Critica Sociale - anno XXXIX - n. 6 - 16 marzo 1947

'- 98 · CRITICA,SOCIALE 0 che, per parti.colarissime situazioni, avevano modo di re– carvisi spesso, mentre erano private del.a collaboraz10ne, spess 0 prez osa, di tutti gli altri ·che pur avevano la mi- glior volontà di fare qualche cosa.. , , Nell'u,.tima sua adunanza la Direz10ne del Partito ha pre·so la :odevole decisione d'incaricare _il compagno Tre– melloni di di.rig,re i iavori per la compilaz10ne del nostro programma ... di governo (se cosi _può dirsi). Orbene, noi suggeriamo al compagno Tremellom di_non_coslitu1re, tante sottocommissioni per le var_e branche m ·CUI b1s0gnera ope-. rare. 'l'ali sottocommissioni, pur non incontra,ndo più le diffi.coltà politiche di quelle del P.S.I.U.P., s'imbattereb– bero però n,lle stesse difficoltà prat' che prospettate sopra e si vedrebbero o ridotte ali'inerzia dopo aver fatto mira– bolanti progetti o costrette almeno a rinunziare a prezio– sissime col'laborazioni,. Secondo noi, ;I sistema pratico da seguire· dovrebbe es– sere quello di costituire, sotto la presidenza di Treme:loni, una sp,cie di comitato di, collegamento di cui farebbero parte un competrnte per ogni branca, e così,. ad es., un e– sperto della scuola, uno de!.'industria ecc. A questi com– pagni, di cui la direzione dovrebbe · largamente diffon– dere nome e recapito, chiunqùe ,abbia qualcosa da propor-– re dovrebbe far capo, servendosi dei mezzi che crederà più opportuni, ma dando la prevalenza al sistema cl.i ..:o'Ilumca– zione più sbrigativo e più economico e che obbliga a più precisa formu.azione del proprio pensiero: 'a po,ta, Il compagno segretario (lo chiameremo :osì, per i:iten– derci) per ciascuna branca raccoglierà il materiale pfrve– nuto, vagliandolo, eliminando ciò che non va e. sottopo-– nendu ciò che gli sembra degno di studio al comitato d, col– legamento che, se ·10 riterrà opportuno, inviterà i rnmpagni che hanno fatto le proposte più interessanti a ·collahorare con esso per perfezionarle e render,:e. più attuabili. Se t!fl casò, e quando già il materiale raccolto sarà consi<lerevol.e, si potranno fare riunioni fra i vari propònenti, sotto la pr~sidenza del compagno segretario di quel dato ramo '11 studio.' Sarebbe opportùno precisare di quanti, membri dovrebbe essere composto il comitato di collegamento, il che im– porterebbe stabilire in quante branche dovrebbe essere di,vi- 1;0 i\ lavoro. Ma. ,non voglio dilungarmi, al)che per non abu- sare dell'ospità concessami da'.la Critica. ' Prima di concludere però mi permetto di rivolgere dùe raccomandazioni alla Direzione del Par-tito, cui il mio scrit– to è rivolto forse più che non agli stessi lettori di « Critica Sociaie ». La prima è che g:'inca_richi di collegare ed ela– borare le varie proposte siano aUidati a compagni rea'men– te competenti. La seconda è che si ricordi che anche in piccoli centri esistono valorosissimi compagni forniti di buon senso e di preparazione. Prima di èostituire il comitato di, colle– gamento, si faccia, dunque, una vas-ta inchiesta presso le · singole Federazioni,. chiedendo i nom1 dei compagni che per capacità, competenza e tempo disponibile possano dare eff'icace contributo all'immane compito çhe il partito ha da assolvere · Bando,· dunque, alle chiacchierè; poniamoci al '._avoro se– rio e costruttivo, avendo di i:nira che se uno ~lo_qa11 doves– simC' scegliere come guida nel lavoro, questo dovrebbe es– sere l'antitesi''di quello nennianò « politique d'àbord » ! MASSIMO P'UNZO lnc~iesta tr : col.oro c~e torna Nel numero del I dicembre çol_ t~tolo '?n?hi~s!~ tra coloro che tornano: . re/luci e anziani di, pn~ioma , ab- , biamo pubblicato un articol~ di G,S. Spin_etti'. facend~lo precedere da alcune nostre r_ighe._L~ P'!'bblicazwne ha _in, dotto il rag. Luigi Grazioli a m~iarci a~tro suo scritto sul medesimo argomento, _che noi· pubblicammo con, lo stesso titolo nel numero del I gennaio, _facendolo anch es– so precedere da alcune righe n~stre , ~i co"':me'!to. , Que– ste righe hanno suscitato. allo Sf!inetti il d~sider_io di tor• na're sull'argomento con uno scritto che noi abbiamo pub-– blicato nel, numero del 16 febbraio, premettendo _ad es~o anche questa volta l'espressione del _nostro pensiero, in ·parte dissenziente. Lo Spinetti replica ora al nostro cappello e ad una let• tera privata con un arÌicolo di cui ?i ha invfoto _ ~opia_ e che ha frattanto pùbblicato nel giornale quindicmale indipende,nte dei r,educi Tempo _nostro, che esce, a Roma. Contemporaneamente abbiamo ricevuto uno scritto anche del Graziali. Quantunque l' a~gomento trattato 1ai nos~ri colla~~rator! ' esuli da quelli la cui trattazione e compito specifico di · una rivista come la nostra, riteniamo di dover far posto allo scritto del Graziali e di dover chiarire il nos·tro pen– siero anche di fronte a certi malintesi che ci sembrano esistere tra · lo Spinelli e noi. Ai reduci dalla guerra e dalla prigionia, che sono _ stati vittime di gravi sofferenze materiali e mòrali, noi dobbiamo dimostrare la nostra •o– lidarietà no" solo aiutandoli, quando ne hanno bisogno,. a trova;e il loro posto di lavoro e a procurarsi i mezzi di una vita decorosa e possibilmente tranquilla, ma an– che chiarendo nei loro confronti , il, nostro pensiero, per– cliè essi· abbiano più facile mezzo di orientamento in que– sto confuso incroèiarsi di indirizzi diversi che costitui– sce l'intricato groviglio della. nostrw vita politica aituale. Siamo· perfettamente d'accordo tanto col 'Graziali. quan– to con lo Spinetti che siano degni del massimo disprez– zo coloro che,' in tempo anteriore all'armistizio, accetta– rono o' si offersero di combattere dalla parte degli Allea• ti per trarne grossolani vantaggi di indòle materiale; " in risposta alle domande rivolteci dallo Spinetti, dichia– riamo che anche maggiore ·che per gli altri è il nostro · disprezzo per coloro che ammantarono di antifascismo il loro atteggiamento, dopo. esser ,stati volontari nella guer• ra etiopica e in quella di Spagna o "ascoltarono la voce della propria coscienza democratica solo· ,quan o furono rinchiusi in un doppio recinto di filo spinato", preten:' dendo poi di "farsi consideraFe Precursori, · al pari di c~loro che nò11 soltanto fino al '25 o, al '35, ma in os;ni tempo si opposero al fascismo". Ci siamo procurate poche centinaia di copie del– l'opuscolo « !,.A TRAGEDIA DI GIACOMO MAT– TEOTTI», nel quale Alessandro Schiavi ha rac– colto, corredandole di opportuni richiami e do– cumenti, le lettere che FHippo Turati ed Anna Kuliscioff si sono scambiate nei giorni immedia– tamente successivi all'assassinio del nostro Mar– tire glorioso. In ·questi giorni in cui tuttà l'ansià sofferta duran,te i. giorni di giugno del 1924 ri– vive per il dibattito che così tristemente si svolge dinnanzi alle Assise di Roma questa lettur.a di ciò che Turati e la K:uliscioff pensarono e scnssero · in quei giorni è. del massimo interesse. Ma, premesso qµesto, noi vorremmo che alla lare vol– ta il Graziali- e lo Spinetti cereassero di ricostruire con· la massima esattezza d•nnanzi àlla' loro coscienza la si– tuazione in cui era stata ridotta l'Italiq nel momento– in nii fu dalle ambizioni -imp-erialistiche del · govemo fascista trascinata nella fornace ardente della seconda guerra mond~tile. Accanto alla guerra esterna e' era , una gùer ra civile che dilaniava l'Italia, nettamente divisa in due schiere, una detle quali augurava il trionfo del!' As– se, non tanto p~r il vantaggio che avrebbe· recato all'Ita– lia, ma per il consolidamento che avrebbe dato al domi– nio fascista, sia pure sotto il patronato, che 'era auten– tico servaggio, dell'alleata Germania; e l'altra parte rite– neva che solo dalla §Confitta dell'Asse poteva sperarsi la liberazione del!' Italia d" ll' odiata dittatura e là possibili– tà per essa <{iriprendere ii. cammino ascendente della ci– viltà, A questi 11ltimi il problema si poneva in termini angosciosi ma chiari: non era un egòismo se ario di par• tito che li rendeva riluttanti · a dare qualsiasi contdbuto alla -vittoria delle armi che il règime fascista aveva lan– ciato nella mischia; ma era il pensiero che ogni con·lri• buto di questo genere era un nuovo éhiodo battuto sulla cassa entro chi si voleva serrare per sempre, senza spe- ranza di resurrezione, il cadavere della Ubertà' italiµna. Stando così le cose non ci pare che il problema possa e•sere pos(o sènz' altro, per il passato e per l'avvenire, nei termini {n, cui lo pone il Gra"fioli è nella forma consimi– le in cui, lo pone lo Spinetti. E tuttavia noi dichiariamo di séntire· il massimo rispetto per tutti co'loro_che, o per una sincera illusione che avessero nel fascismo o per una rigida interpretazione del ,enso del!' onore militare, . rifiu– tarono con assobu/a intr(!nsigenza di prendere le armi nel– le file degli alleati prima di· sentirsene autorizzali clalla L'opuscolo, di 46 pagine in grande formato, è in vendita al prèzzo di L. 40, con lo sconto del 20% a coloro che ne acquistino almeno cinque copie. Chi desidera. assicuràrselo si affretti ad in– Tiarci _ la richiesta. Biblioteca· Gino Bianco

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