Critica Sociale - anno XLII - n. 22 - 16 novembre 1950

328 CRITICA SOCIALE ,VITA INTERNAZIONALE mente l'EuFopa unita. Ma ci vuole tem– po e questo è ad ogni modo un altro discorso. le, elezioninegliStati Uniti. Il relativo successo dei repubblicani nelle recenti elezioni americane, che s,~gna una sia pur limitata, e per di più legata a condizioni particolari lo– <:ali, vittoria della destra negli Stati U– niti, potrà avere conseguenze? E sa– ranno esse I degne di rilievo? Crediamo che sia il caso di distin– guere tra conseguenze sul piano inter– no e conseguenze sul piano internazio– nale. , Anzitutto, come è noto, i democrati- · ci di Truman hanno visto ridotta a soli due seggi la loro maggioranza al Sena– to, che era di dodici seggi, mentre alla Camera dei rappresentanti la maggio– ranza di novanta seggi è stata ridotta a trentaquattro. Considerando comunque solo questle dfre, verrebbe fatto di dire che il go– vernQ, disponendo ancora di una sicu– ra maggioranza, tiene nelle sue mani le direttive politiche. Ma bisogna ricor– dare, come già abbiamo posto in rilie– vo nel numero del 16 ottobre, che la maggioranza governativa è tutt'altro che compatta su tlutte le questioni, e che l'ala destra democratica si è più volte unita ai repubblicani contro le leggi progressive di Truman, cosi come nell'appoggiare i provvedimenti di ca– rattere demagogico r.eazionai,io sul ti– po della legge Mac Carthy. Si può quin– di ritenere (sepput·e non molto) ehe an– cor più in avvenire l'amminis.trazione 'Truman troverà ostacoli ,se tenterà di realizzare alcuni dei punti più auclaci che costituirono il programma eletto– rale delle ultime elezioni presidenziali che diedero una inaspettata vittòria al presidente Truman stesso. ·o•a1tra parte però, e proprio per què'. sto abbiamo fatto in principio una di– stinzione, si può anche ritenere che la politica ·estera statunitense non sia de– stinatà · a mutare in maniera sensibile. E ciò può essere confermato .dal fat– to che Acheson, considerato il princi– pale ,avversario dei repubblicani, è ri– masto al suo posto, oltre che dalle re– centi dichiarazioni di Truman e dello stesso Taft, il leader della destra re– pubblicana. Il fatto è che in questo ,:,ampo, i repubblicani non hanno nulla da contFapporre alla politica attuale, se non critiche. A meno che non si vo– glia parlare, come fanno elem'en\i sin- ' goli, <li guerra preventiva, che ad ogni modo lascerebbe gli Stati Ùniti isolati da tutti i paesi europei. I la. Cinae I' O.N.U. Quello che abbiamo detto sulla poli– tica estera americana può essere con– fermato dall'atteggiamento tenuto nei confronti della Cina comunista in C0- ·rea. Le dichiarazioni di Truman e di Acheson sono state esplicite a questo proposito, ed hanno mostrato l'intenzio– ne del governo americano di non la– sciarsi prendere dc;ti nervi, come sono dispòsti a fare certi capi militari, ed a non sopravvalutare gli avvenimenti, a rischio di invischiarsi in una avventura sanguinosa, costosa e inutile. E' certo anche che in questo senso non è senza efficacia la direttrice di politica estera seguita in questo set– tore dall'Ing~ilterra e dalla Francia. BibliotecaGirioBianco In fondo, le grandi linee della poli– tica esteta sono tracciate anche per gli Stati Uniti: cosi c0me non 'è possibile a nessuno (l'inanità del tentativo di Wallace e il suo stesso ricredersi lo confermano) mutarle per 'sola_ forza di buona volontà in rapporti di perfetta cordialità con la Russia sovietica; non è nemmeno possibile migliorarle con l'isolazionismo, o con la rott1.Jra dei' rapporti tradizionali, a meno di volersi imbarcare nell'avventura della guerra, ciò che solo gli incoscienti possono <'l.e– siderare. L'elemento nuovo, che potreb– be mutare in meglio questa situazione, può venire soltanto dal sorgere di una nuova forza internazionale, qNale nel mondo 'odierno può costituire unica- Cl O' CHE BURDE,l.U G. - Il regime parlamentare. Milano, ed. «Comunità», 1950, pagg. 502, Lire 1700. Anche se si tratta della traduzione cli un libro del 1932 che studia in paFtico-, lare le costituzioni dell'altro dopogue;r– ra (e quan.to sarebbe interessante raf– frontarle con quelle seguite al .1945!) il libro del Burdeau è un testo « classi– co », in tuttii i sensi. Ma sarebbe tr0ppo \ angusto confinarlo tra i testi di diritto I costituzionale eomparato, quando esso vuol tlrarre dalla diversità delle espe– rienze istituzionali e storiche, i linea– menti _funzionali del regime parlamen– tarle), in tutti ~ suoi. pregi ed in tutti i. suoi limiti, rilevandone le robuste com– pagini strutturali ma insieme anche gli insidiosi p1mti di rottura. E' facile no– taÌ-e come alcune esperienze a cui il B. si riferisce appartengono ormai a1 passato. Ma, negli schemi generali, il problema do inquadrare nelle forme i– stituzionali gli impulsi delle forze poli– tiche in atto rimane tutto;a il probÌe– ma del giorno d'oggi; quello a CNi ·– pur nella continuità del regime pq.rla– mentare - hanno cercato di variamen– te rispondere le costituzioni <ili questo dopoguerra. BENDA, 1 BERNANOS, GUEHENNO, FLORA, JAS,PERS, DE ROUGEMON.T, LUKACS, '.[J)E S>\LIS, SPENDER - Spirito europeo. Mi– lano, ed. «Comunità», 1950, pagg. 345, Lire 1200. ' Pubblicare, a distanza di quattr,'anni, i dibattiti del 1946 delle Rencontres mternationales di Ginevra sullo spirito europeo appare oggci, che il mondo an– zichè andare av.anti segna, per l'Europa, · un arretrare in pau~ose involuzioni, · qualche c0sa come un atto di civiltà ecl un atto di fede. Atto di civiltà per chi sente che la critica e la ragione so– no ineompatibili con lo spirito morti– ficatore della propaganda e con la fa– ziosità dell'odio teologico che oggi im- le proposte russe. I « grandi » occidentali, ai quali so– no state rivolte le proposte russe di ac– c0rdi, hanno avuto, e in questo campo non poteva essere diversamente, rispo– ste assolutamente simili. I punti della Conferenza di Praga, di cui abbiamo già , avuto occasione di parlare, sono evi– dentemente inaccettabili come base di trattative. Occorre qualche cosa di ben più concreto : occorrono delle garan– zie, ed è necessario risolvere quelle questioni che dovrebbero essere facil– mente risolvibili (come il trattato di pace con l'Austria), Ma le possibilità non sono del tutto scomparse. p. ga. S1 STAMPA perversano e si fondano su quella dia– lettica che (ahimè, quattro anni fa, e non più oggi) poteva vedere scontrarsi attorno ad uno stesso tavolo l'umani– smo di un Flora e l'esistenzialismo di un Jaspers, l'apocaUttico cattolicesimo di un· Bernanos ed il marxismo di stret– ta osservanza di un r'.ukacs. E d'alti,a . parte atto di fElde: chè è fede l'avvertke che 'l'Eur.opa può salvarsi, non soltan– to ~ome organizzazione politica in fieri, ma cof.ne civil~à, come spirito eurypeo, non attraverso la forza o l'adesione a sistymi egemonici di potenza, ma per la forza stessa del suo pensiero.' Certo oc– correva quelia fede, in quel lontano 1946, per contare aNCoFa su di un'Eu– ropa in roviné, aff:ranta; dai ·cu.i dram~ mi e dalle cui dHacerazioni emergevano nello sforzo di intendersi le diverse e tal0ra opposti, personalità delle « ren– eontres » ginevrine. Ma temiamo che, tra nuove dilacerazioni e nuove abdica• zioni, di fede ne OC?onra ancor più 0g– gi. · Ma si tratta pur sempre di quella fede che può e deve avere l'uomo eu– ropeo: fatta di consapevolezza e non di fanatismo, di ci,itica e n~n di grega– rismo, di volontà redentrice e non di suGcube sottomissione. Ecl allora ritro– vano veFamente piena attualità queste analisi, condotte da punti di vista cosl I diversi, dell'essenza caratteristica dello spiri,to europeo, delle ragioni dèlla sua crisi, delle. p0ssibilità della sua soprav– vive:nza e della su\l efficienza. Gli in– terrogativi, anche se dagli eventi resi più drammatici, sono ancora gli stessi. E non si è pih data una cosl chiara ed universale volontà di individuarli e di rispondervi. E' per questo che quanti sbrigativamente si sentono autorizzati a parlare in nome dello spirito europeo o quanti invece, altFettanto sbrigativa– mente, asser_iscono, che esso è morto e seppellito, dovrebbero rimeditare queste · pen~trant!J e umanissime pagine di un dialogo di ieri. G.P, Autorizzazione Tribunale llilano 8110/1948 n. 846 del Registro Ti,pografia Plnelli - Milano - Via Parnett. 8

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