Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947

.,, 428 CRITICA SOCIALE DOPO IL CONVEGNO DI NAPOLI L'unità sindacale L1 Congresso dei sindacalisti_ ad_er~nti- al P.S.L.I., svoltosi recentemente a Napolr, si e conclnso con una mozione che nei suoi termini: gen-erali riassu· me i ,pri,ncipÌi di una politi,ca. sindacale, che. possia– mo definire «tradizionale» r1s.petto al pensiero sb• cialista: la concezione cioè di un sindacato unitaI'i.o, democratico· indip-endente dai partiti e ispd.rato SJI prfocipio d;lla lotta di olasse, ribadita nella pienezc za del suo sign,i.ficato e senza riserve di sorta. Anzi, la fedeltà a tale ,concezione ha caratterizzato la di– scussione fino al punto da ,condizionare ad essa, ,co– me del resto era logico, ùa soluzione dei diversi pro– blemi esami.nati, sia su.1 terreno dei principii pèr– rnanenti, sia su quello della pratica contingent-e. Al Conv.egno di Napoli i sindacalisti del P.S.L.I. non si sono limitati a semplici enunciazioni di ,prin– citpio, qua,li ,possono essere l'unità, la -derno.crazia e Ja Jibe_rtà sindacale, per quanto validi ,e importanti, ess,i siartd per un sin.dacalismo, come qut:!lo socialista, che trae .gli elementi della sua azione da un pen– f<d.erocosciente -ed organico, ma hanno considerato /l va,lutato tutti i problemi del giorno, attorno ai . quaùi si dibatte e nei quali si. ,con.creta la funzione e., la vHa del SLndacato, come ,organo C3e tutela so– prattutto g1i inter-essi materiali e immediati dei .la– voratori, nell'esplicazione dei -rapporti- di lavoro e nel quadro dei più vasti rapporti economici e ·so– ciaJi. -- Ma--prtima'"di -;ntr~re -n~'i~ ;;;erit;;-·d;i 0 ,p;obi~i;/"co: sidetti « concr-eti », iii ,cui esame, a nostro avviso, può essere rinviato ad un secondo tempo - (se non per ordine di importanza, almeno per ordine logico), occorre mettere a punto una [iuestio-ne dù, principio, quella dell'unità sindacale, che per se stessa investe tutti gli altri aspetti- del ,probl ema e Ji cop-diziona. La f.edeHà al principio deU' und.tà sind.a.cale è stata riconfermata al Convegno senva riserve, per quanto si sia riconosciuto (e chi ·potrebbe smentirlo?) che essa, com'è attualmente praticata, è un'unità pura– mente forìnale, minata ,e compromessa dal.l'd.nterfe– renza politica dei Partiti che si servono ai fini pro– pri, ,ciascuno per suo conto, -dell'organizzazione S11n– dacale, cercando· dj dare ad essa un indirizzo, c11e è in funzione dei loro int-eressi particoJai:li contin– genti e rnl)tevoli e non in funzione degli interessi ge-, nerali e permanenti della classe lavoratrice. l1.-terna -è vecchio, e tutti sanno che al Congresso di Firenze si •è mentito quando si è parlato di unità, Ìnentre si nas.condevano, n-elle riserve roenta,li di oiia-· scun_o, i germi di .una scissione che. ogni giorno di più a.ppare inev!i,tabile. Logicamente pertanto la no– stra fedeltà non è rivolta aJl'unità, sindacale com'è attualmente conoe.pita e attuata, ma a quella effettiva e reale unità di tutte ùè forze de.I lavoro, inteldettuali e manuali, che, a,1 di sopra dei contrasbi. idéolog1ci, trova ne11'identità d-egli i-nteressi la sua ragione di essere, nell'organizzazione -derno,cratica del sindacato la sua struttura, e ii.n una oolitica sindaca,le conse .. guente la sua espressione. E di qu-esta 'uni°tà la nostra · corrente vuo]e essere a,p,punto l'elerne·nto promotore, e per questo ha ritenuto utile fino ad oggi, e a nostro avviso deve ritenerlo anche ,per l'avvenire, di rima– ner-e, anèhe se in esigua rnd.r10ranza,-in seno alJ/or- - gan'izzazio11e sindacale; scegliendo, ;in ogni- caso, fra i due mali, il male. minore, preferendo cioè l'unUà · - puramente formale a1la sci,ssione. E ,ciò nella sp-e– ranza, forse eccessiva, ma .legittima, di poter mo– dificare più facilmente .J,a situazione, ne,Jl'inter-esse dei lavora turi., op-erando all'interno· piuttosto -che al– l'esterno' del,l'organizzazione stessa: in secondo luo– go, p-erchè l'unità formale, seppure precaria, è sem– pre un vincolo che, nella risoluzione -dei problemi quotidtl.ani, ,può indurre, seppure ,èon un ,processo lento di chiarificazione, le opposte correnti a rive-– d-ere le -proprie posizioni, ,per ,cercare veramente quèl- - h Ji.nea comune che risponda aglii.interessi generali dei rappresentati, e non a quelli dei rispettivi par– titi. BibliotecaGino·Bianco - Il peçcato di ol'!g1ne eh-e la· Con.federaz,i.one Gene– rale italiana del Lavoro porta con sè dalla sua rina·• scita, è quel « Patto di Roma », che non fu una ini– ziativa diretta e s•pontanea dei lavoratori,, ma opera l)sclusiva dei ,partiti (P.C., P.S.I.U.P., D.C.). Stretto, inizialmente,' col lodevole pro.posito di evitare una plural,i,tà di sindacati, ,che avrebbe scisso le forze o– peraie in un te!'l'eno in. cui esse debbono esser-e sa,1- darnente unite, ha finito poi per diventare una mi·• nàccia all'unità, per il t-entativo de.i.partiti di far va– lere nell'azione della C.G.I.L. e neJle minori orga– nizzazioni in essa incluse ispirazioni ,più politiche che sindacaili. Fino a quando esisteranno partiti, che concepi– scono le «masse» opera.i.e come strumento indispen•– sabile al,-raggiungimento dei loro obbiettivi e i.J sin– dacato come il mezzo più naturale ,pei: avvicinare e controllare queste masse, è inevd.tabile che avvenga ciò che si lamenta, e cioè l'arrembaggio dei partiti a,Jl'organizzaziope sindacale ,e la 1-otta fra gli uni e gli altrii. in seno alla stessa. D'altra ,parte, fino a quando la lotta aperta o ta– cita f ra ,i ,partiti esisterà, in che modo si può evitare c.he questa lott a si svolga anche in seno al-l'organiz– zazfo ne f< d.nd' acal-e .unitaria o fra organizzazioni p,lu• rime concorrenti? Evidentemente uin capovolgimento sostanziale; che elimini l'accennato pericolo di frat– ture, può consistere solo neLla eliminazione di ogni interferenza :poHtica de.i Partiti neMa vita, dei sinda· cati o, meglio, solò d.n una risvegliata coscienza dei lavoratori, che rivendichino la propria autonomia e si propong ano di fare del Sindacato lo strumento dernocrati.co che svolga secondo le direttive volute da,! la rnaggi.oranza -l'l!z.ione -iri di.fesa deg~i interessi di classe, resping-endo ogni tentativo dei ,partiti di usarlo come « massa di manovra•» per i loro parti– colari e settari.i ii.nteressi. In sostanza il nuovo indirizzo del Sindacato, quale noi Jo concepiamo', ,può derivare soJo da un fatto esterno «'politico » o da un fatto interno « psd,colo– gico », che si. misura esclusivamente neù grado di maturità o di autonomia di coscienza che la -classe lavoratrice avrà saputo ragg,iungere. Il sindacato cioè sarà democratico e libero in forza di quei valori di dem ocra zia e di lj.bertà che i ,lavoratori avranno ac- quis, i.to. · · Ora, se •è ver:o che noi ci troviamo di fronte ad una _polltica sindaca1'e iaHirnentare, che ha i suoi riflessi psicologJ.ci nei la-v-oratori, i quali si staccano sempre più, come in.· fatto si avverte, dall'organizzazione sin– dacale, mentre .Ja possibilità di ,convivenza delùe va– rJe correnti d.n seno alla C.G.I.L. è giunta a1 limite estremo di resistenza, è altrettanto vero che biso• gnerà veder-e, nella situazione. ·che si verrà areando come conseguenza deli!'assenteisrno e del disgusto del– le masse e.ilauna ,parte e del,Ja ev-entuale rottura delc l'unità sindacale 'dall'altra, chi più saprà< a,p,prof.itta– re del momento, e se i ùavor-atori, non maturi o meno maturi di quèUo che cr'eqiaino, non si lasceranno ancora una volta adescar-e daJ.le forzie reazionarie di destra. C'è chi pensa che 'dal processo di disgr_egazione che è attualmente in corso e dalle sconfitte subite ' dai lavoratori a causa della politica demagogica fin qui seguita, -possa derivare, come stato di gra• zia, un _elemento d:i rinascita .per un movimento o– pl)raio autonomo, Jibero e_democrati_eo, dirnentiean– d'o o sottovafotando il pericolo -che dal caos possa uscire una situazione del tutto diversa, ,e ,cioè l'an-• nult!arnento completo di ogn,i. dernoèrazia sindaca ,le e ,politica e la ,creazione di un sindac_ato, unii. co sì, ma bm·ocratico e tota,]itario, In sostanza ·non -crediamo ,che si possa approvare la t-esi d,i, coloro che aus,picano il « successo » nostro esclusivamente come conseguenza degli «errori» al– trui. Anche ne,!l'itpotesi migliore, il, successo della nostra concezione sindacai-e · potrà verif,icarsd, solo se il nostro Pariito riuscirà ad aff-el'rnarsi, o meglio, ad affermare· le prop!'i,e idee della ,libertà,, -della de, rnocrazia e d-ell'autonomia della classe lavoratrice. Pertanto il 'Problema dell'unità -sindacale ·,porta ne– cessariamente a -considerazioni e• a valutazioni di carattere politico, aJ.Je quali non s.i ·può sfuggire. :W per qu-esto che, quando· a,l Convegno tli Napoli si è affermato che noi non ci dobbiamo poL"re come « quarta corrente » in seno' alla Confederazione del

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