Fiera Letteraria - Anno I - n. 11 - 20 giugno 1946

' FIERA LETTERARIA .,, ____________________ _::_ ______________________ _ RELJGIO~E' I RASSEGNA BIBLIOGRAFICA GIOVANNI ENRICO NE:WMAN, Lelte,e, a cura di Carlo Lovcra di Cast!ghonc, T o– rino, Paravia, 1946, pag. 160, L. 110. Inizio e fine di un regno Se, t·on 111 parola "regno }) inteutliamo un 1i1,o di regime monarchico e non l:l pcrmaru:nzn al potere di una singolo pcr– @cmu fi..,i,·:i, riu~,·ircmo 1>iù chiuramerlle 21 collegare. nella no~tra riflessione, i;.li ar– gomènl i, Je ,,pinioni e le prove contcnutC' in due libri tc~tè UJ)IJ:1n,i: lo statuto al– b, rti11u e lo sun /ll'lJJ>arazio11c 4 curo di Giorgio Fal"o {Caprioui (.."<lit.,Roma) e Il rPg110 ,h·l Sud di Agostino degli Espinosa (edi1orc M igliarc,i). E~i segna,u, i 1cr, mini ,lell'c,..pcrienzn d'un secolo, quello in 1·11i la monurt'hia :-abautl'a hn 1cnt~1to di adallar,i alle rormc moderne, gcllando le !Uè li-Orti nell'imprè$:l dell'unifienzioue itnli:rna; ne mo..,tnmo g.l'incunaboli e il trugico epilogo. Qualunque sia il giudizio, appu,i,,nalo e polili(·o, 1·hc noi 1·ome uo• mini , i, i, e cioC nitori di storin, portiamo F.u) regime ,·hc meglio si conf1l oggi alltt riprl•-.a 1lclla no~tru virn civile e politicu, è •'Crlt• di,: uu J)t'riodo dcllu no~tra 111nria ~ morlo e ::eppellito: <1uello che s.i ri- d1i.u1111 all11 mo11:ird1in sarda dd ' 1 1-8 ~ che :l\'("HI le ,uc Tavole nello S1:i11110al– bcrlino. E sicl'1Hue In conoscenzn dei f.at1i C ilo, e1·0:111 n dii :ii folli i::tessi, o olle loro C(•n»egucnzc. partcripa, e solo di"lllll(UC l'opinione "c11na1:1 da 11uclln -.·ol;;11ril, la lettura di 11ue~ti due libri I i i--embra - 111mlu11qur -,i:1 la renzurnc ,·he ef.f:1 llOO-il.3 gusc1lare negl, anin1i <1unnto umi CJJ)· portuna. r'•crchC il primo I d1c è roccoha di do– t·unu:nli e di 01,inioni del te111110,prece– duta da unn chiara ,S.:iposiziune rum-unti• "'' del Falco, ~,mico, come tullt i:uuno, ,•ivaee f' .. npicnlò•I melle di punto 111 bian• •o il lcuorc i11 metlias re$, uel 1urhinio ,lcili m•venimenti qunran1,,11c,sd1i e nella claboruzione dello ~1rnu10; jJ i,erondo è la prima nnrr:iz.ione di 1·ui l'i si po,s~a va– Jerc. compiuta d:i 1111 testimone C'culnr,. ,. appo1qçia1a u 1,recisi •! an1·he ,;nvrubhon– dauli rffcriincuti del governo di Badul!lio a Urindbi t. :t =ial,~rn•i. fino al pn~sagi;io dei J)Olcri al Luo1t:0I ·nenie e ella liht:ra· zione di Hom:1. 1 :na lc11ura che ,,oneill11~ c1:i:crt• dHllCm[H.Jt:inl'n, in modn d.i i-1iµ-11- re a raffronti e alle fucila i:d c:vident1 dr,. duzioni che comporlano le Bituazio11i espo• ..te. 3 raffigurare unu ~ pcc.ie di logiC3 della p!ìicolofr,iu dei i:o,•r:mi che si trO\'tlll0 in dislrette. dl:lla loro renitenza ed folim.t debolezza; f" dei \oro rapporti e intrrf.-. renze riolra1ù111a popoOnre. Avvertiamo u114•orache la raccolta del Falco è ispirutn a un 1',tJlll)O di .~ul,rie1ù e tÌi se,·ero distac• co, mentre il Reg110 drl sud' è, tutto 1!0111· malo. 1rn'11rrhitctll1tu e ben dosata apolo· ,in. Ma j fatti e le i:ituazioni parlano più chiaro rhe le intenzioni e anche una me• dia i111eUi1tenza .:cn•e a suggerire al Je110- re qunli sono. n,·I èCl'Ondo libro, le pagi– nr ,la ,·alulare c•rilicamcnte. All 'ini1.io delln noslra vita co:itiluziona– Je c'è un follo ben 11010, e che il Falco formatrici, per togliere a quello potere e fo~ino, per tenlare di comporre a nuovo unità h classe dirigen1e scissa, la cui par• te pili retorica finiva a odattan,i per J'in– nntn 1>0nderazfone e onestà, e forse per di– reao di fon1asia. Saggio consiglio, ma che non può esser trarnul3to in senso di pro,•• vid:1 e coragg,iosa iniziaLivu, quando il mni10 della nuova ,•ita costiluzionolc fì. nalmc111e conce:Sna Sia tulio neitli ngitatori in co11tra6.lo col governo, nelle schiere dei liberi profossio11js1i, dei cadclli delJe fa– miglie nobiliari impiegati poveramente nell'esercito e nell' anuninistr:iz.ione , dci couunercianti di Genova, cli pochi indu– striali e copi artigi!mi; e, piÌJ Ionia no, ne– gli emissari rivoluzionari di l apoli, di P:1- rigi e di Vienna. 5<> si paE6ll ora dn un libro all'altro, dal 1848 al 1943, Jo spcltncolo è in ,•ero assiii diverso: ma qualche cosa è continuala senza mutamento, come in una s1rc11n ,~1 ferrea logica. Anl'he nel ]943 il sovrano lentn di « salvare il wh,nbile » osi inalo a non 1•cdere al « goven10 occulto', <1uc6la volta impenoon10 dai Com.irnti di ]ibero• zionc, o, in rarissimi casi, dagli Alleali (e allora cedere bisogna), fino all'est.remo mnrgine, in cui si rassegna, o ancora tergj– vtr~anJo e indispettendosi, o stabilire il trasferimento dei poteri al Luogotenent", SAGGI FORTUNATO BE.LLONZI : Le illusioni tra. montano. Roma, AstTca, 1946, pag. 103. L. 150. Un libretto, tra la confe.,sionc e il bilan– cio di un costume contempornneo, già stnm. pato alla macchia nel 1935, a Pisa, ed orn edito per confronto personale dell'autore con la cris'I di un lempo piì1 recente cd accertalo nelle sue necessità e dcvia:t'ioni. l...ogicam!!Tltc quel che 11I Bellonzi allora appariva çome un mito autobiog-rafico o unn disillusione od per90nam deve essere, al momcnlo attuale. 'tnscrilto in un problema generale, in unn SUCCe$Sionc storica e morale di eventi 11 tono del libretto, Ira narrativo e saggisÌico (asMi più Jelice nel 8Ceonda soluzione, do– ve la scrittura acquista una pienezza ccl unfl precis=one nel valutare il problema individua– le, che invece la richiesta di una narrazione rende disperSlvo) hn qualeosll di otagionato in l'è, come se il caso personale del S,.\lon– zi, dopo dicci-, enni, abbia rifuggito eia unn qualsiasi forma letteraria e voglrn preten– dere ad una interpretazione moralistica di certi fatti - come l'infanzia e gli &Spr.m della su.a giovinezza - che avevano nella loro sostann una pretesa di fantasio e di evocazione, Il che. se ci f,,_ Mmandare la ccmstatai:ione di un .Bellon:ri nanatoe di sè stesso e degli altri, ce lo assicura buon scrittore di saggi. come un ahro suo libro Ragionamento su1ie st>enturl!' d•ltalia. ha successivam~te confermato. G. P. NARRATIVA mellc dcbi1nmen1e in luce: In promulga• --------– ziou,, df'llo Stalulo è 1111110 deltala a Curio Alherlo <lu una assolu1n nceesEilà. La Co· elilllLione di Napoli è nel giudizio di re Curio J\lberto un atto fatale (« /.,e l?oi dc Naplcs 11e pouvrrir ferire rien de 1,lits fatai pour fo tr<m<111ifli1é de l'ltalie </ue ce qu'il tJU!11t d'<1ccordcr à ses peup/es »; lettera al ministro degli interni Borelli 31 aen• 11;1io-l febbraio l&48); nei « consigli ~i f'Ouferenzn » (cioè, dei ministri) tenuli alla prctocnz:i del Re le opinioni espresse dai più fodcli << servii ori della corona» dico• no l'animo con cui 1-i apprC61avano al pas– o:o che ad ultri ~1pp1riva come il primo se• gno di un riscallo civile: il Borelli. mini– ~tro J,..Jl'intcmo. lo considera « con do– lore»- ma did1iara rhc gli è imoossibilè di 1:icere al co~pcllo di Sua Mae6t:Ì; il Re. vel. mini~tro ,(elle finanze, dice, (« con vi:.i!-.ile commozione'») rli 1>rovnre (< unn immensa pena e <1uasi vergogna .t> a opi– nare rose in ,•oc:i evidente conlrnslo « coi prinripii su rui c:i son fondati le convin– :doni e gli alti d'i llllla la nrn vita»; di llUO\'O 1>0i il llorrlli riassume la discus• Eionc col dichiarare che « a 6U0 ~indizio, 1a co~tihl'IJone è ~cnza dubbio un dnnno » ma ('h~ bi~ogna scegliere il male minore rer' e, ilarne uno pili grande. Dal che c:i ,,e,le cl1r le cosliluzioni largile (< per un allo di bcnignilà sonana D sono un'ulti– ma a::,luzia di chi vuol salvare il salvabi• Je e corre ai ripari ,pcrchè sa che il gior– no ~cgucnte ben altro gli sarebbe estorto. Oall\1ltra parie c'era. nel piccolo Picmon• I<', l:i cosc_·ienza ~vegli::i di un nucleo ari- 6IOcr:11ico-borghc,e che si stava formando. per le gazu·lle. coi t·onvegni e coi discor– i:i, a cl:1sse dirigente. e a cui il rispello della JlrOJJrin dig;ni1i'1 (' compostezza non , ielava affermazioni ~ostanzialmenle ou• daci. s.cppure cli tono realistico. (E' no· le\'olr che c:-~o riconoscesse senza veli. ,1uasi impudicamente, la propria funzi<me nnliprolelaria, assrrendo che una demo• ,·razia proletario sarebbe falsa e insincera 1•crrhè compo,ta cli voti che il l,i1:ogno :l\rcbbc inl'ilnlo :1 (( ,•endere»: ottim:1, 111a allora imprevedibile, argomenLnz:ione JJer f'lahilire in sede politica la necessità del ri-.ra11 0 cronomico del prolctariaio). E~"o ,·o~tilui,•a il co'lidc110 « governo oc· i•ullo )) di cui il govenio ,,alesc aveva al– ]orn un sacro terrore: la costituzione ve• nivo propoc:ta. come prima le nllre Jrggi ri- LUIGI M. PERSONE': Slare al mondo, Ed. Vollccchi, Firenze, 1946 pagg, 302, Ji. re 150. Ritrovare oggi. in mezzo a tani! macchi– nosi avventurosi tentativi. il docile, vecchio e pur tanlo suadente ragionar della trndi. zione bozzettistica loscana. dà un senso d1 riposo: un po' come trovare un letto mor. bido ed accogliente durante la sosta d'un lungo viaggio faticoso e non privo di av• venture. Senza con questo voler diminuire il Mlorc e la necess'ilà di certe fatiche <'d .an. che, perchè no, di certe avventure. Stare al mondo è composto di ventotto capitoli ognuno dei quali è un piccolo rac. conto, un ricordo di gioventù. qualche in• contro, ritratti, pcrson-aggt dai caratteri spie. cati: siamo proprio nella tradizione del boz. zctto toscano e di esso in questo libro è conservato quasi intatto il lmgua.g2io. i! ra– gionare distei,o. l'uso di narrare. di fNe il quadrello ma di non lasciarlo mai romplc– lamenle a fine di se stesso perchè. in un modo o ne.ll' altro, deve servire alle bc:-naric conclusone, alle semplci e mcd;tatc, sen– lenze, alle consideraz:oni sulla vita. a quel– l'aria patema che, anche quando dà molto nel serio, non sa csimcrs't dR una vena di scetticismo vc"TSo se stessi e verso Rli nitri. La oampagna poi, i campi ed i :olli son sempre lì a far da cornice, ad armonizzare, a dare su tutto una vernice di eternità. e di saggezr.a. Fin qui insomma siamo proprio sulle orme della più schietta tro.dit1onc to– scana. vi è però in questi scrilli é?nche una punta che s'insinua un poco più nv.enti nel tempo e li avvicina. a.Ile più avvertite csi. gcnzc attraverso una specie d; sollilc ps'1• cologismo, quasi sempre anch'esso bonario e che. comunque. va attribuito sia nel to– no che nel procedimento, f!d esp.-rienzc che oltrepassano nel tempo il genere to. ACaneggiantc. Così, accanto ai ricordi di scuola e di uni. ve-rsità che s'effollano attorno ad una po. stilla ritrova.In su un primo tcslo di lat:no, 11ccanto al r,11ccontino della scampagnata or– ganizzata tra colleghi per festeggiare il ca– poufficio, vi è l'epistolario d'un amore in qualche modo complicalo. il ragionar 11u l!C 8 tesso in una giornata di noia e di sole. il B1blloteca Gino Bianco Lu ~toria dinlellica deJ reg.no del sud, da Brindi::.i a Roma. corre, in mezzo a tan· le miserie, cui non :-i riusciva a provvedere, come un'ar,ione a monologhi ECJ)llrnti lrn i partiti e il f;O\erno, con, nello "fondo, per• ~onnggio mulo nrn il .!'olo che 1>01cv.1 mc1- tèrc un peso "ulla bilancia. lo slr:rnien– occu1xin1e. Questa ern 1':1pp.n1enza, mu H gmoco ero ulqunnlo più complesso: p,.-rd1;, lo straniero non cm un singolo, o un solo e fuso blocco di volontà e di inl'·nzivni L":rntore del libro rende IC::,timonia11z3 di questo. anche per espcricm·.n dirclta; •· identifica sagacemente <1unli erano i ~rup· 1>i «democratici», diremo cosi, in Stno " ncr:mto alln potcnzu mililarc 1legli alleai, e alle loro via \ ia ucrrcsriutc nq,pre~cn• tanzl' politiche; 11011 tutti o non m<llli immcdiata111cn1e eflìe:1ci, m:1 , i,·i e 11tli\i. e che avevano J){'r di più una forte arma in mnno, il gor11ali1:mo, per rui faecvano c:11)0 nl.l'opinionc l>Ubbli,~a dei loro pa• si. JI << giuoco » dunque er.1 quello di una alleanza per affini1:"1 trn i (.;rlliJPi J•(iiiliei italiani sl11c1·1Hidal governo Jel re e (]Ue• sti ,;tr:mieri, che :mdava cerio a s<apito di quel governo, mn non del pnesc; e n ,·ui, magari senzn riconoscerlo, i-i 1-1111 c•o\uti 1){1i accostar<' uhi conrnndi e dirii;ct~n1i J><1li- 1ici allenti <1unndo han voluto fc.1111·n1t1rc I:. rcsi.:tenza e l'insurrezi(l1v· :il n1,rd, c-110 ritratto della zia Cosima e così via: un av. vicendarsi di piccoli fatti, di raccont:ni qua• si detti, comunque con grazia e semplicità, quadretti nei quali riconosci l'abilità dei la. pis fattoriani, la vivezza dello • schizzo dal vero,, cons'1dcrnzioni fnttc in margine alla vita da uno spirilo adatto a contemplare e ,godere di sentimen1i precisi, tutti rintrac– ciabili, sp'tcgabili, considerati con I/\ sop. porlazionc di chi ben capisce cd accetta molto. cercando per ogni cosa quel p111do di luce che illumina il soggetto rendendo– lo trnnquillo e fac'ilmcntc compre.nsibile, ne. cessibile, a quei sentimenli fondamrntnli nella sana mcntalilò. della vita borghese di provincia, di tutta In migliore gente me,lia della vecchia· provincia italiana, il cui t.pi . rito si r'lconosce nella conclusione di slare .al mondo. C11r.1..1i- :1.MO Pt-:TIWNl BELLE ARTI Al rilratto di Newman e alla conoscenza 0 valutazione della importanza morale e re. Ligiosa del suo movimento (e di tut11 : pro· non polC\ a c~~er prome~n che da CIIJJi blemi dottrinari che vi sono connessi molto t<popolari .ù. Per qu~ta uzione c, 'olf', a, aggiunge la pubblicazione in italiano dtllc da 1>arte degli ulleati, s..tgarin e :.vr(..giudi- sue lettere. Il temperamento del Newman r:ilczza; o meglio, un'i.niz.iule fiducia ne- raramente si confida attraverso la lettera: !~.~:~si~:~~ cl~:ll~lc~:::~= : 1 ; 11 J::~ 11: 1 i~io~: deciso e dogmatico pur nei piì1 abbandonali unu valu1:izionc positiva di quanto ..,i cr·u mom~nti ~ella su_a vit~, r:'e":man si w1solveva toflc.rto e di <iuanto "i era µotuto bahare nel s1lenz10 d~gh anni d1 L1ttlemorc o nelle H)llu il fosci~mo: co-.e dic non 4 Jmparava· I aperte bo.ttaghc. Ma per entrar dentro, e so• 11(1 11elh1 pi(·r?la e :1cidu ,·orte d 1 Hnn1•i_:-_i I ~cnt~ di_ r'l~esso, nel carattere uma_no_e nel• o JI th,olo d1 quel go,erno. l.er: o era 111u I ansia d1 rmnovnmcnto della sua g:ov11h!ZZR. shrig111ivo per i sold:ni occupanti comidc• I nella temperie della crisi di conversione, le nirc tulli gl'i!al!nni ogge110 di i::,pl'tzzo o ·1 Jettcr~ aiutano a col:!,prendcrlo umanameute, di ~cherno (' irr1clcrc a quelle che pote, a- proprio 'tn quelle esigenze terrene e momcn– no parere ,ellci1ù di tnlu11i di riforsi una I lance che sfuggono all'esame storico dei ,·,·rginità perdurn; e cerio 1a g.:1rnnza di tm I suoi tormenti di fede. re e cli un go,crno arr~o era, :i prima vi- La ritrosia di Ncwman nel rivelare sè ~ta, p!l• e_omo_da. A~a _era pii, <'hc legi!timo s'.csso all'interlocutort- ~1 lontano des1ina~a– il dc1:-ulcno d.1 forca riconoscere da un :altra rio della lettera. r'tcluedc cht" si compia. lnghiherrn c. d:a un'allra America ('hc non I man mano. un lavoro di interpretazione e fo~c quello ufficiule o di rompere il chine- di Rdcgunmcnlo delle noie personali al qua. rio_, per chi hincc,:amcnle bron'.n,a_ lii par• dro del problema morale. E perf<\nlo l'inte• 1~c11Jarc olla sconfitta del _101~!~1ansmo n_a- 1 resse che si pone alle lettere religiose del ;Hsta. Q~innto allora ,u llnndisa :inclava 111 I periodo trauariano (soornllutto est-mplore In afTe.r111az1~ni~1.11lor:1 11!. cs~an_dr~cc 11 zc! vcr• lettera del 4 magiio 1843 al Rev. Keblc) è ba)1 non mutili per K! italrn°: 1 ~ non llll))O· Acompcnsato dRlle notizie oiuttosto cslt"rne 1:11chc Ji fronte agh hlrame~•• se anche d1 altTi momenti dall" clà di Oxford ol!'e- 1 cffc110 ne ... arebbc slato tnrdi,•o, avrebbe levnzione a cnrdi~al". L'introòuzionc un po'' 11,_ulo la (·Or~f~rrna _dei fa~ti_sulle ,\!pi e su- apologetica. ma di sicuro giudizio, 0 dcl Lo. ~I• Appenrur11, 1 ·01 pnrllgwni. . vero di Castiglione permette di orientarsi ncl- Ml1Elfl"O MoHHA le vaTic polemiche e nel cammino della fede di Ncwm.an, altra.verso In rnccolla di \Vil– frid Ward e le operi" anche letlerarie del' CLASSICI JTALTA~I M. CESARO rn: Opere scelle, a cura di Giuseppe Ortolani. Voli, 2, Firenze. Le Cardinale. • GIORGIO PETROCCll 1 LUDWIC KELLER: Le bMi soirifoali d~lla· Massoneria e la vi/a pubblica. Atanòr. Roma, 1946, L, 170. Monmer, 1945. Un libro che in forma schematica e vi. . _ . . . vace. esponoa i prindpi informatori della· Fervore d1 d:,cusstom sul d_eclt~are _del I dottrina e della pratica massoniche, difcn– Settecenlo. pro e contro le poesie d1 Ossian. dendoli polemicamente contro le accuse ftV. Seguendo l'indirizzo generale della cultura, ve.rsarie. La. parie più viva del libro rimane anche la n09tra poesia s·1 rinnova lutta. e I sempre quella slor':tca. mentre oualche ine– ansiosa di un nuovo contenuto e di accenti vitabilc parti~ianerif\ d'interpretazione di le– nuovi. andava riscuotendosi dal suo hmgo sii. nuoce all'esposizione della tcorSa mas. sonno d'Arcadia. Di quella molteplice opc- sonica. In appendice al volume, il prof. rosi!à il • past1ccio • macphersoniano costi- Cino Testi cs<1urisce una breve storia ddio• tul certo l'episodio più clamoroso. ~i giun• ~assoneria in Italia. corredandola. di noti– se perfino a preferirlo ad Omero. E qut"sta Zie che ne mettono in luce il carattere pa– preferenza. affermata da uomini della dot- lr'iottico e a.nt_ifascista. trina e del gusl(f di un Ccsarotti, Cl farebbe . Sola ~ riprovevole, la traduzione del. oggi sbigot1isce di stupore, se non :n $l:~ 1t.ti - I • lnno dei Ma_sso~i • ~cl Goethe, _in cui t,a cassimo storicamente. Che poi il fnlso Os. le altre crudclta smtattiche e poetiche si fa rimare oita con india sian. e anche le contemporant"c impo.ta "tio– n1 d1 Gessner, d1 Thompson. di Klops!ock. di Young non determinassero fra noi la de- l E. "· r.. PIE.RO BARGELLINI: La fiaba pittorica di I finiti va _liquidazion_e della poesin a.~cad1cn. Beno.:-ro Go:.zoli. Firenze. Arnaud F.ditn. ma si n50lvct1sero Il\, gran parte_ ncll inaugu. 1946 razione di un .nuovo gusto arcadico. de_lln co• re, · s~ddetta • arcadia lugubre,. della poesia noi- Nelle numerose opere di Bcnozzo Gozzo. turna e scpolcr,"lc: questa non er:\ cosa di li si riconosce quasi sempre - e già il Va cui quegli uomini, così tuffati nel vivo ddl: sari se ne avv'lde - il segno di una medio. polemiche, p0tessero agevolmente avvedersi. crità e inconsistenza rare volte velate da una Es.si furono ronouistati dnlln nov:tà della ornamentale prczioAità. Nè dai vari e di- coso. e tulio sommato \a poes:.a O"'siana su– scoTdanti giudizi della cr'itica moderna, è però la prov 4 , negato in sostanza il limitalo_ sign:fica.to .' nei Oggi non ~ nossihilc rcsititere a \un.., 0 nlla confronti delle ahrc personalità d art'1sh del lettura di Finga/ ,. degli altri poem'"'tl:. 1 a Quattrocento fiorcnlino_ di qucst" pittore che sola i<oddisfazione che se ne ricnv11 è cu--Hn negli affreschi della cappella del Palazzo Mc. di rituffarci nel vivo di oucl puslo d'ttllora, diceo a Firenze mostrò il meglio della i;ua di quelL., poet:ca del sensismo che p\lntnva capacità nel variop'into e curioso corteo dei sul sentimento contro la ra~ionc. r Ò1 co. Magi, piacevole per la fantasiosa e sui.::gc• ((liere alla loro prima i'IOHe:cntecerti allcg– stiva ricchezza di particolari, immersi i11 giamenti a6eriani. foscoliani. mo"lliani e un'atmosfera r'isplcndentc di luci e di CO· oerfìno leopardiani. l....a fama più genuina del lor-i. che li accorda come in ul'U'. visione di C,.snrotli fu .. rimane leaala alla traduLione irrealtà e di sogno. Ed è proprio pontando di Ossian e all'rndcrn~llabo in cui l,;,i gel– su questi clementi fiabeschi della pittura tò· un endecasillabo dalla sintassi ardila e e: narrativa , di Benozzo rivolti a facilmente sc~rciata, var'la.mentc e modernamente orti. meravigliare l'osservatore, che Bargcllini ha colato, rotto e fluente, nervoso e pnca\o, tracciato un profilo del pittore nella sua rr. ro~lenuto senza dure,..za. tent"" senza c-.der mai nota prosa ariosa e zampillante, !'~pi. nel molle e nello sdolcinato. Morta quella da di toscana vivacità VI è descritta brio, poesia, del gus'o del Cesarotti sopravvive samcntc, ma -in modo alquanto immagino– so e romanzCtJco - :mche se non mancano frequenti richiami bibliogr,9fici - la vita di Benozzo dal suo primo disceoolato con I" An– gelico alla attività indipendente di pillore a Montcfa.lco, .n Firenze. a S. Gimignnno, fino agli affreschi nel camposanto di Pisa bruc'1ati, or è due anni, dalle fiamme pro. pagate dalla caduta dì un proiettile incen• diario. L.n lettura di queste pag!ne accompagna– le da numerose riproduzioni foto'll'afiche_ può forse riusci'rc piacevole ma nè ci rivela vcramcnlc. come sarebbe nelle intenzioni dell'autore, il e: segreto di questo umile pit. tore , , nè la e: ragione del suo risorgere li dalle condanne della crilica. Il • i!'C~eto li dell'artista e cfoè il valore estetico dell'opera sua. se c'è. è da indicare soltanto nella forma e non già nella superficiale curiosità che genera il contenuto delle sue ;,itturc. E pertanto esito non poco ;, credere che - come si precisa. nella copertina del vo. lume - al ,Bargellmi sia • venuto fuori un libro di ahissimo timbro ,i, e ancora pili fortemenlc dubito che esso sia addirittur.n • un poema armalo di verità critica •· bnr>– dit.., come è quasi del lutto per le (\pere di Benozzo ogni indagine che si rivol~a .allo stile, nell'aSsenza d'ogni ~nlcresse critico per i valori formali, da cui soltanto si possono apprendere proprio quegli slessi elementi che il Bargellin~ sembra vedere, e con t.r:lr<ta abbondanza, soltanto nei contenuti e che fanno de Gozzol1 migliore uno smag,,to fa. volcggiatore e talvolta - come si leagc già nell'antico ma ancora in parte valido g1udi. zio bcrensoniano - ance un ritrattista ica. stico ed efficace. V. M. solo quel t.,nto che parzialmente si r:~olve, nella tematica e. nella_ tecni~a di alcun: dei I nostr'l più grandi poch tra 11 selle e I otto. cento. E non è p'1ccolo merito. Il Ccsarotti rirr:anc perciò nella storia del- 1 la nostra cultu"a: ma d1 quella cultura che 1 più è in co.ntatto con la poe.,ia e che più da vidno la inAuenza. L'Oss:a.n, infolli, che I orn rivede la luce nel secondo di ~ucsti due volumi accurata.mente editi da Giuseppe Ortolani_ sia per la traduzione s;a per !e os. I servazion~ di cui le corredò. fu il l',UO più decisivo contributo alla poetica del ~ns:. smo. Alla quale tullavia, come in 1;cnerale alla cuhura. del suo tempo. egli collaborò con la restante opera sun di scrillore, non escluso l'epistolario. E nel pr'1mo volume di quest'edizione riappaiono i suoi più ro. tcvoli scritti teor'1ci, il più importante dei quali resta quel Saggio sulla filosofia delle lingue, che si inserì autorevolmente nelle di– scussioni che si erano riaccese su oucsto tema. In quel generale moto d'1 rinnova• mento, infatti, non poteva non rinprirs.i la annosa questione: e a quella v:vace insur– rezione contro la pedanteria ed il Vocabo. lario della Crusca, il Cesarotti recò un t:onlri– buto che. per l'equilibrio delle idee, per quei lumi che la dottrina del tempo con– sentiva e per la sua tendenza a esaminare la questione oltre che in sede di lingua e di grammatica anche in sede di retorica e di s1ile, si può considerare complcs,iva. mente deciso. Ogg'1 al solo ricordare l" fa mosa e: questione li si rischia di suscitare una infinilò di sbad;gli: eppure il suo valore nel– la formai1onc della nostra coscicnz..., n,,zio. nnle non ; "lato scarso, e il problema. sia pure in termini diversi, lo avvertiamo sem. pre vivo in noi stessi. C. T. :...._.:t la FARIMAN preseola: EDIZIONI FIRENZE 4 Novilà BARBARA ALLASO N MEMORIE DI UN ANTIFASCISTA u mille Heddoti "d epl•odi del tempo dell• dl11■1uu. Pag. 310, L. 350. ARTHUH KOESTLE:R SCHIUMA DELLA TERRA Koeuler è I• ri•elulone lettu■ri ingle,e <i<"gll uni della <"ri•i europea; SCJIIU.MA DELLA TERRA i ua10 giudic■io dal NEW YORK TIMES N il migliore dei tuoi libri fino ad oggi N I•• JOO, MARGARET ME:AO CARATTERE DEGLI AMERICANI Un'•u•liti •C •oaoo.ia e •ince della p•ico• logi• deU'amerieaoo; mo libro riceo tli ■Or• pren<ie111i in111iaioni. P«g. 164. L, ZOO, FRANCO YENTUHI LE ORIGINI DELL'ENCICLOPEDIA Nell'edi&ione origioale runeue qoe•t'epen h■ Olleuuto un lueoulra11a10 euecet,o I ctl• tic■ e di pubblico ed è oun,i con1idera1■ un leato fond■meohle per lo ttudio dell• eul11ua preri,olu-.:lon■ri■ e delle origini del mondo moderno. Pt,g. 170. L, ioo

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