Critica Sociale - anno XLII - n. 22 - 16 novembre 1950

CRITICA SOCIALE 32'( LA QUlNDICJNA POLlTJCA Verso le elezioniamministrative Avremo, dunque, in aprile, le ele– zioni , amministrative. Manca ancora una legge che caratterizzi la fisiono– mia e i compiti dell'Ente Regione, man– ca la legge sulle autonomie comunali e sul riordinamento delle amministra– zioni provinciali, manca addirittura la legge sul sistema elettorale ammini– strativo. Ma il ministro Scelba ha pre so sole~ne impegno che le èlezioni si faranno ugualmente, magari applican– do la legge attualmente in vigore. Poi– chè è molto difficile che il Parlamen– to pervenga ad approvare in tempo u tile nuove norme, sulle · quali d'altra parte vivi sono i contrasti nel seno stesso della maggioranza governativa. nonostante gli accordi stabiìiti all'epo– ca dell'ultima combinazione ministeria– le, quest'ultima ipotesi appare la più probabile. Ed in questo caso non si potranno svolgere le elezioni regionali e provinciali, e si dovrà procedere uni– camente al rinnovo delle antministra– zioni c9munali. Ma tant'è. Parlamento e Magistratura? , n problema del neo-fascismo è pro– blema politico, e come tale di compe tenza del Parlamento. a cui spetta dl conseguenza l'interpretazione e -l'ap plicazione della XU• norma transitoria della Costituzione, che vieta la ricosti– tuzione di un partito fascista, o è un problema giuridico, di c9mpetenza del magistrato, il quale dovrà giudicare se questo o quell'episodio,. questo o quel l'atteggiamento, raffiguri il « reato ,. contemplato dalla legge interpretati– va? La vivace discussione, che ha po• sto di fronte le due tesi, dimostra an zitutto la gravità ed acutezza del ·di– sagio causato dalle recenti manifesta-· zioni del neo-fascismo, e da indubbi segni di collusione (di fatto, se non preordinata), fra estremismo di sinistra ed estremismo di destra. Le azioni di disturbo di comizi democristiani, in traprese dai « neo », sono sintomatiche e rivelatrici. Tutti i movimenti t0ta litari incominciano con larghe promes– se ai ceti popolari, cortine fumogene per mascherare il vero obiettivo: lo sgretolamento metodico delle difese democratiche, il discredito progressivo. delle istituzioni par)amentari. Come configuz;are in articoli di legge l'insi• dia mortale che s'arlnida assai spesso nel seno stesso degli organi di preven– ,zione, della burocrazia, delle élites fi nanziarie e industriali? Quando le ca ratteristiche peculiari a quei movimen– ti, si manifestano in tutta la loro vio lenza e brutalità, è sempre troppo tar di per mettere· in moto il congegno lento e minuzioso delle istruttorie E dei procedimenti giudiziari. D'altra parte, è assoludmente ingenuo sperare. di eliminare il male, ·colpendone qua f là i sintomi esteriori, il saluto roma– no, il canto degli inni nostalgici, la coccarda all'occhiello o il passo del l'oca. Com/! risalire dal sintomo alle cause, dal particolare al generale? E' evidente che i fautori della secon– da delle tesi in princ;ipio accennate. peccano - vogliamo sperare· soltanto per soverchio attaccamento alle for– mule astratte - in difetto. Nessuna magistratura potrebpe pervenire, men– tre ferve la disputa e s'accende l'alta– lena delle passioni, a districare l'ar ru.ffata matassa delle opposte azioni e reazioni. E se, per pura ipotesi, i pub– blici poteri non sapesserd opporre alle minacce larvate e palesi, che il can– dido ossequio agli immortali principi, la democrazia italiana del 1951 verreb- be a trovarsi nelle stesse condizioni di quella del 1921. Liberale ieri, demo– c.ristiana oggi, ma abulica e rinuncia– taria sempre. Se vogliamo scartare l'i• potesi, non c'è che una via. Conside– rare il pericolo per le, istituzioni sul piano politico e non semplicemente giuridico e repressivo .. Combattere ecl eliminare le cause del disagio sociale ed economjco, nel cui terreno affon• dano · le 'tristi radici dell'odio e della guerra civile. Porre apertamente, sem _ pre sul terreno politico, il problema della difesa della libertà e risolverlo con piena responsabilità, Ma questa procedura sommaria, ùi stile convenzionale e giacobino, non potrebbe costituire ptecedente per atti di sopraffazione da parte di maggio· ranze faziose contro altre minoranze moleste? Preoccupazione, senza d1.1.bbio legittima, ma che ttova la sua rispo sta nello spirito e nella lettera della norma inserita nella Costituzione. Il divieto costituzionale - non v'è om– bra di dubbio, - si riferisce unica, mente alla ricostituzione del « partito fascista». II solo fatto cJ-e· la Costituzione ha contemplato espressamente il caso, sta ad indicare il carattere «politico» e non « giuridico » della interdizione, delimi– tata strettamente e inequivocabilmente. Contro gli altri partiti totalitari, val• gono la forza dello Stato, la coesione dei cittadini, il potere delle leggi. Ma contro il fascismo, incompatibile con i nostri ordinamenti costituzionali, vale 1 la· norma -morale e soltanto il Parla– mento, chi! rappresenta fa Nazione, può applicarla. A meno che... le titu– banze e le riluttanze non costituiscano l'indice di un processo, più avanzato di quanto non appaia palesemente, di sfiducia nell'avvenire democratico e ' nei liberi istituti. Non sappiamo come sarà congegnato il progetto di legge Scelba. Se tuttavia ci trovassimo di fronte ad un'altra « grida " inoperante, il neo-fascismo avrebbe non ·una, ma mille ragioni, di strepitare contro la « imbelle democrazia»! Al momento di andare in macchina ci giunge la notizia dell'attentato ter– roristico contro le sedi del P.S.U. e del P.R.I. Questo nuovq atto di violenza, --che si riallaccia direttamente, ripetendoli. nella forma e nei fini, a quelli dell'al– tro dopoguerra e della nascita del fa– scismo, non fa ohe avvalorare quanto abbiamo più sopra scritto. Le dichiarazioni del ministro Scelba hanno di fatto aperto la campagna e– lettorale, alla quale i massimi espo– nenti democristiani si sono affrettati ad attribuire carattere politico, antici– pando sin d'ora il responso delle urne come una riconferma delle indicazioni del 18 aprile. Per la natura stessa del– le elezioni amministrative e per U congegno elettorale che .verrà applica– to (proporzionale nelle città di una certa importanza e maggioritario negli altri Comuni), è facile comprendere co– me l'impostazione democristiana (coali– zione dei partiti costituzionali, per im pedire il trionfo degl,i estremi), rical– chi esattamente quella delle ultime e– lezioni politiche. A questo si aggiunga la pratica impossibilità di affermazio– ne dei partiti minori, e si avrà sin d'o– ra l'esatta valutazione politica della prossima consultazione popolar.e: una nuova manif~stazione del duello D.C.– P.C.I., con risultati scontabili in par-. tenza, ma senza alt~rnative e possibi– lità di altre scelte. A questo ci hanno condotto la tat– tica pesante e rigida _degli stalinisti, l'abulla e il rassegnato conformismo dei nenniani, la carenza di una attiva socialdemocrazia, l'abdicazione della borghesia liberale. Avremo, prima del– l'aprile, una schiarita nel nostro cam– po, una ripresa vigorosa delle nostre forze? Tale è l'augurio, che da ogni parte d'Italia formulano gli spiriti più sereni ·e pensosi dell'avvenire della de-. mocrazia associata a forme più civili ed elevate di giustizia umana e sociale. ant. v. La macchina per ·scrivere da ufficio,· di concezione Inedita e di esecuzione rigorosissima, studiata per tutte le lingue e per tu tt I gl I a Ifa betl _del mondo "Ilpiùcompiuto s rumento della scrittura meccanica" BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=