Fiera Letteraria - Anno I - n. 3 - 23 aprile 1946

FIERA LETTERARI A 'NO I • N. J ESCE IL GIOVEOt SOMMARIO ComitotQ di Dire:io11e: Corrndo Al\'aro EmHio Ceochi, Cinnfranco Continj Ga: briele Pc;pe, Ciuse1>1>e Ungart:1ti Dirctt-Ore: C. B. Angioletti Reda11ore Ctrpo: Bruno Romani Dirc.:ione, Ammi11istrtr:ione e P1Lbblicità Homa. Pinzz:a Mrulama. 8 . T~l. 50919 Alberi.o J\foraoia: Estremismo e leLLcraLura. - Guido M. Gatti: lli1orno di Toscanini. Dino Camparw: Inediti (a cura cli Franco J\fotC1cotta). - G. Titta Rosa: \nni milanesi della •Fiera,. - Giorgio Vigolo: i\lelodrammi in un giuoco cli carte. - Umberto aba: Raccontino (poesia). - Alfredo Gargiulo: Campi Flegrei. - 'i/,·io D'Amico: François Mauriac drammaturgo. - Giuseppe R.oi111011di: Lettera eia Bolo~na. Estremismo e letteratura I L fenomeno p.iù pi.etoso elci com– promesso in lelleralura è quello che passa sollo il nome di com pro– messo Vittoriano. Che cos'è io so– sta117,.a il compromesso in lettera– tura? Esso coni,it-te nella presen– za di una quanlit.à di Jimlli for– nrnli e di contenuto imposti al– l'arte dn una so<·iet..; qualsiasi. 'el caso fu la eocidà borghese e in– (lust riaJ€" dcll'cr-a viuoriana a )rn– porrc 1ali limiti; 11111 è chiaro che qualunque società o organismo col– lettivo, anche non borghese, può ca– dere nello slcsso errore. Tuttavia il compromesso vi11oria110 è il più ti– pico pcrchè verificn1osi in regime <li piena libertà, senza interventi sta• tali o nitri. Non ricordo più che cri– tico inglese, parlando cli morà.ità in letteratura, osservava come le ardi– tezze del teatro scllecentesco, cinico e libertino, sarebbero slale inconce· pibili venti o trcnl' an.ni pila tardi, nella timorata lUgl1ilLerra di Vitto– ria. Un altro crilico a proposito dPI Da,,icl Coppcrficlcl cli Dickens osser– ,•avn l'incongrucnz.n clella conclusio. ne del romanzo: il signor l\ficawbcr, oberato cli debiti e in~uaribilmcnlc disoccupato, pnr-tc alla fine per l'A11slrnlin e ln~~ila divenla, n quan– to pure, tutto clivrrso: prospero, al– tivo, ordinato, importante. Ecco un caso tipic·o di eompromesso: i per– sonaggi •limpnliei. per compiacere i numerosi lcuori, dovevano finir be· ne; <' Oirkens non lrovò di meglio chl' far pnrlire Micnwher per l'Au– slrnlia, come se 1111 continente 11110- vo potesse modifirnrc un vecchio e incnncr('nilo c.nrnltt're. Qucst' Au– strnlin provvidenziale di Dirkcns, m11tatis 111utandi!,, t·· l':1rlesionp nl fo– ecismo e al n.azi<.mo in tanti libri del vcnlcnnio. (' la <'o,;;tn1zionc dc~Ji alti forni in Sih<'ria in C"crti roman– zi russi sovictiei (non pare clul)bio che, dopo la ~rnnde lt'Ueralura del secolo sc·or'-o. la Hu~~ia stiu per ave– rr una le1terat11ra cli "pecie vittoria· na impo~ta dalla nuova e anrora in– genua societi1 sortn dalla rivoluzio– ne), ò la conversione al rattoliccsi– mo cli 111111i romanzi rattolici, i· in– sonuna, l"intruo;;ion(' hruiale del ron– formismo sorinlc nel clima logico. disinteressato e puro clell'nrtc. i potrebbe c-ontinunrc a forc i nomi pili noli clcll'o11o('CJlfo inglese. li compromc:-so ,·it1oriano sbocca fn– ta.hncnto nell'opera cli un Kipling esalt.nnlc iporritnmentc il tt:hite man burden ossia il diritto dell'uomo bianco briLann.iro di govcn.1nre le rauo di <'Olore. si geti.a mvccc sugli schemi beli"" l'iuiproHi-.o e -.compaiono magica111e111e. Il fat1i <'l1c J.1 socicli1 gli offre. Tuuo ~~~':\:: i~lr:f:!.: ~~~ 1 ;; 1 ~ 1 ; 1 1 i::i.a'/: 1 1 1~~~:• 11 1 ;: 1~ quc~to può e 13 SCr fatto con Sllflil·icti- < i-.o iJ ttuono del -ol_i:,ta-ia (·ntrato 11elr11- tc sincerità c 1 sopratullo nelle let- gone, tanto naruralc è que11"('111r:1ta, :.cnz:i teralure di antica e iJlu.:-.lre tradizio- for,wlure e 111111,IJficazioni. Credo che a ne, eon clc\•ato decoro forrnall'. IJUt""la a•"olut.1 -.t•ioltczza di di•l'Or-.o To- Ii1 nitre parole, Jo scrittore che ::•;;;!;,\i 111 t 3 ,~g~~;· 11 J!~e l):~',~ 11 t 11 ,::~",t 1: 1 ,: 11 :~~j prati<·a il compromesso non lw il co- ~uo repertorio e la cono•ccnza, ~ia pur a raggio di andare fino in iondo. lui 11011 ..emprc 1,;rudit:1 1 ddltt mut,ica ro,,. ~,~•~~•l:•,:~l'~, 0 ~~!s\: ~:::;~in~:id~: '.}f ~:,::• i~lf,~~:r~~} '.i1• 1 !1; :~:,'.:~i ;Ì; non osa insomma, essere estremo. "t..11!-ualità :.onorn, t·on,ce,ucnz 11 del bUOpri• E1,,.~o -si tiene in un g-illi,10 lllCZZO 1110 incontro l'Oli lu mu..i1·:1 fr:m("e~e: convenzionai<', come chi, r:,pilalo ,, L"i111imo ri1·hiu111-0 della ,0 ..1:1117.n '" dt'llt.' i11 u11 s..1lotto perbene, eviti di dire r:::~~ 1 ~, ;i , \·,~:::::,~~"ti:1 1: 10~ 1 11 :~:,dòl>raat:;~ tutto quello che pensa per paura di rc-.tò nc-n l':ihitudinc mu un·c, 1,crit'nza in 11011 essere pili invitalo. Nel mo- ogni caso u1iJj ....i111:.1 ». Forile gli t-:ircbJ_.., mento di dir la verità, tulla la ve- t-luto incaultir il pubbli,·o ('On lo bdlcu,1 rità e nient'altro che L, veritZ1 (gli ~ 1 ;:~ 1;: 0 ;~:~ :~ 1 ;:;:t,~~: 11~~\ 11 ~~::i: 11 ~i;!~ 0 t serittori sono tC.!itimoni: r·icorcliamo- ..cc. Per To..c:mini è t-lata. (lu~lla del lwl lo) lo scrittore dedito al compro- bU0110.una fo,.<" di tra.n.,izione, se non :,i mcs:io si sente tirur 1a manica dal HIOI dire di cri.. j pr~to :.nr>eralu. Del rct=to fanlnsma del rispetto sociale; e non ~~~•ed~~ 1 u:r,'r:,::a: 1 ;~i ;~~~ot:: 1 1 ;~c 1 •~e!:~;1~j imporla se <ruesta societit sin queU.a pubhli..o? Co11lui abbiamo sempre a,uto vittoriana. oppure quella sovietica. R1· torno l"impr~ione che fra prove cd ~ecuzioni oppure pii1 semplicemente, quella 11011 ,i eia alcunu diffcrCJJzudi tono: la lellcraria, come fo il caso del Tas-, pr~cn:r.a ,i\a e ,ibrnnte del pubblico dietro so. Questo fontasma suggerisce ~d!o d • : .. ~ 0 ,:" 1~ !~~~~u 1 : 0 ~: 11~ 0 8 ~~~ 1 ;~ .. :~~t 11 ~~1:ie~~,~:: scrittore .. , sopratutto, di llOfl. ess<'re I l Toscani·n1· @:ior,,arte degli escculOri, anche dei mi- /ogit:o. Tale lotta contro 1n logica è gliori. Frutto d"interiori1i1e di M':l\'o,ne. quasi sempre falla in nome della mi. euna influcnr.n ("o.teriorepuò modificare la suru. Ma non si tratta qui della mi• ;i::. '; 1 \~°i_/; 1;~~;~ 1 ::: 1 r 1 :e fì(!:~1 1~ ~~!~~ ::~t~: surn che è prop1·in ad ogni opera Chi ha a51;.i~ti10 olle prove di Toscanini, unzi pietrifìco1oserondo l"orir,:innlecsprcs-- cl'.urtc; si tratta di quell'allra mi- sa ch'egli non ha J'ubitudinc di parlare ,!,io·ncd"un critico inglese. Ar11rn1o,ohre sur:i tutta arbitrnriu che, , oha per molto: le sue OMCrvazioni,bre, i precie,t'. che della touu1teniali1i 1 e della ec<'ezionale puntuali. i,ono J>ri,•edi og.rùro1111>iocimcnlo ca1>acitàdi crilira. di un profondo ri~J>ello volta, la socictù, scambiando i pro• cuhurale e d'ogni relorica d"i111ap;ini analo- lk'r l"opcrn d'ortc. To..canini ricrea la 11111• pri pregiudizi e le proprie conve- giclu·, limitnte s1re11amenteal fo11u musi- ,!,ico « d\e stn dietro le noie», ri..u..cita lr nic 11ze per leggi csLcLiche o morali, ,·ule, se non nddirillura a I1uello tecniro• nrrhi1c11uresouore di cui 1 ... i>nrtiturc 6011 <> cerca cli imporre all'artista. li qu.a• tteeutivo. Ma fro le 1>uroleu1;111e dal Mne. eiiollomcnte ciò :-he un di.!ocp;n1, ri1101n10 i· le, o,,., subi:ir,·, l'im1>osizionc. non è ~,ro, unn ve. n'è che ritorna EJ)C!i-.o e che f}('ril ro•lrullor.- di rase e di mard1ine. ;\ , gio,a u fì~snrc 11.1111 delle carotteri.. tiche del l go Ojclli eg:licbbt- 0 dire, quindici anni pili libero; e lt1 atl,a opera, venendo « modw, i111erpret:u1di • di lui: cd è la 1>a- or M>no: t( \lozart, Bc(•thoHn, Wugner. a palli con )a so(·ietà, rischia cli pc• rola r1mto, con le '-Ue ,ariationi: c11111:an•. \ (rdi non hnnno o:crillomu'-ic:i 1,er rar fare riro scnzu rimedio uppenn questa ennlnndo, e ~imHi. Per Toscanini C!éprimer• huo11:a fìgur11 3 me. Sono io d1l' debbo rar tti mu5.icnlmCJ1le ,uol dfre ca11tn1c:ne..~u1m forc buona fìgurn u loro, ri\l'londol 1 tOHII' stessa socicti, ceda il ·luogo nd altra ,ore della 1>nr1i1u111 riesce ad 11rrp1i11111r vita i-ono. 11 \,•icimmdo mc e l'on·hc-.ira II loro. meno :mi;usla; o scmpliccmcnle ar- e :,.i~nifica10 se non è t'nntnta. Contot:1,c."in. 1,il, t'l1cpo~--0.t'h(• non f'i pa.... j 1111 filo di mntn cli pregiudizi cli"ersi. t~nde, a questa o u <1uellamanitr:i. ron di- aria. Il direllor.- non de,·e cr e;ir«-: il dirct. E inH~<·e. ,·ome ho i:ri.~1 eletto, allo \t:r--o rilje,·o, in1cn""itii,colore, run C"antat3, l••n• de,e (''-C,tuire. Um.ihà, fode.hà. ehia. , .. C"ioè1>0rlatn a ,1uel punto in cui il t-110110 rt'aa. uniti,. 1~·tanto '-CIIIJ)lirt> et-c~ uirc la scritlorc incon1hr il dovere cli C.!-:,Cl"C non C1>iùsoltanto vibrazione 11eu'-lic11, ma 11111 ~irn ('0111·;. M'rina »: t' in 1111 ., 111 dicliin• ,~strt'm<>. A:;!t;iungt'rÒ che non t-i è 1•11lpito lirico, melo~. Ed C propri,, eul me- razio11c.che 11011 '-uo1111 fol.!on, ;. rnrrhiu~ il mai cl.:110un grnndc scrittorc- clw lo~. cioC Eiullamelodia, rhc To..canini im• ~ep;rc10della co1u-(·1ioneclic To..t·unini lrn 11011fo-.EC'{' ..lrC'IUO, ossia C'On.;e~11e11· p0t-la le sue inlerprct az.ioni, "ull a melodia rldla um..ica e ilei compili t• do,cri a«ce. ch"i•il ~olo clcnH'nto irr n7ion.dc della mu- ,:noti a C"olorod1t"in modi di\ r,i la 1,r.11i– lC C' i11flc~.:ibilme11te e totulmente ,!,irn,quello che l'il'Ol>rendo il mo ndo della n.no. @;ÌllC'C'ro. La parol.1 c~tremo forl1 lor• fonw..iu ti libe111dulie oondi1io11i(!cll"c,i- Il ri!(lrno in patria e ranm 1117 i:,tu :iui,i,· 1 tcrc il ,ws.:o a parctC"hi c·hc subito -.1c111,a 1t-mpor:ilce 6pa1.iale: !":mima deUa t'Onccrti,1ir:1J>Or~lr:111110 Ot't'n-.icmt· u mio,c rnu,..icn,"ccondo l'e!i1nc;.siont'llOJ>Olurr. Lo o'-o:cr\l1zioni e 1'ar:,111:rizu1zioui ill'll'arlc in. pcn,;;eranno ad un tÌl)O di lc-11rratu- imprc..~ioni,.1110 t-onoro ha :t\ulo rerlllmcnte tl'rJ)rc1a1i,a 10,t'aniniana. ,. Pari, (IUC~I<> il ra ri,olu1.:ionarin e scarniriatn. \ O· inrluenz.i -.ull'c,·olu7ione della h't'nie"a r modo mip:liore d"onorer<'J"in,i~u.• :irii,ta <' glio rug:nre q11e~ti timori dando ro- ddl"intcrprela~ione 10 ..canini:ma. alb quali! d"inrendrrn(' il mcccn,:,:io. Hitornnndo, To. ..j , uol ricono-cere, mano a ma110d1c l"c <1cn11ini c r('t'hcrì1, oltre allo ,r.ioia ,li ri:i– lllt'' t•-.rmpio di Inie e:-lrcmii-ino l'o• ~pcrienz.a dcbu.... iana ~•aJlprofondi,ct•, un scollare. t-e.111.,1 l'intermedio th•llu rodio. peni di Giacomo Leopnrdi. In cp1r- nuo,o 1òcco, uni1nmcn1ea una piì1 chiarn <rtrnlt'una delle i-u\• pr<"'IÌ1tioc:<' intcrpl"('I:•· st'opcrn '-Urehlie infatti {liffic•ilc lro· ~u_n~iolll del t'Olorc: m? 8cnw n ku11prc ~iu: ~ioni, l'<"c;cmpio ilella Hm nllu ro'lt'ierw,.1 or- d17.Hl<~~11.n i-:t~111ura l~nrnre. In qua.le H o 1i-.1ica,del fUO modo di pcn,are in mu9ca ,are quc;.di arromoc1ame111i con la folla 1)m morb1cla !-' ~~•oha n!a non _ha per• ,1 un clima rhc ,orrcmmo la ~ 110 prc--cnza rcalt:l l"OnlinE!C'lltC C' .;tori<".'lc·hc, strn· du10 affatto d, 11ohd1tw. \ell r-eoiz1one 10. 1 conlribui,.,..ca rit'r('arc da noi. IHllll('tlle. pili tnrdi, molli hanno ;;:;;,i,: 1 ~;~:,~at:\~i~~1~\;!1:;1~~it:~)l;~ 0 /;:/: 1 1~ C UIOO \I. (; \TI 1 ccrC'ato cli ~i11-.1i!ìfarC' appcllanclo,;;i ============================== 1<'. Ci sono epodi<' a eui la ,rr11ù. quc..,to noiC>èo H'lriolo. '-r.alfì-.(·c ap– pcnn la superfi<·ir; e '-0110 quelle in rui 11oi tutti m re1111110 ,oluto , "ere. Cc ne sono ahre invece. pii1 fial'clic. pii, bugiarde, piì1 corrotte. jn cui l'npparizionc della veri1{1 produce, per corrosione e combu~tion{' subi– tanea, addirittura il vuoto. Allora aLbiamo la disperazione di Lucre– zio o cli Leopardi, il cini'-mo cli '1a• ehia,·elli, J'angm,cia degli c ..i.,te1wJa– li e , in dicendo; cito a caso e i,ol– t.1nto per chiarire il mio pensiero. 1t•n1rio e i111ellct111alc-non hanno :u-· <Tf',eiulo in maniera , i-.ibilc il lrn• ,;aglio ('uhuralc c,1rc11rn111r11tc~mii. zo dt•lla 110!--lra buona C' pruclrnt,' horghc ..ia. Tnnlo ,:dc,::a non fan• nulla e mc-lt(•rt' i piedi -.11ll.1w,ola: o mr~lio 11011 ,etle~i affu110 a 1a,o– la. Si pc11..,i che Jc s<·Ìo('(·lic,1.:c ,li Cnnlucci '-.0110 c·ontc111porancc di Baudc-lairr, Jlirnbaud ,, l..m1tre~1• 111011t:di Oo... 1oit 1 '-C'lii .. ~ Tol1itoi: di '\kt, ..<"hc e lb ..c-11. Lo ..,,rillorc <lc,e ('Crla111('11lcri– .,pctlarc la rnii,ura, ma <'omr ho det. lo. quc-.la mi'-!ura è pi11110-..10 u11a quc .,tion(' di ritmo. cli propor1.ioni. <li equilibrio d1c di pi.tc( ',olc-1.1.a " ronfon11i ..mo '-Ocialc. E' un follo a,;;- ROMA - 25 Ap,ile 1946 Ui\A COPIA L. 20 Al1boll(1m1.-'r,t1: :11111uo L. 9IO · o:emestra1c L. 190 • Lrimt·,tralc L. 250 • E-tcro: annuo L. 2000 luhi tto11omici: al ri1w L. 50 /'11bbticitù: al 111111. L. 20 fino a 500; L. 18 da 501 a 1000; L, 15 da 1001 a 2000 .-.pedii.ioni In ■bbon•mcmlo po11■le (Gruppo 11) PAGINE INEDITE di Dino Campana Di quc1ti Inediti non è •tdo po.sibile indivi'duare l'epoca di compo#::ione. Per i Prospectu, vale la data approuimaliua della •tc,ura dei Canti Orfici: mentre per la pagina ~n::a titolo •i può dewmcrc dal le•lo seri Ila dopo I' e,. •tale del 1916. Quanto al ''Pr~ apectu• ''i porrebbe clt'euo co– • titui.ca l'atlacco del noto pez:o ' ' T oacanità " dedicato a Bino Bi• na::::i. D AVA1''TI alle cose troppo grandi sento l"inuti]ità della vita. 11 ma– re ieri era discretamente bello. Sono andato di notte al mare. Avevo vi– sto i monti pisani velati da cui sor– ge la luna di D'Annunzio (il mac– chinista senza fuoco e due areopla– ni che volavano sul treno. Perchè leggemmo D'Annunzio prima di partire? essuno come lui sa invec– chiare una donna o un paesaggio. Pallido. con una vita senza fuoco come col suo diritto il m·acchinista stinge il paesaggio e vìola il cielo che non conquista? ... Sciocchezze?... Quando sempre mai forse parole giravano nel soffit– to del mio cervello. La 01ttà è una serie di cassoni balordi. Appiccica– lo alla spallina del paesaggio gu:u– do i1 mare senza parole come io so– no senza pensiero. La Gorgona è un dosso lontano sul mare abbandona– ta laggiù nei tramonti ... Una volta i11 Sardegna entrai in una casa con fuori una vecchia lanterna di ferro che illuminava la parete di granilo. Fuori la via metteva sulla costa pie– trosa che scendeva dall'altipiano al mare. Questo ricordo che non ricor– da nul1a è così forte in me! La cosla bianca di rnac•gni aveva bevuto il tramonto cupo e rosso che chiudeva l'isola e ora colla lanterna ruggino– sa solo le stelle sull'altipiano bnilla– vano a me e a Garcia. lo baciai la parete di granito senza pensare e non so ancora perchè. Ricordo che in quella casa stava la sarda moglie dell'alcoolizzato amico dell'amico del nostro amjco, Bevemmo il mo– scato bianco salmastro di Sardegna cd è idiota come mi ricordo di tutto questo. La mia padrona è dell'Isola del Giglio dove io farei certamente bene ad andare ad abitare per u;1 anno almeno ... Dovremo ancora ve– dere Je Alpi, ietzsche scendeva ...Ji là al mare colla sua sfida, Là l"edel· wcis non è D'Annunziano e la Dora scende in tumulto e il più leggero dei baci crea ancora forse come quando dicevo Come delle lorri d'acciaio Nel cuore bruno della ,ero li mio •pirito ricrea Per un boe.io taciturno Ah miseria di questi ritorni! Prospect11s l\la piuttosto C'hc esemplificare sa· rà bene preci.::\rc In naturn prnfon– cla del compromc~o in lettcr.utura. lu sostau7 .. a, nei cnsi in cui 11011 so– no in Fiuoro interes~i precisi e nu:1- tcrinli. si trntta di una sorta cli auto– cens11r:1, di specie quasi freudiana. rhc lo st'ritlorc i11c-ons..1pc,rolu1enle o no. si impone in partcnzn pri– m'ancorn di metter giù il nero sul bianco. Si sa rhe rosa intenùa per censurn Freud. Questo spiega pcr– chè le cose che lo srrittore si inibi· sce di scri,crc, sono quasi sempre le più impor1.nnli e quelle che gH premono dj più. D'altra parte, cou proccdimc-nto i1l\en,.o non meno ca– rattrris1ieo. lo serittorc si sc..1lcla a freddo ~11argomenti rhc uon lo ri– guarcln.no o non gli importano ma rhc e~li Qa l!Taditi aJla maggioranza dei lettori o alla .;o<'ieW in rui ,-in•. Colòòì hn luop:o un doppio proccs'-O di fal1òòifiC"a.1ione: lo i.crillore rifugge da ~ .;te....o perdi(• ,, che ciò lo porterf'hhf' troppo lontano e in di– rezioni pt.:rieolo-.c e al tempo ste~~o prvprio nll"autoritù drl porta di Rc•– ca1rnt1. La lc1io11t· di Lt•opar,li 11011 t.· .. oll:mto formule- (' lcth'rnriu. lO· mc ~i \Orrebhc farci credere; è so· prn111tto c·ontcnut..u ncl!'t-roiC'u con– scguen,a con la (p1alt~ lo ~rrittore sviluppò i pro1H·i temi fino :, notr incrcdihilmcntc alte r pcri~lio'-c. senza riè!"uanli 11l· ,crso il mondo sonnole1110 e a<'cndcmico in cui si tro,a,a a, i,ere. 11{·,~opr~1t11tto, ,er– so éC "'t<''"'O cui lale conSCb'l.1caza coo;;;Lm a dolore e ..,n.ngue. Ci dit-ono che poe,,.ie c·o111e La sera d<'I di.. di /<'sta. oppure alrun.i dei dialoghi in cui la di ..pc-ru,ionc leopardiana giunge ~ul filo di una lop;ira nppa.:,· siouC'ln fino a.I paradosso, sono info– riori, pocticamt•ntc, cd altre poec1e più plarale. ad :1ltri dialoghi più equilibrati. Può darsi. Ma In poe– sia cli Leopardi. proprio quella pu– rcz.7 .. 'l e ahe-zza cU ranto. è concljzin– nala clall'c-.trcmi'-mo cleJla posizione leopardfona. C'è UJJ ne.-:-.o molto strclto Lra J"apologia del suiridio e la limpidezza. profondità e oria:ina– lità cli certi moth'i 1eopardimii. E" ,·ero rhe altri non minori e non me– no e-.trcmi poeti non furono ro .. ì. di· sperati. )(a qui ..,j Loma a qu.1.nlo dis~i "'tzl fondo ehr lo ,critton•. an– che n co.;to della propria ,ila, dc,-e raggitm!!Cre. E, identerncnte qu<'..to fondo rambia clt 1uop:o e di profon– diti, "'C<'ondo i tempi e Jc circo'-tnn- Jn Italia, dopo la prima metà cleJ- 1'011ocenlo. dopo Leopardi e, fino ad un certo seguo Man7..oni (non cer– to <Jucllo della morale eattolira), il compromesso i· stalo molto pratica– to. A c1uesto romprome-.'-o &1 deve In mc-diocrilà e pro,~inrialità di tan– ta parte della c-ultura itaJiana dopo il '-Ctlnota. Baslerebhe pensare al tanfo cli sa· 10110 buono o di ,zarconnicre profu– mata, secondo j ra'ìi {St"nza pregiu– dizio dell'odore di poh-erc cl..'l,;;;paro relorica e innocua di tanta poc-.ia ('o-,iclcun civ ile) ehc s.i spande nelia no,tra letteralura ron le opere di Cardurei, Pa.!--roli e o· \mrnnzio. Sono C'OtiC notr e et, per..,ino noia r•• pcterlc. Semmai , ien fatto di rim– pia11gere che tanto ingegno ~ia !ò.tato ~prt'<'.alo per un risultato co~i piceo– lo. Scuant'a.i:ni di comprom(' ..,o Jet- Decrepilo cielo padre nobile di tutta la letteratura nazionale chi me. glio di te ha espresso Ja grazia e il dolore di tutta la poesia italiana? bai con..,olante che 1111 111011110 111oral,, Deserto monolite in polvere d'ame– po..,iti,·o è Frmprc ritro,:ihile la do• tista stemperata nella serenità ca– ,e l'arti.;ia fo soltanlo fedde a "C pricciosa senza rabesco e senza eco "tc-.-.o. Lo rilroH•ranno i po..,IPri in- le bandiere sembTano come H un ,ere che i miopi conlempora11t•i. n a grand quotidien qui serail rouge c~t c·hc importa? non si '-!Cri,r 11~ pc·r vert ,, come il tuo poeta Soffici. O~l!i nè per clo111ani. l na i,kale hi- ci gridi rauchi degli automobili hliotcC'a in c-ui fo'-.. cro r:t<·<'olti lutti la polvere d'oro delle torri stempe– i ,·apola,ori letterari (lell"umanit:1 ra i profili di velluto tra i cappelli "arc-hhe un ratalOf!O ,li po-.izioni d, paglia nel teuf-teuf multicolore cqrrme oltre I(• (Juali non e'(, che il mentre cercando l'arabesco e la mu– r111lln. \la il C'Ompromc..,,o fo '-ren- sica da pertutto cattolico cielo tra i llere c-<la<la~iare l'op<'r;.1 nei fo1Hli cubi tTovò sola figura di rabesco tra µ:eoloµ:iri della letteratura tra i <ln- i violaciocchi l'architettura di una <·umenti. [{"('urio..,itZt <' altri ~imi li I volt.a_gial_la sopra il _v~lluto ner_o .e le foi;:ili.j)j (lep:ni for-.,f' di srudio llla 11011 l~t>CCte ~1 una t_recc1a1ola che mtrec· eh onlJllirnzione CH\ pagliuzze doro. . [.' il carillon d"una tone gotico. ALUFRTO \10111\11 Anche Dante nel V canto ebbe que-

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