Critica Sociale - anno XLI - n. 17 - 1 settembre 1949

CRITICA SOCIALE 371 Le elezioni tedesche Importanza delle elezio•ni tedesche. L'anno delle celebraziorri centenari-e del maggior poeta tedesco è anche stato ,quello delle prime ele– zioni libere che si sian.o tenute in Germania d.opo una parentesi durata dal 1932. E' difficile dire se, come è da auspicare, riviva ora lo spirito, goethiano nel paese uscito dal nazismo, lo spirito alm:eno che faceva scrivere nel 1790 al poeta di W,eimar: « Voi chiamate pazzi quegli oratori che udite str,epitare in Francia? Anche per me sono pazzi. Ma un pazzo libero sentenzia da saggio, 'mentre la saggezza tace nello schiavo ». Se, in altre parole, la dialettica dei partiti sia davvero sentita n.el suo valore intrinse– co. Certo l'afflusso dei votanti è stato superiore alle aspettative più ottimistiche, le operazioni si sono svolte nella massima calma, ed i risultati sembrano mostrar,e il trionfo della democrazia e la sconfitta del nazismo, o almeno dei partiti che ora lo rappre– sentano. Ma occorre andar cauti. in simili valuta– zioni. Anzitutto bisogna dire che le recenti- elezioni non sono state veramente libere. Libere cioè sono state nella forma, senza alcun dubbio. Ma non può essere considerato veramente liberò_l'elettore che deve scegliere tra partiti e candidati, sapendo che i compiti che questi potranno assolvere nella loro funzione di governo e legislativa sono gravemente limitati da una situazione preesistente (l'occupazio– ne alleata e la divisione della Germania che, se in un prim.o tempo potè sembrare una garanzia contro il pericolo tedesco, è ormai palesemente gar,a,nzia per gli occidentali contro i Russi e viceversa), e dovranno seguire 1.binari fissati dalle potenz•e occu– panti e dalle loro particolari esigenze. E ciò anche nel campo di gran 1un·ga p!iù importante per un paese semi-distrutto, impoverito e disorganizzato: quello dell'economia. Tanto è vero che i risultati han– no risentito nella scelta dei due sistemi economici che si cont~ndevano il te,rreno, quello della pianifi– cazione sociale sostenuto dai socialdemocratici e quello Hberi<;ta 1propugnato dai democristiani, della diversa con·cezione odierna degli occupann. Ad -0gni modo, e malgrado queste condizioni re– strittive, l'importanza delle elezioni per il pa:rla– mento, o Bundestag tedesco, è ben grande, e per l'importanza del problema tedesco in sè, e perchè questo problema viene a porsi 11uovamen.te in prima linea tra i grandi problemi della politica interna– zionale in un momento in cui questi hanno assun– to, dopo la fallace impressione di « distensione » di cui avemmo già occasione di ocC\lparci, il carat– tere di un pericoloso. dinamismo. Come non man– cherà di avere ripercussioni fuo,ri della Ge,rmania la politica che certamente verrà seguita dal governo di de.stra che detiene ora il potere, anche• se esso non .avrà molta possibilità di far valere la sua opi– nione per •quanto riguarda i maggiori problemi po– litici del suo paese: in particolare quello dell'unità e dei confini della Germania, del trattato di pace e dei rapporti con il mondo occidentale. I rz1sulf:ali. Uno sguardo alle cifre dei risultati sarà. tutt'altro che inutile per renderci conto esattamente della si– tuazione ,creata in Geri:nania dalle elezioni e dP.Ile condizioni che su esse hanno, influito. Una decina di partiti di ,qualche seguito presentò liste proprie, talvolta soltanto regionali, come nel caso del Partito bavarese e degli Autonomisti dello Schleswig meridionale. I risultati, abbastanza simili alle .previsioni al– meno per quanto riguarda i maggiori partiti e la sconfitta dei comunisti generalmente attesa, hanno BibliotecaGino Bianco dato, come è noto la ma,ggroranza, alla democrazia cristiana, seguita a brevie. distanza dalla socialde– mocrazia (7.357.579 voti e 139 seggi .contro 6.932.272 voti e 131 seggi). Il gruppo democristiano, risulta composto deg~i eletti della Unione cristia,na demo– cratica (C.U.U.) e, per la Baviera, della Unione cri– stiano-sociale (CS.U.). In qualche regione, per poter superare i socialisti, si sonq avute anche alleanze dei democristiani con altri elementi di destra (leggi nazionalisti). A .parte si è presentato invece il Zen– trum, piccolo gruppo cattolico che non ha voluto abbandonare il vecchio nome, e che si presentava più a sinistra del nuovo raggruppamento cristiano, second-o la tradizione del ve·cchio Zentrum ca.ttoli– co, il quale, prima del tradimento, nel 1932, di von Papen che al Zentrum apparteneva, era stato anche alleato dei socialdemocratici nella coalizione di Weimar. Esso comunque non ha ottenuto che 10 seggi, tutti nella Renania settentrionale. Terzo dei partiti è. stato il liberal democratico (F.D.P.) con 2.827.882 voti e 52 seggi; seguono: i.I - partito tedes<.:o (,neonazista) e il partito •bavarese con 17 seggi ciascuno; il partito comunista (K.P.D.) dan– neggiato rispetto agli altri piccoli raggruppamenti dal fatto di aver avuto i pochi voti dispersi un. po' in tutte le regioni, .con 15 seggi; 1cJnione economica per la ricostruzione (W.A.V.) con 12 seggi, e gli altri minori raggruppamenti. Per quanto riguarda i due maggiori compe,htori, è da rilevare che i socialdemocratici hanno avuto la maggioraii:za nella Bassa Sassonia, nell' As_sia, a Brema e ad Amburgo, e la pariltà nello Schleswig– Holstein. I democrisstiani l'hanno avuta nel Baden meridionale, in Baviera, nella Renania settentrio– nale-Westfalia, nella Renania-Palatinato e, nel Wiir– tenberg. In sostanza, si può notare che·, a par.te le regioni che cost~tuiscono, come la Baviera, la roc– caforte d·el cleriicalismo, in generale ha avuto in– fluenza anche la presenza di uno o dell'.aJtro occu– pante: nelle regioni settentrionali so•tto controllo inglese ha avuto la prevalenza la soci:aJdemocrazia _ (economia pi"ani,tiicata) in quelle meridionali so.tt- 0 conlrollo americano e francese la democrazia cri– stiana (economia liberista). Sarebbe stato particolarmente interessante vedere quali sarebbero stati i risulta.ti èomplessivi se alle elezioni ci fosse stata la presenza almeno di Ber– lino: è probabile che la grande città avrebbe dato un notevole contributo al socialismo. Sòcialisti e democristroni: due concezioni. due po– liitiche. Già prima che le elezioni avessero luogo si erano avanzate da va.rie parti, oltre alle .previsioni che si sono mos,trate valide, anche ipotesi e, da p.arite di circoli ufficiali o di p,eTs0n-alità straniere, desideri sulla costituzione del futuro go,verno della Germa– nia. Le potenze occidentali auspicavano ed hanno continuato ad auspicare finchè è sta,to possibile, ed hanno anche, pare, sollecitato la formazione di un governo di coalizione tra sociald,emocrati-ci e demo– cristiani, che avrebbe dovuto costituire una speyie di governo di Terza forza sul tipo di quello esistente in Francia (n:on diciamo in Italia d-0ve il rapporto di foTze è troppo diverso,), sì da escluder,e, con i. comunisti, anche i gruppi di destra che si sarebbe .. ro trovati isolati,, senza alcuna possibilità di fal'e -una opposizione concreta o comunque di intaccare le basi della maggioranza che sarebbe stata schiac- cia,nte. ' Per giustificare qu.esto desiderio, si era osservato che sulle questioni di alta politka c'era un certo accordo tra i due pa·rtiti, che in realtà dicevano le stesse cose. seppure con accen1o più risoluto i socialisti, i quaH erano anche stati i prim1 a dirle. Unità della Germania, questione dei confini orien-

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