Critica Sociale - anno XLI - n. 17 - 1 settembre 1949

378 CRITICA SOCIALE corelle di lingua ita:liana nell'Alleanza Atlantica. E diciamo « determinato» perchè, senza il crisma delle sue parole, il Governo democratico avrebbe indubbiamente agito con assai minore precipitazione e baldanza e molti parlamentari, cat– tol1icisi sarebbero astenuti dah voto. A parte le diverse va– ltÌtazioni in campo laico del problema dell'alleanza, nessuno potrà rilevare favorevolmente' l'indiretto intervento del Pon– tefice nell'angoscioso dilemma, e in pro' della tesi parteci– pazionistica. Egli sanzionò infatti, con frasi acconce, una «sicurezza» che sapeva fondata esclusivamente sulla forza cle!Je armi. Se ci domandassimo: è lecito al Capo Supremo d'una Chiesa d'ispirazione cristiana manifesta·re un pensiero sostanzialmente identico a quello' del Capo del Dipartimento cli Stato americano o di un qualsiasi pubblicista politico che non voglia tradire i suoi grossolani principi di « real– ,polit~k» - la nostra risposta potrebbe prescindere daNa con– siderazione, in primo luogo, dei « diritti di Dio» e dal ri– chiamo irresistibHe del.Je ammonitrici parole evangeliche, dai cui spirito i sostenitori di un qualsiasi sistema di guerra sono incommensurabilmente lontani, si chiamino Achesdn, Sforza o Pacelli? Che meschino spettacolo, q'uesto clero che non sa e non osa mostrare .Ja vanità terrioile di una « si– curezza» naba e cresciuta 01ll' ombra dell'atomica, e ne di– viene fautore accanito « per amore di pace » ! Ecco la prova della cronica incapacità della .Ohie-sa di opporsi concreta– mente, a costo di tutto .rischiare e di tutto perdere nella lotta, alla maledizione della guerra totale. Altrove tuttavia, le benedizioni del' Paii>a non iaJVrebberodeterminato un bel nulla. In Italia sì. Hanno distrutto ogni legittima esitawme. Hanno fatto stringere i tempi. Hanno alleviato la tremen– da responsabifoà degli uomini politici, messo in pace le loro coscienze. Qui veramente le polemiche sul carattere difen– sivo o meno del Pa!tto non hanno senso. Per un ministro <li Cristo, è sempre un atto d~ serviti1 ver-so il satanico fato del· la guerra. Rammento le gravi parole di Mel'ville, ·sul cappelhno mi– litare. (« Billy Budd ») « A dirla in breve, un caJJpellano è il ministro del Principe della Pace che serve neil'ar!'1ata del Dio della guerra, Marte. Da questo punto di vista la sua presenza è incongrua, come la presenza di un fucile sull'altare di Natale. Perchè dunque è là? Perch; egli in– direttamente obbedisce allo scopo attestato Jal caunnne; e presta ia sanzione religiosa a tutto ciò che praticamente app-artìene al solo dominio delfa-forza ». Prima di accettare il melanconico fataliismo melvi.Jliano, è opportuno p.frÒ in– chiodare alle sue responsabilità una Chiesa cht> ancora una volta si awresta a spruzzar d'acqua sanfa g'i elmi, i fu. cili, le bandiere e ogni al.tro strumento cieco di morte che ia ,polit,o, avrà schierato, pronti per l'uso, <l.::vantiai suoi sact>rdo\i. !\rR la maggior vergogna della Chiesa è l'a,allo che essa dà all'attività poli#ca, profondamente nefasta e disgn;ga– tric•~, dell'Azione Cattolica. Sono centinaia cli migliaia" di mimini e donne d'ogni età che l.'A. C. rag, 5rnppa sotto le sue bandiere· e tutti in varia misura permeati eia-spirito fa– natico. Queste folle fanatizzate fanno sorridere di compia– cimento il Pontél:Ìce: - Chi oserà mai dire che il Papato è morto? - E qualora venticinque o trenta milioni di ra– gazzetti e di mature vergini agitassei;:o compattamente un fazzolettino biancogiaHo e strillassero «vita-vita» in ogni piazza d'Italia, chi oserà mai dire, a un tale spettacolo di civile degradazione, che il Papato è vivo? E' ormai pa1ese l'adozione da parte del.J'A. C. dei me- · tocfi di propaganda dei comunisti. Tonnellate di, carta nel– l'inconfondibile stile bolscevico vengono rovesciati dai Co– mitati ·Civici sui muri-di tutta Italia e nelle buche per le lettere di ,pi:ivati cittadini. Vengono effettuati censimenti sulle idee politiche di- individui singoli, operai per lo più, cosicchè un controBo crescente si esercita da parte degli organi dell'A. ,C. su strati sempre più vasti di opinione pub– blica del paese. S'intende, l'A. C. si presenta con un nutrito programma sociale, .filtrato attraverso il moderno pensiero élei Papi e le numerose Settimane Sociali. promosse pèrio– dicainente dal prof. Gedda e dai suoi amici. Ma i1 program– ma sociale cieli'A. C. è piuttosto un mezzo di penetrazione demagogica che un fine, e comunque i vantaggi. che esso pro– mette sono (come le promesse bolsceviche) ben misera cosa BibliotecaGino Bianco se per questi il popolo italiano dovesse perdere nuovamente la sua libertà. Il carattere oppressivo del secolo si· configura principal– mente nell'ipertrofia dell'organizzazione. Anche il motto de1il' A. C. è «organizzare». Raduni sempre più vasti, cel– lule sindacali, capiUarismo, radiodiffusorismo, e già si v~L gono gli occhi cupidi al nuovo potente mezzo di distruzione dell'intimità domestica: la televisione. I cittadini di Roma, di TorinQ, di Trieste, ecc., «vedranno» Padre Lombardi parla,re a Mi.Jano, dalle guglie del Duomo. Generalmente .J' A. C. - cioè la Chiesa stessa - provvede a dare anche alle manifestazioni schiettamente religiose un carattere scopertamente politico. Talvolta, si organizzano manifestazioni religiose che non hanno giusti.ficazione al– cuna, cioè non si riferiscono a una particolare festività o ricorrenza. Tipica a questo riguardo la processione in onore di una « Madonna Pellegrina», che da oltre un anno viene svolta ogni domenica in una località di ogni regione o in un rione diverso delle città maggiori. I disgraziati abitanti della località prescelta «devono» p.redisporre accoglienze trion– fali ad una innocente immagine di cui si disperde nella pol– vere delle strade la delicata aureola mistica. La Vergine Martirizzaita 1P05Sa,preceduta· da un battaglioncino di ci– clisti oranti, tra le giaculatorie, i canti, e le bestemmie dei frequentatori delle osterie. Grandi luminarie e paramenti ai balconi,- folla eccitata, chi~cchericcio volgare, noia domeni– cale e, a:1 colmo del clamore, altoparlanti ignobili che dif– fondono prediche contro ia comunismo. Queste processioni non sono 1n ,fondo altro che ~< diS.l)ettuccio» - osceno per il paludamento sacro che lo nasconde - 'tlelle gerarchie catto– liche ai comunisti. Come gli applauditi latrati del gesuita Lombardi. La Chiesa vuol provare a via Botteghe Oscure che, volendo, può mobilitare masse piTi vaste dei suoi re– boanti « slongans » e dei. suoi ineffabili « 0.git-prop ». I co– munisti a lor volta ... {si ricorderà la manifestazione di Ro– mà, otto giorni dopo la calata dei « baschi verdi»). La pen– na ci trema per J.a coNera e il disgusto. In questo afoso clima di. «allegra» religiosità, si vien preparando l'Anno Santo. Sappiamo che la maggior parte dell'organizz'azione turistica sarà curata direttamente dal Va– ticano e che del vistoso banchetto di valuta estera resteran– no allo Stato italiano le briciole di Lazzaro. Sappiamo pure· che L'Anno Santo dovrà segnare, nei calcoli c!ei dirigenti del- 1' A. C., il punto più alto del predominio. cattolico in Italia: rafforzamento sindacale, riforme improntate alla dottrina dei Papi, debellamento di ogni velleità anche larvatamente anticlericale in tutti i campi. E' una facile profezia affer– mare che molta parte di questo· formidabile programma ver– rà realizzato. La •Chiesa e le sue massime organizzazioni se– colari, l'A. C. e la D. C., sono le vere forze vittoriose del quinquennio ,postbellico. Hanno vinto, stravincendo, il 18 aprile, la battaglia per i-1 controllo dei supremi organi dello Stato,. e questo controHo hanno esercitato, esercitano ed e– serciteranno fino in fondo, con oculatezza e t,macia, favo– rite meravigliosamente da una situazione intérnazionale pre– clusa ·da tempo alle soluzioni di libertà e aperta invece ai « tours de ,force » totalitari, aJ.le politiche codine, oclocra– tiche, militariste e restaurazioniste; da un'opposizione be– stialmente sett-aria, puramente negativa e manovrata da for– ze estranee il' cui obiettivo evidente è non già la di.fesa deHe istituzioni dem~cratiche bensf il loro progressivo· scardina– mento; dalla mancanza di un'opinione pubblica vigile e co– sciente, e ancora - fast qiot least - dalla carenza di spiriti religiosi, d'una religiosità alta, dif.fusa, .potente; in un Paese che vanta, insieme ah maggior numero di preti (fra i più retrbvi del>mondo), il più gran numero di scettici praticanti e di primitivi idolatri acr.istiani.. Addio grandi formule dell'Ottocento! « Libera Chiesa in libero Stato»: pMce sepulto. Ecco il moderno Stato ita– liano: lo Stato di Isola Liri, di Poggioreale e delle prlJVO– cazioni del 24 aprile; lo Stato degli eterni carceri ignobili e deUa intramontabile coscrizione militare obbligatoria; delle proteste per le pellicole che, mettendo il malcostume alla go- . gna, ofiendono· « nobili regioni»; delle alleanze prec¼>itose, deL!esabbie aifricàne, de11laSacra Rota, degli evasori fiscali, delle assoluzioni, della foglia di fico, dei pizzardoni. Sul suo vecchio corpo s'è aperta ed è in pieno sviluppo la lotta fra

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