"uomo apinto ad oi1ni noie, informative diremo che il libro .i di· COSIO a • UK.ne dall"1nformc li p<"r 1mb11.1· ::=a.1~cJI: :;r~ti::'~;~:a. ~rr~::~ =: ,::n n:~ni::{ 0 ~n/;'.e~ 11 ;it;:i~~ellu~: blcmi affrontali aono qu1a1 tuUi di carat· modo di 81tt.re al mondo det-to e vivo) 1cn· tcr': comune, acppur ammanta.ti da ap· dc.ndo all'irr1gi1iur.g,b1te. con la mente luci• pnrlKt'nn ca.tum1: è un 1bro che s•m· CIRANO DI BERCERAC. Sto.-ia desl• ~o li del Sole e della Lun" (a cura d1 E.nrica– Callupp1), Roma. Colombo. 1947, pp. 168 L 200. Ll '"( o/lanci Jesi, U1op1,t1" diteli o da Falqu1 e Sot.l'lnco •i orricchi,ce •n modo "°'ei>olc col pre.1Crtle uo/umclio. che pc., la primo volta in 1lobono •f<Jm. po (1econdo i/ le.io ricoalruilo tlal Co.urmonl} 1 due "Viaggi 1mmagino,i" dr Salhni e d1 Cifrono dc &,~,oc ,n J~p::,;;u~:nep,ce':~,::~r: cj:~ ~e1i~ nirc per/eflo e con unci prefqz.1one che d1mos1,a c:u,ci omorolliujma, Il merilo =~o~:/!; C:,~r: 0 ,,/:::1:r•~~~";l:\,,e p,euomcnll alonci acccnnou nello •uo prefo:$ona non varrà cerio o d1m11uir lo. Ero dm.lJf!to lcmpo che la figu,a J1 C11rono do Bcr,croc. gaò deformalo da lrat>C•t menli teolro/i trPf.>DTÌNe lanB"bil menlc anche a noi quo/e n~llo reoilà /u quella di un insegno lellerono e •~u/oliOo 11ngolo1-menle e fr_/1eemen. le dotalo, cui ,ola la morie prcmo1uro {a trenlo.e:1 onn1J impedì prOt,e mog ,r:ori. Quello rapprcM!tllata da quuh tJiaas1 rmmaainar1, asli .tati del .aie e della luno, è di per ù più che conom· eenle, aebbene l'opero sia rjmolllo 1n• comp,,ula. A1ollva •upplemenlore d'lfl– lcreuc per il lcllore 1ldiono amò ;,o• ,I lrouore, /ro i lo"h per,onoggi fonia ~1c1 dea/, 1lol1 dd sole, ,una figuro sto. r•co come quella del nostro Campanello e d1'.1csnolo con uno del)Oz.1one lanto più nolcuole in quonlo ropera fu .acril• !o appeno •ullo mclò del Seicenfo. ~IICHELE 'v_lNCIERI: Un sogno è .acmp,e bello, (al1T1 drammi e una commedia) Modcna, Cuanda. 1946, pp. 3SO, L. 1.00: fl 1:olume comprende ben ,er /Jvor, drommalici di un minimo d, Ire oUi cia11CUno, 1nt1lo/oli • Un sogno è ,cm– pre be_llo li, • Bdlangiololl, e Simone•• e /I acco•, "Conda li, • /I merlo•· Non .IOp~omo quale r.a lo loro reao teatrale, come 1pellocolo; olla !thuro 11 dimo1frano pieni di podiche inlcr.· .:ioni, che non et .embrano però rea. liu.ole. Ace-ade, co,ì, che l'0",rinaf11à :~~u~ 0 r;!::n~i :.c:~•b;'/C,,,:;: 1 ,: d'!IJC lo •fa,::.o d1 1'mprcuionore appare più ,coperto, e che speuo o/ mCC:QJnl. amo .ac:cnico •io .acrifoeal.o il linguasg•o che ai' fa opp,-ouim.a111JO e con11en.::io nole quanlo piÌì intenderebbe e-,e,– ••11;1.10'', Nolurolmcnlc non ignoriomo che 1/ p,Ìcino della lettura è d,ue,,o da <1uc/10 dello .1pellocolo e non uorremmo in ne .. un caao dare ol prc.cnle ,1udi· .::io un'cs!enaione inde/,jlo; mo 1n que llfo mcmcnlo et lrol.l'iomo con un libro Ira le mon1 e non d, /ionie a un pcl· co1ccn1ci,, zo orn ha movenze d. tragedia ora di bai• grafiche li IU Mano LUZJ .. d1 CUI lO dun(Juc, letto (vecH le oppolle Kenc dcl'a monc di I nel 1935, IC non foiwc ii. primo cerli~,ima• MaC:stc e del corteo delle rificolone, Kena meni~ sono italo uno dei pnmi ad .• occu· que.1t'uh1mn lavorala come un brar,o di anto- 'parmi •. Narurnlmcnlc nor 11co1do nga per loiia). V .o del Como è un polcosccnico: Ile rign que la perduta nota. ~ vivaccm~nlc ri· ~ pcuonaggi se ne al ontanano cJCOno anche co1do con quale amore I -:'lvcl81 IClllta - dalla no11ra ancnrione, no, li vediamo più con qua.le f,de ne.Ila gio".a11e Barca eh"' al• nitidamcnlc. La Firenze eh.e ,~ addensa al• lora a) ora aveva laac.1alo 11 porlo. Guardavo torno alln •trada plebea è un'a11razionc. quasi le candide e lumino.e vele con tal liducio quanto I mondo metafiaico che, a lcalro. e con tale afi'cllo, _che qua~ m1 parevA aj elMle -,ltitnlo per r.chiami 1ndirc11i dl là 1taeca811Cfoda.Jla nua guancia Il nlo le sen• dal'c quante e dai fondali ~la ,u questo 11 "'? vive. pen.uadent1 e promcllc.nti anc.he p,,Jc.o•cc11ic.0 la v11a ei11ra ii fiotti impcluosi ne•. lo.o cnon. du,.,,..ero ~r1 a un r~rc e vivi. Non tappiamo quanti ahri 1erittori dclicatomc.n)c profonc!'o deo mio. medc,!mo italiani eonlcmporanci abhurno snputo r:ip a.'\~8'-IC, C091 • l.-inamomro • da 1n~urm1 a pru~~ntarc e.on mavgiore anendibilità i di- ICuYCrc. per omore, perfino una di queste -.eorll. le uioni i 1entimenti di un nume• un poco rlpugn~nh c, per clii ql p1u d1 mc roeo gruppo di 0 per91:l11uggi_colti nel'a loro non è del rucallcre. piu!tosto degra~a'.111 co· innQ,('enza e ""Ila loro abbiczione di popolo. 1C d~nominate rcc.c1u11on1:come chi, _m,om· legati al lo:o ambiente con citrcma natura· ma, e <fnvvc.ro colpilo nel cuore, e 10 fino lczza d.i 1appo, 1i e di dipendenze. Manca al ~unto d1 1..ntirc 111. p~ù cel~c invidi11.per eoltanlo che c.ui ,~no identifiCllti uno per un imbarco e un vtll.,lklO c,h ora ncuu"? al uno .!a una. ma3g:1ore prc-c.i.1ionc di -.cane: ";ondo. avcn_do perduto I ~n1c;, occ,1~1one quald,c volta i :Oro nomi non hanno la ne- d allora. _poha r1propomu p1u. 5cf!onchc ora ccua.ria fona e... oc.ativa, Tuttavia quel eh.e. devo ch.•~e,c •ubato acuta 1t0pfll.llutto per mane" l\i singoh Ila nell"insiemc; In plaati• quCMa mia u' l1_ma frn.sc: devo 1uh;no dire rn evidcn:za della 11ec.nn ,ora resa ncllu ,ua c~c quea'o fasc:ino«:1 v_•a11ironclln vlla. ira· inlcrczza, ora per .1paccati che mo,tiano ali zie at a pocala d1 Luz.1 ~he h11orm::u p~cto 1n1crn1 ~ .,.cramenlc percona. da. un'energica •I _I.argo, c.iascu.no lo puo com1nc1arc o J'ICO• corrcn'e \'\!aie. Sono amori lr.adimcnti r.an· m1nd1ue anche 088'1 IICSSO, volendo. e nn• cori. 8t'!0.11e d• donne e di mc.&Zicr,c •»ono ~ con un _motivo d1 1_>1ù, con unn ncce151tà contra t, gcne?Oa o complici1à turpi ~he si èi ptÙ: mru come _og.i1.l'~omo avendo avuto Intrecci.fino e legano 11trcllamcnte le ac111i dc- te.te. d una poM1b1)1là di ricupero nel suo or gh al!or1 di Via del Como. A distnc.irli a ribi!m ntc d1Y.l~to e 9mam10 petto: que. distribuirli nello •Pl'zio e nel tempo è in;cr• rtcupero, appunto, che offtt In poe,an di Ma· \'rnu1a Ili. ~npienza reJi.ttica di Pratolini, che rio Luzi, la quale io chiamo poc&ia anche ha do!alo le battule e le entrntc con giusto per la ce;c,tante e inalante fon:a dt"lla ,ua &en.10 dt' le proporz'on1 e mar,egg1ando un n~tur~. nc:ea d1 pcrwaa1on1 al • progrctM<>• 1TI(f\.lag11io che aenz.a ,mentire l'educaz.ione d 011tu noe-ho J)IÙ 1ntun0 moto vl)ale o o un lctteumn ddl'autore ndcriac:e perfenomenlc 1mba1co ver.10 un do!oro91:l e ,uctdo entu•ia– ftll'indole dci pe11(u1&1Jii.Meuiamo pure, ri- uno eh.- da lroppo tempo_ ,ul nOBtro 1uolo 11u111doal linguaggio_ che 11bbin aiutnto la e. nel no1t10 Nn11ut'. pa.re ,·a per 6Cmprc c1reos1anzn che uulore e per&o11a11g1 t10no fio· d11trut10, di'ltimft, la prop.ia volontà fino a far del· tra mu:.;ed~k c;!:~::,~:CI;,. 11 ,.:~v:,~:r: ~:=~• ;:: t.;~: !\:i:i'o:~ ~l.,'~m/;;°! 1 1n;e!,;· vendo • nea1una ,..etta. I casi eono comuni mi libro e mi lorn1enlo _ a /or Ji mc u~ •ì. mft non c'è inai1tCflz.a 111 C6a.'\. non c."è aE.RENDI CLAUDJ: La .«onda croce/i• Mario irrcggiungibile da mc sic.Ho rtc.l· compi11.cimento; quello che è TOIJ&, e non mu· •iono, Firenze, Cya, 1947, pp. 174. L. 1,0, rcn1ini, oasia p,arlnno un dialetto to 1110 pros- L'• en1uaiM1no • di Luzi ! Il, 1ua 11 lipcran 111moallu in.iua. ma c.'cra d'altronde •p.a· V\ll nella d1,pcra~1onel_Sono fol'tlC'le uniche lnncato ai loro piedi il 1rabocc.hc1to del vcr- forme _concrele. J enl11.111111mo e d1 :spcran~ nncolo entro cui un foKano può fndlmenle p1oron 1bal1 c,agi • un uomo, uffiuc.hè .e4h pr;.cipitare. Pratolini lo hll evitato rammcn· i :os.ro ri~rc_ndcre ,J cammino d11J.punto m,w tanda11 evidentemente dcllll lez.ionc de" Ver lo m c.u1 .11lrow1 - 11ffin.chòegli r1trov1 una aa: r.on 11111sfendo troppo ,ui ,.-o<abol, gcr- ragione d"ca11lcrc. E a-e non m1 piace pro· ({Jlli ma ndatto.ndo la lingun ai modi. alle porre fonnu e (ncmme~o ~ut'II~ hoppo CMI• rrc•aforc. ai 1111,lati, alla succosa sentenzio- ta e perciò troppo l1m1ta11vn.d una • despc· IIIÀ del 1ni1,l•ga;io pa.rlnro. Ed è staio ac- ratio ~duc1~l 1, li), mi piace ,ottolincAr(' al• certo e tcrupo 1 oao fino al punto di e,ce,1licrc mc~ 1 h'o,1 delle raccolte d1 ~u:u: Lo ber i modi peri ncnh al lcmpo in cui .1i avol.;e ~a, I A lh.'enlo notlurno, Un ~nndm e, or~. 1) 1omanzo: una ve11tina di anni or .ono: •I Qu'1dcrno JfOhco (I): tutn 1110hchc ~pn• e ba.iano a dard ac.ulamc.ntc. quel tempo i ~no 1vvcn1ura e heve ebnelà o nl•cgr1a, e vc,..i di una canzone. un nomignolo tolto a dico a.lleg,1a di _gcale deitata e .§Oliecllata. un film dcli' epoca_ unn ·ocu7.ionc apparle· per~ con le p1u ncununalc pene o trafi11~. nenie al gu.110 di 11llom. alla vua - 11una noluro nuo,·amcntc • 11111· Che Pratolini con lu ,i:ua cani Via del Cor· mal.o •: no nbb"a 1mbocc.11ta l11 lii rada giusta anche Lo •8uordo 11' uno ,tella umida code 1ml piano per co,j dire slorico appoggiando· •ul prato_ lo tempe•to ocre re,pira ..i 11da mcmortn non eolì,tiuta dc-Ila sua fra •gli alberi an1mo11, un .o/fio ,ade f111\Ciulleua, è abhA•tanza evidente nella le i.rie, un inc,ucdo profumi, Jclita, pruna po.rie del libro dal modo con cui ha mcPO di c,aaa in Vin del Corno alcuni fo· •C>l•i . .earcbbc 1tnlo fac.iie - n 1ut10 sca· pito dclln. verità - 1eguire la tendenza 11cm, p'icistica di considcrarr il fiuci.tmo e i fa• Davvero .oltirnto Eugenio Montale (ma lui eh.i lo giudica più, ormai I lui. come Ungn· retti, ai quali lo M Dio coso deve tutta la pollcriorc poct,.ia) pote-va movimentare co1i l'eue,e ,nccnc:mle - un /uoco che ,( •~o cir :.::nur~~e:=~t:re~3:ti=.i f., ;i!!c 'e:; Il libro è 1mmos1nolo come 1( diano ~:dc:g(i: 0 :~~e: ~, i te :~q~;:~~ 'd 1 Dio neNun lcn!atwo di aa.iema:z10nc uni~r· ~~~ ':;';!d:hc~;;,;ern:n t~;;,,:.•":: sale OKura e tonncota 1'11nimn dc la Cui· f' ~u';;';:;'di·L:iz,•~oc~ c;:v~;~t:• :~!::: tura. ::,t::'~:u1:;;: :0:,:'i;;,u:~ !°;!! .11vo (11ot1co)d"una tua ctemplare avventum E. d C. sii uomini, omore, pace e aJIPGBOmen dal a vila confusa e co1np1omcMt1 degli adat· ~? •n Dio__Uno noia finale conclude: l.nmcntj quotidiani II una vita attcnt:A c•oè u. CAR!ON .11.,1CULl..ERS: R1/lc1.1i in un Il mono.1cr1/lo /u lrovofo 1ull'alfDTc di u1. punto focale della vita raggiun11ib1lc for• OC<'h10 d'oro, Ed. Longnne&i, ~i:ano Pa· unr, pouera chie.ta , accanfo olla croce. te tohanto per approt:1imt1.Z1011c. (per difetto) gine 168. L. 180. ' ~e conde/e in/orno crono .tote miste· c.ui tutli, tt..meno per un g'iomo della noelru rlO.IQmente acce.e. Queslo slrono acgno u181c:1ua diSllpata. e altcmtn, tentiomo di ' nd uue Rii amici o pubblicare il mono- rneeogliCTc o con la poesia o con un'ru:ione IO al fuoco d'amore, mentre è nuo,•a 1n Lu, scrlllo. sebbene non porloase, come ccr o con una linea d1 condotta (tutti nuxh di ri un'mai~cnza di "Ah~ che. per csecrc 10 ovcoo w.shcggiolo il •uo o-ulore ,I due, del rello. d 0 unn mede.a rT1A rollecilaz1o quu, O.Jnl ,-olta a capovcr!IO, rallcnl.ino e •uagcllo della Poesia. L'edil~e ac:eb. re anche morale) la n01Jtr11più nostra cl· 90lcnn1zz11.no la spinta dd.'intero veno O be ~Iulo ~?r,r/i il ltlolo d, un oppunlo teru.a. •trofc: margino/e Memorie di Ufl ~.r.o che In un tealr_o dcwc la poesia, quGndo non :~otulJl:e-; i;;:;,i:e~•~do:!~/o =~~rl:r:~:e;;••,u= :~~ ~~':,'':;. :o:!:.::: 11 :'ddk !ai!:~~n~od, p:ude:~:iono~ poichè la luo 1mminen.:a re•ptra eonlenulo •Irato un_o certo coerenza /ro il sogno 1 • • dal ,uen·io di lueiJ por t' e lo ,ogione) ne p,efc,~ un allro più ;:;d:~==-t~:~:~:c:~ cL~r!~,~~c; ~:~ é!1m~:~/~c !s::i ,~:::: 0 · VWC,c t,::;:,,~:~ 0 ~:;~. eu::!nf': ;:)~n;~~: clo IIUOcSterc O pore, casere, vera parabokl è progredire o te, Iuli~ è fuoco 0 c '#fomento. La Seconda Crodfo&Monc". Non •in• per orecchi moderi.i la aol,,. voce COlltuttiva I E quante iXJlle prou1mo o sl)Clorh le n Je ccr1o neaarc la nobiflà dell'ope :mchc in knto e.ti ~ cioè J,., 50 Ja capace dj ho tremolo d'un vi.so repentino ro, ma non •i può locere l'imp,cHione prnpouc un nuo,-o '• 11morc • oltre i a1m· dietro i ballenli d'un'onhco porlo che eHo. più che i.1pirata, sia addirit l:oli e le 1n9c.gnc cht' 1_011 ci .IOtlcngono nc'llo penombra, o o capo..,delle xolc. 'J: 0 e:':: ,;~ec::;:!~~li.1mo o/ punto più: una non in_nocenle nè _illu,...,_lo ripeto. , Ma 111µ,a.rmH\mo tali nhcvi' per occ:a.,i. 001 al cgrta (o entu11a!mo c.ht" d'" SI ,,ogb)'. M-11 meno to.nlJWgnc e 1mpdlenh di qu~a Un :ra d1 che non rc1terebbc che 11 su1icid10, E d1K.ono 1ul • contcnufo • d1 que61o diario aneora vorm 1n1111crc :,u questo punto, ~ i (di quCJ.to componimento unil'OCO d., un cii· m_e lo conscntuSc_la m••ura ormtt.i superala po n'l'a'.ho del libro_ un'unica p,a,1iua é~ quc.s:a, nota cui, ~UI, ~I' re.In più che cove 1m wnzoniere d'amore è k:nndito in dumpr.t1 nelle urgenti noU:t1e 11ulla.K111tura una r_icerc.aosnnafa dello 1pirilo e m quella d, ~uuto quodcrn~ - coniare _le ,~ la~e. dei aollcc1t~one. che ho detto) potrebbe for80 verst e a~gg'.are 11g111!0degli ag:gcltlv1, E cont1nciftfc d1 qm, e meglio a11corn dai ll'e lllllora d ro 1ub110c.hc .anc.ht" sollo qucrto pun· ult11n1 versi di quc11'al1ra ultima citazione. lo di viltll folrettamcntc 1ecn1co fnè po!rcb · l:c CH:rc .,l1r1me1li 1n poc.sic che 111dic11no ... non ancora l11 maggiore lucidità e chinreua di !..uzii In c-o:.aulanel coipdlo dello spirito einlalll è giunl.l, a un nzroie che prob;,bil· mco/:olh il /ulura con fuochi d, V1llor10 mente Luzi non avrà baaolfl\O di iuper11.1e pori a quelle polen::..- inquiete il cui lrionfo Sono nmas,ti due o Ire ag.icfh\1 <l°applic,i è u" incombere eterno .apro il cuore, uone lroppo t1p1camcnte e fR1hdiosamcnle In ,esio,u 1111cntatc cvichc dal ,ogno lu:t11na (" pi-.1nto eeistcnz1tt.lc , • giacinto ef• ~r:~:;nim~;o /:'n 1 ~ ;~:a •~:gciua ~:t::n;; !~:: ;::,m:-ir~~c~~=•!~ :~~~: chia,l dove la ~ere e /o roccia Iure verbali d1 Aot1enlo e le a voht' troppo r.::;~o~~tr~•:u::J\;::;:!'a,~ana /ìswa. B~~j:~":3:,..c:d:~~t :;t: 1 ~:ì:::~: 1 / l ero un sesno di morlc, cri lu ,,~ m1111tro li della ~riUurn. di,•enu111 Ira le più e pionget-'i umiliata lfl 11n'eaile figuro. cute e piane eh ·,o conoleo), La quale cow klVllflclo de l'antica febbre e di quello eh.e 11 poteva drrc il '""80 e1tc11,mo luz1a•10 (piultoSlo una raffinala concenione " una nutolo,lla il!u:n1n.'lta o JUl"il:hoannlizzat11 nel 1u.o apettro 11-tlravcrso il pri•m• d1 un ne– ccnnrio Rilke o di un nec.ca :sa110 C.corgc) npp~n.a 11-ppc.nauna foe:forc-eoenzo, fn .1ì che lutto c.iò ricn1ri ora nd 'c4i11enza della scnt· Se:nonchC_ è troppo tardi, ora, per ricom1n• ciarc un la.. disc.orso, e il lcllore mi perdoni ,e a questo punlO, lasciandogli il (flUto d"una propn!t conaouaz.1one, non fo che mnal:za1c un cartiglio con su 1cnt10: è uscito un libro di poesia, tm ;\iuto. turn medellma e quindi nel ruolo del a ,1e1· (I) MARIO LUZI: Qu(ldcmo Goueo. Vnl ,.,. poc11a: un hno, in!!Omma, ormai brucia· 1.-cdn, Firerzc. 1947, L. 25-0 Jf.AN TORTEL: Le mur du ciel, Pari,. ILaffonl. 1947, pp, 268, Fr. 1,0, Il m.uro ,che treporo do/ cielo è c,u •l!o che sii uomini ,1 COlfruiacoflo do 110 lle,,i con l"esclu,ioità delle panioni> E' possibile ..-:01JOlcorlo> E." /egiHimo in ~ lo r «:reo dello felicità} Di qucslo genere •ono i problemi morali cn~ il prcsenlc romanzo pone ollro\lerao uno CJieentla obbo.tan::.o serrala che /o gi raro nel circolo chiuso d"una i.10/olo /allorio per,onoggj che non 1'incon!ro. no ma,, fmo alto tragedia. nomon.:::o "p•.cologico", in cui la Pflcologio è in– ie.o soprolullo come p~copoJio. It PlC:'\ \ LIBRERIA Scienze e Lettere i libri che vi occorro11.o ...

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