Critica Sociale - anno XLII - n. 22 - 16 novembre 1950

Critica Sociale . RIVISTA Anno Xlii • N. 22 SOMMARIO Politica e attualità Minatori e governo in Inghil– terra (U. G. M.) La difesa della democrazia (AN– TONIO GREPPI) L'analfabetismo civico, perico– lo numero uno (ROBERTO TRE– MELLONI) Fare l'Europa (PAUL HENRI SPAAK) Libertà e eguaglianza (GIORGIO PLECHANOFF) Britisco ed Eurosco (LA C. S. e MARIO ALBERTO ROLLIER) ' Per agevolare il cammino (GIU- LIO PUGLIESE) Problemi economici e sociali Lo Stato e la concentrazione economica (CELESTINO ARENA) Storia, filosofia, varietà La' rivoluzione russa . e la con trorivoluzione bolscevica (J. J. SCHREIDER) Rassegne La quindicina politica (ant. v.) Vita internazionale (p. ga.) Ciò che si stampa 111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Comitato di Redazione Antonio Greppi - Roberto I emelloni condirettori Ugo Guido Mondollo- Fausto Pagliari Andrea Iacchinardi - Antonio Valeri Respons. Antonio Greppi Capo Redattore Piero Gallardo Direzione e Amminisfrazione MILAHO Via Dell'Orso, 13 -Telefono 16.319 In Italia: Anno L. 1500 Sostenitore L 3000 Semestre • 1> 800 Trimestre • > 425 Estero: Anno L. 2500 Sostenitore L. 4000 Semestre • > 13 00 Un fascicolo separato Lire 70 Fondata da FILIPPO TURATI no, 16 Novembre 1950 a' Inghilterra L a stampa ha dato notizia giorni addietro della unanime resistenza dei minatori inglesi contro la chiamata di seimila operai italiani da adi– birsi al lavoro delle miniere. Il fatto può suscitare sorpresa, dato che in questo momento il numero degli operai inglesi che lavorano nelle mi– niere .va continuamente diminuendo e che questa diminuzione nasce d::!l fatto che moltissimi abb~ndonano le miniere per altri lavori o meno gro– vosi o più redditizi; il che è ,.facile, perchè i laburisti hanno eliminato, o quasi, la disoccupazione. Si aggiunga che l'inizio della politica di arma– menti determinerà, entro breve periodo di tempo, la chiamata sotto le ar– mi di circa centomila uomini, ai quali altri dovranno· seguire a non lunga distanza. E' evidente pertanto che si va creando in Inghilterra una con– dizione di cose difficile per il normale svolgimento dell'attività economica: infatti la chiamata: di minatori dall'Italia è determinata dal fatto che la produzione del carbone cqmincia ad essere insufficiente. Il motivo della opposizione dei minatori inglesi all'immigrazione, di mano d'opera italiana non è presumibile debba imputarsi ad una corrente di' xenofobia. La cagioFle principale è senza dubbio nel fatto che si teme èhe, dopo i ·seimila minatori italiani, altri possano venirne in numero sempre maggiore e che ·si tratti di operai che si contentano di un minor salario; che quindi la loro venuta possa impedire quegli aumenti di retri– buzione a cui i minatori inglesi aspirano. Crediamo tuttavia che questo timore debba considerarsi piuttosto come un riflesso di situazioni passate, che non determinato dalla situazione attuale. Infatti le miniere sono oggi· socializzate, e non c'è quindi da temere che il governo inglese, il quale ha lottato tanto tenacemente ed efficacemente ·per aumentare in tutti i campi il tenore di vita delle classi lavoratrici, possa rifiutare quei miglio– ramenti che le condizioni dell'industria mineraria possano consentire. Se a noi italiani può far dolorosa impressione questa resistenza, che toglie speranza di lavoro a molti nostri operai, e può sembrare ad alcuni un nuovo segno di poca amicizia dell'Inghilterra verso l'Italia da aggiun– gersi al contegno nei problemi rel~tivi alla Libia e all'E~itrea, in Inghil– terra l'atteggiamento dei minatori apparirà invece soprattutto come una seria minaccia agli interessi nazionali. Ricordiamo tutti quale preoccupa– zione destò, subito dopo la liberazione, ,la decrescente produzione di car– bone, che non solo privava l'Inghilterra. della possibilità di sanare con l'esportazione lo squilibrio della sua bilancia commerciale, ma minacciava di far mancare combustibile alle altre industrie. Il governo compiè un energico sforzo. La socializzazione fu compiuta, oltre che per restringere l'area del capital_ismo, anche I?er cercare di ottenere, con un miglior tratta– mento economico e mercè l'attaccamento che la classe lavoratrice avrebbe senza dubbio dimostrato per la tutela degli interessi nazionali, un note– vole aumento della produzione. E lo sforzo fu coronato da successo, che ora però corre rischio di essere annullato. * * * Ora è generale l'attesa per vedere che cosa faranno le organizzazioni sindacali centrali, che in un primo momento hanno voluto lasciare- agli organismi locali la libertà e la responsabilità di esprimere il loro parere sulla chiamata degli operai italiani. Anche il partito laburista dovrà ne– cessariament~prendere posizione, e altrettanto dovrà fare il Governo, per ovviare al· pericolo di trovarsi di fronte a difficoltà anche maggiori di quelle che è riuscito in passato a superare. Qualche giornale accenna già che il Governo e il partito laburista non avranno il coraggio di prendere una posizione risoluta, per le conseguenze che potrebbero derivarne al momento delle elezioni. Ma tale momento non appare prossimo, dopo le recenti vittorie che il Governo. è riuscito a riportare in Parlamento. D'àl- Biblioteca Gino Bianco

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