Fiera Letteraria - Anno II - n. 25 - 19 gennaio 1947

FIERA LETTERA A~ NO ·11 - li. 2ii ESCE Il, UIOY.El>Ì Settimanale di lettere arti e scienze 1!0"11.1 l!J llingno l!JH t::l",I COPIA 1,IRll 35 ,___>.._>~.._>..._>•'-►"-)•'-►"-> .. ->.._>-<-~.._>· f Direttore: G. B. Angioletti Ì J Oireiitme e red(lzio11e: I f Lungo~:~;,~i,::~ 0 :; 0 : 6 0:a l~•b~ic~~- 55679 1 T Pinu Madama, 8 • Telef. 50,919 1 vf EDIZIONI DELLA JJUSSOLA l "'OMMAR/0: Francesco Jovine: Giornali conlro la cultura, - KJaus ì\-lann: La leueraluru t1ella Germcwia d'oggi - Thon1c1s S. Eliot: Tutto il 110 ~1.ro sapere (poesia) Gianandrea Gavaz~eni : Coj/'redo Petrassi - Libero Bigiareui: La. strada di Pratolini Giorgio Caproni: L'ultimo Luzi - Giansiro Ferrata: introduzione ai racco11ti lom– bardi - Giosuè Bonfanti: /11s0,mia - Rutilio Benincasa: Calendario perpet.uo: .(-,.(--,-(--.(--.~--.-(-..,(-->·<--,,+-,,-,(~-(~ i .◄bb-Oname11ti: 11u11110 L 1500 • unouo coo I i pugamcuto 1ewc1tr11le L. 800 . unnuo cou $ pagamento trimc11lr11le L. '120 . E11cro: li.Il• . nuo L 2500 • Quou menaile per 11.bbo- $ namc111i @1,eciali (i11seg111111ti e 111udcnti) f L. 125 . Pubblicit,ì: al mm. L 25 i una copia arretrai• L 50 t ~dloh,a, I• at1bo<10,n"111• pootato {Gruppo> I) Y~'-►'-►c.-)...-)-<-)-<-)-<--►'->-c.->---rc.-►c.-►--+ ROMA • l . ➔·-->-'-)"-)-<-).._),<--)-'-r<-)"-).._>.._>---+ ➔ ~ Giugno - Note e rassegne di: Gian Domenico Giagni, Curzio Malaparte, Fortunato Bellonzi, Ennio de' Concini, Gian Carlo Govoni, ecc . Giornali la contro cultura G 10R,1 fa il direttore di un gior- 11:ilc irnli:1no, che per molti ann, fu il no~tro maggior<; foglio per alllo– rit.\, numero eh lettori, scricdt di in– forma.1.ioni, palese e ~res~o 0~1cn1ato amore per la cultmn, mi chiedeva di non mnndargli pili raC(.'onti e articoli leuerari. Qucs10 gentile :-.ignorc crn del parere che, inizi:ua~i con la ca– duta del {n:,,ej~mo una nuova era del. la civilt!, italiana, occorreva urgente. mente smettere di offrire a, molti let– tori del suo giornale rac<:onti, rccen– ~ioni di libri, articoli scic111ifici, filo.. sofìci, notizie precise e chiare intorno ai pii.1~ignificativi movimenti del pen. -.icro itali:mo e ,straniero. I vecchi e nuovi coll:iboratori, volendo conlinun. re n scrivere, -.i rcndc~M"ro ben conto l'ht· era nccess:uio mandare C()Sc ~1i~ ~te e c,-011acl1e su fatti inlcrc..-.santi il grande pubblico. Per <1ud pi..:zico di \'en('rcn 20, nHo ore tl.:m uei loc1\li del Cinolo Ho1111mo di tultur,,, rin l!llic-i dt>I Yi• cario .rn, nvr:\. !uogo 1"1rn11u11• dato dibt,ttito sul terna: Cl'J.'l'UltA E WOIU'iAJ,ISJIO 11ro111os,;o rlnl Circolo Nfrsso e d1lll'Associuzio11e Culturale Fieni Letterari.,. Presic,lerì'I. Uotrredo Hellouci I •oci e gli. ,,derP1Hi alllr A.C.J·.l. .,Q11e> i111Ji.t0ti. ari i,11ervn1irc. diccine di di[u:,iS:.imc riviste di cui. lurn. In lla!ia, 111\'CCe, al cli fuori dei qumidiani, il pubblico non legge che le rivi!>IC n rntocnko che non parla. no di cultura. non 1>arlano di libri. Finit:i la funzione 1.:ulturale dei quott– diani, il grande pubblko italiano non ha pii., nulla; la lcueratura e l'nr1r. diventano un fallo d:rnclestino. Nel cli– lag-are clellc cronache di delitti, cli ca. restie, di fomc e <li violenze, di tutti i misfatti clelln bcs1i:1lità umana a 1..u, i nostri quotidiani dànno larghissima ospit:ilità, mancano le sole crlJnachi.= che varrebbero ad alimentare lo spi. rito, :t riportare l'a11ima <lel!ngente in sfc,e piu liete e :,;crene. Ora noi, preoccupandoci di que!>l<.> nffinamcnto interiore dei nostri con~ nazionali, ci rifacciamo i1_nplici1amen. lè ad una funzione cducath·a dcll:1 stampa. Pensiamo che sia ncces!òario che :1\ pubblico venga presentato, s1:t pure nelle forme pili nllcttanti e com. prensibih, tutt .. 1 lc1serie dei fatti eh<: interessano la vita della mente. Crc. <liamo prolondamcnte in questo: t. questa fiducia è la :-.olache ci ~osticne da molti anni nella nostra povent fatica. E a questo pensiero se ne aggiun. i;e un nitro: questa funzione educa~ tiva va compiuta anche se la gentf' non la chiede. li pubblico, si dice, vuole fatti c non font:isia, immagiui immedinte, ~cn!>ibili e non ragionn– mcnti, moniti elemcnt:i.ri e non !-otti. gliczze pc;icolog\Chc. E potremmo an. che essere d'accorcio nell'ammettere queste esigenze: ma non è mai acca– duto che la g-cntc chieda di esser" i~truita e cclu~cat:l. l'na scuola :tpcrta ai giovani senza l'obbligo di frequen. rnrl:'l e la persunsione dcll'utilit:'i delln freq11f'n~1, rimarrebbe ctern:nnenle <ic– !òerl:t. Ln pa$sionc degli ~1udi non ~i conqui1-ta Cht: '-tudiando, non $i ama l'arte e la lcueratura "è non con0$1.;Cn– do i libri, i quadri, k -.,tatuc, le musi– d1e. E tanto maggiore e souile è l'nli. rncntazionc dcll:1 mente, t.HHO maggio. re e,arà l'esigenza ddJ';-ipprcndere. AI· LETTORI L'aumento sempre crescenlt? dei cost, ltpografici, e sopra/· tutto raumento del prezzo della c.:arta - prezzo che, elci un anno a questa parte, s,· può considerare almeno triplicato - hanno poslo la nostra Ammrn1straz1one nelfalfernativa di aumentare conseguentemente il prezzo di vendlfc1 della Fiera lelteraria, o di ridurre di nuovo le pagine da dodici a olio, lasciando hwlte– rato il prezzo allualei. Abbiamo scelto la seconda soluzione, come queJJa che pre– sumJamo pitì gradita a una larga parie jei nostri le/tori: artist~, uomini di cultura e cli s!udio, professionisti, ai quali ci sembre• 1 1 rebbe ingiusto imporre in questi tempi un sia pur llevei sacrificio I finanziario. Similmente, al nostri abbonati, che quasi a/J'unani• mità hanno accettoto l'aumento dc, noi proposto poch'i mesi or sono, non ci sentiamo di chiedere a cosi breve distanza w1 se• condo aumento. Resta perciò stabililo che il giornale uscirà da oggi ih poi fn otto pagine, al prezzo di vend.ta di L. 35 per copia; e che l'abbonamento cmnuo rimane fissalo :n L. 1500. l numeri a dodici pagine che continueremo a pubblicc,r~, clediccmdoli ad argomenU specifici, saranno inviati ag/f, abbonati senzc, alcuna variazione di prezzo. Siamo sicuri che i lettori accetteranno questo soluzione, ren– dendosi conto delle difficoltà presenti (che hanno costretto, Ira l'altro, i quotlcliani cui aumentare il prezzo di vendila. proprio in questi giorni, da L. 8 a L. 10). I lettori terranno conto altresì che il noslro è un giornale « specia.le >-, non appoggiato et partitft, u gruppi finanziari, a imprese affaristiche di nessun genere; e che vuol salvare ad ogni costo la propria indipendenzc, e il pro– prio riconosciuto carattere di assoluta libertà. Le idee. i problemi che noi agitiamo, i testi che pubblichfa· mo, il rigore crtico che cerch:amo di monlenere, hanno creolo attorno a noi la convinzione che questo loglio rappresenla la più valida, e forse l'unica difesa, della d'igni'tà della persona, e insieme del1C1missione che sono chiamati a svolgere gli uomini d'arte e di cultura per la salule del nostro Paese e del nostro continente. Sarà perciò nostra cura rafforzare 0 legittimare sem– pre cli più tale convinzione, migliorando la qualità degli scritti pubblicati, anche se - per un periodo che ci auguriamo non troppo lungo - la quantità dovrà un poco soffrirne. La nostra linea di condotta si verrà sempre più precisando nel senso che ai nostri lettori è già noto; e .se la parte puramente infonmatJva sublrà qualche restrizione, maggiore autorevolezza prenderanno in compenso le nostre affermazionl, intese a proclamare i diritti di un'umana libertà, di una chiara intelligenza e di una disin· teressata valulazione delle opere e degli uomini. Siamo lieti che una necessità di ordine amministrativo ci offra l'occasione di riconfermare, anzi d, 1 accentuare questi nostri propositi. I tempi difhc:n passeranno, ne siamo certi; e i nostri amici lettori, che costituiscono oggi il fior fiore del pubblico italiano, ci saranno grati di a_verli superati anche a costo di molli sacrifici; come no} ad essi saremo grati di averci seguiti, convinti come noi che questa libera voce ha un suo insopprimibile diritto. La FJERA LETTERARIA fantasia che occorre pur dare ad unn pcrn~ntu:lle minima di lettori, poteva. no bastare due o tre romanz>Cri e no.. vellatorj trn i pili cordi,1li e in-.ignifi. ianti che vantino le patrie li:tkre. (;Jj altri, che hanno trascorso gran park della loro vita :-i disccrnt•rc nei lat i i éarmtef'i universali, che hanno 1cn. lato di dare voce a qualcuno dei p•i1 sottili moti dell'anima moderna, dcl>– bono, a detta di quel ~ignorc e di quasi tutti i direttori dei giornali ita– li:mi, abbandonare la loro parlicolarc e ahissima maniera <li fnrc la crona. t:a, la loro nobile sollecitudine per i cao:i interiori dell'uomo e far cammL no a ritroso, diventare e:-.p0si1ori cd elementari divulgatori di fatti di cro– nnca. Ora il pubbl.ico italiano \·iene inve~ '-~====~===~--===--==~;=~====-' ..:e incoraggiato ncll:1 --ua naturale pi. gri.1.i:1mentale; l:1 '-t:tmpa lo conforta a JX:n-.nre che, al difuori del vivere ~rasso e dell'amore carnale, l'esibtcn. Ora vi prego cii credere cht• io non li\ r<:i nrni parlato di quc!.le umilianti c-o<.c M: ri~uard:1~~t:ro soltanto mc. Si tralla invece di un indiriuo che n, ~cmpre più diffondendosi e che mi– naccia cli ridurre i giornali irnliani a fogli di grc:-:..:a e schcletric.1 infurn1a. ;,ione. '.\I.i rinn le sole esigcn,.e dc·l pubbli. co inducono i direttori dei giornali a dar bando alla cultura nei loro fo. gli; c'è, a loro modo di vedere. l'c. ~mpio del J.,"rnndc gionwli-.mo Mr:1- niero che non avrebbe mai ~" uto la no.-.1ra caratteristica tert:l pagina e che non nvrebbc mai riportalo re: en. --ioni, rac-eonli c :irticoli di cultura. Per chi cono!.t:1, anche rnecliocrc. mente, l:1 <,tarnp::1 fram.'i:sC, ingle~c-. americana, è noto che l':dl'<.·1mar11n,, non è del tutto c~atta .. \'umerOé,i ... o. no i giornali cli <1ucsti pa!'si d1c h:m– no un'appendif'c letteraria: qua.,, IUl– li i quotidinni inglesi erano un tcm. po, e tornano via vin :id e-.St:rlo, rie. .-hissimi di nr ,ti.1.ic rig-uarcfanti la ]1•1. Lcratura e l'arte e ;wcn1no iruen• p;1. g-ine cli pubblicitù cclitori;1le, nm rin– vii a giudi,.j cli critici, comparsi nc'.Ic .1.anon ha ahri scopi. E pcn5.arc ci t·ravnmo illusi che, finito il fascismo, si !òarcbbe sveg--liat;1 prepotenti:,sima in noi la volonÌa di apprendere, di uscir{' dalla rozrtzz... mentale in cui cravano !>lati violen1C– mc111e ~ent11iper tanti rmni. lo rico,. do, non !l :enz.at: ornmozione, i progct. ti, le ~pcranze, le inizintive dei primi mesi della liberazione e quelli \'aghcg. giati duranl(: la fhocc oppre-.sionc te.. de,sca .. \ Roma e :lltro"e sorgevanv dictinc di nuovi <.'ditori, -.i facC\ ano i prug-r:unmi di molte rivi-.1c di cultur, 1 con un entusiasmo ingenuo e un po' caoti<·o in verità. ma dl(; parc:\·a ri. spondcs"-<! a unn c-o:ig-<.-nza r dicata nel pa<'M!. E im·ece j.,"ll:trdate quc.-.,ti pri. mi rluc anni; non hanno \·isto che naufrag-i; le migliurj rivi ..lc t'CS'-:ltt, molll' caS<•editrici andntc a rotoli; Cd ora le LCr✓c pagint, quelle che durant,c ti buio del fa._f'i-.mo t!nlno rima-.tf• uni. co spira~lio lumin(')<;l11.sianno per <,comparire· o r; ..<'n· -.nnturate. .\ndic quel minimo di ri"ipClto eh<.: persi-.,tev:i, io tempi riknutj ndasli, per le <'0"'e dcllo <,piritu, va ._,-ompa– r<•ndo. Si !Ila facendo profondb-.imu buio. E invece che dr, og-nì lnto, nel mondo, .si erano 1,..-oncepiteg'randi i-pc. rnnze su un .soprnssnho spirituale, di noi italiani; si guardava e si guarcl;1 :1 no,i come al popolo che, avendo ma– gre -.pcranzc di riconquistare un gran 1>--tu ndla vit:1 politica ed economie.i dd mondo, ne pos~a nvcre uno ~ingo. lare in quella dello :,;pirito. Confcsi:.imnolo t·andidamcnle: nc 1 momenti 1>ill tormentosi delln nostra cata<,trofc na:-ionalc anche noi lo ere. demmo e lo ncdiamo tmcor:1 ; e ci ~cntiamo investili del compito cli :ili. rnentare questa ~peranza che è la .gol:.t no:-.tra rag-ione di viver<:. ?.la vorrcm. mo che que'ita nostr:1 fìclufia :-i diffon. de-.sc e divc·ntas.~ :ittiva. Invece, :ihi. ml'-, molti, jn quc-.ti momenti cli ~m,ir. r·nwn o, r1.-..s<."<"ondano la m:tr('a C':t. l;ullc. Ed ceco i g-iornali a fare i titoli aL l'americana, ad ospitare insul-.,j pcttc. golczzi su p(•rsonalit!1 politidlC', ad ali. mcn1an· g"I' istinti peggiori della gen– i'-·, perchè fa comodo ,supporre rhc il 1>uhblico po~:--:ttir:mnicamcn1c imporre il contenuto nl foglio t.·hc h.-ggc. Se fo..,sero \'<'re e delerminanti quc • <.,tt·rag-ioni i din:llorj dovrebbero am– ml'IIC'rc che 1:. -.,twnpa quoticliann, in lme> ..,,atu dl·mot.:ratit.-o, 11un ha altr:.a funzione che quella di essere passi"o strumento della pigri a, della dabbe• oagginc, della -stoltezza dei suoi !et. tori. !\la non c'è nessuno che sia di• sposto ad nmmclterlo: nnzi sono tutti proòtì ml affernuirc che la stampa h~1 una fun.1.ione attiva e che è il ma~simo slrumcnto moderno per la formazione dell'opinione pubblica. Noi siamo pcrfettarnt·ntc · d'accordo su questo punto; e quO:-.t;lconvizione hanno an– che coloro che finanziano i giornali per i lorn lini l<>eitie illc.'cìti. \la nllora, se il g-iornale può creare nel pubbliC"o, c-orrcnti cli gusto e di J>Cnsicro, pcrchè mencrc quc-.,10 dcli. cato ,-;trumento ctenrnmenle al ser. vizio del diavolo e non creare nelh1 gente la f'Onvinzionc che i romaiwi di Car-0lin:i lnvernizio sono inferiori a quelli di Fogazzaro e che la poesia dj Eug<'nio Montale ..i eleva t.li mille cubiti su quella cli Pietro [ 1 :u,lo Par. ;,anesc·; che per essere llùrnini e-i vili, nbit:lnti di un p;w~e d,ilc, bisogna sapere quello ehe i t.·oncittadini fanno nel l':tmpo ddlc lcuer<:, delle arti, <kl pcn..,icro, ddlc sciente? \'ero ì· dit una 1,;i\'ih:'tc-he è fotta di finC'na rnt'ntak•, cli ont•.-..tàe cli 1·0• rng-g'io, non l· gratuito clono, ma fnll– lo -.11dati-.-.,imodi lunga, ,ulcnktO.S,1 f:uic:1. i\"on torneremo nrni ad c~:-.Lrc un popolo , cr:um::nte ci vile ::.e non t·i propo,fnmo f1•rm:11nl'nll' di cli\·en– t:trlo. E non si :tt·t·:unpi, a,wora una voll:t a propo!-ito dello ,il'ar-.11 interc..,-.c d1t.: il popolo italiano mo,tra per le t·o-.c dello -.pirito. la ragione della sun po. n·nh. 111>opolo italiano lcgg-e, m:, legge male; .;;pende molti quMtrini per la (':.trta :-tampata, ma li !>pende mail'. ~li voglio provare a fare dei ~ro-...-.il'a\coli. io d1c -.ono co:,i inahi. le m:lh:matico: ma vi-.ta :rnchc qui la assenzn di dati prct'i~i, mi si perdoni l'approssimazione. Oa noi si stam1:>.1. no nhneno cen10 fra riviiste a roHx:al. co. scltimanali popolari, g-iornali ~a– tirici. Fn.tc u1w media cli cinquan. tamil:,_ copie a giornale (media mo. dcs1a. Grami Hotel tira ottocent0- mila copie alln sc11im:ina e la Do.. mcnica del C-orricre due milioni) ,1 un prcz;,o medio cli venti lir e avrete che tut1e le- settimane il " po\'ero n popo– lo italiano ~pende in letture mechocri, melense ed O$CCne L·entocinc1uantarni• \ioni; sciccntomilioni nl mese; sette miliardi circa :ill'anno. Se una mcl,\ cli quesrn somma andns!òe all'ac(1ui$l11 <li buoni libri (e la stampa seri:1 do– vrebbt: propor5i di :-.pingcrc il pubbli– co ali.i lctturn rii buoni libri educun. dolo n pensare e a criticare) sarebbe– ro più che nove milioni di copie :i.\. l'anno di opere lcllernrit:, scientifi. che. di poes;a, cli nnrrativa, che i1wn· licrcbbcro il paese, coorte pacifica, mirabile dell'intelligenza, che nel gi. ro di due \us1ri trasformerebbe d:ille tondamenta 1.-. nostra vita sociale. Sog-ni, direte: La civi!dt di un po- noto /; fotta cli sogni; e dclla q>uona I volÙntà per realizzarli. f'tUN'CESCO J OVINE ,~, .t;Ji;_ ~:~ -~,~-=- C. F. Ramuz Charles Ferdinand Rnmuz è morto a 69 ~:~o in ai ui;:,t::cadi cli un ~;:=~n:x~;~ il 24 settembre 1878 in quella cillà. e tcrmi• nati gli eludi alla fncohà di filosofiacg:li 1i dedicò alla lctlcratura dn[ 1904 in poi ed acquii1tò fama per lo stil:: profondo e squi– e.ito e-on i.I quale seppe rendere la solitudi, ne. la meditata rehgioaità rin1ima rrie1e:ua dell'alpigin.110. lndividu11hs~n. diceva di non polcr vivere acnl:a • be.eoin de irandcur li, La rllccoha complctn delle ,ue opere (20 volumi, cdil:, Mermod, !Losanna) testimonia della ,ua ottivitò La sua patria no11 ili :c– cinò onori e 1ìconosc:cnza. Nel 1919 l"uni. ,craità di &rna gli conferi la laurcn in fi. loSofia • honoris causa li: nel 1936 fu insi· gni!o col " Prcnuo Schillor "· Esorclì con volumi di modeste narrnl:ioni (Aimé Pachc, Pcintrc Voudois), rnggiun8e prceto une> stile p,opr;o (Le pctit villaac. A\ine, 1905),ten· !Ò la lirica {Chant du payJI dc Rhòne, 1920) e nella 11ua maturità ptodU58e opere di 11\ia ~in, in cui il ac.11socosmico della solitu• dine umana di fronlc alla natura \•iene eaprcaso con un profo11<lo ma intimo I pa· tho, 11 (La 1éparauon dei racca 1922 L. J~•rndc i,,eun dc In mo11t(lgnc. ·192(,,,' fino u1 volunu. per noi indimenticabili cl.i • Dcr– borence" (1934) e I Si le eoolcii ne rcvc· 11~t p.is • (193h Tentò con fortuna il sag– JIO filoaofico cor. • La bcauté dc .a tcue • (1927). • Le bc.soin dc- grandeur• e col "Jour· al• (1937). Fondò oon E. Gilr.nd I • Coh'ers nudo,• (191◄) e 1cri1111C per I. !ltrnwinsky iJ te11to dcli'• Hi1111oirc du Sol· dat •·

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