Fiera Letteraria - Anno I - n. 25 - 25 settembre 1946

4 _____________________________ _:F..:_IERA:':..:__:LE:..:.TT..:_:ER=A..:_fi..:_l_:,1. _______ ___ _ _______________ _ L ueNAaNuQovAuscarurrreRICtEt1· I~~ * I ABBI AMO 1:.. ... . -= --- ==~ ..... 1 -----=---==L===I===B====R====I-=---== EUGENIO~~:~~~ ~ .. 1~0,0 .b. Con Il fr,~gW, ,uo primo libro (Pozz:i, braccio, Fìrcnze, Vallccchi, 1946. pa- Venezia, 1946), Lea Quarnlti mostra d·a· Ma anche nei racconti, per quanto più ROM A N Z I p R E M 1 ATI gine 170, L. 150. ver già Supcruto, i>cr suo conto, in silen• c~perti del diario, se s'allontana dalla sfe- }I volume ,accoglie una ventina di :: 0 • u!:a (~~eca~fo~i~n~~!~!;a~~la a:,i,:~:~:gude~ r11 della1>ura sensibilità, che più è sua, breoi pro11e, molte delle quali hanno una 61118llÌU, da uno sfogo senza CQllli:1ui- trasmigra in una 1miri1ua1i1à troppo irrag- Avventure d1" . • t . forza e obb.ie: tiuità di racco:~to: reo~i- tà di sviluppo non ap1>ena UJ}J}agati, giaule. Meglio quando riaffonda nell'inti- cospira ori stico, come in E'.,tremi rimedi o 1n Lo scrillo che, a modo di favoloso em- ,':~si~i~~j ~anb~~i-,,•~~~~~~c~d:tofr~d~~l::.:t~n~'. quella che, con singolare spunto psi- blcma d ·, una eo,,d·,z·,one 1, 001 ·,ca da .·,cer• . • . bi • 1· 1,· canali,ico dà il titolo al volume, oppure care quosie•clus·,von,enle ,,cl .,·vaghe,ggia- lizza la morbo.sa mollezzu di un mondo l're diver~i lmibi.:>11ti in llperlu co11lra,. I uo impcgnaflvo ,,, pro enu mora l lJ~JCJ fanloYlicC: come ne La donna buJ'iarda. mento dei ~gni d'infanzia, dà 'il titolo aJ. insidiato e sos1>eso alla preghiera, (Cfr. l sto .so110rauvicinati e raffrontati trcr loro, l'autore prediìigc, è anche 'la migliore Aflre pr<»e inocce oog iono rendere la 'accolla •- u>ia •i>cc·,• ,i,· d·a•·,o d'a,,,o- tovi, La neve, Paura). ,wn seu:a efficacia, artrtwcrso te vicende parte del libro. Il problema mor?le a{I- uno ,'tJlalo d'animo, spesso rogionato, ' p Il l ffid di pochi personaggi che /liccardo Rango- pare per il pcrso11aisio co11 l'appanre del• )a raccolta è una Epecic di diario d'am\JrC, sce:;;e o::~eivo, c;i o~.:~s:ra~:IJ/ o;arC:.~i lii. ha messo i11 movimc11io in ,,uesto suo la guerra, o.:cofo af!ora che trova modo come in Ritorno. Preferiamo di gran E @i componi: di una novantina ,fj rupidi curiosa Rhresì di esperienze lcuerarie di libro che si intitola ,. Uccidere il re"- Si di lascùtre l'esercito per un disagio che lunga le P""'me, che ai dimo,trano più ft<arai;rufi di varie grauJezze e intonazione, un rischio J>:ù cnpriccioso. Altre, col loro tratta della narrazione in prima persona 11011 sa bene definire in se stesso e che è con.sone all',:ngegno det 4 :croiore, appa,- narraii\•i riflessivi deScritlivi. S della vita ,li un uomo .stanco, anzi sopra/• comunlJIIC be11 lontano cfalio scrupolo ,ti re nd0 anche .sli/is icamente più matu- Tuui in prima apertissima 1icrsona, <1ue- « cunlo spremuto» (La Verua, e11.:a sen- faito dalia du.rez:::a,lei tempi e dagli im• coscie1i=a. Pi-Ombati nella miseri:: ,r.,zrito re e incisitJC. E che fanno desiderare sii paragrafi sono sonoposti a un conlrol• ~~e~:?do sie r!~;~~:~: 11 ~1er!:~~~:/t 1 !e i l p~'::s~~ pegni che il. caso gl'impone i,1 diversi é mog6e vivono Il UJI l/llaTticre povero di ;;z~o~lccp~ùoa7,:P~8~:::;t~ c~~.t~':a~ N:i lo @lilislico che !;monrnndo senza svigor;r. M r • d fra11ge11ti. Attraverso , 1 uest'i mondi dispa- una gramle città ,love il protagonista $1 lo il calore delÌ'~spr~sione, delcrmina un ;e:e::~~::: ::u~fn,::: 1 ::, 1 ~~ol~. ljEte;~C:i 1 1:~ rati il persorwggio passa a fianco delkr mo- trova a fianco cli alcuni cospfraiori i lJtwli ;;:':7e~/'~';:1egi;:::;e~:}~;or;.na riserbo, una casligatezza non fre<1uenti in gi1 l'Autrice agli esponenli di tulio un set- glie lottando passivt1mente, senza spera'll· vogliono ucctdcN i/1 re; in questo capito· la\'Ori del genere. Narrano la fìtoria di una torc della nostra più lir:ca Narrnlin d'i.n- .:a di cosrruirsi ,wa villi, se11:a nulla che lo sono descritti (,/culli tipi cli a11tift1scisri fanciulla, costretla Jui genitod a 5ofToca- 1 " . •o e 1 li M • - D , attorno lo incoraggi e /o spinga a tr(lt-. persegui'ati e st:mpre i 11 lotta, ed (lfcun~ re il propr'o amore \'er,,o un antico com- ro pr:ri 11 : l 3 3 anzmi a essi. tenersi 6 11011 lasciarsi trascinare alla de- mubienti d, prumm(llica atlrcwerso i ll 11 ah pagno di giochi. E!-SU è rimasta come at- ENHICO FAl.,QUI riua ,lal fluire sempre più incalza11te de- aS$isticrmo ad u, 1 ma11ca.toregicidio. Di qui tonifa e si riscuote ::,olo alla notizia d'aver gli trVve,iimc111i che fonti u.omini luuuw rcroe del romanzo passa a vivere presso perduto t>er fìempre il suo idolo in fìeguito travolto. Bi.$Ogna dire clic è 11otevole in u, 1 amico dm fu il grande scritiore, co11 all'afTonclamenlo della riave che lo porta- queslo libro quella specie cli architetlura tutti gli attribut.i e i l11ogocom1111i del va lonlano. Allora non ha più altro <lesi- d'asJ>etto non causuale, che ~rmcttc coa• grande scritto:e di moda come lo $i inrma- derio che di raggiungerlo: riunirsi a lui nel- ...__.,- /. :,.latc1zivni .,emvlici ma importanti col rac- t;ina spt·!S~O ,. cc.mc. 11crfi110,lfualche vol- l'abLraccio <lei mare. E giorno per giorno. costamenfo e l'avvicendarsi di atm,osfere ta è, 0 quasi. Ambiente borghese nel sen• aizzando qua1:1icon gioiu una lalenlc mnlat. ~- in assoluto contrasto, purtuitavit 1 colorate so più rci/finato llella porola. m11bic11lecor- lia, si ahbandona e affonda. La morte &l,I da u-11 medt-.simo sfondo costituito eia u,, rotto che segue 11110 sua vita sen:a accor- per ghermirla. Ma o salvarla sopraggiun• lempo parricolarc e difficile f)CF la vi•a de- gel'si del resto del mondo, scJi:a curarsi ge la lrepic..lazione della madre. Non pili gli uomilli. di ciò clw sucoecle nel momento scesso conJinucrù u cercurc la chiarilà dello 6pi- Que.sto libro, fin clnlle prime pagine, s, clic fr, nttorrio cd 1111 a dot1na srereotipata 1 rito nell'ombra del Jolore fomigliare. Ri:•b· s TORJA scure scritto ,la uno il quale non dl1r1• avvengo,io delle sce11e, proprio .scene come galla dal buio; cede alle voci e ai ricbia- troppa fatica a fare il mestiere dello scrit- in uri fi,'m, alle quali il personaggio prin- mi della \'ila, l< Tutto rinasce: l'erba ouo- tore, che corre sui $UOi argomenti come cipalc ,ti Ucc.idcre i.l re re.sta p~if'los10 va e le nuove foglie e io che sono vi- D LL R u:· SSJA u, 10 che ba moltt:. frcun e 11011 si ferma staccato come lo fu alla vita miliiare ed va». Guarda e, solo perch'è viva, sente E A mai a guardarsi indietro; 11011diresti però (I quella di cospirazione. Più tardi la mo- rivivere la prima\'era. Credeva di poter ri- che la prulrona,1:a dello scrivere sia t(lle gli<', ormai sopraf/atta dalle difficoltà e con<1uielare l'umore nella morle: !'amori, Quolcuno si meraviglio della varietà et, cfo permctrergri quesia strafotte,1.:a, piu1.- tfoll.'apfflic1 di suo mariw, $i uccide, men. Je sta intorno, nella 1erra. nel cielo, o interess'i che Ettore Lo Gatio dimo~tra, J)a:J 1osto 0 lwi fimprt>.~sionc ch'essa derivi da 1111a tTe ù,.i si fa pe$catore e vive una vita la (arù guarire. Urge in lei il bisogno, sando dalla letleratura alla storie, dall'a:1~ inadeguata valuta:ione di , 1 ueflo che rai, semplice. « come la luce nell'uria, di sorridere al all'economia della Russia. Ma in relatà io pr,,.sc11til'arte del narrare, di quale re3po11• Rfocanlo Ra,igu 11 i 11011 è al suo primo li– ~:~;1:~ limpido .o, nl « iirneo uperlo della lrilogia (Stona della lelleratura, Sto1iu poli. sabW1à s'i,westa lo scrittore di11r1tu1:i <il· bro, e ciò ci i11seg11ach'egli 11a una /w,- ti.:o-soClale, Storia del teatro) che t'g!i va l'opera, svecialmente d:i1111wuiml un ben tas:·a facile e scorrevole, ch'egli sa vive- Ma <1ui il c..liario. uclla ragg unta « mc• pubblicando per I tipi della casa Sansoni, nrcl1iletlato contenuto. re uno vicenda 011 chc non superficùilme11te, lodia dell'universo», neU'espansu l< armo~ ohre che e8Sere il frutto di vent'anni di t'lu- Il l.ibro di Rangoni ha due cose i" Cb ma che .~uper/ìcialmc11te poi la reali::a, /or– aia di viio » dove nè la foglia JlUÒ più d: ~nlcnsi, risponde ad un umco piano che '111U1e co11 1111 altro libro receule, Pane se dando troppa rclalwa 1mportar1:a allo cadere dal romo nè Ja rondine dal nido, pone sotto la stcs~ luce fatti e figure di duro di Miche/i, e cioè, tutti e due sono ,r.rwere d, per se stesso. l11fa1h la /111eari1à ha un riH:urgilo di dolcezzll, un dilagu di materie diverse. Fondamentalmenle leue- stati premlllii da una commissione di lct- j di questo lungo rncconlo resta nppesanti– luce. li ragionamento prevale sul senti- mtu, il Lo Gotto vede 'm una cornice Jet- te.rati, tulli e due si svolgono nella at- · ta in ,wn pochi punti da u.11a ITO$CUra– mento e lo magnifica, rapi,o. La vicenda tera ria anche g:i avvenimen:i stor'ici che mot1fera del nostro recent~ passato, sono te.::a d 'esprimer.si . che in molti ca.si po– d'amore culmina in a1>0teo~i. Troppo pa- spes~ appaiono addirillura come il f,.hce scritti ira prima persona e, in tutti r. due, lrebbe essete stata evitata. solo con una leae, il fine ricreativo fo pe rd ere schiel• pretesto per l'opera d'uno scrillore. Così gran parte del racconto è dedicai.o alla mn• più affettuosa attcn.:ionc d!li parte deUo teua aa:li ultimi paragrafi. Si ripete (tuel- J'epoca de, torbidi è un motivo da cui Pu- gUe del protagonista. scriìtore, cort una alte11.:io11equalche vol.– lu alterazione che il gravame di una spi- sckin trarrà il suo Boris Godunòv, il regno Uccidere il re comincia i11 una ciltadi. ta di$tOlta dai feriti per essere applicala 1t~alità esacer~al~ pr~voe; 1 fpe;o }~ 1 tj eh Pietro ~I Grande sarà materia per il ro. ,w cli provincia; il personaggio che racco11. al m<><lo d'esprimersi. alla atmosfera elle (e:ica\~ tratu e ~tafne e a ;nt 1 : mAr,zo dell'ultimo Tolslòj. Uno studioso la de.scrive la sua vita di tenente negli una immagine potrebbe suscitare mt'ssa d c r,-, ante a~l)o ne e .e 1 1 1 ?re e _ne I ro pcdanlc poi,cbbc rimprove"'ar,..li questa rie. uffici cli mm ct1serma; la moglfo gli è OP• al IJ0.(10 di un'altra wmta solia·.ro perc/,è egu appu1'li • per rie uamarci a una • 0 presso e, tutti e due, col misurato stip~u• è l/UC.lla arriva/.(t più sveltamente, al va- ecri1tricc lull':iltro che estranea alla @ensi- chezza culturale che, accompagnnndo come dio militarf', cercarlo di apparire due co- lorc di una fXtrOla l{radevole al pasto cli ,bleirlie1nàz•(•f~,u,·,ic1aa d n•tlo~,••••••••cu"~,unfae cde;nt".."o•t•u•ttf•-le didascalie nel cinema. il dato stori\'.:o. h- niugi che hnnno vita brillante secondo 1e 1111avolJ{are. . • • nisce qualche volta col sopraffarlo. Lo str:s. esigenze i"if1!'lllè e pncc.hia11e della vita GUGLIELMO PETRONI la dvi 1 ta con) le , 1 u 1 e inso1>primibilfi illusi 1 oni ~~.-v"e"d',•:.• laha 5 tdion·~.hia,. 0 ra1 0 on n 0 e 1 l 0 la 1 ,c p 1 , 0 c 1 f 1 n,zl 18 0,,n. 0 e_ militare. Su!lc giornate clegfi ufficiali di, e o cezze e a a conseguente attura et- n , un reggimento confinato ir1 una città cli teraria dello Quaretti. ma questo, mi sembra, è il maggior pregio provincia è lJUi dedicala, u 11 a parie con- R,cc,uwo RANCONt: Uccide.re il re. Ed. Più gcnu·oi, 1>iÙ febbrili rimangono i dell'opera. Perchè le f,equcnti al:usioni al- sidercvole t/('[ libro cl,e, Pt>res$ere la mc- Taira, pagg. 300. L. 260. ·paragrafi a specchio della « dolorosa e la lclleratu~a popolo re, agli sv'iluppi arc.hi . allucinala fìssilà » del suo spirito quando tcllonici. alla cultura sc°len1tfica. alle art1, sta per naufragare. Appunto i più origi• nali, dove o: lente, disordinate immagini, 'sovrapponentisi le une e a lungo (erme le ahre, passano nello men:e ». « Vedo la gente come un insieme. Da queslo in6ieme ,sj staccano particolari di volto e di abito, ma sfuggenti. Mi dà gioia sen– t.irmi assolutamente sola e 6conosciu– tu ». « Con 1ormen10 d'amore io chia. mo ogni c:.osu; con infinito amore tutto mi risponde». Gli accenti alla Dickinson epes– lìeggiano. Invocazioni e scoraruenli fì·uvvi. cendano in w1"ahcmaliva di ombra e di luce, di .siJenzio e di clamore, di Jisin. ganno e d'incanto, di opncità e di !raspa• renzu, ma senza quelli abbandoni ed ec• cessi che in ahri, a volte, violundo l'in– timità, sfiorano la licenza. Oj contro a)l'acula allt:nzione rivoha ai moli 1>'ù tormentati e segreti deJ cuo– re, sc,rprende che, a renderne fin le 6fun1a– ture e le estasi, la Quarclli disponga di un lingu:igcio già così chiaro, distinto, esat• to e in~icmc vivo, 1:1pontaneo, di. buc,na tO• ~11·1à. E;so si differenzia da quello dei racconti (tulti oggettivati e distesi e pro· eeguiti, nonostante la sollecitazione aulo– bio(tralìca e coufessiu della materia) J>Cr la lirica ·frasia:liatura che, u rendere col– J'ansito del ricordo Ja notazione jmmed.iata e 6crupolo.!ia dei ,·arii falli e momenti. fa capoverso <1uusi d'ogni periodo. Non così nei racconti, dove pure la tra- 11parenza non è minore. E· c-ontinuo è jJ ri. (anl3&ticamento di una realtà perdu1a 1 l'in– tersecarsi della primitiva Jelizia con la i.D• combcnle tri6tezza, in un'appassionata ri• cerca di riscallo attraverso fa prcghjera, che 1>roict1a sulle pagine più assorte la lu– ce di avanti l'alba, quando il significalo delle cose è ancora da svelare. Non. tutte le figure, non tutte le scene trovano il loro fuoco; molle reslaoo atri. date a un'immagine subitanea; ahre at– traggono per il sgnificalo recondito, per gli « invi.sibili spiriti », per le « invi8ib li pre– senze D, da cui s'effonde un'aria 6trania e una le,•i1azio11e che ricordano il senso di relìgi060 e un po' medianico mis!ero in• sito in certe narrazioni di Nicola Lisi. (Cfr. Il gatto, Il colore). Riconosciuto il proprio mondo poetico nell'orbila di una fìcnsihilità in tom1enlato equilibrio Ira la malattia e la salute, tra la 6JJer:rnza e la disperazione, la Ouarctti l'ha sùbito isolato e lo viene esaminando fìbr::i J>er fibra, con un'esattezza psicoJogica e s1ilis1ica poste n gara tra loro, fino a 6uscit:1re qua o là il senso di una soni• gliezza eslenuontc. Jl mondo residuo glielo ,·ediamo irn'ecc conlemplare allrav<:rso un cristallo annebbiato. E su quella la!ìlra, per 6ua memoria, scrive nitide parole con un .;eguf! sollile che la percorTe e illumfoa. uo in margine a un'epoca, dànno un"im~agine diretto della civiltà di quel tempo E cerr. capitoli, come e Pietro il Gronde ~ella let– leralura > o e Caterina li e la sua epoca nella letteratura runa e slraniera • tes11- moniano della vit~lità d"una figura storica e della sua grandezza: o quel punto 1' eroe della storia diventa personag~o di ballale e romanzi, dopo la sua vila te,rena comin– cia quella de:Ja poe,ia. Il criterio adollato dal Lo Gatto nel far seguire a ogni copitolo un iap\do quadro dei riflessi l~tterBri dell'epoca e un accen. no olle npl"re di poeti e romanzieri che •i sono 'Interessati di quel dato eroe, è indovi– nalo aopraitutto nei riguardi della letterato. re russa che, dalle vecchie cronache al ro. manzo i,ovietico. è tutta fondata su una pro. iezlone artistica della storia patria. S- 1 pensi a Tolslòj e a Pusckin che nei suoi uhi mi onm s, occupò principalmente di storia: la Figlia del capitano coincide, come 81 sa, col lavoro sulla rivolta di Pugaciòv. I recenti studi sul romanzo stor'1co sovie. tico compiuti dal Lo Gatto sono in stretla connessione con quesla opere, e, come i ro. manzieri hanno rivalutato, su un piano mo– derno che risente di influssi sociali, il pas. salo russo, così spesso il romanzo sovietico, fonàato su documenti e materiali venuti oro alla luce, ha ispiralo e condono in più punti la valutazione del Lo Ga:to. L'auto. re si attiene d'oltronde ad una pr~i,ione e ad una cauela degne delle mig-liori opere d·1questo genere, vagliando le diverse fonti, riassumendo il giudizio degli storici rus,i e stranieri e, o,·e sia necessario, cnandolo, perchè l'avvenimc;nto obbia un maggiOl'e risalto. La larghezza delle informazioni non prevale mai sul commenlo cril'lco che è sempre sereno e obbiettivo, anche se tal. volta troppo prudente. Va messa onche in rilievo la cura con cui l'autore ricoida ed apprezza l'attività del genio italiano in Russia, vasta e irnponente soprallutto net campi dell'architettura. della mus.ica, del tc.alro. Un"opera cosi impegnativa (e ne uscirà presto il secondo volume) non può certo mancare d'1 incongruenze, nonost,:1nte la preoccupazionc del Lo Gatto di mantenere un equ'1librio tra i diversi periodi. Per ci– tare a caso due esempi, avremmo proler'1to una ma~giore ampiezza nella trattazione della pol11ica estera e della personalità di Ca1erina Il o in quella delle manie milita– resche di Paolo I_ ANGELO M. Ru•ELLINO ETTORE Lo G4TI'O: Storia della Russia. voi. I, 50nsoni, F\renze, 1946. pagg 455, Li. re 700 . 1anco STUDI SULL'ESISTENZIALISMO Di numeri unidi dedicati ali' esisterp:iali. smo. ricordiamo, qualche anno t1ddietro. quello di Studi Filosofici; allora, la polc– m)ca esi,tenz.iaJ'istica era nelle sua lase p~ù acula, e l'orizzonte filosofico i1aliano si pre. sentavo scosso dagli allacchi vib1ar1 da molte parli contro le poiiion1 idealiste, la èui inadeguatezza, per più di un verso, si andava chiarendo a tulli quanti, spec'1e aul terreno dell'etica e su quello dell'estetica, che l'idealismo, nelle sue varie formulozio• ni. subord'mava, più o meno palesemen'te, a preoccupazioni di ord'1nt; gnoseologico. Oggi il dibattito è p'ù pacato, e una .rica. pitolazione sulresistenziohsmo in aenere, e in particolare su quello italiano (del qua– le qui Vi10 Bdlezza dà un ragguaglio pre– zioso per la d'ihgente e definitiva documen. !azione bibliogrofica) può essere necessaria a quanti, secondo dice il Carabellese, in. tendano e ap1he.. almeno uno di quei ca.nal~ di bonifica che r'1me1tono le acque filosofiche, stagna~ti in U!Y-1 vana negazio– ne. nel corso della frulluosa affermazione della coscienza>. Capila a propos'lto, dunque, questo fasci. colo delJ'Archioio di Filosofia, che segue, ;: distonza di un anno l'altro dedicato alla Crisi dei Valori. Non ~i tratta di una mera antolo,l1a, fra i vari scrilli c'è un filo con– duttore non generico, e lo possiamo indivi. duare nello spartiacque fra le due interpre. !azioni della problematico esistenziale: quella che -ei tiene su chiave spiritualistt co-ca.ttolica (Cos1elli. F\ìiasi, Mazzantin~) 0 l'altra che insiste nel sottolineare le ragioni dcll'esisteniialismo come quelle di un im– manenl'lsmo assai più radicale di quello ideali.stico, un immanentismo nel qucile il lrascendentale kanùano lende a rompere ogni legame con una assolulez.:ta e inc:on– dizionatezza della pura logica che finhebbe col r'lproporte le; difficoltà dell'antica ira, scendenza, e a rivaiutaro se stesso corno condizione non solo della schietta forma ma d'i un reole signifiCllto (Bedeutung). ' Particolafmer.te indicativo è, a questo ri. guardo, lo scritto di Arturo Massolo sul Fondamenlo esit1tenziafe della logica J.·on. t1on<1,mentre in quello d1 Cesare Lupori– ni, riguardante il tema dell'eucrd e la di. scorsivirà, i problem't della pluralit~ e del tempo sono sottoposti a una minuta analisi traverso la quale i rapporti tra l'essere e 'l.j pensiero, vero punto cruciale d'1 ogno filo- 9?6a, vengono od essere rimesW. in discus. sione. Quest"ultimo punto si può due costituì. sca \I nesso tra le due facce deU'ceictenùa lismo, se anche lu corrente spiritualistica insiste su una revisione dei presupposti tra– dii1onali del pensiero speculat:vo, la quolo non può non meuere capo. fuori delle sec. che stesac in cui le varie formulaz.ion\ Cdi• stenzialiste finiscono con l'arenarsi, a quel. la ~ntrinsecilà reciproea dcli"essere e del pensa.re che ':Il Carnbellese ribadisce nel senso di una dialeltca capace di ripropone la domanda dcli' essere su un piano che •i è lasciato dietro le spalle le; cstrazion'!. del. I" ontologismo tradiz'!.onale, quando pietrifi. cav.1 l'essere in una estraniazione esclu• dente così 11 pena~ero come: la singolarità ~uivo e irriduc'1bile di ciascuno di noi. cbl!. siamo pensanti nella m~sura in cui il no. stro pensiero è attività dell'es,,ere stesso, at. fingendo così una nozione dell'essere non più rigida, anchilosata, ma dinam~co. co. stitutiva così del pensare com,:; del}'esiste. re, nella sua reale pluralità. Chi legia su codesta chieve non soltantc:, ~I sagg'lo del Carabellese (EsistenrialismG o onlologismo critico)) ma anche quello di Jaspers, nonchè lo studio che Felice &t, taglia dedica ai problemi dello coe~sten• ::t.1 nel pens'tero he)deggeriano, si troverà ad aver attinto le premesse per un radicale ripensamento di tuth i problemi filosofici: foor, dall'astrazione e dall'aridità di una gnoseologia che fmntumava la cosdenzn. staccandola dal!"essere - che è poi il suo stesso essere, articolato nelle molteplicità dei s~ngoh individui, da cui ciascun di noi non può non prendere le mosse - al tem– po stesso chè alrofiuava il nesso autentico per cui le differenti forme della cOS,Cienza - conoscere, sentire, volere - si compene– trano fra loro, senza che ne resti abolita la fondamentale d'1vers'1tà qualitativa. Avrà raggiunto, vale a dire quella c-:.n. crelezza fuori dalla quale il •filosofore di– venta vano armegiio di concetti fini a se stess'1, 1emoto e sterile, nelle sue conclu– s'ion~, di fionte alle domande che la nostra inquiet~dine rinnova tutti i giorn\. H. A. L'esistenzialismo - scritti di K. Ja– spers, N. Ab bagnano - F. Battaalin. V. A. Bellezza, P. Carabellese, E. Castelli. R. De Rosa, P. Filiasi - Carcono, C Luporini, A. Mossolo, C. Mazuntin 1 - Archioio di Filot10/ia, Organo dcli ls1itu– to di Studi filosofie• diìrello da Enrico Cas1elli. Roma, Ca.sa Editrice e Pa.rte– nia ». 19-46. L. 300. ANTONIO QUACQUARELLI - L• .-ico· stifu.:ione dello Stato Pontif:cio (con una memoria inedita «u « Jl mio se– condo Ministero • del Card. Pacca). Bari. Macrì, 1946. PP. 206, L. 400. Quea'o importante saggio dorico del Quacquorelli fa qua:cosa! di più che completare lo :,fudio di Maria Moaca• rini sulla reslaura:ione pontificia nelle prooincie •;. primd. recu:-,era " pubbbi. cato tredici anni fa. Ci dà un quadro documentato e vioo del!o Sloto Pon– tificio negli anni 1914-15, dalla libera• zione di Pio VII agli ed1'1.zti del 5 lu– glio, vi.sto non solo attraverso la rele dei dispacci e delle note diploma!iche che facevano di quelta reataurazi.me una dcf.icL(a queslione inleTna:.ionale, ma dal:'inlcrno, nel,e condi::::ioni econo– miche e aocia/i delte popolazioni. Co,I che al lettore è pouib:/e .eguire, per e,empio, l'abile e compleua opera del cardinale Conzafvi, rendendosi insfame conio della mote,ia su cut essa sii cser. cila, la quale non è più, nè poJ:eva tornare ad essere, q.uale era .staia. La conclu,ione dc/fautore " che l'univer• ,olismo religioso della Santa Alleanza non aoeva nulla a che vedere con la Roma cattolica, e che la re•laurazione non sf compendiava nel/',uaet1o terri– toriale del trat!alo di Vienna, nè nella polit:ca -li un nuovo e dcb >le As.t0lu– t{smo ", nan può clic lrovorci concordi. La pubblka.:ione in appendice de/fa memo(la inedifo del Card.'Jlole Pacca accre•ce pregio al volume. QENT<El'IARIO DI SIENKIEWICZ (1841>- 1946), Roma, Libreria del1'800 editrice, pp. 188, con mo!te illustrazioni. E' il primo volume della collc;ione di studi di '' lridion " (quaderni di cul– tura polacca che da, un anno ,i van pubbli.cL\1do in Italia), ed i volume <.0mmcmorativo .slamP').lo con singolare ricchezza e cura tipografica, mol,o il– lustrato nel lesto e con tavole. Diviso in tre parti, il libro offre traduzioni di pagine di Sienl?.i'cwicz, sludi •ui ra~ porti Ira Sienlt_iew-·cz e l'Italia, saggi e noie sull'arte dello acrillore. Alcuni fra i migliori sfar.iati italiani, come Enrico Damiani e Giovanni MaiJer, hanno col,. laborato con italian/•t.' jpolooc:.hi nella cura del t·o!ume, che ai ccncludo con una ricca e prec .sa bibliografia italiana di Sienk,iewicz. A.NOR~~ BÈ 'OUVILLE. - Un ch,ar/alan passa ... , Roma, 1946, pp. 18. (E.di :t'lone d· 1 copie 350 numerate) L. 150. Opuscolo stampato dal Bardi in edi– zione da bibliofili: cartd vergata, copie numerale. E' una s.c.t.ira dell'ex duce Mrilta 1"n /rafie.tese, "n VCTai q:e$San. drini. li nome dell' oulore sa di pseu– donimo. WOLF GIUSlU: Ston-.:Z del Pan.slaV:,mo, Roma, Colombo, 1946, pp. 60, L. 80. Nella collana .. Il fi!o di Arianna•• diretta da Umberto Orlolani esce que– .to oofumclto che in sei capiloU •fudia il ,orgere e il l),(Jrioafteggiar•i dell'i– dea ,lava nelia Rus.sia e in Polonia, in Ceeo3fovac.cl1ia e in /ugos!aoia, ddl pri. mo ottocento a oggi. I rapporli fra Rus- 9l.ll zar.'sta e mondo slavo, il pen,iero slavofilo di Chomjanov. il panslavismo di Danifov,Jc, il panru,si,mo di Do– •to!evs.lcy e di Lcòn'.jeo, la " solidarielà slava" dei rico!u::::ionari russi, e ~l di– t>erso sr>olgimento del pensiero e del problema 3(000 presso i polacchi, i cé• chi, gli slovacchi, 1 serbi e i croati, offrono modo al C iusti di dar buona prova della •ua •p ,e.ci -fìca preparazione in materia. Un capitolo finale i!lua!ra "panslaiJismo e mondo •lavo nel mo– me~to p~e.~nte .. , fermandosi al pun– to rn cui un sereno esQme slorico .si tra•formerebbe nella nebulo,a fdnlasia delle preoi.sioni ••. lL 'PtCNA PRO. IM,OtEl\'Tf,; USCIRÀ: LA RASSEGNA MUSICALE direua da G. M. GATTl (NUOVA SRflH.) • Edizioni della Busttoln

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