Critica Sociale - anno XLII - n. 5 - 1-15 marzo 1950

56 CRITICA SOCIALE ricco di cultura. Son-0 .;. mezzi ,per il fine più grande del pieno e U·bru-0 svl!luppo di ogni !nd•ividuo. Noi ,a,btu•istl, uomi– ni e donne di· tutte le occu,pazi-0ni e provenienti da ogn.i ceto socia,le, intendia,mo ·orea,re una comuni,tà che basi il propri<> dinamismo sui migliori impulsi- costruttivi dell'uomo. Ì.n antitesi all'idea. che soltanto ,la pa,uTa della povel1à con– duce gli uornini a Yavoràre per ·la nazi>one, ( « Le pance vuote - ha defto' urna volitia un cO-nse1~va1:ore - s0110 l'unfca cosa cllè fa,·à · lavorare gN ingles,i »), il la·buris<mo d<ichia,ra che il pieno Impiego è la pietra a;ngoJa,re deUa nuova s•ocietà. Il governo lapuri~ta ha a,sslcura·to i,I ,pie~o impiego e una buona di,visione ·deHe c-0se necessarie ,per 1'a vita. Che con– trasto· oòn i giorni d'an4eguerral In quei gi,o,ro,i miJi,oni di uomi,ni che nessuno voleva, perdeva,no il tempo ne'lla ne– cessi,tà di queHe cose che essJ stes-si av-rebbero potuto pro– durre neHe f.abbriehe che stavano o<i:iose. Anche qua-00-0 ;.veva un lavo-ro, ognuno temeva che il pross-i– mo giornò dJ r>aga ·sarebbe stato l'ultimo. La mass-aia temeva che il' denar'o- per le '&pese domesHche sa·rebbe spaa-ito. improv– v!,samente. E così ca,piitava s·ovente. A suo ma•rito veni,vano restituiti i d-ocumenti di -lavO!l'o, eg!J d-0.veva rico·rirere aUa beneficenza, ed es,sa, doveva poi arra:n,gi•!IJl'SÌc0n, una parte soltanto dél dena,ro che aveva ,prima; e mail grado tutti i suOl,i saerWci i bainb.ini, soffrivano. La ooda dei piccoli com– .merciaint-i a'1 Tribuna,Ie dei fallàmenti era egua,le a.Jla coda aill'ufficio di coUocamento. Gli dmpiegati e i. pvo.fessi,oni,sti ve– devano fo loro !>peranzè distrutte e i loro· ri,sparmi portati via dailla cris'!.. · Il gra.ndc eapitaHsmò non credeva neMa G·ran Bret,rgna, cre– deva s-oltantò nel profitto. Cosi H dena,ro andava nei cinema– tografi, non nelle mi,niere d-i carbone; negli ap·pa,11amenti di luss,o, noni nei telai ,pèr ii!· Lancais·hire; nelJe speoulaz,ìo1J1.i fon– d-ia•rie, non nell'agri'coHura. Chiunque di, noi•, di ogni pa.rlito, ·i,n grado di cicorda·rs-1 di quegll anni, non può non vergognar– sene in cuo·r suo. Erano """1i,i infeJ.ici per i,l nostro pa,ese e per i'l nostro p0<polo: non debbono ma.i più rito,i,nare. I cinque· pvi,mi anroi. Il pieno impiego è i,J successo .p,rindpa,le, ma non l'unko. Sei anni d-i guerra han,no i,nghi'ottito- le nostre ricchezze, con– trattò i\ nos-tr-0 commercio, abbattuto le nostre caoo e l'e no– sfre fabbri-che, aff onda,to ie nootre naivi, e frantumato i nostri i.nvestimènti d'oUremare. li inondo è stato· terribdlmente a co-rto di ci'bo daH'-Lnizi·o della guerra. Ma la Gran Bretagna ha, co,mpiuto una -rkostnuzi,one che nessun aHro paiese ha su– perato. ' ,. Nessun dubbio che ci siano sta.fii degli errori. Ma giudi-cate da qualu-nque p.u,nto. d~. vista: da,l teno,r di vita del'la gene– ra.Jità dei cLttadLni, dall'impi,ego, da,lla scarsità d,i s,erie diver– gem:e industriai~, dalla stabiJità de:,J'a nazione, dalla S•icu.rezza socia-l'e; qualsias,i equa coni,pa,razione si faccra, ;,1 popolq bri– tanni-co ha fatto Ul1· lavO/"O i,nfwitamenbe migl-iore di quello che fu fatto dopo la pr,ima guerra mondLa.Je. ,Spiegando al popi>l'o, cosa eva necessari-o che fosse fatto, facendo co,noscere le cose come stavano, faoendo appello al .patriottismo del p;opolò, còn una guida v.i,gorosa e saggia, H govern-0 labwrt,ità, ha còndòtto -la Gran Bretagna a,J,le prione vi.l!tori'e del tempo di pace. E adesso Vfoc,iamo, un,Uèf Lavoro per tutti. Lo .scopo che n:oi'.pròponiamo .àlla naz.J.one è i,l mantenimen– to del pieno lmp·i,ègo. · La più grande neces,sità della nazfone è di es,porta·re di più, l!<Jiècla,lmente nel NOl'd-Ameri-ca, di modo che· inod p·o·sslamo pagare un 'cibo sufficiente e materie prione bastanti• a tènere ,le n'ostre 'tla·bbr,lche in atti,vità. Il potere d'acqul-stò e ·1à pròduzi,oDJe debbono- marciare illl– ~ieme. La fln<lillz.àdeve essere là serva e non -la padrona deHa ·politica 'di impiego. (Sia.mo pronti ad u,na poUtica f-inanziar,'a per prolegg.ere U pieno impiego e p-romuòvere il benessere, poloitica resa possibile dalla recente nazionalizzazione della Banca d'lngMlterra). L'industria di ,propri.età pubblica sa,rà pronta a·d espandere u· suo invcstimenfo quando la pòlitica d'impLego lo richieda. (I di-soccupat'i verrain,no assorbiti dalle industrie stataU). Misure speciali P!''; zone con nece&siltà s,pecdaiJi.. (Verrà crea– to un Consiglio per lo sviluppo d·ella zona dei cantieri navali attualmente ·Ì'n mt'se,ria, rimettendo i,n p·ied·i questa indus,tria trascurata nel passp.to . · Lo s·oosso verrà fatto per aUre z,one economicamente ilej,re's~è). Aumenfarè la 1)r&fuz'ionè: - Abbassare i costi . .. , .... ,' ' .. ,} ,,., . ,. Se non co,ntih~ere,;n,o ,\',~ ~umen,twre la produzione come ne– gli sco·rsi quàttro anni, non pòtremò mlilLorare ~·neppur m~- tenere •l'attuale l:\veUo di v'ita; i sièrvlzi sociali n-on potranno un lavc,,ro per ognuno di iruOI,e tutti d-0bbiam-0 unirci. L'impre– sa privata non deve ,proteggersi dietro -le intese sui prezzi e i mercati manovrati. La ·pubbli.ca impresa deve css·ere vigo– rosa, non_fa-ci'l-ona. Jimpègrno,, s,piri,to ,pubblico ed Iniziativa &001-0 richiesti decisamente da parte di tutti noi. Non ci può essere alcun progresso senza piainifi,cazione. Nul– la sa •reb.bc ,più disa·stroso che rionuo-vére i CO'ntro.JIII.oome vo– gliono pa,recchi co11Jservatori. Democraria industr.'ai•e. ,E' stata avviata benJe la coliaboraz,ione fra Governo, 'diri– g1mN e lavoratoa,i, ma mol-to resta a:nc0>ra da fa·re s,fa nelle imprese pubbliche che in quelle pr.iva-te, nelle qual'i troppi -dir,Jgeni'i fi,ngono r,ispelto alle Co-mmi·ss.ion,i miste (1), facendo migli,orarc e neppure so,pravv,ivere; 1a nost-ra libertà e la n-0- stra Indi-pendenza naz.ionale non potranno conti,nua,re. Questo è conoscere a:i rappresen,ta,n-N dei lavora/ari le dedsianii che li r,iguardaino dopo che s,ono state prese. Le indust,ri-e s-od;'al 1 izzate. La socializzazi=e 'd,ell',i-ndus·tria ca·rbonii,f"ra ha sal'vato 'la industria b•ritanroica. Le indusl1l"ie dell'eleUrfoità e del gas •sono pronte ad una espa·ns•••me su larga scala. Progredisce ,l'unifica– zfon,e d,ei serviz•i stradali e ferrovia·ri con beneficio dei pas– segger.i. E' pros,petl{JJ/a la nazfonaNzzazione dell''iondustria del– l'acc1'1Qii-0. 1-ncoraggiame.-.to all'imp,resa. Il governo aiwterà !',industria privata, specialmente ,piccola, a Nberars·i dai monopoli, s-tab-Uirà cons.igl,i d~ svtluppo con la rapp·resentanza d,ei dirigen/.i, dei lavoratori e del pubblico; aiu– terà l'·mipresa pr.ivata vendendo o affbttarvdo edifici e finan– z·ocmd·ola so.f.to controllo. In certi casi, quarndo l'impresa pri– vata sa,rà manchevole, -il Governo suscite·rà lmpll'ese pubbl-iche in co'llcorre'llza. Il Go,verno agi.,rà cont<rÒ i monopoli, che conti- 11u,ano a sfrultare -il pubblico·, con la Comm'l1'sfone dei mo– nopol.i istitu,.ta per indagare, con la sociaUzzazione dell'indu– stvia de'1lo zucchero ·e del cemento e con l'eventuale socializza-· zÌ'One d•i alcwnl seNori dell',òndust-ria chimica, i•nden,nizzando gU esp•ropri'a,N. Agr,ico/Ju,ra e campagna. Dobbi•amo aumentare la p-roduzdione a,gricola alimentare. Più essa. aumenta,, .più ci sa.rà di.sponibi.Jità di _cibo e più ri~pa.-– mierem-0 suHe im_po,rtazi.oni·. H dovere deJ.Ja 11ra.zi -0neverso gli a-©r-icolto,ri e i lavoratori della terra è di• da.- loro tutto l'aiu1o ,di cui hanno bi•sogno. (L'agricoltura, che e,ra decaduta coi c,ons;,rvatori e che si era ri'solleva;t,a solo con la guerra, ·ogg'i è prosrpeTa e s.i a·vvfoina all'obte<ttivo d-i un aumento del 'i;o·'¼, sul'l'anteguerl'a per il 1952. La vend•.ta d,i tu'tt-i i pri'llcipa 1 "1 pro– dotti ag-ricolli verrà ass·icurata a p·rezz-i stabi/,ill. I.I Governo soc,ializzerà la terra roon coll/:ivaia. Fra le varie misure per m4,lio·rare la produzione di beni natural-i sarà, la nazfonaliz– ;tazione di tutti, 'i terneroi minerari) . Comod•ùtà ruraU. Verramno presi pro·vued,i,men/.i per l'edilizia e l'elettrificazione ru,ra/,i, còn la costruzfone ili v·illagi éòmuniita,ri e con riguardo alle necess·.tà delle massaie. L'acqua come ~erv.izio nazi&nJale. Le cananzzaz·iq,111/ idrfohe sa,ranno ·poste sotto controllo na– ,_,i,cmaiep,er portare ,l'acqua do•vunque nelle zone rurali~ Prov- 11ediment,i a,naloghi pe-r le fognature. Il · costo della v•ita. Negli ultimi ci>nque anni abbiamo condotto con successo una ba·ttagJ.ia difensova contro l'inflazione. I sussidi a.JimCI:'tari, i:l razionamento, H co.ntr,o:Ilo dei prezzi sui1 generi essenz,ìaili, i 1 I controU-0 degli affitti e .J'a coneor:renza pi.ù- libera possibi,Je, l~ddove c'è grande quan,ti1à di merce: tutte queste oose servono a tener bas&o ..i co,sto !lel,la vHa. (Col controllo sui prezzi di ve,ndi1a abb•ia,mo fa·tto .ris,parmiare ciTc,a &00-0 I-ire al mese alla f<1Jmigl1iamedia. Nessuno è stato all'al/lezza dei ,;indacati b,,.itann-ici nel l,inii•tare le ;r.t'chies-te di aumf!"itt-i salària./1, An– che il movimen~o delle coop,!rat:lve ha fr1,flu11to assal nel tener bàss'i i prezz,i della vendita al deitiigl-io). (1) Una ~pecie del nostri Consig.JI di gesitlone.

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