Fiera Letteraria - Anno I - n. 3 - 23 aprile 1946

FIEHA Lhl'l'ERARIA IRA s s EGNA ~-=========,...: BIBLIOGRAFICA' : - ·-····· ·---·· ···· .... - ·-I m I Le varianti di Ungaretti sposiz1one verbale. ma prova aoltanto la vi• gile ullenzionc del poeta a distribuire parolf' e gruppi ritmici secondo una sistemazione ideale. Nelle Poesie disperse mancano (e sarebbe ~tato bene che vi fossero state incluse) Di fronte a un problema come quello quelle liriche in lingua francese che della formnzionc della lirico Ungarettiana, risalgono, se non cniamo, al 1914 due scrnbrnno C3scrc l'C direttrici fondamcn• e che si possono leggere in pn.rtc tali dell'indagine critica che si vog:li& avva• in appendice ad Allegria di no.u/ragi; parti– lcre di tutto un comple&50 di ragioni anche colarmcntc Per/ection du noir. In questo d'indole filologica, ma che per ciò non ri- caso è evidente la pr'Csenza di Mallarmé, nunci a decidere n~ll'ambito più conclusivo non 1010. ma n.nche l'esempio più recente della poeticn: da una parte, cioè, conside. degli esperimenti di Apollinnire, che sia pu. rare l'opera _di creazione di un linguaggio re in maniera •minore• inOuì sulla forma. lirico (indagine que"Sta di valore assoluto e zion'e della poesia ungaretliana. Ed è certo fondamentale), e dall'altra srnbilire sccon· che Ungaretli ha sentito il problema dei do quali aspetti di • ritmica• o di e metri• gruppi di immagini-ritmo e degli sp..-azicome e.a• tale opera di creazione si presenti. un'esigenza costrnttiva profondamente lea-a• Per De Robcrtis le due direttrici aono i,e_. la alla riconquista della parola poetica. gnate in questo senso: prima, la ricr-rca del Ma, la ricoetruzione mctrioo del Senli. l'esscnzinliià della parola, - 11econda, il mcnlo. quella che Dc Robcrtis definisce passaggio dn una rilmica a una metrica (o • metrico complesso? •. meglio, da una • metrica -elementare• a nna Concludendo una nota premessa all'cdi- • metrica complessa,). zione di Novinima del '36, Ungaretti seri- Riguardo al primo punto, è da notare, vcva: • Se il mio primo sforzo è stato quel– come per fondamento di ogni powsibile di lo di ritrovare la naturalezza e la profondità scorso, che In lcttufd de.Ile e poesie disper e il ritmo nel scn80 d'ogni singola parola, se • pone gli inizi di Unga~ui molto !on se ho poi cercato di trov.uc una coincidenza tano: nel limbo, addirittura, di una poesia fra la nostra metrica trndizionale e le ne• d'indole puramente letteraria, che polcmizu ccssitò. espressive d'oggi, ecc ... •. contenutisticnmentc nttrnverso il mezzo meno Che cosa dicono le e neceaaità espressive adatto per In pol'Cmica, cioè il verso, e si d'oggi, -se non la consnpcvolezzn di una na• rifà ad esempi prosastici nel senso negativo turale rivoluzione dd linguaggio (naturale in del termine. Generalmente vft.lgono i due quanto necessaria), che suggerisce un e,pe• riferimenti avanzali da Dc Robcrtis: il Pa• rimento) Lo stacco, la linea di demarca– laz..rcschi delle Poesie e un vago crcpu"ae.O• zionc fra l'Allegria e il Sentimcnlo {non è lariemo. T aie spostamento indietro del pu.n- detto che i due tempi corrispondano in tutto to di partenza fa più significativo il lavoro e PCr tutto ai due libri, esattamente - mn di Ungaretti, e meglio rende ragione di cerla i due tempi v1 sono) è voluto dal poeta. Pro– nscesi verbale che il lettore comun'e ~ in• valevi n immnginare le pnrole dell'Allegria dotto a considerare come l'aspetto esscn· collocnte diversamente da come il poetn, zinle della poesia ungarcttiana, Fa m"CQ"liodopo tonte ricerche e tante prove, le collocò. comprendere, ad ogni modo, l'esigenza di Qun~do noi leggiamo, meglio quando noi un rinnovamento, di una ricreazione de!Ja pensiamo: parola; quando sia evidente che, all'inizio Sorpresa del suo lavoro, nnche. Ungaretti aveva fotto dopo tanto esperienza, e aia pur breve, di Un.ti poesia -d'un amore, dege.nerata {chè non crediamo sia poHibile abbinino, oltre che una cndenza ritmica, trovare un termine più adatto per il cosid-, un'immagine; sappiamo e sentiamo che si dct~o ~ crepuacolnrismo •). • Lo stu_dio ~ellf" tratta di tre -;.,cr~i. di tre subdivisioni, per vananti • nota dunqu'e Dc Robertia • ca fa dirla con Mallarmé. Sorprcaa~ e il no~tro auiatcre alla nHcita della parola poctica •· pensiero, la nostra immaginazione si fcr- Dovrcbb 'eucrc ormai risaputo - mn forse! mano, crea.no alla fine del versello ~no SPft· è PUt vero che il ripetere giovi\ - che Un- eio effettivo: dopo tanlo cd ancora una 50. garetti ho nvuto presente nella sua esi• epensione ... Ora, noi po~siamo <\_nchescriver gcnza, l'esempio di Mallarmé, E dovrebbe di seguilo j tre versetti e leggerli come un Ca&Cre chinro che la poelic.8 mallarmiana endecasillabo tradizionale. Cioè no: li seri– non è Wl fatto artificioso, un'avventura di vcrcmo di seguito solo peTchè li sappiamo lcllerato, mn una. vcrn e proprin esigenza di sistemati in tre tempi. Mc.nlre un cndecasi). carattere storico. Lo ~adcre de.I, Rom:u~tici- Jabo non lo potrete riportare, chè sarebbe smo aveva condotto 1! mezzo d csprcss1ono arbitrario. a una trascrizione diversa. poct_ica a un punto tal~ che il.•verso veniva I Così almeno crediamo. Ad ogni m.odo è praticamente n non esrstcre p1u come una lontana dt1 noi ogni intenzione di volerci entità precisamente definita; ciò che spiega irrigidire su queste posizioni. Interessante tutte quel_l'e mira~olanti nvvc~ture. che vai~~ è porre il problema. Con l'aiuto dell'appa– no sotto 11 generico appellativo di .• futun- rato deroberti!oi11no ogni lettore allento potrà, amo•, e che valgono non cerio n risolvere. sull'interess..,nte questione, cercare una 10 . ma a denunciare quella e crisi del verso• luzione sua. che nella letteratura francese era stata av· I vertita ass."\i prima che da noi. Ma che cosa I __ _ dimostrano quelle_ a;vcnlur~?.ch~ coe.a. p~o-l GIUSEPPE U 'CARETTJ, Vita d'un uomo vano anche,_ tulli I tentativi d, so~tituire Jf/, Poc,ic d;.sper!Je, con / 1 apparalo critico la _forma logica della ~rosa -alla forma ana- delle oori 1 anti di tutte le pocafo e uno alu• logica del verso? - Evidcntem~nte_ provano, dio di Giu.3eppe Dc Roberlis, Milano Mon. dimosttano. che non solo crast d1as~~a la dadori, 1945 ' forma metrica. ma che la parola addmttura · aveva perduto la sua • personalità •. Apparato critico alla mano, sarà ora po ... •ibilc. per Ungoretti, seguire pasllo pass,, la consapevol'Czza di un rinnovamenlo della parola. Ungaretti, avendo cominciato n ac1~ vere in quel climn che s'è detto, aveva come più naturale e logico il mezzo della • ascesi V'Crbale •· E la sua applicazione di un tn1 ~zzo risulta importante, non solo neJl·am· bito della ~ia stessa ungarettilU\ll,. ma su di un piano •torico. Chè in tal guisa Unga. retti ai rivciava, in Italia, come il primo poeta realmente e sinceramente antidannu.n. ziano. Cli esempi deU' aléC'li verbale ungnrctti.i na sarebbero troppi perchè tutli li pote.ssimc, citare; e d·altra parte il citarne solo qual– cuno potrebbe far credere che scegli'csslmo esclusivamente quelli che giovano al noetro argomento. L'appMato critico derobertisiano, del resto, ci dispensa dall'e citazioni·, che il lettore non avrà difficoltà a trovare da sè. Ma la parola non vive in solitudine; ha bi– sogno di uno spazio vitale, che, come nella prosa si chia11U1 e spazio l01rico •• così ne!IJt poesia ha da chiamarsi • spazio poetico•. E' per questa -esigenza che si crea il proble– ma e l'uso degli spazi. A questo punto la nostra tesi diverge da quella di De Robcr1is, per il quale \'entità • ..-erso • (raggiunta naturalmente una ritmi· ca) si ricoetruirebbc di pler 'Sè, quasi fatai mente - e libertà nella legge •. - e eosì si perverrebbe, fin dall'Allegria, a una mc– t:rica • dement&rc • che nell'uso degli spazi vedrebbe esclusivamente un indice dida– scalico, il suggerimenlo di un modo di let· tura. (La riprova di ciò consisterebbe nei fatto c.he dalh: varianti risulta i.n più casi che Ungorelli tornò a comporre, a riunire, vcraetti e gruppi di parole che anteriormente erano divisi più per minuto). In questo cam• po le distinzioni son davvero COISÌ sottili ch-t! difficile è fi~sarle con chiarezza. Se nella Allegn'a è una ritmica, crediamo che ciò sia dovuto al fatto che la qualità esterna della parola poetica è proprio il Titmo e che al ritmo non si può sfuggire 8'C non rinunciando a acrii>crc o a dire (ma non a oono~ere) la parola. Ma, se si ha da par– lare, • meglio che di ritmica • di • metrica elementare •, noi crediamo che ciò si poes... aolo in quanto il verso tradizionale si ricreo attraverso lo spartito musicale della paginn; cioè non maJgrado i capoversi e gli sp..u.i, ma proprio in grazi.a e degli uni e degli altri. Il Tiunire e ricomporre di cui s'è dette, non annulla la reale consistenza della di, Mistica di Tilgher E il primo dei volumi che ,:omporranno l'opera postuma di Adriano Tilgher. Si tratta di un gruppo di saggi caratteristica– mente tilgheriani. Quello dal titolo • Numi• nosità del dopoguerra• offre la chiave per la comprensione di tutto il libro. In e Mistiche nuove e mistiche antiche • il pensiero di Tilgher trova il massimo del– l'apocalitticità. I miti antichi e i miti moder– ni •i pongono sullo stesso piano. fuori del tempo. N::tsce così il numinoeo e con esso l'atteggiamento mi!-tico. L'umano si esplica in un indifferenza casuale, ma gli orienta· me.nti derivanti da.li' esplicazione non si pon• gono in rccil?roca indifferenza. Anzi 11i de· termina una incompossibilitò. acutissima 'C conAagrnnte, Si veda, ad esempio, • Comu– nismo e Cri&tianesimo •· Rispettosi delle ultime volontà di Adriano Tilghcr non cercheremo di trarre dalle con– clusioni relative alla sua posizione reliiiosa negli ultimi noni della sua• vita. A noi inte– rca&a sentire in questo libro, ch'C vuole toc– care il problema del misticismo, i momenti di cultura, anzi di vitalità. Pregio innegabile di Tilgher fu la sensibilità, si potTcbbe dire la aen11uali1à, con la quale avvertiva I' affio• rare di ogni nuovo motivo filosofico. Egli percepiva quanto succedeva nel mondo della cultura momento p'er momento. Aveva una strana fl.lCohò.: impoveriva il pensiero in• contrato, lo disseccava, In fondo c'era in Tilgher il gusto del collezionista. E questo gusto costit;i:_,a l'elemento attivo ddla sua indagine, gli p'Crmctteva di nuistere allo svol– gimento degli avvenimenti, 90vrapponc.ndo mondi su mondi lino al raggiungimento di visioni apoc:;littiche. A. G. FEHRAHA ADRIANO TlLCHER, Misticl1e n,uot>e o mi8'iche antiche (Bardi. Roma). B1bloteca Gino Bianco C I V I L T A' delle lettere rrre saggi: su certi felici lettori del Pe– trarca, !oulla poelic~ del Bartoli. sullo svi– luppo del Vico: un compiac:imento dunque (aolo n sapere ascoltare quei nomi con un gusto aggiornato: e di1'Correndo d' Anccschi si può dire guslo senza tema di fraintendi– mento) per una classicità difficile e pwe Ji buon 'Sangue, sana, libera di corsivazion1, una int'Cnzionc alla fine, dura e solenne, di dare alla nostra vita letteraria adatti e$Cm• pari, per aiutare il momento, che al critico lo studio (letture, meditazione, ma sp:ccial– nente amore) indica avventurato. In re– lazione, il titolo. Cioillà delle lette– re, e il corag'°Jio che detta i modi del chiarimento, sia che con le ra– gioni del! a storia l'auton: affermi l'im• pegno d'una società letteraria in auivo fer• m.cnto a plasmare il venerato vigore d'una tradizione, per il divampare e poi il Jib'C• rarsi della poe1,il\, •ia che addirittura ,i lu– llinghi, e lo confe89Ì, della presenza di un cosi disposto stato di civiltà nella società letteraria nostra di oggi. Il diretto preludio all'attuale confessione slavo in una paginn d'u11 altro librclto di Anccsc.hi, nella pagina conclusiva di quella raccohina di prove pub. blicata non è molto, sotto il titolo Idea della lirica (Milano, edizioni di Uomo, 1945), e c·ern già l'insegna del nuovo volume: 1 Ma quanto gioverebbe, invece, alla civiltà delle lettere un diverso atteggiamento,. Era il tratto d'una rispettosa polemica col Croce. DI SALA LETTURA NARRATIVA i'll.\:,:,JìUO UOl\TEJ'\IPELLI · Hucco11t, ,•,echi {Ar11oldo Mond:1dori Editore, Mi– Inno). Qw·~1i 11rimi raccor11i di IJ011tempel.li. ,;Cri/ti tra il 1901 e il 1911, /umno ristam- 1x1ti. dfl llo11dadori ne/ 1913. 1:.·scor10 or11 111 un,, ter:a edi:io11c, che co11tie11c il " $(,rate m0<ler,w ·•, i •· .$.ate SllvJ. " " ·• Allri mcconr,, •·. U11 volume di 459 JX~ ginc. il. 1>rim.o <leg'li. etto volumi. che r(rcc11lgo110 1111/a h, vrod11:io11e 11orr(ll.v11 cl('/ \o,lru. ,\TTILIO 0<\131'\I: Lna c~rtt1 d:sum:a ( '1ihmo, 1•d. l\londadoriJ. lt(l/im,o d'Argc11tim1 è A11ilio Dubit11. 11el senso che laggi,i si Jorm,",, e /ecC' le ~11(• prime prove di scri1110ne: 11tir,c iii. Arµcr,tilu1 e park 111 lt«!,iti s, $VOlgo11tJ i rf1cro111i di qucst,, volume, c.. /_, scl,(1/a bibliogrofica i,,/orma che taiu11i fu, orio ,crilli or,gi1u1lmt•111e UI spagnolo. altri di• rt•itame1Ht• ,u i1aiirmo.Ala non i• </IICMO cl, cfmU,. ,. ."'!. ttl libro si possono ri,·0- 110 ct'tr due t1l)i di m1rra:io11e è per t11t• t'altro mol'ivo. A riprova di come i doti c,;rrir,seci 11011, abbhmo <11111si mai it1/liw11• Zfl dirella 11Rll'ov<'r<r /.e11er<irio. C11,,;i ti servire cfo sw1rtiac<1u,e tm qucsli raccomi 11011 è il /11110 d1c si svolgm10 i11 0111bìe111c amerkat10 OfJp11r it11l,m,o: ;_. 1111 tillcggiame1110 dell'mrimo dr{ Dabini. Il quale ora si apre a(l 11ccoglr.ere 1111 mou• do ogJ!Cllivo di cui r~li è solo 1111 ('/,•. 11/l'IIIO pur imJ>Orllllll(> (ctl (J//11to di COI/· 1;t.111ir,, uri 10110m1robiop,rnfico), ma 11omQ /rn fdi c,J,ri: C Ile IUISCC //.I/li rGJJ/JTCSC/1• 111:i<mc rcnlistico. 1m1wlata e mo~""· Ora al co1itrario si chiude 11f'IJG "solitm/i11(' di sè .Slf'$SO ". vi si riR m" labirinto, <;(•· P,ll"mlo il filo d'1111 r11.:.iocir111re: l' "" r,a. u'C 1111tt 1rarrntivfl di tipo i,11('/lett11ali:-.1i• co, dore l'io solitt1rio, <m:i. 1111 concf'IIO. ;. il pro1r1go11is1t1. Di ,111es11, 11umi<'rt1 /'('. .,<!mpio pi,ì cos1>ic110 i• 1'11/tfow racco11to "{;,,,, certa di.s1<111:<1 '', eh<' dà il rito/o li/ rolume (e 11011 .si. surcbbe di cio it1• d1ca<;-Sf.' 1111a11r<'/ere11:11 ndCan ·mo rlf'l• l'a11ton•). __DaJl'ultrr, 1-, i::IX'ce il _JJrimo r(l('('011lf, /~11purtr11:ll . che ci ,t('m– lm, il viii b<!llo pl'r llt•1nitfl ; d e<1uilibrio di rtlf)JJr<'Sf'llln:imu•. 1)1~0 UUZZATI: / ,<;l'II<• mr>s.wiggeri (\r– noldo Mondadori E<lilorc, )libno1. E' fo seconda ('di:io11e di <111e.,10 vofu. lito(' di ro--conli di Di110 1111~:ati. che, al suo primo Oflf)"rirt'. /11 uccolto co11 moira /mmre dal rmbblico e dalfo crilictt. FnOSOFfA \.'\T0\10 LOI\18AH01: Lt1 fi/o.,;o/ia di /J('11('dc110 Croce (Homa. cd. Barrii). E' 1111- compendio rlt•/1<(! critiche cl,(' tifi ,ma 111.1si:io11e cli trtiscemle11wlismo cri• 51hu10 si. posso110 rii-olgere nl/(1 crocfo111r "/ilosv/it1 dello ,<1.11irito ", com{' .qs1c11111 o n('i snoi fxtrticolflrl 11s1>erti. dltfl'l'stl.',ica tt/lo storicismo, dcUl.a 1.xmce::ui111C della rurtura l1 quc/1(, ddfo .,;oci<'lcì e <l.l.'/l'uomo. /,a 1rc1llll::io11e th.•l /,omb(lrdi (' l.'ivc,ct•. tc,l- il rispetto, sì profondità di Immano ironia, per disperata gioia d'una posseduta verità acgreta donde sgorga passione tanto viva da doverla documentorc piuttosto nei termini ri!oerb"ti a un poeta: e infatti, S(l)vo il mi– racolo ultimo che scioglie dall'ora, la critica, cioè hialoria sentimento del tempo e della poesia, non è mai stata così prox•·ma poctis. Sarà quella dei Croce. dei Goethe, • una in– generosità propria degli uomini grandi e for– tunati •. paghi in una prassi etica o uoppo umana o troppo poco umana, rasserenata n~llo spregio dei a-iovani e dei poveri? I:. l'interrogazione d'impeto svelava una condi– zione di spirilo cui il tcmperamenlo di so– pra, • Ma quanlo gioverebbe ... •, non Sillu· deva di apportare modifica. Pure, oltre l'in– terrogazione, l'indugio è aervito nlrinven– :z.ionc di quella parola, civiltd dcffe /eltere: poichè era natn e cresciuta una nostra cer– tezza, avevn da .nascerne la formulazione trepida e ardita: e questo titolo, questo del. taglio di cronaca letteraria servirà forse do– mani a segnalare un tempo che ha davvero grazia se nell'arte, contro un odio e in mez– zo a un dolore acnza confronti, se, nell'or· gogliosa sofferenza della sua novità incom• parabile, soffre l'urgenza di conoecersi sai. vando (salvatidosi in essi) • i modi antichi • d'aspirnzionc a felici armonie. Gumo BAnwzz1N1 LUCIA 1 0 A CESCHI. CioilM delle fet. lerc (Milano I. E. I.). l'Olla ac111.l1 o co-1amc111.c non gru1uitc1, nel .,e11..so cht.• i11terprefll un se11s0 d' ins0<ldi– -'fu::io11e 11er l'idealismo immcme11ti.stico, com1111t.• cti 11QMri giorni a moUi (basti 1,e,i.,,c,re agli esi.stR11.:ialisri).Ma J>t!.r ì/. suo m(Xlo SCOJ><.'rl(IIIIClll.epolemico 1C /rt.•<111en, tcm.c1llc apolitico, rischio di riuscire co111,:,1cc111e .wlo per chi co111/ivid11 giù in 1u1rt<!'J•u1 il 1m1110 di vi.su, dcll' Autore. VARIE I \URO DE BOSIS: Storia ch•/1(1 mie, mor– ie ldou. Gitw:mni Bardi t..•dilore, llonuù. Questo volumetto, che co11ti.e11e il 1e– .,umw1110 spirit,wle cfi Ururo /Jc /Jbsi.~ nei lesti iwli11110 e /ra11cesc, 1111ritrallo de1J'm,tore e i. cenni biografici dovuti (I Clllui~ Oe Rosi$, è stello stampato ;,, ot• 11111a t•1•stc t111ogra/ict1 a c11r11del Comi• Urlo \t1zio111rlePro Yiuime 1-'olaiche. Per la prima 1·olw, così, i l('llori iwlicmi fJOs:.0110 ClJIIOM:ere w, lesto di ,,lto intl'– rcsse 11111,1110 e JK>l.ùico, t! i f)llrticolt1rj /Jrt..'Cisi dt 111w vicc1Hh1 che commosi,e r, MIO lCIIIJJo 111110il 1110,ufo civile. Com" i• rwto, il giov1111e pocu, figlio di poetu /.,auro De /Josis volò. i11 111w 51.'rtl del ln11umo 1931. su Roma, lm1cia11do mi• g/U, 11 cli 11uu11/esti11i a111i/t,.scisti. Yolcvrr t-sscre. <111rl/aimpresa, il primo segmrle rlelfo ribl'llio11-0 del 1>01,olo it(llùmo alfo di1111111m J".scisto; "'" molti mmi ar,cora do-vcvflno JHl.tSt1re pcrcl,è <111cl sogno di !'Oetn si t(•ttli::t1sse i11 pi.e110. muli di do– lore e cli S(lcri/ici per 111110 1111 J)O/><>fo, fi11iti i11 1111 gigm,tesco ,Iisc,slro mili1are. E 11cl testo d<'l suo scrillo i111,•illto 11 1111 ,1111 co b"fflc1 t1lla vigilfo del l'Olo, vi so,w 11ro/orulc itit11i:i-011i che gli <ivve,w11e111i ~11ccess·v; d<wcva,10 co11/ermnrf', Il vocia, (UIC()rr,111/U volta. twe,:a visto g 11\IO. TRADUZfONI 1 HOM IS \IA \N: Mondadori ). Saggi (Milono. ...d. V<.>i. "<11mdcrt1i dcllc, i\lC(/,,s11 •· lJfJ/HU,• l/lll'Slo 1·0/umc di Sagi;i prep"rt1lo di,-ci a1111i /<1 e che u!lorn non potè uscire. /,11 maggior porte dei saggi rig1111rdu,:rm1di fig11r(' del/ti c11l111rr, gcr,mmicc, (/f ug11cr, Goethe. 1·011/>lalCJ1,Cham:.~~o. l,os:ngl che 'I hot1w~ \la1111rievoca e i111erpretc1 co,1 profo11da mle.sio11e ai probff'mi. e.sie– tici e sopr11n11tto morali del 11os1ru lt•m• po. V, wli r.evoca::io11i fo mc110 1>ers11a– sii-a è Jors1• l/Uelfo c11111siti.~tica di lr'u,:- 11er. fo ,,i,ì uiim e com11wsstl quella cli Cham,.sso. Mli fo f)r<JVn pi,i i111.cressunle f'i11gcg11u di 1'!,01111,s Ma1111 lt, o/Ire nello •crilto cl,e c,mdmlc il rolume: 11011 i· u,i ,<aggio. è soltwllo, t1ell'appcire11:a. il dio• rio d<-)ln lrnrcrsatn che I-O portovti c.sulr. dall" E11rOJH1 ili America e che l'gli /" in co1111>•11_:nh1 di 1111 .solo libro. 11011 tcdesc-o 1111es/C/ 111111<1, il Don Chisciottc . .lf11 q111,11• to egli w11101,1 i11 11wrgillc. uJ libro r(',,fll /r1, fe C05C più /JC11e1ra111i d,e si SÌllllO scritte .(11{ Cenxmtcs. ~ELi\1\ L \GEBLOFF': 1--a St1gfl di Gol'Mtr IJerlit1g I Boma, cd. Einaudi). 111 1111a 1wo-vc1, i11U>grale I(' letteraria• 111e111c 01timl1 trml11zio11e di A11g11s10 Gui– di llpfHlre il c11vofovoro di &111111 l,lll{t'r• loe/. cl,e scgm, •tclfli lc1.ten1t11r11 s,,cdc.~e l't10<'r11111ni ~1 1/ V('ri.smo strillflbnghio110 '1"1111 ·1trte J)iiì / tmlasio.sa e libem. so.~1,csa Ira il rN,le (' l'irrNde. Mc111rc ttltrc opere rlelltr t"1wrlo/ (e in spec~ 1c, s11a po~,,.. ,·iorl' J>r()(/uzio,ie co11 temle11:e morali:.ti. d1c) 'Ot111 i111 eccl,fo,c, <111cstorom,w:o /JO/JOfoto di si1111,o/(lri fig11r", mosso cl11l– l'i111pn•11i!,10. llVVClll11roso e lirico, COII• «-n.:n ù1t111tif111chc cigli occhi del l.-11ore cl'o,:gi i u,Jori che (,o resero /111110.,0. ORGANIZZAZIONE EDITORIALE. TIPOGRAFICA segnala nt!lle •du,a,a, d•llo JJou•«n dell'anliquario la collana GIOIELLI DELLA SOFFITTA A. LEHOl'-HEAULIEU Dftll\DISI AL 1719: I.A HIVOI.UZIONE FHAI\Cf..SE ALL'&SPO!-IZIONE DI l'ARICI l)f,.&n• d{ Dnumier, Cm,"rn,, Crnnilo:ill•. Pauquet • l'•I••· 1\uo1·11c1/u1an• numerata di /000 .,,.,.,pfori. L, 100, l'AUL Vl-: RLAI.VE I POl:.ì'l MAL&D►:TIJ Tr,,ran C•rb,4r•,Anlour Ru,.baMil, $1,ploa,.. \la/la,,..,, .ll<JrNl,n• IJ.,1,o,,,.__.,alMor•, V,11,,.,, "• L"l•l►AdaM, p,.,..,,. IAlion (l'"ul V•rla,n•)· A cura 111 H•naro Mucci, d11•&nO or{11"'i•le • 6 rou .. 1 1i di Am •ri6o lforroli. Edluon• di 1000 ,-u, m11l1.rl nume- rati, I•• 180. Plf.:THO .AHE1'INO U: COH1'1GIANJ.; Pr•fouo,.. d, For1uno10 IJ.ltonai con 6 1no>ol•f. ,. d./ l'ion•un, fl•I IJou,:lo•r, di Hub.n,, d, Coror, d.l Wou•"u, il•I M"""''· f;d,uone d, 1000 •••""J'lori nu,,.eroh L. 180, tNII• t:duian,' ,1.,1 ,..:ola le colfon• LIBRI D'ARTE C. ANJLLINAIHE l'ITI"OHI CUBISTI (MEDITAZI0:,,•1 ESTE- 1"1CIIE, PICASSO. ISRAQUE, Ml:.TLINGER, Cl.EIZES, LAURENCIN, GHl:3, LtGER. l'ICAUIA, DUCIIAMI'). 7'rmfouone • ,,.1,ad1<a1on• ,I, L, b.ro d• J.ilN1ro ,:on 16 1<,vole / .. ori teHQ, I.. 700. Cli. D.AUIJl-:I.AJUJ,; IL 111S0, IL COMICO. I.A CAIUCATURA lnirod, .. iane e 1roduaio,.. ,11 Leonardo Sini– lfOlli, con " lnNI• , ... ,. ,• .,. I... 7(X), J. K. lfUYSMA.YS QUALCUNO (DEGAS, Ci=;ZANNE, FORAIN WISTll l,J.;H, IIOl'S. OEI.ACHOD,, INGllES). lnirotli,a/o.,e e lr.,,luawn• di l.(b.iro ,I• Li- bero, ca" 19 l<lt.'Ole /. 1. L. 800. CONFIDENZE I•• IJAH1'OLI.Vl. Ot;l,I.A S01TOMISSIONE L. 6S. I-', JJf;l,1.O.V/,I, IIAGIONAl\lENTO SUl.l.E SV1':N1'UIIE O'ITAl,IA J •• SO. A. M.AUHOIS. CONOSCJ..JIJ.:Cl.I INGLESI ,,. 70. C. IJAUIA, I.A YEIIITÀ SUGLI EBREI 1 .. 1s. I•• Sl\'ISCAl,ll. IIOHROR VACUI L. 90. t;, 1'EHHACINI, 11'ALIE l'IIOCIIJ.; ET I.OINTAINE L, 90. L. IJIGIAtU-;TTI, IIOMA UOllGIIESJ.~ L, 6S. I.. l)E l,IIJli:HO, MAI.U!IIOHJ.; L. 90. G. l)F; IJf.Wf:Dt:n-1, 16 OITOUIIE 190 L. 6S. CULTURA D'OGGI G. J>EBE.YIWETTI SAGGI CIIITICI (nuuw. ,eri•) 1) Co,nmemornione clel De S.,ni,: Il) h•lo S>'evo; lii) Venic■le del 'li. 1 •• 250. VETRINA ITALIANA E. DO1'1;r, E. ZOL..A, G. FAll)ELLA. HISA E I.ACRIME 01 IIOMA: HOMA PO– VEHEl,LA CAMPO Dt t'IOIII E TIIASTE- \'EltE • JtOMA UOltCIH:SE, .A ,:""' tli For/1,n(lfo Bellonoi .:.Jn S1nmp• di Uarrolomco J>inelh. I.,, Jl5 ANTOI.OGIA l)f;J POETI .VAl"Ol.f.lA,VI l)El.l.'OITOCE,\'TO E DE:I, NOVIXElVTO .A .:urn • .:on &lounrio d1 Alberto Cotu•&lio. I.. JOO. I VIANDANTI t;. DELI •.A PURA MAltCIAl'lEOE H0MAN0. Con 7 1l,ut6ni dì u.,,o Apollon1. I.,, 95. l>AMON RUNYO.\' ALTA PHESSlONE : 1~ ";,.'-~~e n•:::~:::ich• 11mm,:,,,.• 1..:';;':,"" LUCREZIO CARO DE RERUM NATUHA J.IIJRJ SEX. Prefoa,on•, •arioment,, noie f•l•'4tt,i.:JH, 1u1,,,.an1an .. 11</la .,.,a t' 1utl'orc., dì Lu. cre:,o n CNr<I d, Adolfo Cinqu,n,. I., !50. nelle Et/izioni l'olil,br11rio v. conn1-; 10 l,N ANNO 01 UUEHT.A CroUf « r,ch, e.la ,/ ,upp/e,..•nlo d, pri– mat><11r« ,lei calalo&• genernl•, il ,:01«1060 f/lfl,:i11/• O. E:, T, E'J,a,an, «Di,lnt1ica" per 1.:1<0/a 11leme.,1ar• • il .:1111,/o«a O. E, T. per fo g1ot,.n1il, OIICANIZZAZIONE EDlTOHIALE TIPOGRAFICA P,u.,u Montecilorìo 115-IZI T.l. 6?514.6f19S: laJirluo 1d.:graOco Teteoel, Roma clc p. 1Jll24

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