Fiera Letteraria - Anno I - n. 11 - 20 giugno 1946

FIERA LETTERA ,4 N N O I - N. li ESCE IL GIOVEDÌ SOMMARJO ROMA. %0Giugno 1,4' UNA COPIA L. 28 Comifalo di Direzione: Corrado Alvaro. E.milio Ccccl1i, Ci::mfranco Contini, Ga· brielc Pepe, Giuseppe Ungaretti Di.N:twre: G. B. A.ngiolelti Nedattore Ccr.po: Bruno Romani Direzio11e Amminis1r11::io11c e PubblicitiJ Homa, Piazza Mndoma, 8 . Tcl. 50919 Gaetano Trombatore: Accusa alla critica - Valeria 'ilvi: Silone il solitario - Leonardo Sinisgalli: Bodoniana - Adriano Grande: Darsena (poesia) - Aljredo Gargiulo: Campi Flegrei - Carlo Bo: Romanzo e metafisica - ergio Solmi: Arte e pubblico - Note e rassegne di: E. De' Concini, E. De Z,wni, U. Morra, V. Mar- 1.i11elli,A. Piero11i, E. Fulchig11oni, M. Verdone, il'[. Stefanile, W. Gi11s1i,G. Petroni. Abbonont.H1l1: a.unwo L. 940 · semeMrùe L. 490 . trimeatrale L. 250 - Es.1ero: ..-.. L. 2000 - Avvisi economici: al rigo L. 5t Pubblicil4: al mm. L. 20 fino a 500; L. li da SOi a 1000: L. 15 da 1001 , 2000 Accusa alla • • -cr1t1ca o,, ,·arie poni ci viwc cl,ie.Jto di /ur cu11~erc le idee dcli" 111wva gc1t.cra::io11-" s,,/f au:wlc momc11lo lettcrllrio 111 lwlia e fuori. t'cr ve• ,,ire i11co11tru <, ude desiderio, pub– blicheremo volentieri art"icoli di gioua11i M:rittori sugli orgome,ui che. po"o110 su.sciltire 11u1ggior i11terc:ue. Comillciamo co,, questo ·· atto d'ac– cu-Sti" alfo critica mil,tu11te:dove ci sembra eh<• sitmo ,ktte cose mollfl giu.<:te e altr<• metto giu.Me, ma do– ve co1111111<1uc il ,,robfema è posto ir111egltb 'lmenll• co,i <iecisio11e e cl,inre::u. Ci ri.serviamo, più tardi. <fi l'rt1rre /,, 110,tre co11cfosio11i da <Jue.ste 1,•oci. <.'O<:Ì come /t1remo alla fine <lellu 11o~trt1 inchiesta •ull'Arte e il 1H1bblico. A cl,; ci stimoht a<I ascire dall' ·· Accademismo" e dal• llt •· statkitù '". c/iie,liamo solta1110 di avere 1111 1>0' ,r, ,pt1::.ie11:t1.Non ;, escluso che <11wllc ,wstre conclu– sioni .siww molto ,.Cvcr.se da <1uelle .che alctmi si attendono: percl,è, è be11e dirlo /ir1, da on,. 11ess11110più. -<li noi ;. co1111into della 11ece.s.sitii di 1111 ries!tme. e mogari •11iewto, della letteralurn, dcll'orte ,, del pensiero <:oprttllullo degli ultimi tre,u' r11111i; così romP 11l!ss11110 ,,i,ì di 11o·i è J>ers11n~,, cl,,. I" grcuide. v••rc, " ri· vo/11:Ìollf',. Jc11eroru, di (JUC.Sti tem• pi sarÌl h, fi11c del di.swcco tra il J>Jf'la l! il suo /ellore. tr·i L'arti-5ta o il cit1tuti110. e In fiue, insomma, de• gli 1•<111ir:oci cli<' lum110 crMtO trop· pe r('t/Orir/1(! o troJJtP.n superbie da u11t1 vt1rt(', troppo imliffere.11:a o lro111>0 1111obis1110 dall"altra. Ma 117m t·ogliattw ,1111iciporc ,m giudi:io che do1:rù $Orgf'r'" ,la un'ampia. pre< "i.sa doc111111 1 11t1,:w,w. (~. d. O.). !:-i di-.cu\t', a. ~iorni or sono. della a-ilua• ::.2ionc nttualc tlcl no;:.lro rom:111'1.oconlem– por:mco .._.11u111r:ll111entc :--i deplorò :rnche la scnr~n prc ..n ('Ile .._. .. .,o h:i eul pul,bli,·o. Chi dicc,.1 urm t•osa e t·hi un':1ltrn. Tutte inlerf'S'-1nli, :\l:1 parlamto .. j tlellt: cause e .di:i rimedi dclr._., illenle -.ci..-,ura che s'è pro,1'011:t fra il romanzo. e in genert•, fra la nostra let11•nl111ra contc111porane:1 e i Jc11ori. ne....uno JH;ns,\ a quella ehc ne è iilnta for:-e l:1 magi,tiorc n'"()Ons.abilc, nes· 5uno ac-ce1111òalln no-.1r:1 t·ri1ica 111ili1an- 1e: la qualt•, , cnendo meno ni ~uoi com· pili e al l'U0 tlo,crc. hn co1111>iu10un ve– ,o nito tli 1radimcnto. l:ufticio dcll:i t•ri1i,·a mililantc lo di- co :-ubi10 (' un ufticio didaS<:nlico. (Pe– <ln~ogico, direbbe qualche mio :unico cro– .-iano .. Ma In parola ha 1anfo di .,cuoia, o O11ru111c la cri1ica de,c in ..egnnr <1ual· co<:a ::1 qu:ilcuno'! Ecco. (l\ .. cgnnre, pro· priamcnle. 111J. \la :,.pÌc(!:are; ,1uc.s10 si. \g.li ..,t•rillori l:1 .-ri1icn milirnnte de"e of– frire lo spct'chio e il giudizio del loro 1ern1>0. Oe,e dir loro se e~.. j ~ono d'nc• cordo con la loro 1:1:t. oppur no. Oc\t~ ~incHcnrc l 1,1i-.Ldtati raggiunti: ma de.,,J' 11011raluHo disculcrc In po.,izionc da loro a;;;<.unta. il loro contenuto e il loro :111eg• ginrncn10. \on bi-.ognu ('On'-idcrnre I<' opere nella loro a-.1rat1a perfezione o im– perfez.ione: ma bi"O@'.na n'---umerle nella loro rcnh:'1 di opere di lcttcrahm1 mili– inntc. Occorre perciò susci1nrc intorno :,d C'-"C 1111 lnr~o diballito di idee. uno ,·a• ..:tn fli .. cu'-..iont', ., ('ui tutti. compre'-o lo qe ..<.o -.('riltore. t-i "<'ntano tratti :1 parte• t'Ìpare. Occorre 1lrincip.1lrnente che lo ~l ri11orc 1>O'--.l , edere chi.ire nella critica le reazioni dei :.uoi le11ori, pcrrhè Cf!li, ~e lo ,oglia, !)O""a rcgolnr,i. E nl puhhli('o b l'ritien de,e aJ)rirc g:li orchi; Je,·c !pic,arc In dignità o 1A inde– @'.nità delle open:: di:.. ,e saperp:li ...ug,crire quel d1e iu es..~ e,h de,e accellarc e (tucl che dt·,c rifiutare; dc,e illuminar· lo e aiutarlo a fonnarsi un gu'lo suffi• cicnternentc ~ano e 6icuro. &.sa non può ,lunque limitarsi a 5egnalnrc solo quei Ji. Ju-i che ~ondo )ci hanno un reale ,alo- PAUL CEZANNE: Paesaggio !Silone il Il mondo non mi par fatto pe.r (L=;wdi) Siete nel mondo ma non del mondo. (11 Vanzc/o solitario rez.::a, la serie interminabile delle conoen. :ioni morti/era •u tutte il denaro - le ben ordinale /am1glie - primo nucleo de– gli egoismi e de/le ipocri111'e- tutto ciò in• .t0mma che dal principio del tempo gli uo. mini chiamano mondo e vita. ''Il mio re– gno non è di questo mondo", ammonisce il &)(lngc!o, e Sifone, para/rasando e ripren• dendo come fa, continuamente, miti. a/ori. ami e parabole della aogge.::.::oe della r,;,zz'.la cri•tiano, "li mio regno, dea;o dirui, non è del ooatro mondo'', non •la nè in C:elo na in terra, ma sotloterra, ooocro.io nelle pro– fondità dell'anima umano reatituita Jlla •ua liberlà originaria, uno libertà un po' fuori del tempo anch 'ena, rJerliginoaomente a:olrat– ta e temeraria, pur ,e a un certo cunto del– la cronologia ferrena, in un momento me– morabile della ''storia sacra dell'uomo •ulla terra", pota trooore in Criato il .suo impa• reggiabi/e esponente e modello storico. (Quetuo quadro è esposto alla • Mostra di pittura francese , al Palauetto Venezia di Ronw. - (Vedi articolo a pag. 6) '•C uardi prima •e ne oole la pena ... no. nos-fontc la sua /ama omerieona", ci ot>e– Lla aooertito il redaHore di una no•tra ri– oi•ta quando, :,pinti da und certa L<Jgacu– riosità noi che non ot1eoorno mai letto un rigo J; Silone n~ prima di que•t'anno, dob– biamo con/euarlo, ci era mai gwnto alle Orecchie (di .olitori e distratti) neppure il .suo nome avevamo chic.sto in recen.sione, tanlo per' cominciare, rultimo •uo libro, il dramma f.Q egli si nascose. • L; lrooa per mirac0lo, perchè, non •i capisce co– me, que.tfi romanzi aono sempre m lettu. ra , . ci aVelXl •piegato il direttore di uno no.tira biblioteca (scn'Uore fra i più m 1,-i– .sta), porgendoci Il acme sotto la ne"Ve e Pane e vino, dooe, risalendo il corso o rj. Intorno a uno aolitudine e libertà di que– sto genere, sovoertitrici, di.1-alocnti e peri- re le11cn1rio: ma de\'e occupar.,j anche di tJUCJ:;li oltri libri che ne--uno di'-cule e che molti~imi leggono, di quelli, che so i,,, di lirocl'l1i o di Cotta, e ~aper ragio– na1:1mcnlc c~porre le loro deficienze, rcn• dcrn{• cliiriru a tulli la vncuiti1. E non ,:,i creda di diminuirsi facendo ciò; non ~i <'reda c-he C'i ,•oglia l}iù ingCGno a parla– re d'ci libri -.eri. che a demolire i co.Jd– dc11i ronrnnzi oommerciuli. Ma J)Cr tor· nare a qul'i;li altri, ai libri che ,,aJgono. bi<--0gna -..a1)('r dire di c'--..i il bt"ne e il E M' un rom:mzo ri4'.. ('C noio ..o. :mche se grande, sin la sti– ma r il conio che focciamo :1ll'autore, bi· .eut§na dirlo con rranche1.z.1. Mohi critici e lcucrnli m"hanno dello l-,('u~alemi l'e5C111· 1,io1 \'he i romnnzi di U:icchelli, per lo più :-0110 noio<.i. .l\'la M:11111,uto non l'ho !elio 111:ii. Co3Ì è av\Cnu10 che il pubbli– <'0 non ci '-lima pili: ro'-Ì ('hO hn perduto la su:i fiducia nella critirn. Quc-.ti, :,,,on11n:iriarnc.iuc, erano i compili dclln crilica mililnnte. Ed e-."a da molti anni , i si è :,oltral(a. P{•r due ragioui: ller fal:-11 umiltà e per fal-.a s111lerl,ia. Un':dTrl'lt:ila c:,ten,ione pra1i1·::i del pen– siero f'rOf'i:1110l'ha di'-lolrn dnl fUO do,ere , crso gli ,nillori e ,·erso il 1>ubblico dei lellori. Si è diffu'-a la J>ersuasione chc– l'arte è qualehc cos..1 c}j etereo e di incffo. hilc, ehc essa lanto pili "plcnde, qunnto meno è 1)rofom11a dalla no~lrn um:1na mi• :,eria, E(! cc-f'o che i c-ri1ici son di,enuli i .. uoi treJ)idi officianli. mnjlmenle pro– '-tcrnati dinnanzi al.la '-un g)()ri:1 ecceha e wlitnria. L:1 nascila dc.ll 'orte è un c,ncro mistero. Bi:-ogna rimuo\Cr da lei ogni di- H'U"Sio11c ehe 1Jo1n::l,be turbarla, ogni \l11n1,a di J)Olemiea C'he potrcbl,(" inari– dirla: dorrun la divina ..rcalura f'0m1)0sla in .ma in11nor1nle sercnilà, e 6ul suo capo non osino ..1riderc le tempe&le. Dal ere• dcre, poi, d1c og.ni diba11i10 di idee può nuocere :i!,ln autoctona J)nrczzn dell'arte, ~i è nnd1c facilmenle trn~co~i a pensare cht- o~ni Jiscussione è inutile, perchè. t3nlo, l':1r1e prt){:ede nel suo cor"O fatale, ..orda a oJni richiamo umano, ubbidien- 1e "-Olo allr sue leggi arcane. Cerio, ri lrovinmo <1ui di fronte nll'e· - treno, sperooomo di chiarire certe 1mpre– cditori di te:,ti, Per que')le congiunte ra• oedute incerle:ze lasciateci dal orimo os. saggio. {E per cui la recen•ione ci era op– gioni (ecco comi; dal bene può nascere il pana ben presto ozioso, come ~ qaell'o. mule!) 6i è formn10 iu loro <rualco;.a che pero si ri/en '11.te continuamente a 4ualco– tH;:,Ontiglia a un co1111>le:,.:io di superiorità, •'altro fuori di .sè). • A lei dunque non il (JUnlc ~embr:i, mn non è in conlrai,to pidce », chkdemmo quindi ,ubito con in. fere•a,e. m cerca di lumi ... • Non lo cono– l'On lo st>irito di umih:1 di cui parlmo sco affollo». ,i.pose oivamenle, , preferi•co 1•rima. La J)reparazionc letteraria e la pre• leggere Verga, Aloaro, /ooine ... ,. • Ver• J>,;trazione filosofica han conferito loro un antipatico 10110 di nrcana infallil,ili1(1. O':1hra 1>artc c.. -i trn-.eur:1110 diligcnle• go) ma cosa c'entra),, riprendemmo scon– certali ed anche un po' allarmati. • Non ooleoo o/Jendere V erga ,, ci rauicurò il nostro interlocutore, diceoo coaL. come mente la 11011 poc-.iu t.' il diver~o dnlln scrittori della lerra ... ,. poc~ia ,e si tengono èln'tli alla ;:,ola e pu- TuUaiJia f dubbi e l'inte,e,ae crebbero in. ra poesia. E siccvm,, la I~ia imrn è sieme col seguilo dell'n lettura, L'abituale formula critica .su cui conlaoamo in par• i11cff:1bile, imece di ..piegare i 1>oeti dir. lcn.::a _ ,inomun.:o superiore al oalo,e per firili, ~ono entrnli con loro in gare Ji molit>i oontingenti _ non riapondeoa be– iucffnbilità. Si '-On for111:11icosì un gergo ne, pcrcha nello scriltore c'era potenza ar. (lrt"zioso e fiorito, 11 ,ohe anche irnmagi, ti8tico, a porte po, che i.I contingente, /a-- ac:iarno e antl/o•d~o, 1 ,i m~lrat1a 90tto noi-O; ma do,e è :-OH:111nmente llifficilc ,pccie eterna e con colori e rodici ,emote -.1•erner l'orma di un Pt'n,;,iero, quando c'è. e ben poco oppori~enfi; a parte rl1e quel– I migliori son <1uelli d1c per non perdere la rinomanza acmbraoa pi.ullo,lo diffidenza lulli i conlalli t·on la realtà .:ii -.on dari (se non ,ufficienzo) preuo il nostro guato letterario ufficiale, Ma a questo punto ci ad analizzare i ,alori ..1ili,1ici della !elle- oenne in aiuto lo .ste.uo Silone in per110. rn111r:1conlcm1>oranca. )la luni rifuggono na, 0 almeno la aua 00ce •lanca e annoio– d11t i,tiudicnre. Il che n1ol dire che tulli ta che •i leoò per un ottimo all'altro ca. ~i '-Ollraggono alla loro rc-,pons:1bili1:l. 111 '; 01 1,:~li::/~~~e~~:n(::i :ii~~~ =c~is;; 0 s;'_ mancanza di un giudizio e.:ipJjci10, il !et- li) che lo acritlore •i 1rooa1JO O Firenze per t'lrc ingenuo è 1al\'Olt:1 indotto a dcllu· il congreuo .socialista (c'era dunque quog– merlo dal 10110dell'a11icolo. 1'.la il tono è giù un congreuo aociaÌiatan. c'ero ocnuto tale. che quando que~li no~lri critici ~ri- in mente di chiedergli •oceor--a per gli al. lri suoi irreperibili libri (Fontamara e Il , ono C,,iSaba o di Ungaretti. di Moravia viaggio a Parigi). appro{itlondo magdri del. o di Bncchelli. J)llr che ~erh·:ino di Leo- /'occaaione per sotlopOrgfi c0aì in anonimo, f).'lrdi o di 811udcl:1irc, di Tobtoi o rii Do· nell'ombra di un lele/ono, la seguente in– ~1oie"'~kij. trigante domanda, ultimo ,ofi•tico e in!el– lettualiatico /rutto dei noafri a/orri d' in- Quc.:itn è la -iluazionc generale della no- terpreta:cione: • Se /oue co•trello o sce– ..tra cri1ica mili1:u11e, og~i: que•le •ono g/iere /ra /'azione politico e l'opera di or• tisto, quale delle due ,i deciderebbe 11. 1 ,a. cri/icore) , . Senonchè quella ooce, dl'>po il regolare pronto, nel cui accento. però, •tra,éicato e auorto, un accento di fuori del mondo che ci oOlpì, in oerità del aen– -a del oocabolo non c'ero niente, alla no– stra richiesta di /ui. "Ah. Silone ...'', ag. giunae, con ros.segnarione piulloato cupa C'O– me •e dice.ue: "cos-lui che ml licm sempre dietro aenza acampo''. quindi tacque e non si /ecc pi,) sentire. E in u11 aecondo ten– tativo, più in là di un altro pronto dello sleuo genere, seguito da un ailenrio urag. Riungibile, non riuscimmo a peroenìre. •·Ab. biamo capito", ci dicemmo allora riloman• do sui ncntri .ol,tari po.ssi, •'dco'easere ri. ma51o nella ,talla de/rasino ..'', e lutto ci apporc>e improvoi.amente chiaro. le t'UC col1>e maggiori. C'C <1ualche f'CC~· zione, ccrtamcnfe. Non alludo alle rare incur$ioni della crilicu universi1nri:1 in queslo cam1>0. Che cosa ci h:1 dato Mo- mi,li:mo, che pure è- forM.' il nostro ruag. p:ior cri1ico ,he111e? Ci hn dato l'ei-ahnzio– nc di Borge<..c. di Belli e di Angelo Calli. Pt'11SO imttc a Pancrazi, che po ..ainmo eon ..iderare come il , ero divulgatore cri- lett.erntura eontemJlOr3· nca. L'opera che t•(di 11, olgc come trnmitf! rra la le1teratura e ti pubbliro è di un ,o- lore in~limabile. ~la ime('e di ammirarlo e di pro1>orselo ad e"t{•m1>io.gli ahri ne ,,.•r• C. COSTETTI: Ritratto di Silo,e glioae come i'in.egnamcnto eoangdico au cui sempre ai appoggiano in cerca almeno di un qualche eaempio e luogo terreno, si /a prcato il ouoto ('' ... quella di Gesù /u ,uno impreaa di paz.:ia ... da qualunque punto di oiata un onesto criationo mediti au/ croc1- {iuo, egli non può ricelJerne un'i,pir.:i.::ione che raf!or.:i in lui il sentimento della Jam,. glia, il rispetto oer.tO le autorità coalifo1le, na ,uggerimenti che l'aiutino a lor carrie– ra .."). Non oi re.tlono d'accordo che la PO– oertà e carità, in ,iool.uzionc contro c.;ni comandamento economico ('', .. è :olala se,n. pre la mia no.atalgia: /ooorare grati.1 e oi. ocre di caritd ..."): l'orgoglio che è diRnità dell'anima (, •io!e orgogliosi•• predica Pie. tro ai ca/On•); la triatez:a che è .,apicn.::a ("Se l'uomo intelligente è tri.tfe, quanto più de. o'enerlo un Dio dalla sapienza in/in1fo. Per chi "'° tu.Ho c'a p,oco da slore allegro''); a a/Ire malinconiche cose del genere. E •e proprio si ouol rialtaccarai un po' al mon• do, la fraternità con i cafoni, i prole 1 ari o ogni' .orta di mi.serabili, i più uicini alla verild umano per casere quasi fuori. cod in boa.o e in fondo come aono, dalla .tO• cidà. Inno (in pri,ato, -,'inlt'mle) con ~u1>erbio· :-:1 "ufficienzn. - Che ne pensi di Puncrn• t-lrcmn e~, ..perazione del conce110 roman- zi? tico delln 1 >0es.ia e del p:enio poetico. l\h la poc-.in ..i è rnrefotta. Rimasla prha del ..no 1limtnlo \'itale e-.;.a si è g.radnalmcn• le im1)0veri1a, è "enuta , ia vin perdendo del -.110 f.ignifira10. Ciacchè Eernpre la poesia ha 1ro,,a10 il HIO natural nutri• mento in un terre.no di cultura. in quei generali orientamenti del gu~to e del pcn– ~iero, d1e -.on fatti dagli intelle11uali e in domandai anni or sono a un mio La sta.Ila dell'asino, mito e motioo •empre ricorrente atfrac>crw q.uei libri, è la aolitudi. ne fuori del mondo e del tempo, guc rra sdegnoaa a una ~età e cioiflò decrepila, eoasione oer-a le oerilò pnmilioe, l,berlà supremo dell',in1ma, fraternità oon le crea– ture ,emplici. /'osino non eaclu.o, e qua– si anche il punto di arrioo di lutti i suoi faticosi aforz,' di riooluzionario. Eccomi or, rioofO. inveni portum. esclama comm?s,o il suo Pr'elro Spina, umbratile prola(loniala 1 quando dopo le multilOf'mi esperienze di vi– ta ribelle e lotta cl;.destina. con afte cal– cagna gli ''sbirri goocrnatioi'', è costretto a ocrcaroi rifugio con ['o.sino per compagnia e certe oiaite di una .specie d'idiota aordo– muto per dialrazione. Lì gli ai rivela qudla "•uPrema rea/là ,paglia d 1 ogn1 i//uaoria con. M>la:ione" di cui andava in cerco, lutto la sua oita prende alla fine un &en-a come "avoiamento a q.uella spelonca", apoglin:io– ne succeNilJO ed emancipa:ione dalle aue ''gro.solane finzioni''. ultimo acquisto, infi– ne, della libcr-tà. E queato a il punlo in cui dalla ,c.lilu• dine al ricomincia a /are un paaso 1,,cr.o la 1J1·ta M>eia/e e intorno al aolilario ricompaio– no gli uomini. Ma quali .uomini ... Come lui .olitori. liberi e poOcn, dei /u'X"i legge e dei .-en.::a-corte, reprobi ed eacluai, ,ospclfi o .o.petlabili, afra.ni ed incomprensibili, men• dicanti e oagabondi per mi.,_erio.a elezione, signori pa.:zi che l1anno getloto oia la ai. gnoria, donne in/le»ibili die non vanno a giu•te no.:.:e, tutti coloro che per non t.O• ler rinunciare al meglio, m una sodelà fol. ,a ed inaccettabile, non hanno potuto a/fi. darai che al peggio: "Noi .siamo arrioati al punto in cui 1i può dire che saloa la pro-– pria anima solo oolui che lo getta allo ,ba. raglio", Questo perciò e\ anche il punto dn cui prende le mosse la $Ua predica:ione .to• cialisla, e quel tanto d, negolioo che rima• neoa nella sua guerra alla società come ade. gno.o rifiuto del mondo ,i nscotlo nello .t/or• :o reolizrolore di una aocietò novella che au quei solitari ed e•clu.t1, inconotti e m– corruUibi/i, proletari e cafoni 1n primo /uo-, go. troverà il .suo elemenlo naturale. prima linea dai critici. In armonia col correote concetto del• r.1r1e, i 110..,tri critici militantj hnnno llOi nedulo che il loro eom1>ito con~i.,te!'~ nd '-:lpcr (}istinguere la poc,i;.ia dalla CO"-id– d('tla 11011 llOCt-ia. Inoltre. mentre quelli del pa'---alo eran di eolito '"'-temporanei e FiornaJi ..1iri, uomini J)er lo più di scar&1 n1ltura; i <"ritici militanli di oggi ci ten– gon('I a ostentare la loro prc1>nraziono fì. lolo~it"a. :.-i !'l>ingono di tanto in tanto nel territorio elci chtoiri. f" ..,j fanno and1e i11nico letter:ilo. E mi ri-.po-.c con <1m~ .. 1a la1>idaria Eenlcnza: \c<1ua 1icpida! \on era allora, e e.on è neanche <1u1 il ra-.o di cHlunp;armi :1 d1c;culere sul ,·alor(' dcll:i critica di Panrrnzi. Ma io so, o prt'• ~umo di &1pcre, qu:1111e e <1ua.Ji pagine SUt' saranno anC'or ,a.lidl· fra einquant'an• ni: meni re noo "0 proprio <1uanle pagine, o rne~io, quante 1mrole di quel mio a- miro dureranno ta1\lo. Com'è ,ero. anrhc in <1ue~to ca.!lo, C'he l'cc<'t't.Ìone confrrma In regola! E l:a rego– la è che la nol'lrn critica rnilitaure ~i ;.. 1wrduta narcic:isticamcntc- nella ronlempla– 'tione di se medesima. Trascurando il suo ufficio pratico ee~ è n•nuta meno al ...uo do, ere ,·cr--o la 3ocict:'1, ha diserlato il fiUO po.,10 di ,·omba11imcnto, hn tradito pub- blico e ~crillori. hn 1radi10 6e sle-,<;:1 Cos~, dall'altra porte, fuori della :;tal/a, è rimoalo lulto il resto: lo scorrere e il r..u. merore del t, rnpo, le gerarchie, gli ordina. menti e le oa.nità del con.or- zio sociale, ono– ri « cariche, glorie e poteri, ordine e arcu- Mo a parte l'ineoit.abi/e- utopi.tmo che •l acconipogna a ogni IXlgheggiamenlo del ge– nere e che in Silone, spirito contemplatioo da obruz.:eae delle montagne, raggiunge fin– te di m,aticiamo e di .ogno dichiara1o (« lu mi pmlaati una oolta de.I tuo -agno 1egre– lo: /ore del Fucino un sooiet con Geaù pre. siden(e ...), il fondo pe-uimisla e lrogicmcn. le rinunciatario di tutti i .olitori' non /arJa a riapparire fuori, specie ~ bocca dello scettico e raziocinante Ulioo, amaro co,n– pogno di fede: •'Tutte le riooluziom s<>no Biblioteca Gino Bianco

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