Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 18 - 15 settembre 1946

294 CRITICA-SOCIALE il , Consiglio si preòccupò di ottenere dal Gov·erno ameri– cano dichiarazioni. impegnative per l'avvenire d'Italia, con manifestazioni nelle quali spesso fu portavoce del Governo l'allora Assistente Segretario di Stato Adolph A Berle, Il Consiglio istituì anche un Premio annuale delle Quat– tro Libertà, da essere assegnato al cittadino americano· più meritevòle della causa della libertà uman,a, con partico– lare riferimento all'avvenire democratico d'Italia. Nel 1943 fu premiato il Ministro della Giustizia Francis X, Biddle, L'anno dopo, nella giornata di Colombo, il premio fu at· tribuito al Presidente Roosevelt, che rispose con un di– scorso radiofonico. Nel 1945 il premio fu assegnato al Gen, Clark Nel 1946 probabilmente non sarà assegnato, Con le delusioni avute e il continuo sabotaggio della pace di– gnitosa promessa all'Italia, il Consiglio non vede chi possa meritare quell'attestato di riconoscenza, · Il 12 ottobre 1942 il Consiglio aveva raccblto oltre 100.000 dollari' per la rinascita dei sindacati liberi in Italia, nec·es– sari alla stabilità e sicurezza della democrazia, « che è tut– to l'opposto dei totalitarismi di destra o di sinistra», e in questa occasione venne in Italia Antonini. * * * Nel periodo postbèllico l'attività del Consiglio è stata soprattutto intesa: all'assistenza materiale al· ·popolo_ ita- liano bisognoso; alla solidarietà materiale e ·morale alle forze della democrazia italiana per. la conquista della Re– pubblica; all'assistenza morale è politica all'Italia democra: tica per una pace giusta e sollecita, Sorto .IIAmerican Relief far Italy, che fu osteggiato, « per · sete di controllo», dai comunisti, il Consiglio collaborò subit<,>con esso, Nel 1944 e 1945 furono spediti oggetti di vestia,rio per un milione e mezzo di dollari, oltre a generi alimentari, Nel su.o 25° anniversario il Consiglio offerse a'.l'American Rel.ief for Italy quarantamilà dollari, . Nello stesso tempo, in base ad acèordi presi personal– mente da Antonini a Roma 'con i dirigenti della Resistenza, il Consiglio continuò la sua assistenza finanziaria ai parti– giani per l'insurrezione nel Nord. Nel 1946 i sindacati aderenti al Consiglio hanno contri- - buito ad una sottoscrizione a- favore dell'Italia. La Locale 8g ha raccolto 250 mila dollari, la Locale 48 ne ha rac· colti 125 mila. Recentemente il Consiglio italo-americano del Lavoro ha svolto un'opera intensa per la salvaguardia dell'inte– grità territoriale dell'J:talia, affiancandosi a).le nazioni del– l'Americà Latina e sollecitandole contro lé numerose ma– novre •a proposito di Trieste e dell'Istria, delle vecchie co· · Ionie italiane· e delle riparazioni, e per la difesa della ti· viltà umanistica. : ' LA QUESTIONE ME R f O J Q NALE·· - Io intendo .occuparmi · in questo e in qualche altro nu- . mero di Critica Sociale, di uno dei termini, che ritengo più Riprendiamo la trattazione del prÒblema mef'.idio,wle, pub– blicando in questo numero due interessanti scritti: la prima parte di un o studio d i uno dei mp.ggiot'i stot'~ci e dieipiù àcuti s.tudiosi di proble.mi sociali che· abbia oggi r Italia, il prof. Corrado B at'bagallo, ·e lq trattazione di un aspetto •fonda,. mentale del proble,n,ia meridionale fatta dà un -valente com– pagno· nostro d!{lla Campania, che porta nell'arringo politico 111,9lta serietà di pr-opositi e ricchezza di idee. ' Il prof. Barbagallo; sic<ilianodi oriJgine·e che la sua vita dì in1S1egnante•e •laJsua attività di storico hanno portat,o a s,tu,cli'aree conoscere le· condizioni di tutta l'Italia meridiana· le, prospetta un aspetto interessan-tissimo·, e per molti forse ·inatteso, del problema. Il Tolino ritorna, con ar_qomenitì in parte n4tovi, a pro pugnare quella tesi che fu già tenacemente sostenuta, anche in queste colonne, molti anini addiet,-o, · da Gaetano Salvemi-rvi. Won in tutte /-e particolari affermazioni e •osservazioni sue noti ci tf'.oviamo d'ace.ardo, pur consen– tenirJioml riconosc.e11eil vantaggio, anche ·per il Mezzogiorno, di un :;istema di larghe autonomie .. Ci asteniamo tuttavia per ora dall'intnvenire né( dibattito. _pe,-desiderio ·che so· prattuflo tra meridionali si svolga la disi:u,rsiane intorno ·al 111odo 111iqliou di risolvere l'annoso problema. da cui pe– mitro di1>e11de· l'avven-ire non solo del Mezzogiorno, ma di /111/11 ltn'ia. LA CRITICASOCIALE li problema della piécolapr_oprietà I. Le ·condizion,i sfavorevoli della. piccola p-r.oprietà. L'impressione più tormentosa. per chi si accinge a stu– diare i m.ili del nostro MezzÒgioni.o, ò a tentar di guarirli, è questa, che le diagnosi, che se ne sono fatte, hanno tutte un fondamento di vero; c;he, in coscienza, non si può. esclu– derne nessuna; per contro, non v'è c;urà la quale, pratica· ta da solà, ~aggiunga lo s<'.opo·~he ~.i prefiggèva; ma ciascuna è come neutralizzata, resa ·vana dalla .mancata coo· perazione degli altri rimedi, richiesti dalla· complessità. del male. Tuttavia, per chi si accinge a spiegare il fenomeno. a renderne l'idea, ·non v'è che un solo mezzo: isolare l'uno dall'altro· ·gli eleménti del prob;ema, illustrarli separatamente. sminuzzarli quasi. ~ Il pericolo è evidente ( è qµell_o ·di dare l'ilh~sione dell_aef– ficacia di cure isolate nel tempo e .nello spazio. E' perciò ne· cessario ·avvertire in linea preliminare che, se si volesse ap· plicarlo, questo sarebbe un sistema errato; che il problema del Mezzogi,orno non è quàrche cosa· di ut1ico o di semplice, ma è un fasciçi ai pro):,leÌni, cias~1.1no,talvolta,. terribilmen– te complicato. Solo dopo questa .imprescindibile avvertenza è lecito dar mano alle analis_i. - · BibliotecaGino Bianco gravi, della questione del Mezzogiorno: l'esistenza, la stra· ordinaria diffusione. delle piccole proprietà, delle minuscole aziende. E' un termine d'importanza ,eècezionale perchè l'Ì– talia del Mezzogiorno (includiamo in qtiesfa definizione .an· che la Sicilia) è, finora almeno, un paese fondamentalmen– te agricolo; e i11esso la maggior parte della popolazione (in alcune zone, 1'8o o il gd%) vive esclusivamente sull'agricol– tura. Fra gli agricoltori, fra i proprietari o i coltivatori delta terra esiston:o tutte le possibili yarie~à che la nostra econo– mia agraria conosca: ci sono giornalieri .(salariati), proprie-· tari medi e piccoli ; ci sono grossi latifondisti, proprietari– !avoratori, proprietari al tempo stesso fittavolì, ecc. ecc. ; ma la maggi.oranza della popolazione rurale è composta di pie· co'.i, di minuscoli propdetari. Se in tutta Italia, su pota più di 4.000.000 di aziende agrarie, pocb meno di 3.000:000 toc· cat;10 'appena i tre ha, e quasi 1.000.000 non sup_era un m·ezzo ha, nell'Italia meridionale la situazione è più grave. s·e– condo il-censimento del.21 aprile 1936, oltre 1.300.000 azien· de vanno da Ii/2 a 5 ha (5 .ha deJ Mezzogiorno dànno-'una ·rendita inferiore ai 3 ha. del Settentrione), mi quasi con certezza, come si può ri1evare dalle quote di imposta era– riale sui terreni, e- come sanno per esperienza diretta quanti . conoscono la regione, gµaggiù i restanti piccoli possessi pri– vati, che le statistiche ufficiali trascurano; sono ben lontani. dal raggiungere tale estensione : essi non superano, per la maggior parte, un pa,io di dozzine di are (circa 2400 mq.);. le quali for.niscono· in media ·1,ma rendita,· ché nell'ultimo ante-guerra poteva corrispondere a 5o-6o lire annue, ed era perciò assolutamente insufficiente al sostentamento della più umile famiglia di contadini. Il problema sanguinante· del Mez· zogi9rno agrario non è, dunque, come suole ri-petersi, quel– lo del latifondo, ma quello della minuscola proprietà,. della minuscola azienda, povera e miseranda. Le conseguenze di questo prevalere del piccolo e del mi– nuscolo· possèsso fondiario sono gravissime sotto molti a· sp-etti. 'Anzitutto tali t0ntadini, se sedicenti proprietari, ·so– no, per vi:vere, nella riecessità assoluta di dedicarsi a· guai. che altra· ,occupazione: e ,dovranno pigliare in fitto altra ter· r<,1. o dovranno lavorare la terra altrui, quali braccianti sa– lariati, o attenderat1no .a. qualche mestiere in p;iese: carret– tieri, cavallanti, calzolai, rivenduglioli al .minuto. In çonse~ ·guenza, ·1a poca terra che essi posseggono, è, per loro, più un gravame che una. utilità, qualche cosa cui rimangono, talo• ra, ferocemente attaccati, perchè essere proprietari è Sel!'ne>. •di distinzione sociale, ma cui po~sono dedicare appena una piccola parte del ·1oro tempo, della loro fatica, del danan• che non posseggono. Questa situazione è· la ,ragi'one princi 0 pale di un· fatto intorno a· cuì si· è tormentata la ricerca di mÒ!ti Òsservatori,. e cihe è ·caus_a,a .su,i volta, qi numero~i inc91,wenienti. Perchè il· contadino meridionale .non .vi:ve in

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