Fiera Letteraria - Anno I - n. 11 - 20 giugno 1946

LETTERE LATINE VINCENZO ERRANTE., Lo Poc"a J; Ca. tulio, Voi. 2, Hoepli, Milano. pag. 1-27.S.. 1-319, L. 750. Catullo, il poeto dell'ìmmcdia1ezza e del– la passione, avrebbe dovuto coatituire un modello di \mitnzione per i primi romani-i. ci, tutti volti .a cogliere i dati più fre1chi e genuini della vita, e invece, 1e s1 eccettua qualche ricordo sporadico. qualche vt'rSO iso– lato, qualche immagine, di Catullo. in quel gran tumulto poetico, nulla è pa1tsato. servato nel delinearci lo svolgimento del– l'anima del vcroneae. Ecco le rubriche 90lto le quali ~ppaio110 adunali i carm.i di Catullo: Diario d'amore, lo ,crigno del cuore, 1 dardi e il pungiglio– ne, ritratti, il trittico del rilorno, foglietJi ca. duti dal taccuino, il labora1orio ,/ell'orafo, la forzatura del moderno qui è evid'!ntc, anche pcrchè si nffida ad una prccoatitu1ta linea d, svolgimento che non trO\ta alcun fondamento nella realtà, voglio dire ne.Ila storia. G I \C0.\10 BALDI:\ 1 VARfE FIERA LETTERARIA ;; POLITICA stificato nelJo soetanz.a. In un ampia intro. B d I L• b duuone, che è un ve,o e pmp,;o , ..pgio Orsa e 1 TO critico sul pensiero del noctro maggiore fc- TOMMASO CAMPANf.LLA: Oiscor•r o1 dcralista, il Bobbio, dopo aver delineato la Libri più venduti nella acconda quindici. Principi d'/tolioi Torino. Chiantore, l<i43. mentalità del Cattaneo quale scienziato po. na d1 maggio: aitivo, più che positivista, e uomo di ra- pp. 248, L. 90: GIUSEPPE MONTA. gione, più che razionalista. e convaiidati i MILANO (Libreria Canton1J: Maugham: NEL.LI: Appunti storici su1to riuoluz.io. caratlcri in lui congiunti di riformista e- di filo di ra,oio, ed. Mondadori Milano; Hc. ne d'Italia, Torino, Chianlorc, 1945, radicale che lo allontanano a un lcmpo dai m.in .........,y: Fieala, cd. Einaudi. Tonno; pp. 378. L 250; CARLO CATTANEO· maz.z.miani e dai moder ati, aff'ron t.n ap 1 un- ... .. - Stati Uniti d'Italia, Torino, Chumtore, 10 il problema di quel federali.mo Jl qua- Levi: C,i,to •i è fermato a Eboli, ed. Ein&u. 1945, PP. 338, L. 250. le viene acutamente messo in rapporto con di, Torino; Mcncrra. Le memorie del co• Fra le varie collane di scritti politici che la tradizione e la logica interna dell'idea me,iere di Mus,olini, cd. Longanesi, M1la– libc~alc e. illum'.nato quale t~orica __ ddla I!.I no; Bronficld: Nptt, a Bomboy, cd. f.:ios, dnl tempo della liberazione quasi ogni cdi. berta. Qu 1 abbiamo le pagme piu mt"d-- . torc ha iniziato (e spesso, purtroppo, im• tate e pert1uasivc, che, ci scmbrn, resterai!• I Milano. provviaato) va distinta quella del ChiHnto- no essenziali all'inlerpretaz1onc del Cat-1 ME.5S1 A (~brena D Anna 1: ~tem~ck: La generazione dei contemporanei ti riav. vicina al Veronese _con opposti interessi, con una curi08ità cd insistenza aorprendcn. te: si direbbe che sotto la crnere covi un novello fuaco e una nuova passione roman. tica. I re di Torino, poeta sotto il nome c:tmpa- taneo. A Dio ,conoac1uto, cd. Mondadon, Milano; nclliano d1 cCittà del sole». Piace in es- ,\, B. Hemìngway: Fiesta, cd. Einaudi, Tonno; e STRE A DEI ROMA.i'\ISTI • a rura di I 8 ?• oltre la. vcate tipogr:1"6ca, la prcs~nt~- SinJer. Spie e traditori della ae.conda guer- Bigiorctti, Ciani, Stadcrini, Trionfi, Trorn. i:ione scicnt~fica dei t~sll e la cura 0 f"di. MEMOR/-~ ,a. mondiale ed Dc Carlo, Roma: Silva: Il Mazzoni portò in petto per oltre un e.in quantennio In poesia di Catullo e C<"ne det. te, or son pochi nnni. una traduzione in cui. lui, di formazione e di derivazione car. peo, Veo. Editore Fauslo S1derini, Rc,ma cata alle. mtrodu.z1om, note. appcnd1c1. ________ U I • . 1946. Pagg. 308. 35 tavv. f. I.: con 55 di. ua c 1c riserva 81 potre e are ,o o au Q I I bb f I I I Difendo la monorcliio, ed. Dc Fonscca, segni di ariisti contemporanei. L. 400. fotto di accomunare a opere italiane di 1i. ANTONIO GREPPI: V ria e passione d'a1.1- Roma. cura scelta e di viva opportunità opere oocolo. La Prora. Milano, 1945. L. 200. =============-- d~ccian~ .. rinuncia alla riproduzione dei mc. Libri del genere e Strenno, dei romanisll • tn_ da.ss1c1, attcnendot1i a forme e ritmi pro- SJ risolvono orma.i nella tradizione oopurc prie della nosnn letteratura e poet1ia. I nella statistica Contro le 198 pagine del Cli stessi principi, gli stess·1 criteri gui. 1945 ono le 308 atluali · da L 230 la e !::uen. d_ano l'Er~antc n.cl volgere in it~liano .In _poe. 1 nn •~salita a 400; c.o:itro i '49 collaboratori sin catull1ann: m sostanza c~l1 s1 hm1ta a 1945 sono gli 86 di quest'anno. A ben gunr. far parco uso ~ella metrica barbn.rn, pre(c.1 dare c'è un progresso segnalabile. Lo s~r-SlòO r~ndo l'~ndccasillabo, con varietà di acccn-1 progresso ai osserva nel testo che qucst'an. h. J>C:rriprodurre tanto il ritmo dei g110Jmbi no non è limitato a una ragione antologica vell~l, tanl? il rapido in~guirsi dei faleci. pura e nuda d'indole e romanistica,. con 0 amp _misur~ e':"metnca. I un carico di firme specializzate e spesso po. Il pubblico cm mm, l'Errante con cuesta I 'b'I' N · · · f sua traduzione, è quella vasta cerchia di c.~ cg~1. i I. ?m1 nuoV1 a~pa1ono sia . rn lettori. cui non son'o discare le buone lctlc• gli arllsll _(Punficato, ~/\nnilla, D~ Felice, re e al quale le 'immagini dei poeti in. Tromb:'d_on, Mo~achcs1, M?sca. _Cmrrocch1, trnvvisfc, per la prima volta sui bnnc.h i. del- Gas.pcrm1, Scord1a senza di~ent1~are Tam– la 11euola. tornlln alla memorin cnre cr,mc bun che della e ~trenna ~ e. a1»1duo coli~• volti familiari scomparsi O offuscati dal borat~re), che fra I lcttcrnt1 (G1org'10_Caproni, tempo Ros:mo Assunto. Fortunato Bcllonz1. Rodol. Dnll~ presenza di questo pubblico muove fo dc Mnttci, Mano E.scobar. Bonaventura In rag'ione dell'ampio e diffuso commento Tecc.hi ccc.eter11), e stanno a dimostrare co– chc occupa tutto il secondo volume: ccm- me l'interesse per le cose della città sin mento che badR non solo alle res, ma vuol vivo e d1 tutti, non trnln:,cinto quale Mi;O· essere una guida e una sottolineatura per- mento improptio e ahrui, buono per f3"C"O• octua degli accenti della poc,ia catulliana. glitori di anticaglie letterarie e c.omm"'l'T'O• E quanto felice. in generale. e spigliata. razioni del tcm;,o perduto. specie in quei compon;mcnli di indole scher. Tuttavia In •Strenna• poteva essere a.n– zosa o malizioea, è la sua traduzione. al- che più acvera ncll'nccoglicrc certi disegni e lrettanto fomOSll e ditirarrf ... ica e mnjlnilo- testi poco felici: c'è ancora qualcoeo che qucntc la prosa cr'itica. Certe consuetudini non si scioglie bene rispetto al tempo cor• letterarie moderne si ins' inua.no inavvertita- rente: 8C.mbra un tentativo di fare il , mo. mente a forzare la mano e lo c:tiJc del. demo• ad uso d'una borghesia 1etriva e J·11.ul0Te. povera, quella borghesi& che invece legge Ln Induzione è stata condottn sul tewto del Lechantin, .od eccezione di oualche pas– ao, in cui ai accoglie la lezione dello Schwa. be. Non hanno trovalo posto nell'opera al– cun~ coinponimcnti dì caratlcre troppo scur. rile. perc.hè il traduttore si è propoeto di rivolgersi a quelle anime, che non provve– dute di cultura umaniatiu. ricercano lln• sioac la consolatrice evasione nel aopmmon– do del1'arte. E mentre l'Errante è stato cau. to nel render la poesia di Catullo, montc– nendosi ad esan fedele nella lettera e nr Ilo spirito, senza, tuttavia, eadudere quel sa– pore di modernità che deve avere 03"ni tra– duzione. la stese.a c.ircospe:t1one non ha 01- regolamento, almeno a Roma. Catullo nel te. sto, Livio nelle edizioni non scolastiche, Tertulliano e Terenzio, e orna inf;nc 1e po– pric cMe t11di stampe romane del cinque e seicento, e raccoglie lettere del Presid~nte de Brossc, ma a cquista o almeno h,1 ac– quistato f; nc.hè he. potuto fnrlo - Dc P1t1is e Carrà e Ct1ntnlore e Mafai. Quindi se pcn. s.ando a questa società romana molto m~no nota di quanto doVTebbc essere, se pensando al e ,generone» i compilatori si son tenuti n freno In fantasia, han fatto male. Roma merita più di quanto essi nnchc quest'anno offrono. R. G. ~ranierc ~e non ci sc~bra .ris~1>i~dano . Scrive.re libri di memorie è un·oc.cupa-: re che coea è una cronaca che cosa e un sempre agli ste ssi rcqmsll•. Qui c1 l,mue. Zlone d1vcrten1e per chi la fa e utìle a chi documento; ci può insegnare ancora una remo 8: 0ccuparc.1 d1 quelle naliane fi,•on I li legge, Antonio Greppi, c<"rto di ciò, ha I volta che, anche questa p08sibilità narrati– apparse. . . . messo ~Ila prova ~nch_e in ~u~sto campo, I va come t.ant'ahre sta nello spirito e nel Pnma m ordine d1 tempo s1 pre11cnla 1 1 suo ingegno poliedrico (giurista, lettera- controllo istintivo di chi deve racconta,-e, e appunto una raccolta di scrill! fi!o-i~pani: j to. commediografo ~ uomo politico). Ne I non nella. dcfinizone e l'applicazione di un ci dello Stilese curata da .Luigi firpo, 1 I è venuto fuori questo volume interessante genere cui . m~nti nel campo_ degli s_tud_icampa. 1 e ~ivo specie ~uando appaiono uomi:u e ln ~uealo senso, 8 parer nostro, Ponte nelham non hanno bisogno d1 ricordo. Il fatti della rcaha: avvocati celebri da Gia- ott , . •• • - l'b • • • I v~lumc si apre ~ol Ditcorso sui. Pacai Bos• ~into _Gallina ad Enric~ ~nul,ea·, proccsei ~a ~~a tra ;tti 1 ~n:nl~~~:;t•ch~ '~t:;;:ll ,~ ai del 1594, opportunamente liberalo ,lai illustri come quello d1 Vigano. e ~nche 1 . ~ g ' . , . trattato della Monarchia di Spogno (dove omicidi misteriosi e pallide figure di aman- t t~ ep1~1 .ve_ramcn~e drammnbc1;. molu. p~r– sei o.nni dopo veniva incorporato dallo sces- ti assassine. E. finchè tutto rimnne cronaca I ucola.n ch~a.nfic.aton senza che I mtrom1~10- so Campanella) e restituito alla originale o illustrazione d'essa, non c'è <:he da leg-j ne d1 vnn1ta esterne confonda o deformi la autonomia: seguono gli undici Discorsi oi gcrc, ma quando la comm'>zionc privata realtà. Principi d'Italia, che ai possono datare al e il giudizio strettamente personale. pren• 1607, e finalrru:nte i tre Arbitrii o f>iscoui dono la mano dell'autore insieme alla ma– G. PETR. del 1606 e sopra I aumento dell"en:rate d.-1 nia di moraleigiare. saltano fuori !)agine Regno di Napoli•· Singolare operetta, que• noioec e scritle con per'lodare affann 090 •t'ultima, che già aveva fermata l'attcnzio. e retorico. E- Il. c. 25 APRILE - La rf!8istenz.a 1n Piemonte A C. dell'A.N.P.1. Torino ed. Orma. 1946, pp. 348. Il problema che l:1 demacr"zia it-'lliana ne del Dragonetti ~ di cui 11 Firpo sntto– line.a il e senso del reale, nutrito di e.ivi. le e,pcrienz.a •· E in realtà tulio il volu• I "i trova a d?~r risolvere, di fronte .al f~– mc sta a riprova di come )a tradizionale C. B. LAZAGNA Ponte ratto (Ed. del par. nomcno partigiano è quello del suo 1~'C11- dc6nizione utopistica sia lungi dal r.,olve. tigiano. Genova: pag6, 283. L. 300). I me~to nella storia ~cl paese, della sua r'l- .-c in Aè il pensiero di Campanella. Tra i tanti libri già npp11.rsi sulla guerra I duz1one a fatto n.az1o na.le: UII~ che su~ 11uo Dare dell'opera di Giuseppe Montftnelli I partigi.an& , questo a590Jutamente '>rivo di I :,:r~za:c:~ ~ n~ trovarsi concordi non •otto il nome di /nlroduz.ione od alcuni op- I c.om.mouone,. i r~ttonca e I ir~tll mtc- gener 11 zioni future. proprio i primi scritti del 1851, che vanno · d' · • d' d' · . . I c n ?<'> ci, ma, sopr~llullo. le punU wfcriq' su,llo rirJOlttzione \d'Italia e I ressi letterari, scn.tlo fort1c esclustvam~ntc ~ tale scopo. credi.amo, rispondono aiu·ai che non conobbero ulteriori edizioni, .ii. I per tram.a nd .orc as,~c~e ad _una tcahm.o:uan. uhlr~ 1 e~te lutli quogli sforzi che ria più gnifica mettere l'accento sulla parte ori-! ~ ~ella guerra _d, liberazione, anche fat-1 parti 81. vanno fa~cnd~ per raccogliere i do. gin.aria e non conformista di un pensiero I 11 _d1 portata sloncn per quanto concerne le ~ncb e le teetunon1anze della lotta porti– i cui ulteriori svolgimenti CO$tìtuiacono in- bngate che ~pcrarono tra la Liguria e il _P:c- gtan.a: s_cnu Am;bizioni letterarie e t!i in– vece un dcchnante adattamento ai e fat- monte. C.08tr1na-cndo alla resa ' tedeschi ed terprctaz1one storica, che sarebbero Fuor di ti•· E' ciò che ha inteso fare Alberto Al. i fascist~ di Ce~ova, l'abbiamo letto <:on luogo. _con l'unica preoccupazione di prc– berti nel curare il volume. E ci sembra un partlcolnre piacere. In queste ru2ine, parnrc I monumenti per la storia d 1 domani. non 8i possa negMre l'attualità di c,;.desln nelle quali nulla traspare che indulga a!l11 Come questa recente pubblicazione ,ui frtti critica montanclliana, che previde la dtge- frase o nli'episodio che • s'1 presta 1-, che partigiani del Piemonte dove. a cura dei nerazionc del Risorgimento e che 8l llOÒ cercano cd hanno trovalo I.a via del docu- protagonisti, tutt-i gli aspetti di quella lotta insieme alle opere del Fcrrari e del Pian- mento tanlo discussa oggi, &bbinmo anC'he vengono con cura illu,trati e documentati. cane apparse nello stesso 1851, , la n11&ci• incontrato una drammaticità, spesso inlt"n. Dalle varie azioni di gucrrl\ a tutti quei fJtti ta del socialismo teorico in Italia,. sa. proprio dove più !"autore ha cercato di paralleli li commi».n politici, le a.ponlanee Norberto Bobbio ha dato il titolo di Sta. tJOn drammat'luare. produzioni letterarie, la stampa dandcsti- ti Uniti d'Italia a una t1illoie di scrith va- Si p."lrla tanto di una scrittura documcn- na) che concorrono a definire nel tempo il ri di Carlo Cattaneo che vanno dal 1~47 to, della neceMità della cronaca, se ne par. prof;lo e le caratteristiche della sollcvuionc al 1864. Scelta felice e titolo. k non au la spcuo da letternti raff;nali o da leorici popolare. tcnlico nella forma. certo pienamente aiu- cocciuti: ceco un libro che e.i può in1egna• E. F. SIOSi'i•:~1 1 1 1 :~ is~re~~:-.:::~~: ;iie1·~lr:J):~:ge:~:: s l m o Il e de Beauvo r propone l tema ni e o.e::-crvia1111.> inl:rnto che in un un 1cm- --------------------- ,cr:--i:--..imu dalle oo ..1re ubiluÒ'ini e rht: dif– tit·ilmcnte .&ipotrebbe accu,.ure Ù1 comfllr0· mc~~. O'nhra parte certe ri~oluzioni IJa- 1,ird~ che ,orrcbl>ero pas,e,:1rc1>er nuo,e &i :.piegano bc:u,e,:--imocon la ?lrada faticosa 1·ht• h:11te il vero romanzo: J>Cr paaeaare tlu Do~tok, :--kij a Prou~I 11uante t.·aclulc, •111:mh.' tli.. crz oni, 11ua11ti ,uoli 11011ricor• d,t In 110 ..u,1 storia e inoltre i.• facile ca· lJi,·,· 1•1,mc di fronte a 11ue .. 1a difficile \'C• ri1:1 ritardut:1 e impo:isibile nei dati asso· luti ~i 1•crd1i u1t11 solu.tioue altrove, fo!>SC mai;ari nel •cnso ddl:1 fo1ografia o o di• rit1u1a tlel fo1omv111uie. La cosa pili im– l•òrl:mte è che iJ runrnnzo :--ia un rue2.zo di t 0110-.i·enza. for<..e lo ,trumcnto più J ar. go tli po,~ibilità che l!in a no ..tra dispo• ..i,.ione: i1uc ..10 conia mentre il vole1e so. ..1i1uirc il n1111unzodi Erhemburg a quello o'i l'rou--1 è un:1 cos:1 ialmcnte ridicola eh«:" 111•~<-uno frn qt.:ilchc 1111110 , orri1 ric>Jrdursi d':"trln ~o.. tcnula. 1>0, come il no81ro 1 1,icno di confusione di progr:unmi, clc.-cisi dall'ò-terno, il ribadi. re certe po--izioni ~er'l'e .1p1mnto a iUu– minare 13 ~ede delle nostre rice-rcht: e lu 11c1 e,..._.;itàdi procedere con puli✓,ia t~ t·on ROMANZO E METAFISICA ,inn:.ri1i1. Perd1è .0011 .ei tratrn di i!C0l>Crte . . . . e di invenzioni eomplel:imenlc in--0,e,i:,ct-1ndla_ ~olonlH :1p1~l1c:i1a J'1 ,ll_u--tr:irc un.~ lulc; dnl momc.nlo che la scrittrice {p il, .!-:t1g!,!tSl1one \ltl~Ja q1~:inlu .., vuole~ c11!1 nome di Dostoicv:.1..ij ,i •·apiscc che jJ non l'>Onta jJ't1colog1ca. Prou.~t ,.., :•· problema del romanzo è riportato all:i mette d, colpo --ulla ::-I rada dcli 111\ cr.w,11>• ... ua ba:,,e d"origine nrlla piìa rigida dc11e ne, tp1e_ll:1,e,lr:ula a1~1mn10 c_hc_con d1~er: forn~ula.zioni. .lnHirll~. , iene J~reci,-uta )~ :~ e,.. ;,:~•ll•::r:~r8:N·noc:,,,:ic,(~l1., i~m:o--;;a~~:•1~'. funz~one dtJ 10111a11z1ereche e <1udl~ d, :51 ~a ( u.1~110dd•ba l'imcnlur J di Ra--kol- i,egmre J>aS..--O 1,er paN!o la '-ua crcaz1une . I e_ • • .__, 11011 già di disporre su un tcs1o 11nbi- lllktH ! 11 roni:rn✓.o frarll'e"c. di P 11_" 1 fo1t 1 Jito u priori il frullo di un'immngi11azio· ~ome e tJud_l~ pe_r c~c111p1ocddi Sue nrn ne 1-<m~rollat11(' yri,•nla di. (Jl~clla ,·or- u:e lr~~:: 0 ..~:;~~: 11 ; 1 ~~n~il:cz:i :;t~n~rt:c;~: rc111e tl1 pur.1 nozione che dc,c irncce co· iutrn,,ec:ere in,ct·c il punto do,e è pa-.. ~,a~ile;,:: 1 ::: 1 ;~;::~~l:;e·non ronoi-co e~m- HIIO Oo--toie, .. kij 1•cr f•rc di uno etru– pi,i pili bello di Balzac: chi ,,cri,c )a mento 1', sioria un mezzo di cono8\!e11za. Cou,it1e flette ~mbra in un primo iemi.>0 ::;e leggiamo con t1uc--1a mis.ura Des follo a p~ta J>er ubb:,ttere <1ues1a conce• li1t<1 e Ccutigo ,cdi:11110 clic della zionc del romanzo ma si provi a rilcg• sioria 1>iÙdrammatica di Do-.1oie, ..kij re– g1..•fr quelle pagine ,, 0110 <iucsla luce e si ~t:t ,oprututto que51n f,1colt:'1 dei fatJi di ,edr:' 1 come ceri i atli. come certe solu- ~u--1 ilure un'altra nozione: la nozione chi' ;,ioni ua .. ca.no contro In l'olont:i del ro- ;~~,~~t~i\ 1'.laP;;:;:~~i\,:lel ..i 1:~l~ol:cl!\t: 0P:~ 111:mziere ste'-1:io: certi dati di 1mm illu• mirwLione intcncngono nono'-lanle la di• allu--io11i e di parleci))a,ionc umana. Il , cr-.o di~po:--izione dello scrittore, a sua rapporto che si può stabilire fra Dio <' in-.apula e conlro la ~ua volontit di nr- 11 1011111nziuc è que8lo: 11 .,cu..o della lo· ~nnizzatore intellellualc. Vuole dire che ro -.tracl:i è identico, mutn11•1 i punti di Ual;,al' 11011 ha poluto fore :i meno di sol· part..:nza e bcnintc~o, quelli Ji arri\ o. lrar'-i a que.,t:i ,ua scc-onda sorte di crea· in qu.11110 la scienza clic J>UÒ Locc.ne il IOrt·. di un cre:tlorc ben !lhrimcnti ditJ>O· romanziere i· per for7a una M'ien;,,a limi– ato giac('bè 11011 ._j tnuta.J più di fatt lalJ, umi ..cicnza cli 1>ar1eci1>azione men• muo,erc le sue fi~urt' ne) i:~ 11 , O della fa- tee quello rhc può e~ere sentenza, Jigu \Ola che rncconrn,a ma di ronsea;narle ol ra, ,cri1à a.. '°luta un romanzo finhf'e I er rilmo ignoralo cli <iuesia verità c-he ne- do,·crla ig,norare: e infine il roman✓.o dc- ::,~,'",.,~;;;o::~;- • ~ 11 •,~;:~••;;• ,.~,°;'".o~~::,'. 'i. !:•~•:~:~- '~:~ ;:::;~::~'.~,;';'.~~~~•~•~:::l:~•~~ zicrc sopporto ~cmpre questa lotrn intr– riore che J>er lui ha il doJ>pio nome di voir ha nigiouc a in-.i..tere ~u questo r.ap• crt'alura e di creazione e la S't1a opera :~~~~:/idt~ 1 :;, .. :ca lae ;:::::;. 1 1.odte 1 r;~:fc:f:~ real._.. nasce aJ)puo10 dal momento in cui un ~islema filo~ofiro come dife5a cos.trut· !-i "-Cllte vi11ima d1 quesL'l nuo,•a forza e lh:1 di un romanzo: un sislema proprio abbandona il ~crnplice metro del « carat- tere» J)er aderire al moto infinito del per fJucllo che ci dà di dcfini1ivo e di 11 di-..cor~o ». Si è giii detto !Ante ,ohe co111piut,1 non concede, che un'applica• f'hi 8 ia da preferire fra un .Mauriac O un zione che In soggezione elci cesti e degli Prou-t ma ora sinmo in grado di ,edere atli a una pro,,a del 1u110 esterna e i;rià bent." fino 3 che punto il perfcllo ritrai• scontala a 1>riori. lla a queélo punto ci ii .. 1;, di Thérè--e Oe-que)rOUX ha rifiuta- interroga - e non 1>er nulla chi ha su- 1<, la ,,rada del romanzo. per ogni trotto !!citato quc--te con3iderazioni è l'esisten· indimenticabile e c~auo al desiderio del• ziali-1a imon.• de Bea1noir - l'esempio la nostra memoria vis.ha lo scritlore se· dei ronrnn.zieri lipo Sartre: e cioè fino a p;na,·a fa sua condanna di vero crt"atore e che 1>u1110nei loro rapporli rispernmo ai r.~ ... ,.,a semi>re ))iÙ jn profondi1à nel <1ue ... 10 rn1>1>orto di eoUaborazione o me– Hl > ambito d 1 storico e coc:i i l pe.r.onag· glio cli identificazione? Non sempre Sar– gio ..occombern ~olio fuffic.io cli rappre- Ire sa llimenticare le suggestioni dell.i 1et'nlare una senlon..._, d'ordine mora.le, ~u:i filosofia e non conia il fatto che con· 11otecaGino l:31anco ~itlcri il rorn:uw.o ••nme 1111 111ezzo di co- 11osrcnza e le dirhiarnzioni fotte su q1u·· ~llì definiti, a irwo11--i~1c11zad,~i pcn•onag• gi, In lui for--e 1 >re,io111 i11:1 alla fine la conrc,ione del 11tl) 11tlo.la sua particol:1re indh iduazionc 1){'r t·111. p ur ~nh :indo la met.T.init.·a d~i ~e.--1i. cade iu una monolo• ni:1 generale. in un'allra forma di rispet- to e <>i inerzia do"c lo '-te~o mondo :,u• bi--f'e l"ordine del ~uo giudizio. Per lui qut'--la offesa al mondo della rreazione in. tcn iene nell"alto --1cs"o della ..ua ricercu inizhilc: non "a rio~ do,c polr:wno orri– ,ar(' j suoi personaggi {e il di<=ordine del– le ~ue ultime J>agine ronrerma que~1.1 !i• bertà d"a5coltaxione 1 ma ...a intanto cllf' ,ono condal1.llati, che n• n 1>olranno nono– Hanlc tutto --uperare un certo limite di so-.pen~ione gcnen1le. \ Imeno per ora il rc@imc della sua imcnzionc è questo: rt'f'ta J>CrÒ apcrlo il , arco alla ,mcntitu 1,iù clamoro.éa e ( ioè riii rhe finora è rc– '-lato nasco,10 alle domandt~ del filo,ofo potrebbe bcni.,,imo a1>rir-.j domani E-OII0 lt.• rif·cri·h,· d..-1 ro111:111zit•ree Se •'°'•1,,ero un (>t:r.rn11:1ggiodi Sartre porl:1..,ec final• rncnlc 111111 ~oluzionc Ji, er .. a dn 1111 ·ll:1 fi. nor:1 ollcnut:1 dal filo::.oro S.irtn.- \d:tll"al– lro per:--ona~i;io principale dei .!>U0ilihri1 questi) r:1p110oto tru 111e1afi-.il·:1 e lc11cratu• ru -.arcbl>e ('OJl\l1liJato in modo rl:1111oro• so. )la c-01111' •i t· dello. --i 1rot1:1 ..cmprc <l1 ,critit p.1rli1·olari 1 ,li ~cn.. a✓,ioni che al mumento .!alo dell'n""Oluto ln..f'i:mn 11cr- 1·cpire <1,1c--1:1 t'.o~t.1111cfunzione l'fCJljva: o, llllli ricurd:1110 il ~:ir1r1• della Clwmbre. come su 1111 J)i11110 "IIJ)triore rifoedumo il nome tli Brilza(' e di 00~10:.C, ~1..ij. Si ri– C"order:1<'Ome nei Fratelli Kflnwrn::ut quc• s1a ::cn:.azione d'1 ..,·op ria ('Onlinua oorti :1 un ,ero lu,or~ d'inlruduzione t· i pcr– ---onaggi ')IC" .. j per u11'opc:razio11e :i:--!-olula– mcntc nnturult• finiscnno per tli,encare nl– trellanle :nozioni. :ihretlunte forn1c della 1,robabile , eriti'1. E non i1111>01·1n ,·alcolare ora film a qual pu1110 qu,• ..t., , riti1 1e11ga, a noi intere----a 1>er ora ~entirt• che tlUe.--la allusione non è appena LUlu co:,truzionc. rrulln di un alJile im11a~10 rc1torico. Si è 1..lt-tto ,,er Sartre che t! un 1>er--onaggio, anzi il pro1:1gonis1a degli altri suoi « ro– manzi» (mi sin concesso di giuocare Hl que~ta J):1rli<'olari---ima e<1unzione) ma d r:igionarnemo l· ,alido per 111111,nel c:1-.0 di Oosloie,E,kij è ri-.aputo da umto che 1:on ,aie cercarlo oggi nel ruHllo d1 Ra– "lolniko, e domani ne!J'cccc1iu11al.; c 1e,. ribile bontà di Alioscia ma ,alt- Jiutto• ElO tenere di ogni MIO fìgur:i 1.:1 d,110 IÌS· 80 per calcolawe volta per , oltn le tra• o:form:n:ioni e la fedeltii ~u uu numero --n• lo: e ,i noti un altro punlll <li conta Ilo fra il romanziere e fuomo che crea. è il dnlo -..egreto e nello ..,ts--o tem1>o lo slo• rico d'i se .!lfe ..... o, 1'1men1orc e la lezione ()t."rduta. il <H~cor ..o che ~i IHIÒ .,,•guir;> e J'inten en10 miracolo--o del 111i::.1cro. Luoghi comu.ni. si diri1: e in reallì1 nuche noi abhamo pen-..ilo ~empre cot-ì •ua oi;gi di fronte a lanla ronfu--ione. op:gi tl,e ci rtro,iamo di rolpo rin<1uant"anni iudictro, op:~r che ci ,eugono -..en•iti come freachi. ,i ..tcmi di reqituzione ar1stica ~coperti da certi lardi e diminuili imitalori elci na· tur11lis1i frunccei mi 1,embrn che H1lga la pcrrn di ---0fTernrnrci ron qualche con,idl'· razione !;ullc pro1>0s1e cli ~ imonc de Beamoir: e ,0110 parole che coniano mol– to p rchè naccono da un'intclli~enza <li- 'I :11110 1ul1 che come ,!>.0~1ieneSimone dc Jfr:111, llir la J)arlc6pazione della 11w1:ifi .. in, 11011 pregiudica nulla della li– ht·rt:'1 delle nostre i11vc11zioni: anzi tutti quelli dc111en1i che in u.n'art.e avvilitu n puro cecrnpio ,,errel,bero 1mcrificali, il ro– manzo co111ple10 li ateclla, ne consente lo &, ilu1111ve li in1erroga perchè li •a dotali di uno p.1rle di mistero, 1>u~~ibili di !Ve· lare uu'uhra pariicella di mi!;tero. Ri1or• niamo IK'r un momt:nlo a Mauriac e n.llu ~u:1 :irte cli sceha e di precauzjone o me– !!lio 11ll'1dea che propug.u:i di libertà. Per lui l:1 libertà è non int~rvenire con dei d111 i e..tcrni in una fa, ola decisa a J>riori e 11011'-i accorge Ji, ri"-petlare ap9Cno In lilwrlÌI tlel suo modello e d1 uccidere la , era per--ona che respira in <1ue3to mo· dello, rifìuta.ndo una parte ben più ampia di liberti,: qu.ella dell'ignolo. F'ra il EUO teatro e il suo romnnzo ci '-0110 trop1>i punti di cont:1110 e la 1>0\crlà del J>rimo illumina quella del ~ceondo nn!!costo dal– la perfezione del suo dio;cor~o un pò pii, dis1eso. pili musicale \la ,tauriac non i· un t'rt'atore. anzi i.- lo -.pirito più contrario .1 <1ul•..,10modo d'in,enzione: non è che un giuidce che fi precipita con ,•iolenu1 (>Cr ~truppare intera la figura Jlcl suo J>er– sonagi:io da giudic:1re. 'fon lo giudicherll. •·redcrit che ~ia ancora libcnà difenderlo in un·ariu .... 0~1>csa e in rcuhù 1 0 fisserà in un ttri:inc di morto. lmrntarc è, dunque. in <1ue~ta parliCO· lun.· accezione del roman1'o in"eguire e ri– ('ono,rcrc: mai rifiutare. E che cosa dir<t di llll"nrte chr- ..i bu~:1 :appu1110 sulla scel• 111iniziale e 1.u un,1 ,·olo111ì1 programma tira? \la noi diremo <-oltnnlo: ~e npria- 1110 i J.. flrtUIW:.#)L' ••

RkJQdWJsaXNoZXIy