Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947

442 CRITICA SOCIALE non debbano difendersi' contro i vituperrii, le ,calun– nie, gl. intrighi e 1e scon~e m!l:novr~ dei ,comu;nd~ti o ,che debbano coIIIJ)ortars1 quall « cripto-comunisti » che abbiano inrduJ.genz•eper le vdo,lazioni delrl'Unione Svviet,rca' e si ergano -invece 1nfless!-bi1n1;ente ,contro i pretesi errori del goverruo J.abur1.sta unglese, che dov,ebbe essere foro vidno, spesso adottando le pa– roìe d'ordine comuniste •e ,l'e~oro « terPibles simplif;– ·cations ». C'è. dnfatl'i una terza e migliore via. La fona dell'idea dei dirritti delil'uomo, espressa nei con– cetti di demoorazia •e di libertà, ,è ,palesemente posta in p,;ena luce da~'1astessa ,paura dei d!frigenti russi,, come sta a dimostrare ]:'esempio citato, D'altra ,par– te a lunao andare, anche le p•iù elevate idee diventano in'effi-caci. se .n,on vengono realizzate, nellà ·mLsura de,! pos-sirb:ile,nella vita sociaiJ.e. Ed è proprio qui che co– minrcia i1 ,comprHo positivo ,d·elle forze e dei ci,rco:i progressisti .dell'Europa Occidentale. La democrazria e tl:a libertà aoquÌ<stano tutta la loro .forza di attra– zione solo ·se esse non r,estano più ·de.He sempl.i.c<L .pa– role vacue, ma as-surgono a norma, a punto di o,rien– ta mento e a sco,po della vita quo,tiidiana. Ma ciò si– gni ,fi.ca , in ,concreto, p·er J'Eu"ro,pa Occidentale, pia– nJfi cazio ne con inrdirizzo sociale, cooperazuone inter– euro,pea ·sotto contro,JJ.o democratico, eoc. Che ,questa s•ia 1'uni,ca via per tra,rre IL'Euro,pa ,da.Ha mi,s•eria che la rincep,pa, ·non fa che rendere il •com,pilo ,più hm– pelJente e più gravido d'impegni. Un simi,le socialismo democratirco - .poichè ,ài ai1- tro non si tratta - urlerà certamente neWoppos'iztio– ne ,dei partiti ,comunisti, ne11a condanna di Mosca. No.11c'è -da fars,i, illusioni, arld'Ì!g.uardo,Ma .J.aaUuaziio– ne ,pratica di una simi,le forma rdi economia e di so– cietà avrà, una fo,rza ,d'urto e ,d,ipenetrazio ne ,che no n potrà essere i,mpedita :da condanne. e •sconfessi.on :k Ogni sistema dittatoriale abbisogna di n emici, tanto a1l'rlnterno qua,n:to al1'estero, ,per mantenersi -in vita. ]]. sistema •russo non rfa eccezi.one a'lrla regola; ·i] che d'a1lfra ,parte non significa che l,a sua paura del ca– .pitalismò e de 1 U'irm.perialismo -sfa del .tutto destiturita di fondamento. Ma rla proclamazi.one ,dreJ,sodalismo rdemocratico come « nem'i,co 'numero m10 >>, che ama- . no fare i dirri,g-entirussi, verrebbe tosto a cadere nel vuoto, se potesse essere ,controbattuta dalla realtà e dai successi di una econro.mi.api~nid'i,cata democratico-so– cialista. Non si può· asserirlo con sicurezza, ma sem– bra pro.frabile e verosimile che, ,so-tto que·sta ,pressio– ne, a,li,enra da ,rischi be:lliicisti, g% uomini del Crem– lino, anche se desiderosi di « salvare la faccia », fini– rebbero per conc·edere quelle J:ibertà ,démocratiche, senza l'attuazione rde~Ue ,quali non ,può essenci Ja pro– Sl])ettiva d.i, insurreziorni e .di un ,rovesciamento -vio- 1l'ento, lil perma,nrere della potenz-ii è divenuto •anche nel– l'Unione Sovd 1 etica i,n .p,arte un fine a ,s·e stesso. Tut– tavia si ,può cSperar,eiche a StaJ.in e ama ,sua cerch>ia ·sovrasti come fine il! .sodalismo e ,che ,],aloro ditta– tura ,personale -appaia ,ad essi come un rnezzo com– misurato a questo fine. Da:!Jpunto di v,i,sta puramente ec-onomico, le cond1izioni per una tras.formazion,e, quaJ.e quella che ci .auguriamo, .sono ,di.venute tanto più favorevoli, in quan,to -la Rus,s,i•aha .fatto consi,de· revolli ,p,assi 1per trarsi ,fuori dàl,Je angustie deJ,la ·sua arretratezza econom<i,ca, E non va dime,nFcato che neU:;i Russia sop,ra.vvive la trad,i.zione ,d( forme eco– nomiche colletHve, come il mir e l'arte/, che .potreh- bero f.achlitare una trasformazione ·d.e,11 genere, · Come sempre, ,no1·europei aph iaimo ,abb astanza ,da preoccuparci dcd fattii nostri, per dedièar.ci in .primo luogo a qµesta impresa. Le nost re negazio ni, Ja no– stra, arretratezza, ·le nostre i,n,ca,pacrità di fare ,ci.ò che ['ora ,comanda, il nostro egoismo individuale e na– zilonale, la effettiva falsificazione di unà pµ,ra de– mocrazi-a ,da parte di una art 1 ifi,ciosa oligarchia eco, ll'omica, tutto ciò non è meno gravido ,di conseguenze dannose ,che i 'difetti degli «altri». Non adottiamo due IJilisure, _perchè c,osì fanno gli « aiHrii». Facciamo .ciò che d è assegnato, Non, c'è mig;liore politica, e non c'è mi 1 glior via per servi,re G,aQJace ed ìl ravvidnamento di ,potenze ed i,deo:lo– gie nemiche. Questo ci sembra l'imperativo deU:ora presente che s'i1Jll1poneaU'Europa: penc·orrere la pro– pria via, senza rlasciarsene traviare da ,lusinghe o da mì,nacce. M, .MERKER BibliotecaGino Bianco - ' E poss_ibile una nostra politica estera? La realtàr internazionale, dominata da due grandi ·politiche estere - ·l'americana e la sovietica - sem– pre .più identificantisi còn le pregiudiziali ideolo– giche che ,ne determinano di volta in volta gJi at– teggiamenti e gli svrlluppi, doè col mito delle pro– prie bandiere, ammette ancora l'esistenza di singole •politiche estere nazionali, operant,i in sfere non sot– toposte a1 controlJo deJl'una o deJl'altra Potenza o add-irittura, ,pur gravitando nell'orbita di: una di esse, indipendenti ·da influenze ideoJ.ogiche e libere da pressioni esterne ne!Ja guida d-ei propri affari in.– ternazfonali? Le diverse politiche estere. A que1Vi pae;s,i è ,impo>ssibi,l,e una propnz'a pol1Wca est,eira.· Per i paesi: deJla fascia ·-d'i sicurezza sovietka, del- .i,• Am erica L atina e dell'area· del Pacifico -corrispon– dente al.la Cina Comunista e del Kuomintang, a•i ter– ritori .dell 'Impero Giapponese e sotto antica o re– cente sovranità statunitense, la risposta non può es– sere che negativa, :L.e dic.:1iarazioni di aperta ac– qu;i,escenza degli uomini ·di Stato balcanici alle diret– t1ve moscovite - eccezfon fatta per i ministri di Grecia, legati dalJa dottrina Truman alJa politica di Washington - e iL loro comportamento nei con– sessi i-nlernazionaH, nonchè 1-e accuse di mancato lealismo verso l'U.R.S.S., ricorrenti abitua-lrnente nei processi al.le o,pposizioni, non fasciano dubbi in- pro– posito, L'ades ione .della Cecos,lovacchia aUa -confe- ' renza economica pan-europea fu ritirata poche ore dopo che era stata data, in seguito aila v,iolenta im– posizione contraria :del Cremlino, e a Belgrado, ne1 cuore del[a regione balcanica, è stata dai ,nove par- 0 titi comunisti firmatari del documento di Bialystok fissata la sede del Comin.forun. D'autro canto, la rot– tura deJ.le -relazion,i diplomatiche, con minacciosi. strascichi verba,li, tra la Jugoslavia e H Oile (deter– minata dall'es,pulsione di ,due diplomatici jugoslav•i.; accusati dal Governo di Santiago. di svolgere atti– vità spionistica e -sovversi-va), seguita daL!a rottura con l'U.R.S,,S.; ùa rottura tra il Brasile e J'Unione Sovietica (!',importante moti-vo addo'tto dagli ambienti res_ponsabili di Rio ,consister-ebbe in un attacco, non seguito da regolare· riiparazione, .di una rivfata mo– scovita al )'residente Dutra); le manovre delJa A.F.L. - nordamericana ,per -soppiantare la C,T,A.L. mediante la cr-eaz.ione ·di una permanente Inter 0 American Trade Unio111Assodation e i severi prnvvedimenti anti-,co– munis!Ji e veìfatamenti anfisinda-cali e, antioperai in elraborazione nélle diverse repubbliche sudamericane, dove non siano in corso rivoluzioni locali, non rap– presentano cne rl'iniziale svolgimento del programma (a ,cui •qon s'è ·accennato esplicitamente- a Petropolis, ma per il quaile la Casa Bianca è impegnata a fondo) di d1f1e,sa ,06 1 I1Jt11n,entale contro !il cornun,ismo. L' Az-aeiz.mna. L'Argentina ,è la ·pecora ·nera dei sistema ,panarne·• ricano, Prima del•la missione Messersmith a Buenos Ayres - appoggiata dallo Stato Maggiore e dalla nuova maggioranza repubbiricana, - Was.3ingcon ostentò sempre una formale avversione per H fasci– smo peronian.o, Le necessità del ,comune indirizzo anticomunista hanno fatto cadere la pregiudiziale fino aJJora nutr-ita nei confronti ,de1la Casa Rosada. Tuttavfa, il Governo .argentino ,persegue in altri campi una politica estera che non può riuscire troppo gra– dita agli Americani: si tratta dei suoi legami con Jresuperstiti dHtature europee di tipo fascista, e della Jotta sorda e tena,ce che esso- conduce per riven– dicare al proprio paese la funzione tuteùatrice degli interess•i sudamericani. Il triango:o Peron ,Franco– Salazar, per natcirali esigenze commerciali e di di– fesa reciproca, e per l'impulso che spinge, al· ,pari de'gJi indiv,idui:, regimi congeneri ad associarsi, sta diventando .una realtà non trascurabhle in seno al.Ia

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