Fiera Letteraria - Anno I - n. 11 - 20 giugno 1946

FIERA LCTTERARIA 7 vera ddla realtà, è .,intc.,i a$.SOluto. 1Vo1m:,n I GLI SPETTACOLI $CJppiamo le fros,x»izioni che l'animo com• pie con le nostre sofferenze d'ogni gir>1t10. Lei dunque non Qedc in nessun modo un leatro cl1e sia anche esteriormente c>tluo. le, un teatro di cronaca. di .,atira o di po• /emica} Notiziario I Idee sul teatro di Rosso cli San Secondo - Mi vuol dire le .sue idee personali sul significato e il oalore della .sua opera lea– tratc pas.sola, come la oede lei? Calmo cd eloquente come ogni buon .si– ciliano. Rouo si ri/à gencr03amente <i. /o,1ti assai lontane. Comincio da Eschilo. ~-......... ~\ ' I ( - ~ ! ,\' ~)~ '--:?" ;¾-J ~i:_) ~ _-, "----. \ . ,I . , _l) r ~ - Mi laaci dire tutte le mie ~·dee sut/o aooJgimento ston·co del teatro _ risponde - o le dirò chiaramente lo mia posizione. Lo storia del grande kafro si identifico con la partecipazione entuaia.tla del pubblico al. Jo spettacolo. La porlecipazione più la,go e pii} lnten5a, mai ripetuta in quelle propor– zioni e in quella inten.sità, si ebbe nel lea. fro greco, che /u veramente teatro di P<>P<r Jo. Seguiamo la atorÙI. I lat.ini non /ecer~ che rifare più o meno in ogni campo i g,e. ci, safoo Orazio (Satira cquidem tota nO!ltra est). e non ottennero ecces.sioo .succe.,.so. Dobbiamo arrioare alle Sacre Rappre.enta– ~oni del Medio Evo per ritrooare l'ade.,ione perjet.ta del. popolo alla ~.sia del ~alcoace– nia?. Di qui si mriua ai prceliaabettiani e " ShoJcespe'1rC 1 che è davvero il genio più enorme che .sia mai e.si.stito, perchè ricrea in ~ a teatro e lo recita ai marinai, ai foochini, alfe pro.tfitute. Ultimi commedio-– grafi popolari Jur-ono ili .spagncJi, Lope de Vega e Calderon, dopo i quali comincid. la decaden:ca. Grandi.ssimi il .signor Corneille e il signor Racine, perfetti, delirio.si . Ma $O. no già pre:irui, e fa partecipazione del ~ polo non c'è piil; prepdrano il teatro di Cc»"· Scenografia e musica hanno offerto al ci– nema energiche fonti spirituali: basta pen– sare, nel primo caSc>, al film espressionista tedesco, che si sviluppò (ra architetti. sce– nografi, pittori, e a quelìo francese nel se– condo, dove un valzer di Maurice Jaubert contiene il senso stesso di Qualorze Juillet di Clair. e di tutto il mondo di questo m– tista, come la m..nrcia reale di Casinario è la chiave de Le dernier miliardaire. La narrativa, quale fonte del cinematogra– fo, è senza dubbio la sua pili diretta e gener0&1 ispiratrice, e se la pitture per ta. volette o per affreschi possono avergli sug. gerito il gusto di costruire il fotogramma e di narrare per immagini (si guardi, a mo' d'esempio, alle Os.scrvazioni a.slronomic}1e del Creti, Pinacoteca Vaticana, o alle storie francescane di Giotto): se la pura ricerca di loris lvens (Pioggia) gli ha provato la possibilità di una consistenza lirica delle singole immagini cinematografiche e del lo. ro montaggio; se la estetica d1 Beaudelaire ha escluso ìl naturalismo dalla fotografia {in Curio.sités cst/ietique1J), e quindi anche dalla • fotografia animala », come 'Il film fu chia– mato al tempo di Lumière, ammettendo in– vece nella fantasia il suo avvenire; tuttavia il vero tessuto narrativo, che a un racconto di ~mmagini, prolungate dal suono, quale è il film, è essenziale, è slato offerto al ci– nema dal romanzo, e la sua vitalità inte– riore, per la maggior parte, dalla letteratu– ra. Certi capitoli di azioni descritte, come si trovano in Zola: o la gelosia di Mosca nella Cltartrcuse de Parme, dove non si legge « Mosca pensava " o « Mosca soffriva», come sarebbe improprio anche del cinema. ma - osserva anche M. Merlan Ponty su l.'écran - « Mosca che vede Fabt'1zio e Ci– na, li guarda. porta la mano al pugnale. e dice loro soavemente: Buonasera »: o la fuga del disperato Oubrovski di Putschin nel bosco intricato e irto di spine che gli mgliuÙano la carne, il cui senso si ritrova in cinegrafie russe e italiane, sono altrettanie e appena accennate testimonianze di questa 1p\rituale « precedenza ». come la chiame• rcbbc Hcnry James. In Italia il film .,i .,viluppò, intorno al tempo della prima guerra mondiale, sulle. due strade della letteratura ufficiale allora dominnnte: dannunziana e re&.listica, e ri• saltato ne furono i films di Martoglio e Chio– ne ispirati a Di Giacomo. Bracco, e anche allo Zola. e quelli romaneggianti, come Ca– biria: o La Nave. Tali sorgenti hanno se~ gu1to costantemente lo sviluppo del film ita. linno, e se hanno raggiunto esiti talvolta a-rotteschi, come in Scipione, hanno dato - Non lo vedo aUallo. Riprodurre i par- te e il derivato teatro borghese, che ha so- Gli cliicdo di clic cosa Jov,ebbc par. ticolori di vita oi.,suto significherebbe accop. lide ba.si , ma che è teatro di una cla.ssc. lare, secondo lu•, questo nuooo teatro. pare il lcalro che sta per no.,cere o che co- - Siamo dunq.uc arritN&li a lei. - Che cosa debba dire non lo 110. C'-'me I munque dciJe nascere. La sete del puObli- - Non ancora, Prima di mc c'è i/ Jeno- ;;fa} Non si può fissare. Si p.uò dire che si c? è. di r~spirorc un al~ro clima. che :sia pc. meno Sliaw-Pirandcllo, clic sono !•ultimo sente il momcnlo. lo per mc m1 sento al- ro .,intesi dr quanlo s è sc;Jlcrlo e godulo. anello della. catena, clic Jianno demo/rto il tuak c'o1 ,nio '•Ratio dli Pros<,rrrfi.":no'' e I Lo poesia può parlare di nuvole e di stelle teatro borghese contrapponendogli delle opc. ''Mercoledì. luna nuova". Ma è r/ ,nomen e /or sentire lo steuo il nostro tempo, Fare re clic resteranno. Mi lianno dello clic 1 miei lo, sa, è dooocro il momento. Domani slcs. 1 del realismo moderno è inutile. so può aenir fuori un giovane, uno qua/- I Le sue ultime opere .,ono ispirale da pe,sonaggi erano degli allucinati. V crissimo. siasi, .. Quando oicnc da me qualcl,e scemo- queste conornzioni} E in che rapporto t;e,r. 0 Viveoano infalli cd agioano in .un'atmosfera sciuto con un copione da /armi leggere. di.! le sue di più che oent'onni /a? rare/alta dalfagonia del teatro borghese. co ''perdio, subito.' .. .''. I - Il rapporto è questo: che sono In .SO· - Quali ragioni artistiche molit>ano que. E clic e.osa trova? lu::ione ariosal e ampiamente poetica d, iul- st'agonia? E che cosa si proponeoa di }ore - La questione. - dice - la questione è ;~o u,~ct7:~ ::::!lis:;~st~copi~;~;:ÌJ:odc:1~~ lei} , . . clic crcdon_o ~i poter far~ d~I tealr.o con /ivano, io coslruioo in q:ucl/'atmo,ferd pe- - Ved~, e e~a~o ~lai 1, nel ~enodo. hor• q.ue.ste storie d adesso ~ d1 pruno, coi fede- sante. Ora pouo scriocrc libe,arnente senza ghe11e, i s1mbol1sh e I decadenti, oulon che I sch, clic vanno e gli '.nglesi clic oengono. sentire il peso di barriere ed oslacoli e TI• cercaoono di tenere in oito un teatro solita,. , le r~gazz~ d1e rcslan~ incinte, c~cetcra. Son petendo Jedelmenlc il senlimento del tempo. rio, quello famoso delle torri d'aoorio. Il tutti guor. Questo bisogna capire: clic la fallimento di certe pretese oggi è chinro: poesia è un'altra faccenda. lo poesia è ,:,iù il teatro si rivolge alle masse, e anzi le I masae devono, se si creo un oero teatro, cli. -----------------------------– oenlare personaggi di questo teatro. - Dopo Shaw e Pirandello però nessuno /10 ottenuto nulla in questo senso. - E• oero. Dopo lo s/acclo del leatro bor. gl1csc gli autori più originali hanno tentalo un riammoclernamcnto del mito oppure han- I no creato il cosiddetto esistenzialismo. Mi si onora anche, in Francia, di chiamotmi prc• cursore dclrcsistcnz1alismo. lo ringrazio di cuore, ma non /o sono mai stato. Per me quando l'arte arriva agli 1smi ar,-ioa conteni. porancamente a}/a catadroJe. I - Questo c/ie lei chi'amà il riammoder. namento del mito e la crea.zione del co:.id– detlo esistenzialismo teatrale non ha dun– que, .secondo lei, neuuno probabilità di po,. tare il teatro sulla strada del g,-ande ('ub. blico? - Ma no. Per tornare al mito, io ,1uso l'ho sentito fin dal '32, ma in maniera na– tioa e popolaresca, quando scrissi 1 '/1 rafia di Proserpina". Ma questa è un'opera che si soolge tra gli ::olfatari, i contadini e i carrettieri della mia isola Nulla dunque di intellettualistico. Quando ~I ooglion fare de. gli intellellualismi non si Ja del tecdro. E' accaduto speaso nei 11ecoli che dei grandi scrittori di prosa o dei •'poeti in iJersi" si siano degnati di scrioere qualcl1ccoMI per il teatro facendo intendere che non era il tea– tro ~lito, banale, ma qwilcosa di assai prc– rioao. l fiaschi naturalmente s,. 1 sprecarono e di quelle opere nessuno /le ne ricorda. - Per re.stare ali' oggi, come oedc la si. t.uazione artistico del no.stra teatro} - lo credo che come alla fine dell'altra guerra il teatro si trooi in una crisi enorme, che è destinata però a risolversi, pcrcl1è il tcolro non può morire. Per me anzi è p,o– prio ora di nuo1)0 il momento del gronde teatro, quello di tutte le cloui, quello di un UNA SCE A DEL BALLETTO , ]EU O E CARTES, nuooo ShoJce!JPCare. eseguito dalla compognio dc·i « Champs E/i&ées • FONTI LETTERARIEDEL CINEMA anche al cinema italiano realistico buoni ri– sultati, che si riscontrano nei fil._mspirandel– liani e verghiam, superiore a tutti una spe. cie di moderna Caoalleria rusticana diretta da Ruttmann in A ccioio. Un terzo filo con– duttore fu quello della operettistica maniera di Lucio d'Ambra, 1mmediat,1mente appre– sa. e rielaborata con risultati più allettanti dal Lubitsch. . 11 cinema tedesco trovò le sue fonti nel teatro di Wcdekmd (si pensi alle Lulù e Lola.J..o!a cinematografiche). e anche di Kaiser (il mac~llaio e l"ufficiale di Giorno d'ottobre, e di Luna d1 miele d1 Stroheim), oltre che nel già ricordato espressionismo de. gli scenografi, architetti e pittori (KokoschkaJ stesso si dedicò in quel temPo allo spetta– colo). La scrittrice Thea Von Harbon cui si dovevano gli scenari di Mah.use, Mctro– polis, Mordcrcr, ecc., ebbe pari influenza nd film tedesco di quel tempo che Selma Lagerlof nel film svedese, Gonciarof in quel– lo russo zorista. Carco, Mac Orlan e Coc. teau in quello francese. Ivi intervenivano i poeti, i pittori, i letterati, nel movimento avanguardista da cui emersero Cla1r e Re– noir. E anzi Clair fece le sue prime espc• rienze in letteratura, come prova il suo ro– manzo A dams. vaqucr à ses occupa1Lo11s •. AJl'operclla e al vcaudeville er.i molto debitore il film di Clair. Alle vicende sto– riche di Dumas, Balzac, Hugo, Rostand ri• correva il film francese ai primi passi, nei costumi che gli suggeriva la pillurn storico– romantica. Un quadr 0 come la Lacciolo del Duca di A tene di Uss1 potrebbe esprim~re il senso di quella st~ione cinematografica. che fu francese e anche italiana, e di cui resta campione L'assassinat du Due dc Guiae di Le Bargy_ A questo genere si oppose in Francia la risorsa poµolare della letteratura alla Fa.ntomas. In Italia trionfavano le cro– nache del bassifondo di La-la-mori. In Ame. rica il western alla Zane Grey (detesl.ato da D. H. L-iwrenCeJ andava di pari passo a queste pellicole d'avvcnture europee. Nel film Inglese la maggiore risorsa let– teraria, quando si eccettuino le a;altuarie n– correnze a Shaw o al Noel Coward. è stato il romanzo nero vittoriano. Alfred Hitchook vi ha attinto con profitto sia materia di rac– conto che atmosfera. Il film americano, che con Chaplin, Vidor. Ford, si è arricchito di pantomima, d1 circo, di jazz, ded1can• dosi anche al culto della propria leggenda: i pionieri, ha avuto nel teatro di Ben Hecht e Charlcs Mac Arthur il padrino alla cme– matografia di Capra, come Saroyan, Wilder, Hemingway sembrano guidare talune lente opere più note di Eisenstein e Pudovchin. Il film russo fece perno, dapprima, sul pa. dre letterari 0 Putschin. poi su Oostoieschi e Tolstoi, come provan 0 anche i primi films d1 Ozep. Ma soprattutto, cd ecco In sua grande originalità di valore rivoluzionario, esso fec~ appello a1 sentimenti. ai moti, alla psicologia della folla: donde nacquero le opere più noie di Eisenstein e Pudovchin. unport,mti per quella i;chiera di l\1artoglio. Huttm\ìnn. Lans. Sijostrom, Ouv1vier. Hitch– coock, Capra, di cui abbiamo bisogn 0 per progredire nelle vie dello schermo. Sorgenti lelterane, avanguardismo fotogra. fico e cinematogrntico, correnti figurative (e non abbiamo ritenuto in questo saggìo di esaminare la posizione del cinema nei con• fronti dei Steinlcn e Oaumier. dei Thomas e Pinelli. dei romantici lombardi e dei fiam– min.ghi) hanno apportato dunque al cin~ma notevole materia. neila quale prevalse co• munque la narrativa. La maggior fonte però dovrà pur restare quella della vita dell'uo. mo. situata nella dolcezza o nella malinco– nia popolare d1 Montmatre (Clair), nel pri. mitivo e talvolta duro impulso della comu– mtà sovietica (Eisenstcinf o negra (Vidor), 0 nella pietosa insufficienza delle baracch~ di Charlot, dove le pareti sono morsicnte e sfilacciate come il vestito e la speranza dei vagabondi. MAHIO \ EIWONE Abboncnevi alla FIERA LETTERARIA UNICO PERIODICO ITALIANO INTERAMENTE DEDICATO ALLE LETTERE E ALLE ARTI CONDIZIONI DI VENDITA 1 A.onuo I.. 9,0 • S.rnutt•I•. I,. ,90 Trirnu1nl~ L, 2S0 -, ABBONAMENTO SPECIALE DAt.• 1 1 GIUGSO Al. Jl DICEMBRE 1946 L. 570 ---·-·--· -----·--·--· 1>rusegui<J1110 1eUaras:,eg11aclei te.~ti l<'a· trnl, dovuti a t)ros<llori iwlù111i co,itemvo· 11m1i 111>/ duplice 1111e1lto d. sfM<rre fo ,ciucca dicMÌa ,f1111a vretesa reticc11:<t cki 11111,tr,. Le1termj di cit11e11t<1rs. in questa par. t1cohtrc Jorm<1 ,h composi:i.o11e; e anche µa seg,wf(fre ,, tutti i volenterosi le. più ,wtevoll di raU QJ>ere, che se.guiterwano a resrcre sconosciute fi11cl1è 1/011 ci .si vorrà cu11vi11cerc che il 1JCgreto deiCautemÙ;ilà di 1111r1 cultura sta 11<.'l rirrot.'lcre in sè stessa I e perfino 11ci propri t>ccessi. nelle prOprù os1i,w:ioni) I.e. rasioni clelUi propria plau· ,ihiiuà e ,w.turalezza, SC/tZ{rcui non v'/,a c/11.! urrificio. e il /re<ldo i·ez:o - che fu di tutte le epoche serr:i/i - cli sci:miorurr~ modi e voce stra11iPri, destinati come ogni altro cibc, nor, genuino nè sapqrit-0, ad 11/i. 1111..mare nitro che il disgusto di tutti gli cmcsìi. t.cco lo trama cJelt'ulrima composiz1011e drammaJica clcl ro11uu1:::iere I<. M. Ue An– gelis. unc1 com111.et.lia-balle1to in due tem– pi che ha per tiwlo: ·· te sirer1.e". In ,ma rada de/ fo,u/,o mari110, le SUe11e o.,,n llmJ-O che si plachi la t.empesta scate11a– ta da Nct11111ò per castigare i pe.~calori si,. cilùmi i <Jttllli 11011 i11te11do110 .,ottoscare ai ca11ricci del 01{> del mare; Nettw,o è m..– m1mort110 di una vergi11e de/l'isola, ma , pe:,,t;atori gliela t1<.,gan-0. l11ta11Jo che la tem• pesta (e l'WA,1azion~ c/Pgli i~olani) dura, I<' .°'irene si cumoùmo i.,, q,ie.sta U>ro rade mal!ietrme,,t.e caJ11w. L,11ico ,vago. tn com– /Hljmia tfegli Id,/.; mari11i che. in /rolla. sfidumfo fa cAlera d1'. \ <'t'uno. 1,'("11go1w per pnsen.Jan, 1111 nuovo Q.~pite: Ali.re:,. ,Xt8(lÌO J>rediJel'lo · dei U10. A lir~ si intta- 11l<Jrr1 de/4, ttes-ina delle :,ire11e. ma qu~– Stll f ·"·agrrta, assorta; iJ ricor,l-0 di un giovwlf• pcset.d.or " dcl/.'isola turba i s.uoi :,ogni. t, 1111P.stopescatore, i11Jatti, che li• 0St1to sfidare per fame la te!11f)esta. fa mm– fr-a~i(): insùm1e alln sur, bcrrca cola a pi.eco m·/Ja rcula th1.f(• :,in•ne. I.a ttegma lo nco- 1,l)sce, fing.- di proporre un. gioco eh.e hA p11r posta il p,o.,.~os.o del giovcu1e; ma noi. l<'lf'lllf>u lo .,,,,..~ti.a . " ron lui /ugge verBQ la tl'rrn. IL :.cc-o11do '""'Vo mo.i;1rn Regi,ia 11b– bcrndrm«1a tlnJ/'i,if, dPle peM:alorf' rt1ccolta da un 1-e«h10 o.<;;fl'. do"t'nuta serva do· Ml-ria. Intani.o Alir,,., i> Imito a rii:a dni pe&ct1• tori che. e<>11 I.ti toro rell' ha11110 /crtt 0 quel. l'i11crf'<.tibile lwlli110. lla Alires 1xrrla come He,ùu, .fo µ01t.e, t1011 ·'-'' chP JX!t1.1rare di di •111ei d-lu• che fa-vo/,eflgia11" d"' ref(ni toot. to111nrU11. e,nl/l'r(, d.i Ne.1Ju110 e altre s1,-amberi.e. Il l'l!C<:hio o.qe , it1vece, crede c~1,, -1/ir,,., .~ia J"i11/1><le/e amame alfine pen. Ilio f' obbligr, • dul' alle Jl;w:fe noz:e. I due l.eiLlao-0 di culn.ttitr,,; alle legj?.i 11mtt11{!. nui si accorgono che ;, imp0$$ibile. RPJ:i• nn. ioccc,tc rfalfo coqcm:.a di Alirru. a sua t•o/tc, se ne inmu11(Jro; ma f'i11felir:tà ciel viver(' t.ern.-,,o li .'C()ul>Cll. Ps:,. mm sorro ,li. qu,.."la terra. UP,:i11« .~111111/ica ,flir("s di ri– tor11are - clw ,drra•,w lui si S<dvi, i11110. cente e fedele 11d loro a11tichissim-0 re• g110; ma Alires, solo, no11 tx"tinì. Ed ecco che e, scioglier" ;r, "°'lo, Net, 11. 1 1-0 em,erge. g;grmte!•co ;, corrucciato: fJ?rh~ a1li. 11(~ilmu. dPlltt marim, e si porta vi.., 1 due r1b,•lli .. ~projoll(br,ul,0 di ,wot·D 11el tti.are. ·• Le Sir~nc·• 11011 nru,nrtiP11p al teatro llOClieo; e ,(e si. val<' di 1111 li11g11aggi0 i.sf} r• ~ato. <>et:Orre SQllolinoore che la /ovolo ~ il balletto d, cu.i si com/J011e fo rrama ub. Mdi.1:cono <t w, to,w f(rottesco; 11011 quindi valori di' JJ(trole f)ÌIÌ o m<-no b<'llf', ma va– fori plw,tic,.' e SJJOlacol,,ri. Cli, t·olesst• re– citure così com'è il lru•oro. ri$c/iier<'bbe di CCK/ere 11e/ pre:.io:.o e nel mcu1ierato. c·è u1., dof)piofoncl-0. insomma. che il rcgi111n dorrebbe esvrimere d11llo spettacolo. [.,P e..~1,eri.c11ze. de//'m,tore. "<>I frallcmpo. ,11; v~1rno or1e11ta,ulo 1·er.~o 1111(1 co11q11i.ua di lt11jt1tttggi() più --<"an,o (com(' ;. dimostrato apf)1111to. 11el(11ltimo romtm::o ·• Pa 11 d,; ,:iallc •·) che 11011escl11d,, il 1011 0 poetico t• f,1t·oloso. . lt1or110 all'a.s.~,1eiti.:.io11e cu/lural.e « L'i– e;ofa », si accentra grm1 parte deU·a11ività c11ll11T<de di Genor.:a. ta Galleria d'arte d~U-lts!IOciti:i-011e lia ospitato mosJre colle,. l~r;e cui. ha11110 1xrrtccipa10 ; più .~ig11ificct· tivi pillori italiani. Da qualche mese. sot. to il J>(1lroci11io de/Tt< J.. ol,1 ». oper~ an. cli(• il teatro speri111(•11ta/e /,11igj Pirandel– lo. dirci/o dCt Cia11 \lor:a Guglidmi 110 cl, 11 s~ ix_ 1 Le. dell'ovem di deme11li 11011 pro/e.s. s 1 .ò ,u.sh ~cl lui compi.uri già tre cicli di re• <CIie, aff111a11do lt! f)roprfo esperin1zo, ,, /1rese11.tw1(/o fra I nitro d11P novità asso/ 11. I~ per l: S~CJ•t> i.la ~i<me: << Vie;ioni di maF,• gio » d, i,. B. )eats. e 1< n uomo di Dio» dell'esisl<'11::ù1lista fro11ces.c Morcef. * In Francia. come in Germ.ama, il cinema restituiva nonpertanto al romanzo: si ricordi per tutti, il Cdvalicr Cipolla d1 Thomas Mann (1931, Mario e il mago), che non è che una reincarnazione dei molteplici ma– ghi del film muto tedesco: o le ombre cinesi e i quartieri negri di Simenon. Jacques Pré– vert. dopo aver scritto la maggior parte degli scenarii dei più importanti films rea– listici francesi, pareva assumere --di ri– scontro - perfino n~I poema l'espressione cinematografica: e La tele de l'hommc qm a faim - quand il se regnrdc à six heures du matin - dans la giace du grand rna– gasin ... il s·en fout de sa tete d'homme - il n 'y pcnse pas - il songe - il imagine - une autre tele - une tele de veau par exemple ... Et dans l"mterieur de sn tele - un brouillard de mots - sardine manger - café arrosé rhum - caf'-crime arrosé sang ... Un homme très eslimé dans son quartier - a été egorgé en plein jour - et l'assassin lui a volé - deux francs - soit un café arr06é ... La foulc a lynché l'assassin - le vagabond - et tout le monde est reparti Si potrebbe quasi affermare, a questo pun• to, che mentre la cinematografia mondiale ha trovato in genere, pretesto e alimento nella letteratura, il film più importante. quello che attraverso quattro o cinque no• mi già può rimanere fra i documenti dello spirito contemporaneo, ha trovato forza e parola non nella letteratura, ma nella vita stessa. Laddove )) cinema ricorse, quindi, e manifestò la sua dipendenza a D' Annun• zio, Bracco, Di Ciaéomo, Pirandello. Von Harbon, Lagerlof. Mac Orlan. Broente, Hecht, non è detto che realizzasse le sue prove più decisive. Esse tuttavia restano Ammioietrazione: P. Madama, 8 Roma . U11,., 1rou1>e dei balletti cli . .lfo'tltOC<.rrlo. 111ut1osto mcmchevo/c ed eva.siv(1 è calmu a Uoma, dove, dtr qtwlche a11110,il gusto ,,a quesJo genere cli .~pc1tocoli si è co11- siderevolmr11te raQi11ato, Cior1o11osta11tc la semta 11011 lur novernto 11es$1.1t1a di quelle nazioni che 1mr sarebbero slote OJJIJOrtu 11"', I al cospetto di 1a111<L raOnzzo11a1a ,,pf)rossi– m.o.:io,w .la quale fra l'altro aveva avuto l'ajtgravante di (f'rt'ini p,1bbliciu1riame11t'e del rHJme tli UJor, f>CTnl'll/hrr<' uno svei– tocolo meno che decoroso. Biblioteca Gino Bianco

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