Critica Sociale - anno XLII - n. 22 - 16 novembre 1950

324 CRITICA SOCIALE LA RIVOLUZIONE RUSSA (A proposito del 33° anniversario del colpo di Stato bolscevico). Non esiste alcun obbiettivo criterio di valutazione per classificare gli eventi secondo la loro importanza storica. Ognuno inevitabilmente è guidato in questo caso dalle premesse e concezioni finalistiche inerenti alla sua ideologia. Tuttavia, imparzialità storica non è un concetto vuoto di senso. Nel campo dell'indagine sociologica essa si manifesta qualora lo studioso ri• manga fedele alle esigenze della coscienza moFale e della probità scientifica, le quali impongono l'obbligo di conservare assoluta imparzialità quando si tratta di constatare l'effettivo stato delle cose ed il concreto svolgimento degli avvenimenti e dei fatti, ma lasciano libertà di applicare vari punti di vista individuali sol– tanto alla valutazione del significato o dell'importanza degli eventi nella vita di un popolo o di tutta l'umanità. Purtroppo, questa elementare norma direttiva non ha alcuna validità nè -per il bolscevismo russo, nè per il comunismo bolscevizzato di vari pae~i. Per essi non esistono le esigenze sacrosante: n~ obbiettività storica, nè èòscienziosità scientifica, !'.\è responsabilità morale. Tutto serve ad essi esclusivamem.te per tessere una apologia del proprio movimento. E questo tratto carat– teristico si manifesta con maggior rilievo ogni anno negli articoli e nei discorsi, dedicati dai comunisti e filocomunisti alla celebrazione della ricorrenza del giorno, il 24 0ttobre (7 nov. del calendario europeo) 1917, in cui il 'partito bolscevico è riuscito ad impadro– nirsi del potere in Russia. Senza dubbio, nell'odiern0 trentatreesimo anniversa" rio della insurrezione· bolscevica noi assisteremo ano stesso fenomeno, avremo, cioè, una aggiornata com– binazione dei medesimi, immutabili motivi che ogni anno si ripetono con una noiosa insistenza. Di nuovo ci diranno che « la rivoluzione di Ottobre ha dato agli uomini un nuovo e più concreto senso della libertà, _della dignità, dell'onore, del patriottismo, della mo– ralità, ed insieme l'esempio di come si lotta per difen– dere e far trionfare questi supremi valori dell'uomo », che essa continua « a rappresentare la speranza e la . certezza di tutti gli uomini liberi», ·che grazie ad essa « l'idei,le socialista si è dimostrato accessibile e rea– lizzabile non in un lontano futuro ma nel corso della generazione presente » e che, perciò, il proletariato deve « riaffermare fieramente la comune fedeltà allo spirito animatore della rivoluzione di Ottobre», grazie alla quale gli operai e contadini russi « presero il potere», scacciarono « un'oligarchia indegna, i.corrotta e inca– pace » e « esautorarono gli organi dell'oppressione ma– teriale e spirituale, abbattendo le barriere che si oppo– nevano all'esercizio di una concreta lipertà e di una vera giustizia». Abbiamo pi;eferito prendere queste citazioni dall'ap– pello del P.S.I. rivolto ai lavora•tori due anni fa, m.e1 31° anniversario del rivolgimento bolscevico, perchè in esse troviamo riassunte tutte le essenziali argomen- di contraL"i, possibile solo ·nelle nebulosita di qual– che inconcludente filosofo del cosi,ddetto liberal– socialismo, e non vuol essere confuso con -questo. Perchè pensa che, vi sono due tipi di azione eco– nomica - dico economica - inconfondibili, quella priyata e -(]Juella pubblica, che si aflj.dano a due lo– giche distinte e diverse, da lasciare svìluppare fino alle loro conseguenze. La logica della prima è già così rapidamente avviata, per. sua _intima forza, verso la socializzazione, che, ai fini dell'efficienza della soluzione attesa, bisogna piuttosto prend.er tempo a che_ gli operatori economici siano educati ai nuovi motivi e alle nuove forme sociali di ge– stione, senza cadere negli orrori di certo s@cialismo totalitario, meramente burocratico. CELESTINO ARENA BibliotecaGino Bianco tazioni che i comunisti aperti e larvati di solito svol– gono in questo _caso. E ciò che è più di tutto caratteri– stico per la disinvoltura morale con la quale è trattato; il complesso fenomeno russo da questi adoratori del bolscevismo è il fatto che i loro inni celebrativi sono compilati. in modo da inculcare al lettore od ascol– tatore l'idea che l'insurrezione bolscevica è stata fatta contro il regime zarista, e non contro il governo demo– cratico, instaurato dalla prima rivoluzione, quella di Marzo, di cui non si fa alcuna menzione. Pertanto, e– sclusivamente a quest'ultima appartiene il mer1to d'a– ver distrutto il secolare assolutismo zarista ed instaura– to il regime della libertà e della democrazia, per le quali per tanti anni lottarono e perirono sulle forche, all'ergastolo, nelle prigioni e nell'esilio i migliori cit– tadini russi. E dalla rivoluzione di Marzo, quindi, fu conquistata per il popolo russo la possibilità di pren– dere nelle proprie mani la funzione direttiva nella vita politica e sociale. Rivolqzione e colpo di Stato. Qui vogliamo attirare l'attenzione su un fenomeno molto sintomatico. La celebrazione deHa grande rivo-– luzJ.one francese si fa, come è logico; nel giorno della ricorrenza annua di un avvenimento - la caduta della Bastiglia nel 1789 -· il quale ha dato il primo colpo all'ancien régime, e non nell'anniversario di un evento ulteriore, benchè molto più importante, cioè, della cà– duta della monarchia e della dichiaraz'ione della re– pubblica nel 1793. Mentre nell'Unione Sovietica, e per– ciò anche dai comunisti e paracomunisti di tutto ~l mondo, si festeggia, invece, la data del rivolgimento ·di Ott0bre; in cui il partito bolscevico si è impadronito, del potere, e neanche si menziona (se non talvolta per beffeggiarla) la p1:ima rivoluzione, quella di Marzo. che ne1 secolare processo dell'e\'oluzione politico-soc,iale della Russia ha un peso specifico ma-ggiore di quello che ha la presa della Bastiglia nell'evoluzione rivolu-– ·zionaria della vita politico-sociale in Francia. Come si spiega questo fatto? Molto sempli;emente . La rivoluzione francese era un concatenamento di mo– vimenti, connessi intimamente nella lorn ·evoluzione storica dal medesimo principio direttivo, dove ogni ul: teriore evento continuava 'ed approfondiva il prece– dente. Invece, lo svolgimento rivoluzionario l'.'Usso :-– il quale nonostante le a'.{)parenze contrarie si tro1/a an– cor.:i nel faticoso processo del suo sviluppb - è un feno– meno più complesso ed eterogeneo; io. cui il colpo di stato d'Ottobre - attuato manu militari da una mino– ranza nel corso naturalmente difficile della rivoluzione· di Marzo, compiulta p.:icificamente dra tutto il popolo· russo - costituiscft un tragico episodio compietamente. negativo dal punto di vista socialista, poichè esso non è affatto un ulteriçire passo più radica]e nello svolgi– mento della rivoluzione, bensì un brusco deviamento dalla strada maestra ael processo rivoluzionario nazio– nale su di un ·binario che in nessun modo pu'ò aver per suo logico punto d'arrivo il socialismo. I;)efinire c6me coilpo df stato conh:privoluzionari@ un così immenso ·sconvolgimento di cose e di spiriti, quale è il bolsQevismo, può ·sembrare un paradoi,so o una eresia, ma è, invece, semplicemente una dolo.rosa ve– rità. E l'ambiguo atteggiamento di ancora troppi socia– listi europei nei riguardi del bolscevismo e del comu– nismo si spiega é\ppunto con la mancanza di coraggio di riconoscere questa sconsolante verità. Difatti, il so<1ialista; nell'apprezzamento di un rivol– gimento politico-sociale, non può accontentarsi della pura concezione foi;-male della rivoluzione, intesa come un· qualunque brusco çambiamento dei principi diret– tivi della vita nazionale. In una tale formula puramente· logica dovrebbero, certo, entrare anche i colpi di Stato fascista e nazista, i quali, senza dubbio, costituiscono

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