Fiera Letteraria - Anno I - n. 17 - 1 agosto 1946

4 Il poeta e la rivoluzione li. L.u Rcpubhli1·a, eitt:ulini ! Chi ha pro– nunciato la 1,:uola Rcpubbl ica·?... Sa1>ctc ciò che chiedete? Vi e:;enLile ahh.1:,t:mz:. nrnturi per non :nere nitri !ladroni ,·he ,oi ►tt· .. ~i e .v.on :1hro goH·1·no :.e non quello della ,-ostra ragione'?»: eo::.ì, curio:,a coin– cidenza, e•clama,:1 il Lmnartinc ul popolo fruncesc .ag.l.i inizi ddla rholuzione del 18-18. E' ei;.l.i ~,e...... o a dircelo (i\\ph. de :.. "– manine. /.,,1 ri,,olu.zio11e /rtmcesc del 18-18, trud. E. GraMi. ESl, i\apoli, 19~6) in un:1 colorita croni::.torin dei fotti che ,,j s,ol– scro Ira il fohhraio e il gi•1g110 Jcl '1:1, qunndo il Lamartine toi trovò a Jifcnclt"'re I.i n.con:ila repubblica: non era :.lato ,:on– ' inw dclla ,,ua oa::-cila, mu, una ,alta ,e. uut:i. ruori, il poell1 rom:mlico la ~e,>l>Cdi. fo,nclcre con Ja ::,ua infi:11nm:rn1e oraloria e ron il 6e11110l>Olitico che gli veniva dalf:t– more di l>alria. Ln difesa dello Repubblicn culminò nelle stragi del giugno, dalle qua• li, però .non ,enne certo gloria al Loum1•• tinc: h, e~::.cnzialme.nte una <lifosa contro il pcrit·olo comunista o anarchico, come egli dice. ~i!bhenc proprio il po,~la ~i foce ..- ..e b1ore di uri..1 legge di ostracismo contro il fosco fig.lio di Ortcusin, tutl:1vi:i sj può afft·rmarc che In Francia, nccecaht dalla p:iura dt\l ros,,o, non vede...se il vero lleri. ,·olo del bom1pnr1i .. 1110 che era la 11.ucrrn peq)ctua. Ma che cosn sa dc.i ro~i il La• 111ar1ine:' 1\ cono·cere le origini del Co– muui::.mo il libro del romanlico 1>oeta e ornlore C a~ni utile: csli ignora il M,mi– fr..,10 <lei. Comu11is1i (nessuna <111cravigli:1 perchè Jo ignorano le fonti del )ilfabo); ignora la org;mizzazione del Comuni~mo; ignora le sem1>licj formule di b:1t1agli:t clic founo uscire il 1110,,imento ilall'impreci~io– ne delle 1i01111110~--c e ne fauno un ,ero par. lito. In rca\.Jà la E"Uacomprcn:,,ione del C-0· mtmi~mo C erronea perd1C da un fabo f''u.1110 dl ,,isla egli lo con~idera come un ri1wtcr,,.i del giacobinismo terrori~lico. l'ri,o, al riguardo. di .,enso ~tori,·o, uon 1·001prende che il comuni,mo C fotto ter. rihilmentc nuovo, roncrcsc.iuto nel tes.suh, c1·011om.ico !'.Oci.ile della soc.ietì1 moderna c. pcrt·iò, ineliminabile: ,·omc rnnti liberali del tempo commette lo stesso errore ùci 111t1rxi,,1i:costoro supJ)Ongono l'esistenza di un:1 '-Ocictà moderna ,,.enzn capi1ali'-1110 e tuti.1 comurii,mo. e i liberali &upJ )0ngo.nc, po--~ibile umi ~ocietà tutto capitalismo sen. za ~ocializz:w.:ioni e senza i J>arliti delle Focializ.za%ionl e delle: collettivizzazioni. L'errore del Lamartine nel non aver &'lpu· IO t·ompre.ndcre la realtìt ~lorica dei llartiti c,,trcrni è, induhbiamenie. giu-tihcatn dal– l"c,,f'n i e1Teui,amc111e nelle loro fila << ,',O\'– , t'r&ivi senza fede, senz:i idee, ma nel loro iutimo pieni di pa.s5ioni e di tumulti )), 1 romantici della rivoluzione, che i parliti <l,·I Cornuni5-1110 contiuuano a convogliare in--ieme ai freddi ragionatori Horit'istici. Mn. a J>artc la fondamenlale incompren--io. ne della natura e della funzione .storicn ~el mo, imenio <..0ci11l<·on11111is1a (un:i fìOla frui:c di Engels dice inloruo agli (lte./iers (!11110-i rio t•he il pocla non n,rebbe mai polulo t•.;pirc: dietro alln golTn formula del dirti~ t11 al lavoro <l i:.1n la prc,a di l)0SS~o Jr-I rapitale, ap1>ropriazione dei mezzi di pro- 1luzione, il loro 115so~gc1tamento alla chas,,. 1 l;1,oralrice a-..sociala e con<.eguentt>rnente l:i aholizione del lavoro salariato»), il li– bro ci 1110~1ra il prolelarialo parigino so– cialcomunista nella sua prima grande so,n ::~ 0 :~::r/i1: 0 ~~;:11;: a~!::r~i~u::a ~~:~::Ì!a~: .;ulJa grande rivoluzione. (ma di queslo e· ~perimento farà tesoro Engels!). le t,Ue a1. lt·an1,e e le forze. invece, che gli ~i oppon, ~ono. TI Lamarline non ave,a cerio sogua rn una rivoluzione comuni.s1:1; rorse, il !-Uò i:-nyno era il più moderato d·i tulti. ron rnollo scellici~mo. Difa11i, ministro degli F:sleri quando t-coppiarono le riv<·luzinni curo1>ee nazional-rcpubblicane (il Lamar– linc tace sempre di Mazzini} ei=:li non wlo fu per il nor, inlcrvf'11fo m:1 ac1diriuura ;.tr– riv(J a dire: (( non 'ii rli-..imulava [1)urb ,li riC in ler1~1 pt-r~ona] dic. dopo il movl• nwpto di de,·ompo ..izione europea. il con- 1i11cnl(" avrelibe ~ubito una crisi di rit:o <.truzio(le violenta dell'ordine monarchie,,. '.on rredeva nè de ..iderava che i popoli imwepaTltti fchi,,,.i; che id,~a .,i faceva ,!"Ila ,,rf'/J(lrtt:ione!} pass.a....ero di colpo alla re– p11bbli1·a. GH ba,.tau che lo ~pirito ddl,· nazio11i dalle <1unli era circon11ata la Fra11. eia ~i a~<.e-tt1'---cin moderale istituz:oni ro– E-:lituz-ionali. elen•enli di ,-olidarictà e di pat·(;., Era qm·•lo il vero 1wn ,icro d1 L.1. 111ar1ioe »: i falli diedero ragione 3 lui. !-C e~li. che !.('ri,c,a a fallimento delle rivo· 1· u7;ic,l\i ;1, venute, non ha tro, ato una 1h– moda giu~tifìcnione a una politica mocle– r11lr1 la cuj nobihli consiste,•a nel voler man. tenere in Francia l'ordine e in EurOJ)a lo ~lato di coi-e uscilo da Vienno :,enza vellri. 1:l naJ>oleoniche, ma il cui 1orto <'Oll"i'<tc· v3 uel cretlere d1e non ei;iste""--eun prohl~– m:t ~riale o rhe lo ~i pot~ .. e eludere e cli,• li rcrmcnto libcralnazionale che agi– f:.l\"3 1utta !"Europa pott'-se essere tenuto :i frt·no ,!alla '-olita diplomazia. Ciò clic a\• "nne Ira il •4~ e il ·19 1,embrò da:r ragione ul Lam rti1w che non vi,le nclh ri,olu• zione di fobhraio al1ro eh<. uo mulamcnlo :1gi1ato di governo; n1t1 la storia po·lcrio:-'" diNle pitì ragion• ai Marx e ::ii Mazzini dir \ idero nel glorio-o and1e ~e infolire '11l l":111110che apri un nuo,o l':lJ)itolo nella E-loria dell'Europ:1. JI libro df'I Lamarlin,: i.i legie direi qua,i <'On anl>ia, ~nitto ron1t• è eo11 tnnta ,i\acilà di particolari. raffigu· razioni llarla111i di uomini e di ma--..e. GAUKIELE PEPE Biblioteca Gino * I Il mondo di ieri è la rievooozione di un'e• tà aurea dell,1 vita europea. Di quel primo ante.guerra che Zwe1g c1 presenta com.e un indfabile E.!dorado; benefiche deità statu3• rie circolavano fra gli uomim, l'arricchi– mento e la • dofce oita • erano la realtà d1 tutti. i mostri de!la Fame t.: della Violenza perev~no esorcizzali. !e sirene degli opifi:;i cnntavano il loro 111noal progresso, e l'arte, la speculazione, la scienza celeb!avono i lo– ro pacifici fasti, Il mondo, conve1tito all'eu· foria ed al bene..sere, pa1eva re ... liz.zare i va. t11.:1niid'un'umanità corvertita in Olimpiade delle arti e del Sapere. Naziom 6':nza fron– tiere, società senza diffidenze una circola. zione esultante d.idee e di pr~"tli mentali, C( lebrnz.ioni e parate, congresM e crociere. ln mancnnza di conflitti, si convertiV':lno in b~ttnJlie le prime rappresenta:::ioni e le E· 8pos1zioni di arti, t: si resocontavr.110 in istÌ· b militare le cronache della Secessione dì c\lonaco. Il mondo di ieri è la rappresentazione do. C'Umentario. dj questa magnifica solidanetà. di questa fattiva cooperazione di spiriti. L'E.uropa p.nev..a avv·ann verso il co. r<1lC': sinJonico di un immenso Inno alla gioia. I grnppi Schneider e Krupp estraevano. è veio, sempre nuovi e più perfezionati can– nc.ni o lunga gittata dulie loro officine, gli Stati maggibri elaboravano piani. v1cendt 1.c,mp\icate di spionag,a-io. Mn crono tanti i :egt1m1 M>lidali fra gli uomini, t.-:into aggr::>· vigliate le reti degl'interessi complementari. hlntc violenta e forte si prevedeva la rea– zione immediata contro iconoclasti ed in– cendinri ! Qualche l>ro;1talio cor.fondeva l':\• ria. Qualche connonata come quella di Aga– dcr. intorbidava l'orizzonte. Ma la pace e ki civiltà disponevano pme del loro arsenale d; fo,ze momli I E.d m questa persuasione Zweig intraprende la sue missione di • euro– peo errante•• prendendo cc-nlallo n Parl3'i con Duhtimel, Vnléry. Ro:land, intraprende la tr&duzione completa dei poemi di Ve• rhneren. Viaggia in lr.dia, in America, in I ughilterra, :sempre mesSdggero di questa fraternità intdlcttualr. Durnnte l,. orim.i guerra mondiale, inlc11sifioo il s•:c corrul1er. cio con Rolland e llarbusse e fa rappre1en– t<11c a Zurigc. un suo dramma, G<"remio, de. Scritti del scientifici Redi l.om 'è che gli ,,.-rilli "cie111ifici del no· 8tn, seicento ric:)cono bClll!>rc co~ì grade– ' oli alla lettur:1, mentre la ~tra"agante ~ la111hicca1a pro:-a dei lel1ernti di quel b-CC0· lo, dopo X primo momento di curiosi1i1, genera fotalmenlc rnnto fa,;;tidio e lanta noia'! Si dil'o l'0munemcnle 1 e si dicci 1·0• ..a , era, che <1uc,-to a,\ iene perchè, meni re l'ingegno dei lellerati ~i e~erl'itava a , 1 u\)• to, gli scien7,iali a\ C\'Ull0 dei fatti prcci~i da rarconl:lre, delle. e9.:>eric.nze ;,u cui ri– ferir,· con la massima cl1iarez7..:1. Ma nelle relazioni i=:cientifichc non ci 111:1,:1110 solo falli cd esperie117,e 1 ci sta,,ano :111che de– ..rrizioni. E non si cal)isce bene perchè, descri\'endo, gl.i scrittori 11011pol~sero Ju– ..('.iar::i attrarre dulie lusinghe della bra– , urn s1ili~lica, ltl!llo più che essi eran 1ut- 1·a1tro rhe digiuni di cuhurJ e di dott.ri · mt le11er:1rie. E inf:1lli, anche :.1 tacere del liortoli, che non fu pr10,Jriamc111e, lUlO "cicnziato, almeno uno di loro, il Borelli, non riu,,cì del tullo a ahiggire alle irL-,iJio del compi:1cimento s1ilislico. For~c non si c dato fìnor:1 tulio il pesu che merita a quest'nltr:a ragione: che :oolo con Galileo Galilei l:i lingua i1aliana rin.sci :i \ incero la su:1 ultima bat1ag,li:i occupand" definitivamcnle il terreno delle scienze rsn• 111rali, che fin da allora le era 61alo tena· 1i:mente conteso dal Jatino. Pertanto, il lin• 1,:uaggio degli scien.zinti, in confron10 a quello invecchiato dei Jeller:i1i, era per co• ..j dirç,..una ling11ag1,1io"ergine e nuovo. E 1·ome neJ d'ue('ento, e analogamente at ca• òerc de) quallrocento. è prob:1bile che- fos~• proprio l'urgere di un impelo poetico a in· durre çli :-crittori :1d :1bbandonare il l:1tin,1 per il ;olgare: così è 1>0s,,ibile che :, pro– durre lo •te~so cffetlo i,:ia stato cletermin.rn – le in Galilei proprio il fuo ardore s1·ienli• fico, (jucl'a!,ta J>as~onnlità con cuj egli scru. tav:1 i ~egreti della natura. F"u proprio quel– l'intimo entusia~m.o A.IO e dei suoi disc-e. r,oli a ridar ,er~inità al nost:o linguag::;10 lettf'rario, Non un cntusia,,mo fatto, di pu, ro !-entimento, un enlu,-i:1~1110 mistico. ma un, entu,:-i:i~mu per co... i dire renl''iti•·o, cunne10, è cioè nu·rilo e ma1erio•o di ricerche e cli sro1>e te. E' J>er ,,u~. sto che il valore lc11cr:irio di c1uegli scritti è in relazione dirclla con il loro valori! ~t·icntifi<'O. E f·usi mentre lr 01>ere di Cali. lei wvrastano a lutte pe.r la portata fouda, mc111ale e uni\cr ..ale_d<•i prohlcmi lrntlali, <1uelle di :d1·uni diH·cpoli. l'0lllc Torricelli, ..1,anno .;u un piano inferiore J>Crchè sono , ohe a indagini e a risultati ~econdari e parziali; e ~u un altro piano di valulaziflnc ~1un110 ,111elle di altri. r•omc nppun10 Hedi. o M:1galo11i, in cui l'ardore della ricerca 11011 im1)C~n,1 a fondo lullo l'uomo, e l'e11- 1u•ia~1110 cede non di rad,, :illa ,·urio~il:"1. (S'intentle: non unn ruriosi1ii ozio~aj •11, tJuella dH', l'<1m<·di,·r :1111:heil pro,crbio) è madre della -dcn:-a). La slrell:t t'01111e<-..,ionc d.-·I \'alore t:,i•icnti– hco col ln1erario i..· \ j,.ihiliMinui an, he in <JUC<,t'operetta <h·I Ht•di 1 in cui le. paj!irw p1l1 , i\(, ~ono <!u<•lle in l'ui etli affronta e ~•·guc nt1en·amt111(• una 11110,a '~Jleritnzu, e {'onquiM:i u11a. nuo,a \(•r'it"1; menlre l'in• rae.-. ..f' laugui..-c,· o dove f'J!li I incte le e• ~J.,ericnzc per H·rih1·arlr, o dove non ric'-co a vPnire a 1·a1>0delle H1c rit'crrhc. l\fa 6C l'int('rei-~e e incvitab'l11Hmle pjl1 o me,to ,i, 1anco FIERA LETTERARIA L I B R I * Il mondo di LerI nunziando le illu.sioni micidiali delrimpe· rialismo. Poi I armistizio. la mutilazione del– l'Austria, le , )rticose Auttuazicni dc,1rinAo. zione; Zweig, ritiratosi a Sa!isburgo, si fn promotore d1 1uei fnmosi Fe,tspiele. che rncco.;licvano allorno a lui, a H.emhardt ed a Hofmanns!ahl, i mie-liori vi:.,lini, le più squisite ugole cd , :egu11i viù fantaP.iOBi dei l'Europa centro-<>ccidentale. Grazie a que· st'impulso, la vecchia ciuadina vescovile. drnppOJgÌata di µ.orchi e frontei'pizi rococò, ero diventata un J>arlerre de roiP.. Era diven– tata una ca1>itale internaz=onale dell'arte. Costitu1rc uno stato dell'intelligenza o, quanto meno, dei ridotti o deiìe f..,;:~zze ine– spugnabili al predominio delle truculenu politiche. è stata un.: delle sue preoc.:cup·a. zioni costanti. Lo sua naturn 1101. era solo di contemplatore: un c.erto lìevitc., profetico e messiamco lo spingeva, europeo. errante, a ct-rC'Ore alleanze, cd a cercare difese contro c<1laslrofi irrep:Jrabdi. - Sono s.·mpre stato schierato - egli uffernrn - pe~ l\bria-Anto– uielta contro i giacobmi, per Maria Stuard" cu1tro E.l1sabetla, per Erasmo contro Lutero. per Servelo contro C"llvino •- Tanti suoi s<1ggi.• biografie romai.zate, novellè e poe· :ni procedono dallo Flesso comple1:10 d'e· monci-pazionc e d1 difesa. La psicologia dei suoi ~rsonagg1 - veri o inunut,:;nari, - è sempre una psicologia di perorazione e di difesa. Che si traW di sollecitare l'assolu. z1one dei disper,ati tilc.nismi di Kleist. di H0lderh1 o di Nietzsche, o di rappresentar.: l'e·uberanza erotica di Casanovo. o la per– sii.tenza d'un'indomabile vocazicne amorosa 111 Stendhal od in Tolstoi, o di riferirci Le vicende del Mesmerismo e, !a genesi della Psicanalisi, e.zii si bc1tte co&tl'nteme11le a favore d'una , libertà-. contestala. Libertà de!l'lstinto, libertà del \'agabondnggio liric"j. libertà di rl;ventarc • <Jrtefi.ci 1t bila propria ,·ita •• libertà della fo\li;1. Ogni eroe di Zweig è prot<1go111stad'una lotra contro una palese od occulta tirannio: anche ~aria-An– lm1ietta. anc.h.! Maria Stuard~. anvhe Era· vo, non c·c 1>a;;ina che 11-011 ri~pecchiu la st:n•na e .irg-ut:i cl1i:irezza della su:1 menlP bgomhro. di wcgiuclizi e ornata di ruìtu!a c1i,~ ..ica, l':mrnbilc 11rb:111i1:1 dcl\"1101110, e i1L-iemo la seric1à e l'oucsti', dello Bcien– ,,i:Jlo. Qucsla C<lizione è condolla Mt quclb del 1671 e ne riproduce anche le 39 1..n•ole fuo• ri 1eslo che la corredavano. E !"introduLio. ne del Pazzini rief:ce di gra11dc. u1ili1.1 per la ~ua !-icura informazione ~1·icntil1c11 1 1 he J~rmette di veder bene <11HII era il posto del Redi fra i ,r.a1u.ralis1i del suo temi)~. GAETANO TROi\1UATOHE F. HEDI: Es1,nie11::e i111onw a/fu l!f!IICrn• z:id11c degli i111,,etti., a cura, l'0n ,1i111rod11. ziono e comme1110 di AIJ1er10 Pazzini - Rom:1. Giov:11111iBardi ed. \9•15. pp. LXI.,. 122. L'ultimo Goethe i\"cllc opere dei grundi 1,oc1i, ogni epo– ca trova ciò cho vuole, ossia ciò che mc· g_li:> .c ?rri.EJ >~nde ali.a propria SJ)ecifìcn po.a. ul11hta. Co~•, per il primo 011occn10, Coc• 1hc 1.ra "80pratullo il poeta dei << Dolori cl4'1 gioHme Werihcr », del primo Fausl, del G01z von Berlichingen, delle liriche giova. nili: ne.i tern1>i deU·alta cuJtura bo·rghcse ci ;i volge,n alle sue «ballale}) romanticlH', alle, << Affinit:ì cleuive », all'« Anninio 0 Dorotea», al serondo Fau.!el :11 « Tu~~o » _, agli allri drammi della mai'uritù; da <Jual• che ICIIIJ)(I in <111a, si 1·icerca il 1nof ondo nocciolo SJ>iri1uale del aggio di Weimar n(•II(• grandi opere della c;1.concla gio,i11ez– z.1, dcli.a fru1tifer3 vcccl11aia in n1i la &ua corona di fl()etn rinverdi\•a 1 -.iìi frt'1,ca l'lle mai: e sono le opere sulla teori:1 d,·lla lu• c~•, le « Conver&i7ioni ron Eckcrmann » il <, Divano>), le << Elegie di Marjenbad »' le ullimc poc.,,.ie, in cui l'afllato lirico as!-~rgn a misteriose, orfiche altezze. Dene ha follo duJHjllt• il trud11t1ore a ri– Hdgere la 61.HI opera verso le lirfrhe dell'ul– timo Goc1hc, pres..-ochè .')COno~i·iutc 11tlla uoqra lingua. La ~ua opera \'ale comt! huona dor11111c11111zion'" e noi dobbiamo t .,. 8ere gra1i. Ma 11011 po,,..$itt1ll'Oncreitnre il mod,, adopcr:110 drdl'A111oro,._o riellc, sue ,.,. 1,eru-c e fo1i1·ntc ,cr,,:ioni. Unn poe~iola da lui »tC'l~O tr:1clotla dovc,a bene a111rnonirlo. 1t Un rnazzolin di fior di p1ati - 110 col– to e in r:,~a mia 1>0rta10. - !\la totrf'lll dalle e:dde di1a, - ,;invano d1ini e "-en:1..2 , Ìla. - In fr~t·o Hlro li ad:1giai: - e che portento allor 1101:ii ! Drizza.no ~velJi le 1cqine. - 1invcrdono (?! le foglioline. - ritiln,a ognuno fre-.t·o ,. \i\O. l·om'era nel lcrrt.n nati,n. E ciò 111·av,enne, 11• Jcnrlo io in allra lingua il c.anlo m:io )J, i\on .!ti può ormai pre~•·imlcrc. i11 1111:t traduzione poelil':t moderna, da lullo il l,1• \Orio di rin110\a111en10 operatoi:.i 11cll:11u11•. ~ia i1ali:111a da ('inque lu~lri a qu1••ta LW.I"· 11~.Una lirica lradotta dc\e divcnla:-t' puc-– l"ia 11ali:ma, dc,c c111r:tl'C nel 110;.tro p:11.-i– monio lirico ,. ,,on c;i 1rnò, --em11li1·,:111cntc 11011 si JJIIÒ 11.. :irc- lol'uzioni, ~iri di fr:hC, e-..prc-.-ioni irrimedi:1bilmt11le ~cadute. Sori, Ne$8uno scrittore fla rivissuto, forse, con tanta forza, e con così ardente palhos com– memorativo. i miti emancipatori dell'800 e rnµpresentato fra tanto frogor d: catene i Prc.metei più .:, mt'no inccppat: e1d Roman– t1C'ÌFmo tardiv?. Egli ho rinnovAto in sè i loro divincol.1me11ti, e urlato a ~quarciagol,1 le l•JTO prockunazioni davi.nti ai reticolati dei re,i1mi .1utori'1Hi La bat1ai;;lia col de– mone divent<1v.a un:i battaglia colle polizir-. Tr,1 divieti ed e'Jclusioni egli contmuava a b-(l$lenere i! diritto ad un non-conformismo che può conduHc. se oC'corre. a:ia catastro· fe. A quell<t ca!astrofe a cui e.gli stesso è pe1venuto, rinnovando Kleisl col s\!icidio. In ciò egli era .,ssai pross,mo a Th()lnas Manu r-\ Thomas \llann, anch'egli ditm.:.to nell'af– fermi.re un dirillo o.lh likra scelta, e, se cccorre, il • diritto alla decadenza 1t di fron– te alla !fanità obbligatoria. Il Mondo di ieri C il più doloroso, ed an– <:.he il più bello dei libri di questo trngico l:rasmo. L"l sua mi.;liore bim;rnha è stata un'outobio,.1rafia. E' 11 docum.:ntc:rio d'un..1 c11tasl1ofe ed il mmiggio d·un'Atlcr:1ide per· duta. Nessuno ha riev.Jcato cor. più strug· gente evidenza l'ango~cia della pe1secuzio11e ii on, in ora più ,mmmente, e po~ la dispe– razic.ne . il foa.ato esilio dei liben spiriti. gi1 aulodafè dei loro libri. l'isohun.ento. la perdita della loro lingua. mortificai, e schiac– ci.111dalle restrizioni d'un mondo che si fa sempre più angusto. La vertigine delruccer– chiamento progres3ivo, la vert!vme del cui de soc. Si ha l'impre3.,.;,::,ne di vedere Ch.:1.r– lot fugg're d,.n.nti al Leviutano. Una fuga pi": angiporti sempre p1l1 tene0rosi di c11tJ, sempre più rcfrattar:e. Hoelderlin e Kleist l"•ta,..._·rnocontro l'i11'1i• cli.1 degli Dei, che vi<!';,\.·ano luu, una Cu-. ci,1 di marmore,1 bellezza. Zwe1g, quesl•l !>crittore d·acct:cante chiarezza cd equipag– gio.lo da tutti i conforts della moder 1ità di• s11woha, ha r'vissuto flnu alla n101le qucst:j coni uso ed ..saltante mito romaull,:o. Lont-:,zo G1usso STEFA ZWEIG !I mondo Ji ieri - .Vli- lm10. Mondadon, 1946, pp, 452, L. 2801. queqo un follo di moda lc11erari:1 co111ro il quale ,,.i potrà f.or~ e prote~tare, M:::i 8Cnza riu ..cire :i neg:1n1e l'efficacia coslrulti\a. L',\ruoro,,.o ha ,oluto poi forzare la ~ua lingua nel leit'1 di Pro1'1hte deJla rima, Il problema della tratluzion,; po,•11,·a è 111110- ra :1per10 e lalc ri111arr:1; ma 110n i.: nwn , ero che la no~tra !-èn,,.ilJilit:ì 1,ro11tndc a riprodurre l'atmo .. fcra e la l' ,i::. pudie11 ll di un le~to e non piu11u,,.1,.; l'o~ ..a111ra e<tf'r• na del vt.•r,,o; ,agione per nli og:i;.i, in luogo delle 1raduzioni t< ii ,pt•cc:ilio >>. ri– chiedenti. se m·1i. uua Cllt·q~ia J10eli1·.'.Iec· l'czionale, preferiamo ur1:1 pro·-a I i1111it'a che ":,ppia con,,crvare il !)rn-o di , ..:rgi11i1:ì c\'0(·ati,·a che :de~gi:1 in ogni , era poc~ia. Il le1101·e - cui ancora rm·,·omamliamo il \ olume per il i-110 ,,u\ore dot'umenl:ile - ,,,i :r.ne <lri1 della fond:1te7.za di <1ue5le obbic- 7.ioni. Si aggiu11ga l'arc.iif'o 01101·en1i-1110 del clie,cor~o, seaduto e ra~tidio'-0 t.d im– pudico 1mr f'S.'-O (e ri1"or,lia1110, .1 titolo di e::.empio. la ve1·--ione dei « Delphiscl,c Ur. worle » di cui oggi ~i fa 1:11110 1as•1 e ,he c:-0111c11gonorcalmenlC gli << uhimi 111i:-tt– ri ))). Ì'i· ci p:Jre parti1·olarme111e felice J,-idca di includere una scelta rii ,·:1s1a (1111centi– naio di pagine\ delle massime in rime e 1lellt· (< Xenie ». TI gu.<,lo del no--lro tciopo 1, 1·1· !'li r-pigranunl e per allri cim.:oimili prodol!i poetiri << riecomlari » è :1ri~ai :-(·ar– i'0" inoltre, molli di Iuli <e 1>ezzi », creati :d. 1110111,~nto 1lell"impulso e per l':tpri,·cio elci <t c:1lc111bour )> hanno -· ro:i buonu p:t• i:e del ~om1110 Goelhc - un ·.. tlorc :1•n1i PAOLO SANTARCAJ'\'GELI FERRUCCIO AMOROSO: l.,iric<t e g110- '~'t;6_ dcll'11l1imo Cocthe, L:1lerzn, B:tri, Giovanna la pazza Da Dumas :: accoliti fino a! Carcano ~ (non lo raccontc1 ma (' così) Ors'>la :--lemi di rnmanzi etorici ~e ne sono sc1:ui in Ìran numero, Col temp,;>, quando ancJ-.e Flaubert o.v~va fatto l'epoca sua. in quello che si può dire • •stor'tcismo • nella letteratura, il ro– manzo storico è stato superato dal saggio, :-b! profilo, dal tract. e finalmen:~ è inter– V"enuta la • vita, romanzata •. Lfl moda ha condotto queste scritture al rotor,.;,Jco e dal!::: botte.2a del libraio ai giornali se11ir:ianali. « Juana lo Loca, loca de amC'>r,. è figl'a cli Ferdmando d' Arngona e di Isabella di Castiglia. i Re Cattolici. madre µ01 di Car. lo V e di l-crdinandn I, e fondatrice dcli.a potenza costruttiva degli Asburgo at1rnverso 11 matrimomo con l'arcìduc.;1 Filippo (Filip– po il Bello) figlio unico dell'irnp:-rntore M:i$ :Jimiliano che aveva spr.,sato già una figlia, Margheiita, al princip,• Juan erede di Fcr. dmnndo e di lsnbella. Ero d'nltr.1 p<11lc un:, maniera di legarsi e mantenere in piedi troni e altari. Il lihr,:, 1nccontr, con certa esaltazione, la stari.i d'amore e poi la pnz, zi,.1dello •!-torico• personaggio vitti mo del. le ;,ltrui amb'zi:>ni e de:I~ propria sorte ma. levala. Sinmo davanti ,: un testo informativo e generico anche se iì Prawdin i.: saggista. storico riepet 1 ahilisinmo HENATO G1Aì\l MIC"HAE.L PRAWDIN: Giovanna la Paz::n Pnlm editore 111 Roma, 194.>. Traduziont di Fr.incesco Claentze-r P,li, 270, con una ra1Lm.a geogr..ifice e numrrose tovole f. t. Abbiamo ricevuto: ROMULO GALLECOS: Vonna Barbar,1 (trad. di Carie, 801. Milano, Antonioli. 1946. PP. 396, L. '20. La prcsenla::io'1c di. questo libro CO• me il capofar.>oro in assoluto della nar– ratioa sudGvnericana apparirà ecceuiou a dii abbia quafclie /andiarità con le letterature di quel conttrlente, Tutlaoia " Donna Barbara " del venezuelano l<omulo Callegos è un importante ro. manzo e certo oaleoa la pena di pre• aenlarlo a( pubblico itah,•no, che t>i frouerà sopori nuooi al suo pafato e sa. prà oppre::.::.are la forza evocativa di ambienti e personaggi inusitati. Di ciò Co do~o merito a Carlo Bo, e al)Temm" oofuto aggiungervi quello d'una tra– du::.."one esemplare, se la (relta non la ,1ueue macch:ato qua e là, ,•n modo /orse tràscurabilc per altri mo non per lui. BUZZICHINI e FERRIERI, A mo,c "· mor ... / (Panorama dei cento modi di a• mare negli scrittori de.I '900), Milano . Hoepli, 1946. pp. 142, L. 350. Piacevofe anlo(og'a di racconti e prose amo ,o.se di' scrittori da/lan, o,~ oenti da fJOCO scomparsi. V i troviamo scritti d; Ponzini, Pirandello, Borgesc, Poloz::.esd1i. Cardare/li, Bocchelli, Cam– panile, Morelli, Uontemtelli. Cecchi, lVldl11parle, A /varo, Lorn·.s,0 1 Moravia, PiotJenc, eccetera, non già in ordine c,onofogico, ma raggruppali per affini– M di temo in capitoli quali " Ses.so e carG.l!~rc,:•, '' A!~~oa magica'•. "l<ol– lur'! , Fedella , ecoelera. Una pre– fa-z1one di 1:.n zo Ferri eri wltr/mcnte distingue Jro le scr;tture d'amore del- 1' uliimo '800 e qu~llc dei giorni nost,.;, ponendo un problema letterario B[.NJAMIN CONSTANT, A cu,a di Cadu Cordiè, con 33 tavole fuori teslo Milam, H=pH, 1940. pp. 450, L. 360. ' ' Larfo Cordiè presenta un'antolog10 ragionata di Benjc.!min Conslant capace di far cono~cere in tulio la sua r:ccliez– ::.a una delle figure p:ù vive e caratte– ristiche del primo ·500 europeo. Dimso in lre_parti (, I f>"ari intimi e f•Epi. sto_lano lt, • A dolp/,e •. • Pol:lic._-., Re– l,gione, Letteratura 1t) c:ascuna con no– te introduttive e bibliografiche, precedu. to il t,utto da un'-:ntroduzione e una bibUogra/ia generale delle opere di Consla~t e degli studi cht;_ /o riguar– dano, 1 Hntologia è riusc:to un mcxlel/o di cl,iare::.::.a e prec:sione scientifica. sebbene elaborata /ra eccezionali diff;. coltà. di consultazione e riscontri. Es– sa inaugura' una nuotJ0i; colfana hoc. pliano d1c reca a titolo '' I Propilei 1 ' c a sottotitolo "Guide storlco-lettera,;c a autori, scuole, movimenti culbrafi •· C'è da augme1rsi che i volumi che se: guiranno si mantengono all'alte::.za di {lueslo ora apparso. AN A FRANCHI: Cose di ieri delle alle ~OCJ~nj__ d/siJgi, Milano, Hocpli, 1946. op. L'autricC, che è nota quale sosteni– tr:ce dei dir-:tti e dcli' importanza deJI,. donna nella società contemporanea. tracc;d un rapido panorama deUo slJi. luppo della co.sc1en:::o politica /emm1, nile, dell'apporto della donna italiana allo vita p.ubblir:a dcf paese, nonchè dei s~oi contributi alla difesa e all' afJ-ermr..– z1one dc/I'idea socialista. A~RilANO OLIVETTI: '-'ordine p.o/i!ico oelfe comunità, lvrco, Nuove edizio:-ii 1945. pp. 337. s. p. ' E' il primo oolume che i( noto indu. dustriale e tccnioo defle comun1'tà de– dic~ al progetto cli una nuood organi:– ;,a:•o~e .sociale. La quale, superando i r:~?c':i ••~f':7::~~u:d, 1 i,nc;,rr;~~el'ia,:~c~•:~;; la realizzazione dei principil di rbertà. d: guslizia, e spirito cristiano neces,a. r1, secondo f'aulore, atla pace del mon. do di domani, GIOVANNI ORSINI: Ernesto Rossi nel ~9~'f/ :!. ieri,/ {i ~g;, M:lano. Castaldi, L'bro inlereuonte per gli studiosi di teatro e co,truito con encomiabile esal– lcz::.a. Una ricchiu:ma antologia rouia– na, u~ . e/enc~ dei maggiori giudi::,/ espreu, ~n ltar:a e dli' estero sul grande a!tore e '.n/ì~c una bibliografia assai prc. ci.so e utile 1llustra·no il teatro dell'Vrsinl. JA~FFRt R~DE.L: Liriche, a cura di Maiio ta8f'~1., F,Tenze, Fussi, pp. 96, tav_ I. E; il primo volumetto di una collana • Il Melagrano•, c/1e intende dar~ • sc:itti r~ri e_ rappresentativi di poesia e d, pens·ero 1n versioni d'arte con testo a {rontc •· Volumetto per la mole, per. che nella so,tan::.a ci troviamo di fronte " un lesfo accuratissimo, corredato di not~ e b:"bli_ograf,a, illustrato nella me– l~J,a clic gl, è propria, anofi::.::.alo scien. 11/ìcame·?!e e inlerpretO'Jo con sagacia. T u1to c10 a cura di Mario Casella, Otti– ma la veste tipografica. THOMAS GRA Y '. Elegia di un dmitero campestre. a cura di L"lt1f1t Robe1ti.Flet• cher. Firenze, Fus.s:, 19-.½. PP. 44, L. IOO . L~ fam':sa • Elegia• del Cray, proge: nrlr~cc d, tanta poesia sepolcrale, tro– Oo "' Lauro Robe,tj Ffec/1tcr un tradut– tore d1e per fedeltà non teme i( co~– ~ronto _de! l<'st_o a fronte e clic, senza 1?1~rs1. I obbligo di /are • vcrs•-. ita. lianr.' .'~esce ~ ~cndere quasi integra la poei·c,•!a d~lf _o~rginale. Un breve saggin • ~cli_interior.la del tradurre• ilfustra l crilcr, della uersione. A ndie questo 00 _ fume fa parte della bella collana • Il Me. fctgrano •.

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