Critica Sociale - anno XLII - n. 22 - 16 novembre 1950

326 CRITICA SOCIALE crazia politica, arriva fatalmente a conclusioni assurde e reazionarie, sia in senso politico chè economico » (Due tattiche, p. 401 del testo russo). Ma poi pian piano Lenin ha perduto la bussola del criterio razionale della trasformazione socialista e ha · radicalmente modificato queste idee, cosicchè persino quando già la tragica esperienza ha dimostrato l'imma– turità della Russia per un immediato rivolgimento co– struttivo nel senso collettivistico, Lenin non ha avuto il coraggio della sincerità per confessare il proprio fatale errore, ma ha preferito imboccare la via del travisa– mento autoritario del concetto socialista sul piano teo– rico e pratico. In generale si può dire che man mano che 11movi– mento rivoluzionario in Russi,a maturava, avvicinandosi alla sua realizzazione prat\ca, progrediva parallelmente nelle' concezioni ideologiche di Lenin una involuzion~ che lo allontanava dal marxismo verso le dottrine che costituiscono la deformazione patologica e degenerativa del socialismo. Abbiamo già avuto occasione (Critica Sociale. n. 10 del 1949) _di indicare la presenza nella dottrina bol- 1 scévica di elementi di reminiscenza e di riviviscenza di una semplicistica concezione sociale e rivoluzionaria, , creata un secolo fa dal noto pre-marxista Weitling An– cora più manifesta e sintomatica è l'indubbia influenza che hanno avuto su Lenin le analoghe dottrine crimi– nalmente patologiche che sono sorte nella seconda metà del secolo passato in Russia. Illustriamo la nostra affermazione con qualche' cità– zione dei rispettivi manifesti rivoluzionari. In un pro– clama. diffuso nel 1862, leggiamo fra l'altro, che la Russia è destinata ad essere il primo paese a realizzare il socialismo e che il partito rivoluzionario, conquistato il potere, dovrà mantenere la struttura accentratrice per creare un nuovo ordinamen,to economico-sociale nel più breve tempo possibile"· Per esercitare il potere go– vernativo rivoluzionario è necessaria « la dittatura che non dovrà arrestarsi di fronte a nulla». Perciò il po– polo è invitato a « impugnare la scure e schiacciare » i nemici sociali: « uccideteli, uccideteli nelle piazze, nelle case, nei villaggi e nei borghi ». Nel Catechismo di un rivoluzionario Bakunin e Ne– caiev scrivevano « il rivoluzionario ha reciso ogni le– game con l'educazione e la moralità di questo mondo » che vuplè distruggere. Il rivoluziònario deve « disprez– zare l'opinione pubblica », e riconoscere che « tutto ciò che promuove la rivoluzione è morale e tutto ciò che la ostacola è' immorale"· Poi Necaiev è arrivato alle esagerazioni còsì criminalmente I?atologiche che lo stesso Bakunin lo allontanò e condannò. Lo slogan di Necaiev era diventato: « Tutto per la rivoluzione: il fine giustifica i mezzi». Secondo Necaiev, soltanto il piccolo gruppo dei capi del partito rivoluzionario devono essere vincolati dal reciproco obbligo di solidarietà e di lealtà, mentre tutti gli altri devono essere ciechi stru– menti dei capi. Per un altro rivoluzi'onario del mede– simo tipo, Tkacev, dopo 1a· conquista del potere, il go– verno dev.e toccare alla dittatura di una minoraz:i,za ri– voluzionaria, .che sola è capace di introdurre nella pra– tica della vita « le nuove idee progressiste e comuni– ste». Perciò, arrivata al potere « la minoranza rivolu-' zionaria non ha più bisogno dell'ausilio àttivo del popolo. Bastano queste citazioni per dimostrare che i bol– scevichi neanche possono vantarsi di essere originali in– ventori 'della loro dottrina che pertanto sempre più si 'trasforma in una ideologia compretaménte reazionaria e in un regime apertamente ostile al socialismo, dove l'élite dirigente non nasconde più l'ostilità contro il principio di uguaglianza sociale, dic~iarando urbi et orbi che « il socialismo è disuguaglianza pianificata " (c.osì l'accademico sovietico prof. Mitin). Allora quale valore - nel quadro della storia - ha lo sconvolgimento, operato dal colpo di stato bolscevico? Come trasformazione rivoluzionaria nel senso socia– lista, esso ha un ·valore puramente negativo, giacchè BibliotecaGino Biancò non solo non ha creato il regime di autogoverno ·del la– voro emancipato dallo sfruttamento capitalistico, ma neanche• ha conseguito i risultati positivi capaci di ac– crescere le nostre intuizioni sul possibile ordinamento concreto della società socialista e sul modo pratico di edificare il socialismo. L'unico merito dell'esperimento sovietico dovrebbe consistere, perciò, nel fatto di togliere ai partiti so' ia– listi ,ogni velleità di copiarne l'esempio. L I. SCHREIDER I.N.A. Istituto Nazionale dielle Assicurazioni Assicurazioni P-olizze garantite dal Tesoro dello Stato SOCIETÀ COLLEGATA: · l! liiirnmioni f Italia • Incendi • Infortuni • Responsabilità Civili • Furti • Trasporti • Grandine • Pioggia • Fidejussioni • Vetri • A,eronautici • Cinematografici • Credito· Forme Speciali abbinate Agenz'ie in tutti i Uomoni

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