Critica Sociale - anno XXXIX - n. 6 - 16 marzo 1947

1,06 CRITIC1'.SOCIALE R di M •superiorè alla loro, a prescindere, dai s~rviz'i in natura t ternazionale:. come inno di Stato, del senti}' a O osca da altri econom·ci privi'egi, ·tutti gratuiti? Par lar di diritti della razza slava oltr,e c_ he -. bemntes? - di t E ' tutto questo marxismo-leninismo, o è uno dei · dua P atria ovietica e di altre cose, sulla. cui pratica mconsis_enza . ci fu igrad tissimo sentir esp_rimersi 1 a propaga.nda 1 nazi-fa- soltanto?. A q'uesta domanda la beffarda ritorsione d'ob- i e a bligo è: queste critiche, questa nostra posizione noti sono scista, che, purtroppo, anche quella vo ta er_a ~enz~gn r · Poi, verso la fne della guerra, nei ~er_riton hberat'1•_ da le che trotzskismo. truppe sovietiche, i compagni sociahstI e comumst1, che No, compagni, non è con spirito settario che pongo la si, recavano esultanti dai «compagni» ve~-ernh,_ vennèFO mia domanda: è con spir·to classista, che è, ben altra cosa. s~csso r·mproverafi da questi s?per-m°;rlaf(ltatI_ di i:ion ~··- E mi sembra di avervi dimostrato la mia imparziartà as- sersi messo per sì graz10sa udienza, I abito di cer1moma. serendo che ero~ e sono ben contento che, roella lizza tra• (A.n~he Le;in pretendeva tanto?). Ma. questo, è vero, no~ Trotzky e Stalin per la conquista del potere nell'U.~.S.S., lo sapemmo· che più tardi•, dopo la f111ede.Ila gue,rra :_d_i abbia• vinto il secondo e non il primo, chè ho' sempre ere- quella guerra che non vide - come 19 anm I fa ne le ~itt~ duto e credo - per quel tanto che è possib le nelle unianc russe _ i prigionieri sfilare per •le strade affr~Lllat_i ai previsioni - che quell'Unione, ufficialmente avv~rsa a tut- compagni sovietici, roella comune speraroza della Rwol?z10ne ti gli altr! t3tati, vo:uta da Trotzky, n~n avre~be avut? nit mondiale, ma - se vivi - li vide e li vede ancora 111per la pace ne I mezzi per fare 111campo 111dustnale, agncolc,' per noi inimmaginabili ca mpi d/ COJ1centramcnto. Allora e militare quelle oiclop;che opere che - per merito di noi i"lusi - fortunatamer.te ancora illusi -, distinguevamo Stàlin - le hanno invece, poi, permesso di· resistere e YID"- l'i~j}~rialismo angloamer_icano da 9uell<! che,.noi credev:amo· ·cere il colosso teutonico. ancora l'azione proletaria de'l'Umone Sovietica; e nperr Ma l'ammirazione e l'approvazione ad un uomo e ali , savamo a Brest · Litovsk, dove, nell':nv~rno 1 0 1 7- 1 8, la uno Stato in una determinata situazione non mi impedi5co- delegazione sovietica, su direttive di Lenin, firmava sen- no ·di indagare sulla bo_ntà del loro operato i11 altre situa- za quasi leggerlo il gravosissimo trattato, di pace colla Ger- , zioni, appunto perchè sono socialista, perchè la mia conce- ,. mania e coi su'.li alleati, perchè - come esattamente dice- zione del mondo è materialistica, cioè real'stica. E, perciò, va alcuni g:orni dopo lo stesso Lenin - . l'essenziale non sono anche contro il dogma, non perchè di solito esso provie" era che la Russia perdesse dei territori, ma che il Lolscc- ne dalla Chiesa ed io sia ·disposto ad accettarlo qua.ndo pro- vismo conservasse le sue-posizioni « attraverso la so1leva~ . venga da a tra fonte, ma perchè è principio incompatibile zione de.J proletariato internazionale»; e, cons-ee;uentemen- co:l'umana dignità, e quindi, in Oi:\ni caso, da rifiutar.si .. te, speravamo che l'UniOJ1e, arrivata a tanta potènza, sin· Ripropongo quirndi il quesito: quello ·che succede in ;Rus 0 ceramente e realmente aiutasse i lavoratori di tut_to 'I mon- sia attualmente è conforme ai prii:icipi marxisti? E' con- do ad emanc iparsi e, quanto meno quelli europei, a riunirs.i . foFme a lijUesti principi l'operato di questo gruppo sociale in 11na Confederazione socialista, nella- quale, ogni attrito' m·noritario dominante, che, per aver àccentrato ·nelle 5UC . tra i Gov-erni di Stati confnanti e, in genere, ogni comp'- . · · SI 1- f d t· t a~ arp , 1· es·ti·n mani Ìl potere po!,itico, il dominio de_ !:a riccht,zza nazi0"' t1z1one tra a 1 e era I non po evano m ,,,c .,. " , · · d na:e e la -direzione dell'esercito, chiameremmo borghe5e- guersi. Ma, purtroppo,· abbiamo invece ovulo constatt1re h ! ,. · 1· 'd e ·1 ' sempi·e lo s·tesso militarista o capital-:mperialista in altri Paesi, e che in c e, se 1mpena 1smo ang_ -am r cano e , l'attuale atteggiamento del'.a Russia nella poJ:tica interna· Russia dobbiamo chiamar' comunista? , zionale non può aver diversa qualifica, nè in effetti mi· Sì, qUestd è ,marxismo - ·mi si ribatterà· eia chi è in noro. asprezza, accanimento ed intensità e, soprattutto, al' buona e da chi è in mala fede. ·Ed i·o,' seriamente e tiiste: pari di quello ignora le sofferenze e J.e umane aspirazioni mente; son d,;sposto a dar loro ·ragione. Ma ,non perchè di quelle masse di incolpevoli lavoratori che sono, semp'rc,' l'unico partito ivi ammesso si ammanti ançora di un nom~ i popo'.i. E intanto daHa radio e dai giornali apprendevamo, che non gli' è più p,roprio, nè perclfiè la propaganda -tra i che Gengis Kan, Pietro il Grande ed altri <1utocrati < padri proletari russi e tra quelli ridiventati stranierì, ove non an- della patria~ venivano propagandisticamente esaltati. nell'.U- che r:iemici, ripeta gli. antichi temi e richiami ancora i ver nione sovietica e che, mentr~ si oominciava a parlare di chi testi; ma - se il male è, ormai cronico e· non passeg- « patria slava», di cui la « patria sovietica» veniva ad es- gero, se insomma la situazione attuale dell'Umorne Sovie- ser una delle componenti, in quest'ultima si sottodistingue- tica non è transitoria, ma stabi,Jizzata; non revocabile me· , vano varie altre patrie, tra le qua'.i la russa, la russa bian' diante wi semp'.ice provvedi!behto legislativo·..:- perchè 51 ca, l'ucraina, quella dell'Azerbaigian, ècc. ecc., e di tutte dimostrerebbe· che la Storia non lascia «·saltare» le sue 51~ la 'russa veniva fatta sorel.la maggiore. P'oi, aH'O.N.U. quenze, che cioè Lenin aveva voluto illudere se scesso e gli - in violazione delÌ'ancora vigente Costitùzione s_ovietica altri (e chi altro al posto suo non l'avrebbe fatto?), quan- - udimmo chiaramente che riaffiorava l,a Ru5sia, inter' do aveva· voluto correggere il Maestro, asserendo che Ja naz·onalmente differenziata dalla Russia Bianca t dalla Rivoluzi·one soeial.e non scoppierebbe per la p-rima volta ne, Ucraina,; altre c\ue distinte partecipanti di quel signorils_ Paesi industrialmente più organizzati, .quiadi con proleta consesso, cui J'.esperfenza delle sue naturali o legittime, a- viato più ecoobmicamente sfruttato, bensì nel « pundum scendenti - 1a Santa AUeanza e la Lega delle Nazioni - min,oris resisten,tia,e » della borghesia, quàle appunto era la non ha profittato per nulla. ') Russi<),,dove la borghesia· era tanto debo'.e· che ... quasi• non E d.ell'antimp.erial'sta, antièapitalista, a.ntiborghese, inter- vi esisteva; ossia perçhè il. passaggio da regime fPu9-ale nazionalista, ·socialista. e sovietica Unione che era successo? (qual'era· quello russo fino al 1917) a regime socia'jsta Esisteva, esiste ancora? Forse che sì, forse che. no; ècr avrebbe _trànsito obbligato attraverso il regime capitalista; munque, se ne sentì parlar·e sempre più flebilmente. Ormai e ~- come nel 1792--1794 il regime popolare' in Francia non è di sc·ena la Grande Russia: ~ l'ombra s-ua torna ch'era fu che illusione di trapasso diretto ed .immediato· dal fru- --'ipartita », e tornano. anche i· Ministeri ed il Co a siglio dei · • d I · ' · · i b , · µ a esimo, ,-con om1ss1one del reg me orghese -, cosi 1 19 Ministri al posto degli ,evidentemente superati Commissa- . anni trascorsi• dal 1917 al 193_6 non sarebbero· per la Gr;µide riati del, _popolo e del Consiglio dei Commissari <lei .popolo. Russia che la parentesi di una su-ccessione ç,he - in ter- A proposito, il popolo? Oh, indubbiamente, esso sta me· .. glio che al tempo in cui- gli internazional-comunisti c:m-ro– devano la ·sua esistenza: se quindici anni fa i cittadini erà– r10 tutti sca'cinati e, nel contempo, tutti entusiasti clc'll'in:: ,tenso lavoro che si chiedeva loro per il Paese e vçi-. J'uma- , nità, ora però, pU'r dovendo lavorare. come un 1enipo; han– nò' anche la soddis_fiizione di poter ammirare d,stinhssimi signori .:._ pardon! - «compagni» milionari, nonchè gli , altrettanto distinti magazzini in cui ·quell_i vanno con k ]oro automobili a servirsi. E che dire ·della soùdisfaz,iooe dei vecchi bolscevichi, trapassati da una ad altra i;raler<1 ,zarista e che nei giorni cr_uciali hann0 offe.rto ')a loro vita, ed or;, operai d'µna industri~ di Stato, possono vedere i·l « to;varich » direttore pFenders1 una paga tr.enta e più volte BibliÒtecaGinoBia·nco- mini storici - ri confermerebbe Marx, dovrebbe c10è pas· sare per il regime capitalisti.co , quel regime oggi imperver– sa.nte (sia pure sott o la forma di capitalismo di Stato) in quel paese che già fu la grarnde speranza di ttitti i lavoratori del paese s\esso ~ del resto del n{~ndo. Non è vero quésto? Nessuno più. felice di me, nessuno più contenfo dei pro– letari di tutti i Paesi se ciò n0n è. Ma la risposta' a par,0le · non ha valore per l'ec;onomii,. per la _sociolog1a, r er la Sto: r:ia. < V1e!rba volane, facta mMUent », e: noi •attendiamo che coi fatti i governanti di una restaurata Unione di Repubbliche realmente Socia1i·ste e Sovietiche ci cli~no - con nos-tra irrefrenabile gioia - torto. Euo JiluDA

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