Critica Sociale - anno XXXIX - n. 10 - 16 maggio 1947

178 CRITICASOCIALE. no già una rivoluzione socialista vittoriosa nel solco di crisi economiche. Inoltre essi non prevedevano un lungo periodo storico per la 1 transizi?ne d~l capi_t3:li– smoal socialismo. Durante questo perwdo di t_ran~1z10- ne, la dittatura del proletariato _sareb_be stata i_nvigore e avrebbe represso ogni lentallvo d1 contror1voluzw– ne. Ma poichè questa dittatura dovrebbe r~pp~esen– tare gli interessi di una maggioranza schiacciante, essa sarebbe naturalmente lien presto all_entata e _PC!i soppressa. Di più, poichè la tras_formaz(O)lC socia\1.– sta doveva cominciare nel paese mdustr1a.mente Pili progredito, essa _non sarebbe sta_ta ser!a~ente mi~ nacciata da un rntervento straniero. Ecco perche Marx e Engels credevano che Ja dittatura del prole· tariato, periodo di accen!ramen!o rigorosissi~o del potere stataie, sarebbe stata rapidamente seguita da un period0 in cui Si sarebbe prodotto il decadimen– to dello Stato. Marx e Engels si sono fatte serie illusioni nel lo– ro giudizio sull'alto grado di maturità• raggiunto dal capitalìsmo nella loro epoca. Un secolo fa, quando essi scrivevano il Manifesto dei Coinun-i.,ti, il capita- . lismo era a·l'inizio di una espansione e di uno svi– lUJJPOgiganteschi; apriena il 10% dell'umanità pro– duceva in quell'epoca nel quadro del capitali~mo, mentre settant'anni più tardi, al tempo della prima guerra monrliale, quasi la metà della popolazione mondia'e era costituita da produttori operanti nel– l'amb:to cariitalistico. E un nuovo sviluppo di cultu– ra borghese si è prodotto durante _questo per.io.d o di espansione capita·listica. Marx e Enge:s' pensavano c)le. dopo aver trionfato ~el cuore de_l capifalismo, 11 soci_a:i~11;0avrebbe di– mostrato facilmente la sua super1onta e si sarebbe esteso vittoriosamente in tutti i campi: essi spera· vano che la classe operaia sarebbe stata cap1'ce di attirare a sè i mig:iori elementi del!a cultura bd>rghe– se e di svilup)3arli nel quadro· del socialismo. Non si potrebbe insistere troppo sul fatto che le opere dei fondatori del socia:ismo scient:fico fur01~0 scritte in un -momento in cui era impossi,foile di~tin– guere i sintomi di una degenerazione del'a rultur•. borghese. Quando il Manifesto dei Comunisti fu' re– datto, Goethe era morto da soli 15 anni. Quando Marx, a Parigi, ebbe spinto il suo stud'o della socie· tà al punto da divenire «marxista», Balzac e Heine vivevano ancora. In altri termini, la sua nozione di una fine imm:nente e necessaria del capitalismo si era_ originata in un momento ì'n cui il fuoco crea– tivo de-J'a cultura borghese era ben lontano dall'es– sere spento. In queste condizioni, co 0 a poteva esse– re più verosimi'.e della speranza che la nuova classe opera'ia, progressista e vittor~osa, avrebbe posto su questa cultura le fòndamenta del socialismo? Oggi, noi vediamo fino a qua] punto Marx· e En– gels hanno s-ottovalutato la durata di esistenza del capitalismo; noi ci rendiamo anche conto che il pro– cesso di trasformaz:one socialista segue una strada fondamentalm~nte. diversa da quella prevista da lo– ro. ~ost~o i_ntento è di spiegare perchè questa stra-, da_ ~ co_s1. diversa, _e.mostrare le incidenze di questa or1grna1Ita,.sul'la crisi attuale della civi:tà occidentale e dell'individuo. Il processo di trasformazione socialista se"ue uria strada diversa perchè non c'è stata rivo·uzione so– cialista :n uno qualsiasi dei• centri più avanzati del capitalismo. La ragione fondamentale di ciò è che l'~span·s1~ne imperiali<tica, contrariamente alle pre– visioni d1 Marx .e di Engels, ha condotto a un noté– V?'e aumento dei sa'ari ·reali e delle condizioni d.i vita del_l3:classe operaia nei paesi industrialmente progred h rii Europa. Nello steJ;so tempo è continua– to ne_gli S!~li Uniti_ un aumento qua<i iminterrotto dei sal ari e dçi profili!, mentre il capita"ismo americano e;a capa.ce di allargare sempre più le proprie fron– tier e , pur res~ando nell'ambito del suo paese. In co 1 ns1:gue1!~a d1 questo lungo .e regolare aumento di s~.an, ag"1~nto a un alleggerimento delle depressio– m ec?n_om;che ~uran~e ,l.o.s~ess~ periodo .. ·le classi operaie dei paesi capita 1sl!c1 p1u prorrredi!i hanno cominciato r, ra'marsi, a sentirsi a lor~ a"io nel si– stema capitalistico. E' vero che esse rive;dicarono riforme rnciali e lottarono per migliorare ·le loro condizioni di vita ma non si batte.rana per una ri- BibliotecaGino,Bianco voluzione socialista o per il rovesciamento della so– cietà capitalistica. La loro iotta non ebbe questi o– biettivi, nè durante ia vita di Marx e di Engels, nè durante i decenni che separarono la morte di Marx e di Engels dalla prima guerra mondia:e. E la prima guerra mondiale - contrariamente alle analisi, pre– visioni e speranze di Lenin - non provocò rivolu– zioni sòcialiste in nessuno degli Stati capitalistici più avanzati, vincitori o vinti. AI c0ntrario, il solo pae– se che vide il rov.esciamento del capitalismo fu uno dei più arretraìi ·dal punto' di vista industriale: la Russia. E la· rivo:uzione in RU6sia non divenne il segnale di una rivoluzione !iocia!ista mondiale. ma rimase, al contrario, isolata. Così, le prime forme del– la nuova società non sorsero nel cuore del capitali– smo, ma in Russia, dove la ripartizione de'lla popo– lazione fra città e campagna corrispondeva press'a poco a quel.a della Germ9,nia intorno ai 1800 (da quattro a cinque abitanti occupati nell'agricoHura -per ogni abitante occupato in un lavoro urbano) e dove la produzione di ogni individuo non era çhe un decimo di quella deta Germania nel· 1914. H fatto che la trasformazione del capitalismo sia cominciata in Russia e il fatto (che non apparve del tutto eividente se non in seguito) che l'ondata rivo– luzionar1a non abbia conquistato aUri paesi, hanno avuto gravi conseguenze per quanto Si riferisce alla crisi della nostra civHtà, conseguenze la cui intera portata non è mai stata sistematicamente studiata. Per comprenderle, sup·poniamo per un momento che una rivo:uzione socialista si sia prodotta nel paese industrialmente più .prÒgredito, nel pieno centro del C:'1pitalismo. Supponiamo, inoltre, cl;Ie questa rivolu· z10ne non soltapto abbia trionfato, ma che essa ab– bia potuto al tempo stesso conservarsi con successo, soffocando ogni tentativo di controrivo'.uzione inter– na. In tale ipotesi, questa rivoluzione 'potrebbe met– tersi rapidamente all'opera per mostrare la superio– rità, della propria economia socialista pianificata, sul– l'ec<;momia di tutti gll altri paesi. Per il resto, una _rivoluzione socialista vittoriosa nel :paese industrialmente più progredito non avreb– ,be nulla da temere da un intervento straniero o da una guerra: (L'esperienza delle due guerre mondiali ha provato anche troppo fino a qual punto· i poten– ziaH militari e industriali siano interdipende~ti). Al• riparo da ogni minaccia esterna o interna ,1a riv.o– luzione potrebbe a'.lora estendere il socialismo a'la periferia industrialmente meno progredita. A! ripa– ro da ogni minaccia esterna o interna, essa potrebbe far cessare la d~ttatura del pro·etariato nel tempo relativamenle breve previsto da Marx. E infine, poi· chè il periodo di transizione non si pro·ungherebbè, la rivoluzione potrebbe assorbire gli elementi fon– .dainenta!i della cultura borghese e integrarli nella trama df una nuova cu!tura sociaHgta'. Ma noi sappiamo molto bene che la prima' rivolu· zione socialista non si è realizzata in questo modo; ancor di più, noi sappiamo ora éhe essa non si at– tuerà in questo modo. Perchè? E perchè il fatto che il capita'ismo sia s!ate, rovesciato dapprima in ùn paese industria'lmente arretrato ha un così grarade pe<o sull'avvenire. non soltanto nel campo dell'eco– nomia e della politica, ma anche in quello della cultu– ra? La rivoluzione d'ottobre ha dapprima liberato energie possenti in tutte le direzioni. Nei primi an· ni, quando i -suoi capi si credevano ancora l'avan– guardia di una rivoluzione mondiale, essa dierle oriè, ·g!ne a un accrescimento ·reale ,de J.la cu ltura in Rus– srn. Ma, in seguito, i progressi del.la cultura sonb stati completamente arrestati. Dopo qaest'epoca mi!· ll!- dl n_uovo è stato prodotto nel campo artistico. La r!voluz10_ne, per le ragioni che già a'bl!iiamo detto, è r:masta isolata. QN·esto is-olamento ha colpito cosi °il r~sto del mondo come la Russia. Una vo'ta che i ca– pi sov.ictici si sono convinti che la Rivòluzione sa– rebbe rima 0 t.a completamente isolata, il prob'ema cen– trale della politica rus<a fu quello di colmare o al– meno di ridurre, il fossato che .separava la Russia arretrata- dai paesi più pFOgrediti industrialmente, d_~i-9uali ess~ si se~tiv~ minacciata. Questo fu l'cr biettivo dei piani qmnquennali. Nella Russia arretrala ciò significava non soltanto s".'i.lupp3:re rapidamente l'indmtria, · ma sviluppar-lii prn rapidamente che. nei paesi capitalistici; signifi.. cava spezzare ogni res.istenza interna al progr;mirtia

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