Fiera Letteraria - Anno I - n. 11 - 20 giugno 1946

6 FIERA LETTERARIA _________________________ _,: __________________ ~ LlE BELLE ARTI ~ ,ono ris,catta1i da una salda penetrazione rigina. è talvolta aocidisrattn ma alcune tue psicologica del tlpo raffigurato, da una 1eene di vita cittadina M>no di un valore consistente nrmonia del colore, da un va- alquanto inferiore a quelle opere in cui lido accordo di toni, da un accorto senso più l'artista si riavvicina ai modi de\ no– compositivo e insomma dal v,ilore estct1<·◊ stri macchiaioli; verso di lu'l. come per degli elementi formali. altri pittori nostri dell'BOO, attrae troppo Assai più notevoli, tra i pittori del Set. spesso la curiosità per un mondo e un_a Pittura francese a Roma tccento. alcune marine di Lacroi e di C. I società g'lft c08Ì lontl'lni do noi, anche se vi– de o le forme d1 una architettura o il J. Vernet, es~rto a rendere le trasparenze cini nd tempo. profilo d1 un naviglio vibrano avvolti nella del cielo e gli iodati luccichii delle ac- Per Modigliani altro è il discorso: il fa. dorata luminosità di un'alba o di un tra. que fluenti e alcuni delicati J>il,Stelli e tele scino deJle sue immngin,, che realiuale in monto in fantasmagorici riflessi o in effetti di A. Coypel_ di \Vatteau, Subleyras, e una conquistata purezza di stile con i: con– Un quadro indicativo. anche se p'lrziale e ridotto, dei I momenti• più significativi delle tendeni:e di gusto dell'arte francese dal XIV secolo ad oggi a quindi di hen sci secoli delln. sua storia. offre la ~·ene di pitture francesi, conservate in pubbliche e private collei:ioni itali.o.ne , presentate ir,~1e– rne a un gruppo di dipinti italinni ddl'SOO in Frnncia all'esposizione t'II Palanetto V(". nf'zia orgnnizz.11a dai commissari Veys. set e De Simony sotto il patronato d<"i go– verni francese e italiano Ai due dittici d1 sc~ol,'l francese dt"lla fine del XIV secolo di una vivac-ità ,. pre ziosità squisitamente gotiche e allo stupen. do tr'lttico {degli Uffizi a Firenze) dcli" Resurrezione di Lnunro di Nicolas Fro– meni - che fu uno dei mag(:!'.iori e11po– nenti della pitturn avignonese olla C1')rle di Rennto d'Angiò nella seconda metà del XV secolo in cui la tradizional<' per– spicuità fiamminga si stempera in un,1 eleganza sobria ma segnata da modi de– scrillivi di un SORtt"nulo provincialismo, ~l aggiungono oltrt" noie-voli tavole tra cui un delicato e raccolto trittico attribuito al ce– lebre miniaturista Bourdichon e ur.a drnmmatica Trinità di anonimo pittore dello fine del XV secolo o p1\1 probabilmen– te <legli iniz.i del XVI. a roppres"'ntnre i primitivi Mpetti e indir'1zz.i ddlc scuole francesi. tendenti più tardi ad una p~cna emancipai:ionc dai modi fiamminghi r- set. tentrio11ali. In una bella serie di incisivi e nitidi ritrotti di Jcnn e Fmnçois Clouet. pittori della Corte di Francesco I (che chiamò in Francio numerosi artisti itnlinni) e di Comcille de Lyon appaiono volti di 10vrani regine e prelati della raffinata Cor– te parigina del '500, per lo piì1 1csi su fondi scuri con unn cura allenta del crn– torno netto che dclim.ita le superfici lumi noSc.:e soffuse d1 un colore cnldo e pacato: quattro bei disegni di U\gneau invece. c~e. guiti forse alle soglie del Seicento . .illa mn. niera misurata e contenuta dei Clouet con– trappongono una energia disegnaliva che, ora con In linet'I so1tile. ora con il chiaro– .curo e lo sfumato r'1trae il tipo fisiono. mica con rude icastica. ln due tele del Seicento di Simon Vouct e in una sin qui quasi scon0&c.iuta pitturn del Valentm, si rivelnno evidenti le in. f!uenze delle nostre scuole pittoriche: e mentre nei quodri del Vouet l'imp.ulo denso del colore e lo steS,SO taglio della •cena richiamano 111,pittura italiana, vene– ta in particolnre. che l'artista non inv,1110 conobbe nelle sue dimore a Venezia e a Roma nel I Cristo che coccia i mercanti dal ;,~pio• del Valentin, si fa ancora pii1 chi.aro come un 'influsso caravaggcsco - mediatore il Man[redi - accrebbe nel pit• tare i-ranccse la tendeni:a ad un gu11to drnmmati<"o ddla compo:;ii:ione. alb vee di controluce Me d1ffonddno. da quegli Boucher. corso della linea e di colori puri uppa1ono menza quasi voliare delle espressioni rea. oriz.zonti così lontani, un senso di quieta Assai deboli poi si debbono dire, in un sulla tela ferme '" un tristissimo iucanto, lizz/\ta pittoricamente in violenti contrasti lu. solitudine. di sacro sileni:i~ eh~ è inv_ec~ giu~ii:io di_ valore. le tele n~etle da ~n è fori:.:'. espressiva della forma. prodotto di ministici e in una modellazione risentila e scosso d11, romantici accenti ne-1 mngm6c1 sentimentalismo da I sguardi sognanti• una visione personale e nuovn. sconvolta. · paesaggi del Dughet della Vig-~-Lebrun e del Greui:e e i frcd. Cosi tante e. diverse opere di ogni seco- Oi Nicolas Poussin che tu per ben qua- Altri buoni esempi delle varie t~ndenze d1 e contenuti ritratt_i d~I ~abre. del_l"lsa- lo e scu~la _d1~ostrnno an~ora una w,lta ranta anni in Italia. il I Martirio di S. della pittura secentesca ~ono. u_n.i tmgol.uc Il bey._ del. Ce~ard, tutti al~1~v1 e segunc~ del come a_s~1 d1ffic.1~e~«" non 1mp~udente si~. t::.rasmo ». della Pinacoteia Vaticana e ol. natura morta di A Baugm dipinta con c11a Dav1d. d1 cui nppare qui invece un \·1vace I come s1 e fatto .. mdicnre e p.re~ 1sare la mi. tre tre tele qui esposle, non sono certo suf-1 nettezza da intarsio e d1 una coloritura 'lO· autoritratto. si'm'1le n quello del l..ouvre, surn ~elle eff~tuve e ~!tanzm~1 ~onseg~1,.n– fi i nt" ad una esatta valutazione delle (lt·a- briH e modulata. un ,1ustero ritro.tto di Phi. ancora non raggelMo da una maniera di I ~e ~e1 rapporti, per lo prn esteriori, ~rn I Mlc r:àe d 1 ll'a tista francese che con •JIHI 110 _ lippe de Chnmpaign<" e alcune nnimate e acrnd~~mismo neo-classico. llalinna e lo fmncel'le che, in ve_ntà i-~m- 1 e r ' • · ----..,_, ! A un -1evero e riq-oroc" au!Mitratto di In- pre mantennero - eccetto alcuni pnrl1C"o- C. PJSSARRO: Pacsagg,o tevole cnpacità di nssimilaz1onc. ~cqu:stò I vivaci battaglie del Bor(:!'.ognonc. nei lunghi ~aggiorni a Roma un senso clas. Numerosi 1>01 i ritmui dei secoli XVII sico dello spni:io e della forma plastica m.i ·· XVIII della fnmigli.- rt'dle ,. dt personag. che guord11,odo i:1 Raffaello come ~i Yen~· gi di corte:, da qu~lli di Pi~rr~ Mign,Hd, i:iani, al Domenichlno come ali Algard1. di una grai:m m1.,111crata, d1pmh con una 8Ì appe~ntì di una cultura v~sta cd etero- 1 se,~s!bilit~ fcm1~inca che predilige. la te. gcnen che non di rado lo spmse nelle pe- nmta dei colon, la r'1cchezi:a degli orna• ncolose secche di un accademismo da ti e delle vesti a quelli del l.nrgillière e 1 pittore ideologico•· del Rigaud. i m:,ggiori ritrattisti dell'•:pocn, Più ampiamente rappresentalo è IOVf"CC abili nel prcscnlnrc i volti sorridenti, paf. Claudio Lorenesc, che vissuto in Itali.i qua- ru1i, inc1prìo1i e incornicinti da inanellate mntaquatlro nnn1, a Roma insieme ,,i parrucche di gentil11omini, nobili e dame, r,-;1esnggi111i bolognesi al nordico Elshei. sapienti nella resa delle stoffe preziose, del– mer e a numerosi fiamminghi tra le traspareni:e di veli ricamati_ Questi gra– cui Paul Brill diede v1gor0$0 impul- i:iosi ritratti - come quelli del Natticr, so in pittura "I paesaggio esercit3n. pittore di favorite e di fami1hari del re do un largo inAusso su artisti italiani. fran. trovano il loro limite proorio in quel cesi e mglesi, sì che il Turncr nel XIX se- tono che la caratterina di pitture I auli. colo ne studiava e imitava amorosamente !,.. che•, si che In finezU\ e In preziosità tal. opere, Nei suoi quadri. marine e p.ie !ag3i volta banale e tc-atral(". l'effeuo facile e {i soggeti biblici o mitologie.i non sono che immediato di magn:licenza e di ~plendore pretesti) appo1ono in un'atmosfera calda e de"ttinn.lL a compiocc,,.. le vetzo~c vanità di vibrante, in cui le scure masse delle fron- una corte gaudente e infrollita. di rado l . gres. tutto giuocato su tonalità gTÌg'le. è I lari casi - una quasi completa autonomia el'loosto a fronte quello di Dclncroix nervo- di tendenze. n_el loro ~volgimento. nlmcno smente c 08 truito per via di pcnnel1 8 1,.. di fino agli uh1m1 decenm del secolo XlX. colore che evade dai contorni onim:mdo ìc Questa mostra però non vuol essere sol. forme d'una forte v'itnlità c-spressiva: due ttrnto un'importante cd eccei:ionale mnnife– dipinti che bene esemplificano due dive,- staz!one. ~•.arte mn anche ~n ponte_ gt-t:nto <1econcezioni pittoriche a nstab1lire tn, due popoli una viva fra. . · . ternità d 1 intesa cd unn mutun collabora. ,. ~ 1 0 :;:t:~~c~h:l 1 /;:~~a~:\l:• 'l;::~~ ;;:;~~n zionc g'tfl purtroppo ~rdu!e e il rui r:1ro- llca la _pi~na. co~rcnza di stile. ed a.!.:uni :LJ;:i:~:~hn"on poco giovera alla cultura e T)aes<HUr1 -41 n1t1on del rnnnoo d1 B:-rh17('!n europea_ orttt-dono due dipin1i di Pi .... <carro. che, pur V\Lf."\'Tf"\'O r-rrn-rr-VFI I 1 rivelando ricordi di Mille!, già rnppr'"<l("n. tnno i ri•ult"lti dellt" SU<"ric<"rche, intu,prr <it" ,..<'lnMr-,wt e Rt"noir verso il 1870. oer ottene-re- effetti di luminosità r d1 vihm– zione atmosferica attrnver1to la divisiont' dei •oni. Deuli wiluoni 4,..)l'1more..._ctionismo <lO• no buoni t"~moi alcuni chiari pacMR"Ri di Monet e di Sisley a rui s'1 accompa ~nn.no .411,. oirc,..Je fiU"t,r("di Renoir <" un di8«"'tllO rli Oeo:08. Una ecellente- 9Crie di nito C~i:annp_ del la Collezione I Mser a Firrnze e eh<" co– .,,,,,,;ctrt' u,,,. rl,..11,.. ni-!lllJ;liori llllrnttive cJeL In mo,tra. rende milecte com<' il vra••rle o;t,or,. muov("ndo da esoerit"nZt" imore,ct:n. niste pervenisse alla creazion<" di •Jn mon. rln ali..-. cui rNlizznzione v.-.lumi e colori concorrono in una ten .... ione e un ?iQ"orf' rli ftltn liricità. lnfin<" n. comoletnre il quadro dell 8 mn.. derna pittura francese. sono un paesaggio d1 V:111Gogh. superbo nella sua travolgente e poderosa intensità cromntica. ulnmi c,tm• dri di Bonnnrd. una testa di Rouah <' .al. cuni dipint'l di Dufy, Utrillo. L'lurcncin. Chag"ll e Kisling. T r~ i out'ldri esoosti di pittori itnlumi dell'Ottocento. raccolti in collezioni fran. eesi. quelh del 7andomeniRhi, di rcccnt,.. rivalutato dalla critica. si dimoolrano. nel– la corrente impressionista. in cui si ,nll".-i- "Cono, di scarso valore. mentre quelli d--1 Boldini ner l" nervosità del segno che rnm. menla \Vhistler. ocr ,1 raffinnto accordi" di •--ni Rris:ri e di lucidi neri, ner lo prezio~a futh1ra di. narticolari ragg'1un?ono th!volt11 \J"a uni1·à formale. oltre ad essere tinirn testimoninnza di uno società galnntc e raf. finata. Nelle pitture di De Ntttis invece la vo– lontà di risolvere problemi di luce e !raspa. renza atmosferica suo:li esempi dell"arte pa. ERRATA CORRIGE 1 el numero IO della I Fiera • ( 13 giu. g-no} nell'ultimo periodo dell'articolo di V. Mort.inclli I Pittura italiana contemponnca a ll.ondra • invece di 1 •.. si espon""'81Jero due opere • si legga « si espone!lsero sue opere•· .MO TRA DEI CAPOLAVORI DEI MUSEI VENETI DELLE l'ROCUllATIE NUOVE VENEZIA 8 GIUGNO • 31 0T1'0IIRI:,' c.,.1010 cri1ic., J>UIHO IUUe le o le •egre1et\a delle Moeln. LA NOSTRA INCHIESTA I mNc, sopraltulto preHo alcuni cet·. una di– rez•one del gusto più affint• alle espressioni clell'arle moderna. pittura di n/erimenlo uni/orme, ibrida pro– venienza dell'impressioniamo francese, più Jc/ormismo e pittura di tono, svagata e /al• la d1 volgare arbitrio tecnico, in pieno soo/. gimenlo fino a ieri. Sotto la quale pletora di esperimenti dioersi e monoloni l'arte pu. ra è scomparsa, ancl1e con la sua decaden• z:a. Al sCn$0 dassic 0 dclt'arle che ha 1,,cr sfondo il bello nella /orza dell'espressione, è sopraooenuto il divertente, l'impressione creata per la curiosità malsana nelle più pa– radossali grollesd1e maniere, specie duran• te la guerra e dopo. Cerebrali a.,lralli•ti neo impressionisti. metafisici con centro d'irro– diazione a Milano: arie moderna di moda postumi del 900. con con~~ntramento intel– lctluale a Roma, coné.:>rrcnti a disputarsi il primato. sempre più difficile è d,oenula quella del– l"arte nella sua espressione dove nd miglio– re dei casi o;lc 30/0 /'estetismo e il tono. L'ARTE e il PUBBLICO SERGIO $OLMI I J Deoo inlendcre per orte, a. quanlo ere. do c»enziolmcntc:: quello figuratioa (ma ana- 1080 diseorao potrebbe /orsi per la poesia e la mu.,ica). Se non sbaglio, dopo la guerra si nota ,un più deciso orientamento t> cr.so una modcrnilà ~stan::.iale, con la consunzione delle posiJ:1oni e delle nostalgie neoclassicl1e in quald1e misura operanti nel periodo tra i due con/lilli mondiali. Si nota pure una certa •tand1ez:a delle astralte nooità formali che allra oolla poterono essere -'cambiate per " modernità". lnoersamenle. nelle tendenze della piltura giovane è riconoscibile un certo ritorno di ''contenutismo'•, cd è intere.s.sanlc notare come il •'picoui.smo·' di cerli giooani prenda molioo _ con singolare equil.10Co · - dalle souo/ineature .. tragiche •' della reccn. te opera di Picasso, ricavate di peso da cer. te par-ticolarilà stilisticl,c. pre•cindendo dal– la faro /ormarione e dalla loro risalurionC' decoratioa. Abbiamo assislito. ne! periodo '' Ira le due guerre · . al progreu·oo esaurirsi de/– l'in/Lusso impressioniata e postimpressioni. sta, fino ali' aprirsi di una oi.,ione che po· lrcmmo in u:nso largo definire ·• espres.,io– nistn " (il passaggio, lo schiudersi delt'im, pressione naturalisti"ca alla suggestione emo– tiva è auai scn.,ibifo nell'opera di un pii– tare di /o,.-tissimo .-.,anta come De Pisis) /ra i due Ntremi &ell,intlm.ismo smorzato e •fumato da una parie della violenza della }orma e del colore astralto doli' a_llra. V~n Cogh appare il nume di tanta p1Hura g10. oane come altra volta Cézannc; menlrc, tra i pitiori nostri, Carrà, Morandi e poclii altri impongono la loro personale visione. Il pro. blcma del ricol/cgamento con la tradizione non si presenta più ,come ai tempi del " n~– t}ecenlo •', in modo esteriormente formali. atico, ma si manifesta come nece.,sità del. rj. trooamento di un linguaggio più nahoo, .,pontaneo e arlicolato. 2) In li'nea generale l'arte italiana non /o che proseguire un'esperienza già in corso non 50/tanto prima della guerra, mo già prima dell'altra guerra, anri dfrci dal pri. mo decennio del ,ccolo: eua è In relazione al maturarsi di quel procc.,-'O di •' europei: ::.azione•· che ha agito in lutti i campi della nostra cultura. T aie processo, a cui neppure il /asci.,mo è riu.,cito a porre alcuna effi– cace reazione ,può oggi dirsi concluso. Cs– St> non significa di necessità asscroimcnlo a in/lussi e mode slraniere, bensì parteci– pazione diretta a un più vasto piano di cui• tura europea. Sui caralteri generali di que– sta cultura - p,e.,a di coscienza della crisi .,lorica ,corrosione critica. dell'esislcn;::a, anr.lilo a una nuova primitioità - non è t.1ui il caso di insi.,tere. L'arte italiana vi in– troduce con le sue C-'Prcssioni maggiori, un apporto originale. con quel suo spirifo di alta e sostcnufo metlita::.ionc. ài risoluzione plastica in profondità, alieno dalle 010/en:e in telleUualislicl1e, E' fo spiri lo che si espres– se a $UO tempo, in una estrema forma po• lcmica e /orse inadeguata, nella cosiddelta •· pittura metafisica ". A ben vedere, e$so si ricollega anche, in modo del tulio spon– taneo, al $enso della nostra maggior tradi. zionc. 3) Tra l'arte e il pubblico esiste lutto,a una scissura che continua ad apparire in– colmabile, Essa è da porsi in relazione col tramontare della grande cultura unitaria e col /rammentarsi inevitabile dei singoli moncli artistici. fenomeni entrambi propri dell'età moderna. Il grande pubblico, clic oola all'arte antica un'ammira::.ione pura• mente d'obbligo ,appare tuttora ancorato al piccolo ancddotti.,mo ottocentesco e al p,·e– giudizio della riprodu::.ione fotografica della realtà. 4, Cli sforzi che furono /atti per elimino. re questa scissura (Opera della critica su quotidiani e riviste, mostre e manifestazio– ni d'arte, protezionismo u.iiciale, intelligen– te snobismo dei collczioniMi ccc.) non po– teoano coidentemcnte rimediare olio man• canza del pre~upposto essenziale, ouia di un tessuto di sP,:ritualità comune, cd hanno perciò avuto scarso efficacia. Un'efficacia assai maggiore hanno aouta 1 • soUopro-- dotti •' - arredamenti moderni, iltustrarioni e caricature su giornali e periodici a grande di.iusione, oggelli d'arle applicaia ecc. - che in una certa misura sono riuscili od impri- B1b ,oteca Gino Bianco S e 61 .Von credo che la sciuura clipenda tla un dislacco Ira l'arte e la realtà. L'astro. :ione stil stica è un elemento dell'arte pre• sente in tutte Ìe epcoche, cd è particolar• men/e scruibifc nell'ade delle epoc/1e cl1e /10-ino avuto una più jorlc culfora uni/aria e •· cofletliva •'. L' arie, in q,..1anto cspenienza concreta, non può che essere, .,empre. cspc. rien::.a di realtà, nulrita dei $ucd11 della real. tà. anche se per avventura oi di/clii l'cfe. men/o " illustrat.;oo •· ed esteriormente do– cumentario. Soltanlo, oggi non esiste una " realtà •· unica, non esiste cioè, come diceoamo. •– a causa dei tragici particolari.,mi del mondo moderno, - un ambiente unitario di cultu. ra, un fondo di spiritunlità comune. O: qui l'isolamento dell'artista. Di qui lo s/or:o e• roico della critica, .intenta a •oolgere in mi– sure d"aperla intefliRenza l'aoventura irre. petibile dell'arli.,la. Può darsi d1e il " tema •' assegnato al tempo in cui ci~amo per para/rasare un titola cli Orlega y Gas.set - coMista nel rin– tracciamento di una voce fraterna, di que• sta $piritualità comune, al quale /or.,e, sen. ::.asaperlo, contribuJscono oggi anche la no– stra poesia più umbratile e -'Olitaria, la no– stra pillura p,;ù personale e ''ci/rato•,. Ma non è dato al singolo di prepararne I' av0en. to o di escogitare rimedi. La formazione del– la nuova cultura, se ci &arà. non &arà ope– ra dei singol.i, bcn.,ì detla Proooidenza sto. rica. A noi uomini d'oggi, sia suDcientc I' esplica::.ione attenta ,appassionata e disi"nle ressa/a del nostro compilo quotitliano; a ben guardare non si attende da noi nulla di più. ma neanche nulla di meno. RICCARDO FRANCALANCIA Quello che di /ronle a tali domande può, senza interesse diretto, cadere sotto la im• pre.,sione di un artista, è la oisione .,inteti– ca del panorama dell'arte moderna, compre• .,a nel periodo dal 14 od ogRi. A rie della prima decadenza dilagante nel periodo pri– ma dellt, guerra. co.,tituit 0 dalla pittura ce• rcbrale lra$/crita d'oltralpe in Italia, dopo I' auoento e la decadenza stessa. per dire, dei cerebrali francesi; quindi, anche in rap– (>Orlo a que-"i, pittura di seconda mano pit• tura cl' eccezione. polemica surrealista. Dal– l'allra parie la così della pitlura moderna nata per rea:ione apparente, non interiore, a quella e alla normGle pittura accademico: I pittori cresci.uti di mano in man9 di numero lieti di tante possibilità e /acili ma• teriali soddisfazioni, preoalendo•i della con. /u.,ione e della perplessità, sono giunti per– sino ad essere oro .,off0cat: dal numero e dalla concorrenza per cui passando il Ru– bicone .,; preoalgono di tutto per mantenersi fa posi:ione facendo pitlura cli propaga,ida fino a giungere al morboso nei soggetti, ne/. fa tecnica. E /'arte rimane nella natura sotto il cielo nel/'al!esa di un lontano momento in c-.ui lo spirito riprenda la sua oita. Per molti materialisti superficiali l'artista appare nella oita come uno spos!ato mentre l.lioenclo essi i; un mondo in c,ui la gente è per i nooe decimi fuori poato, gli $postali $Ono loro_ Essi stessi cercanç, i propri espo. nenti nelle oarie /orme d'arte corrcnfc e poi oanno a costituire tale è lo scopo, la oOiciosa burocrazia dcli' arte. Nel campo dcl– l'arle pur non doucndo essere così, ora gli spostali rappresentano la /or::.a e fa massa. Questo è purlroppo oero, ma logicamente essi rappresentano la loro oita. Il gusto del pubblico bene e.,perimenlato, non è traoiato in fondo: è deviato se ma 1, par::.ialmente. E" il gusto clegli intellel/uali del gì.arno cl,e è lraoialo come la /c,,-o letteratura. La questione dell'arte è una questione mo• raie. Come un apostolo. sia esso poeta o fi. /oso/o, attrae oers 0 di se il popolo c lo clc– oa con la parola, co.,ì l' arti sia do0rc.-bbe sen– tire la sua missione, Non parlare in nome del/' arie sapendo di lrodirla. Non è necessaria la profondità dati i tcm. pi nei quali .,e la vita malcriale è diOicife Nelle oetrme di V io Veneto, rn mono– grafie ampie e feconde clic !JOffocano quelle di Michelangelo e Leonardo, sono segnali i destini c/ei nuovi esponenti dell'arte mo– derna dal primo ali',ultimo nelle l)aria.:-ioni più disparate collaudate negli esperimenti delle ultime Quadriennali. li /asci•mo l1a .,enttio il ~:sogno di un'ar– te moderna come della via dell 1 lmpero, del– la Mctropolilana clella E 42, e tutti si sOnO affrettati a servirlo. Ora la democrazia ne è l'erede. L'arte non ha /retta ma il /asci• smo ne ha avuta anche troppa, Quelli cl1e nel periodo antecedente della guerra si inslallarono a Por•"gi a cercare la celebrità tornando a Roma dopo l'esauri• mento hanno trovato il mercato in balia o/. l'arte di moda in piena armonia d'intendi. menti cd ora certamente ispirati da chi sa quale disinteressato conceHo oorrebhcro con• tenderlo cercando di prof.'JOCare la crisi nel. la crisi. Ogni periodo ha l'arte che nierita e fa celebrità che rnerila. La realtà è i/ Ja·tto rilevato /ra la materia e l'artista, non tra la materia e il pittore. L'arti.,ta può ancl1c non dipingere. T aie /at• to rappresenta quella realtà che lega l'arti– sta alla umanità della quale il pubblico Ja parte. Es.sendo questa la realtà la scissura lrd /·arte e il pubblico si è $em~re resa più eoidentc fino ad oggi, eucndosi sempre più distaccati i pittori dallo oisione della natu– ra, dando di c,ua una interpretazione arbi– lrario e deformata in ogni senso. Per cui unict.'mente in questo modo, essi intende– uano di scendere più a conl9tto del pubbli• co; non cercando di educarlo eleoondolo at– lraùer.,o lo .,forzo umano naturale e istinti– vo, ma procedendo al contro.rio, in modo che lo spirito Venendone turbalo, ne riman• go in qu~lunque maniera impressionoto in– defìnitiUomente per cause esteriori. Di modo cl,c la co.sì detta scissuro lcl1e non è mai esistila Ira arte e pubblico che .sarebbe quindi un prodotto del secol~) esiste se mai tra pittori moderni e arte. Sarebbero loro che la oorrebbcro creare trd arte e pubbli– co, coscientemente o no essi lo sanno. Mentre dai primi tempi ad oggi la clcriia questione /u sempre l 1 arte, oggi inuece è l'arte di moda che si impone. O /orse noi non abbiamo capito che anche nei secoli cl1e ci hanno preceduto '• era di moda /'arte)".

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