Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947

CRITICA SOCIALE 443 comunità atl~nti~a. Tra le due sponde atlant,iche è sorta una tacita m~esa _che, pur no~ osando opporsi a,perta_mente alle. d1rettive d·i Washmgton, si mostra recalcitrante ogm qual volfa il Di.partimento di Stato s'intro!llet~e n~g:li affa!i interni ed internaziona,li· ar– gentim o uberiCI. Pessimi alJ.eati a tendenza sfacci.a-• t~mente ·.fasd_sta~ -co~sorterie di' bigotti e protettori d•1 orgamzzaz1on~ tleg1ttimiste e -di responsabili ,della catastrofe mond1wle; ma di tali alleati la politica americana non può fare a meno. L'1-nghilteiI'ird. Dive rsa - sebbene di fronte wll'Unione· Sovietica it Fore -i.gn Office .o il Dipartimento di Stato adottino i~ ogn! _circostanza una condotta comune e questa si sia sohtI ,definirla politica angfo-amerièana - è, rtl,– s.:petto all ~!tra _grande Potenza occidentale, la ,posi.– z1one dell Inghilterra e de.J. Commonwealth britan– nico. Particolarmente nel campo economico vi è una politica britannica ,che può anche esser~. con– traria agii interessi statunitensi, come nel .caso del decreto d'incontrovertibilitàJ della sterlina dn dolJari, che ,:1a avuto sfavorevoli ripercussioni a Wall Street. Ma non biso gna dime nticare ,che ·t1a·Gran Bretagna è anch'essa debitri.ce verso ,g!d S, U. e Ja sua di•– ,pendenza ec on omica dal nuovo mondo non potrà, nonostante l'intensificazione degli scambi commer– cia,li col Commonwealth, essere ridotta tanto .presto. La ,poliitica estera dei dominions è indi.pendente. V'è tuttavia una convergenza d'interessi che impedisce a questi paesi di svolgere una politica che si. dd– scosti sensib-i.lmente da quella del Foreign Office, ec– ,cetto che in questioni d-i secondaria importanza (ma sempre vitali ,per un organismo giuridico-,poJ,i.tico complesso come l'Impero Britannico). Alle -confe– renze internazionali i dominions partecd.pano su -piede di parjtà. A Canberra, dove si riunirono a,J. cune delegazioni deJ Commonwealth per J'elabora– l'lione di direttiv-e comuni sul trattato d,i pace -col Giaip•pone, i1 Ministro australiano Evatt, · non l'in– viato di Londra, diresse d lavorL Una interessante incognita è rappresentata da•i. due nuovi Stati in, dipendenti, l'H1ndustan e il P~kìstan. Ess,i possono dire una ,parola nuova e di gran peso n,eJ!e que– stioni estremo-orìenta,li, Non è ii.mprobabile che nel prossimo futuro una ,parziale stabi.lizzaz.ione.della si– tuazione interna deU'India, oggi d,i.Janiata dalle lotte religiose, permetta ad essi di sostituirsi alla Cina, tenuta indietro dal potenl'Jia~e conflitto russ.o-ameri– cano sul suo territorio, nel ruolo di guida del mo• vimento rivoluzionario dei popoli dell'Asia Orien– tale. Il Canadà, per le parHcolari condizioni geopo- . litiche e strategiche - giacimenti di uranjo, difesa dell' Arti.co - è sotto la diretta influenza dì Wa• shi~(lto_n. DoJ?o la vittoria repu_!:Jbl-i.canane~Ji Stat-i Umt1, 11 partito ,conservatore canadese - 11 quaJe, peraltro, aus.pì, ca una più stretta unione con la Gran Bretagna - ,: 1a aumentato ,la pro,prd.a forza e~etto– rale. . N eJ Vicino· e Medio Oriente fa tradizionale pre– minenza britannica è in nettò declino, a favore de• gli Stati Uniti., dell'Unione Sovietica e de.lla Lega Araba." Mòlti - ·i primi sono, naturalmente, i fau– tori del « terzo blocco » - rimproverano all'Inghil– terra di non aver saputo svolgere, dopo la scon-– fitta della Germania, una inteli-i.gente ,pol-itica euro– ·pea. La parola di Churchill -non è stata s-enza eco e, insieme con le furiose-reazioni comuniste (moti– vate dal ben noto antisovietismo del leader con .. servatore), susc-itò, a suo tempo, non poche speranze in coloro che vedevano nella grande Potenza -d'OJ.tre Manica il mig,lior strumento per la realizzazione de– gli Stati Uniti d'Europa. Il problema richiede un esame obietti,vo. L'lnghi~– terra si riconosce parte d'Europa a misura che 1,1- suo prestigio imperiale nel mondo viene scemando. Non a caso la sua adesione aHa proposta Marshall ha coinciso con l'abbandono, da parte di Giorgio VI, de,l)a corona e del titolo d'Imperatore delle Indie. La ,posizione più coerente, rispetto a•lla funzione eu · ropea d ella Gran Bretagna e alle sùe nuove _resp?n– sabi], i.tà verso il Commonwealth, è quelJa dei cos1d.. ·detti « ribeolli » laburisti (Crossmann e compagni) e dell'Econom 1st. ma sia i ,coraggiosi sostenitori della e terza via:. (Keep Ieft) sia ·l'autorevole organo di politica economica si guarderanno sempre dal ,pro· BibliotecaGino Bianco po"rre al Parlamento e al Paese avventure federal-i· ste 1;!1,e la situazione europea - con buona pace dei gent~,uomini riunitisi a Caux, Montreux, Gstaad - respmge. Economia funzionale e nient'altro. S'è fatto strada, dopo Je tremende prove del '40-– '41 e ,l'accresciuta -potenza dei mezzi d'offesa aerea H convincimento che le isole britanniche non sian~ più difendibili nel corso di un nuovo .conflitto. E a1lora perchè armarsi? II Governo Laburista com– mette un imperdonabile erroTe spendendò cifre enor– mi. per aumentare '1a potenza difensiva delle ,forze armate e sottraendo al lavoro .di pace milioni d,1 valide b1:accia. I ti~ori britannici si di.rigano, in egua.e misura, verso 11mondo germanico e -verso iJ, mondo slavo. Glii accordi, bilaterali, comprendenti im– portanti clausole militari, con la Fran eia sono nel· tamente in funzione antigermanica. Ment~e, in pari tempo, si tende a costituire, nella Germania Occiden– ta-le, un antemui:ale alla minaccia sovietica che si profila daLe regioni orientali, e a consolidare una s;tuazione di fatto, in previsione di un mancato ac– cordo· fra i Quattro nella conferenza di novembre. La partecipazione inglese al piano Marsha-11 tende a neuh·aliz.zare ·•l'Jndustria pesante tedesca ,come stru– mento di guerra, inserend0 la sua produzione in un pcr,ano ricostruttivo generale europeo-occidentale, n;ia non nasconde il tentativo di servirsene, ,in caso di guerr-a, per sostenere lo sforzo bellico anglo .fran– cese contro J'U.R.S.S. Tra questi due sco,pi v'è una insanabile contraddizionet. tu!tavd,a si possono en– trambi ridurre a un de·nommatore ,comune: ,la _paura. Sulla ,paura non si costruisce ·nulla di sano e di du– raturo, e se il piano di, collaborazione delle sedici nazioni dovrà! ridursi a una semp.Jice richiesta di dol,lari al Congresso americano, e il ,problema tede– sco e ,i,Jgrande scoglio della Ruhr non vi troveranno al-cuna .possibilità di superamento, ciò sarà in gran parte imputabi,Ie alla politica di Bevin. Fortµnala– mente, sotto Ja spinta della crii,si economica, il Go– verno laburista è costretto ad avviare trattative com– mercia.Ji con l'Est, dove l1aforzata politica autarchi<:;a minaccia di soffocare Io sviluppo delle « democraz,i,e po,poJ.ari », inasprendo gli- odii di parte e rendendo ,Je masse facile ,preda dei demagoghi nazd.onalisti. No– tevole importanza assumono, a questo proposito, le dichiarazioni di Sfa,lin aJ.la delegazione !alrnrista guii.– data da Konni Zilliacus sulla necessità di intensi– ficare g.i scambi commerciali· tra l'Est e l'Ovest nel– .l'interesse della pace e del benessere mondiale. La FJ1an:a.i1a.. La Fran.cia - che nei riguardi del,la Germania è mossa daHe stesse preoccupazioni britannic.:ie, ac– centuate dalla v-icinanza del co:osso vinto - è an• cora alla ricerca di una sua politica verso l'Unione Sovieti,ca e H hlocoo panslavo. Questa incel'tezza nel•la politica del Quai d'Orsay - a parte ].'evidente ri– luttanza a seguire in tutto e iper tutto gli Anglo-ame– ricani - rif.lette il profondo travaglio ,i,nterno della Francia, in cui ,l'opinione pubblica a,p,pare sempre più nettamente divisa ,i,n due opposti campi: iJ par– tito dell'America e il partito della Russia. I risultati deHe elezioni municipa.lii, del1]0séorso ottobre - spet • tacolosa affermazione gaullista, spostamento all'estre– ma destra dell'intera base elettorale dell'M.R.P., de– finitivo iso-lamento dei comunisti - assumono a que, sto proposito un alto valore dimostrativo. Dall'urto di queste forze non ,può s.caturire nulla di vantag– gioso per la Francia, benchè ,per i gruppi estremisti la guerra civile rappresenti J'unica poss,i.bile via al potere. Prendiamo alto che in Francia non esiste più un partito deUa Francia. E' un'ora buia per tutta la civiltà quando da Pa1,i,gi non giurige alcun messaggio nuovo, ma soltanto il lugubre rint.Qcco di una rea:tà ben nota. L'Europa non può fare a meno del,la Francia, e una Francia totalitaria segnerebbe l'inizio del•la fine di ogni. libertà anche all'Ovest. L'Europa è op-pressa perchè la Francia tace. Quanto ai paesi dell'Unione Francese, un residuo di men– talitfl, imperialisH-ca da « grande nat ion :», comune a tutti gli uomini politici e a tutti i parti.ti, p·e.rsiste nel mantenerli militarmente soggetti. (.Ma in Afri.ca, come a•ltrove, la rivoluzione nazionalista indigena si rafforza ogni giorno e l'atti,vità separatista cres,ce a misura che i popoli coloniali diventano coscienti dei propri dirJ,tti e aspirano al,J'autogoverno).

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