Critica Sociale - anno XXXIX - n. 10 - 16 maggio 1947

/,- --a-----c,-+----------=CRI==TICA SOCIALE 169 n_erar~ un parlamento la cui -suddivisione lì>Olitica risulti pressappoco uguale, o magar;i anche anaioga, •. queLa ,~eli'attua.e l.os ~.tue~te, dovrebbe far r,hntn– cia1:e,_a11~?eale proporuonahsta ancb.e i propor:oio– nahsh p.u accah1tl, se de, sistema elettoraie non han fallo un feticcio, se il sistema è seml')re da essi cons1ct_erato .so1tanto u_n mezzo, sia pure u migliore. ~ noi pe~si.amo che_si do:vrebbe anelare. anche più in -la suLa vm della rmuncia al sistema teoricamente perte,to e praticamente cte,eterio. Pur cli assicurare ali' 1ta1ia un_ gove:no che possa go :verna.re , qualun~ que . esso sia, noi proporzionàlisti, noi .uomini· di pa:h~o,. saremmo disposti non sqltanto a vedete ri– prishnato l'ant.quato, imperfetto, vizioso scrutinio :m_aggloritario, ma accetteremmo anche, se necessario, come tor~e purtroppo è, H s;istema ing,lese, che nori ?o.nse_nt_e1~batlo~taggio e rende pertanto ancora più m1qm 1 risultati d,elio scrutinio maggior,tario, ma · dà al paese una àncora più grande s1c1,irezza di po– ter contare su cli un governo stabiie ,e forte. Si risponderà che tale siste~a può andar bem.e per paesi, come ·gli Stati Uni.fi, dove i ·partiti che si affrontano sono prati'èamente du.e soli.· Ma U si– .sterna va bene anche in Inghilterra dove i partiti sono tre e dove nelle elezioni· del 19·45-è accacluto que_sto controsenso: che i laburisti con , il 47 '% dei voh hanno ottenuto i1 65 '% dei seggi. In linea di -democrazia assoluta è questo u_n assurdo, ma in li– nea· l')ratica l'Inghilterra ha per qua.ttro anni un governo sicuro e forte, che non può temere sor- • prese e· può dirigere saldamente i1. paese. ·_ Ci si chiederà cosa accadrebbe in Italia dove il numero dei partiti è super.ore alla dozzina?' Credo si possa affermare -che le elezioni' a scrutinio maa– ~oritario, speclè se private del ballottaggio, Bo~ .po.rebbero portare a vittoria• -che un numero di partiti assai più ristretto. · L'ideale di una democrazia non è certo queBo che aspira ad un partit0 unico, perchè il partito' unico non conosce opposizione e senza opposizrone m.0n v'ha d\!mocrazia; ma diremmo e-ne ii' sistema. ideale per la defuocr.azia sia quello che si f,oB<!iasu due soli partiti principali. I paesi anglosassoni si trn– vano quasi tu,ti in queste condizioni. I paesi del ,continente europeo soffrono invece, per motivi che sarebbe ,ungo sviscerare, di pluripartitismo , acuto. In essa è certo la principale causa ,dei 1or0 mali politici e ta.e malanno potrebbe· sicur~me~te venire assai attenuato dad sistema maggioritario. • In Italia i partiti potrebbero venire ridotti a quat– tro senza grave dauno- per la volontà po,i.tica del corpo etettor aie e con grande ·vantaggio del funzio- namento democratico. : . ' Eliminate le scorie del neo-fascismo, negafove di democ'razia e non aven-te pertantq _diritto a rappre– sentanza democràtica alcuna, potrebbero le destre, dai qua,unquisti. ai liberali, formare- un solo b,occo permanente, come sicuramente -ovunque formereb– bero in' casQ di -elezioni maggioritarie sen,za l'ap– pel.o del ballottaggio. Parimenti le sinist!:,e potrel!>bero formare un solo blocco, dai demo 1 aburisti ai socialisti, comprendente il P. R. I. e il P. d'A. e piccoli partiti o movimenti affini:,. lo schieramento che ha volato contro l'art.i– colo 7, comprendente quindi anche i compagni del P. S. I. - che non vogliamo chiamare fusionisti, prinm di tutto perchè a loro dispiace e poi perchè la maggior parte d'·essi fusionisti non lo, $Onò più ... da quando n@i ci siamo ai!ontanati - tutti quelli naturalmente che, giunti a un tal grado di chiari– ficazione politica e do-..i:endo sceg:iere tra 'i comu– nisti e la sinistra repubblicana. non esitassero a tor– nare con nei; penso quindi i più. Ed ecco pro"fl.lati i due partiti fondamentali della democrazia italiana, in fondo i due soli razionali e necessari: la .destra liberale, monarcpica, conser– vatrice e la sinistra socialista, repubbUcana, pro- gressista. Sinteticamente i1 Partito liberale ed il Par– tito socialista. Ma in Italia abbiamo oggi altre due forze politiche di primo piano, non necessarie al normale gioe@ dell'evoluzione politica naturaie, ma che esistono "e formano, per cause diverse, due grandi centri d'at– trazione politica. Non sono nè di destra, nè di si- nistra. La prima è la D. C. che si autodefinisce lei ste~s!l par.lito. di c~ntr~: è qn partito verticale per– che mterclass1sta, i ~u01 m.embri sono tenuti insieme da un v.lncolo reilgioso e non politico; è progressista moderatamente su. terreno sindacale, reaz~onaria su q~ello sociale. La seconda è Il P. C., che si proc,ama di eslremà sinistra, ma che ,ill realtà è sc1voiato a destra della s,mistra classica.• Noi non mettiamo in clubbio la vo.ontà democratica del P. C. ché a,tri– ~enti .<il:ovremmo so~tenere la sùa illegaliità di vita m reg,me democratico, ma la sua aspirazione a di-– venire partito unico, la· sua tendenza a !imitare. lè l~bertà sociali (vedi volo sml' Art. 24 relativo alla hbe.rt.à di stampa). la minore' importanza che an– nette alfa liberlà di coscienza (vedi voto suli' Art 7 ché dà sup!emazia definitiva alla Chie;a cattoli~a), la sua po.uhca estera che porta al rafforzamento dei blocchi internazion~li pericolosi alla pace, supremo bene. del popo.o, 11 suo atteggiamento statico di fro~te alle p,~ ur~enti r:_form~ economiche - aspira a_ri_forme Tad1ca.1, ma rinuncia intanto a quelle par- , z1ah pm: di noji. perdere .terreno nel campo del po– _ter~,- Il ~uo stesso neo-naz,i_onalismo, •? fanno or-, ma1 apparire una forza a se stante ne dl destra nè di sinistra, ri$pettoso di molte 'tràdizior1i bor~ ghesi e religl,ose in cui certo non crede deferente veno una democrazia in cui non ha fede osse– qui eri.te__ a leggi. e libertà che non· pptranno che ren– ~ere _PIU faticosa la sua marcia. Ma è un partito irradiante una grande forza di attrazione, per le speranze che ha saputo suscitare, per la luce della ~~an~e v~H?ria _sovietica che su lui si riflette, per l mdiscubb1le rispetto che s,i sono meritati i suoi capi per '1e persecu:rioni che hanno saputo soppor- · t:i-~~ attrav~rso vent'anni è per il coraggio e ·l'abi– lita con cui ,hanno saputo per venti mesi combattere la guerra . parlilgiana. . ~l di fuori di queste quattro grandi correnti po– llt1~he, no_n, vi soi:i.o movimenti degni, per numero o smg<;>lanta_dottrmartia, di avere µna distinta rap– presen,anzlil 1n Par,amento. Vogliamo dire che se il sistema elettarale fosse tale da non garantire ad essi una proporzionala rappresentanza, ciò• sarebbe più uri bene che un male. Sarebbe anzi una semp,1ifìca– z1.one_per certo benefica. A questo fine l'abbandono del sistema proporzionale sarebbe sicuramente utile. . ~i. ~mt~ebbe 0bbiettare che anche ,ridotta la pos- •sib!llta d1 rappresent:mza parlamentare massiccia ai soh quattro suddetti partiti. il responso deli'urne l')Otrebbe ancora 'essere tale per cui nessuno dei quattro sortisse con una maggioranza assoluta Si possono in_f,atti fare due ipotesi. ' · Se iJ?, regime di· sistema maggioritario senza bal– lottaggio la destra e la D. C., oppure la sinistra ed ·il P. C., fossero portati a bloccare in un gran numero d! <;:ollegi!anche l'altro gruppo bloccherebbe per le– g1thma d:tfesa almeno negli stessi collegi, e gii elet~ tori s,i troverebbero a 'dover dare al loro voto la più semplice delle ·espressioni: o destra o sinistra chè le proporzioni tra destra e D. C. o tra sinistr~ e P. C. dovrebbero accordarsele preventivamente i partiti tra loro. Se il:lvece prevalesse in ogni partito la decisione di scendere in campo da solo, l'elettore si trove– rebbe a dover scegliere tra quattro candidati: uri Iibe,rale, un democrùsliano, un èomunista ,e un so– cialista. 1 In ambedue le ipotesi, con ogni probabiHtà, nella Camera nessun partito avrebbe una maggioranza as– soluta. Ma nella prima ipotesi il governo verrebbe formato sicuramente dalla coppia di partiti che, af– frontata uniti la campagna elettorale, avesse com– plessivamente conquistato un maggior numero di • seggi. Ne,la seconµa invece ascenderebbe al potere la coppia di partiti che, formando uniti una mag– gioranza assoluta, potessero ·darsi reciprocamente le .garanzie maggiori di svolgere assieme la più grande parte dei loro programmi. Non potrebbe tl;lle cop– pia esser certo formata dalla destra coi comunisti e neppure coi socialtlsti; ma le altre quattro combi– nazioni sarebbero tutte possibili: 1~) destra e de– mocrist:ani, se quest'ultimi paventassero qualunque profonda riforma ecònomico-sociale; 2'") democrli– stiani e socialisti/se i comunisti non continuassero a dare ai socialisti su~cienti garanzie di democra-

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