Fiera Letteraria - Anno I - n. 25 - 25 settembre 1946

FIERA LETTERAR AN N O I - N. 25 ESCE IL GIOVEDÌ SOMMARJO I\OMA • 25 Settemb,e 1946 UNA COPIA L. 20 Direttore: G. B. Angioletti Dire;ione, Ammini.!tro:;ione e Pul,blicitli Piaua Madama~ 8 - Tclcf. 50.919 ROMA Giocan.ni';:,Comisso: Il nuovo romanticismo - Arturo Loria: Autobiografia - Mar– cello Gallian: La miseria (Vll) - Giacomo 'alla: 11 peripatetico di Anticoli - Carlo Betocchi: Poesie - Enrico Fa/qui: Una nuova scrittrice - Rosario Assunto: Abbonamenti: annuo L. 940 • seme8tralo L. 490 • trimestrale L 250 • E'..,tero: annuo L 2000 - AvviJi economici: al rigo L 50 Pubblicittl: al mm. L 20 fino a 500; L. 18 Spedh.ionl in 1bbonaNen10 p@*III• (GruppG 11) L'insegnamento di Jacohi - Carlo CarrlÌ: Trucioli Note e rassegne di: A. Biz– zarri. G. Petrocchi, E. de' Co11cini, G. Petroni, A. G. Ferrara, M. Antonion.i, ecc. da 501 • 1000; L. 15 da t00I • a000 COM ISSO V: I ·•SENTIMENTI .. Il lnoltre ,·influt;nza non è mancata an– che con la scarsa diffusione sia per~ • • I chè l'influenza dell'arte è cosa ma· romanticismo I gica che avviene c'.'me la diffusu,ne nuovo del pollme sulle ah del vento e µo– chi venuti a contatto irradiano indi- Enrico F alqui in un articolo ap- nostri aspri giorni. Angioletti mise rettamente il senso di quella l~'tte– parso sull'Opinione i1 20 giugno 1946,, quasi la mano sulla verità nascostn ratura a schiere sempre più molt:pii– parlando del mio libretto : ccI senti- J quando tcrisse : Se cont:nuassimo su cantisi. sia anche nel CB',C che que– menti nell'arte 11, con ~ol_ta opportu· 1 ~uest~ strada (irri~dita ai_ sentin.1.n· sto n~n f'?sse avvci:iuto, l'influenzR nità affianca quelle mte idee nd al-I ti) saremmo pe!rdut,. E noi, come so- tuttavrn esiste negativamente, con l"' tre in certo modo analoghe suscitate cietl, e come popolo. in 1"esti anni "lla mancat~ presenza lasciando ia da C. B. Angioletti nel 1941 con suoi dopo un"arte chiusa in se sl'?ssa fum- massa degli uomini desert3 di sche• scritti che promossero qualche inte- mo perduti. dimentichi, tn facili t:c- mi sentimentali. i soh eflicenti a resse. Come nel giu~co infantile di\ cisioni, troppo facili, di ogr11 SPnti- una vita sociale. oi abbiam-, vi!,tO ricercare qualcosa d1 nascosto e al ricercatore, secondo che si avvicina o si allontana dal nascondiglio, gli si dice: Fuoco. Oppure : Acqua. Angioletti si è avvicinato alla verità nascosta fino quasi a scoprirla, ma poi se ne è allontanato sperdendosi i~ elementi ~econdari. Il ?rimo avvi-, cmnmento e questo : Siamo stan– chi di una razionalità che rimane chiusa in se stessa e non sveglia in- I torno che flebili echi... perchè non sappiamo che cosa potrà accadere I della cultura europea. ma abbiamo l'impressione che per sopravvivere essa dovrà tornare allo slancio, al ca.– lore comunicativo che ci avevano in– cantati negli anni della nostra adole– scenza. Non possi:>mo continuare a ripetere motivi tutti risolti in formu– le, a irrigidire i sentimenti, a chiude– re porte e finestre alle idee genera– li, comuni e tuttavia grandiose del tempo passato. Saremmo, se conti– nuassimo su questa strada, perduti. Fuoco! Fuoco! E si è allontanato oc– cupandosi della modeatia degli scrit– tori che li rende appartati dnlla vita sociale. Per me T"isulta invece che la letteratura moderna per essersi fotta estranea ai sentimenti non ha potuto entrare nella vita sociale. e quand'è entrata nella vita sociale come quel~ la di Carducci e di D'Annunzio e di Pirandello, lo fu per sentimenti so– praumani che fecero sorgere un fal– so romanticismo, mancante di terre– na considerazione umana. 11 vero ro– manticismo ultimo apparso fu quello di Ver~a con l'uomo · toni. Carduc– ci, D'Annunzio e Pirandello. pur ri– sentendo in qualche accenno di· quel vero sentimento umano, la voce più alta l'hanno fatta oltre i limiti del– l'uomo e in questo modo hanno pre– parato il terreno alla letteratura ulti– ma. che deH"uomo si è dimenticata del tutto. Questa letteratura seppe tuttavia reagire a quella usando. in 11 pilfnre µ-inp1>oncflc roujih1. M't·orulo nolizi1• ,-:1untc in (IUNiti giorni, @nrd,tw 1 writo verità. almeno uno stile umano, fat~ durunh• il l1omliardR11u•1110 ·• utomi<"o .• di Nn,;u!!'nki. Pul,bli<"hinmo I' autorilTnlfo ,li lo di parole parlate dal!' uomo. ma 11t1t''lto urti1<ln. che n Puri,::ì d,lw monit•nti di ~ruude fn,-orl" "' fu ,·on,;ii,lf'rnlo ('omt' la reazione completa avverrà quando uno 1fci mu:;:.i:iori J)Ìllori .. frnnc("si .. nelle sue pagine app~rirò un altro ------------- ------------------ "Ntoni. Quando cioè i sentimenti, ,...,_. ;-1 -~ · • · d' t' t· mento umano. \.,.111 ucc~eY'\, uc.c ne!- non piu acc,a~a~, 0 aaman 1 ~a ~, va sopratutto dentro di sé: l'uomo p~rderanno l_angidez~ p~r farsi Au1- I che nessuna parola dell" ar ~ ult1m:) d1.come lagnme c~e nesc1ranno o su- aveva più imposto come c;;.c\c:ma. sc1t~re. Solo co} pianto una letteratu- Nei miei (I Scntimetni neli'e,tc ,1 ra s1 fa roman_hca e~trando feconda- pubblicati in un primo tempo nel mente nella vita sociale. maggio_ del 1943 prev'!,l ...vv che co· E nuovamente Angioletti si avvici- me un 'arte di Volta:te, con perso– na alla verità nascosta e fo gridare: naggi per nulla legati all"anima uma– Fuocol Una società impassibile non na che ne11a loro astrazione irreale può esistere che in una nazione sen- potevano senza dolore essere taglia– z.a più speranze. Una società o un ti a pezzi. determinò la tendenza al– popolo_ valgono dunque in qu 3 nt~ le decapitazioni insensibili della Ri– comumcano spontaneamentt con 1 voluzione Francese. co~ì la nostrn loro uomini maggiori, artisti_ o filoso- arte contemporanea, insensibile al– fi, in essi credono e da essi prendo- l'uomo. avrebbe port3to ~ una con– no ispirazione. Dissi nei miei Senti-/ siderazionc pietrosa deil'u-0r.t0. \:.. menti nel)' arte ,, : La vita è sempre siamo arrivati a questo. lnsomtntl: dominata dall'arte che è la più eleva· Candide sta alla ghigliottina, C'Jme ... ta essenza umana. E se l'arte è fai- Corrado Brando (matto questo no– ta di sentimenti umani avremo una me per essere riassuntivo. r".l. pot.~j società o un popolo umanamente sen- a~iungervi tutta la lett ..ratu:·;J ulti– timentale, modellato su quegli sche- mal. sta al mitra. mi. come avvenne dopo ~1anzoni, Si dirà che la letteratura< nr.~e!"l'l'JO– dopo Leopardi. dopo Balzac e do- ronea coi suoi scarSi lett.>:-1n<,n P:.iò po Flaubert, se invece l"arte è estra- essere imputata a tanta cons~~ueu.:a. nea ai sentimenti umani o è parteci- Il discorso si è qui impos•dto sulfa pe di sentimenti sopraumani, come in letteratura che rappresenta la p:uo Voltaire e in D"Annunzio ecc. avre- la nelh SU:'\ fonna schietta. ma va mo una società o un popolo come si esteso a tutte le arti che si sono COtn'" è visto al tempo _della , Rivoluz..ion~ I portate in questa ultima metà di se– Francese e come CJ tocco vederlo nei colo conformemente olla letter:ill.:.n come l'assenza d1 quesll cchem, 1,en– timcnt li e sopratutto l'oblio della considerazione umana abbiano C◊ll eluso nella possibilità a realizzare u– na crudeltà inaudita in questa la1!e– rata ltalia. Durò circa due anni, ma furono sufficienti per inorridire, per dubita– re per tempre del nostro sangue, per far sorgere il pensiero di fuggire per sempre questa terra, dimenticare la sua lingua, se non sorgeva questa nuova speranza e questa fede a ope– rare attraverso r arte per una rico• struzione delruomo. Dovemmo inorri– dir~·~ arrossire per l'onta che gli it,1 liani gettarono sul nostro sang,:e. L 1 n ·onta che non dobbiamo dime:iti– care. ricordare che stava nelle poH. bilità lantenti persino in regioni 1,;hc sembravano le più miti e umane. Il tempo, la libertà, il rinascente be– nessere non dovranno cementa·e 1I I ricordo, che deve sussistere invece bruciante. Penso a ~1anzoni, citt"d•– no di questa Italia, che nella ,ua I Colonna infame, freme e sang,.!!ri:i. per 1e torture esercitate dalla git !itÌ· zia milanese contro presunti untori al tempo della peste. Quanto non avrebbe sofferto nella aua ~ancl·: co- scienza, se avesse vissuto ;n Q'.Jesta I Il ultima Italia. Questa cara e bella Italia rivelò problema la persona una possibilità velenosa, quasi a com-, , pendio di tutte le sue più atroci pos- e sibilità dimostrate nei suoi secoli più oscuri. Bisogna avere la forza di non Cli ultimi docemii sunu stati contratl– tacerle, per vergogna, di non dimen- rlisti11ti, ,ltilfo polemica contro l'inv«luoli• ticarle e di trovare la causa oltre a snw. In Of_rn, campo: ciel/a polin·ca ,,rar:• quelle di facile apparenza. cu. dcl1/fco11omU.,. e/elfo a_•l~ura; per/ i.no . . . , . ,1et ca111110strettamente rel1g10Jo, dov" ., , Come fu che. I 1~liano po~e. ernva- .wn ,·i.~,; Ji.bti sugli .. (1..( 1 ,e,1,ti s~diali del re a questo? L amma ,sens1bde del- 1 /,,gma ·· cl,~ mm $Ì .curcbt,ero co11c1•• r uomo non esisteva più : eravamo piti un sN"olo /n. .Altindividmdi,(r,UJ "i perduti. Noi abbiamo subito una "'_,ri:bu.i.t.•(JJ10 1u11i i n~rri. guai ~• caric_o d ltà d . h. h · d ] d1 M Jlrai:c col,-,a, lo s, e vislo cluamllJ(' w c~ e . 1 se 1ere c e si era a. u~- gim/i:io dai più e1erocli1i tribmwli. A11- gh1 anm deposta nel fondo dcli ani- cl,r dai mem, d("g11i 1 111wlificati: pcrchè ma italiana. Una verità si sostanz:nva "°'' si può dimr-rirk,rre che fo polemica negli italiani : che era facile uccide:~ co111ro l"iudll'itlualiJmo servi da c<wallo 1/i re, che si poteva avere il -:liiltto di ~; 1 ,'~f,~~~.,~)ns:f,cv~:=e s~u:r;~';,;~e !!~:r.: uccidere. Non belve, non aelv~g:, Ora , 1 ,,ei tornlilari"mi sono s1a1i sco11fir• ma pietre. E' un abisso verti.Jinc&o ti, hl guerra i_, Ji,1110. ma la polemica co11- che .si è dischiuso negli italiani e an- tro l'indiv:dualismo con.&Uwa. Ed ,è giusto, che se sintomi rifiorenti coll'es~ate !o ~K>i c1,:essa è nt>/ corso dell(' cose (~ ,,artr • . • 1/ COIIIL'O 11so rlic possano farne g/, uonu• velano, non possiamo dimenticare , 11). Onde chi s·as,~llaoo su queNu sc 011 • che è esistito e che esiste nella sau /iua un risorgere 1mlivid1wfis1ico rimflne, possibilità dj riapparire. Si diffida e cre,lin.110 rimarrà (Cmpr,• pii, ,,ro/omla– di questo paesaggio una volta tanto mwtc, tH'luso. ~e c'ò un. ~ol-0 m11mae.uro• d , f' . h I me1110 che lr. storia diu cou su/fici<'rltr c/iia. amato, com~ . e~ ton c e _ce ano rr::a e unz.a coniradtlirsi. è forse , 1 uello una serpe, SI d1ff1da della gaiezza e che ogni restmua;.one è impoS$ibile, /uor del sorriso che riapp:-.re col sole esti- eh{• "'-'/ 11ome. va: que~ti italiani hannq trovato fa- /)oa.·rem~ .. du 11 <111,e, co,J.SeKnarci scn;"alrro 'J 'cl · · nl colh•t1iv1smo? l,<r doma:,da può euere Cl e ucci er~. to~urare, 1 ~p,ccare, .e 11g1frtn·atcidol dubbio se le forme l.otalllo– fare scemp10 dei morenti. Il senh- 11c contro cui fu ba,ulirtr Ili crociata de,ltr menti primi del vivere sociale si soA guerra e che risullarono battute .sul com– no irrigiditi e noi siamo perduti. Que- po di batlhglia, .siam> davt"f!ro morte o sto è il dominante dolore, il na~•· non ,<febbt1no, con 11 uo~~ i11ca:naz.Wni e nl- . • lt1 d1sta11za /1111reper ,mpors1. Dom,u1dt1 ,. sean.te ?olore che Cl per~c~,uta . I dubbio legiuimi o prima t.ista, ma che 11 on Fu gg~re ques~a te~ra, d~mentlcare ~<'ggo110 a 1111 ('St1mc approfondito: Pere/al• la sua lingua, d1menllcare 11 auo pae- 1/ probfoma per 1101 11011 ,,a ,,m. i .suo, raggio non è possibile perchè di- I ~ermiru' nun sono qu<'lli ,1omi,iati e no11 ! bbc h · • • l ~ 11 dfo scm11lice alter,wtiva individun- mos.trere a~c e 10 _ noi ~ morte llsmo•colleuivi~mo che possa nwooersi In dcli uomo. Noi dobbiamo nmanere coscicma del noslro tempo. Altro deve qui in questa terra ingrata, ma non umsiderarr chi voglfo ,"Ceni. le.re a /011do. disperante. Spcm con&ra 3 pem, spe- N~l silt' ru.io di. 1 /atto di <1uesto dopog1U!t• rare quando tutto induce n dispera- rn, primt1 della i,oce dell'imlivi<luo o clcj- lc nw.ue, ce 11'è 11na di. r,/lro timbro a /cu– re. speranza contro speranza, tipe• ~i s<'1 1tire: quella dcll"uomo com.,, •· perJO• teremo anche noi questo grido di for- no·•. fra le maef'rie riJorge. ,,rima ,li tut– za dei missionari nei paesi più i:-iu- 10. ltt pt•rsona. niani, perchè la vita non può finire Uirorge con •onta /or:a e c,u-allcr• ,I, Il h bb i:«, sstro, 11erc/1io è stota com1>rcsM, b1rl- ne a oscurità c e a iamo esperì- tuta, ct1lpe.~u,ta e ,lcUbc..-r",ame 11 ,e o/fesa mcntato, perchè abbiamo la cer• come mui 11ei secofi m0<krni. Non sol.o tezza che non ci è doto di fare de1- m•ll"idcfl, da miti mz.:is i(L ,. mis1icl,e 11e1- l' arte solo per diletto, ma che l' ar- tt11i ,, di /Krrie. "'" m•I /otto. IJastl ric(Jr• te con la sun potenza a imprimere d,u-(' c/11• milim,i di ,,,,ropci lia1111, co,w• ,;cìuto 'fP1•z:if!. df'1>0rltrzfo11i bes1iali cum• sche'l'li di vita nella cera dell'anima ,n di r1111cc>11lrun1R11to e di elim 11 i'u::.U>n.e è verbo. perchè abbiamo visto nel dni:e la mort(" 11011 (•ru pii, 1111 limite ma: un ccrso del tempo come un'arte inu- rifugio, d,we :J<ic11ti/ic1m1en1c si />('rJegui• mana abbia determinato un vivere l'imbcsliwnc,uo dell'uomo e sistema • . tiN,mPnf(• si oltrrptu.~1111,ino gli. elcml'nll1ri inumano e che in reazione sorse una co11/in.i 11011 dci/11 ri, ilrà, 11 rn M'lll,>licl!• eltra arte, quella umana, romaJlt:- mrnte. <le!f1111umo. I.o ~torin /,a •rmpre ca. che determinò un vivere sociale. cor1osciuto rrudelltÌ occ<uionali. mai .si/fat.• umnno. 1 on vi sarà rinnovamento I tam,·,•ie urgaw:,:,,tc e « guut,ficnle • /1110 · I r f' d .,tic estreme C0IIS('l{11C1u.r. Quei (\campi. m ta 1a 1~<:' a quan O q,uesto _nuo- rappr~untnno rui'esdusir:a ,·ergogno deUo vo romanticismo n_on avra sr~d~c~to ,u,stru , 111. ~ ve~g<Jlf.1111 _rr•.cu1110 ,icl ricor• profondo la comprncenza agli 1stm- do nan per • soh ftUlon ma ,,er wlti: .• 11• ti crudeli dentro ali' anima degli ita- " 0 1mr uomi,ii. <11~c•lli cli,, '""' pott,to giu11- gerc a tt11110. ~i " dmios1rnto dov" comlu. ... I can.,-, rerte drode e come, l/lq11mlrato in u11 (,IO\ \'\,1 \.0\11..,,0 dlllo ,i.stema, l'u.lJmo ,i.e poua seguire l• Iiani. 4 quealo articolo. come a quello di Cae tono T rombotMc pubblicato nel numero ~recedente, riapondcremo 1°n una dclfr pro, a,mc .se1t1'mane (N. d D.) FIEIULITT1'EIC \lii\ Abbonamento speciale per il trio.<'Alrc ottobre novembre dicembre L. 200 logica o;tre il credibile, .smarrendo ogni cOMirn::a di sè. Dimo.srrn;frmc che può dar mal<•rfo a 1,arie ~pecic cli ri/les.sio,1i. E non pur/o JH'r i 1>oclti .so11nwvi:,s111ida IJuc/t.e11• lt.'1tld o da Mauthm1sc11. m11 /J«'r i moltissi– mi dì Uoma e di /'c,rigi, di Milo,w e d1 /'ruga: il con/litro, .soi:11 vrcceclc,11i, è .sra. to tole c/ie turri .f)ggi sinmo nwrnlmenle dei super.stili. I _Ma _se il tot(llitnrismu ha /otto L'111imma– g111ab1lc J>(!_rol/eudcre la persona. fimti• 1 iduaU.snw 11011111,eva /11tto ,1ie,1tc per lu• I 1eforla. I, 'm:eva Mh1pliceme11te tlimc11tica- l '"· data per sotlititcsa e che ~i sbroglitu.se <Ul ,;. /rn i miti della " lotto per h, 1, i.la • • ,lel •· libero gioco ". del'-<, 11scwlo-co11cor• re11:.a e della sele:ione dei migliori. Qur• .<,to pu11to ì, ('.~,en:iatc. lndh•id11ali.smo e 1 p~no,iali~mo non /)()Htmo e.,ser 0111/11.si.E I la polemica co,uro il prim·, ,wn può trn– ·~cnd<rc a colpire i( Jecoudo sen:a, i,,. s1eme, lrasgtedirc <1uci co,,fi11i che, vi.0U1 ti .porta110 al totalitarismo disuma110. j 0ml" f' cl,(' ai IIQSlri sior11i molti i ,,ua• I, pur 1.:111-diono una ocietù ,u,01,a t• lia11- no t-ita l'esi1te11:a della solidarietà, <' ili• l<'ll(fono fi11clidduolismo al tramonto co– me fe11umc110 sio,ico 1ra11seu11te <' reltiti• ro. 3r11tono però che la pcno11a è wt ,,~ .sol.1110. Non c'è "/i11e ·• trrreno clic 1 ,os• ,u co,u1<krarla Cf)me '• m('t:0 ", / .ne 1mr /(I Ci11à /d('(Jle, di cui i secoli .si traman– da ,o 11n't.mmagine .sr-mpre dit:ersa. I Qu~lla Ci1tà, ~e non t· gli I esser prigw- ne o mi,aigio, ma " <'tlificio di pidre 1,i,. I 1,e''. ha 11cr m~tro la pc.r.sona. Code.sia I V<'P'itàclcmenl«rc mai /or5e come oggi i, p-01111" upp<1rire rhforn alle coscienze. ~======='=='======;;i)] ALooUiz, '""'

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