Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

CRITICA SOCJALE 293. ' ·. cesi· hann0 accondisceso· molto a malincuore ai pàssi nei confronti dell'Italia e li hanno poi- gabellati co– me- strabilianti successi, mentre probàbilmente sono n frutto di qualche estranea pressione., alla quale era troppo gràvoso resistere. Int~re:5sa_nte s~r~bbe ~ono– sèei:e a chi veramente la Francia e debitrice d1 tale ·costrizione tanto dannosa. Forse alla Russia, che ha cercato di impedire un avvicinamento deH'.Occiden- - . te e la creazione di un raggruppamento d1 potenze non ostile all'Inghilterra? Forse alla Gran Bretagna, fedele fino alla morte alla politica del divide et im– pém? o forse ad a:mbe.due, congi~nte I?er la prima - ,volta in questo errore storico gravido d1 amare con- seguènze ?. · . Intanto il .nazionalismo italiano rinasce. Rrnasce per eh è à qualcuno dovrà, seÌ''.'ire_, tanto _all'intern? che all'estero: che serva ali Italia e dubbio; perche na: zionalismi di questa fatta, deboli e isterici, sfoghi rabbiosi di paesi ~vviliti che !;ianno ,da rifare irf _casa propria -:- case, anime, officme -· .non hai:ino pro– babilità di essere fecondi per il paese che li rnalbera. L'Italia è in bilico: riman_ere · se stessa ed esser~ Europa anti-ca e nuova; o spòstar:5i ve:s_o uno de? due poli di attrazione. La lunga. rndec1s1one. ·potra anche significare la divisione del paese stesso rn d_ue. correnti · in due simpatie domin.ate da opposte m– tluenze. 0 La neonata Repubblica• si trova di fronte, come si vede, a problemi immani : per quanto buona volontà ed· abilità i suoi uomi.IJi sapranno usare. non– potranno modificare una. posizi9ne g_eog:afica,. co_me si è detto, di confine, piena·· d1 i;>encoh e d1 diffi– coltà. Sia detto per chi fraintendesse, che la mona.r– chia -non avrebbe. ,certo posseduto· tali virtù sopran- naturali. ·. . Al fondo all'intimo dell'animo e degli interessi, gli Italiani guardarono ad Occidente: ma.~ un Occi– dente vicino e chiaro, che mangia come loro e cono– sce H loro stesso sole. Una reale intesa. con la ,Fran– cia, che· progressivamente attraess~ I'attenzi9n~ e. le simpatiè del mondo europeo (al d1 sopra d1 vrnt1 e vincitori con · 10 sguardo volto al futuro e non al passato),' rappresentér-ebbe indubbiamente ~na soiu– zfone per moltissimi Italiani, ugualmen_te d1ffid~!1h. ~ ostili per ,l'uno e pei: l'altro dei· gra!]d1 blocchi. )?1~ che « una » via d'uscita, sarebbe la via per un fattivo - benessere comune ed una garanzia _di p_àce.· Le affinità ,fogli schieramenti .po>litici der due p~e: si, la loro com.posizione et!lica, i probie!'I/· econoi:1111;-1 · che devono affrontare e nsol;vere, )ungi dal coshtm– . re motivi di attrito e di conflitto, rappresentano te– .· mi di integrazione. la cui import~nza è diffi~ile so- pravvalutare. Alla domanda <<- ltalra e Francrn, nel– l'Europa -d'oggi. hanno :5ostanziali. interes~i in c_on– trasto? » non v'ha dubbio che· la nspo.sta e negahva; II Jemp~ delle « cuginanze » è « sorellanze »· è tra– montato, speriamo per sempre. Oggi uomini che han_ no s-off.erto durl!_mente, ed attraverso una comun!: an– sia di libertà hanno alleggerito il sangue e snebbiati? il cervello da meschini rancori e astiosi programmi di rivincita, si guardano fatorno, si cercano l'un l'al- . trò per affrontare e supérare _l'immane disastro. • · · Per gli Italiani e per i .Francesi il contatto puo, dunque -deve· essere immediato, profondo. C'è urta ci– villtà da salvare, una fiaccola..da tramandare. Questa ragione è suprema e varrebbe di per sè sola a can– cellare. se ve ne fossero, concorrenti espansipni co.m– merciali, sicurezze strat_egiche. (grottesche riell'ern atomica) da tutelare, prestigi da rafforzare. II mondo dell'Occidente europèo, quello che di se– colo in• secolo ha conosciuto il ·senso della vita, così come i suoi uomini la vogliono ·vivere, perchè Italia · e Francia a turno glielo hanno insegnato, questo mondo è in· pericolo. forze brute lo premono,. ten: dono a fra11tumarfo e ad attrarre i monconi esausti nella ·propria orbita. Se gli Italiani, che per t::mta. parte lo rappresentano, vorrann? 1;on~ervarlo in. v!– ta e con ciò conservare la propria rnd1pendenza spi– rituale economica, culturale, dovranno guardar lon– tano, ~ltre le frontiere, e cercare color9 che sentono la· stessa esigenza: ad• essi tendere la mano p~r mai:– ciare insieme verso la spet'alilza di un avvemre m1- gli0re. Non entra nei limiti di ·questo scritto di studiare o indicare i mezzf e le vie attraverso cui tale comu– nione tale accestamento intimo po-ssono farsi .con– creti.' Un orientamento decisivo suggerisce _il fatto ch,e tra· gli uomini singoli, come tra ,i popoh, cono- Biblioeca Gino Bianco·. scersi · significa quasi · sempre comprendersi ed amarsi. - - f · d Via dunque le ~!l_rrie'r~ d'o~~i gènere_ ra 1 .,u~ •popoli latin-i: avv1crnar:h! fac1htarn~ .gh scambi, 1 contatti, smontare le gng1e e pesanti bardature eh~ impediscono ar sangue co~une di circolare, vorra dire unirli e rafforzarli. ADOLFO M. BOERI lebattaglie de lavoratori i alo-americani degli Stati Uniti per !',Italia e _il suo popolo Diamo qui sotto il riassunto d; una esposizione sull'opera 'svolta dal Consiglio Italo-Americano del Lavoro,., fatta da Lu~gi Antomni, suo fondatore e presidente.. Quest'opera, · intesà alla difesa dell'antifascismo prVf!l,a,e del~a causa del– la demoérazia e della giu!sta pace sempre, menta di essere ricordata con· riconoscenza da,gl-i Italiani, sia per gli aiuti concreti •che .da essa ebbero, sia per il suo valore di soh· dw-ietà umana e .civile. L'Antonini è in questi giorni in · Italia, proveniente dall'America meridion:zle, dove ha svol~ · to 1.lhl,'appassiimata opera di propaganda per la tutela degli interessi e della dignità dell'Italia, per la quale ha recla– ,mato un trattatmento ,/ti giustizia nella stipulazione del .trat– tato di pàce. In Italia egli è v_enutodo,pp un b~eve sogg~orno «--Parigi; dove in un coUoquio con Byrnes e in contatti con a,ltri uom{ni politici 'ha continuato la, sua affettuosa opera .in favore del/'Italia. LA CRITICA SoCIALE - Il Consiglio italo-americai;io del .Lavoro· venne fondato a New-York il-20 dicembre 1941, pochi giorni dopo l'at· tacco giapponese, contro la flotta americana a P:eai:l Har– bor per l'iniziativa del più forte sindacato operaio 1talo-a– n1e;icano degli Stati Uniti, cioè del)a L?cale_'~9 dei « p'.ess– maker·s » italiani df 'New York .. d, cu, Lmg1 .Antomm fu Segretario generale fin dalla sua fondazione, nel 1919. La _Locàle 89 lottò sempre contro il ~ascismci,.e· il. s~o. st~ss_o numero fu scelto per onorare e ricordare I pnnc1p1 d1 h– bertà, fratellanza ed uguaglianza proèlanfati dalla Rivo~ luzione fra'ncese. . __,,.. Sulla Locale 8g si · resse ~oi l'Alleanza a1:tifascista d~l - Nord Americ_a, nat~ per ess_ere un Fronte l!mco, m'.'-~estt- - nata a perire per ['atteggiamento assunto da, comunisti che erano -entrati a farne parte; e dopo la fine dell'Alleanza ·stessa la Locale 8g fu all'avanguardia in tutte le agita– zioni 'antifasciste e divenuta il sindacato locale più forte d'America si avvaise della sua for.za per aiutare sempre più la ca~sa antifascista, prendendo :wche _i'i1!iziativap~r dare solidarietà- morale e assistenza finanz1ana al movi– mento degli antifascisti. - · , Nel 1934. in relazione a questa ini~ia.tiv'.'-,la Locale_ 8g, iµvit'ò in America !'on. Emanuele Mod1gham, e questo v1a1; , gio contribuì a rinsaldare i ".incoli fra )1 . mo".im~nto ope· raio italo-americano e il movimento soc1ahsta 1tahano, che aveva allora il suo centro in Francia. l\ntonini raccolse al– lora 11.000 doilari; e questa somma permise la rinascita· . organizzativa ·e l'azione segreta in Italia del P.S.L Fù ancora la· Locale 8g a lottare contro la propa&an1a fascista avvelenatrice, in occasione della guerra d'Et10p1:1 .. Da: questi precedenti appare chiaro l)~rchè, allo scol)pto della guerra,. la ·Locale 8g sia stata la J?lll. a~atta a lan~iare l'iniziàtiva per la formazione del ConSl{Jlio,ralo-americatio del Lavoro. * * *'. Il motto del Consiglio italo-atmer,icano del Lavor,o. fu: « La vittoria dell'America è la li0ertà d'Italia», e questo motto fu fatto suo dal .Presidente Roosevelt. Il Consiglio si impose all'attenzione mondiale con una grande manifes~zione al Madiso1! Squere Garden di ;Ne".' York if 31 dicembre 1942 :· venttduemtla. It~l?-Amencam, lanciando un grido di' maledizione a Mussohm, proclama· rono l'innocenza dei popolo italiano; Una_delle pri_me c'.'-m: pagne del Co1;1siglio fu quel\a per 1 e_s~nz10ne degli ltahanr dalla categoria degli stramen nem1c1. Questa campagna fu coronata dal successo il 12 ottobre 1942, quando, a no– me dei Presidente Roosevelt. il Ministro america1!o della Giustizia,_Fr:ands X. Biddle proclamò questa esenz10ne. * * * Dutante .la .guerra il Consiglio potè prendere contatto con il movimeqto dj Resistenza italiano. e n,e f_ianchegg~ò l'opera, sopra_ttutto quella d~l P. S., con I assistenza f1- · nanziaria, con trasmissioni radiofoniche e appeJli. Intanto,

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